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Introduzione
La presente pubblicazione ha ad oggetto la disamina della prima parte del Codice, in cui sono dettate le disposizioni volte a disciplinare gli aspetti legali, amministrativi ed organizzativi degli Enti del Terzo settore, con un accenno anche al regime transitorio previsto – e tutt’ora operante – fino alla piena operatività del RUNTS (Registro unico nazionale del Terzo settore) ed al regime fiscale.
Prima ancora, però, vengono declinati i principi generali ispiratori della riforma, come già anticipati nella Legge delega n. 106/2016 e in parte già contenuti nella Costituzione.
In particolare, nell’art. 1 si legge che la riforma è finalizzata a sostenere l’autonoma iniziativa dei cittadini che concorrono, anche in forma associata, a perseguire il bene comune, a elevare i livelli di cittadinanza attiva, di coesione e protezione sociale, favorendo la partecipazione, l’inclusione e il pieno sviluppo della persona, a valorizzare il potenziale di crescita e di occupazione lavorativa, in attuazione degli articoli 2, 3, 4, 9, 18 e 118, quarto comma, della Costituzione.
Soprattutto all’art. 2 il legislatore ribadisce che è riconosciuto il valore e la funzione sociale degli Enti del Terzo settore, dell’associazionismo, dell’attività di volontariato e della cultura e della pratica del dono quali espressione di partecipazione, solidarietà e pluralismo; ne è promosso lo sviluppo, salvaguardandone la spontaneità ed autonomia, e ne è favorito l’apporto originale per il perseguimento di finalità civiche, solidaristiche e di utilità sociale, anche mediante forme di collaborazione con lo Stato, le Regioni, le Province autonome e gli enti locali.
Dopo aver richiamato i principi generali, il Codice entra nel vivo della riforma nel declinare la definizione e le finalità degli Enti del Terzo settore, sino ad arrivare alla regolamentazione dei loro aspetti amministrativi, organizzativi e gestionali, e introducendo il nuovo concetto di reti associative, preoccupandosi anche di dettare la disciplina del lavoro in tali Enti e di
fornire la definizione di volontario e delle attività di volontariato nell’ambito del Terzo settore, pur confermando le specificità delle Organizzazioni di volontariato (OdV) e delle Associazioni di promozione sociale (APS).
Ognuno di tali aspetti sarà oggetto di trattazione nella presente pubblicazione.