Ernesto bozzano la crisi della morte (ital)

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vibrazioni del pensiero dei loro cari. Consiglio pertanto i viventi che hanno perduto un loro congiunto - non importa quanto sia grande la loro perdita e legittimo il loro dolore - di dimostrarsi forti a qualunque costo, soffocando ogni espressione di cordoglio e mostrandosi con volto sereno ai suoi funerali. Così comportandosi essi apporteranno un grande miglioramento nell’atmosfera fluidica che li circonda, giacché la serenità nei cuori e sui volti dei nostri cari, irradia vibrazioni luminose che ci attraggono, come la farfalla è attratta da un raggio di luce nella notte, mentre il dolore irradia vibrazioni fosche ed esiziali per noi, le quali assumono apparenza di una nube tenebrosa che avvolge i nostri cari. Ricordatevi che noi siamo sensibilissimi alle impressioni vibratorie che arrivano fino a noi col dolore dei nostri congiunti; il che si realizza in quanto i nostri “corpi eterici” sono intonati a un’altissima scala vibratoria, che non ha nulla assolutamente di comune con la scala vibratoria dei “corpi carnali”... «Qui non si adopera la parola per conversare. Noi percepiamo i pensieri negli occhi di chi conversa con noi; e questi, a sua volta percepisce nei nostri occhi i nostri pensieri. In tal guisa noi afferriamo il senso della conversazione altrui in guisa integrale e perfetta; ciò che non può realizzarsi in terra... «Appena giunsi in ambiente spirituale, provai subito il senso di trovarmi a casa mia. Erano venuti ad accogliermi parenti amici e conoscenti; e tutti facevano a gara per congratularsi con me che finalmente ero giunto in porto. Era pertanto naturale che mi trasfondessero il sentimento di trovarmi LA CRISI DELLA MORTE di Ernesto Bozzano

78 realmente a casa mia. Per adattarmi al nuovo ambiente mi occorse minor tempo di quel che mi sarebbe occorso in terra per adattarmi a un cambiamento di sede... «Qui è molto facile procurarsi le cose che si desiderano: non abbiamo che da pensarle, per crearle. E così essendo, già si comprende che nessuno può disobbedire al comandamento di Dio: “Non desiderare la roba del prossimo tuo”. Qui nulla si compra per denaro, e nulla può esservi che abbia valore per altri all’infuori di colui che si è creato per uso personale le cose che gli abbisognano. E tutti possono procurarsi ciò che il vicino possiede, se così vogliono. Bene inteso che con ciò io mi riferisco esclusivamente agli oggetti materiali di ogni sorta. Dico “materiali” per farmi intendere, giacché tale espressione non si adatta alle creazioni eteriche...». Questi i principali brani della relazione riportata dal Light. Come si vede, in essa si riscontrano le consuete immancabili concordanze a proposito del 81


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