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Laminarie Edizioni Ampio raggio Esperienze d’arte e di politica Fascicolo #iostoconDOM Dicembre 2018 € 8,00 Premessa: una lettera Laminarie Testi di sostegno a Laminarie / DOM la cupola del Pilastro Elenco delle adesioni Lettera dei cittadina del Pilastro Elenco dei primi 50 firmatari Elenco delle collaborazioni 2009–2019

ampio raggio esperienze d’arte e di politica #iostoconDOM laminarie edizioni

DOM la cupola del pilastro


Ampio raggio


LAMINARIE DOM LA CUPOLA DEL PILASTRO #iostoconDOM


Ampio raggio Esperienze d’arte e di politica Fascicolo #iostoconDOM n.8 | Dicembre 2018 Laminarie editrice ISSN 2037-3147 Direzione Bruna Gambarelli, Febo Del Zozzo Cura Marcella Loconte, Sara Fulco Progetto grafico Alex Weste Fotografia Laminarie

Associazione Culturale Laminarie Corte dè Galluzzi 11, 40124 Bologna www.laminarie.it DOM la cupola del Pilastro via Panzini 1/1, 40127 Bologna www.domlacupoladelpilastro.it Abbonamenti

È possibile sottoscrivere l’abbonamento a tre numeri della rivista al costo di 20 Euro. Per informazioni e sottoscrizioni: info@laminarie.it | T 051.6242160 La redazione accetta collaborazioni esterne. I dattiloscritti vanno inviati all’indirizzo: Associazione Culturale Laminarie Corte dè Galluzzi 11, 40124 Bologna, o a info@laminarie.it Gli autori degli articoli accettati saranno contattati dalla redazione.

DOM la cupola del Pilastro


Premessa: una lettera p. 8 Laminarie Testi di sostegno a Laminarie / DOM la cupola del Pilastro

p. 12

Elenco delle adesioni

p. 50

Lettera dei cittadini del Pilastro p. 54 Elenco dei primi 50 firmatari

p. 58

Elenco delle collaborazioni 2009–2019 p. 66


PREMESSA • Laminarie

ALLE DONNE E AGLI UOMINI CHE DESIDERANO SOSTENERE L’ESPERIENZA DI DOM LA CUPOLA DEL PILASTRO

ari tutti e tutte, ci rivolgiamo a voi – artisti, studiosi, critici, pubblico, componenti di associazioni, teatri, festival, istituzioni – per invitarvi a sostenere DOM la cupola del Pilastro, un luogo che rappresenta un presidio per il quartiere, per la città di Bologna, per molte realtà nazionali e internazionali. Il DOM è un luogo in cui si incrociano le esperienze, i saperi e le pratiche, si approfondiscono i contenuti, si coinvolge, si produce, si ospita. Uno spazio di sperimentazione, incontro e progettazione per cittadini e artisti amanti del teatro, della poesia, dello sport, della scienza, della politica, della scoperta

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e della meraviglia. Un luogo di scambio e di lavoro di alto artigianato per le/gli artisti che in questi anni hanno avuto occasione di risiedere anche per lunghi periodi in uno spazio votato alla ricerca. Eppure il DOM non è solo questo. Non è la semplice somma delle attività che porta avanti costantemente. È altresì impegno quotidiano ad ascoltare e leggere un territorio, a tesservi relazioni, a costruire le condizioni adeguate che orientino alla partecipazione attiva alla creazione/produzione/ricezione culturale. È un modo di praticare una poetica indipendente allo scopo di intrecciare in maniera originale fili e fibre radicate. Leggere e interpretare i territori nelle periferie non è un’impresa semplice, richiede costante vigilanza, attenzione, perizia da trasporre nell’elaborazione di progetti precisi da realizzare con le/gli artisti e studiosi di valore in grado di mettersi in gioco e suscitare il coinvolgimento di cittadine/i, tanto più quelli che vivono nelle periferie, lontano dai luoghi deputati alla cultura. Ora il DOM vive un momento di grave difficoltà economica a causa dell’esclusione dai contributi ministeriali per i prossimi tre anni. La Commissione ha ritenuto infatti di assegnare a Laminarie 58 punti (due in meno di quelli necessari per accedere

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a un finanziamento) in netta controtendenza rispetto a quella precedente che aveva assegnato al progetto 87 punti, ossia il punteggio più alto in assoluto nel settore della promozione del pubblico. Laminarie quindi, pur muovendosi in totale continuità rispetto al triennio precedente, passa dal primo posto assoluto a livello nazionale al primo dei non inclusi. La Commissione ha giustificato questa radicale riduzione del punteggio (meno 29 punti) a causa della “carenza artistica” del progetto. La situazione generale, come sappiamo, è critica da diversi punti di vista e mette in difficoltà altre realtà, che hanno visto diminuire i loro fondi o che non sono state ammesse ai contributi ministeriali. Crediamo che le conseguenze di queste decisioni si rifletteranno sulle sperimentazioni creative volte a proporre attività qualificate e attuare legami significativi con le/ gli abitanti, le/gli operatori, il pubblico.

Non vorremmo che queste decisioni passassero in silenzio, non vorremmo continuare questa strada da soli. Molte associazioni e cittadine/i del Pilastro, rione in cui ha sede il DOM, ci hanno manifestato la loro vicinanza sottoscrivendo una lettera aperta Ringraziamo tutti coloro che hanno inviato la propria adesione. Un caro saluto a tutte e tutti voi. Laminarie •

Interrompere esperienze come quella del DOM – un progetto riconosciuto al livello nazionale e internazionale – significa bloccare la possibilità di continuare a costruire legami e relazioni nel quartiere e oltre il quartiere che riscuotono da anni la fiducia del pubblico – comprese le scuole, le biblioteche, le associazioni territoriali, le istituzioni culturali –, significa frenare e sospendere gli incontri e gli scambi con artisti e studiosi che concepiscono le arti e la cultura non come un appannaggio ma come una fonte per un senso nuovo di convivenza.

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ADESIONI • #iostoconDOM

I cittadini del Pilastro, su loro iniziativa, hanno sottoscritto un testo nel quale dichiarano l’importanza e il valore di Laminarie per il territorio. Laminarie ha diffuso la notizia attraverso una lettera indirizzata ad artisti, studiosi, collaboratori, pubblico e Istituzioni Culturali che hanno risposto inviando dei contributi scritti a sostegno dell’esperienza della compagnia e molte adesioni. Complessivamente sono più di 2000 le adesioni di donne, uomini e di tutte le realtà che hanno dichiarato pubblicamente il loro sostegno attraverso email, riscontri sui social, condivisioni e raccolta firme autografe.

seguito della notizia dell’esclusione della compagnia LAMINARIE/ DOM la cupola del Pilastro dai contributi ministeriale per il prossimo triennio, resa pubblica il 6 luglio 2018, sono state curate varie iniziative volte a sostenere il progetto di Laminarie a DOM messo a repentaglio dalla citata esclusione.

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Il 2 ottobre 2018 la Regione Emilia Romagna ha comunicato l’esclusione di Laminarie dai contributi relativi alle Residenze per artisti nei territori per il triennio 2018 - 2010.

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Messaggi di sostegno e nastrini lasciati all’ingresso di DOM dai cittadini del Pilastro

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12 settembre 2009 Nel giorno del nono anniversario della morte di Claudio Meldolesi, mi sento di mandarvi un messaggio di solidarietà nel suo nome. So che lo avrebbe fatto, lo avrebbe fatto con forza. Della sua stima e del suo amore per voi il libro Tragedia e Fiaba. Il teatro di Laminarie 1996-2008 costituisce una testimonianza indiscutibile.

DOM è trovare una bella domenica pomeriggio di cinemerenda e cineforum; è la possibilità di assistere e lavorare con artisti di grande valore; è uno spazio per riflettere su quel che abbiamo e quel che rischiamo di perdere

Laura Mariani Claudio Meldolesi Storico del teatro, accademico dei Lincei, attento osservatore della scena vivente

Stimo e rispetto il vostro lavoro. Entrando al Dom si respira una progettualità concreta, profonda, che va avanti con altissima professionalità da anni. E’ anche evidente da subito l’intreccio di strade che avete costruito: dai progetti europei ad un legame vero con il territorio, da pubblicazioni a residenze artistiche. Una struttura con una visione internazionale, ma capace di ascoltare e vivere in simbiosi con il Pilastro. Sono davvero dispiaciuta che non ci sia stato un chiaro riconoscimento di tutto questo, e che visioni culturali a lungo termine non siano premiate.

Esprimiamo solidarietà alla realtà di Dom, radicata nella periferia di Bologna, che combatte per una evoluzione artistica in condizioni difficili. Il Ministero, declassando questa realtà, non ha colto il valore artistico dell’incisività sociale, quale carattere distintivo della Compagnia Laminarie. Societas, Cesena Claudia Castellucci Romeo Castellucci Chiara Guidi

DOM è coinvolgimento di tutti, bambini e adulti, anziani, scuole; è comprensione e valorizzazione del territorio; è integrazione; è informazione, riflessione e confronto; è la possibilità di creare relazioni.

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Simonetta Enrico, insegnante, residente al Pilastro

Chiara Frigo, coreografa

Il Dom è un avamposto, un presidio sociale e culturale, dove queste due anime si equilibrano come raramente accade. Per il Pilastro, che ha letteralmente sorretto in tanti momenti complessi per la sua comunità, di cui è stato ed è punto assoluto di riferimento. Per i tanti bolognesi, trascinati fuori dal centro storico grazie a una

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proposta artistica di qualità internazionale, rimasti poi stupiti dal concetto nuovo e positivo di periferia, che Laminarie ha indirettamente costruito e promosso in questi anni, riconosciuto a livello italiano. Per me personalmente, che quando entro sotto la cupola mi sento a casa. È come pensare che a Bologna, un giorno, non ci siano più le due torri: non si può neanche immaginare.

e proficue collaborazioni e coprogettazioni con le altre Istituzioni cittadine, a partire dall’Istituzione scolastica che dirigo e con la quale si sono avviate preziose attività.

Chiara Galloni, Articolture

Io sto con DOM perché per me DOM è cultura, integrazione, sperimentazione, coinvolgimento e riqualificazione delle periferie, incrocio di culture ed esperienze di vita. Io sto con DOM perché ci arricchisce.

Esprimiamo un profondo senso del dolore nell’apprendere che l’esperienza DOM è stata ferita durante l’opera fondamentale di ricamo del territorio. La Compagnia Laminarie conduce un progetto artistico necessario per lo sviluppo della città contemporanea da abitare e sempre da sostenere. Compagnia Virgilio Sieni

Sono davvero rattristata da questa notizia, anzitutto per il Dom, ma anche per tutta la comunità cittadina e, più in generale, per il messaggio che queste scelte sottendono.Esprimo pertanto piena solidarietà all’Associazione Laminarie con l’auspicio che altre fonti di finanziamento possano consentirvi di proseguire nell’opera di promozione culturale permeata dai valori fondamentali della Costituzione, elaborando sempre più stringenti

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Filomena Massaro, Dirigente scolastica Istituti Comprensivi Scolastici 11 e 12

Maura Costantini, videomaker Visual Lab

In questi anni ho avuto modo di apprezzare il lavoro di tessitura sociale e di invenzione artistica di Dom. Ritengo quindi che sarebbe un fatto estremamente negativo per la città, per la regione, per l’Italia se una realtà come questa dovesse morire. Mi auguro che qualcuno di quelli che hanno la possibilità di intervenire finanziariamente riesca a sostenere Laminarie e Dom. Massimo Marino, giornalista e saggista teatrale

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Si chiamava URTO la rassegna che mi vide ospite nel 2012 a DOM la cupola del Pilastro, la palestra riconvertita ante litteram in spazio delle arti. «Adesso & Muto» la residenza dove allora coinvolsi Fabrizio Varriale e Christian Mastroianni. C’erano in URTO molte delle coordinate del lavoro di Laminarie: il lavoro sui luoghi, le cittadinanze, le generazioni, la messa in campo di forze co-generative ad abitare il mondo. Come ogni esperienza anche questa si è impressa nella memoria con la forza che la memoria ha, di selezionare e comporre. Si tratta di episodi e di atmosfere. Un episodio che ricordo, è la passeggiata al Pilastro con Fabrizio che dice strano come questo luogo venga percepito periferia critica, a Torino lo chiameremmo campagna. Un altro episodio è l’accoglienza nella radio di condominio di una delle “torri” del Pilastro, un piccolo-grande cuore strategico delle relazioni di vicinato, dove entrai di pomeriggio e uscii di notte. L’atmosfera che conserva quell’esperienza è indicata anche da questi due episodi, ed è quella di respirare e condividere la volontà di superare gli stereotipi. Non è da tutti farlo. Anzi questo superamento, anche per chi si occupa di “periferie” è piuttosto raro; cadere nello stigma della marginalità (dell’altro) è un atteggiamento diffuso. Avere creato un luogo come DOM significa invece, avere rifondato comuni appartenenze al fare e al farsi arte. Un lavoro di contagio delle percezioni e di alterazione della normalità, che certo non lascia innocente nessuno. Nemmeno ora. Tanto meno ora. A Laminarie la mia colpevole solidarietà, con rinnovati stima e affetto.

Aderisco all’appello e confermo la mia vicinanza a un’esperienza importante e di grande utilità sociale come Dom, che opera in un territorio periferico non semplice come quello del Pilastro e porta avanti da anni un progetto che per quanto mi riguarda ha sempre mantenuto un elevato profilo culturale e artistico

Isabella Bordoni, poetessa

Emilio Varrà, Presidente Hamelin Associazione Culturale

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Piero Di Domenico, giornalista e critico cinematografico

La Compagnia Vetrano/Randisi esprime la sua piena solidarietà a sostegno del DOM. La sua attività è essenziale e sostanziale non solo come riferimento culturale e sociale del territorio in cui si impegna quotidianamente, ma anche per la peculiarità e l’originalità del progetto artistico che con coerenza e lungimiranza mette in pratica da anni. Enzo Vetrano e Stefano Randisi, Compagnia Vetrano/ Randisi

Mi dispiace molto di questa situazione in cui vi trovate e sinceramente mi sembra davvero assurda. Per questo non esitiamo assolutamente ad aderire come associazione e come singoli al vostro appello con la speranza che possa almeno contribuire a far sentire il peso della vostra storia e della vostra attività.

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L’esclusione di Laminarie dai contributi ministeriali è incomprensibile, pensando a come la compagnia ha saputo reinventare l’idea di pratica teatrale nella periferia urbana. DOM la cupola del Pilastro è al tempo stesso un teatro fisico e un’idea di teatro, uno spazio di incontro e sperimentazione, un laboratorio e una piazza, ombelico creativo di un quartiere che ritrova sé stesso e di una città che non si accontenta della consuetudine: luogo vitale di artisti e di spettatori partecipanti. Che tutto questo non sia stato percepito e considerato dimostra, amaramente, come la strada di Laminarie e del DOM vada giustamente nel senso di quella invenzione originale di una modalità nuova e necessaria che può accrescere l’idea contemporanea di teatro e l’urgenza teatrale in un pubblico curioso. Esprimiamo perciò la nostra solidarietà a Laminarie e DOM. Andrea Adriatico - Stefano Casi, Teatri di Vita

Il DOM, la cupola del Pilastro, rischia di chiudere dopo l’esclusione improvvisa dai fondi ministeriali. Conosciamo il lavoro che il teatro ha svolto al Pilastro, ricordiamo le letture pubbliche della Costituzione, gli spettacoli, gli incontri che negli anni hanno contribuito ad animare un territorio ricco di storie, culture, fatiche e conflitti. In quella periferia di cui spesso si parla ma in cui sono pochi a mettere radici, il Dom ha dimostrato che è

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possibile costruire un progetto culturale di qualità lontano dai riflettori del centro, provando a entrare in connessione con il territorio e le persone che lo abitano. Arci Bologna

Il Dom è una realtà che ho avuto modo di apprezzare, non solo come polo culturale, punto di riferimento e stimolo creativo, ma anche per la passione e la dedizione con cui le persone che ci lavorano investono energie e vita in un progetto di crescita. Da questa struttura e da queste persone viene svolto un ruolo fondamentale al servizio del quartiere, portando cultura nelle zone meno centrali creano tessuto aggregante e coinvolgimento, mi sento quindi di sostenere il Dom ed il suo progetto con forza e fiducia Daniela Carissimi, medico-psicoterapeuta, presidente QE Acadey

Aderisco, certo. La vostra è un’esperienza preziosa, sia sul piano prettamente teatrale che si quello culturale e sociale. Un vero esempio delle possibilità del teatro oltre lo spettacolo. Renata M.Molinari, studiosa di teatro

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Carissime e carissimi, sono rientrata da poco e la notizia della vostra esclusione dai contributi ministeriali mi ha lasciata completamente basita. Scrivo non solo per ribadire, come già feci a voce, l’importanza di presidi artistici come Laminarie, di grande valore culturale e sociale, storico, radicati nel territorio, ma anche per esprimere una viva preoccupazione che come artista e organizzatrice ci vede tutti coinvolti. In un momento storico complicatissimo, questo fatto rappresenta un’urgenza da “curare” il prima possibile. Sono triste, vi abbraccio, per quel poco che possa contare. Beatrice Baruffini, Teatro delle Briciole

Cari amici e amiche “Laminarie”, Aderisco pienamente al vostro appello. Aggiungo solo che le poche esperienze che ho condiviso con voi sono state fra le più ricche del mio vissuto. Grazie quindi a tutti voi e l’augurio di trovare le risorse per andare avanti. Mario Martignoni Associazione Correnti d’Arte Associazione Teatro dei Mignoli

Esprimo il mio pieno sostegno a DOM | Laminarie di fronte alla inspiegabile decisione di escludere il loro operato dai contributi ministeriali per i prossimi tre anni. Presidio d’arte e cittadinanza, DOM la cupola del Pilastro in questi anni ha rivelato la speciale capacità di costruire un teatro-mondo in grado di dedicare tempo, ascoltare, tentare di capire quanto chiedono la città di Bologna e il quartiere Pilastro. Lo slancio partecipativo che abbiamo esperito durante incontri, performance, convivi, proiezioni, mostre, spettacoli, danze, giochi collettivi, azioni d’attivismo, eventi non assuefatti alle logiche e alle estetiche dominanti, non trovano ragione in una tale ingiustificabile decisione. Piersandra di Matteo, studiosa di teatro

Carissimi eccoci qua per sostenere una esperienza unica e in uno di quei luoghi con cui ognuno fa propaganda pensando al “popolo” e al bene comune ma che poi quando si tratta di essere davvero sul campo non ci sono mai. Aderiamo alla vostra campagna con tutta la vicinanza possibile disponibili anche ad altre azioni per poter continuare a sostenere questo luogo e le persone che ci lavorano con conoscenza e passione. Kinkaleri/Massimo, Gina, Marco

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Provo dolorosa e indignata sorpresa alla notizia dell’esclusione del DOM - la cupola del Pilastro dai contributi ministeriali: credo che Bologna senza il Pilastro col suo Dom perda una delle sue piazze più vive, luogo di incontro di saperi, ricerca e progettazione del nuovo. Il DOM è un luogo di lavoro generoso. Chiunque lo abbia frequentato può attestarne l’affluenza sempre numerosa e diversificata di pubblico.

Marta Casarini, scrittrice

Quando l’esperienza del Cassero, dopo quasi vent’anni, lasció la storica sede di Porta Saragozza e approdò alla Salara, lo spazio che è tuttora la nostra casa, la compagnia Laminarie fu la nostra prima “compagna di giochi”: attorno a noi c’era molto poco, la Manifattura delle Arti (con la sua ricchezza di istituzioni culturali) era ancora un progetto lontano da venire, e molti guardavano con diffidenza al nostro tentativo di rilanciare, in nuovo spazio, la nostra storia. Laminarie decise di esplorare insieme a noi quel deserto e da quel viaggio nacque “Jack e il fagiolo magico”, pionieristico esperimento di teatro arcobaleno, che portó in quella che allora era una “periferia di senso” nella città di Bologna, un vasto pubblico di bambini e perfino una mucca. Negli anni la complicità tra Cassero e Laminarie è rimasta una costante e quando la compagnia prese casa al Pilastro, nella cupola del Dom, riuscimmo a rendere la visita e ad attraversare quello spazio costruendo assieme alla coreografa Chiara Frigo un percorso che, strizzando l’occhio tanto alle antiche balere quanto ai modernissimi speed date, intercettava generi e generazioni, offrendo una via originale per esplorare la materia vergine che avevamo attorno. Le nuvole nere che oggi avvolgono l’esperienza di Laminarie ci addolorano e ci allarmano. Aderiamo convintamente al vostro appello e a nostra volta rivolgiamo un appello alla città, ai suoi abitanti e alle sue istituzioni, perché sia garantita la continuità ad una realtà bella e importante.

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Adelina Suber, insegnante

Il DOM mi ha accolta dopo l’esperienza del tumore, mi ha messo una maglietta rossa addosso e un megafono in mano, mi ha lasciata parlare forte e con dolcezza a una platea di bambini su un autobus, senza censura, mi ha contata tra le fila di abitanti del Pilastro, io che invece vengo dai monti, per farmi parlare e mostrarmi nel mio corpo appena ricostruito, per lasciarmi condividere fisicità e parole, con tutti, con gli spazi, con i volti. Non ha fatto distinzione di esperienze o provenienze. Da ognuna ha tratto e creato valore. Ricordo pochi altri posti in cui le persone si trovassero cosí bene insieme. Escluderlo dai contributi ministeriali significa mettere a tacere le migliaia di voci che lo riempiono, che sono il suono vitale che rimbomba in modo magico sotto la sua cupola. Un suono cosí non si può perdere.


Abbiamo tanto buio attorno, forse oggi più che un tempo. E abbiamo tanto bisogno di luci per illuminarlo. Laminarie è e deve continuare ad essere una di queste luci. Cassero lgbti center - Bologna

Faccio molta fatica a trovare le parole per esprimervi la mia solidarietà e il mio senso di impotenza nei confronti del degrado umano che vedo avanzare, della mediocrità e della malafede che travolge esperienze come quella di Dom, che avrebbe meritato, invece, non solo il sostegno e il rispetto delle istituzioni, ma l’attenzione interessata che si deve ai modelli. Per questo ho atteso molti giorni. So che nessuno riesce davvero, fino in fondo, a farsi carico delle difficoltà di chi gli sta vicino, neppure quando ci si rende conto che le difficoltà dell’uno riguardano anche quelle dell’altro, ma volevo comunque dirvi qualcosa che avesse veramente un senso per me, qualcosa di sincero. Qualche mese fa scrissi su Doppiozero che ‘Dèi, ribelli, eremiti e folli, gli artisti più puri, ciascuno esule della vita a modo suo, aprono un varco nella realtà, ci indicano una direzione viva, ci muovono perché muovono se stessi’. Mi rendo conto che a volte le condizioni sono tali per cui la propria battaglia potrebbe sembrare vana e solitaria, soffocata nella mediocrità del sistema e nell’indifferenza dei compagni. Vi assicuro, almeno per parte mia, che la vostra non lo è mai stata e non lo è. Il vostro passo incide sul

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nostro e lo cambia e lo orienta. Tenetene conto, perché la vostra resistenza sarà segreta intelaiatura della nostra. Rossella Menna, critico teatrale

Il mio sostegno è affettuoso e di stima grande per il lavoro da voi inventato e programmato negli anni, dall’apertura di DOM. Aprire un teatro è offrire un luogo di pensiero alla comunità e sicuramente voi l’avete fatto.Spero, anzi da cittadina e teatrante ci conto, che possa continuare. Marinella Manicardi, autrice e attrice

Sosteniamo Dom/Laminarie e il suo impegno, nel piccolo del quartiere in cui è radicato, nel grande dell’espressione artistica in cui da anni questa realtà opera, con impegno, con qualità e cura. La sua esclusione dal contributo ministeriale non è giusta né spiegabile, se non come esito di un meccanismo di assegnazioni che trascura qualità ed esperienza, in favore di parametri puramente aziendali e quantitativi: per indignazione e per protesta il Teatro Valdoca ha interrotto il proprio rapporto col Ministero già quattro anni fa, quando si è attivata la nuova circolare. Indignazione e protesta continuano. Teatro Valdoca

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Il DOM è uno spazio importante per Bologna. Le sue attività sociali e culturali sono essenziali e significative perché agiscono in un territorio difficile come la periferia e l’elevata qualità del lavoro che vi è stato svolto e che deve continuare, necessita di un sostegno concreto da parte delle istituzioni. Sottoscrivo anch’io la lettera aperta per sostenere il DOM. Roberto Chiesi, Responsabile Centro Studi Archivio Pier Paolo Pasolini

Esprimo la mia vicinanza e il mio sostegno a Laminarie perché ritengo che le attività di luoghi come DOM la cupola del Pilastro - fondate su una concezione delle arti e della cultura “non come un appannaggio ma come una fonte per un senso nuovo di convivenza” e dirette a praticare da anni sul territorio “una poetica indipendente allo scopo di intrecciare in maniera originale fili e fibre radicate” - vadano salvaguardate e moltiplicate e non bloccate. Tanto più nel contesto attuale caratterizzato da una miseria simbolica e materiale che per nostra disgrazia non può che richiamare le tragedie dell’umanità della prima metà del Novecento, e in un paesaggio carente di legami e relazioni volto ad accrescere sempre più la sordità nei confronti dell’appello che ogni essere umano nella sventura grida in silenzio: “Perché mi fai del male?” - come scriveva Simone Weil nel 1943. Maria Concetta Sala, saggista

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E production (Fanny & Alexander / Menoventi) sostiene e aderisce all’appello della compagnia Laminarie/Dom in questa difficile fase della loro preziosa attività posta in essere nel quartiere Pilastro di Bologna, nella speranza che si possano trovare soluzioni per garantire la sopravvivenza e il rilancio delle loro progettualità, consci della rilevanza che tali percorsi artistici hanno nel territorio in cui operano. Marco Molduzzi per E Soc. Coop.

Sono anche io convinto dell’importanza che riveste Laminarie e la Cupola DOM per tutto il territorio di Bologna città e della pianura che si estende a settentrione, non solo per il quartiere San Donato. Inoltre il valore artistico delle proposte di Laminarie (sotto il meraviglioso spazio architettonico delle cupole) è indiscutibile! Spero tanto che l’esperienza possa continuare. David Sicari, spettatore

Il DOM è un luogo unico, uno stabile crocevia di relazioni, di scambio di saperi, di incontri con artisti da ogni dove; per me è stato anche un luogo che mi ha permesso di realizzare un progetto altrimenti destinato al cassetto. Al DOM si realizzano i sogni, ci si ritrova, si parla, si agisce, si

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conclude e si ricomincia, e se non ci si supporta un posto così allora cosa andiamo cercando? Vania Moretti, libera attrice

Con questa mia vorrei esprimere vicinanza a DOM, che è tante cose, che esprime tante cose e che fa tante cose. Di tutte queste, certamente importanti per la città, è tra i miei ricordi una bella serata pubblica attorno alle parole di Simone Weil. Qualcosa per nulla scontato, ma di certo necessario e da cui ripartire. Grazie, e coraggio. Azzurra D’Agostino, poeta

Poche parole per ricordare quanto sia necessario che un costante lavoro di creazione artistica ricco e intelligente si saldi con un territorio, le sue esigenze, le sue caratteristiche. E’ quanto hanno fatto negli anni (e, si spera, ancora molto a lungo...) Bruna, Febo e i loro collaboratori con l’intera comunità di quel quartiere, donando e prendendo a/dal Quartiere Pilastro. E voglio ricordare ancora, quanto sia stato riferimento, per comunità di artisti e spettatori in tanti anni di attività, quello spazio curiosamente rotondo e interessante e pieno di idee oltre che di azioni e immagini che io stesso ho imparato ad apprezzare. Quello che è accaduto sia infine non solo

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occasione per esprimere solidarietà, sostegno ed incoraggiamento alla Compagnia Laminarie, ma anche un insegnamento, un monito per tutti noi. Per questo io sto con DOM. Tanino De Rosa, regista / Associazione Suoni Barbarici

Negli anni 2012/13 facevo parte di una compagnia teatrale, La Pesatura dei Punti. Dom, la compagnia Laminarie, ci ha e mi ha accolta tra le sue mure e la sua poetica. Fare teatro non è facile, farlo senza un luogo che ti accolga è impossibile. In quegli anni ho seguito Dom da vicino e ho potuto vedere con quanta passione e forza abbiano saputo e sappiano, con il loro lavoro, dar voce a un quartiere e a una città. Non si tratta solo di perdere un logo di aggregazione e creatività, ma di perdere un luogo dove si realizzano i sogni, dove il pensiero può esprimersi confrontarsi con altro pensiero e crescere liberamente. In questo momento storico chiudere Dom vuol dire chiudere un cuore pulsante e lasciare un vuoto incolmabile. Con gratitudine e stima Debora Pradarelli, autrice teatrale

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Ogni progetto culturale che viene messo in discussione dai potenti, da chi ha il potere di decidere sulle sorti di persone libere ha la mia solidarietà. A maggior ragione se il progetto lo conosco e conosco le persone. Nel caso di Laminarie non posso dire di conoscerli nel profondo, ma ci siamo incrociati in festival di teatro anni fa, ho apprezzato i loro lavori. Trovo importante e molto bella la loro pubblicazione AMPIO RAGGIO, e ancor più bella e importante l’attività che svolgono con rigore e passione a Bologna nel quartiere PILASTRO. Nel ringraziarli per tutte queste belle e importanti “cose” che fanno e continuano a fare malgrado i tempi duri, non posso far altro che esprimere la mia totale solidarietà e dire “se posso fare qualcosa di pratico”sono presente sia con il cuore che con le braccia. Un saluto e un forte abbraccio solidale Simone Capula, spettatore

Conosco e seguo da anni le attività di Laminarie/ Dom e provo dolore al racconto delle difficoltà che si stanno manifestando. L’esperienza va senz’altro sostenuta: - per la qualità della produzione e della ricerca artistica; - per il significativo contribuito al welfare culturale del territorio, promuovendo attraverso la cultura la formazione della comunità, la partecipazione delle persone e la riduzione del disagio;

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- per i collegamenti con le agenzie educative del territorio. Con gratitudine per il lavoro svolto e viva speranza nel futuro. Graziella Giovannini, sociologa

Al Dom ho sempre incontrato una comunità che a volte si ritrovava attorno alle forme più sperimentali del teatri e a volte si misurava con i bisogni primari dei cittadini. Ci siamo incontrati a parlare del nostro passato e di tanti viaggi e di tante esperienze diverse, superando o costeggiando confini e interrogandoci sulle vite. Abbiamo tenuto insieme il presente con la Costituzione, l’essere con il pensare, la creazione con la realtà e la convivialità con la quotidianità. Un teatro e molto di più per essere cittadini, tutto questo è stato il “mio” Dom e per questo voglio che non si fermi l’esperienza. Andrea Benetti, spettatore

Sottoscrivo e sostengo pienamente il lavoro svolto in questi anni da Laminarie. Il quartiere Pilastro ha trovato con loro un luogo di alto valore artistico che ha saputo unire persone diverse. Un luogo per tutti. Peccato gravissimo per questa città perdere una realtà come la loro. Paola Favia, Madrepora Teatro

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Cari compagni di teatro di Laminarie, mi dispiace molto sapere che state attraversando queste grandi difficoltà. Anche se la mia strada mi ha allontanato spesso da Bologna, impedendomi di seguire come avrei voluto il vostro percorso, sono certa che nei vostri progetti si esprimano qualità artistiche ed etiche che lasciano il segno e mutano, migliorano e connettono persone e luoghi. Spero che si tratti soltanto di una svista e di un disguido che presto troveranno rimedio. Un saluto e un abbraccio, in attesa di avere altre, spero buone, notizie. Elena Bucci, attrice, drammaturga e regista teatrale

Sono Sara Ballestri e vorrei sostenere il Teatro DOM, teatro che in un qualche modo ha riempito un periodo della mia vita e soprattutto degli spazi nel mio bagaglio culturale. Sara Ballestri, spettatrice

Non mollate! Vi siamo vicini e capiamo perfettamente la situazione. La sopravvivenza non è una strategia, ma l’ostinazione un pregio e realtà come la vostra hanno una qualità sociale e politica di cui il nostro Paese ha estremo bisogno.

Desidero esprimere la mia vicinanza a DOM. La vostra è una presenza molto significativa, un presidio culturale in un’area non centrale della città. Interrompere questo sarebbe un grosso errore e una perdita per la città. Un abbraccio. Tommaso Spicciarelli, spettatore

Grazie a Simona Bertozzi sono venuta a conoscenza della vostra realtà e del vostro spazio. Credo sia davvero unico e fondamentale per la città di Bologna. Sostengo pienamente la vostra causa, Stefania Tansini, danzatrice

Con convinzione aderisco alla vostra chiamata pubblica a sostegno di Laminarie|DOM. Un’esperienza di prim’ordine, umana e artistica, come la vostra non può essere cancellata. Lunga vita a Laminarie|DOM! un abbraccio e a presto per condividere altre attività con voi. Enrico Pitozzi, Università Iuav di Venezia

Linda Di Pietro, Caos centro arti opificio Siri - Terni

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Io sto con Laminarie perché sostengo da sempre, e oggi più che mai, la qualità che contraddistingue il loro lavoro e il loro progetto artistico al DOM, poi perché la questione mi riguarda e credo ci riguardi da vicino. Perché tagliare i contributi ad una realtà come Laminarie? Parliamo di una compagnia teatrale che è riuscita a creare un presidio culturale nella periferia più difficile di Bologna (il Pilastro); attori con trent’anni di esperienza alle spalle e un’identità artistica limpida, cristallina; professionisti capaci di progettare eventi originali in spazi non teatrali a livello internazionale; intellettuali con la grande capacità di cogliere il fluire del tempo presente facendo dialogare, artisti, intellettuali di alto livello e gente comune per il bene della conoscenza. Penso poi allo sguardo sull’infanzia con il pluriennale progetto Onfalos, sempre sorprendente, un’opportunità di arricchimento per tutti noi partecipanti, grandi e piccoli. Penso alla partecipazione di stranieri e in particolare della comunità Rom nella lettura della Costituzione italiana. Penso all’amore e all’entusiasmo per ogni progetto, lettura, frammento di lavoro. Io penso questo e molto altro di Laminarie. Quanta inconsapevolezza c’è in questo paese? Come si fa a non rendersi conto che a forza di demolire i progetti artistici, sani e radicati, che negli anni si sono tradotti in opere realizzate e condivise, attività laboratoriali, convegni, relazioni e molto di più, va a finire che non rimane più niente, poi è tutto da rifare o forse nulla più si farà. E questo è un danno enorme che si sta provocando non solo a Laminarie, è un danno che si compie contro tutti coloro che

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contavano sulla preziosa presenza di quella qualità, e non parlo di numeri, parlo di una comunità legata a quel luogo con quelle persone. Sì perché non si tratta di parassitare in uno spazio percependo uno stipendio comunale immeritatamente. E no. Qui si parla di persone come Febo del Zozzo che da anni progetta rassegne e produzioni teatrali in collaborazione con grandi artisti, accademie ed enti pubblici e privati in un’ottica di relazione con il territorio e mantenendo lo sguardo aperto per un teatro dagli ampi orizzonti, per persone belle (perché ce ne sono ancora) proprio come lui e Bruna Gambarelli. Perché tagliare fondi a Laminarie e al Dom? Con che criteri? I gruppi come Laminarie andrebbero protetti, aiutati e invece è l’ennesimo atto inconsapevole di chi pensa che il teatro non aggiunga valore alla vita, di chi forse crede che i professionisti e gli studiosi non esistano e gli orizzonti possano essere sempre più piccoli che tanto la gente si accontenta. Io la penso diversamente; credo che il teatro sia portatore di una forza originaria, antica, ed è per questo che è un’arte moderna, ricca di un passato sconfinato, un’arte ancorata al presente e fortemente proiettata nel futuro, un’arte inafferrabile che si costruisce nel mondo smisurato dell’uomo in un cammino che ogni volta si modifica e si autodistrugge nella relazione con l’altro (attore-spettatore) sempre alla ricerca di nuova vita. Elena Galeotti, Compagnia Cantharide

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[...] Quello che si ha era il titolo della stagione, in realtà non una stagione ma pensiero in azione: Laminarie ci ha insegnato a non fare stagioni ma a mettere insieme i pezzi di una geografia dello sguardo, della percezione e dell’ascolto, fuori dalle solite rotte. Tentammo, dopo molti sopralluoghi, un rito itinerante tra i palazzoni, si fondava il primo tribunale umano. Una folgorazione! E fu così che imparammo bene la strada e iniziammo a frequentare quel non teatro a tutto tondo, ad ampio raggio: abbiamo visto tamburi africani, cori sardi, bambini danzare in altissima povertà, la boxe sul ring, filosofi discutere di Weil e Hillesum, cittadini leggere la Costituzione, la colonna infinita di Brancusi venire su dal nulla, una volpe parlare a un corvo, anziani volti farsi architettura di un tragico mondo interiore e persino degli zingari felici. Quello che possiamo dire a gran voce ai responsabili dei cordoni della borsa è semplicemente questo: continuate a sostenere Dom e non sradicate Laminarie per carità! Fatelo come investimento sulla libertà e sulla meraviglia, altrimenti saremo sempre più omologati, sempre più centrati. Gianluca Guidotti e Enrica Sangiovanni, Archivio Zeta

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Sostengo il Dom perché é uno spazio dal respiro europeo, un luogo nella periferia della città in cui i bambini incontrano l’arte contemporanea e gli artisti in una dimensione che intreccia lo spazio teatrale e urbano con il fare, il viaggiare e lo stare insieme. Sostenere il Dom significa sostenere un luogo prezioso, di cura e di relazioni, in cui il viaggio periferia-centro si fa a bordo di un trenino per turisti per combattere, insieme, la morte. Non é mica poco. Cira Santoro, Teatro Laura Betti

Aderisco alla campagna di Laminarie per DOM la cupola del Pilastro. Estratto da un articolo pubblicato sul Corriere di Bologna a proposito della rivista “Ampio Raggio esperienze d’arte e di Politica” che accompagna il progetto di DOM fin dalla sua nascita. “E’ una rivista di piccolo formato, composta da contributi brevi, puntuali e antidemagogici, seguiti da un sunto in inglese, impaginati dalla grafica mossa di Alex Weste, e intervallati da foto che sembrano frammenti d’uno specchio da ricomporre a fine lettura. Si chiama Ampio Raggio, e la produce il gruppo teatrale delle Laminarie [...] insediatosi al Pilastro sotto la cupola del Dom. La sede, adiacente alle scuole, è diventata presto un punto di riferimento sia per questa periferia sia per movimenti culturali di portata internazionale.[...] I temi sono tanti, ma il filo che li tiene insieme è

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chiaro. Radicandosi nel quartiere più “difficile” di Bologna, le Laminarie si chiedono come organizzare una cultura che sia aperta ma non pubblicitaria, rigorosa ma non di casta: e Ampio Raggio è già una nutriente testimonianza di questo progetto.” Matteo Marchesini, poeta, saggista, scrittore

Ho avuto occasione di relazionarmi con il lavoro di Laminarie come danzatrice [...] come coreografa [...] come spettatrice [...] Tante e diverse modalità di fare esperienza della ricchezza e del valore artistico e umano a cui può giungere uno spazio pubblico, un luogo di attività teatrale, nel senso inerente compiuto di teatro, quando a animarlo è la vocazione alla cura e al pensiero attento e misurato. Un gesto meditato e risonante quello di Laminarie, nel suo articolarsi tra individuo e collettività, un’esperienza di grande interesse e ricchezza per il territorio cittadino, per la cittadinanza tutta e per la cultura teatrale nella sua estensione artistica e territoriale, che merita il necessario e meritato sostegno e riconoscimento. Il Dom merita di più! Simona Bertozzi, coreografa, danzatrice/Compagnia Nexus

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Abbiamo impiegato alcuni giorni per mettere insieme questo messaggio di sostegno, perché è davvero difficile esprimere in poche parole il valore culturale, artistico, umano e sociale del progetto di DOM e di Laminarie. Tutti noi che oggi lavoriamo a cavallo tra arte, rigenerazione urbana e partecipazione dei cittadini abbiamo un debito nei confronti dell’esperienza di DOM, dove da quasi dieci anni si intrecciano prassi e teoria, produzione artistica e innovazione sociale, artisti e cittadini, giovani e anziani in un circuito virtuoso che ha rinnovato l’immaginario di una delle periferie più complesse di Bologna. Il tutto con spirito generoso e aperto, ma allo stesso tempo radicale e colto. A tutta Laminarie un grande abbraccio e il nostro più forte sostegno. Alla città di Bologna e alla Regione una richiesta di intervento per proseguire l’attività di DOM e per chiarire al Ministero che quanto accaduto non può che essere un triste malinteso. Federica Rocchi, Meike Clarelli, Sara Garagnani, Gabriele Dalla Barba, Silvia Tagliazucchi Collettivo Amigdala / Periferico / ovestlab

[...] Laminarie che gestisce con entusiasmo, ostinazione, senso civico e dello sperimentare, uno spazio, udite udite, che davvero è un Teatro, fa teatro, non si propone altro che di essere un teatro. Non è cosa da poco, non è cosa comune, perché

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Laminarie in questi anni non ha portato il Teatro alla gente, ma è riuscita a far venire la gente nel Teatro. Vorrei dire tutta la gente, proprio quella che non ti aspetti. Intere famiglie di migranti residenti attenti alla e nella sperimentazione, pronti a offrire a tutti, deliziosi pasticcini e tè alla menta dopo spettacolo, gomito a gomito con critici e docenti di teatro, come non potrebbe accadere altrove. Un miracolo delle Periferie, che esprimono bellezza e già memoria quando hanno un posto che accoglie e catalizza identità perché ha gli strumenti naturali per creare mediazione: la parola e il corpo teatrali e il valore aggiunto di una dedizione totale e di una grande umiltà da parte di chi ci lavora. Sono tanti i ricordi miei, ma non personali, pubblici, vorrei dire legati anche al Quartiere, che ho conosciuto nelle sue storie, nelle sue persone attive, nella sua voglia di esserci, di raccontarsi proprio grazie a DOM. Silvia Napoli, attivista culturale

Cari, trovo inconcepibile quello che sta succedendo al Dom, una delle realtà attive e propositive di una diversa cultura, inclusiva e del territorio, che da anni è capofila in Italia. Aderisco al vostro appello. Roberto Vallicelli/ Ominostanco, musicista

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La scelta del MiBAC di penalizzare l’ambito delle azioni trasversali, riducendo il finanziamento per obbiettivi prioritari quali il ricambio generazionale, la coesione e l’inclusione sociale e la formazione del pubblico, impoverisce tutto il panorama artistico e culturale italiano andando a colpire quelle esperienze che - come il DOM - rappresentano un importante presidio culturale. Il DOM svolge un lavoro fondamentale nel porre in dialogo le comunità più fragili tra loro e con l’esterno attraverso il teatro, esprimiamo la nostra vicinanza alla compagnia Laminarie in questo difficile passaggio, auspicando che il loro lavoro possa essere messo in condizione di continuare. Ateliersi, compagnia di teatro

Aderisco all’appello di DOM, certo che il lavoro straordinario sul piano artistico come su quello sociale svolto in tutti questi anni dalla Compagnia delle Laminarie non verrà meno, grazie al riconoscimento e alla vicinanza dei cittadini di Bologna, del Pilastro innanzitutto. Mi auguro altresì che Comune e Regione vorranno fare la loro parte a sostegno di una realtà culturale che si è dimostrata di valere come bene pubblico. Giancarlo Gaeta, studioso Storia del cristianesimo antico e Storia delle religioni

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Io e la Fondazione Cineteca ci associamo ai tanti che chiedano che l’esperienza del Dom e di Laminarie proseguano per la loro importante unicità.

pensiero. Ci auguriamo che chi di dovere comprenda quale ricchezza rappresentate. Un abbraccio forte

Gian Luca Farinelli, Direttore Fondazione Cineteca

Marco Martinelli e Ermanna Montanari, Teatro delle Albe

You made me very welcome and created a wonderful atmosphere for me to perform my music. I was very impressed with your organisation and how well you achieved your objectives including radio interviews and very good publicity for my performance. I think you are a very important part of the contemporary art /theatre /and music life of Bologna and I look forward to your important work continuing on into the future. Mark Springer, musicista

Cari tutti voi del DOM, il vento soffia in una brutta direzione, in questo tempo, in questo Paese: è per tale ragione che ci siete cari, perché sapete andare controvento, come una nave allenata alle tempeste, perché nel segno della vostra amata Simone Weil sapete che le vittorie vere sono quelle che lasciano tracce nei cuori. Siamo qui a sostenervi, sapendo che il nostro “farci luogo” prende forza dal vostro, da quelli che come voi si prendono la responsabilità di accogliere, ospitare, dialogare, edificare cattedrali di bellezza e

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Questa è la mia poesia che il vento spazzerà via. Tra nubi di polvere e auto inquinanti, fiocchetti rossi di protesta risplendono leggeri e brillanti, La chiusura del Dom ci rattrista tutti, perché sembra che i ricordi tu butti. Tra gli spettacoli e i laboratori divertenti, il Dom fa divertire le nostre menti. La chiusura del Dom non si poteva evitare, però noi vogliamo protestare. Allora seguitemi e andiamo a protestare, così il Dom potremo salvare!” Diana, 4B Scuola Primaria Romagnoli/Pilastro

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1 - “Scuola media Saffi 3 B” 2 - “Per favore non chiudete l’unico spazio di teatro al Pilastro” IV B 3 - “Qui abbiamo fatto dei laboratori indimenticabili” V B 4 - “Non potete fare questo al quartiere” V B 5 - “Non portate via i nostri ricordi legati al DOM” VB 6 - “Ci rende felice quando vediamo la grossa palla bianca” V B 7 - “Non chiudete la possibilità di un luogo oltre la scuola” V B 8 - “Non chiudete la cupola, Stop!” V B 9 - “Se chiude il DOM dovremmo chiudere il mondo intero” 10 - “La cultura nutre! DOM aperto! 11 - “Perché, perché fare questo? Il teatro è come un bambino, va curato e portato avanti. Non abbandoniamolo” Da Lubini 12 - “Non chiudete il DOM, noi gli vogliamo bene ♥” 13 - “Mi dispiace che chiudete anche tanto che tristezza” 14 - “La cultura è come la scuola. E’ come dire: “chiudiamo le Romagnoli”. La cultura fa la sua parte.” Da Daniele 15 - “DOM è un bel teatro, non chiudetelo è un bellissimo posto per recitare, pensare, ridere e altre cose belle” 16 - “Niente chiusura !!!!!!!!!!!” Afrin 17 - Da Lorena e Julio “Teatro DOM ♥ non dovresti mai chiudere. Per vedere cose.” 18 - “♥ ♥ DOM !!! :) ♥ ♥”

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19 - “♥ ♥ Mi dispiace che chiudete ♥ ♥ ♥ ” 20 - “Din Don Dan se chiude il DOM lo dico alla mam” 21 - “Certe cose si lasciano andare...ma non il DOM” 22 - “Il DOM ha permesso di partecipare a esperienze stupende! Non deve chiudere” Messaggi si alcuni bambini, ragazzi e professori delle Scuole primarie Romagnoli e Scuole Secondarie Saffi/ Pilastro

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ADESIONI ALLA LETTERA APERTA DI LAMINARIE

1. 2. 3. 4. 5. 6. 7. 8. 9. 10. 11. 12. 13. 14. 15. 16. 17. 18. 19. 20. 21.

Adelina Suber Adriana Frabboni Alba Guarini Alberto Poloni Alessandra Belledi Alessandra Gribaldo Alessia Bombardieri Alfonso Berardinelli Andrea Adriatico Andrea Benetti Andrea Colgan Andrea D’ambrosio Andrea Mancini Andrea Paolucci Andrea Romeo Angela Savarese AngelicA/Centro di Ricerca Musicale Angelo Parmentola Angelo Pezzano Anna Caligiuri Anna Carbonara

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22. 23. 24. 25. 26. 27. 28. 29. 30. 31. 32. 33. 34. 35. 36. 37. 38. 39. 40. 41. 42. 43. 44. 45. 46. 47. 48. 49. 50. 51. 52. 53. 54. 55. 56. 57. 58. 59.

Annamaria Calella Antonietta Guarini Antonietta Staniscia Antonio Esposito ARCI Bologna Ares Tavolazzi Arianna Di Pietro Articolture Ateliersi Aurelia Guarini Azzurra D’Agostino Barbara Marivo Barbara Regondi Beatrice Baruffini Bruno Camilla Guarino Camilla Serpieri Carlo Mameli Cassero lgbti Center Bologna Caterina Legrottaglie Cesare Iacono Isidoro Cesare Ronconi Chiara Bollettini Chiara Frigo Chiara Galloni Chiara Guidi Cira Santoro Claudia Castellucci Claudia Deleonardi Claudio Longhi Collettivo Amigdala Concetta Scolozzi Cristina Bignami Cristina D’Errico Cristina Ventrucci Daniela Carissimi Daniela Perani Daniela Piazzolla

60. 61. 62. 63. 64. 65. 66. 67. 68. 69. 70. 71. 72. 73. 74. 75. 76. 77. 78. 79. 80. 81. 82. 83. 84. 85. 86. 87. 88. 89. 90. 91. 92. 93. 94. 95. 96.

Daniele Amadei Daniele Del Pozzo Daniele Rumori Daniele Spisa David Sicari Debora Pietrobono Debora Pradarelli Delia Soleti Diego Dartavilla E Soc. Coop. Elena Bucci Elena Cervellati Elena Copelli Elena De Pascale Elena Di Gioia Elio Grazioli Elisa Ambrosi Elisa d’Errico Emanuele Ferri Emanuele Leonardi Emilia Romagna Teatro Fondazione (ERT) Emilio Varrà Enrico Pitozzi Enzo Vetrano Ermanna Montanari Ermelinda Natalizzi Zizzi Ester Benassi Eva Dibiase Fabio Acca Fabio Rodda Fabio Spezzani Fabiola Naldi Fabrizio Di Tommaso Fanny & Alexander Farris Francesco Federica Colonna Federica Iacobelli

97. Federica Patti 98. Federica Perazzoli 99. Federica Rocchi 100. Festival Periferico 101. Filomena Massaro 102. Francesca Bono 103. Francesca Cardone 104. Francesca Leonelli 105. Francesca Sanzo 106. Francesco Cardone 107. Francesco D’Errico 108. Francesco Pensato 109. Francesco Riggio 110. G. Elio Maniscalco 111. Gabriele Dalla Barba 112. Gabriella Musa 113. Gaetano De Rosa 114. Gerardo Guccini 115. Giacomo Anzuini 116. Giacomo Semeraro 117. Giancarlo Gaeta 118. Gian Luca Farinelli 119. Gianluca Modica 120. Gioele Guatta 121. Giordana Piccinini 122. Giovanni De Zorzi 123. Giovanni Lacialamella 124. Giulia Orfei 125. Giulia Ticozzi 126. Giuliano Guatta 127. Giulio Rosalia 128. Giuseppe Dell’Agata 129. Giuseppe Fanizza 130. Graziella Giovannini 131. Hamelin Associazione Culturale 132. Ilaria Daolio 133. Ilaria Sozzo 134. Ilse Pala

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135. 136. 137. 138. 139. 140. 141. 142. 143. 144. 145. 146.

Isabella Bordoni Katia Vinci Kinkaleri/Gina Kinkaleri/Marco Kinkaleri/Massimo Laura Gibertini Laura Mariani Leonardo Musa Linda Di Pietro Lino Greco Luca Cardinale Luca Lolli - Scuole Ada Negri 147. Luca Scarlini 148. Lucia Fornasari 149. Luigi Monti 150. Luisa Pantaleo 151. Manola Leogrande 152. Marcella Loconte 153. Marcello Pensato 154. Marcello Petruzzi 155. Marco De Marinis 156. Marco Martinelli 157. Marco Molduzzi 158. Marco Pigniatiello 159. Marcus Haraldsson 160. Maria Concetta Sala 161. Maria Grazia Ghetti 162. Maria Orlando 163. Mariaelia Loconte 164. Mariangela Gualtieri 165. Marianna Iacono Isidoro 166. Mariella Guarini 167. Marinella Manicardi 168. Mario Carlini 169. Mario Martignoni 170. Mark Springer 171. Marzia Luigini

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172. Massimo Marino 173. Massimo Marseglia 174. Matteo Casari 175. Matteo Marchesini 176. Maura Costantini 177. Maurizio Finotto 178. Mauro Boarelli 179. Meike Clarelli 180. Menoventi 181. Micaela Casalboni 182. Michele Postpischl 183. Mimmo Perrotta 184. Mita Nardiello 185. Nadia Pagani 186. Nancy Ieracitano 187. Nicola Cardone 188. Olga Savarese 189. OvestLab 190. Paola Alberani 191. Paola Bongiorno 192. Paola Favia per Madrepora Teatro 193. Paolo Masiero 194. Piergiorgio GiacchĂŠ 195. Piero Di Domenico 196. Prof. Francesco Domenico Capizzi 197. Prof. Maurizio Finotto 198. Renata Franco 199. Renata Margherita Molinari 200. Rita Pasqualini 201. Roberto Chiesi 202. Roberto Giudiceandrea 203. Roberto Pia 204. Roberto Vallicelli 205. Romeo Castellucci 206. Rosa Orlando 207. Rosanna Greco

208. Rosario Firrincieli 209. Rossella Menna 210. Ruggero Sintoni 211. Sabrina Sciancati 212. Sara Ballestri 213. Sara Fulco 214. Sara Garagnani 215. Savino Paradiso 216. Serena Petretti 217. Silvia Fanti 218. Silvia Mergiotti 219. Silvia Napoli 220. Silvia Pasello 221. Silvia Tagliazucchi 222. Simona Bertozzi 223. Simone Capula 224. Simonetta Enrico 225. Sophie Cleopatre Ivanoff 226. Stefania Tansini 227. Stefano Casi 228. Stefano Lozupone 229. Stefano Nassetti 230. Stefano Randisi 231. Teatri di Vita 232. Teatro Comunale di Bologna 233. Teatro del Baraccano 234. Teatro delle Albe/ Ravenna Teatro 235. Teatro Ridotto 236. Teatro delle Selve/ direttore Franco Acquaviva 237. Teatro San Leonardo - Centro di Ricerca Musicale/Angelica 238. Teatro Testoni Ragazzi/ coop. La Baracca

239. Teatro Valdoca 240. Theo Guatta 241. Tihana Maravic 242. Tommaso Spicciarelli 243. Valentina Gamuzza 244. Valeria Altavilla 245. Virgilio Sieni 246. Vito Mancuso 247. Vittoria Musa 248. Vittorio Zanella 249. XING 250. Ylenia Leogrande

Seguono altre 1200 adesioni di donne e uomini che hanno manifestato in varie forme il loro sostegno alla campagna #iostoconDOM

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SOSTENIAMO LO SPAZIO DOM LA CUPOLA DEL PILASTRO • Lettera dei cittadini del Pilastro

N

ei giorni scorsi abbiamo appreso la notizia che Laminarie, la compagnia teatrale che da svariati anni gestisce il teatro DOMla cupola del Pilastro è stata esclusa dai contributi ministeriali per i prossimi tre anni. Una decisione grave che mette in pericolo la continuazione delle attività. Dagli articoli pubblicati sui quotidiani locali si evince che Il

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progetto di Laminarie era stato valutato molto positivamente dalla precedente commissione, tanto da ricevere il punteggio più alto in assoluto nell’ambito della promozione al pubblico. L’attuale commissione, invece, ha radicalmente ridotto questo punteggio assegnando a Laminarie due punti in meno di quelli necessari per accedere a qualsiasi contributo. Laminarie è stata quindi esclusa per mancanza di qualità. Questa lettera sottoscritta da alcuni cittadini del Pilastro vuole mettere a conoscenza della città quello che ha significato il DOM in questi ultimi 9 anni. Il DOM gestito da Laminarie non è solo uno spazio che

programma spettacoli di rilevanza nazionale e internazionale. È uno spazio nel quale si realizzano progetti in collaborazione con le scuole del rione, con gli anziani, con i migranti e i rom, i servizi educativi del quartiere; grazie al DOM abbiamo partecipato ad attività realizzate in collaborazione con la Biblioteca Spina, ma anche con il Teatro Comunale, con la Fondazione Cineteca, col Mambo e l’Arena del Sole e con molte altre importanti istituzioni culturali della città. Siamo fieri che Laminarie si sia insediata al Pilastro, ancora considerata una delle zone più difficili della città, ideando e realizzando progetti di altissima qualità, coinvolgendo direttamente cittadini

di tutte le età e di tutte le provenienze, collaborando con tutte le associazioni presenti nel rione. Qualche anno fa il DOM ricevette il premio UBU, l’oscar del teatro italiano; grazie a questo riconoscimento al Piccolo Teatro di Milano si è parlato bene del Pilastro e di conseguenza anche nel resto di Italia è stata restituita finalmente credibilità al nostro rione. Al loro ritorno da Milano noi eravamo ad aspettarli, orgogliosi e felici per loro e per noi. Con questa lettera vogliamo dichiarare pubblicamente il nostro supporto a Laminare e fargli sapere che anche in questa difficile situazione rimarremo al loro fianco.

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1. Alessandra Azzarita, Associazione La Formica 2. Alessandro Zanini, fotografo 3. Alessianeva Marino, cittadini del Pilastro 4. Andrea Liotti, Circolo ARCI la Fattoria 5. Anna Maria Grandi Condominio 19 6. Anselmo Alberti, parrocchia Santa Caterina 7. Antonello Rocchetta, Circolo ARCI la Fattoria 8. Attilio Sarti, cittadini del Pilastro 9. Carlo Mazzacurati, addetto Biblioteca Luigi Spina 10. Chiara Grandi, cittadini del Pilastro 11. Chloy Vlaimis, consigliera Circolo ARCI la Fattoria 12. Circolo Arci La Fattoria 13. Claudia Boattini, blog Pilastro/Bologna 14. Dante Negroni, ass. sportiva Fiacca e Deb. 15. Ele Diolaiti, blog Pilastro/Bologna 16. Emanuele Tosi, addetto Biblioteca Luigi Spina 17. Enzo Savini, educatore 18. Franca Zagatti, Mousikè

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19. Francesca Villani, Consiglio Quartiere San Donato-San Vitale 20. Gabriele Grandi, Tele Torre 19 Condominio 21. Gabriele Lorenzini, consigliere Centro Sociale Pilastro 22. Giampaolo Zoli, Mousikè 23. Giuseppe Bernardi, Circolo ARCI la Fattoria 24. Ilaria Bortolotti, Bibliotecaria 25. Ingrid Negroni, blog Pilastro/Bologna 26. Jonathan Mastellari, blog Pilastro/Bologna 27. Lino Bertone, blog Pilastro/Bologna 28. Lorenza Zullo, blog Pilastro/Bologna 29. Maddalena Bertone, cittadini del Pilastro 30. Maria Gabriella Maini, cittadini del Pilastro 31. Maria Raveggi, cittadini del Pilastro 32. Maria Sinardi, addetta Biblioteca Luigi Spina 33. Marialetizia Ferro, Insegnante Scuola Romagnoli 34. Mariella Diolaiti, blog Pilastro/Bologna 35. Marina Gatti, Circolo ARCI la Fattoria 36. Marina Grenzi, Circolo ARCI la Fattoria

37. Mario Carlini, fotografo 38. Mohamed Gana, associazione Al Ghofrane 39. Oscar De Pauli, Circolo ARCI la Fattoria 40. Paolo Pesci, Palestra Boxe Pilastro 41. Patrizia Preti, Orti di via Salgari 42. Riziero Lotti, presidente Ass. Cirenaica 43. Roberto Parmeggiani, Centro Documentazione Handicap 44. Rosanna Ronzani, ass. sportiva Fiacca e Deb. 45. Sefaf Siid Negash Idris, educatore 46. Simone Spataro, presidente Circolo ARCI la Fattoria 47. Susi Realti, PD sezione Pilastro 48. Tommaso Raimondi Circolo ARCI la Fattoria 49. Vania Moretti, volontaria Pilastro 50. Wilmer Poletti, Segretario PD sezione Pilastro

Seguono altre 500 firme di cittadine e cittadini del Pilastro e della città di Bologna

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2009 - 2018 DONNE E UOMINI CHE HANNO COLLABORATO CON LO SPAZIO DOM LA CUPOLA DEL PILASTRO

11. 12. 13. 14. 15. 16. 17. 18.

1. 2.

3. 4. 5.

6. 7. 8. 9. 10.

Agnese Doria, Altre velocità Alberto de Bernardi, Istituto Nazionale Storia del Movimento di Liberazione in Italia Alessandra Fiori, musicista Alessandro Bedosti, danzatore Alessio Bergamo, regista, pedagogo e studioso di teatro Alfonso Berardinelli, critico letterario Amira-Géhanne Khalfallah, performer Andrea Bruno, illustratore Andrea Fazzini, studioso Andrea Mancini, Studioso di teatro

58 ampio raggio / fascicolo #iostocoDOM

19. 20. 21.

22.

23. 24. 25. 26. 27. 28. 29.

Andrea Martignoni, animazione Andrea Nanni, critico teatrale Andrea Neumann, performer Andrea Palumbo, danzatore Andrea Speranzoni, avvocato Andreas Pichler, documentarista Anna Amadori, attrice Anna Maria Bergonzoni, attrice Antonello Marra, danzatore Antonia Baehr, performer Antonio Bonfitto, “animalologo esperto scopritore di nuovi animali” Antonio Casillo, ex presidente circolo “La Fattoria” Antonio Fusaro, educatore Antonio Sferlazzo, fotografo Arantxa Martinez, performer Archivio Zeta, teatro Ares Tavolazzi, musicista Attilio Scarpellini, intellettuale Azzurra D’Agostino, poeta

30. 31. 32. 33. 34. 35. 36. 37.

38.

39. 40. 41. 42. 43. 44.

45.

46. 47. 48.

Barokthegreat, compagnia danza Bea, Djessa Bologna Cello Project, musicisti BXP, musicista Camilla Serpieri, musicista Cantharide, teatro Cathartica, musicista Cecilia Bartoli, insegnante produttrice del documentario “Una scuola italiana” Cesare Moreno, maestro di strada, insegnante pedagogista Chiara Abastardotti, Canicola Edizioni Chiara Frigo, coreografa Chiara Guidi/Societas Raffaello Sanzio, teatro Chiara Lagani /Fanny & Alexander, teatro Cinzia Russo, educatrice Claudia Castellucci / Socìetas Raffaello Sanzio, teatro Claudia Mattogno, architetta e docente di urbanistica. Claudio Mazzacurati, bibliotecario Collettivo Cinetico, danza Collettivo di enigmisti DiLemmi, falsari di parola

49.

Compagnia Maggistica Monte Cusna di Asta, coro 50. Compagnia Virgilio Sieni, danza 51. Coro e orchestra del Teatro Comunale di Bologna 52. Coro femminile Eufonia di Gavoi, coro 53. Cristina Valenti, docente universitaria e studiosa teatro 54. Daniela Perani, artista visivo 55. Daniele Rumori, curatore covo club 56. Daniele Spisa, scenografo 57. Daria Balducelli, associazione Sassi Scritti 58. Dario Moretti, regista 59. Dario Quintavalle, modista cappellaio 60. Davide Palumbo, esperto di grandi predatori 61. Davide Tagliavini, danzatore 62. Dimitri Sillato, musicista 63. Doïna Lemny, studiosa Centre Pompidou 64. Elena Cervellati, Studiosa di danza Università di Bologna 65. Elena di Gioia, curatrice 66. Elena Gaffuri, attrice

59


67. 68.

Elena Galeotti, attrice Elio Grazioli, storico dell’arte 69. Elisa Corazza, autrice didascalie trenta racconti brevi 70. Emanuele Leonardi - sociologo, autore, ricercatore Università di Coimbra 71. Emilio Varrà, Hamelin Associazione Culturale 72. Enrica Sangiovanni, attrice 73. Enrico Bettinello, critico musicale 74. Enrico Piergiacomi, studioso 75. Enrico Pitozzi, studioso di teatro 76. Enzo Bonafè, artista/ artigiano delle scarpe 77. Enzo Savini, educatore SEST quartiere San Donato-San Vitale 78. Ermanna Montanari / Teatro delle Albe, teatro 79. Evelina Pershorova, attrice 80. Ezio Bonicelli, musicista 81. Fabien Pedelaborde, architetto 82. Fabio Acca, studioso di teatro Università di Bologna 83. Fabio Tricomi, musicista

60 ampio raggio / fascicolo #iostocoDOM

84.

abiola Naldi, storica F dell’arte 85. Fabrizio Varriale, danzatore 86. Federica Iacobelli, scrittrice e sceneggiatrice 87. Federico Ferrari, filosofo 88. Federico Zanettin, Professore associato Università degli Studi di Perugia 89. Filomena Massaro, Dirigente Istituti comprensivi scolastici 11 e 12 90. Flavia Franzoni, economista 91. Francesca Sanzo, presidente Associazione Donne pensanti 92. Francesco Bigazzi, giornalista e scrittore 93. Francesco Ciafaloni, scrittore e ricercatore IRES Torino 94. Francesco Cossentino, economista 95. Francesco Domenico Capizzi, medico chirurgo 96. Franco Farinelli, Geografo docente Dipartimento Filosofia Comunicazione Università di Bologna

97.

98.

99. 100. 101.

102. 103.

104. 105.

106.

107. 108. 109. 110.

Fulvia Antonelli, Associazione CESD Scuola delle Donne del Pilastro Fulvio De Nigris, Dirigente “Gli amici di Luca” onlus Gabriele Dalla Barba, scrittore Gabriele Grandi, direttore Teletorre 19 Gerardo Guccini, studioso di teatro Dipartimento delle Arti - Università di Bologna Gerardo Lamattina, documentarista Gerardo Silvestri, insegnante scuola primaria “Romagnoli” Gerrit Van Oord, editore Gian Luca Farinelli, direttore Fondazione Cineteca di Bologna. Giancarlo Gaeta, studioso Storia del cristianesimo antico e Storia delle religioni Università di Firenze Gianni Berengo Gardin, fotografo Gilberto Zorio, artista visivo Gioia Gardo, insegnante Giordana Piccinini, Hamelin Associazione Culturale

111. G iovanni de Zorzi, etnomusicologo, Università Ca’ Foscari Venezia 112. Giovanni Ginocchini, Fondazione Urban Center Bologna 113. Giovanni Peternolli presidente Centro Studi d’Arte Orientale di Bologna 114. Giuda, musicisti 115. Giulia Ticozzi, fotografa 116. Giuliano Guatta, artista visivo 117. Giuliano Scabia, poeta drammaturgo 118. Giuseppe Fanizza, artista visivo 119. Gli Incauti, teatro 120. Graziella Giovannini, sociologa 121. Guglielmo Forni Rosa, Storico Docente Dipartimento Filosofia e Comunicazione Università di Bologna 122. Guido Armellini, insegnante e scrittore 123. Ilaria Bortolotti, bibliotecaria 124. Isabel Cuesta Camacho, performer 125. Isabella Bordoni, poetessa 126. Joe Hisaishi, musicista compositore colonne sonore Miyazaki e Kitano

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127. Jonathan Burrows, performer 128. Katun, musicisti 129. Komos – Coro Gay di Bologna 130. La Pesatura dei Punti, teatro 131. Laity Fall, griot 132. Laura Arlotti, fotografa 133. Laura Artioli, scrittrice 134. Laura Gibertini, danzatrice 135. Laura Mariani, studiosa di teatro Università di Bologna 136. Les chemin des femmes, coro 137. Licia Navarrini, attrice 138. Liliana Cupido, Canicola edizioni 139. Lino Greco, documentarista 140. Luca Gullì, studioso di urbanistica 141. Luca Lambertini, Educatore e collaboratore Rivista Gli Asini 142. Luca Scarlini, scrittore 143. Luca Soriano, documentarista 144. Lucas Delfino, danzatore 145. Lucia Amara, studiosa di teatro 146. Lucia Medri, Teatro e critica 147. Luciano Nadalini, fotografo

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148. Luigi Monti, collaboratore rivista Gli Asini 149. Lydia Buchner, presidente Associazione Oltre 150. Maestro Mauro Lisei, musicista 151. Magali Battaglia, direttrice théâtre de chambre 152. Magda Siti, attrice 153. Malick Kaire, musicista 154. Mamadou, musicista 155. Manfredi Perego, danzatore 156. Maracinesente, musicisti 157. Marcela Serli, regista drammaturga 158. Marco Borsari, presidente del Circolo di Scacchi Club64 159. Marco Dalpane, musicista 160. Marco Di Giovanni, artista visivo 161. Marco Ferro, attore esperto di ombre 162. Marco Tamarri, operatore culturale Responsabile Cultura Unione dei Comuni dell’Appennino bolognese Marco Tamarri 163. Maria Amigoni, ex dirigente scolastica IC 11

164. M aria Concetta Sala, saggista 165. Maria Montanari, scrittrice 166. Maria Orecchia, esperta interventi educativi 167. Mariangela Gualtieri/ Teatro Valdoca, compagnia teatrale 168. Mario Carlini, fotografo 169. Mario Martignoni, musicista 170. Marisa Anconelli, Presidente Iress 171. Mark Springer, musicista 172. Marta Casarini, scrittrice 173. Marta Casarini, scrittrice 174. Marzia Luigini, educatrice gruppo socio educativo “I Pilastrini” Società Dolce 175. Massimo Ferri, docente Dipartimento di Matematica Università di Bologna 176. Massimo Marino, critico teatrale 177. Matteo Casari, studioso Dipartimento delle Arti - Università di Bologna 178. Matteo Fargion, performer 179. Matteo Marchesini - poeta, saggista, scrittore

180. M atteo Pompili, esperto di marchingegni 181. Maurizio Finotto, docente Accademia Belle Arti di Bologna 182. Mauro Boarelli, scrittore e Responsabile programmazione culturale presso il Comune di San Lazzaro di Savena (Bo) 183. Menoventi, compagnia teatrale 184. Mette Ingvartsen, danzatrice 185. Michel Azama, scrittore 186. Michel Herreria, performer 187. Michele Filippini, studioso pensiero politico italiano, Università di Bologna 188. Mikrokosmos, coro 189. Milena Naldi, storica dell’arte 190. Mimmo Perrotta, ricercatore di Sociologia all’Università di Bergamo; collaboratore della rivista Gli Asini. 191. Montefiori Cocktail, musicisti 192. Nader Ghazvinizadeh, scrittore

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193. Nadia Urbinati, politologa e giornalista docente di Teoria politica alla Columbia University, 194. Natzuko Sawaya, operatrice sociale internazionale 195. Nicola Ferrari, educatore 196. Nicola Zuccherini, insegnante scuola primaria “Romagnoli” 197. Noemi Bermani, artista visiva 198. Omino Stanco, musicista 199. Orthographe, compagnia teatrale 200. Oscar De Pauli, poeta circolo poesia “La fattoria” 201. Paolo Simonazzi, musicista 202. Pepe Medri, musicista 203. Piergiorgio Gallicani, attore e regista 204. Piergiorgio Giacchè, antropologo, scrittore e saggista 205. Piero Di Domenico, critico cinematografico e giornalista 206. Piersandra di Matteo, studiosa di teatro 207. Priscilla J. Smith, fotografa 208. Ramia Beladel, performer

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209. Renata Molinari, studiosa di teatro 210. Renato Palazzi, critico teatrale 211. Riccardo Fanciullacci, studioso di filosofia 212. Roberta Mosca, coreografa 213. Roberto Chiesi, Responsabile Centro Studi Pier Paolo Pasolini Cineteca di Bologna 214. Roberto Nanni, regista cinematografico 215. Romeo Castellucci / Socìetas Raffaello Sanzio, compagnia teatro 216. Rosanna Zecchi, presidente dell’associazione dei familiari delle vittime della Uno Bianca 217. Sabine Ercklentz,performer 218. Sandra Cavallini, attrice 219. Sandro Baldini, comitato per la difesa della Costituzione 220. Serena Balivio, attrice 221. Serena Terranova, critico teatrale 222. Sergio Pagani, dirigente scolastico 223. Silvia Evangelisti, storica dell’arte

224. Silvia Lamboglia, attrice 225. Silvia Pasello, attrice 226. Simona Bertozzi, danza 227. Simone Piccinini, Associazione Hamelin 228. Simonetta Enrico, insegnante 229. Sorana-Constanța Georgescu-Gorjan - studiosa Centro Culturale Brancusi Romania 230. Stefania Ghedini, insegnante 231. Stefano Reyes, presidente associazione Centotrecento 232. Susana Stigler, artista visiva 233. Teatro delle Briciole, teatro 234. Ted Nylon (Francesco Garbari), musicista 235. Tiziana Sgaravatto, intellettuale 236. Toshio Mizohata, Kazuo Ohno Dance studio 237. Trio Leuterius, musicisti 238. Tuxedomoon, musicisti 239. Valerio Lambertini , esperto di volo 240. Vania Moretti, attrice 241. Variabili umane, compagnia danza

242. 243. 244.

245. 246. 247. 248.

249. 250.

Vinka Kitarovic, partigiana Visual Lab, video maker Vito Palmieri, regista cinematografico Vittorio Giacopini, scrittore, collaboratore di Rai Radio tre e della rivista “Gli asini” Wainer Marchesini, presidente WAMgroup William Grill, illustratore William Wheeler, performer Yoshiaki Nishino, Professore (Museology & Museum Technology), The University Museum, Università di Tokyo Yoshito Ohno, danzatore Zelda Alice Franceschi, antropologa Dipartimento di Storia Culture Civiltà Università di Bologna

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2009-2018 REALTÀ CHE HANNO COLLABORATO CON LO SPAZIO DOM LA CUPOLA DEL PILASTRO

1. 2. 3.

4.

5. 6.

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9. 10. 11. 12. 13. 14. 15. 16.

17.

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ccademia di Belle Arti A di Bologna Alliance francaise Ambasada - centro multi-funzionale culturale, Timisoara/ Romania Archivio Kazuo Ohno - Dipartimento di Arti - visive, performative e mediali. Articolture Ass. Balcanico Romanè, Amarò Ternipe Associazione CDH - Centro Documentazione Handicap Associazione Femminile Plurale del movimento No Dal Molin di Vicenza Associazione Mousikè Associazione Oltre Associazione Orti Salgari Associazione Sassi Scritti Associazione Virgola Athletics Baseball Avant Rue, Parigi Bakelit Multi Art Center, Budapest/ Ungheria Biblioteca Archivio Istituto Nazionale Storia del Movimento di Liberazione in Italia

18. 19.

20. 21.

22. 23.

24.

25. 26. 27. 28.

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30. 31. 32.

33. 34.

35.

Biblioteca Luigi Spina BilBOlbul - Festival Internazionale di fumetto Bologna Children Book Fair Bulandra Theatre Bucarest - Museo Nazionale Canvas NPO, Tokyo Centro Culturale Magacin, Belgrado/ Serbia Centro di Promozione teatrale La Soffitta, Dipartimento delle arti, Università di Bologna Centro Sociale Pilastro Circolo “La fattoria” CNA Pensionati Consolato Italiano Timisoara, Targu Jiu City/Romania Consolato Onorario d’Italia a Timisoara/ Romania Covo Club CVS - Centro di volontariato sociale European Foundation For Urban Culture, Polonia Ex Asilo Filangieri Festivalul de Teatru Piatra Neamt, Romania Fondazione Cineteca di Bologna

36. 37. 38. 39. 40. 41. 42. 43.

44. 45. 46.

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49.

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Fondazione Emilia Romagna teatro Fondazione Teatro Comunale di Bologna Gender Bender Festival Hamelin Associazione Culturale Istituto Comprensivo scolastico 11 Istituto Italiano di Cultura di Bucarest Istituto Italiano di Cultura in Giappone Keio University (Workshop collection), Tokyo/Giappone Kinodromo MAMbo - Museo d’Arte Moderna Bologna Museo KoishikawaAnneex, Università di Tokyo/Giappone Museo Nazionale di Bucarest Museum Technology & Art History, Tokyo/ Giappone NiMac - Nicosia Municipal Arts Centre, Nicosia/Cipro Not Quiete, Svezia Nova Festival, Pancevo/ Serbia ODC Theatre Comany, Grecia Palestra Boxe Le torri Pollock-Krasner house and study center

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55.

oberto Cimetta Fund, R Francia 56. Roca Umbert Factory of Arts, Granollers/Spain 57. Schlachthof Cultural Centre, Germania 58. Scuola dell’infanzia statale Panzini 59. Scuola dell’infanzia comunale A . Negri 60. Scuola media Saffi 61. Scuola primaria Romagnoli 62. Scuola primaria statale Mario Longhena 63. Servizio Sociale Territoriale 64. Sofos - associazione che studia il cielo 65. Teatri Metropol Qendra Kulturore Tirana/Albania 66. Teatro Biondo, Palermo/Italia 67. Teatro Canovas, Malaga/Spagna 68. Teatrul Bulandra, Bucarest/Romania 69. Teatrul Elvira Godenau, Targu Jiu/Romania 70. TEH - Trans Europe Hall 71. TeleTorre 19 72. The Pollock Krasner Foundation 73. Théatre des Argonautes, Marsiglia/ Francia

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75. 76.

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78. 79. 80.

Torifunebutohsha Theatre, Tokyo/ Giappone Tornabuoni Art Gallery, Parigi/Francia Unione Appennino Bolognese, LisernaVergato(BO)/Italia Unione Europea Creative Europe Europe Grand Central. Università degli studi di Bologna Università di Timisoara, Romania XING

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• finito di stampare nel mese di dicembre 2018 a Bologna presso la tipografia Rabbi


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