La mascherina, oggetto quotidiano
Giulia Magnani – fashion designer originaria di Parma e trasferitasi di recente negli USA – che realizza capi unici fatti a mano, prestando particolare attenzione ai materiali, già nelle prime fasi della pandemia, si è interrogata sulla possibilità di realizzare delle mascherine in tessuto come alternativa green a quelle medicali, di tipo “usa e getta”. “La mascherina, fatta con due strati di 100% cotone, non protegge molto, ma è meglio di niente” dice Giulia “perché impedisce di toccarsi accidentalmente il viso. Inoltre, non è certificata come dispositivo sanitario ma può essere usata anche da chi la deve mettere
148
per lavoro come copertura delle mascherine chirurgiche per farle durare più a lungo. Se si vogliono creare delle mascherine più resistenti, è preferibile usare due strati di un cotone 100% molto fitto e due strati interni di tessuto non tessuto. Nel caso in cui non si abbia a disposizione il TNT è meglio realizzare la mascherina con una tasca interna in modo da poter inserire un filtro. L’opzione migliore sarebbe avere uno strato esterno impermeabile ma traspirante, uno interno in cotone e un filtro al centro”. Per il lavaggio, Giulia consiglia di lavare la mascherina ad alte temperature, metterla in asciugatrice o stirarla col vapore, in modo da santificarla dopo ogni uso.
moda