INTERVISTA AL DOTT. MARIO CAFORIO SUL MELANOMA
A
“Asportare un melanoma in fase iniziale, significa guarire nel 100% dei casi”.
Suzzara dal settembre 2006, (dopo aver lavorato dal 1981 al 1983 per passare all’Ospedale di Mantova), il dott. Mario Caforio è un chirurgo conosciuto e affezionato all’Ospedale di Suzzara. Sempre disponibile, gentile, impegnato nell’aggiornamento professionale per la crescita, gli abbiamo chiesto una intervista sul melanoma. Lo abbiamo incontrato dopo la riunione del mattino con tutta la sua equipe chirurgica. Intervista: Dottore quando una persona si accorge di avere un macchia colorata sulla pelle cosa deve fare? “Quando appare una lesione pigmentata della cute, è consigliabile rivolgersi al dermatologo il quale decide se inviare il paziente al chirurgo per l’asportazione”. Il chirurgo asporta sempre e subito la lesione? “Sì, in ambulatorio chirurgico viene asportata (biopsia escissionale) poi viene inviata a Milano per l’esame istologico. Se la risposta è di benignità il coinvolgimento del chirurgo finisce e il paziente viene rinviato dal dermatologo, per i controlli annuali, se invece si tratta di un melanoma l’anatomopatologo lo classifica secondo vari parametri, i più importanti dei quali sono la profondità (o spessore) della lesione oppure in rapporto all’estensione del Melanoma ad uno
F
dei cinque strati del derma”. Dottore ci può spigare meglio questa classificazione? “Se lo spessore è inferiore a 0,75 mm la possibilità che quel melanoma abbia dato diffusione a distanza (metastasi) o ai linfonodi, è pressoché nulla e quindi l’asportazione del melanoma favorisce la guarigione. Se invece è superiore a 0,75- 1 mm, allora la possibilità che quel melanoma abbia dato metastasi linfonoidali, aumenta in proporzione all’aumento dello spessore. Cosa vi comportate di fronte a questi eventi? Una volta si faceva la TAC, l’ecografia, l’esame clinico dei linfonodi, da 15 anni a questa parte è ormai diffuso e consolidato l’uso della ricerca e dell’asportazione radioguidata del linfonodo sentinella”. Tale metodica (biopsia radioguidata del linfonodo sentinella) viene eseguita ormai da molti anni nel nostro ospedale tanto per i melanomi che per i tumori della mammella”. Dottore, cosa consiglia per prevenire un melanoma? “Di andare subito dal dermatologo se ci si accorge della presenza
di un “neo” che prima non c’era o di un “neo” già presente che negli ultimi giorni è diventato più scuro, è aumentato di dimensione o che è diventato irregolare. Asportare un melanoma in fase iniziale, significa guarire nel 100% dei casi. L’asportazione di un melanoma in fase più avanzata può richiedere trattamenti chirurgici più complessi con possibilità di guarigione che, purtroppo, diminuisce in rapporto alla gravità della malattia”.
DIPLOMA DI MASTER UNIVERSITARIO PER TRE STRUMENTISTE DELLA SALA OPERATORIA DI SUZZARA
are la strumentista non è un compito facile, ci vuole attenzione, concentrazione, precisione e aggiornamenti continui ma anche buon rapporto con tutti. Mai sentirsi incerti perché serve un’ alta capacità organizzativa. Questo e altro sono emersi durante le relazioni di 17 infermiere laureate (fra cui quattro del Perù e una polacca), tre di queste lavorano a Suzzara. Si tratta di Sharon Gambini, Paola Verona e Mariagrazia Muro. Presso la Fondazione Poliambulanza di Brescia, di fronte alla commissione
esaminatrice, le tre infermiere laureate hanno spiegato con delle slides l’artroscopia d’anca (Paola), la protesi di ginocchio-emorecupero (Mariagrazia) e i sistemi di emostasi (Sharon). Poi la proclamazione e la consegna del Diploma di strumentista di Sala Operatoria fra applausi, foto e fiori. Un pomeriggio di colore rosa in quanto le 17 partecipanti erano tutte donne. Congratulazioni dalla nostra redazione
LE BARELLISTE CHE PORTANO IN SALA OPERATORIA LE PERSONE FRA EMOZIONI E TANTA PAURA
Q
uando si va in sala operatoria, la paura e la tensione è tanta. La prima persona che si incontra è la barellista o il barelliere che ti accompagna all’entrata in pre-sala operatoria e poi ti riporta in corsia dove i famigliari sono in ansiosa attesa da ore. Ma questi operatori come vivono la loro professione ogni giorno a contatto con persone che comunicano emozioni e paure?
Per capirlo ci siamo recati da due barelliste del nostro Ospedale, con alle spalle una esperienza lavorativa importante, le quali ci hanno detto: “Accogliamo i pazienti con amore e rispetto come se fossero nostri famigliari. I pazienti arrivano spaventati e noi cerchiamo di tranquillizzarli anche con qualche battuta”. Nella foto: Lucia Maria Itri e Douinia Lakhssassi
ORARI DI APERTURA AL PUBBLICO uffici di Zona SUZZARA
Viale Virgilio 23/I tel. 0376 532653 Lunedì / Martedì / Mercoledì mattino 8,30 / 12,30 Martedì / Venerdì pomeriggio 14,30 / 17,30
GONZAGA
Viale Fiera Millenaria (presso uffici Nuovo Padiglione) tel. 0376 532653 Lunedì 14,30 17,30 Mercoledì 8,30 / 12,30
PEGOGNAGA
Via Don Tazzoli 9 (presso nuovo centro tecnico) tel. 0376 558733 fax 553556 Lunedì / Martedì /Venerdi mattino 8,30 / 12,30 Martedì e Mercoledì pomeriggio 14,30 / 17,30
MOGLIA SAN BENEDETTO PO con Quistello
Via IV Novembre (addiacente Legno Arte) tel. 0376 598601 Mercoledì 8,30 / 12,30 e 14,30 / 17,30 Via E.Ferri 56 (centro commerciale Piazzetta) tel. 0376 615885 Martedì e Venerdì 8,30 / 12,30 e 14,30 / 17,30
Sede Provinciale via Imre Nagy 46 loc. Borgochiesanuova 46100 MANTOVA Tel. 0376 368865 – 368866- Fax 0376 220753 mail:cia.mantova@cia.it
Cronache Sanitarie del Distretto di Suzzara
5