#cheauto! Giugno 2021

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#chestoria

La dolce Suzuki

fa un gran parlare di “next generation”, di “start up” e più in generale delle grandi prospettive che si (ri) aprono per le nuove generazioni grazie agli investimenti virtuosi che faranno seguito al “recovery fund” europeo. Ma si tratta di un’aspettativa in realtà globale: dopo aver quasi toccato il fondo causa Covid, tutti anelano ora una svolta significativa e, tra i “tutti”, sono ovviamente i giovani a scalpitare, sognare e desiderare di far accadere qualcosa di nuovo e importante. In questo solco si inserisce perfettamente la sperimentazione che periodicamente scaturisce dallo IED (Istituto Europeo di Design), che ogni anno sviluppa interessanti progetti nelle discipline del design, della moda, delle arti visive e della comunicazione, sviluppando nuovi modelli per interpretare il futuro. E decisamente innovativo è questo veicolo, nato dalla collaborazione di IED e Suzuki e concepito per unire in un unico modello le due diverse anime della casa nipponica. Da un lato le quattro ruote, la funzionalità, l’efficienza, la praticità di dimensioni compatte; dall’altro le due ruote, sinonimo di spirito sportivo, alte prestazioni ed emozioni. Da oltre un secolo, Suzuki incarna queste due anime opposte con la produzione di automobili e motociclette, ma è possibile unire questi due mondi in un unico veicolo? Risultato del progetto di tesi dei ventiquattro studenti IED di Torino, Misano è la risposta al quesito della casa nipponica: un modello di stile in grado


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