CNRT-Informa N. 10/2019

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IL BARATRO DELLE FREQUENZE LE INCERTEZZE CHE FAVORISCONO LE TELECOMUNICAZIONI Appare preoccupante il fatto che quasi nessuno abbia accennato all’ultimo incontro del “Tavolo TV 4.0” tenutosi lo scorso 7 marzo al MISE. E’ vero che si è trattato di una riunione, diciamo, di aggiornamento sull’iter che riguarda la rottamazione della banda 700MHz. Altrettanto vero, però, è il quadro che in generale si prospetta. Prima di tutto il rispetto del calendario di spegnimento che sarà effettuato in base ai multiplex attualmente pianificati, ma sarà suscettibile di modifica a seguito delle assegnazioni definitive delle frequenze. In pratica, una volta rispettato il calendario, tutto potrebbe tornare ad ulteriore verifica a seguito delle assegnazioni definitive. Praticamente non c’è nulla di definitivo mettendo a rischio ogni investimento e “congelando” pianificazioni e strategie. Secondo molti analisti, tutto questo potrà avere una conseguenza molto grave: avvantaggiare e potenziare le telco rispetto agli operatori del broadcast. C’è, infatti, già da prendere in considerazione i dati di cui abbiamo già parlato la settimana scorsa: l’aumento della fruizione in streaming e on demand rispetto alle tradizionali piattaforme Sat e DTT. Se poi andremo incontro a problemi dovuti alla transizione al DVB-T2 e alla incertezza riguardo le nuove assegnazioni frequenziali, si rischia di dare un ulteriore grosso vantaggio alle telco con una perdita ancora più forte degli utenti della tv tradizionale. Per evitare questo occorre, quindi, dare certezze. Permettere agli editori di pianificare con chiarezza investimenti, altrimenti si rischia soltanto lo stallo favorendo la fuga dei telespettatori verso altre forme di fruizione.

IL PRIMO GENNAIO 2020 SI SPEGNERÀ IL CODEC MPEG2

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NECESSARIO TV/DECODER ADEGUATO Come già detto, non cambia, nonostante i timori di ritardi che serpeggiano tra le associazioni di categorie e i rivenditori, la roadmap del MISE-Com nel cammino verso lo spegnimento del codec MPEG-2. Per le leggi in vigore, tale data è prevista per il 1° gennaio 2020, ma sarà probabilmente prorogata. Secondo indiscrezioni, infatti, la tabella di marcia per il passaggio al T2 entro il 2022 che il MISECom dovrà adottare ex L. 145/2018 sarà posticipata di diversi mesi; forse addirittura di un anno per quanto riguarda l’adozione del formato H264. Ritardi potrebbero essere registrati oltre che per la migrazione al formato MPEG4 anche per la pubblicazione dei bandi per l’assegnazione delle frequenze DVB-T2 e per la determinazione delle graduatorie dei fornitori di servizi di media audiovisivi (FSMA) che avranno diritto ad essere trasportati sui nuovi multiplex DVB-T2 regionali o infraregionali. Al momento dello spegnimento, tutti gli utenti dovranno essere dotati di un TV o almeno un decoder compatibile con il codec MPEG 4-AVC. Il MISE-Com si prenderà, quindi, fino all'ultimo giorno sfruttando la finestra temporale stabilita dalla Legge di bilancio per il 2019.


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