Corriere dell'Economia n. 18/2025

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Corriere dell‘Economia

Sintesi esplicative di documenti e studi a carattere economico di rilievo nazionale, europeo ed internazionale, con link ai documenti ufficiali.

INPS: Circolare n. 123/2025 – Estensione e ultrattività del contributo asilo nido

ISTAT: Commercio con l’estero e prezzi all’import - Luglio 2025

Rapporto ABI: tassi di mercato in aumento

ISTAT: Il mercato del lavoro - II trimestre 2025

OCSE: Tasso di disoccupazione stabile al 4,9% a luglio 2025

ISTAT: Andamento dell’economia italiana

Unioncamere: il 35% delle imprese meridionali investirà in 4.0 entro il 2027

Min.Lavoro: Rapporto annuale sulle Comunicazioni

Obbligatorie 2025

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INPS: Circolare n. 123/2025

09 25

Estensione e ultrattività del contributo asilo nido

La Circolare n. 123 del 5 settembre 2025 chiarisce, a seguito dell’art. 6-bis del D.L. 95/2025 (L. 118/2025), l’ambito di applicazione del contributo asilo nido previsto dall’art. 1, comma 355, L. 232/2016, estendendolo non solo ai nidi e micronidi, ma anche a sezioni primavera, spazi gioco e servizi educativi domiciliari purché abilitati secondo la normativa regionale, con esclusione di centri per bambini e famiglie e di servizi ricreativi o di pre/post-scuola. Dal 1° gennaio 2026 le domande accolte avranno efficacia ultrattiva, producendo effetti anche negli anni successivi fino al compimento dei tre anni del bambino, previa conferma annuale con prenotazione delle mensilità e documentazione di pagamento (o, per i nidi pubblici, iscrizione o graduatoria); per il contributo domiciliare sarà necessaria l’attestazione del pediatra che certifichi l’impossibilità alla frequenza per gravi patologie. Le strutture INPS dovranno verificare l’abilitazione delle sedi educative attraverso elenchi regionali o attestazioni specifiche e, per le domande 2025, concludere le istruttorie e rivedere in autotutela quelle respinte applicando i nuovi criteri.

ISTAT: Commercio con l’estero e prezzi all’import - Luglio

2025

A luglio 2025 le esportazioni italiane registrano un incremento congiunturale (+1,2%) superiore a quello delle importazioni (+0,7%), grazie alla crescita verso i mercati extra-Ue (+2,4%), mentre risultano stabili quelle verso l’area Ue; nel trimestre maggio-luglio, tuttavia, si osserva una contrazione sia dell’export (-1,5%) sia dell’import (-1,8%). Su base annua le esportazioni crescono del 7,3% in valore (+6,9% in volume), con un andamento più vivace nei mercati extra-Ue (+9,9%) rispetto a quelli Ue (+4,8%), mentre le importazioni aumentano del 6,1% in valore (+1,1% in volume), trainate soprattutto dall’area extra-Ue (+13,1%). I settori che sostengono maggiormente la dinamica dell’export sono i mezzi di trasporto esclusi autoveicoli (+45,6%), i prodotti farmaceutici (+28,5%), i metalli di base (+7,0%) e gli alimentari (+6,1%), a fronte di cali nelle vendite di autoveicoli (-5,3%) e apparecchi elettrici (-3,8%); contributi positivi proven15 09 25

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gono da Stati Uniti (+24,1%), Spagna (+13,8%), ASEAN (+37,4%), Francia (+4,7%), Svizzera (+9,5%), Polonia (+12,5%) e Regno Unito (+9,0%), mentre Paesi Bassi (-7,8%), Cina (-4,0%) e Turchia (-2,5%) incidono negativamente. Nel complesso dei primi sette mesi del 2025 l’export segna una crescita tendenziale del 2,9%, trainata da farmaceutica (+37,2%), mezzi di trasporto esclusi autoveicoli (+13,9%), alimentari (+5,3%) e metalli di base (+3,9%), mentre calano coke e petroliferi raffinati (-18,8%) e autoveicoli (-9,7%). Il saldo commerciale raggiunge i +7,9 miliardi (in aumento rispetto ai +6,8 miliardi di luglio 2024), con deficit energetico in riduzione e avanzo dei prodotti non energetici in crescita, mentre i prezzi all’import aumentano dello 0,3% su base mensile e calano del 3,0% su base annua.

Rapporto ABI: tassi di mercato in aumento

Nei primi giorni di settembre 2025 i tassi di mercato risultano in rialzo: l’Euribor a 3 mesi si porta al 2,05% e il tasso BOT semestrale al 2,00% (entrambi +7 punti base rispetto ai minimi di giugno), l’IRS decennale al 2,67% (+44 punti base su dicembre 2024) e il rendimento medio dei BTP decennali al 3,57% (+23 punti base). Sul fronte del credito, ad agosto i tassi medi sui nuovi prestiti scendono al 3,42% per le imprese (dal 5,45% di fine 2023) e al 3,31% per i mutui casa (dal 4,42%), mentre il tasso medio sul totale dei prestiti è al 3,92%. La raccolta bancaria continua a crescere: tra luglio 2024 e luglio 2025 quella indiretta aumenta di 175,1 miliardi (soprattutto da famiglie e imprese), mentre la raccolta diretta segna +2,5% annuo ad agosto, con i depositi in aumento del 2,7% e le obbligazioni a medio-lungo termine dello 0,9%. I prestiti a famiglie e imprese crescono dell’1,4% annuo ad agosto, in lieve accelerazione, confermando per le famiglie l’ottavo mese consecutivo di aumento e per le imprese il secondo. I crediti deteriorati netti proseguono la discesa, attestandosi a luglio a 29,5 miliardi, in calo rispetto a marzo e a fine 2024 e molto inferiori al picco del 2015 (196,3 miliardi).

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ISTAT: Il mercato del lavoro

II trimestre 2025

25

Nel secondo trimestre 2025 l’input di lavoro cresce lievemente (+0,2% congiunturale, +1,7% annuo), con occupazione sostanzialmente stabile a 24,2 milioni di unità: calano i dipendenti a termine (-45 mila) e quelli permanenti (-21 mila), mentre aumentano gli indipendenti (+74 mila). Su base annua gli occupati crescono di 226 mila (+0,9%), trainati dai dipendenti stabili (+296 mila) e dagli indipendenti (+150 mila), a fronte di un nuovo calo dei contratti a termine (-221 mila); aumenta l’occupazione a tempo pieno (+476 mila), mentre si riduce quella part time (-250 mila). Il tasso di occupazione sale al 62,7% (+0,4 punti sull’anno), con miglioramenti soprattutto tra i 50-64enni e nel Mezzogiorno, mentre disoccupazione (6,6%) e inattività (32,8%) risultano in ulteriore flessione. I disoccupati, pari a 1,7 milioni, si stabilizzano (-9 mila annuo), con riduzione dei senza lavoro di lunga durata (52% del totale) e lieve aumento di chi cerca la prima occupazione; nel complesso, prevale l’uso di canali informali nella ricerca (75,4%), ma crescono anche curricula, colloqui e ricorso ai centri per l’impiego. Nelle imprese industria-servizi le posizioni dipendenti aumentano (+0,4% congiunturale, +1,7% annuo), soprattutto a tempo pieno, mentre calano le posizioni in somministrazione (-3,6% annuo) e crescono quelle intermittenti (+6,1%). Le ore lavorate per dipendente diminuiscono (-0,5% congiunturale, -0,3% annuo), con un modesto calo della CIG, mentre il costo del lavoro per ULA aumenta (+0,6% congiunturale, +3,6% annuo) spinto da retribuzioni e contributi sociali; il tasso di posti vacanti scende all’1,8% (-0,4 punti annuo). Gli inattivi si riducono a 12,2 milioni (-150 mila), soprattutto nella componente più vicina al mercato, mentre cresce la quota di chi non cerca lavoro né è disponibile a lavorare (+104 mila).

OCSE: Tasso di disoccupazione stabile al 4,9% a luglio 2025

A luglio 2025 il tasso di disoccupazione OCSE è rimasto stabile al 4,9%, pari o inferiore al 5% da oltre tre anni, con 34,3 milioni di disoccupati complessivi. Rispetto a giugno, i tassi non sono variati in 20 paesi, sono diminuiti in 11 (tra cui Grecia e Norvegia) e aumentati solo in Irlanda e Svezia. Giappone, Corea e Slovenia registrano livelli inferiori al 3%, tra i più bassi e vicini ai minimi storici, mentre in 14 paesi i tassi restano almeno un punto

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percentuale sopra i minimi storici. Il tasso giovanile scende all’11,2% (contro l’11,4% di giugno), ma resta molto più alto di quello degli over 25 (stabile dal 2022), con divari minimi in Giappone e Germania e massimi in Costa Rica, Finlandia, Svezia ed Estonia. Nell’UE e nell’area euro i tassi restano invariati (rispettivamente 5,9% e 6,2%), con cali diffusi in 7 paesi e differenze di andamento per genere ed età (uomini over 25 in Grecia, giovani uomini in Austria, donne over 25 in Portogallo e Irlanda). Fuori dall’eurozona, la Turchia tocca un minimo storico all’8% (come nel 2012), mentre in Canada ad agosto il tasso sale al 7,1% e negli Stati Uniti resta al 4,3%, leggermente sopra i livelli di inizio anno.

OCSE: Indagine sull’istruzione 2025

Il rapporto Education at a Glance 2025 analizza lo stato dei sistemi educativi nei paesi OCSE, con particolare attenzione all’istruzione terziaria, ai tassi di conseguimento, alle disuguaglianze di accesso e ai risultati sul mercato del lavoro. Emergono forti differenze legate al contesto familiare: in media nell’OCSE solo il 26% dei giovani adulti con genitori senza diploma secondario superiore raggiunge un titolo terziario, contro il 70% di chi ha almeno un genitore laureato. In Italia il divario è ancora più marcato (63% contro 15%, uno scarto di 48 punti, superiore alla media OCSE di 44). La quota di 25-34enni senza diploma secondario superiore è scesa dal 24% al 19% tra il 2019 e il 2024, ma resta sopra la media OCSE (13%). I livelli di istruzione incidono fortemente su occupazione e salari: in media OCSE il tasso di disoccupazione dei giovani adulti senza diploma è del 12,9% contro il 6,9% di chi ha un diploma e il 4,9% di chi ha una laurea; in Italia le differenze sono più accentuate (14,8% senza diploma, 8,9% con diploma, 6,5% con titolo terziario). L’istruzione superiore si conferma quindi cruciale per ridurre il rischio di disoccupazione e migliorare le opportunità di mobilità sociale. 16 09 25

ISTAT: Andamento dell’economia italiana

Nel secondo trimestre 2025 l’economia mondiale mostra andamenti divergenti: il Pil cresce negli Stati Uniti ma rallenta in Cina e nell’area euro, con prospettive ancora incerte e segnali negativi dal commercio internazionale. In Italia il Pil cala lievemente (-0,1% congiunturale), 10 09 25

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penalizzato dal calo dell’export e dall’accumulo di scorte, a fronte di consumi privati stabili e investimenti ancora positivi seppure in rallentamento. L’interscambio commerciale registra una decelerazione, soprattutto per le esportazioni verso i mercati extra-Ue (in particolare Stati Uniti, Regno Unito, Cina, Russia e Turchia). La produzione industriale segna un secondo mese consecutivo di crescita a luglio, mentre ad agosto peggiora la fiducia delle imprese manifatturiere, compensata da un miglioramento nei servizi. Il mercato del lavoro rimane solido, con aumento di occupati (+13mila) e del tasso di occupazione (62,8%); crescono i dipendenti permanenti e a termine, mentre calano gli autonomi. L’inflazione al consumo è stabile all’1,7% ad agosto, ma accelera il “carrello della spesa” (+3,5%).

09 09 25

Unioncamere: il 35% delle imprese meridionali investirà in 4.0 entro il 2027

Nel Mezzogiorno il 35% delle imprese prevede investimenti in tecnologie 4.0 entro il 2027, superando la media nazionale (32,8%), mentre le imprese femminili mostrano maggiore difficoltà, con solo il 30% che pianifica interventi digitali. Gli investimenti riguardano soprattutto il settore manifatturiero (40,6%) e le grandi aziende (67,6%), con l’obiettivo principale di aumentare l’efficienza interna e ridurre i costi. Tuttavia, la carenza di competenze interne rappresenta un ostacolo per il 27,7% delle imprese. L’indagine, condotta su 4.500 imprese da Unioncamere e Centro Studi Tagliacarne, evidenzia come il Sud stia recuperando terreno nella digitalizzazione, con le Camere di commercio impegnate a collegare aziende e centri di ricerca per sostenere l’innovazione.

INPS: Riforma della disabilità

L’INPS annuncia che dal 30 settembre 2025 partirà la seconda fase della sperimentazione della Riforma della Disabilità (D.Lgs. 62/2024), estendendo il nuovo sistema di accertamento a undici province (Alessandria, Genova, Isernia, Lecce, Macerata, Matera, Palermo, Teramo, Vicenza), alla Valle d’Aosta e alla Provincia autonoma di Trento. La novità principale consiste nell’avvio del procedimento tramite trasmissione telematica del “certificato medico introduttivo” all’INPS, senza ulteriori domande da parte dell’utente, rendendo l’INPS unico titolare del processo e semplificando e velocizzando l’iter burocratico. 12 09 25

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INPS: Obblighi contributivi per contratti di ricerca e incarichi post-doc

L’INPS, con la circolare n. 125 dell’11 settembre 2025, fornisce le regole sui contratti di ricerca e sugli incarichi post-doc, indicando le istituzioni abilitate a stipularli, le modalità di selezione, i diritti e doveri dei ricercatori, e il trattamento economico e previdenziale. I contratti di ricerca hanno durata biennale, rinnovabile una sola volta, con retribuzione definita dalla contrattazione collettiva tra il minimo spettante a un ricercatore confermato a tempo determinato e il massimo di un ricercatore a tempo pieno; non sono compatibili con corsi di studio o lavoro pubblico continuativo, comportando aspettativa senza assegni e senza contribuzione figurativa. Gli incarichi post-doc durano almeno un anno, prorogabili fino a tre, con trattamento minimo stabilito dal Ministro dell’Università; sono incompatibili con altri rapporti di lavoro o assegni di ricerca e prevedono aspettativa senza assegni e senza contribuzione figurativa. I datori di lavoro devono comunque rispettare gli obblighi contributivi previsti per i dipendenti a tempo determinato e registrare i dati dei ricercatori nella sezione “ListaPosPA” del flusso UNIEMENS.

Min.Lavoro: Rapporto annuale sulle

Comunicazioni Obbligatorie 2025

Il rapporto annuale del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali sulle comunicazioni obbligatorie, relativo al periodo 2022-2024, evidenzia che nel 2024 sono state registrate 13,2 milioni di attivazioni di rapporti di lavoro, con un incremento dello 0,4% rispetto al 2023, e 12,7 milioni di cessazioni, in crescita del 3,8%. Il saldo è stato positivo (+492 mila), ma in calo rispetto all’anno precedente. Il contratto a tempo determinato rimane il più diffuso, rappresentando il 66,4% delle attivazioni, mentre i contratti a tempo indeterminato e di apprendistato hanno mostrato un calo. La causa di cessazione più comune (69,3%) è la scadenza del contratto, e l’81,9% dei contratti cessati aveva una durata inferiore all’anno. A livello demografico, l’incremento delle attivazioni ha interessato soprattutto i lavoratori over 54 e i giovani under 25, mentre a livello geografico il Mezzogiorno ha registrato la crescita maggiore (+2,8%). Infine, il rapporto segnala un calo sia dei tirocini (-1,6%) che dei rapporti di lavoro in somministrazione (-4,1%). 16 09 25

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16 09 25 11 09 25

INPS: Istruzioni per la presentazione della domanda Bonus psicologo 2025

L’INPS, con la circolare n. 124 dell’11 settembre 2025, illustra le istruzioni operative per il Bonus psicologo 2025, misura strutturale che sostiene persone con depressione, ansia o stress tramite un contributo per sedute di psicoterapia. Possono accedervi i residenti in Italia con ISEE ordinario o corrente fino a 50.000 euro. L’entità del contributo varia in base all’ISEE: massimo 1.500 euro (<15.000), 1.000 euro (15.00030.000) e 500 euro (30.000-50.000), fino a 50 euro per seduta. Le domande vanno presentate online dal 15 settembre al 14 novembre 2025, e i beneficiari avranno 270 giorni per utilizzare il codice univoco assegnato; chi non effettua almeno una seduta entro 60 giorni dalla comunicazione di accoglimento perde il beneficio, con unico scorrimento delle graduatorie. Il contributo viene erogato direttamente ai professionisti che effettuano le sedute, senza rimborsi diretti ai beneficiari.

ADE: Auto concesse in uso promiscuo ai dipendenti – Optional a carico dei dipendenti

L’Agenzia delle Entrate, con l’interpello n. 233/E del 9 settembre 2025, chiarisce la tassazione dei veicoli concessi in uso promiscuo ai dipendenti e il trattamento delle somme eventualmente trattenute per optional richiesti. Secondo l’articolo 51 del TUIR, il valore imponibile dei veicoli è determinato forfetariamente sulla base del costo chilometrico ACI per 15.000 km, con aliquote ridotte per veicoli elettrici o ibridi plug-in. Le somme trattenute dal dipendente possono ridurre il valore imponibile solo se riferite all’uso personale del veicolo stesso, secondo le tabelle ACI; invece, i pagamenti per optional aggiuntivi o altri benefit legati al veicolo non riducono il fringe benefit e devono essere trattenuti separatamente in busta paga. Pertanto, eventuali optional richiesti dal dipendente concorrono a incrementare il costo netto a carico dello stesso senza influire sul valore forfetario del veicolo ai fini fiscali.

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