15 Giorni - Numero 98 - 14 Novembre 2018 by VivoGubbio

GUBBIO quindicinale d’informazione

Il nuovo sito web di informazione sull’attualità eugubina

Mercoledì 14 Novembre 2018 Anno VI Numero 98

www.15giorni.it

L’OSTELLO FANTASMA DOPO ANNI SI RIAPRE IL CASO DELLA STRUTTURA RICETTIVA CHE AVREBBE DOVUTO SORGERE NELL’AREA DEL CENTRO COMMERCIALE “LE MURA”. TAVOLO APERTO TRA IL COMUNE E LA PROPRIETÀ PER TROVARE UNA SOLUZIONE ANCHE IN PREVISIONE DELLA PARTENZA DI COOP VERSO FONTECESE

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Zebi verso le dimissioni, “Goracciani” all’assalto POLITICA

ATTESE NOVITÀ IN CONSIGLIO COMUNALE: PREVISTO L’AVVICENDAMENTO DENTRO “LIBERI E DEMOCRATICI” CON LUCA CACCIAMANI CHE POTREBBE SUBENTRARE. L’EX SINDACO GORACCI STUDIA IL PIANO ANTI-STIRATI: ANNUNCIA IL SOSTEGNO DA ESPONENTI DEL PD, NON SVELA SE SARÀ LUI IL CANDIDATO A SINDACO MENTRE GIRANO INDISCREZIONI SUI SINDACALISTI BARBARA MISCHIANTI E GIANNI FIORUCCI di MASSIMO BOCCUCCI

Hanno fatto un ragionamento nella coalizione di Stirati: è inutile che Moreno Zebi continui a stare in Consiglio Comunale e a fare attività politica, non potendo partecipare né alle sedute né alla vita della maggioranza visti gli impegni professionali nello staff del Novara calcio e quindi lontano da Gubbio. Zebi un paio di mesi fa si è dimesso da presidente della Seconda Commissione Consiliare Permanente (urbanistica), lasciando il testimone a Gabriele Lepri della stessa lista civica “Liberi e Democratici”. Ora Zebi si appresta a dimettersi anche da consigliere comunale e difficilmente si ricandiderà. In primavera si vota (data probabile il 26 maggio 2019) e allora la coalizione del sindaco guarda oltre Zebi. Il primo dei non eletti è il trentanovenne Luca Cacciamani, al quale viene chiesta la disponibilità a subentrare. CAOS PD Il dialogo aperto da Andrea Smacchi con Stirati è frenato dal simbolo. Nella maggioranza in molti vogliono l’accordo con il Pd ma in una lista civica senza simbolo che ritengono non porti fortuna. Ci sono anche gli strascichi del “caso Bacchetta”: il sindaco di Città di Castello è stato eletto presidente della Provincia di Perugia (non dovevano chiuderle le Province?) e il centrosinistra eugubino si è spaccato sul sostegno all’esponente tifernate. Sono volate parole grosse in una riunione pre-elettorale, ricordando come l’elezione del presidente della Provincia sia tutta interna ai politici perché viene votato da sindaci e consiglieri comunali coi cittadini ignari di giochi e poltrone. Stirati in quell’incontro ha attaccato il Pd, che al suo interno è nel caos tra chi vorrebbe l’accordo a tutti i costi (ed è pronto a uscire dal partito prima del voto come accaduto in passato), chi vorrebbe una candidatura alternativa

e al femminile (Virna Venerucci e Sara Cardoni in pole), e chi ha già deciso di traslocare con Goracci. Ha fatto rumore un summit tra la coalizione di Stirati, Pd, Potere al Popolo, Mdp, Liberi e Uguali, più altre sigle di sinistra: per taluni è in corso il tentativo di unire tutto il centrosinistra nessuno escluso; per altri è solo una fiction sapendo che non accadrà mai; per altri ancora è la paura di perdere il potere dopo l’exploit elettorale a marzo di 5 Stelle e Lega. Il consigliere comunale Giacomo Faramelli (Scelgo Gubbio) si è congedato dal vertice con un eloquente “Continuate pure la seduta psicanalitica”. GORACCI SI MUOVE L’ex sindaco Orfeo Goracci studia il piano anti-Stirati. I fedelissimi e i nostalgici aspettano le sue mosse. Sarà lui il candidato a sindaco? Per ora no (l’ha detto lui) tanto che circolano i nomi dei sindacalisti ex piddini Barbara Mischianti e Gianni Fiorucci. Goracci deciderà dopo aver visto le manovre degli altri, senza trascurare il processo Trust ricordando che il 17 dicembre è fissata la prossima udienza con l’ombra della prescrizione per alcuni reati (non si sa se l’ex sindaco vi rinuncerà). PATTO CENTRODESTRA Patto tra Lega e Fratelli d’Italia per ricercare un candidato della società civile. La Lega porta avanti le trattative con Matteo Leoni e Stefano Pascolini capofila, mentre Fratelli d’Italia ha affidato il coordinamento locale ad Antonio Manzo, che figura anche nell’organismo provinciale del partito. Pascolini valuta come coinvolgere Luca Barilari, uscito dal Pd e ora vicino al fronte leghista: il giovane consigliere comunale potrebbe entrare in una lista civica di appoggio. Intanto Angelo Baldinelli ha rassegnato le dimissioni da coordinatore comunale di Forza Italia.

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POLITICA

“Tra Stirati e il Pd l’ombra dell’accordo di potere”

L’EX SINDACO UBALDO CORAZZI A RUOTA LIBERA: “NON È FACILE PER CHI GOVERNA MOTIVARE UN’INTESA DOPO CINQUE ANNI SU FRONTI OPPOSTI. CITTÀ PRIGIONIERA DEI SUOI ERRORI. IL FUTURO DI LEGA E 5 STELLE DIPENDERÀ DAI CANDIDATI. IL RITORNO DI GORACCI? IL SUO DECENNIO COME UNA GELATA TARDIVA” Professor Corazzi, dove sta andando la città? “Il dopoguerra non aveva conosciuto una crisi economica come questa ed è complicato progettare il futuro. È rituale parlare di asse turismo-ambiente-cultura se le azioni non si ispirano a metodi innovativi. La tradizione senza l’innovazione non produce effetti di crescita. Gubbio ha criticità che pesano, si pensi ai debiti della Gubbio Cultura, la discarica, al fallimento dei Puc di San Pietro e dell’ex ospedale che avrebbero potuto far fare un salto di qualità e invece sono stati concettualmente sbagliati. Il parcheggio di San Pietro è un ecomostro che Goracci ha regalato alla città. Infine, aver circondato la città da un numero abnorme

di MASSIMO BOCCUCCI

di centri commerciali ha ridotto la capacità attrattiva del centro storico che è sempre più desertificato. Sono state fatte scelte urbanistiche sbagliate, purtroppo irreparabili che rimarranno nelle storia. Mi meraviglia e amareggia il silenzio della città”. Quali sono le risorse e i limiti? “Ho sempre pensato che il perno di un sistema locale di sviluppo siano gli attori. Si ricorderà che durante il mio mandato avevo stretto contatti con imprenditori non eugubini che avrebbero investito, ma questi contatti sono stati lasciati cadere e gli investimenti sono andati altrove. Faccio questo esempio per parlare di quel grave limite che è la supponenza cui si lega inscindibilmente la diffidenza verso tutto e tutti. Questo ha pesato come un macigno sulle possibilità espansive. Alla politica e ai dirigenti si richiede il pensiero strategico che spesso fa a pugni con la ricerca immediata del consenso”. Conosce bene Stirati avendolo peraltro avuto come vice nel mandato dal 1997 al 2001: la sua valutazione sull’operato? “Ha fatto buone cose nella cultura con il valido supporto del professor Ancillotti. In altri settori, a partire dall’urbanistica, i risultati appaiono meno soddisfacenti. All’inizio avrebbe dovuto operare un’attenta ricognizione sulla situazione finanziaria del Comune: avrebbe subito scoperto i debiti della Gubbio Cultura, il cui risanamento ha sottratto risorse a progetti di più ampio respiro. Sarà comunque decisivo, come sempre, il giudizio degli abitanti delle frazioni che sono la maggioranza del corpo elettorale”. Pensa che l’accordo tra Stirati e il PD per il 2019 sia cosa fatta? “La mia preoccupazione è che un patto tra la maggioranza di Stirati e il Pd sia letta dagli elettori come un puro accordo di potere. Non è facile per entrambi motivare un accordo dopo cinque anni vissuti su fronti opposti”. Riusciranno i 5 Stelle e la Lega a cavalcare alle elezioni Comunali il successo ottenuto alle politiche di marzo? “Molto dipenderà dalla qualità delle candidature a sindaco e dalle prove dell’attuale governo”. Pensa che il ritorno di Goracci sia più una certezza o una minaccia? “Nè l’uno nè l’altro caso sarebbe una gran fortuna poiché giudico il decennio del go-

RETTIFICA L’azienda chiarisce la notizia pubblicata erroneamente nel precedente numero di 15 Giorni

CASA DI RIPOSO MOSCA, NESSUN MINIDIRIGENTE IN COMMISSIONE

Non c’è alcun dipendente comunale, minidirigente, rinviato a giudizio nel processo Trust, che fa parte di una commissione della Casa di Riposo Mosca per l’assunzione di personale, nominato dal consiglio di amministrazione presieduto dal Vescovo, come erroneamente riportato a pagina 5 del precedente numero del nostro periodico 15 Giorni, numero 97 del 24 ottobre 2018. Prendiamo atto della comunicazione chiarificatrice pervenuta dall’avvocato Marco Luigi Marchetti “in nome e per conto della A.S.P. Casa di Riposo Mosca, in persona del Presidente S.E. Mons. Luciano Paolucci Bedini” e doverosamente rettifichiamo l’erronea informazione con ampio risalto per ristablire un principio di verità. verno Goracci come una gelata tardiva per un albero da frutto. Ho sempre pensato che la grandezza di un protagonista della vita politica si vede anche dal modo con cui esce di scena”. Cosa può succedere l’anno prossimo? “Temo che anche a Gubbio possa realizzarsi un’intesa tra Lega e 5 Stelle al secondo turno”. Lei è stato l’artefice dell’ospedale di Branca: cosa pensa della vicenda del laboratorio analisi e delle prospettive sulla rete dell’emergenza? “Che tre ospedali nel raggio di 60 chilometri non possano sopravvivere lo avevano capito anche i sindaci dell’Usl Alta Umbria, nata dall’unione tra l’Alto Tevere e l’Alto Chiascio con Gualdo che preferì andare con Foligno. Venne stabilito che sarebbero rimasti un ospedale nell’Alto Chiascio e uno nell’Alto Tevere. Mi pare che oltre Tevere i patti non siano stati rispettati

Ci scusiamo con i soggetti chiamati in causa e con i lettori per l’errore che non ha inteso minimamente ledere l’immagine, l’onore e la reputazione di alcuno, tenendo peraltro conto che l’erronea notizia è inserita in un passaggio di un articolo che ricostruisce vicende strettamente legate al Comune di Gubbio, come si evice peraltro in modo evidente e corretto in ogni parte della titolazione. Il periodico 15 Giorni è sempre molto attento e sensibile riguardo l’attività e l’organizzazione della Casa di Riposo Mosca, che costituisce una realtà di servizio profondamente radicata sul territorio e considerata benemerita per le funzioni sociali che svolge. Non v’è alcun motivo, né vi è stata alcuna intenzione, per ledere l’immagine e l’onorabilità della struttura e della gestione.

e ignoro quanto si sia attivato Goracci per scongiurare il rischio, derivante dalla mancata osservanza degli accordi, di un possibile depotenziamento del nostro ospedale. Durante il suo primo mandato, quando siedevo sui banchi dell’opposizione, non ho mai sentito da Goracci comunicazioni al riguardo. Quando leggo dell’assessore regionale alla sanità Luca Barberini che assegna oggi a Umbertide una funzione strategica, capisco i motivi del declassamento di Gubbio, come mostra la vicenda del laboratorio analisi, nonostante Gubbio abbia i numeri migliori dell’intera Usl. Bisogna attenersi a criteri oggettivi, altrimenti si fanno scelte arbitrarie di fronte alle quali la città dovrebbe unirsi in una protesta unitaria permanente fino all’approvazione di una nuova delibera che corregga l’errore. Rimango convinto che con l’ospedale di Branca eugubini e gualdesi abbiano dato una grande prova di maturità e di lungimiranza”.

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COPERTINA

QUALCOSA SI MUOVE SULL’OSTELLO FANTASMA

SI RIAPRONO IL CASO E LA VICENDA DELLA STRUTTURA RICETTIVA CHE OBBLIGATORIAMENTE SI SAREBBE DOVUTA REALIZZARE CON IL CENTRO COMMERCIALE “LE MURA” DI VIA BENIAMINO UBALDI. TAVOLO APERTO TRA IL COMUNE E LA SOCIETÀ DEL CENTRO CHE IN FUTURO VEDRÀ PARTIRE COOP di MASSIMO BOCCUCCI Quante volte ci siamo chiesti che fine aveshanno sempre fatto finta di niente. Non se se fatto l’albergo - oppure l’ostello, chiane sono mai occupati i politici locali, che matelo come volete - che si sarebbe dovuinvece avrebbero dovuto (e dovrebbero) tutelare il rispetto delle regole e delle gare to realizzare più di una trentina di anni fa contestualmente al centro commerciale d’appalto. Le Mura in via Beniamino Ubaldi. Ora Quella storia è sempre stata avvolta da un il caso è riaperto con una proposta della fitto mistero. Non ci sono state iniziative in società per discuterne. Ce l’ha sul tavolo il Consiglio Comunale né in campagna elettorale è stata mai presa una posizione su Comune, con il dirigente del settore patriL’esterno del centro commerciale “Le Mura” questa vicenda. Fatto sta che quell’albergo monio Raffaele Santini che tira le file, per fantasma sta anche in una sentenza del 2006 che induceva a trovare una via d’uscita. C’è da trattare e ricercare un’intesa: non è detto che passi per la realizzazione dell’ostello ma potrovare una soluzione ristabilendo qualche principio. Il futuro trebbero prefigurarsi altri scenarti. Va ricordato che la strutdel centro commerciale Le Mura si lega adesso anche alle protura ricettiva era da attivarsi obbligatoriamente, secondo le spettive della Coop che traslocherà appena sarà pronto il parco commerciale di Fontecese. L’attuale sede di Coop potrebbe condizioni di cessione dell’area. Non s’è mai visto quell’hotel e ospitare per un certo periodo - un paio d’anni? - il marchio Sunessun politico ne ha mai parlato, mentre ci sono stati ricorsi perconti acquisito dallo stesso gruppo Coop. Cosa verrà dopo è e contro-ricorsi con esposti anche alla magistratura. Su quella vicenda è calato per lungo tempo un silenzio assordante. Tutti invece tutto da scoprire.

TORNA A TEATRO “GUBBIO DALLA PIETRA AL CIELO”

Dopo il grande successo ottenuto a giugno torna al Teatro Comunale con due appuntamenti in calendario il 17 e 18 novembre lo spettacolo “Gubbio, dalla pietra al cielo”, deato e realizzato dal Centro Professionale Danz’Art, frutto di un progetto coinvolgente che ha messo attorno allo stesso tavolo tante realtà locali, capace di tenere insieme tradizioni profonde e linguaggi innovativi attraverso la danza, le coreografie, il teatro, la musica, le arti visive. Ideato e curato da Cecilia Monacelli, lo spettacolo verrà portato in scena sabato 17 alle ore 21 e domenica 18 alle ore 17. Info e biglietti: 075.9222779.

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IMPOSTE

Il comune a caccia di soldi Nel mirino pure gli Airbnb

PASSATE AL SETACCIO ATTIVITÀ E APPARTAMENTI DI PRIVATI CHE DANNO OSPITALITÀ PER INCASSARE LA TASSA DI SOGGIORNO. ALTROVE QUESTA FORMULA VIENE INCORAGGIATA E NON TASSATA PER AUMENTARE LE PRESENZE Cercasi soldi disperatamente. Al Comune le studiano tutte, così passano al setaccio le attività e i privati per incassare anche a costo di sbagliare indirizzo. È il caso di un appartamento privato che nel centro storico ospita talvolta persone sporadicamente in cerca di alloggio per brevi periodi, con la cosiddetta formula Airbnb, dal portale internet inglese attivo dal 2007, che è considerato un modo incentivante per trovare soluzioni abitative per qualche giorno nei viaggi di piacere o d’affari, a condizioni economiche particolarmente vantaggiose. Non c’è un vero giro d’affari ma serve per lo più come forma di risparmio da una parte e dall’altra per alleggerire i carichi fiscali sugli immobili. Sono spazi ricavati in appartamenti spesso abitati e parzialmente concessi, con l’ospitalità trattata direttamente tra privati. Ma il Comune di Gubbio li equipara a vere e proprie attività ricettive e per questo ha scritto a un privato chiedendo

tutta la certificazione, dall’abitabilità e agibilità fino alla polizza assicurativa e l’inquadramento fiscale. Lo scopo è quello di applicare la tassa di soggiorno, paventando multe da 500 a 3.000 euro se il privato non dovesse mettersi in regola, secondo quanto pretende l’ente che ha inviato una lettera a firma del dirigente del settore. Solo che in quella lettera si fa riferimento a un immobile che non corrisponde nella sua ubicazione e che soprattutto non può essere considerato alla stregua di un albergo o di un affittacamere. La formula dell’Airbnb è utilizzata anche nelle grandi città dove le amministrazioni locali ne incentivano la presenza per incrementare le presenze sul territorio. Il carico di adempimenti tecnico-burocratici con i relativi oneri economici possono diventare un peso insopportabile e quindi indurre a rinunciare. Specie a Gubbio dove anche la tassa di soggiorno contribuisce ad aggravare il carico fiscale. M.Boc.

CASSE COMUNALI, 270MILA EURO IN PIÙ CON LE MULTE Si sapeva che avrebbero portato un sacco di soldi gli autovelox, con i vigili urbani schierati spesso e volentieri soprattutto sulla statale Pian d’Assino tra San Marco e Padule nei fine settimana, e le telecamere attivate agli ingressi del centro storico. Il

Comune ha trovato il modo di fare cassa, anzi ha cominciato a farsi ricco con gli introiti dalle multe. Prove ne sono le variazioni al bilancio, approvate a maggioranza dal Consiglio Comunale, che rivelano un aumento di 270mila euro incassati in più dalle sanzioni amministrative per infrazioni al codice della strada. Una parte di questi fondi vengono impegnati (segue)

IMPRESSIONISTI PRESEPI DI SABBIA VITERBO E PRESEPE DI BOLSENA FRANCESI DA E MAGIA DELLE CANDELE MONET A CEZANNE

LORETO e RECANATI

MUSEI VATICANI e roma

16 DICEMBRE

27 GENNAIO

23 FEBBRAIO

Giornata dedicata ai bambini e alle famiglie Per la prima volta la grande per visitare la mostra dei mostra multimediale che Presepi di Sabbia a Rimini rende omaggio ai grandi proseguendo con l’evento artisti della bohemien delle candele a Candelara. parigina del XIX secolo. Entrambi eventi che Un allestimento riscuotono un grande coinvolgente che con successo da più di immagini, musiche e prodieci anni. Atmosfera fumi saprà coinvolgere il natalizia e divertimento visitatore a tutto tondo! assicurati!

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Mattina dedicata alla visita Una piacevolissima della città di Viterbo e nel giornata dedicata alla visita pomeriggio trasferimento guidata di Loreto e dalla a Bolsena. Nella cornice sua Basilica per andare a medioevale della cittadina Recanati, città dove è nato si sviluppa uno dei Presepi Giacomo Leopardi. Viventi più apprezzati in Seguiremo le orme del Italia. Ad allietare l’evento, poeta visitando il borgo locande con vino caldo, e la sua casa, inclusa la bracieri con zuppe, pastori Biblioteca che custodisce e tanta musica con canti i 20.000 volumi tradizionali e zampognari. tra i quali crebbe e studiò

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Una giornata meravigliosa per visitare in modo completo e approfondito i Musei Vaticani e la Cappella Sistina. Proseguiremo poi nel primo pomeriggio con la Basilica di San Pietro per terminare con del tempo a disposizione per godersi il fascino della Città Eterna!

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CANTIERE Decolla il progetto: subito le opere di urbanizzazione con la rotonda e i lavori verso via B.Croce

FONTECESE, DAL PARCO COMMERCIALE ALLA VIABILITÀ

“Finalmente sottoscritto l’accordo con Coop Centro Italia per l’acquisizione di tre aree su cui nasceranno altrettanti parchi commerciali per un totale di 50.000 metri quadrati di Suc”: si è espresso in questi termini sui social il folignate Jhonn Guido Nahleh, vicepresidente di Treadim Srl, responsabile sviluppo retail e gestione immobiliare di Ekos Srl, postando l’anteprima di 15 Giorni rilanciata dal nostro sito www.vivogubbio. com. Tra questi tre parchi commerciali c’è Fontecese, che sarà la nuova casa di Coop in un complesso di circa 9.000 metri quadrati con altri negozi e attività che coinvolgeranno marchi rinomati. L’operazione è decollata con le procedure tecnicoburocratiche avviate perché possa poi pronunciarsi il Consiglio Comunale con il definitivo via libera atteso per gli inizi del 2019. La capofila di questa operazione è Treadim Srl, con il coinvolgimento di altri soggetti raccolti in Terre Eugubine Srl attiva nella compravendita di beni immobili da maggio 2018 e con sede a Milano. Il sito di Treadim (www.treadim.it) fa esplicito riferimento a Fontecese. L’azienda, con sede in via Andrea Vici a Foligno, ha quadruplicato il fatturato e i dipendenti dal

2013 - come si legge nel sito -, e a questi vanno aggiunti i progetti realizzati e gli store avviati. Il core business è incentrato sullo sviluppo immobiliare e commerciale e la gestione di parchi commerciali. “Treadim - viene evidenziato - conta circa 90 dipendenti, numero che è salito del 57% solo nell’ultimo anno e che nel 2013 erano 20”. OPERE DI URBANIZZAZIONE Il primo passo nell’operazione vedrà le opere di urbanizzazione con specifico riferimento alla viabilità della zona e la rotonda di collegamento su via Benedetto Croce. Questo piano urbanistico, previsto da anni e annunciato puntualmente a ogni campagna elettorale tra le aspettative e proteste dei residenti, sta particolarmente a cuore al sindaco Filippo Mario Stirati che si aspetta l’operatività in tempi stretti. All’inizio del nuovo anno il cantiere Fontecese sarà attivato e si partirà proprio dall’urbanizzazione dell’area con nessi e connessi, dalla rete fognaria alla viabilità. Seguirà quindi la realizzazione del complesso edilizio affidato al gruppo Inveco di Fernando e Filippo Barbetti. M.Boc.

(segue) per la manutenzione di strade e aree verdi. Saranno dunque gli stessi cittadini, come al solito, a pagare la gestione ordinaria della cosa pubblica. A proposito di spese di gestione, tiene banco anche la pubblica illuminazione. La città è considerata abbastanza buia e va mantenuta la sterminata rete di punti luci disseminati sul vasto territorio comunale. L’Amministrazione Comunale ha prospettato nel 2014, con l’assessore al Bilancio Giordano Mancini, un progetto di risparmio energetico, consistente nella sostituzio-

ne delle lampade di vecchia generazione con lampade a basso consumo. Il costo annuale del servizio è attualmente di circa 800mila euro e non ci sono stati al momento risparmi, prevedendo la possibilità di scendere a circa 350mila euro l’anno. Nell’ultima variazione di bilancio è prevista una spesa di 25mila euro per incaricare un tecnico esterno al Comune di predisporre un nuovo progetto. Stesso iter per predisporre le certificazionei per la parte dell’ex seminario a San Martino che ospiterà i corsi universitari della Lumsa annunciati da tempo.

LA ROCCA

LA BENEDIZIONE DEL PAPA Nonostante le innumerevoli follie dottrinali che da almeno cinquant’anni stanno ammorbando il mondo cattolico, a tutti è chiara almeno una cosa: per volontà dello stesso Gesù Cristo, nella Chiesa ci può essere un solo Papa. Per questo dal 2013 in Vaticano c’è profonda preoccupazione, anche se si guardano bene dal darlo a vedere e, soprattutto, dal parlarne, sulla vera natura delle dimissioni di papa Benedetto XVI. La domanda è sempre la stessa: Ratzinger è ancora papa o no? Interrogativo inquietante perché, se lo fosse, significherebbe che non può esserci un successore. E Benedetto XVI fa di tutto per dimostrare di essere ancora Papa. L’ultima conferma si è avuta da una lettera che ha scritto nel novembre 2017 al cardinale Brandmüller, uno dei firmatari dei dubia sulle possibili eresie di un documento di Bergoglio. Oltre ad esprimere preoccupazione per la situazione attuale della Chiesa, papa Benedetto saluta scrivendo: “Con la mia benedizione apostolica”. Inquietante perché la benedizione apostolica la può dare solo il Papa o, per delega (e comunque sempre a nome del Papa) un vescovo. Per cui è chiaro che Benedetto si sente ancora Papa... con tutto quello che ne consegue.

BERGOGLIO NON BENEDICE Se da un lato Benedetto XVI impartisce benedizioni apostoliche che sono appannaggio esclusivo del Papa, dall’altro abbiamo la figura di Bergoglio che a volte la benedizione, forse per omaggio allo spirito dei tempi, proprio non riesce a darla. È accaduto lo scorso 15 settembre a Palermo, alla conclusione di un incontro con i giovani svoltosi in piazza Politeama. Nelle sue parole conclusive Bergoglio, dopo aver usato un emblematico condizionale (“adesso vorrei darvi la benedizione”), ha ricordato che tra i giovani presenti c’erano, oltre ai cattolici, anche ragazzi di altre tradizioni religiose e perfino agnostici. Per questo si è limitato a dire una preghiera inventata di sana pianta, con cui ha chiesto a Dio di benedire “il seme di inquietudine che è nel cuore dei giovani” (espressione ambigua e dottrinalmente sconclusionata) e poi, senza alcun segno di croce e senza pronunciare alcuna formula di benedizione, ha chiuso in questo modo il tutto e buonanotte al secchio. Quindi la benedizione sarebbe una forma di mancanza di rispetto per i non credenti? Oppure nemmeno a un incontro con il Papa ci si può più attendere una benedizione pubblica? Sembra più che legittimo chiederselo.

a cura di LUIGI GIRLANDA “VIVA CRISTO RE” L’idea che la religione sia un fatto interiore e privato, per cui qualunque manifestazione pubblica è da evitare per non rischiare di offendere la sensibilità di chi non crede, è tipica della modernità illuminista, massonica e atea. La Chiesa, che per secoli ha eroicamente combattuto questa mentalità, sembra ora aver tirato i remi in barca e, peggio ancora, sposato le idee che per secoli ha coraggiosamente avversato. La “mancata benedizione” di Bergoglio è solo uno degli infiniti esempi possibili. Forse il più clamoroso, anche perché riguarda il calendario liturgico, che è il cuore del cattolicesimo, è quello relativo alla spostamento della festa di “Cristo re” alla fine dell’anno liturgico. La festa di Cristo re è quella che ci ricorda che il Figlio di Dio regna e deve regnare fin da ora anche nella società (e non solo nei cuori). “Viva Cristo re” era per esempio il grido con cui morivano i Cristeros messicani, trucidati dal regime comunista che combattevano e che non voleva che Cristo regnasse nel Messico. Spostare la festa alla fine dell’anno liturgico (quando si inizia a celebrare l’attesa di Gesù alla fine dei tempi) significa trasmettere l’idea che Cristo regnerà in Cielo e non che deve già regnare ora. In perfetto stile moderno, appunto.

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Conversazione su Tiresia Il respiro dell’eternità

ANDREA CAMILLERI NEI PANNI DELL’INDOVINO CIECO TIRESIA TRASFORMA LA SUA VITA IN MITO L’efficacia comunicativa di questo spettacolo teatrale, scritto sulla soglia dei novantatre anni, conferma la grandezza e l’insaziabile curiosità di una mente mai stanca come quella di Andrea Camilleri, il creatore delle avventure siciliane dell’amatissimo commissario Montalbano. Il racconto, proposto il 11 giugno 2018 al teatro greco di Siracusa e visibile nelle sale cinematografiche come evento speciale, prende le mosse da un mito che appartiene al mondo della Grecia arcaica, ma che ha attraversato i secoli, giungendo alle nostre orecchie carico di sorprese e contraddizioni. Camilleri racconta, con una leggerezza poetica, il mito di Tiresia, il tebano reso cieco dalla furia della madre degli dei Era che Zeus aveva tentato di “risarcire” affidandogli un dono, ben presto trasformatosi in una vera e propria maledizione: quello della preveggenza, accompagnato alla possibilità di poter vivere sette esistenze non consecutive. La volontà di concentrare la propria attenzione su un personaggio come Tiresia deve portare, anche coloro che non conoscono la sua storia, ad approfondire un personaggio che la mente acuta di Camilleri sceglie come interlocutore del suo dialogo con l’eternità. Chi è e che cosa rappresenta Tiresia? L’autore di Montalbano punta molte volte l’attenzione sull’ambiguità sessuale dell’indovino tebano: Tiresia, in uno dei

tanti miti che raccontano le sue incursioni sul monte Citerone, si imbatte in due serpenti còlti nell’atto dell’accoppiamento. Egli, non sapendo che in realtà quei due serpenti erano dèi metamorfizzati, prende un bastone, colpisce e uccide la femmina, trasformandosi subito in donna. Tiresia rimane intrappolato in questo corpo di donna per ben sette anni e, proprio la sua ambiguità, il suo essere stato uomo e donna, sarà il motivo della sua eterna condanna. Egli infatti verrà chiamato a placare una disputa molto particolare, scoppiata tra il padre degli dèi Zeus e sua moglie Era, un litigio che non sarà in grado di placare e che segnerà l’inizio delle sue disgraziate vicissitudini, raccontate da Sofocle nell’Edipo Re, a fianco proprio del re di Tebe Edipo. Camilleri ci guida con cura nella comprensione della storia di una persona, protagonista del mito, che, tutto d’un tratto, diviene un personaggio investito di valori universali e in grado di attraversare il tempo, rimanendo indenne. La curiosità di un artista, dalla cui penna hanno preso vita più di cento romanzi, rivela il suo lato umano, concentrato sul tentativo di comprensione della dimensione dell’eterno, tangibile in un contesto come quello del teatro greco di Siracusa e viva nell’indovino Tiresia, un uomo che nelle sue sette esistenze ha avuto modo anche solo di sfiorare l’eternità.

CANTIERE Avviati i lavori davanti la nuova Conad: 18 abitazioni con prezzi da 160mila a 300mila euro

VILLETTE A FERRATELLE CON MAGNOLIA

Prende corpo e sostanza la macroarea di Ferratelle nel lato est di via Perugina davanti la nuova Conad. Quella zona è in espansione in una posizione strategica con vista sulla città e un habitat naturale dove il verde eè in perfetta armonia. Sono in fase di utimazione le opere di urbanizzazione per attivare un residence con 18 villette a schiera di varie metrature, con ingresso, passi carrabili e pedonali indipendenti, e prezzi da 160mila a 300mila euro. Quella zona è destinata ad avere una vocazione residenziale con i servizi commerciali attigui sull’as-

se primario di via Perugina. L’operazione viene portata avanti da Magnolia Srl costituita dai proprietari di 9 degli 11 lotti presenti in quell’area. Il residence sarà l’unico complesso edilizio nell’area, realizzato con le tecniche più moderne a partire dai primi mesi del 2019. Il progetto è stato messo a punto dallo studio tecnico Rcm associati, mentre i lavori saranno eseguiti dall’impresa Edilgroup Snc e lo studio Rocchi Paolo consulting Sas sarà a disposizione per le opportunità su finanziamenti e bonus fiscali.

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PASTICCERIA

Vapoforno Vispi tra i big del panettone nazionale

PER LA PRIMA VOLTA UN PRODUTTORE UMBRO PARTECIPERÀ A RE PANETTONE, LA KERMESSE MILANESE CHE OMAGGIA IL GRANDE LIEVITATO DELLA TRADIZIONE NATALIZIA: VAPOFORNO VISPI “IAIO” È STATO SELEZIONATO TRA CENTINAIA DI CANDIDATURE, SENZA MAI AVER UTILIZZATO PRODOTTI SEMILAVORATI

Dici panettone e pensi alla grande tradizione dei maestri del Nord. Ma la scuola italiana non ha confini e finalmente anche l’Umbria può dire di essere rappresentata nella cartina nazionale dei grandi lievitati delle festività natalizie. Vapoforno Vispi “Iaio” è infatti la prima pasticceria umbra a prendere parte a Re Panettone, la kermesse milanese dedicata al dolce per antonomasia del Natale, che per l’11esima edizione (17-18 novembre) radunerà oltre 20mila visitatori presso i locali del MegaWatt. Tra i 49 stand presenti alla fiera ci sarà spazio anche per la realtà eugubina che da anni strizza l’occhio alla produzione artigianale dei panettoni. Produzione, beninteso, realizzata in tutto e per tutto all’interno del proprio laboratorio in via Madonna di Mezzo Piano, a partire dal lievito madre fresco, selezionando materie prime di qualità senza l’utilizzo di mix semilavorati, liveito disidratato, emulsionanti e conservanti, per proseguire poi con i prodotti utilizzati in base alle varianti proposte. SCELTI TRA TANTI Proprio l’originalità delle scelte apportate durante la lavorazione ha convinto la commissione di Re Panettone a selezionare il Vapoforno Vispi inserendolo nell’elenco degli invitati alla fiera. Alle selezioni hanno preso parte centinaia di realtà nazionali, ma per l’Umbria sarà la prima presenza assoluta negli stand milanesi. “È nato quasi tutto come un gioco, adesso sta prendendo una forma davvero particolare”, spiega Angelo Ghirelli, che ha potuto coltivare nel tempo una passio-

di ROBERTO BARBACCI

ne proponendo idee originali e di gran gusto. “Sono sempre stato attratto da questo ambito e negli anni ho cercato di migliorare e capire come poter sviluppare le mie idee. È un lavoro impegnativo perché una realizzazione completamente artigianale, a partire dal lievito madre, comporta tempo, fatica e grande attenzione ad ogni passaggio. Essere stato selezionato per Re Panettone mi riempie di orgoglio, anche perché accanto a noi ci saranno pasticceri di grande fama internazionale che da anni partecipano all’evento. Per me sarà un’ulteriore occasione di crescita, nonché un’esperienza da poter poi tradurre in nuove lavorazioni da offrire alla clientela”. Il Vapoforno Vispi concorrerà nelle categorie Miglior Panettone (premio “I PanGiuso”) e Miglior Panettone Innovativo, basandosi anche sul tema 2018 che è legato al cioccolato.

AUGUSTO MORI... 90 ANNI E NON SENTIRLI! Tanti auguri nonno Augusto per questo splendido traguardo! 90 anni vissuti intensamente... grazie per essere l’esempio di come dedizione, impegno e sacrificio siano l’unica chiave per il successo. E adesso puntiamo direttamente a 100...” Simona, Mattia, Matteo e Sara

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STORIA

Orlando Spigarelli esaltò il valore del dialetto

UN OPUSCOLO EDITO DA FOTOLIBRI RICORDA A 10 ANNI DALLA MORTE IL MAESTRO NEL 50° ANNIVERSARIO DEL VOLUME “IL LIBERO COMPORRE ED IL DIALETTO”. GIACOMO DEVOTO PROMOSSE UN SUO SECONDO LIBRO ED ENZO MATTESINI DEFINÌ L’ESPERIENZA DIDATTICA COME “PIONIERISTICA E ALTAMENTE PRODUTTIVA”. Omaggio al maestro Orlando Spigarelli nel 50° dalla pubblicazione del volume “Il libero comporre ed il dialetto” e nel 10° anniversario della morte. Si tratta di un opuscolo, edito da Fotolibri, a cura del professor Luigi Maria Reale con i contributi di Walter Pilini, Giancarlo Sollevanti e Renzo Zuccherini. Spigarelli, nato da emigrati di origini eugubine a Villerupt nel 1926 e deceduto a Gubbio il 13 ottobre 2008, è stato un insegnante. Ha frequentato le scuole primarie a Nizza, rientrando in Italia dal 1947 quando ha fatto l’insegnante elementare e poi il docente di francese. Nel 1968 ha pubblicato il volume “Il libero comporre e il dialetto”, nel quale ha raccolto composizioni in prosa e versi di alcuni suoi allievi della scuola elementare della frazione di Nogna. Quel lavoro è stato molto apprezzato da illustri studiosi, interessando in particolare Giacomo Devoto che ha promosso la pubblicazione, 5 anni più tardi, di una nuova raccolta dal titolo “Il dialetto e la scuola”. Una significativa esperienza didattica “pionieristica e altamente produttiva - ha scritto il

linguista, filologo e docente universitario Enzo Mattesini - che, nel rispetto della libera capacità di espressione dei bambini, ha educato al bilinguismo consapevole generazioni di allievi, facendo loro scrivere in dialetto le parti dialogate e in lingua il tessuto narrativo”. Questa iniziativa editoriale, che il 10 novembre scorso è stata presentata presso la biblioteca Sperelliana alla presenza dell’assessore alla Cultura, professor Augusto Ancillotti, è il preludio ad almeno altri due eventi previsti nel 2019: una mostra di documenti (manoscritti e testi a stampa) tratti dall’archivio Spigarelli, in collaborazione con la biblioteca Sperelliana, quindi la riedizione dei due volumi del 1968 e del 1973. L’opuscolo ricorda Spigarelli ed è destinato in particolare alle scuole, come occasione di aggiornamento per gli insegnanti, e al mondo dell’università e della ricerca, per la specifica rilevanza dell’opera dello stesso Spigarelli negli studi di didattica dell’italiano ed educazione linguistica in generale.

L’INTERVENTO Dopo la nostra segnalazione

SCUOLA Due indirizzi del “Mazzatinti” tra i più apprezzati

Rami e foglie sono stati potati e all’imbocco di via Paruccini dal Teatro Romano hanno tirato un sospiro di sollievo dopo lungo tempo passato a segnalare e lamentarsi per una situazione diventata insostenibile. L’intervento risolutivo messo in campo dal Comune è stato salutato con favore da residenti e commercianti che si erano rivolti alla nostra redazione. Adesso la zona si presenta sotto un’altra luce con gli alberi ripuliti e non più minacciosi. Nel numero 95 dell’8 settembre titolavamo “Travolti dalle piante”, adesso scegliamo un altro titolo chiaro: “Liberati da rame e foglie”. Rende l’idea. La signora Gabriella Ascani, con la casa coperta dagli alberi, ci aveva segnalato il problema e ha accolto favorevolmente l’epilogo: “Siamo contenti che il Comune abbia risposto alle nostre aspettative. Ci hanno detto che l’intervento era previsto da tempo e vederlo realizzato ci ha fatto piacere dopo aver chiesto per anni la potatura sentendoci rispondere che non c’erano mezzi, personale e soldi. La situazione era diventata pericolosa e dannosa”. Il segno di quella situazione è sempre stato fin troppo visibile perché le radici hanno sopraffatto perfino il marciapiede con la pavimentazione saltata. Le ripercussioni erano incresciose fino a rivelarsi di potenziale pericolo lungo la via parallela dove ci sono alcune famiglie. Sarebbe sempre sufficiente potare le piante di tanto in tanto, invece le lamentele sono state continue e il disagio è andato avanti per diversi anni senza che da palazzo Pretorio si facessero carico di prevedere un minimo di manutenzione periodica, magari attivando i soggetti esterni che provvedono ad altre operazioni del genere. Ora la situazione è stata normalizzata. M.Boc.

Il polo liceale “Giuseppe Mazzatinti” occupa il podio umbro della Fondazione Agnelli nel progetto Eduscopio volto a valutare gli esiti successivi della formazione secondaria - risultati universitari e lavorativi dei diplomati - mettendo a confronto oltre 7.000 scuole in tutta Italia. I criteri utilizzati per valutare le scuole sono, per quanto riguarda i licei, gli esiti universitari (media dei voti, crediti formativi, equiparazione dei diversi corsi di laurea), la percentuale dei diplomati, in regola e senza bocciature, e il livello di inclusività della scuola. L’istituto “Mazzatinti” risulta il miglior liceo delle Scienze Umane dell’Umbria, precedendo Spoleto e Perugia, mentre l’indirizzo Classico conferma la prima posizione nella graduatoria dell’Alta Umbria. In termini assoluti, il Classico risulta al terzo posto dietro al “Properzio” di Assisi e al “Pontano Sansi” di Spoleto. Aggregando i dati di tutti gli indirizzi, il “Mazzatinti” occupa il primo posto assoluto nella zona interna Alta Umbria e terzo a livello regionale, preceduto da Assisi e Spoleto. “Il dato di Eduscopio conferma - spiega il preside, Maria Marinangeli - il livello di alta qualità del polo liceale con i suoi cinque indirizzi e la presenza di studenti anche dalle zone limitrofe e dal versante marchigiano”.

LIBERATI DA RAMI E FOGLIE

NUMERI UTILI

Centralino Comunale Centralino Osp. Branca Pronto Soccorso Numero Verde Farmacie Guardia Medica Sez. Croce Rossa Gubbio Soccorso Misericordia Gubbio Carabinieri Vigili del Fuoco Vigili Urbani Cimitero Civico IAT Servizio Taxi Carabinieri Forestali Guardia di Finanza Centrale ENEL Canile Curia Vescovile ACI Soccorso Stradale

075.92371 075.9270801 075.9270744 800.829058 075.9239468 075.9273500 075.9277779 340.3859797 075.9235700 075.9273722 075.9273770 075.9237690 075.9220693 075.9273800 075.9272585 075.9273789 800.900.800 075.9274963 075.9273980 075.9220795 333.5224537

SCIENZE UMANE E CLASSICO TRA I TOP DELL’UMBRIA

SOCIALE La società testimonial contro i tumori alla prostata

SIN BIN, IL RUGBY GUBBIO ADESSO VA A TUTTA BIRRA

È sempre un vulcano di idee ed energia il Rugby Gubbio. Novembre è un mese particolare: la società ha deciso di aderire come consuetudine alla campagna “Movember” che sensibilizza la prevenzione dei tumori alla prostata. Per l’occasione è stato indetto un concorso dal titolo “Il baffo dona”, cui è possibile partecipare inviando una foto ai canali social del club immortalandosi con un bel baffo (vero o finto esso sia). Lo scorso 12 novembre, alla presenza del noto commentatore e grande amico del Rugby Gubbio, Vittorio Munari, è stata presentata l’etichetta di birra Sin Bin, realizzata in collaborazione con Birrificio del Catria, i cui proventi serviranno per diffondere il rugby in città a livello giovanile e contribuire alla realizzazione delle nuove strutture al campo Coppiolo (in vendita a partire da fine mese).

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GIOVEDÌ 29 NOVEMBRE 2018