Corriere vicentino novembre 2014

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Montecchio

Il signore delle moto

di francesco gualtieri

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ici Peripoli e pensi all’Oxford, un ciclomotore che per i ragazzini degli anni Ottanta e Novanta era un mito. Uno dei padri dell’Oxford, ma soprattutto di una straordinaria avventura industriale, pochi giorni fa se n’è andato in silenzio e Montecchio Maggiore ha perso un grande pezzo della sua storia. Dino Peripoli, padre dell’attuale vicesindaco Gianluca, assieme ai fratelli Giovanni, Leonildo, Remigio e Luigi, per circa 50 anni è stato assoluto protagonista di un’Italia che, soprattutto in campo motoristico, era all’avanguardia e faceva invidia a tutto il mondo. Un miracolo industriale partito nel 1951 nella piccola officina vicino alla casa natale dei Peripoli in via Conti Gualdo: Dino e i fratelli si occupavano di tornitura e della produzione delle forcelle per le moto Ceccato. Nel 1954 il grande balzo nel mondo industriale, con lo stabilimento in viale dell’Industria (ora viale Ceccato) ad Alte. Le “Officine Fratelli Peripoli” sono la seconda azienda ad insediarsi nel nuovo quartiere e il salto di qualità arriva con le commesse della tedesca NSU (oggi Audi). Poi inizia l’avventura con i motocicli: tra la fine degli anni

Cinquanta e l’inizio degli anni Sessanta, la Peripoli dà lavoro a 300 persone e produce i famosissimi motorini con il marchio Giulietta. Negli anni Sessanta apre il reparto corse, che vedrà

gareggiare con i go kart anche il conte Pietro Marzotto. Il boom continua nei decenni successivi con nuovi modelli, come appunto l’Oxford con il suo inconfondibile telaio “tubone”, l’apertura del nuovo stabilimento in zona industriale e la produzione delle biciclette (tra i primi cinque produttori in Italia) e le attrezzature per l’home fitness (è Peripoli la prima cyclette con telaio chiuso e computer). Ma Dino Peripoli è stato anche un asCorriere Vicentino |

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soluto protagonista dello sport. Tifoso sfegatato della Juve (durante il viaggio di nozze a Parigi andò a vedere una partita dei bianconeri, in agosto si recava in ferie nel quartier generale juventino a Villar Perosa ed era amico intimo del terzino Benito Sarti), non mancò di dedicarsi ad altre discipline, organizzando ad esempio i criterium che negli anni Sessanta richiamavano a Montecchio i ciclisti più famosi. È stato tra i fondatori del Club Biancorosso di Montecchio e della Polisportiva Comunale e negli anni Settanta si innamorò del tennis, prima come giocatore e poi come dirigente, per ben 34 anni, del circolo cittadino: un ruolo, quest’ultimo, che gli ha permesso di essere tra i fondatori del Torneo dei Comuni, una sorta di campionato tennistico che di anno in anno è cresciuto esponenzialmente in termini di partecipazione. Proprio quest’anno, Dino Peripoli è stato insignito con una targa di benemerito dal Circolo per quello che ha dato al tennis e in generale allo sport montecchiano. Con Dino Peripoli se ne va uno degli ultimi esempi di imprenditori vecchio stampo. Quelli che non badavano soltanto al profitto, ma volevano anche il bene della collettività.


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