LOTTE UNITARIE PENSIONATI

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Dalle leghe

Valenza a cura di Paolo Ghiotto

CHI Segreteria: Paolo Ghiotto (segretario geneSIA rale), Gian Piero Moscardo, Nadia Rossi. DiretGiuseppe Barbanera. Antonia Barbierato, MO Piertivo:Giorgio Bertoni, Luigina Bonicelli, Emilio Caprioglio, Giovanni Coddretto, Pietro Cova, Maria Grazia Ferraris, Luigi Fino, Domenico Iannelli, Ketty Maggiolo, Ermelinda Moretto, Ilaria Moretto, Orlando Pozzobon, Margherita Ratti, Giampiero Todarello, Mirella Villa. Revisori: Oliviero Ferrarese, Zita Mantoan, Alfredo Porceddu. Coordinamento donne: Nadia Rossi (responsabile), Lucia Giusti, Ketty Maggiolo. Referente per LiberEtà: Luigi Fino.

Delmo Maestri Paolo Ghiotto otto settembre scorso si sono svolti i funerali di Delmo Maestri, mancato venerdì 4 settembre. Anche Valenza, oltre ad Alessandria, deve riconoscenza al professor Maestri: ha insegnato a lungo all’Istituto Tecnico Commerciale, negli anni ‘50 e ‘60, quando ‘Ragioneria’all’inizio era l’unica scuola media superiore in città. È stato, poi, dal 1976 al 1985 coordinatore del Centro Comunale di Cultura. Fu, per Valenza, un grande educatore, come uomo di scuola e un bravo e infaticabile animatore culturale, come coordinatore del nostro Centro Comunale di Cultura. Incontrai la prima volta il professor Maestri come studente, in seconda ragioneria. Faticai parecchio a raggiungere il sei pieno (i suoi voti andavano per quarti), tranne l’ultimo anno. Le sue lezioni, che di solito si protraevano per l’intera settimana, erano impegnative: non seguiva il libro di testo e l’intera scolaresca prendeva velocemente appunti. Non si fermava ai ‘grandi’della nostra letteratura ma si soffermava compiutamente, con dovizia di dettagli, anche sui cosiddetti ‘minori’. A distanza di quasi 60 anni ne ricordo alcuni: Cielo d’Alcamo, poeta giullaresco alla corte di Federico II di Svevia, autore della poesia ‘Rosa fresca aulentissima’in lingua letteraria siciliana e non in latino; i poeti del ‘dolce stil novo’alla corte dei Medici; Matteo Bandello, di cui Maestri fu un grande studioso, autore di numerose novelle, come cronaca della vita contemporanea; Luigi Pulci poeta epico, ‘Morgante ‘è una delle sue opere più famose; Angelo Beolco detto il ‘Ruzante’autore di numerose opere teatrali ecc.

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Finita la scuola, lasciai Valenza per Torino, dove si trasferì la mia famiglia. Vi feci ritorno agli inizi del 1967, e ritrovai Maestri al ‘Valentia’, la Casa del popolo e sede del Pci valenzano. Delmo Maestri e Carlo Gilardenghi venivano spesso chiamati per conferenze, dibattiti e a commentare i più rilevanti fatti politici italiani e internazionali. Era una sezione quella del Pci di Valenza aperta, senza timori di esprimere dissensi sulle posizioni del partito e sui rapporti sempre più difficili con l’Unione Sovietica. Ricordo, in particolare, il dibattito tenuto in occasione della repressione della ‘Primavera di Praga’, quel vento di rinnovamento democratico, portato avanti da Alexander Dubcek e represso con i carri armati dell’Urss. A coloro che in qualche modo tendevano a giustificare l’intervento dell’Unione Sovietica, Maestri, in piedi sul palco, concludendo, rispose, senza alcuna esitazione e giri di parole: «Badate compagni, i carri armati, chiamati a difendere un regime e a reprimere un qualsiasi tentativo di rinnovamento democratico, stanno sullo stomaco a tutti». Infine ho ritrovato nuovamente Delmo Maestri in Comune. Sono stato eletto nel novembre del 1972 in Consiglio comunale, con Sindaco Luciano Lenti. Poco dopo assunsi l’incarico di Assessore e Maestri divenne nel 1976, coordinatore del Centro Comunale di Cultura, collocato, al termine della ristrutturazione, nel vecchio Palazzo Comunale, con la Biblioteca. Sotto la sua direzione il Centro Comunale di Cultura divenne il cuore pulsante dell’attività culturale della città: mostre, conferenze, dibattiti vi si svolgevano come in nessun’altra città della provincia e completò l’ampio processo culturale che Valenza ha conosciuto sin dagli anni dell’ultimo dopoguerra. Per me, per la sinistra e per l’intera città è venuto a mancare un importante punto di riferimento.

Anno nuovo, sede nuova on siamo in grado di dire il giorno in cui apriremo al pubblico la nuova sede. Certamente con l’inizio dell’anno nuovo, in gennaio. La nuova sede è già stata acquistata, con il contributo di tutte le leghe della provincia, dello Spi provinciale, regionale e nazionale, che ringraziamo di cuore. È una sede in zona centrale, nei locali precedentemente utilizzati dal Ciss (Consorzio Intercomunale Servizi Sociali), dotata di spazi adeguati alle necessità

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di una camera del lavoro zonale. Si trova al primo piano, con ascensore, ed è ben accessibile alle persone con difficoltà motorie e agli anziani. Il che rispetto alla situazione attuale costituisce un progresso importante. In questi mesi la stiamo sistemando e attrezzando. Non appena sarà pronta cercheremo di farlo sapere con tutti i mezzi a nostra disposizione. Cominciate a prender nota del nuovo indirizzo: via Canonico Zuffi 5/A. La foto della via e dell’edificio vi aiuterà a localizzarlo.

PERMANENZE A VALENZA Lunedì FILLEA-edili 16.00-18.00 Martedì FIOM- orafi Giovedì FIOM- orafi Ufficio Vertenze

17.00-19.00

17.00-19.00 17.00-18.30

Venerdì FLC - scuola 17.00-18.00

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Pensionati NOVEMBRE 2015

E (finalmente!) il distretto orafo torna a interrogarsi

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on è cosa di poco conto: dopo anni di silenzi il distretto torna ad interrogarsi. Due sono state le occasioni: la mostra del gioiello trasferita a Verbania e l’incontro promosso da Intesa Sanpaolo. La prima con lo sguardo rivolto al passato e senza idee per il futuro; la seconda più stimolante per le imprese, con dati aggiornati sull’export e qualche idea che, a mio parere, varrebbe la pena approfondire. A leggere le dichiarazioni degli organizzatori della mostra del gioiello «Valenza torna da Verbania con buoni giudizi degli espositori», e ancora: «vince il format grazie al lago e all’Expo»: sembra di essere tornati ai commenti delle esposizioni organizzate nel nuovo Palazzo Mostre, inaugurato pochi anni fa ed abbandonato, con bilanci in forte perdita e lo scioglimento dell’Associazione Orafa. Quale futuro può avere una esposizione per poco più di venti partecipanti, mentre la maggior parte delle aziende, soprattutto quelle che hanno retto in questo lungo periodo di crisi, partecipano a momenti fieristici espositivi di maggior rilevanza in ogni parte del mondo (Basilea, Vicenza, Dubai, Hong Kong, Stai Uniti, Cina ecc.)? È davvero questa l’iniziativa più opportuna che deve giocare il distretto? Questi anni di crisi sono anche gli anni dell’inizio di una mutazione genetica del distretto. Si stanno sempre più affermando quelle aziende più strutturate, capaci di affrontare le opportunità sui mercati internazionali con una forte innovazione di prodotto e/o che stringono accordi di collaborazione attiva, non di subfornitura a prezzi ‘cinesi’, con i grandi marchi del lusso, capaci cioè di vendere con i prodotti anche

il saper fare, un saper fare che va continuamente implementato, coniugando manualità e innovazione, con l’obiettivo di fare di Valenza un campione nel settore orafo e della gioielleria. Il tema dell’incontro ‘Fare impresa oggi. Internazionalizzazione e innovazione a sostegno del territorio’ proposto da Intesa Sanpaolo e il dibattito conseguente è stato decisamente più interessante. Stefania Trenti, responsabile dell’Ufficio Industry della Direzione Studi e Ricerche del gruppo bancario, ha analizzato le prospettive del settore orafo nell’attuale contesto internazionale, dove il distretto di Valenza, specializzato in gioielli alto di gamma, può cogliere nuove opportunità nei paesi avanzati, a partire dagli Stati Uniti, che hanno ritrovato un rinnovato dinamismo. I dati sull’export della provincia di Alessandria, confermano questo nuovo interesse, registrano ottimi risultati, migliori di quelli dei distretti di Arezzo e Vicenza, anche se tali dati andrebbero depurati dall’esportazioni di oro usato inviato in Svizzera e dalla riesportazione di oggetti importati da Paesi a basso costo del lavoro. In tale positivo contesto macroeconomico, un altro argomento interessante dell’incontro è stato quello delle reti d’impresa, un’aggregazione fra imprese che intendono perseguire obiettivi comuni, più dinamica dei tradizionali consorzi, che si adatterebbe bene alla realtà imprenditoriale locale con aziende troppo piccole per intraprendere da sole progetti di ricerca e innovazione, di internazionalizzazione. Un argomento non nuovo per Valenza, già affrontato nella metà degli anni ‘50, frutto dell’iniziativa di un grande in-

novatore nel sistema delle imprese orafe, il dottor Franco Frascarolo. Che cos’erano l’Export-Orafi e le aggregazioni di imprese produttrici, Gam, Parm e Vendorafa, se non in embrione reti di impresa? Si tratta quindi di riprendere un cammino abbandonato, approfondire l’argomento e verificarne la percorribilità effettiva, supportata oggi da una legislazione premiante. Iniziare insomma a discutere di futuro, anche per i cambiamenti genetici che sono in atto. Un ultimo argomento, credo interessante e ‘decisivo’per il futuro di Valenza orafa, è quello della formazione. Fila tutto liscio o occorre cambiare il sistema formativo in atto? L’avvento del Liceo Artistico al posto dell’Istituto Statale d’Arte è positivo? Ser vono correzioni? Il For.Al - il Consorzio per la formazione professionale provinciale, che ha una sede anche in Valenza - svolge appieno la sua funzione formativa ed è in grado di trasmettere ed innovare il «saper fare» e di promuove una formazione legata anche alle nuove tecnologie. In questo ambito sarebbe più che mai interessante intercettare, aprire dialoghi con il movimento dei Makers, appassionati di tecnologia, educatori, pensatori, inventori, ingegneri, artigiani 2.0 che, con un approccio innovativo, creano nuovi prodotti e vengono identificati come un movimento culturale dalle enormi potenzialità sul piano dello sviluppo economico e sociale, grazie alla capacità di esplorare strade nuove o percorrere in modo ‘moderno’quelle esistenti. Ci sono molte cosa da fare per tutti: imprese, lavoratori, Amministrazione Comunale, in gioco c’è il futuro della città e dei suoi cittadini. [p.g.]


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