Bra notizie - n. 1/2013

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Dossier: Il Volano

NON CI PAR VERO

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Il Parmesan che sfrutta l’Italian sounding e confonde il consumatore. Liste degli ingredienti dove il dichiarato olio di oliva è in realtà estratto dalla colza, dai semi della palma o del girasole. Dolci dove di burro non c’è traccia, sostituito da margarine ottenute dalla miscelazione di olii saturi e insaturi. Non c’è limite alla fantasia dei contraffattori anche nel settore del cibo. Se valutare l’autenticità di una borsa Gucci venduta sulla spiaggia non richiede particolare perizia, più difficile è muoversi in campo alimentare, dove l’esigenza di ridurre i costi senza alterare gusti e sapidità dei prodotti spesso mette a rischio la salute, oltre a danneggiare l’intero comparto agroalimentare. Per questo a Bra, da mesi, è partito un progetto che coinvolge in primo luogo la polizia municipale in attività di formazione e di controllo del territorio. L’iniziativa, che ha per titolo “Bra inimitabile”, è stata finanziata dal ministero dello sviluppo economico e dall’Anci (l’associazione nazionale dei Comuni italiani) ed è inserita all’interno del piano nazionale delle iniziative di lotta alla contraffazione, con un momento pubblico che si svolgerà durante “Cheese”. Sabato 21 settembre, dalle 9:30 del mattino all’auditorium della Cassa di risparmio di Bra, in via Principi di Piemonte 42, dibatteranno il presidente del consorzio ParmigianoReggiano Giuseppe Alai, Giuseppe Vadalà del Corpo forestale dello Stato, Lucia Decastelli dell’istituto zooprofilattico di Torino (per le conseguenze delle contraffazioni sulla salute), il professor Michele Antonio Fino dell’Università di Pollenzo e il vice presidente nazionale di Federconsumatori, Sergio Veroli, cui si affiancheranno amministratori comunali e esperti Slow Food. A moderare gli interventi, di un appuntamento dal titolo “Non ci par vero: le contraffazioni in ambito alimentare”, sarà la giornalista de “Il Sole 24 ore” Mara Monti, autrice del volume “Cibo criminale: il nuovo business della mafia italiana”. L’ingresso è libero.

secondo luogo i tour operator che, sempre di più, propongono Cheese e Bra tra le mete da raggiungere per chi si muove in settembre. Ovviamente non è il solo evento ad aver contribuito ad un trend che ha inciso profondamente anche negli equilibri dell’economia cittadina. Quel che è certo è che il successo di Cheese abbia fortemente contribuito ad accelerare un processo che ha interessato l’intero Piemonte, grazie anche all’incredibile vetrina internazionale costituita dai giochi olimpici del 2006. Una vetrina allestita al meglio, grazie anche a provvedimenti di incentivazione mirata messi in atto dall’amministrazione regionale che, con contributi specifici, ha aiutato nel recente passato a far crescere il numero di posti letto disponibili nelle diverse città subalpine. Anche grazie a questi benefici si è stimolata l’edilizia alberghiera, che ha visto finanziati i principali interventi nelle strutture che sono andate ad insediarsi in città. Strutture, si pensi ad esempio ai più recenti alberghi realizzati a Pollenzo o in via Sartori, che hanno poi contribuito ad alimentare un turismo elitario (a Pollenzo ha soggiornato, tra gli altri, il principe Carlo d’Inghilterra) o sportivo, con i campi della Madonna dei fiori che ospitano a cadenza pressoché annuale campionati e ritrovi internazionali hockeistici oppure ritiri estivi di squadre calcistiche professionistiche (nel 2011 il Livorno, nel 2012 l’Alessandria e nel 2013 i World


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