Beni culturali a Catanzaro. Una città per i giovani e la cultura

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Il Centro Storico di Catanzaro, presenta una serie di problematiche di conservazione, dovute perlopiù al cambiamento arbitrario degli elementi caratterizzanti, dal cattivo uso degli intonaci, ai brutti rifacimenti dei tetti, con soluzioni dozzinali e inopportune, alla sostituzione totale dei legni, alla distruzione dei decori a volte puramente estetici, altre volte strutturali, mutando totalmente la valenza antropologica dei luoghi. A discapito della storia di una città che tra il 1830 ed il 1937, aveva vissuto i momenti di maggiore espansione con l’approvazione nel 1970, del primo vero e proprio Piano Urbanistico. Furono questi gli anni dello sventramento del Corso Vittorio Emanuele da Fuori le Porte a Bellavista. L’espansione della città verso Nord, della costruzione dell’Azienda del Gas, dell’espansione del Cimitero Urbano, della costruzione del Tribunale, dell’inizio dei lavori di via Milano, abbellendosi di nuove costruzioni, impianti e pavimentazioni. Fu questo un momento economicamente fiorente e la città si abbelliva sempre più, con l’ampliamento della villa comunale e la realizzazione di opere di arredo urbano, costituite da opere d’arte di fonderia di altissima qualità estetica come le Fontane di Piazza Roma, di Santa Caterina e il Monumento marmoreo a Francesco Stocco. La crescente economia favorì la fioritura di testate giornalistiche periodiche. George Gissing, il viaggiatore inglese, dirà in una sua pubblicazione, che la cultura media dei cittadini catanzaresi era più alta di quella dei cittadini della provincia inglese, tutti si intendevano di teatro e nei Caffè i contenuti delle discussioni erano colte e sagge. Oggi la città ha un nuovo teatro operante ed attivo, un complesso espositivo prestigioso, un Corso in via di recupero nel selciato e nella dimensione estetica, un parco della biodiversità che è divenuto in pochissimo tempo luogo di svago e di cultura. Un’area nel centro della città dotata di giochi per bambini per tutte le età, uno spazio espositivo all’aperto con sculture di autori contemporanei di livello internazionale, un museo delle armi di interesse, con attorno un parco ricco di arredi, di verde attrezzato, di un anfiteatro e di fontane artistiche. E allora speriamo non si debbano subire altre mutilazioni strutturali e culturali e che la politica del decoro inteso anche come momento di distinzione estetica, possa svettare voli alti.

A sinistra: Stilema ferro battuto Farmacia Leone, Palazzo Fazzari. In apertura: Particolare decorativo.

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