CNRT-Informa N. 5/2020

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RIUNIONE AL MISE PER GLI SPEGNIMENTI ANTICIPATI DEI CANALI 50 – 53 UHF IPOTESI INDENNIZZO PER 0,36 EURO Si è tenuta il 12 febbraio scorso presso il MISE la riunione con gli operatori di rete in DTT attivi sui canali 50-53 UHF nell’area ristretta B ex DM 19/06/2019 (VerbaniaCusio-Ossola, Vercelli, Biella, Novara, Varese, Como, Lecco, Milano, Lodi, Monza-Brianza, Pavia, Cremona, Bergamo, Piacenza ed aree del Trentino Alto Adige) allo scopo di coordinare gli spegnimenti dei diffusori operativi su tali frequenze. Questi i principali esiti: • Il calendario prevede che gli spegnimenti dovrebbero avere luogo progressivamente dal 01/06/2020 al 31/12/2020 secondo un masterplan contenente l’elenco degli impianti da dismettere. • La questione più calda nel corso della riunione è stato, come si poteva immaginare, il tema degli indennizzi, per cui sarebbe stata ventilata l’ipotesi di 0,36 euro per abitante illuminato secondo il dato ISTAT dell’area del diritto d’uso, salvo il caso di limitazioni dello stesso, che comporterebbero un riconoscimento al 50%. • Carattere vincolante della manifestazione d’interesse alla dismissione volontaria. • Si rafforza inoltre l’ipotesi (seppur non confermata sul piano formale) del carattere vincolante della manifestazione d’interesse alla dismissione volontaria anticipata dei canali tra il 4 ed 30/05/2020 di cui all’Avviso del Mise a riguardo della liberazione anticipata delle frequenze DTT, su cui avevamo già posto l’accento. Da sottolineare che il MISE-Com intende determinare “i presupposti” e “tempistiche per l’erogazione degli indennizzi di cui all’art. 1, comma 1039, lett. b) della legge n. 205/2017 e successive modifiche, nonché alla corretta attuazione degli impegni assunti dall’Italia in sede internazionale in materia di uso delle frequenze, si chiede a tutti i soggetti destinatari della previsione di cui al citato art. 1, comma 1039, lett. b) di manifestare l’intenzione di avvalersi della facoltà prevista dall’art 4, comma 9 del d.m. 19 giugno 2019 di “effettuare il rilascio della frequenza oggetto del relativo diritto d’uso in anticipo rispetto alla scadenza” prevista nel medesimo decreto ministeriale”.

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La Rai ha chiuso una settantesima edizione da record, giudicato il più felice del millennio. A fornire i numeri del successo è stato Antonio Marano presidente di Rai Pubblicità al quale l’azienda deve il 90% del trionfo. La Rai ha speso per tutta la kermesse tra i 17 e i 18 milioni di euro, compresi la convenzione con il Comune di Sanremo che vale 5 milioni e gli ospiti. L’incasso è stato pari a 37 milioni, con un incremento del 18% rispetto all’anno passato e con una crescita esponenziale dell’ascolto anche sui device, segno dell’allargamento del perimetro d’utenza su differenti piattaforme. Così l’azienda pubblica ha messo da parte un tesoretto di 20 milioni. Anche qui un record senza precedenti considerando che sono cifre realizzate “a parità d’affollamento”, vale a dire senza ingolfare di pubblicità la trasmissione. Parliamo di valori di mercato che sono interamente sottratti alle tv che vivono di sola pubblicità, mentre la Rai raccoglie già un suo tesoro grazie al canone! Per quanto tempo ancora si vuole penalizzare il comparto commerciale, in piena concorrenza sleale, ammazzando le televisioni locali e quelle indipendenti nazionali?


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