Way out magazine

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Jimi Hendrix ritratto con la sua giacca da ussaro comprata a Portobello.

giovanili e correnti artistiche, ma tra tutti c’era un locale particolarmente amato e frequentato dagli artisti della Pop Art, all’incrocio tra Portobello e Westbourne, e cioè l’Henneckee’s Pub (adesso si chiama Earl of Lonsdale). Attori, musicisti e artisti di ogni sorta popolavano il pub e andavano a Portobello anche per il rinomato mercato dell’antiquariato: è proprio qui che Jimi Hendrix compro la famosa giacca con gli alamari (in foto). A proposito di moda, parliamo di un duo di fratelli bacchettoni - e diciamocelo, un po’ antipatici -, che volentieri si scagliavano contro il conformismo e le mode passeggere: sono i Kinks, che sempre nel 1966 criticavano il Carnabysmo dilagante di quei tempi con Dedicated followers of fashion (Oh yes he is / Oh yes he is / He thinks he is a flower to be looked at / And when he pulls his frilly nylon panties right up tight / He feels a dedicated follower of fashion). Andiamo avanti di due anni, nel 1968, quando un cantautore, Nick Drake - tra

Mary Hopkins. Ha cantato anche canzoni in italiano.

l’altro spesso presente al club Les Cousins -, muoveva i suoi primi passi e anche lui dedicava una canzone ad un quartiere di Londra, in questo caso Mayfair (Mayfair stretching far above / Full of fame but lacking love / Could it be we see the Mayfair moon?). Se parliamo di Londra è assolutamente doveroso menzionare una delle canzoni emblema di Londra, scritta da Ralph McTell nel 1969 - ma la pubblicherà solo cinque anni dopo perché gli sembrava troppo triste - e coverizzata più di 200 volte: è Streets of London (So how can you tell me you’re lonely / And say for you that the sun don’t shine / Let me take you by the hand and lead you through the streets of London / I’ll show you something to make you change your mind). Un fatto curioso: la canzone era inizialmente stata scritta non per Londra, ma per Parigi, dove McTell fu impressionato dalla noncuranza delle persone comuni per i meno abbienti. Una delle cover più famose fu cantata da Mary Hopkin (ha

La copertina di The Rise and Fall of Ziggy Stardust and the Spiders from Mars.

cantato anche a Sanremo!), la prima delle due mogli di Tony Visconti. Visconti, produttore musicale di successo, pubblicò anche alcuni album di un’altra grandissima icona della musica britannica e mondiale: il mitico David Bowie. Non parliamo di una singola canzone dedicata ad un quartiere o una piazza, ma di un intero album, la cui copertina (in foto) è stata classificata come la più iconica del Rock and Roll britannico: è chiaramente The Rise and Fall of Ziggy Stardust and the Spiders from Mars. Se volete andare in pellegrinaggio a Londra per cercare proprio i luoghi della copertina, dirigetevi verso Heddon Street e troverete sia la cabina che l’ufficio postale ritratti nella copertina. Bowie ‘uccise’ Ziggy Stardust nel luglio del 1973 in un concerto all’Hammersmith Odeon. Entriamo però in un altro Hammersmith, l’Hammersmith Palais, in cui un giorno entrò anche Joe Strummer, leader dei Clash. Nasce così il brano White man in the Hammer-


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