Raduga 2010

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le labbra, proprio sotto si vedevano piccolissime delle persone in piedi, era l’affaccio del belvedere. Passammo davanti a ville ricoperte interamente da pietre di mare, grandi alberghi in costruzione, ovunque enormi mostri di cemento. Una piccola abitazione dipinta di rosa. Imboccò la strada che porta al suo terreno. Scese, aprì il cofano e cominciò a dare da mangiare agli animali. C’erano un pavone, galline di tanti colori, dei cinghiali. Uno struzzo mi fissava. Si avvicinò alla rete senza distogliere lo sguardo, spinse fuori il becco. Sembrò farmi l’occhiolino. Ras Mohammad è vicino a Sharm, lo chiamano ‘il giardino di Allah’. Tutti pensano che il mare lì sia pieno di vita, ma quando si supera la barriera puoi nuotare per ore e non incontrare nulla. Le acque sono limpide, si riesce a vedere anche fino a trenta metri lontano, ma non c’è assolutamente niente intorno. La prima volta credevo fossero passati dei giorni e pensavo di tornare indietro. Guardavo i disegni delle onde nella sabbia, sentivo il mio respiro. Controllai il manometro, avevo ancora molta aria. Vidi lontano qualcosa di molto grande. Nel giro di poco lo avevo vicino. Un pesce lungo due metri, enorme, poteva inghiottirmi. Me ne avevano parlato altri sub: lo chiamano Napoleone, perché ha un bozzo sulla testa che somiglia a un cappello. Aveva due occhi grandi che mi scrutavano, la bocca grande, cadente, l’espressione di uno che ha tanto vissuto, che ha visto

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