Cu re
Vita
2013
m a g a z i n e
N°07 Settembre
giornata mondiale per il cuore
02 Editoriale 03 Segretario di Stato alla Sanità Francesco Mussoni 04 Presenatzione Piramide Alimentare 05 Il cane è il miglior amico
dell’uomo. Ti tocca il cuore 06 Il nordic walking 07 La Salute nei Francobolli 08 Parlatene con noi 10 La pressione arteriosa “Sistolica e Diastolica”
Autorizzazione N. 1962/75/2011
29 Settembre
11 Giornata Mondiale del Cuore 12 La vita secondo... Vito 13 Ruolo della riabilitazione nella malattia cardiovascolare 14 Curiosità dal mondo scientifico 15 Luoghi comuni
L’e
di
to ri ale Ben ritrovati! Editoriale a cura del Dott.: Giovanni Michele Zangoli
N
on poteva cadere più opportunamente l’uscita del nostro magazine in vista della Giornata Mondiale per il Cuore (29 settembre). Per questo la nostra associazione a buon diritto vuole
essere in prima linea in occasione dell’evento con una serie di iniziative, compreso l’annullo speciale del francobollo tematico emesso dall’Azienda Filatelica e Numismatica che anche oltre oceano ha fatto parlare di sé in termini entusiastici. Il messaggio contenuto in pochi centimetri quadrati è chiaro: la salute del cuore parte dalla prevenzione attraverso una serie di corretti stili di vita.
S
an Marino già vanta una copertura ottimale di defibrillatori su tutto il territorio, una ricchezza
che, come ha dichiarato lo stesso Segretario di Stato alla Sanità (vedi intervista all’interno), merita di essere valorizzata e potenziata in termini di comunicazione e informazione affinchè il servizio sia sempre meglio fruibile.
A
uspichiamo che tutti i cittadini ne prendano atto partecipando assieme a Cuore-Vita a questa ricorrenza celebrativa cogliendone il vero significato: l’evento è legato a una giornata, il messaggio
vale tutto l’anno.
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Quattro domande a Francesco Mussoni
A cura del Dott.: Giovanni Michele Zangoli
Segretario di Stato alla Sanità e Sicurezza sociale 1) La stretta economica comporta sacrifici e tagli: ne farà le spese anche la sanità pubblica? Ho chiesto un risparmio di 2 milioni nel 2013 rispetto al budget di 69 per la spesa sanitaria. Con la spesa previdenziale il bilancio dell’Istituto sale a oltre 100 milioni di euro. Solo la spesa sanitaria e il socio sanitario era appunto di 69 milioni nel 2012. L’obiettivo dunque è la riduzione di 2 milioni perché mi sono reso conto che ci sono delle economie possibili da perseguire e mi pare logico rientrare in un lettura generale del bilancio generale, dell’andamento economico del Paese. La partita la stiamo giocando tutti assieme ma senza adottare una linea politica che penalizzi qualcuno. Si tratta di individuare tutte le economie possibili mantenendo intatte le garanzie sanitarie e previdenziali perchè la sanità, come pure l’istruzione primaria, è uno dei beni primari dello Stato e come tale va salvaguardato. 2) I sammarinesi vantano il podio nelle classifiche mondiali della longevità (80 anni uomini e 83 le donne). Sono gli stili di vita a fare la differenza o cosa? Sto valutando attentamente questi dati record per comprendere nel profondo questa realtà. Con l’Organizzazione Mondiale della Sanità c’è un progetto sul quale ci stiamo interrogando in proposito. Dobbiamo ritenere che la qualità della vita, la longevità, derivano da più fattori: la situazione economica di un Paese come San Marino dove si vive bene e un tipo di welfare che incide in senso favorevole. A questi primati possiamo aggiungere il più basso tasso di mortalità infantile al mondo. Per questo mi piacerebbe adottare lo slogan: San Marino capitale della salute e del benessere. 3) Eppure paradossalmente si parla poco di qualità della vita nei proclami elettorali Credo che sia anche una questione culturale: quando si acquisisce un dato come lo stile di vita lo si fa proprio nei comportamenti quotidiani. Questo concetto di vivere in buona salute poi diventa lampante quando ci raffrontiamo con altri contesti. Del resto le persone non sono numeri e come tali vanno tutelate senza distinzione di sesso e di età, un concetto basilare in un sistema sanitario universale come il nostro. Evidentemente la qualità della vita è un valore acquisito dalla popolazione e come tale coinvolge pesantemente la nostra cultura a prescindere dai proclami politici. 4) San Marino vanta una capillare copertura territoriale in fatto di defibrillatori. Considerando che le patologie cardiache sono la principale causa di morte nel mondo, è un messaggio eloquente anche in vista della prossima giornata mondiale del cuore? (29 settembre). Sì, è un messaggio forte che vorremmo valorizzare anche con specialisti e la vostra stessa Associazione Cuore-Vita. Nonostante le scarse risorse va data continuità a questi progetti affinchè il servizio sia sempre più fruibile. In questo senso credo che andrebbero potenziate la comunicazione e l’informazione. Sul Progetto-cuore ci sono state delle campagne ben organizzate, ma tutto questo si può potenziare ancora anche attraverso una collaborazione istituzionale fra Associazioni di cardiologia, Progetto-cuore e Segreteria alla sanità. Stiamo già lavorando su iniziative e progetti che riescano a creare più omogeneità nella conoscenza di questa realtà.
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Presentazione Piramide alimentare A cura del Dott.ssa: Marina Corsi Nutrizionista Prima Parte Nel mondo esistono tanti modelli alimentari ma l’unico che abbia ricevuto il riconoscimento di patrimonio dell’umanità è quello rappresentato dalla dieta Mediterranea, la quale tra l’altro è sostenuta anche dall’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) nella lotta all’obesità e per la prevenzione di patologie cardiovascolari e cronico degenerative. Il termine “Dieta Mediterranea” tradizionale ricalca i modelli alimentari tipici di alcune regioni Mediterranee come Creta, parte della Grecia, il Sud Italia, Nord Africa, Medio Oriente, Spagna. Questo modello alimentare è caratterizzato dal consumo abituale di porzioni di vegetali, legumi frutta e frutta secca, dall’utilizzo di cereali sotto forma di pane e pasta, meglio se integrali; dal modico consumo di pesce e preferibilmente quello azzurro, carni bianche, vino e saltuario consumo di carni rosse, nonché dall’utilizzo come unico grasso da condimento di olio extravergine da oliva. La dieta Mediterranea sostiene tra l’altro l’utilizzo di prodotti freschi e di stagione, un congruo uso di spezie e aromi e la salvaguardia della tipicità intesa come patrimonio culturale fatto di odori e sapori che caratterizzano una terra e che non sono riproducibili artificialmente.
il consumo di prodotti locali secondo il ritmo delle stagioni; proposta di uno schema alimentare ben definito e concorrenziale rispetto a modelli involuti. Essa ha dimostrato pure la possibilità di avere effetti favorevoli nella prevenzione di: obesità, diabete, iperlipidemia, ipertensione, aterosclerosi, alcuni tumori. Gli alimenti contenuti nella dieta Mediterranea sono: cereali, frutta e verdura, legumi, latte e derivati, pesce, carni alternative e uova, olio extravergine d’oliva, vino in quantità moderata
La dieta mediterranea offre tra l’altro: rispetto delle indicazioni per la sana alimentazione; varietà di colori, odori e sapori; disponibilità di alimenti sani adatti anche per spuntini; ricette appetitose e gustose;
I Nutrienti della dieta Mediterranea sono rappresentati da: carboidrati 55%-60%, proteine 12%, grassi < 30%, fibra, ridotto contenuto di sodio, elevate quantità di antiossidanti.
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Il cane è il miglior amico dell’uomo. Ti tocca il cuore A cura del Dott: Giovanni Iwanejko
Oggi a livello scientifico è dimostrato e confermato che il cane, che ha un rapporto privilegiato con l’uomo da più di 33 mila anni, ha effetti positivi sulla salute generale della nostra specie, con benefici visibili sia a livello fisico che mentale. É un compagno di gioco, di lavoro, di avventure e ci regala il suo affetto senza chiedere nulla in cambio, sì...condivide la sua vita con noi garantendoci amore, divertimento e salute! L’American Heart Association ha reso noto qualche mese fa che il possedere un cane (o un animale domestico) “può con tutta probabilità essere associato a una diminuzione del rischio cardiovascolare, e può contribuire ad abbassare i livelli di colesterolo e la pressione sanguigna, a combattere l’obesità, a fare più attività fisica, a ridurre lo stress, l’ansia, la depressione”. Secondo il Dott. Glenn Lewine, docente al Baylor College of Medicine di Houston (USA) possedere un cane riduce i fattori di rischio cardiovascolare, in quanto deve essere portato a passeggio e questo è sicuramente una promozione per l’esercizio, indispensabile per la salute cardiovascolare. Inoltre può influenzare in senso positivo a reagire a stimoli stressanti, forse perchè si è più felici quando si ha in casa un animale. Ma gli studi non sono definitivi: non necessariamente dimostrano che il possedere un cane provoca direttamente una riduzione del rischio cardiovascolare; potrebbe anche essere che le persone
sane siano semplicemente quelle che più spesso adottano animali domestici. (Lewine Glenn). Sta di fatto che, se anche bisognerà aspettare ulteriori conferme dal mondo scientifico sull’aspetto positivo di adottare un quattrozampe per chi è già affetto da patologia cardiovascolare, il cane con la sua compagnia migliora l’umore e costringendoci a passeggiate giornaliere regolari rimane sempre un grande amico del nostro cuore!
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Il nordic Walking A cura del Dott.: Danilo Ridolfi Personal Trainer RSM Il Nordic Walking nasce in Finlandia negli a anni ’30 dagli sciatori di fondo che in estate si allenavano camminando con i bastoncini. Negli anni il numero di praticanti è aumentato estendendosi anche a chi non era un atleta grazie alla semplicità, versatilità e ai vantaggi sulla salute derivanti dalla camminata con i bastoncini. Nel 2006 viene “codificata” questa nuova disciplina dalla Federazione Internazionale di Nordic Walking e ad oggi è una delle discipline in maggiore espansione. La “Camminata Nordica” permette di utilizzare il 90% dei muscoli del corpo, come avviene nel nuoto, e di bruciare il 40% di calorie in più della semplice camminata, come nella corsa ma senza “impatto traumatico” a terra. Ai vantaggi sul consumo calorico si sommano quelli relativi all’aumento della tonicità generale, grazie all’utilizzo “armonico” e combinato delle catene muscolari crociate, e alla capacità di eliminare il classico “mal di schiena”, nei casi da lievi a moderati. In ambito sportivo è utilizzato per migliorare la resistenza, la coordinazione e il controllo posturale. Grazie al piacere di “praticare” a contatto con la natura e alla sua semplicità di utilizzo, basta uscire di casa con i propri bastoncini per allenarsi dove si vuole: il Nordic Walking ha notevole “successo” anche con chi è più “restio” a fare movimento. Negli ultimi anni dopo il grande aumento di praticanti l’ambiente medico si è interessato ulteriormente a questa disciplina riscontrando grandi risultati nei campi della prevenzione generale, del recupero delle capacità coordinative post-trauma e/o post-allettamento, e nei campi della riabilitazione oncologica e cardiaca. Ad oggi il Nordic Walking è una dell’attività fisiche più consigliata dai medici di base. Un’ attività adatta a tutti e a tutte le età.
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La sanità nei francobolli Sammarinesi A cura del Dott.: Daniele Cesaretti
In occasione della Giornata Mondiale della Sanità, in data 6 marzo 1986, San Marino ha emesso una serie di due francobolli per celebrare due distinti avvenimenti. Il valore da Lire 450 è, appunto, dedicato alla “Giornata Mondiale della Sanità” in conformità al suggerimento che l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha avanzato agli stati membri. L’altro valore, da Lire 650, celebra il 30° anniversario della costituzione dell’Istituto per la Sicurezza Sociale, nata ufficialmente il 22 dicembre 1955, fiore all’occhiello della realtà sammarinese sin da suo nascere. L’ISS è un ente statale con gestione amministrativa autonoma ed è l’organo attraverso il quale lo Stato assicura l’erogazione di prestazioni sanitarie, socio-sanitarie, assistenziali e previdenziali, nel quadro delle politiche emanate dal Consiglio Generale e sulla base delle scelte e delle priorità adottate dal Congresso di Stato. I francobolli raffigurano due vedute dell’Ospedale di Stato della Repubblica di San Marino inaugurato il 25 luglio 1981 alla presenza dei Capitani Reggenti Gastone Pasolini e Maria Lea Pedini. La precedente struttura ospedaliera, l’Ospedale della Misericordia, era situata nel centro storico di San Marino ed era stata inaugurata nel 1941, è attualmente sede delle Scuole Superiori. L’efficienza del servizio sanitario sammarinese fa sì che l’aspettativa media della vita dei suoi cittadini sia fra le più alte al mondo. I due valori (catalogo Sassone 1178/1179) sono stati stampati in rotocalco in fogli da 50 per una tiratura di 450.000 esemplari.
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Parlatene Con noi... Redazione del Medico dello Sport Dott. Marco M. Benedettini e della Nutrizionista Dott.ssa Marina Corsi
del peso. Solitamente, rispetto ad un coetaneo di egual struttura corporea, chi è costretto sulla carrozzina ha un metabolismo inferiore del 30% con una spiccata tendenza a sviluppare soprappeso e obesità. I consigli in generale nutrizionali si rifanno al modello di dieta Mediterranea con attento consumo di fibra per favorire tra l’altro il transito intestinale, un ridotto apporto di grassi ed un congruo apporto proteico. Spesso è necessaria l’integrazione che va fatta sotto controllo medico e che per lo più riguarda sali minerali tra cui il calcio e vitamine come quelle del gruppo B. É opportuno infine il periodico controllo del peso e ricordo che grazie a Cuore-Vita è stata donata a tal proposito una bilancia a disposizione della medicina dello sport. Infine non mi resta che augurarti ancora tanto buon coraggio per affrontare sempre con grinta tutti gli aspetti che la tua condizione un po’ “speciale” ti porta a vivere ricordandoti che è quanto mai importante chiedere l’aiuto di coloro che sono preposti a provvedere della tua salute! Dott.ssa Marina Corsi Farmacista - Nutrizionista
Sono un ragazzo paraplegico e faccio regolarmente attività fisica partecipando anche a competizioni di handbike. Vorrei delle indicazioni sulla corretta alimentazione per la mia situazione e perché ho delle difficoltà nel controllo del peso corporeo. (Antonio) Il parere della nutrizionista Nel caso di una persona costretta all’uso della carrozzina avere uno stile di vita che permetta l’accesso a svariate possibilità e non ultima quella della pratica sportiva è quanto mai importante non solo per gli aspetti emozionali e dignitari della persona ma per il mantenimento di un buono stato di salute. L’alimentazione di coloro che sono in questa condizione e che svolgono pratiche amatoriali o pre-agonistiche va correttamente bilanciata in base allo stato fisico e nutrizionale di ogni individuo e questo è possibile solo nell’ambito della pratica medico-sportiva nella quale l’incontro con il personale specializzato potrà fornire tutte le indicazioni e i controlli necessari al caso. In generale le persone che devono mantenere più delle altre una postura sedentaria come chi è costretto seduto, incorrono ad una cospicua perdita di massa muscolare e alla tendenza ad accumulare peso. Pertanto, se la pratica sportiva permette di aumentare il metabolismo, occorre prestare attenzione all’introito calorico e alla composizione corporea per impostare una dieta opportuna senza rischiare di perdere il controllo
Sottoponeteci i vostri quesiti alla mail: info@cuore-vita.sm
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Il parere del medico dello sport
di valutare in modo realistico e molto vicino alla realtà lo sforzo che un atleta compie in handbike. Il medico dello sport dovrà anche raccogliere tutta la documentazione relativa al trauma od alla patologia che ha portato l’atleta alla disabilità comprese le visite specialistiche ed i vari ricoveri. Sarà altresì necessaria una dichiarazione dello specialista che segue regolarmente l’atleta (spesso un neurologo) che dichiari il tipo di disabilità e l’assenza di ulteriori patologie per lo svolgimento dell’attività sportiva. Il giudizio finale spetta sempre e comunque al medico dello sport.
Dal punto di vista della prestazione è intuitivo come ogni kilogrammo corporeo in più incida a sfavore del rapporto peso/potenza. Da questo punto di vista è necessario in atleti in carrozzina controllare attentamente il peso e svolgere inizialmente un intensa attività aerobica in modo da favorire il dimagrimento ed un buona risposta cardio-vascolare allo sforzo. Dobbiamo ricordare come ogni atleta agonista venga classificato prima delle competizioni in base alla rispettiva disabilità, per questo esistono dei medici classificatori. Nella domanda non specifichi il tuo tipo di lesione ma possiamo dire che generalmente chi ha riportato lesioni della colonna che comportano un paralisi di tutti i muscoli al di sotto della lesione stessa ha un posizione in handbike più sdraiata di ad es. di un amputato, che assume una posizione più seduta; in quest’ultimo caso si avrà una minore aerodinamicità ma si potrà usufruire della spinta dei muscoli dorsali. Un altro aspetto molto importante è quello della visita sportiva in quanto la valutazione cardiovascolare in relazione allo sforzo fisico dovrà essere fatta mediante ergometro specifico “a braccia” ; tale strumento permetterà
Dott. Marco M. Benedettini Responsabile Servizio Medicina dello Sport I.S.S.
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La Pressione arteriosa: “Sistolica e Diastolica” A cura della Dott. ssa: Francesca Nicolini Spocietà Sammarinese di Cardiologia Il cuore è una pompa che, con le sue contrazioni, invia il sangue a tutti gli organi e tessuti del corpo. La pressione arteriosa è la pressione che il cuore esercita per far circolare il sangue nel corpo. La pressione si misura in millimetri di mercurio (mmHg). Il valore della pressione è dato da due numeri: il primo è la pressione sistolica, il secondo la diastolica. Pressione arteriosa sistolica: si misura al momento in cui il cuore si contrae e pompa il sangue nelle arterie. Pressione arteriosa diastolica: si misura tra due contrazioni, mentre il cuore si rilassa e si riempie di sangue. Si considera “desiderabile” una pressione che non supera i 120 mmHg per la sistolica e 80 mmHg per la diastolica. Il valore della pressione varia normalmente nel corso della giornata: aumenta con lo sforzo, le emozioni, il freddo o il dolore e diminuisce con il riposo e il sonno. La maggior parte dei casi d’ipertensione è dovuta anche ad abitudini di vita non corrette. Fin dalla giovane età è consigliabile mantenere la pressione arteriosa a livelli desiderabili seguendo alcune semplici regole di comportamento. Una di queste abitudini non corrette è l’abuso di sale che normalmente attuiamo nella nostra dieta. Per cercare di prevenire le patologie correlate ad un eccessivo consumo di sodio, l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha sviluppato un’intensa attività di studio che ha portato, tra l’altro, a raccomandare un introito giornaliero pro capite di sale inferiore a 5 grammi.
Secondo i dati dell’Istituto Nazionale di Ricerca per gli Alimenti e la Nutrizione (INRAN), ogni giorno l’adulto italiano assume con l’alimentazione in media circa 10 g di sale (corrispondenti a circa 4 g di sodio), un valore di quasi dieci volte superiore a quello fisiologicamente necessario. Alcune semplici regole per mantenere la pressione arteriosa a un livello favorevole 1) Avere un’alimentazione sana, in particolare: a. limitare il consumo del sale. Ridurre il consumo quotidiano di sale di circa 5 grammi al giorno può abbassare la pressione di circa 5 mmHg. Per le esigenze del nostro organismo, è sufficiente la quantità di sale già contenuta naturalmente negli alimenti; b. mangiare molta frutta e verdura. Frutta e verdura sono ricche di potassio, una sostanza che aiuta a mantenere bassa la pressione; c. mangiare meno; d. moderare il consumo di caffè. 2) Praticare regolarmente attività fisica. a. Praticare, con regolarità, un’attività fisica di moderata intensità (bastano 30 minuti di cammino a passo svelto al giorno) aiuta a mantenere la pressione arteriosa a livello favorevole. 3) Non fumare. 4) Tenere sotto controllo il peso. a. Con l’aumento di peso il cuore deve pompare con più energia per mandare il sangue in tutti i tessuti e quindi la pressione aumenta. 5) Rilassarsi. a. Quando si è arrabbiati, eccitati, impauriti, sotto stress o mentre si fuma la pressione aumenta.
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Non è mai troppo tardi per migliorare lo stile di vita!
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Giornata mondiale per il cuore 2013 I contenuti del poster sono stati scritti dai cardiologi del Comitato Scientifico di Cuore-Vita: Dott.ssa Francesca Nicolini e Dr. Emidio Troiani
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rada “ Percorri la stsano e or cu per un ad ogni etá ”
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io con fattori di risch • Controlla i rtensione, medico (ipe l’aiuto del tuo obesità si nel sangue, diabete, gras sione i che l’iperten rdat Rico o). ” e fum “killer silenzioso a mat chia arteriosa è mi e sinto dà te men perché rara malattie rgenza delle facilita l’inso . ari e dell’ictus cardiovascol ura, a frutta e verd • Mangia tant Limita i ioni al giorno. almeno 5 porz e. e prediligi il pesc ali grassi anim i cibi era mod e sale • Usa poco confezionati. , meglio se in attività fisica • Fai spesso ti e dei tuoi dei tuoi nipo compagnia amici. lici e delle sumo degli alco • Limita il con te. hera bevande zucc ra a vivere in are ed impa • Evita di fum a fumo. una casa senz buon umore. a di essere di • Ridi e cerc
e con: in collaborazion
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E ANCHE DURANT CUORE SANO LA TERZA ETÁ
, meglio se in attività fisica • Fai spesso ti e dei tuoi dei tuoi nipo compagnia po non è mai trop che i rdat Rico amici. i. vers tardi per muo re, cura iare o a balla • Vai a passegg così ai potr , o il tuo orto te il tuo giardino ura veramen frutta e verd consumare
genuina. o erazione e molt • Inizia con mod sforzo aumenta lo gradualmente nte il dei fastidi dura fisico. Se hai ato fi o, (dolore al pett movimento to al tuo re) rivolgiti subi corto, batticuo medico. lici e delle sumo degli alco • Limita il con herate. bevande zucc ra a vivere in are ed impa • Evita di fum a fumo. una casa senz buon umore. a di essere di • Ridi e cerc
La Vita secondo Vito Vignette realizzate da: Gigi Belisardi
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Ruolo della riabilitazione nella Malattia cardiovascolare A cura della Dott. ssa: Eleonora Marchi specialista in Medicina Fisica e Riabilitativa. UOC di Medicina Fisica e Riabilitativa ISS Seconda Parte I pazienti complicati e ad alto rischio dovrebbero pertanto essere indirizzati alle strutture riabilitative di degenza a più alto livello diagnostico ed organizzativo. I pazienti a medio o basso rischio possono essere efficacemente gestiti presso strutture riabilitative di minor complessità organizzativa, ma pur sempre specialistica. I programmi riabilitativi si basano sui seguenti punti: • stima del rischio cardiovascolare globale, effettuato dallo specialista cardiologo mediante valutazione clinica ed indagini strumentali anche complesse; • identificazione di obiettivi specifici per ciascun fattore che influenza il rischio; • valutazione di altre patologie contemporaneamente presenti nello stesso soggetto; • formulazione di un piano di trattamento individuale che includa: a) interventi terapeutici finalizzati alla riduzione dei rischi; b) educazione allo stile di vita (abolizione del fumo, dieta appropriata, controllo del peso corporeo, dello stato d’ansia e della depressione); c) la prescrizione dell’attività fisica adeguata alla situazione clinica e stato di gravità; d) intervento di mantenimento a lungo termine per ciascun paziente allo scopo di consolidare i risultati ottenuti, rivalutando nel tempo l’opportunità di modificare il trattamento. Se si considera, da un lato, il crescente
peso sociale ed assistenziale delle malattie cardiovascolari e, dall’altro, le evidenze sempre più convincenti dei benefici della riabilitazione, insieme al contenimento dei costi (rispetto soprattutto alle nuove tecniche di cardiologia interventistica) è doveroso considerare la riabilitazione cardiologica come componente essenziale del programma assistenziale per il paziente cardiopatico e integrare tale intervento nell’ambito delle risorse disponibili per la spesa sanitaria. Tutto ciò non deve dimenticare il coinvolgimento dei familiari della persona affetta da patologia cardiaca, che rappresentano una presenza costante nella vita di tutti i giorni. Inoltre, la vera chiave del successo terapeutico rimane la persona che viene etichettata come cardiopatico. Non dobbiamo dimenticare che al di là della definizione medica del suo problema fisico, c’è un essere umano, un insieme di fisicità, di vissuti, emozioni, affetti, desideri e aspettative di un ritorno alla propria quotidianità e al recupero della sua vita.
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Cuoristà dal mondo scientifico A cura della Dott.: Niksa Simetovic
Presto per un solo farmaco per l’Alzheimer e Parkinson E’ possibile una comune via di cura contro molte malattie neurodegenerative tra cui Alzheimer e consiste nell’impedire la morte dei neuroni disattivando una proteina coinvolta in queste malattie. La prospettiva è quindi arrivare a sviluppare un unico farmaco che vada bene per tutte. Il grande passo avanti, che apre un campo di indagine totalmente nuovo e insperato alle cure di queste patologie, si deve a uno studio di Giovanna Mallucci della Unità di tossicologia dell’Università di Leicester, condotto su topi con morbo di Creutzfeldt-Jacob (malattia prionica simile a mucca pazza).
che non erano obesi e quindi facilmente misurabile solo quando non oscurato da forti fattori di rischio come l’obesità.
Maggiore assunzione di frutta intera minore rischio di diabete tipo2 Uno studio sul British Medical Journal dimostra che assumendo ulteriori tre porzioni di frutta alla settimana evidenzia una riduzione dal 2% al 26% del rischio del diabete di tipo 2. Anche se non è stata dimostrata una relazione causale, i ricercatori supportano le linee guida che raccomandano frutta intera per prevenire il diabete.
Inibitore di una proteina potrebbe aiutare nella guarigione delle ferite Bloccare l’enzima “Granzyme B” ha contribuito a migliorare la guarigione delle ferite croniche nei topi, hanno scoperto i ricercatori canadesi. La scoperta può aiutare pazienti diabetici e gli anziani, in particolare, perché spesso hanno ferite che non si cicatrizzano o si riaprono facilmente. Lo studio è stato pubblicato sulla rivista medica Cell Death and Differentiation.
La resistenza all’insulina può essere limitata da cibi cotti a fuoco lento Uno studio su Diabetes Care rileva che le donne in sovrappeso che hanno mangiato cibi cotti a basse temperature hanno mostrato un migliore indice di sensibilità all’insulina (migliore funzionalità della insulina) e i livelli di insulina a digiuno dopo 4 settimane, rispetto coloro che hanno mangiato cibi cotti ad alte temperature. I ricercatori hanno detto che la cottura ad alta temperatura produce prodotti finali collegati al metabolismo del glucosio.
Avere una storia familiare di diabete pone il rischio di pre-diabete Secondo uno studio sulla rivista Diabetologia, le persone con una storia familiare di diabete presentano il rischio del 26% di riscontrare pre-diabete. I ricercatori hanno scoperto che il legame tra la storia della famiglia e pre-diabete era tra coloro
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Salute e luoghi comuni della medicina A cura della Dott.: Daniele Cesaretti
sportivi/carne?
Gli errori di procedura nelle analisi, il pregiudizio, la mancanza di obiettività, le omissioni volute sono il substrato delle confusione talvolta esistente in campo scientifico nonché la benzina che alimenta, in altri campi sociali, tante assurde tesi complottiste di quotidiano ascolto e lettura. Ritornando alla mortalità, qual è il luogo in cui si muore più di frequente? E’ il letto! Ne deriva, in sovrappensiero, che il letto è mortale. Evitando il letto si muore forse meno? La risposta sta nelle considerazioni di cui sopra. (Modificato da Le Scienze/Scientific American, n.517, settembre 2011, Paolo Attivissimo)
Durante gli scioperi dei medici la mortalità si riduce drasticamente
E’ vero! Ma solo in parte. In alcune occasioni a livello mondiale (Usa, Israele) durante gli scioperi medici più lunghi la mortalità si è ridotta! Allora? Che significa? Che andare dal medico fa male alla salute? Così può sembrare. Ma così non è in quanto in questo luogo comune si annidano vari errori di metodo e di valutazione dei dati (come spesso avviene in ogni altro campo sociale o scientifico). In altre parole è necessario interpretare correttamente i dati. Magari integrandoli con quelli omessi allo scopo di rafforzare una tesa preconcetta. Ma questo richiede acume mentale, ricerca approfondita, obiettività ed imparzialità. Prima rettifica da fare: in altre occasioni di sciopero la mortalità è rimasta invariata. Ciò dimostra che è bene chiedersi sempre se esistono casi contrari alla tesi che sono stati omessi appositamente per creare sensazionalismo. Secondo appunto da rilevare. Si deve considerare il pregiudizio emotivo e la diffusa diffidenza verso la medicina (che non è una scienza esatta!), due buone ragioni per raddoppiare lo sforzo di verifica. Terza considerazione è l’eliminazione del contesto. Durante gli scioperi vengono rinviati gli interventi chirurgici elettivi, quali protesi d’anca e bypass coronarici, interventi che comportano un rischio di morte non trascurabile, sempre e comunque. Ciò produce un calo momentaneo della mortalità ospedaliera che sarà “controbilanciato” qualche giorno più tardi!
Bisogna aspettare tre ore dopo aver mangiato prima di tuffarsi in acqua.
Tutto è relativo anche in questo caso. Vedi sopra!. Non esistono tempi fissi per scongiurare il blocco della digestione causato dal dirottamento del sangue dall’apparato digerente verso il resto del corpo per mantenere la temperatura corporea ad un livello adeguato. I tempi di attesa dipendono da quanto sì è mangiato (poco cibo? Meno tempo!), cosa si è mangiato, temperatura dell’aria, temperatura dell’acqua, tempo di permanenza in acqua, pregressi immersioni, reazioni e sensibilità individuali, sforzo fisico... e quant’altro!
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Grafica: AVALON | Stampa: Seven Seas
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Direzione: Giovanni Iwanejko / Capo redazione: Gianni Michele Zangoli Comitato redazione: Niksa Simetovic â&#x20AC;˘ Emidio Troiani â&#x20AC;˘ Daniele Cesaretti
Associazione Cuore Vita - Via Napoleone Bonaparte, 25 47890 Repubblica di San Marino Tel e fax: 0549 991011 - info@cuore-vita.sm
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