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la Repubblica

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VIAGGI IL PUNTO

MERCOLEDÌ 15 SETTEMBRE 2010

VivereSlow ✃

In un piccolo paese dell’Irpinia, la festa dedicata alla Madonna Addolorata unisce sacro e profano e coinvolge la comunità dei migranti l prossimo sabato, il 18, sarà il sabato che precede la terza domenica di settembre e a Mirabella Eclano, Irpinia, provincia di Avellino, sarà il giorno dell’annuale trasporto, o “tirata”, del Carro. Un evento rituale e religioso, dedicato alla Madonna Addolorata. La festa ha origini molto antiche e pagane. Come quasi sempre in questi casi, sacro e profano nei secoli finiscono con il mescolarsi, dando origine a manifestazioni popolari che coinvolgono le

I CARLO PETRINI

Il Carro di Mirabella ILLUSTRAZIONE DI RICCARDO MANNELLI

comunità in cimenti eccezionali. Cimenti cui non soltanto è spettacolare assistere unendosi al clima festoso del paese, ma che ci parlano sempre di radici che si perdono nella notte dei tempi, soprattutto dell’intimo rapporto tra l’uomo e la terra, oggi tutto da recuperare. È decisamente il caso del Carro di Mirabella Eclano: una specie di obelisco alto 25 metri, una “macchina” che ha una struttura di legno rivestita da pannelli decorati con la paglia, lavorati e intessuti a mano fino a dare al tutto la forma di una guglia barocca di grande interesse artistico. La paglia, che colora d’oro il carro, è il ringraziamento per il raccolto dell’anno e ogni anno i pannelli vengono rinnovati o riparati con cura da abili artigiani. Il Carro coinvolge non soltanto emotivamente la comunità (ogni anno i tanti emigrati tornano per la festa), ma anche fisicamente. Trainato da sei coppie di buoi attraverso i campi e le strade della città, dev’essere tenuto in equilibrio, debitamente frenato o spinto nei punti più difficili di un percorso che di solito dura cinque ore e termina di fronte alla chiesa della Madonna Addolorata. Ruolo decisivo, oltre al “timoniere”, l’hanno i tanti “fu-

PER SAPERNE DI PIÙ www.slowfood.it www.ilmulino.it

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IL CONSIGLIO

LA CANTINA CONTRADE TAURASI Oltre all’aglianico, ha rivalutato il vitigno autoctono della zona il greco musc’ Tel. 0827-74483

IL MUSEO MUSEO DEI MISTERI Quadri o “tavolati” fine ottocento in cartapesta con la passione di Gesù Infoline: 199 151123 www.sistemamuseo.it

naioli” che tutt’intorno lo “manovrano” con funi di canapa, per farlo giungere a fine tragitto senza incidenti. La caduta del Carro è infatti un brutto presagio: a Mirabella continuano a ricordare le cadute del 1881 e del 1961, che precedettero nel primo caso una terribile carestia e nel secondo il terremoto del 1962. Gli eventi sismici hanno colpito più volte questa piccola cittadina, anche con vittime, come nel caso più vivo nella nostra memoria, quello del 1980. La comunità però si è sempre risollevata con forza, ricostruendo e curando il suo piccolo ma variegato patrimonio artistico. È notevole per esempio il parco archeologico appena fuori città, nella frazione Passo di Mirabella, con le vestigia dell’antica Aeclanum, fondata dai sanniti irpini nel III secolo a.C. e che ebbe grande importanza in epoca romana. Adagiata su una collina, Mirabella Eclano domina la valle del Calore, fiume che ne segna il confine verso Avellino. La natura è rigogliosa, un po’ selvaggia, e i paesaggi valgono il viaggio. Tra l’altro siamo nella zona di Taurasi, eccellente dal punto di vista enologico, ricca di vigne antiche ancora produttive, un luogo che è stato e resta assoluto protagonista della rinascita dei vini campani negli ultimi decenni. Per questo, accanto al trasporto del Carro, un ottimo motivo per recarsi in zona è l’enogastronomia: visitare le cantine dei dintorni, godere delle strepitose produzioni alimentari di una terra che in molti punti si fa forte di un fertilissimo strato superficiale di cenere vulcanica ereditato da antiche eruzioni del Vesuvio. Motivo più che valido anche in caso non riusciate a immergervi nella festa del paese di questo fine settimana: in ogni caso la tradizione del Carro, che viene smontato dopo ogni “tirata”, si può approfondire tra documenti e pezzi antichi al museo che gli è dedicato nel centrale complesso Monumentale di San Francesco. c.petrini@slowfood.it © RIPRODUZIONE RISERVATA

LIBRI PER PARTIRE

STILE DI GUIDA

Identikit del Giappone paese stupido e saggio che non ha più paura

Foto, spunti e dritte per scoprire l’Italia dei mille piccoli borghi

DARIO OLIVERO ome il Gino Bartali con gli occhi allegri da italiano in gita Claudio Giunta, docente di letteratura italiana, ha passato due mesi a Tokyo per lavoro e ha scritto Il paese più stupido del mondo. Che, alla fine del libro, salta fuori forse non essere il Giappone, ma un altro molto più vicino, maledettamente vicino a noi. Ha ragione Giunta quando dice che se uno in Giappone ci va da turista non ha bisogno di capirlo, se uno ci resta dei mesi non capirà nulla e se ci resta degli anni si perderà in un limbo da rifugiato. È sorprendente quanto si riesca a decifrare un posto semplicemente affinando i propri pregiudizi in modo laico e affidandosi a categorie occidentali che, saranno pure inadeguate, avranno pure stanche pretese di olimpica ragione, saranno pure ciniche, ma comunque quelle abbiamo. Oltre a dare alcune dritte fondamentali per chi voglia passare un po’ di tempo laggiù (è vero che il modo migliore per girare Tokyo è la metro ed è vero che Tokyo si divide in IL PAESE luoghi del divertimento e del PIÙ STUPIDO lusso; luoghi del lavoro; luoDEL MONDO di Claudio ghi del relax), stroncare alcuGiunta, ne letture che poco aiutano a il Mulino, 176 capire il Giappone (forse il pagine, 14 euro giudizio su Murakami è un po’ troppo duro) e consigliarne altre (quello su Amélie Nothomb forse un po’ troppo generoso), Giunta fa una considerazione: una società in cui il SuperIo regola ogni aspetto della vita, in cui la paura è stata sconfitta e sostituita da un’ansia silenziosa ma con cui si può convivere, che prezzo paga in cambio? E, ribaltata la questione, una società in cui le regole non esistono che prezzo paga in cambio? Interrogativi come questo fanno la differenza tra libri di viaggi e letteratura di viaggi. http://olivero.blogautore.repubblica.it

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PAOLA SANTORO ornare a casa, in ufficio, a scuola è difficile per tutti. Scoprire che è cambiato poco o nulla non aiuta. Pensare alle prossime vacanze neppure. Forse qualcosa può fare un po’ di sano minimalismo. Accontentarsi di qualche boccata d’aria, senza 101 ITINERARI per forza ambire al meltemi, o NELL’ITALIA al vento del Nord. Una guida da PIÙ BELLA leggere per poter meglio guarTouring dare fuori dalla finestra: pagine Editore di descrizioni e consigli pratici 960 pagine dedicati alla provincia e ai bor29 euro ghi minori, che non disdegna 1.080 gr. qualche riga su quelli sotto i cento abitanti, dove magari si nasconde, vicino all’unico incrocio, un affresco sorprendente, una facciata originale, un panorama inaspettato. Sfogliarla in questa stagione per trovare spunti da weekend: a ritmo ancora rilassato.

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Le cinquecentofoto aiutano a mettersi nel mood giusto per arrivare a destinazione. Le duecento cartine a non perdersi al solito bivio dove il solito vandalo ha coperto il cartello con il solito adesivo. E, nella sezione delle informazioni utili, una sintesi di cosa visitare è un’idea utile davvero. Il volume è concepito per accompagnare un viaggio in auto: ben venga il peso massimo. Viene da pensare, però: qualche etto in più per dettagliare meglio hotel e ristoranti non sarebbe risultato sgradito. E i numeri di telefono senza un punto qua e là sono una tortura per presbiti. p.santoro@repubblica.it


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