chi invece quelli della fase 2. Io personalmente ho apprezzato tutte e due le fasi, anche se normalmente preferisco i vini gustativamente equilibrati rispetto a quelli che non lo sono. Sembra che attualmente ci siano alcune aziende in Toscana che stiano producendo il Trebbiano in purezza. Le caratteristiche del vino che ho trovato in questa verticale sono la sapidità più o meno spiccata, ma sempre presente e la nota, al gusto, della mandorla, che ricorda nel finale il Vinsanto. Potrei scrivere ancora molto, ma mi fermo per lasciar spazio alla descrizione della giornata. Alla degustazione erano presenti circa una ventina di giornalisti; l’enologo Franco Bernabei; Beatrice, Filippo, Gaddo, Serena e Benedetta Contini Bonacossi e l’agronomo Andrea Beconcini. Sono state analizzate tutte le annate oggetto della verticale e ogni degustatore ha dato il proprio contributo personale. Per inciso l’annata della verticale che a me personalmente è piaciuta di più di ogni altra è stata la 2020, nella
quale al gusto ho sentito esser la più sapida di tutte e molto agrumata con lunghissimo futuro avanti a sè. Alla fine della degustazione è seguito un aperitivo e un piacevole pranzo durante il quale sono stati abbinati ai piatti il Villa di Capezzana Carmignano Docg 2018 che al naso, tra gli altri profumi, aveva la ciliegia, la violetta e una lieve nota verde, mentre al gusto aveva una buona struttura e un tannino abbastanza vivo (89/100). A seguire un altro piatto è stato abbinato al Trefiano Carmignano Docg riserva 2017 (in anteprima): naso speziato, mentolato e fruttato di ciliegia, al gusto sicuramente superiore con sapori di ciliegia, prugna e mirtillo (92/100). Insieme alla costina di maiale è stato abbinato il vino Ugo Contini Bonacossi Igt Toscana 2016, che aveva una bellissima beva dal sapore di prugna (92/100). In contemporanea ci è stato servito anche il Ghiaie della Furba Igt 2017 che ho trovato piacevolissimo con naso di ciliegia marasca nera e tabacco trinciato toscano, al gusto
un finale interminabile e intenso di violetta (93/100). Col gelato al Vinsanto di Capezzana ci è stato servito il Vinsanto di Carmignano Doc Riserva 2013, una poesia gustativa, che mi ha ricordato in parte l’annata 2000 per la pastosità e in parte la 2001 per la scorrevolezza. La 2013 ha un pò del 2000 e un pò del 2001. Pastoso e rotondo al gusto, ma in maniera meno evidente rispetto alla 2000. Sapore di mandorla, miele e zabaione (98/100). Bellissima giornata e bellissima esperienza, considerando che questa è stata la prima verticale, mai fatta, del vino Trebbiano. A mio avviso questa storica azienda per diversi anni non ha avuto la luce che si meritava e adesso, giustamente, sta ricevendo importanti riconoscimenti non solo dai giornalisti, ma anche dai consumatori non solo per il Vinsanto, ma anche per gli altri vini prodotti.
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