A2A - Energia e Ambiente

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NUOVE FRONTIERE

Dall’ideale rinascimentale alla città del futuro Il modello di città sostenibile cui si tende oggi è quello di un centro urbano moderno, accogliente, armonico, virtuoso, sostenibile nelle sue relazioni con l’ambiente circostante, da cui trae risorse e benessere. Queste stesse esigenze non sono nuove, ma risalgono al Rinascimento. Lo testimoniano le “città ideali” nate o ridisegnate in Italia in questo periodo, come Urbino, Sabbioneta, Pienza e Palmanova (a sinistra). In queste città l’armonia e la bellezza erano sostenute insieme dalla capacità di progetto architettonico e da una visione illuminata dello sviluppo urbano.

w Nel 1950 New York e Tokyo erano le uniche città del pianeta con più di 10 milioni di abitanti. Nel 1975 si aggiunse Città del Messico, diventata la più popolosa in assoluto. Attualmente, se si sommano gli abitanti delle città con quelli delle cinture urbane, ossia delle aree a esse immediatamente limitrofe, le megalopoli sono 28. Molte si trovano in Asia (Shanghai, Mumbai, Pechino, Delhi, Kolkata, Giacarta), America del Sud (San Paolo, Buenos Aires, Rio de Janeiro) e Africa (Il Cairo, Lagos, Kinshasa). In questi continenti la crescita demografica è rapida e le città esercitano un forte richiamo sulla popolazione delle campagne, che approda nei centri urbani in cerca di lavoro e di migliori condizioni di vita. Purtroppo non sempre queste speranze si realizzano. Secondo l’Unicef, oggi circa un terzo della popolazione urbana mondiale vive in baraccopoli, favelas e bidonville dove si concentrano povertà, emarginazione e discriminazione. In Africa questa percentuale sale al 60%.

Crescita delle città mondiali con più di 10 milioni di abitanti 30 25 20 15 10 5 0 1900

1940

Pensaci su

1980

n.

anno

0 2 3 18 20 25 28

1900 1950 1975 2000 2005 2010 2012

2020

Domani

Automazione

Doppio obiettivo

Oggi è possibile pensare a un ambiente urbano in grado di autoregolarsi, dotato di una rete di sensori che regoli e controlli le principali attività della città. Per esempio un’illuminazione pubblica che aumenti di intensità alla presenza di persone e veicoli, per spegnersi dopo il loro passaggio; e mezzi pubblici in collegamento con un sistema informativo che li indirizzi verso i punti dove più alti sono i tempi di attesa e maggiore è la presenza di utenti sulle linee.

I due obiettivi principali che la Comunità Europea si pone attraverso le smart city sono di giungere al 50% di energia ottenuta da fonti locali e di ridurre le emissioni di ossido di carbonio di oltre il 20%. Questi traguardi possono essere raggiunti promuovendo la produzione locale di energia con eolico, fotovoltaico e biomasse, l’uso della bioedilizia nelle costruzioni e incentivando l’uso della geotermia per il riscaldamento e rafireddamento delle abitazioni, favorendo lo spostamento a piedi e in bici e la conversione del trasporto privato con veicoli a idrogeno o elettrici.

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