Quaderni Gesualdiani 1 2015

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MARTA COLUMBRO

I vari capitoli regolano le modalità d¶ammissione, i rigorosi aspetti consociativi, gli oneri economici. Tale inquadramento risultava comunque indispensabile in quell¶epoca affinché i vari mestieri ricevessero il dovuto riconoscimento ufficiale, fungendo nel contempo da utili agenzie di mutuo soccorso per il proprio ceto. 17 Per il resto i due atti risultano del tutto simili nell¶impostazione, non mostrando nei contenuti grandi variazioni anche se, le prime capitolazioni, quelle del 1653, registrano un maggior numero di articoli al loro interno (19) mentre le seconde pur essendo un tantino più ridotte (16) risultano di certo più dettagliate, inasprendo gli obblighi e aumentando le tasse a beneficio della Cappella. Del resto già nella prefazione ben si chiarisce che gli statuti vengono riformati proprio a causa dei pochi fondi versati in precedenza nelle cassa comune: essendo pochi gli esperti del mestiere e per di più insofferenti rispetto alle regole da essi stessi dettate; dunque per non mandare l¶arte in collasso e per evitare molti altri inconvenienti si rifanno le capitolazioni ma questa volta esse insisteranno maggiormente, oltre che sulla reale fondazione di una Cappella, anche sulle opere di beneficenza e sui maritaggi per le figlie più bisognose dei maestri, uniformandosi in tal modo al buon vivere e al comportamento assunto dagli altri mestieri. Mentre il primo statuto appare effettivamente piuttosto sbrigativo in merito a pratiche assistenziali e caritative, il secondo cambia nettamente impostazione mettendo in mostra uno spiccato (per quanto poco convincente) µspirito di chiesa¶: Per primo hanno concluso e stabilito essi della detta arte, che si debbia et abbia da fondare una Cappella sotto il titolo al quale maggiormente l¶ispirerà la devozione, in quella Chiesa dove meglio li parerà e piacerà, e quella la debbiano dotare di una amministrazione, qualità sufficiente per la celebrazione di una messa perpetua in qualsiasi giorno di festa comandata, salario competente del clerico, deritto di sagrestia, apparati, et altro sarà di bisogno per la celebrazione di quella, da incominciarsi a far celebrare in detta Cappella la detta messa in qualsiasi giorno di festa comandata, elassi saranno anni quattro dal giorno che sarà imperato il Regio assenso e beneplacido alle presenti capitolazioni, quale qualità s¶obbligaranno essi huomini di detta arte pagarla anno per anno, et liberan ogn¶uno di essi la rata, sin¶a tanto che haveranno possibilità di fondare il capitale per il 17

Ogni mestiere richiedeva, in età post-conciliare un riconoscimento ufficiale acclarante la propria specificità ed esistenza, tant¶è che a Napoli il fenomeno congregativo assunse amplissime proporzioni presentando una vasta campionatura con il distinguo di varie tipologie riconducibili al luogo, alle finalità e al ceto (ottonari, caprettari barbieri, bambaciari ecc.). 75


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