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panorama

4 febbraio 2009 • pagina 11

Crisi. Nato nel 1976, il laboratorio di Orbassano fornisce tecnologie a tutto il mondo: ecco a chi potrebbero andare gli aiuti...

L’eccellenza esiste.Al centro ricerche Fiat di Vincenzo Bacarani

TORINO. La crisi del settore auto sta esplodendo in tutta la sua drammaticità: le vendite viaggiano verso il 60 per cento in meno dell’anno scorso. I governi cercano di correre ai ripari con incentivi e sostegni e a fare le spese di una crisi, annunciata da tempo, saranno non soltanto le officine e le fabbriche, ma anche i centri di ricerca delle varie aziende automobilistiche. L’aiuto all’innovazione appare l’orientamento della maggioranza dei governi europei che intendono muoversi sulla stessa lunghezza d’onda. Corre infatti seri rischi anche uno dei centri di eccellenza non solo in Italia, ma nel mondo: il Centro ricerche Fiat che ha la sua sede principale a Orbassano, cittadina a vocazione industriale alle porte di Torino.

Il Centro, nato nel 1976, ha costituito una sorta di spina dorsale per l’aggiornamento tecnologico e per varie sperimentazioni che hanno poi trovato applicazione in campo industriale. Basti pensare al motore Multijet, al motore bicilindrico a benzina, alla Fiat Panda Na-

Duemila brevetti negli ultimi dieci anni: questi i numeri di una realtà che collabora da tempo anche con i giganti stranieri: Mercedes, Bmw, Ford tural Power, al motore Fire Multiair nonché ai mini-radar antinebbia, ai sistemi di sicurezza passiva (sperimentazioni di air-bag e sistemi anti-crash). Tanto che il centro studi ha offerto in passato e offre tutt’ora prodotti e soluzioni anche a colossi stranieri come Mercedes,

Bmw, Ford. Dal 1976, il Centro Studi ha compiuto passi da gigante e ora conta collaborazioni con 150 università e istituti di ricerca (Politecnico di Torino, Politecnico di Milano, Università di Pisa, Università La Sapienza di Roma e Cnr, tanto per fare qualche nome), può vanta-

re 750 partner dislocati in varie parti del mondo, conta su oltre mille ricercatori e – oltre alla sede di Orbassano – ha altre quattro sedi distaccate ad Amaro (provincia di Udine), a Trento, a Valenzano (Bari) e a Foggia. Da settimane si parla degli eventuali incentivi al settore, ma di sicuro gli aiuti al comparto della ricerca potrebbero essere la chiave di volta di una crisi al momento senza vie d’uscita. E in effetti un’indagine di Unioncamere conferma questa analisi: ST Microelectronics, Centro Ricerche Fiat, G.D. Spa, Pirelli Pneumatici, Pirelli Cavi e Sistemi, Telecom Italia, Fiat Auto, Ausimont, Sigma Tau, Danieli &C. Officine Meccaniche sono le aziende italiane che nel periodo 1999-2006 hanno depositato il maggior numero di brevetti europei.

Queste imprese hanno depositato oltre tremila domande di brevetto all’European Patent Office (l’11,4% del totale). Delle 846.955 domande di brevetto pubblicate dall’Epo (European Patent Office, l’organismo di registrazione dei brevetti euro-

peo) tra il 1999 ed il 2006, 27.616 sono quelle italiane, cresciute in media annua del 4,9 per cento. Nell’ambito di questa ricerca, il Nord Italia in generale e il Nord-Ovest in particolare la fanno da padrone nella brevettazione italiana a livello comunitario. Nei sette anni considerati, l’82% del totale dei brevetti proviene delle regioni settentrionali. Il Nord-Ovest addirittura ne concentra il 50,1 per cento, grazie all’apporto fornito dal Piemonte e dalla Lombardia. Veneto ed EmiliaRomagna sono a loro volta in gran parte tributarie della performance raggiunta dal Nord-Est (31,9 per cento). La quota rimanente delle domande si deve invece al Centro per il 13,4 per cento e al Sud e Isole per il 3,2 per cento. E fino al 2007, ultimo dato disponibile, soltanto il Centro Ricerche Fiat ha depositato 760 invenzioni tutelate da circa duemila brevetti, svolgendo un ruolo dominante. L’orientamento di incentivare la ricerca potrebbe alla fine rivelarsi una sorta di volano per il rilancio dell’intero settore dell’auto.

Stili. Aveva annunciato il fidanzamento con un comunicato stampa. Ma è bastato un messaggino per l’addio

L’amore di Frattini, finito con un sms di Roselina Salemi hanno vista sola alla festa di compleanno di Stefania Scarampi, felice compagna dello chef Filippo la Mantia. E adesso sappiamo perché. Chantal Sciuto, quarantenne di successo, dermatologa della Roma-bene con tanto di studio a due passi dal Parlamento, è stata piantata dal fidanzato, il volubile ministro degli Esteri Franco Frattini, nel più brusco dei modi: un bel sms e ciao. Almeno così si mormora, anche se lui fa sapere agli amici che un addio del genere non è nel proprio stile. Dopo nove mesi, vari servizi fotografici e una vacanza romantica alle Maldive durante la crisi in Georgia, sulla quale l’opposizione aveva avuto da ridire (sulla vacanza, non sulla crisi).

L’

tal aveva fatto outing anche per mettere fine ai pettegolezzi: essendo single, (divorziato, una figlia diciottenne) Franco Frattini era (e si suppone sarà ancora), oggetto di illazioni e congetture. Per esempio, la vox populi lo voleva affascinato dalla rossa chioma di Michela Vittoria Brambilla. «Sono io la fidanzata del ministro Frattini», ha dovuto spiegare Chantal, «ci siamo ritrovati tête-à-tête tra tanta gente e da quel momento non ci siamo più lasciati». Di Frattini

Una storia esemplare che unisce gossip e politica, iniziata con una criticata vacanza alle Maldive proprio mentre si consumava la crisi georgiana

Sembrava una sceneggiatura sentimentale degna della più astuta fiction, per la capacità di mettere assieme, come oggi va molto, gossip e politica, pubblico e privato, Montecitorio e Novella 2000, tutto con reciproca soddisfazione. Poteva durare un’infinità da puntate e invece è stata una miniserie. Chantal aveva fatto outing lo scorso settembre, con un comunicato stampa ufficiale dai toni lialeschi: «Tra loro è scoccata la scintilla d’amore e tutto fa supporre che sia una di quelle rare love story che si contano sulla punta delle dita e che fanno sognare». Chan-

l’avevano colpita «la dolcezza e la semplicità», il suo essere «rispettoso e tradizionalista, con dei valori importanti, come la famiglia e l’amicizia, cose che apprezzo e ricerco come donna del sud» (è di Catania). L’avevano ribattezzata subito “Lady Farnesina” ed era cominciata la caccia. Quando si diventa paparazzabili, si sa, si corrono rischi. E duole che una seria vita professionale (il «Villa Borghese Institute», gli stage a Los Angeles, Porto Alegre e Buenos Aires) alla fine si riduca al successo di uno scatto imbarazzante: lei che sistema i sacchetti della spesa nel bagaglio dell’auto, mostrando il perizoma di pizzo nero ben disegnato sul lato B. Lei che fuma il sigaro e beve whisky. Lei evocata da

un ex, l’attore Paolo Calissano, sulle pagine di Chi: «Chantal è fantastica, è una persona speciale. Una delle donne più solari, dinamiche e intelligenti che abbia mai conosciuto. Forse non avevo capito la fortuna che mi era capitata».

Un grande investimento sentimentale per finire nel club, ormai variegato, degli ex lasciati via Sms. È successo alla showgirl Terry Schiavo, mollata da dj Prezioso. È successo al tennista Boris Becker, liquidato dalla fidanzata Sandy Meyer-Wolden con un messaggino veloce. È successo a Kevin Federline: mentre era in uno studio televisivo è arrivato l’sms di Britney Spears che gli annunciava: divorzio. Gli psicologi sostengono che non è la mancanza di tempo a produrre comportamenti così sbrigativi, ma l’immaturità, tipica dei giovani: preferiscono affrontare la rottura in maniera indiretta. Frattini ha cinquant’anni suonati ed era, almeno fino all’anno scorso “rispettoso e tradizionalista”. Forse quello del sms è solo un pettegolezzo. Dall’ex Lady Farnesina, per il momento, nessun comunicato.


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