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Caro fiume, vorrei ‌ Quaderno dei progetti didattici del Consorzio 1 Toscana Nord, 2014/2019


Cosa vorresti dire al fiume o al corso d’acqua, che scorre vicino a casa tua? È la domanda che abbiamo posto alle ragazze e ai ragazzi che hanno partecipato ai nostri progetti di educazione ambientale. Ognuno di loro ha detto la sua. “Caro fiume, vorrei…”


Caro fiume, vorrei ‌ Quaderno dei progetti didattici del Consorzio 1 Toscana Nord, 2014/2019

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sommario 6 Assieme ai ragazzi delle scuole, ci prendiamo cura dei nostri corsi d’acqua… e salviamo le tartarughe marine! La parola al presidente Ismaele Ridolfi 8 Investire sulle nuove generazioni significa far crescere la sicurezza del territorio 10 La cura del territorio, l’adozione dei rii, il gemellaggio tra aree diverse: per noi l’educazione ambientale è… un gioco da ragazzi! La parola agli organizzatori 14 Dalla montagna alla pianura, mille corsi d’acqua … un unico Consorzio di Bonifica. Presentazione del Consorzio Dalla montagna alla pianura, mille corsi d’acqua … un unico Consorzio di Bonifica. Realizzaz ione grafica, impaginazione e layout Antonio Tregnaghi Testi a cura di Daniele Bianucci, Giancarlo Caselli, Arianna Chines, Chiara Condorelli, Paolo Cortopassi, Lucia Decanini, Andrea Fontanelli, Francesca Funai, Marcello Labate, Teresa Lopponi, Marcello Marinelli, Stefania Piccinini, Ismaele Ridolfi, Sonia Taddei, Simona Tedesco, Patrizia Zito. Revisione testi e correzione bozze Daniele Bianucci e Simona Tedesco Stampa ALREDY TOSCANA (Viareggio) Stampato su carta FSC I disegni sono tratti dagli elaborati degli studenti delle scuole che hanno partecipato ai percorsi didattici. È vietata la riproduzione di testi, fotografie e disegni senza l’autorizzazione scritta dell’autore e del Consorzio 1 Toscana Nord. Copia gratuita Sede legale: Consorzio 1 Toscana Nord, Via della Migliarina, 64 - 55049 Viareggio (Lu), Tel. 0584 / 43.99.1 Sede di Capannori: Via Scatena, 4 - S. Margherita - 55012 Capannori (Lu) - Tel. 0583 / 98.24.1 Sede di Massa Carrara: Via Dorsale, 9 - Centro OLIDOR - 54100 Massa (Ms) Tel. 0585 / 79.39.80 Sede di Aulla: Via Gandhi, 8 - 54011 Aulla (Ms) - Tel. Uff. Catasto 348 / 35.16.904 Tel. Uff. Tecnico 331 / 68.52.074 info@cbtoscananord.it - www.cbtoscananord.it

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16 La parola ai collaboratori esterni • Arianna Chines: Seguendo il corso del fiume Serchio • WWF: Alla scoperta del lago di Massaciuccoli • LIPU: Conoscere la Natura per proteggerla • Paolo Cortopassi: Imparare l’energia di fiumi e torrenti 28 I luoghi visitati dagli alunni 38 Le scuole che hanno partecipato, un interesse crescente 40 Esperienza formativa, vivace e ricca di stimoli La parola ai ragazzi ed ai professori che hanno partecipato 44 I ragazzi a scoprire il territorio con i suoi mille corsi d’acqua Gli elaborati realizzati dai ragazzi che hanno partecipato 68

Esperienze sul campo con la guida di esperti

Il logo “adotta un corso d’acqua” è nato con l’intento di identificare il progetto di educazione ambientale svolta dal Consorzio per le scuole del territorio. Il concetto di adozione ben si sposa con l’intento di favorire quel senso di appartenenza che è proprio di chi studia, visita e approfondisce la conoscenza di un luogo. Gli studenti e i loro insegnanti attraverso i progetti didattici offerti dal Consorzio, hanno idealmente adottato i corsi d’acqua, le opere che hanno studiato e avuto modo di conoscere. Adottare significa “voler bene”: ci si prende carico, infatti, solo di ciò che si ama. In questi casi, e solo in questi, si crea un legame di affetto: ci si “addomestica”, quindi. È con tale consapevolezza che il Consorzio realizza, ogni anno, i suoi progetti di educazione ambientale.

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La parola al presidente

Assieme ai ragazzi delle scuole, ci prendiamo cura dei nostri corsi d’acqua…e salviamo le tartarughe marine! Assieme a tante Amministrazioni comunali e alle associazioni del territorio, il Consorzio ha voluto riprendere e rilanciare ai ragazzi delle scuole, come a tutti i cittadini, il grido dall’allarme che quest’anno l’ONU ha evidenziato in occasione della sua giornata mondiale per l’ambiente: aver cura dei corsi d’acqua, ed evitare che in essi finiscano rifiuti, è il primo passo per scongiurare la presenza delle plastiche in mare. Ogni anno, dai fiumi vengono riversati negli Oceani 8 milioni di rifiuti plastici; in questi mari si calcola che oggi ci siano 150milioni di tonnellate di plastica; nel solo Mediterraneo, secondo le stime rese note da Legambiente, ci sono 58 rifiuti per chilometro quadrato, per il 96 per cento di plastica. In Italia, ogni 100 metri di spiaggia si trovano in media 620 rifiuti, all’80 per cento di plastica. Anche di fronte a questi dati, siamo tornati a chiederci come svolgere in modo più efficace l’attività di prevenzione, per la sicurezza idraulica ed ambientale del territorio. A questa domanda, da anni il Consorzio di Bonifica 1 Toscana Nord si dà una risposta ben precisa: anche attraverso i progetti di educazione ambientale, rivolti a tutti ed in particolare alle nuove generazioni. È per questo che, a nostro avviso, le collaborazioni con le scuole non rappresentano affatto un orpello aggiuntivo alla nostra azione; ma bensì, il cuore stesso del nostro impegno quotidiano. Il lavoro dell’Ente consortile consiste nel tenere puliti e in efficienza i tanti corsi d’acqua che attraversano il comprensorio di competenza: che oggi riguarda l’intera Toscana settentrionale, e comprende le province di Lucca e Massa-Carrara; e ancora l’Appennino Pistoiese e vari comuni del Pisano (Vecchiano, San Giuliano Terme e l’area del Bientinese). Tocchiamo con mano tutti i giorni, e da anni, quanto sia importante conoscere i fiumi, i rii e i canali: capire da dove nascono, come cambiano durante il loro percorso e di quanta cura abbiano bisogno. Conoscere e fruire i corsi d’acqua che abbiamo accanto casa è il primo passo, fondamentale ed imprescindibile, di ogni efficace politica di prevenzione del rischio idraulico Ecco perché abbiamo voluto fortemente promuovere nelle scuole, e non solo, iniziative di educazione ambientale: che non fossero estemporanee né una tantum, ma semmai costanti nel tempo e collegate tra loro.

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Ismaele Ridolfi Presidente del Consorzio di Bonifica 1 Toscana Nord

Unite cioè da una visione che vede la natura e l’ambiente come beni preziosi da curare e proteggere. Il nostro, quindi, vogliamo intenderlo come un contributo alla formazione dei futuri cittadini: che desideriamo essere sensibili, attenti alle cose essenziali, rispettosi della grande bellezza che ci circonda. Siamo convinti che sia indispensabile ripristinare condizioni diffuse sicurezza idraulica attraverso la manutenzione costante e continua dei corsi d’acqua, con la realizzazione di briglie ed invasi, dighe ed argini più alti e forti ma essi, da soli, forse non sono sufficienti. L’educazione e la cultura, conoscere e vivere i nostri corsi d’acqua, sono i veri elementi essenziali per fare prevenzione rimettere l’ambiente e il suo futuro al centro della nostra attenzione. Così facendo, ci prendiamo cura dei nostri fiumi. E così facendo, come ci ha ricordato l’Onu col suo appello, lottiamo contro la presenza delle plastiche in mare: salviamo le tartarughe marine, salviamo il Mediterraneo. Al termine del quinquennio del mandato dell’Amministrazione consortile, abbiamo ora inteso raccogliere un po’ dell’esperienza svolta nelle prossime pagine: a tutte e a tutti, auguro una buona lettura.

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Investire sulle nuove generazioni significa far crescere la sicurezza del territorio All’inizio degli anni 2000, cominciò a prendere piede, anche in Toscana, l’istituzione consortile. Che, in effetti ha origini antichissime (in Lucchesia, per esempio, i consorzi idraulici esistevano prima ancora dell’unità d’Italia); ma che, dopo la prima legge di riforma della Regione varata a metà anni ’90, iniziò a crescere sia per ampiezza del territorio gestito, sia soprattutto per qualità ed importanza delle opere realizzate. In questo periodo, che in generale ha rappresentato per l’intero Paese un momento di riflessione e ripensamento di tutte le Amministrazioni pubbliche, ci iniziammo a chiedere quali potessero essere gli strumenti per far sì che i Consorzi diventassero realtà maggiormente conosciute da tutti; autenticamente orientati ai bisogni dei cittadini; avvertiti davvero come soggetti vicini alle esigenze dei consorziati. È in tale contesto che, quasi venti anni fa, è nato il progetto di educazione ambientale del Consorzio di Bonifica: un’idea condivisa con buona parte dei Consorzi della Toscana, e concordata con l’ANBI (l’associazione nazionale dei Consorzi di Bonifica). Fummo proprio noi, infatti, tra i promotori della “Settimana della Bonifica e dell’irrigazione”: la rassegna nazionale, che ogni anno per sette giorni a maggio, da allora in tutta Italia spinge gli Enti consortili ad organizzare momenti pubblici di approfondimento e di conoscenza dei corsi d’acqua e delle opere idrauliche, rivolti in particolare alle nuove generazioni. Da subito, noi scegliemmo di pianificare e realizzare progetti di educazione ambientale strutturati e condivisi con gli interi consigli di classe delle scuole che siamo riusciti a coinvolgere. Facendo sempre sinergia con le associazioni del territorio. E provando periodicamente (in genere ogni tre anni) ad apportare modifiche al progetto proposto, col tentativo di migliorarlo anche alla luce delle esperienze fatte coi docenti e con gli alunni. Qual è da sempre, per noi, l’obiettivo dell’educazione ambientale? Insegnare agli esseri umani a rapportarsi, in modo sostenibile con gli ecosistemi e dunque a gestire i propri comportamenti, senza alterare gli equilibri naturali. Si inizia a parlarne negli anni ’70 e oggi tale concetto è largamente diffuso, sia tra gli adulti che tra i ragazzi. I progetti e le proposte si moltiplicano. Appaiono ovunque guide e operatori specializzati. A volte fare educazione ambientale diventa quasi una moda! E, come in

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ogni ambito, è qui che nascono le diversità. Educare all’ambiente non è dire “per il bene del Pianeta questo si fa e questo non si fa”, non è fornire concetti pronti, non è il solo elencare caratteristiche descrittive di piante e animali. Tutto questo ha poco a che vedere con l’educazione. Un buon educatore, che tratti di ambiente o meno, sa di non dover passare solo nozioni e concetti; ma anche emozioni: le proprie emozioni! Sì certo, per far distinguere ai ragazzi un airone cenerino da una garzetta, occorre descrivere il piumaggio, le dimensioni, il becco. Ma in mezzo all’elenco delle caratteristiche, occorre anche dire qualcosa in più, parlare di quello che noi proviamo osservando l’animale. Ogni animale ed ogni pianta è ovviamente molto di più di un semplice elenco di caratteristiche. Occorre parlare del timore delle raganelle quando le pozze d’acqua in cui hanno deposto le uova iniziano a prosciugarsi, dell’enorme fatica che fa ogni giorno una piccola larva acquatica a resistere alla corrente, alla pazienza degli ontani che aspettano per mesi che i terreni inondati si prosciughino. O, a volte, capita di dover dire qualcosa in meno, lasciando i bambini liberi di fare la propria esperienza in autonomia. In sostanza…insegnare di meno e condividere di più.

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La parola agli organizzatori

La cura del territorio, l’adozione dei rii, il gemellaggio tra aree diverse:

per noi l’educazione ambientale è… un gioco da ragazzi!

Giancarlo Caselli

Nella prima parte del 2014, subito dopo le elezioni consortili del novembre 2013, è nato ufficialmente il Consorzio di Bonifica 1 Toscana Nord voluto dalla Regione Toscana con una sua legge di riforma, la 79 del 2012. Il nuovo Consorzio ha cominciato ad occuparsi della sicurezza idraulica su un territorio molto vasto dove fino ad allora questa funzione era svolta da soggetti diversi: • Consorzio di Bonifica Auser-Bientina: Lucchesia e zona del Bientinese • Consorzio di Bonifica Versilia – Massaciuccoli: area costiera più a sud • Unione dei Comuni Montani Lunigiana: provincia di Massa Carrara • Unione della Media Valle del Serchio: zona omonima, Garfagnana e Appennino Pistoiese. Anche nell’ambito dell’educazione ambientale, come in tutte le altre attività istituzionali il Consorzio, fin dai suoi primi passi, ha dovuto così fare i conti con la necessità di mettere a confronto esperienze per forza di cose diverse sia perché negli anni prodotte da persone differenti, che per la prima volta si trovavano a lavorare insieme; ma anche perché si erano strutturate in territori tra loro sicuramente diversi e belli. Ci siamo trovati davanti un lavoro difficile ma soprattutto abbiamo compreso, grazie al coordinamento della Dott.ssa Daniela Marini, allora Dirigente del settore, che si apriva un’importante opportunità: infatti la legge 79/2012, per la prima volta, offriva, allo stesso soggetto la cura dell’intero reticolo idraulico, dalla montagna alla pianura, dalla sorgente alla foce, dalle vette fino al mare. Dalla montagna alla pianura: mille corsi d’acqua, un unico Consorzio di Bonifica. Nelle prime riunioni organizzative del nuovo progetto didattico abbiamo deciso di partire, per la sua pianificazione, dalla considerazione che ogni angolo del comprensorio ha bisogno, dal punto di vista della sicurezza idraulica, di cure e manutenzioni particolari e in larga parte differenziate; ma, al contempo, è indispensabile una contaminazione reale delle varie zone, un’osmosi che garantisca una conoscenza diffusa delle tante criticità e potenzialità presenti, perché solo attraverso una visione complessiva è davvero possibile pianificare e realizzare una gestione unitaria e quindi realmente efficace del territorio.

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a cura di Giancarlo Caselli e Daniele Bianucci, Simona Tedesco

Chiarire questa premessa ci ha permesso di codificare la finalità che l’Ente consortile si proponeva col progetto didattico: mettere in relazione tra di loro scuole dei tanti e diversi territori che vanno a comporre oggi il comprensorio, in modo che da questo confronto emerga la totalità dello stesso. Questo concetto giustifica il titolo che abbiamo dato al progetto per i ragazzi: l’adozione e il gemellaggio del territorio.

Il territorio per i ragazzi: l’adozione e il gemellaggio. Nell’autunno del 2014, e per ogni anno successivo fino al 2017, abbiamo inviato a tutti gli istituti comprensivi del territorio una comunicazione rivolta alle classi prime della scuola secondaria di primo grado con la quale si richiedeva l’adesione ad un percorso didattico completamente gratuito da concordare con gli insegnanti del consiglio di classe.

Educazione ambientale alla Fattoria degli Albogatti, sul fiume Serchio.

Abbiamo ogni volta proposto un percorso che potesse mettere in contatto (una sorta di “gemellaggio”) due classi di due scuole diverse: la prima di una zona montana e la seconda di una zona di pianura. La proposta è stata articolata in una lezione di due ore in classe su un argomento

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La parola agli organizzatori

concordato da esperti del Consorzio ed insegnanti interessati (anche due lezioni se i docenti lo hanno ritenuto necessario). Per l’approfondimento del rio oggetto di studio ai ragazzi è stato fornito materiale di lavoro: cartografia, schede illustrative e altro richiesto dall’insegnante stesso, nonché una serie di elementi conoscitivi di carattere naturalistico (flora e fauna), geografico-territoriale e storico sociale. A questo momento sono seguite due uscite sul territorio, entrambe realizzate congiuntamente con la classe “gemellata”. L’obiettivo era che ogni classe, anche alla luce di quanto appreso durante le lezioni e la successiva fase di approfondimento, potesse fare da “guida” all’altra scuola gemellata. Oltre alle lezioni e alla visita guidata, gli esperti del Consorzio sono sempre rimasti a disposizione dei docenti come supporto nell’attività didattica di approfondimento che ogni classe ha sviluppato autonomamente, anche attraverso la produzione di elaborati (disegni, ricerche, video, materiali multimediali, etc) che ogni anno sono stati presentati dai ragazzi stessi nella giornata conclusiva del progetto, durante le iniziative previste per la manifestazione nazionale “Settimana della bonifica e dell’irrigazione”. Nelle intenzioni del progetto, la fase di rielaborazione individuale dell’esperienza da parte di ciascuna classe è sempre risultata fondamentale, perché l’obiettivo del percorso era proprio quello di contribuire a creare un vero e proprio legame di “adozione” tra i ragazzi e il rio studiato: che poteva svilupparsi e rafforzarsi anche con progetti successivi da programmare negli anni futuri. L’evoluzione del progetto. Nel quinquennio 2014/2018 il progetto si è evoluto adattandosi ogni volta alle considerazioni e ai feed-back pervenuti in particolare dai docenti. Proprio in considerazione delle proposte degli insegnanti, il legame tra scuole diverse si è consolidato con un’organizzazione delle giornate finali del percorso: che sono state pianificate con sempre maggior cura, permettendo ai ragazzi di condividere con tutti i coeta-

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nei coinvolti l’esperienza svolta. Il potenziamento di questo momento è andato così a sostituire l’idea del gemellaggio tra scuole diverse che ha caratterizzato invece i primi anni del progetto. Anche per lo studio dei corsi d’acqua, le classi hanno iniziato a scegliere i fiumi principali del territorio e gli elementi naturali e opere idrauliche più significativi: il Fiume Serchio per la Lucchesia; il Massaciuccoli e la sua area di fitodepurazione naturale per la Versilia; gli impianti idrovori di Brugiano e Fossa Maestra, per le scuole di Massa e Carrara, il Fiume Magra per la Lunigiana. Questi elementi infatti per la loro complessità storico-ambientale-naturalistica ben si prestavano, infatti, ad un approccio multidisciplinare di studio. La collaborazione con le associazioni e le realtà del territorio. Per la pianificazione e la realizzazione del progetto, il Consorzio ha ricercato la collaborazione attiva delle associazioni e degli esperti, presenti sul territorio: tra questi desideriamo ricordare WWF Alta Toscana, PerlAmbiente, Lipu, Lettera Appenninica, Arianna Chines, Paolo Cortopassi, Alessio Profetti, Massimo Michelucci.

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La parola agli esperti

Seguendo il corso del fiume Serchio di Arianna Chines

Introduzione Il percorso didattico svolto con le scuole medie ha riguardato diversi aspetti legati alla conoscenza dei fiumi, con particolare riferimento al Fiume Serchio. Il percorso è stato suddiviso in una parte più teorica, svolta in classe, e in una parte pratica, con escursione di una giornata sul fiume tra Ponte a Moriano (a Nord della città di Lucca) fino alla foce, presso Marina di Vecchiano in Provincia di Pisa. Infine è stata svolta una festa finale, dove più classi si sono ritrovate ed hanno presentato gli elaborati prodotti in seguito al percorso didattico. La lezione in classe, di tipo interattivo, con presentazione di slide e video, inizia con un inquadramento geografico del fiume nell’ambito territoriale, per procedere con un “ripasso” dei principali concetti di ecologia e di dinamica fluviale. Si parla del ciclo dell’acqua e della sua continua trasformazione per arrivare alle precipitazioni e quindi all’acqua che scorre nei fiumi dalla sorgente alla foce. I ragazzi, con esperimenti simulati in classe, imparano ad orientarsi: “spalle alla sorgente, occhi alla foce, riva destra e riva sinistra osservando sempre la direzione della corrente”. Con particolare attenzione, viene analizzato il basso corso del fiume dove è successivamente svolta l’escursione. In questo tratto il fiume, in condizioni naturali, forma delle curve, dette meandri, che sono fondamentali per rallentare la velocità dell’acqua e limitare l’erosione delle sponde. In questo tratto il fiume può depositare il materiale trasportato dalla montagna verso valle, formando barre di meandro (materiale depositato in corrispondenza della curva del fiume) o isole fluviali su cui cresce talvolta la vegetazione.

Arianna Chines è biologa e collabora con il consorzio ai progetti didattici, in particolare per il fiume Serchio e la lucchesia

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Escursione L’escursione si svolge in tre tappe in tre tratti di fiume con caratteristiche molto diverse. Primo tratto. Ponte a Moriano. I ragazzi camminano sopra l’argine sinistro e poi scendono in alveo facendo osservazioni e campionamenti geologici e biologici. In questo tratto il fiume ha un alveo ciottoloso, presenta raschi e buche, curve con barre di deposito e zone in incisione. Dall’argine i ragazzi osservano e riconoscono le caratteristiche morfologiche del fiume. Sulla sponda svolgono campionamenti geologici distinguendo ciottoli, ghiaie, sabbie e limi. Inoltre riconoscono le principali formazioni rocciose della “serie toscana” e possono arrivare a capire l’origine apuana o appenninica del materiale. I diversi colori dei ciottoli sono in diretto rapporto alla loro composizione: le tonalità grigio chiaro sono dovute alla predominanza di elementi calcarei mentre le tonalità bruno chiaro “oro” sono dovute ai ciottoli arenacei della diffusa formazione del “Macigno”. Nel greto del fiume spiccano anche ciottoli di colore verde o rosso cupo, frammenti di rocce silicee molto dure resistenti della formazione dei “diaspri”. In questo tratto di fiume viene svolto anche un campionamento biologico delle acque sul tipo “IBE” (Indice Biotico Esteso) che prevede un

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La parola agli esperti

indice di qualità in base alla diversità di gruppi di macroinvertebrati che si trovano. Il tratto di fiume relativamente alla sua qualità viene definito con giudizio, un valore numerico e un colore. In caso di ottima qualità ho giudizio elevato, colore blu. In caso di pessima qualità ho giudizio pessimo, colore rosso (tra il blu e i rosso ci sono situazioni intermedie indicate da verde, giallo, arancio man mano che cala la qualità). Secondo tratto. Sant’Alessio. I ragazzi camminano sopra l’argine sinistro, osservano la vegetazione fluviale e le isole del fiume, le sponde stabilizzate dalla vegetazione, le pioppete della golena. Inoltre visitano un impianto idrovoro che è stato costruito per mettere in sicurezza le campagne, grazie al quale l’acqua che rischia di allagare il territorio viene risucchiata da pompe idrauliche e restituita al fiume. I ragazzi osservano anche il funzionamento delle “chiuse”, saracinesche che si chiudono quando il livello dell’acqua del fiume è più alto e potrebbe defluire verso le campagne allagandole. Terzo tratto. Foce del Serchio. Si cammina lungo l’ultimo tratto di fiume fino alla foce. I ragazzi osservano il fiume nel suo tratto più basso con corrente molto lenta, letto grande, fino alla foce. Procedendo lungo la spiaggia comprendono che la formazione delle spiagge dipende dal materiale trasportato dai fiumi.

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Risposte dei ragazzi. La festa finale svolta come terzo momento di incontro e durante la quale molte classi si trovano insieme per un momento di confronto e per presentare i lavori svolti in seguito allo svolgimento del percorso didattico è un momento cruciale. Le risposte dei ragazzi sono utili per capire quanto il percorso è stato efficace e per migliorare negli anni le sue caratteristiche. Dagli elaborati scritti, disegnati, fotografati o descritti a voce, i ragazzi dimostrano l’interesse del percorso, in particolare mostrano di apprezzare la possibilità di osservare direttamente sul posto, durante l’escursione, quanto appreso in classe. I ragazzi, con esperimenti simulati in classe, imparano ad orientarsi: “spalle alla sorgente, occhi alla foce, riva destra e riva sinistra osservando sempre la direzione della corrente”. Con particolare attenzione, viene analizzato il basso corso del fiume dove è successivamente svolta l’escursione. In questo tatto il fiume, in condizioni naturali, forma delle curve, dette meandri, che sono fondamentali per rallentare la velocità dell’acqua e limitare l’erosione delle sponde. In questo tratto il fiume può depositare il materiale trasportato dalla montagna verso valle, formando barre di meandro (materiale depositato in corrispondenza della curva del fiume) o isole fluviali su cui cresce talvolta la vegetazione.

La spiaggia alla foce del fiume Serchio

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La parola agli esperti

Alla scoperta del lago di Massaciuccoli di Marcello Marinelli

Marcello Marinelli, presidente di WWF Alta Toscana, collabora con il Consorzio nei percorsi didattici dedicati al lago di Massaciuccoli.

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Nel 2013 l’Associazione WWF Alta Toscana Onlus ha avviato una convenzione con il Consorzio Bonifica 1 Toscana Nord che prevede, oltre al monitoraggio mensile del Canale Barra Barretta, anche la collaborazione ai progetti di educazione ambientale svolti dal Consorzio. Con il patrocinio del Comune di Vecchiano, abbiamo svolto una serie di lezioni frontali nelle scuole mirate alla conoscenza del territorio; inoltre, affiancando gli esperti del Consorzio abbiamo accompagnato le scolaresche nelle visite guidate presso l’impianto di fitodepurazione di San Niccolò e al sistema dei canali delle aree una volta paludose della bonifica di Vecchiano. Negli anni altre destinazioni si sono aggiunte ai programmi di studio, come le idrovore di Massaciuccoli, Vecchiano e della Bufalina e il tratto finale del Fiume Serchio con visite alla foce e all’ecosistema dunale. Attraverso il progetto didattico “Dalla montagna alla pianura, 1000 corsi d’acqua, un unico Consorzio di Bonifica” il Consorzio è riuscito a coinvolgere gli Istituti scolastici di Aulla, Massa Carrara, Camaiore, Pietrasanta, Massarosa e Vecchiano per un gemellaggio di conoscenza a torrenti di montagna e corsi d’acqua di pianura nella zona del Padule di Massaciuccoli. La nostra associazione ha prodotto diversi elaborati a supporto della funzione educativa, presentati nelle scuole e mirati alla conoscenza della fitodepurazione. Gli incontri sul territorio hanno facilitato la comprensione delle funzioni dell’impianto e l’importanza del lavoro del consorzio di bonifica per la sicurezza idraulica. L’impianto di fitodepurazione di San Niccolò è situato in una zona di particolare valenza ambientale, caratterizzata da aree naturali, habitat per gli uccelli acquatici, e da aree coltivate, in una posizione strategica specialmente per i migratori che transitano nel lago di Massaciuccoli, dove i ragazzi hanno potuto sentire i canti e in alcuni casi osservare un numero elevato di ospiti presenti, come la spatola, il mignattaio, il cavaliere d’Italia, la folaga, la gallinella d’acqua, l’airone cenerino,


l’airone guardabuoi, la garzetta, l’airone rosso, l’airone bianco maggiore, la poiana, il falco di palude, il germano, l’usignolo di fiume e i diversi limicoli. I ragazzi sono rimasti entusiasti di scoprire queste realtà, infatti hanno toccato con mano il concetto di biodiversità, la sua bellezza e la sua importanza, grazie alla struttura dell’impianto realizzato con tre modalità diverse e alle numerose specie di piante utilizzate, che si manifesta in una miriade di forme, strutture, suoni e colori naturali che arricchiscono questo ambiente, un’oasi di vita, rispetto ai campi dove il seminativo è caratterizzato da monocolture come girasole o mais. Così è stato facile osservare insieme anche anfibi, insetti e piccoli crostacei e scoprire il famigerato gambero killer e, grazie alle parole di Marcello Marinelli e Simona Tedesco, conoscere la storia della sua diffusione e la nocività delle specie aliene introdotte. Infine il viaggio e la camminata in mezzo alla natura, già salutare in ambiente ricco di verde, hanno poi stimolato la socializzazione fra le varie classi che hanno partecipato a questo progetto. Nel lago di Massaciuccoli sono presenti “animali alieni”, come la Tartaruga dalle orecchie rosse

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La parola agli esperti

RIEPILOGO DELLE VARIE ATTIVITA’ SVOLTE Le lezioni hanno riguardato i seguenti argomenti: • Educazione ambientale nelle scuole • L’importanza del Consorzio di Bonifica • Sicurezza idraulica dei fiumi, canali, rii • Gemellaggio fra scuole di montagna e di pianura lezioni in aula e visite guidate negli impianti idrovori della Bufalina e di Vecchiano, visite all’impianto di fitodepurazione di San Niccolò nella Bonifica di Vecchiano e alla foce del Fiume Serchio • Monitoraggio con report mensile del Canale Barra/Barretta nel Comune di Vecchiano Grazie all’accordo, operativo fino al 2019, l’Associazione WWF Alta Toscana Onlus si è presa in cura di monitorare il corso d’acqua e relazionando mensilmente ai tecnici del Consorzio sullo stato e le condizioni in cui si trova il canale. Prestiamo attenzione sia agli aspetti idraulici, segnalando sbarramenti, ostruzioni, frane o problematiche che potrebbero ostacolare il regolare deflusso dell’acqua, sia gli aspetti che riguardano i temi naturalistici e la biodiversità presente nell’habitat del canale. Viene inoltre fatto un monitoraggio di animali esotici invasivi. A tale riguardo le specie monitorate sono: • Il Gambero rosso della Louisiana (Procambarus clarkii) - Per la competizione con le specie autoctone di gambero di fiume e per i danni generati alla stabilità degli argini.

Anche il Gambero rosso della Louisiana è presente nelle acque del lago di Massaciuccoli

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• La Testuggine dalle orecchie rosse (Trachemys scripta elegans), e testuggine dalle orecchie gialle (Trachemys scripta scripta) della Florida - Per la competizione con la testuggine palustre autoctona Emys orbicularis. • La Nutria (Myocastor coypus), specie alloctona invasiva, cioè estranea agli ambienti e alla fauna europei. Considerata tra le cento specie alloctone più pericolose per la biodiversità, la presenza della nutria, ha un impatto diretto sugli ambienti acquatici e in particolare sulle piante di cui si nutre in abbondanza. La nutria è impattante anche sulla fauna locale, non avendo competitori in natura e sulla stabilità degli argini, a causa delle profonde tane scavate al loro interno.

Nutria

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La parola agli esperti

Conoscere la natura per proteggerla di Andrea Fontanelli e Marcello Labate

La L.I.P.U. gestisce sin dal 1985 la Riserva naturale del Chiarone - Oasi Massaciuccoli in convenzione con l’Ente Parco Regionale Migliarino San Rossore Massaciuccoli. Nel periodo 2014/2018 la L.I.P.U. ha collaborato più volte con il Consorzio 1 Toscana Nord in diverse attività di sensibilizzazione, tale sinergia ha creato le condizioni per stipulare una convenzione nel 2017 che prevede, da parte della nostra Associazione, di “adottare” i seguenti corsi d’acqua del comprensorio di competenza del Consorzio: Fossa Nuova, Impianto idrovoro di Massaciuccoli e Vecchiano, sistema dei canali della bonifica di Massaciuccoli e processi di fitodepurazione.

Francesco Franceschi, guida ambientale e attivista LIPU, collabora nei progetti dedicati alle aree umide e habitat costieri.

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Tra i diversi moduli di visite guidate proposte alle scuole, è stato incluso il modulo “Seminambiente: storia della bonifica, criticità ambientali e soluzioni sostenibili” che prevede la visita dell’impianto di fitodepurazione di S. Niccolò, degli impianti idrovori di Massaciuccoli e dell’azienda agricola biologica Orto Bio; in questo quinquennio il modulo ha coinvolto diverse scuole secondarie di 1a e 2a della Provincia di Lucca. Durante l’anno scolastico 2016/2017 hanno partecipato alcune classi dell’Istituto Comprensivo Migliarina Motto di Viareggio che, nell’ambito del progetto “Dal lago Massaciuccoli al mare”, hanno realizzato numerosi video documentari sull’esperienza svolta. Nell’anno scolastico 2017/2018 hanno partecipato alcune classi quinte dell’Istituto Tecnico Agrario “N. Brancoli Busdraghi” di Lucca. Nel periodo di riferimento, oltre alle attività rivolte alle scuole, sono


state organizzate delle visite guidate rivolte ad un pubblico adulto. In occasione delle giornate europee del birdwatching è stata organizzata una visita guidata presso l’impianto di fitodepurazione di S. Niccolò che, grazie al processo di rinaturalizzazione, è diventato un importante punto di osservazione dell’avifauna. Presso l’impianto di fitodepurazione sono state svolte anche delle giornate di formazione nell’ambito del progetto “Field-School in Gestione e Conservazione delle zone umide”, in collaborazione con l’Università di Pisa, che ha coinvolto 20 studenti. Al fine di promuovere una cultura ecologica e della conservazione della biodiversitla L.I.P.U. svolge diverse attività.

Schema di funzionamento di un impianto di “fitodepurazione”

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La parola agli esperti

Imparare l’energia di fiumi e torrenti

Paolo Cortopassi, geologo, ha collaborato nei progetti della zona di Massa, Carrara e della Lunigiana.

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di Paolo Cortopassi

Negli anni 2016 e 2017 ho partecipato come relatore alle giornate di scambio organizzate dal Consorzio di Bonifica Toscana Nord, tese a sviluppare “incroci” di conoscenze tra studenti delle scuole primarie di primo grado. Nello specifico si incontrarono, nelle due edizioni a cui ho partecipato, gli scolari provenienti da Aulla (MS) e da Massa con scolari di Massarosa (LU); quindi realtà ambientali molto diverse e differenti modalità di utilizzo dei propri territori. Personalmente mi occupai dell’area sulla provincia di Massa Carrara e precisamente della zona di Aulla e di quella delle colline del Candia (comune di Massa). Data la mia valenza di geologo, individuai come sedi di lezioni all’aperto, gli alvei del fiume Magra a Terrarossa (comune di Licciana Nardi) e del Torrente Aulella a Pallerone (comune di Aulla) nel primo caso, mentre per quando riguarda l’area di Massa, fu selezionata la zona del Torrente Taglia, affluente del Torrente Ricortola, posta ai piedi del Candia nel comune di Massa. Il progetto iniziò con lezioni dirette agli scolari di Aulla svolte nelle aule scolastiche dove rappresentai l’ambiente fiume in generale, corredando le spiegazioni con numerose immagini e lasciando ampio spazio ai ragazzi per comprendere e richiedere informazioni. Particolarmente significativo fu la parte relativa alle discussioni sul recente disastro alluvionale che ha interessato l’area della Lunigiana (2011) e in particolare la città di Aulla, dove difatti, il fiume esondò portando morte e distruzione. Ci soffermammo sulle questioni relative alle cause e più che altro agli interventi strutturali successivi, atti a mettere in sicurezza l’abitato di Aulla. Su questo ultimo aspetto, molte furono le discussioni sia con gli alunni che con le insegnanti e, sono convinto, che tutti, compreso il sottoscritto, abbiamo appreso interessanti e nuove informazioni. Per quanto riguarda l’area di Massa, la tematica fu spostata sul dissesto idrogeologico sempre legato ad aste fluviali, ma di limitata dimensione; discutemmo infatti di torrenti e fossi presenti nell’area collinare del Candia e quindi di piccolissimi bacini idrografici con elevata pendenza e con tempi di risposta (pioggia-piena) molto rapidi. Parlando, anche in queste occasioni, dei vari fenomeni alluvionali accaduti nell’area massese negli ultimi anni, arrivammo a descrivere i vari interventi di risistemazione fluviale effettuati a seguito di quei disastri, che sarebbero poi stati oggetto di osservazione diretta nella successiva visita in sito. La fase successiva fu lo spostamento all’esterno, direttamente negli alvei dei torrenti e lungo il corso del piccolo torrente del Candia.


Sul Fiume Magra, indagammo un’ampia area, già sede di ANPIL, dove l’alveo raggiunge una larghezza di circa 200 metri. Molte le caratteristiche morfologiche del fiume che furono messe in evidenza; molto l’interesse dei ragazzi sulle peculiarità visibili sul campo e in alcuni casi, concretamente “maneggiabili” da tutti. Il contesto ambientale del luogo e le splendide giornate del mese di maggio in cui furono effettuate le visite, completarono quelle meravigliose esperienze. Lo stesso fu attuato sul Torrente Aulella presso l’abitato di Pallerone. In questo contesto ci fu anche un’analisi storica dell’abitato da parte delle classi di Aulla, che durante lo spostamento dall’alveo ad un vicino ponte, decisero di effettuare una sosta nel centro storico di Pallerone per descrivere ai compagni massarosesi, alcuni nozioni del luogo; sosta ovviamente concordata in partenza che fu corredata con pannelli descrittivi, realizzati dagli stessi scolari di Aulla. La visita al successivo ponte, permise una visione diversa sul corso d’acqua, tale da fornire ulteriori valutazioni morfologiche sullo stesso. Sull’area del Candia, analizzammo il corso del Fosso della Taglia, osservando i vari interventi di risistemazione effettuati appunto dal Consorzio di Bonifica Toscana Nord, descrivendo il limitato impatto ambientale degli stessi nel contesto collinare e l’importante funzione regolatrice che essi svolgono sulle acque superficiali. Esperienza molto positiva per gli alunni, le insegnanti e il sottoscritto. Abbiamo valutato in modo concreto molte delle nozioni spiegate in aula; il contatto esterno con i luoghi di cui si è discusso, rende molto più facile l’apprendimento e l’animo dei ragazzi è sicuramente più sereno che tra i banchi di una classe. Molto valido l’incrocio tra scolaresche e anche l’idea che, agli ospiti, siano i locali a dare informazioni; purtroppo questo ultimo aspetto non è venuto fuori con prepotenza, eccezion fatta per il piacevole caso nel centro storico di Pallerone. Complimenti per l’iniziativa e per l’idea. Grazie per avermi concesso la possibilità di partecipare.

Sul Torrente Aulella a Pallerone.

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I luoghi

I luoghi visitati dagli alunni

1 3

2

AULLA

4

CARRARA

MASSA

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Breve rassegna di alcune delle opere gestite, che sono state studiate in classe e visitate sul territorio. Un valido modo per i ragazzi per riscoprire i propri luoghi raccontati dagli esperti del Consorzio.

1 Arlia: gli usi dell’acqua

Attraverso la visita alla centrale elettrica di Arlia, all’impianto di derivazione dell’acqua gestito dal Consorzio e al vecchio mulino a pietra, è possibile studiare tre metodi differenti di utilizzo dell’acqua da parte dell’uomo, per soddisfare bisogni legati alla vita quotidiana: la creazione dell’energia pulita, l’irrigazione e il funzionamento di antichi macchinari in agricoltura. Gli utilizzi rivelano antiche tradizioni e moderne necessità delle popolazioni montane della Lunigiana.

3 Il Fiume Magra a Terrarossa

Da questo punto si può facilmente accedere al greto del fiume Magra per osservare le dinamiche di asporto e accumulo dei sedimenti. L’area, classificata ANPIL, consente inoltre di apprezzare le il valore naturalistico della vegetazione riparia degli ambienti fluviali.

2 Il torrente Aulella a Pallerone

Questa visita è molto significativa per comprendere l’importanza della regimazione idraulica per la sicurezza delle popolazioni. La cittadina di Pallerone infatti nella storia antica e purtroppo anche recente, è stata segnata da eventi alluvionali a seguito dei quali sono state realizzate numerose opere per la sicurezza idraulica. L’escursione nel paese lambito dal fiume, e al ponte Giordanello, permette di comprendere facilmente le problematiche di sviluppo dell’abitato da conciliare con la sicurezza idrogeologica.

4 Impianto idrovoro Fossa Maestra

Le idrovore dell’impianto Fossa Maestra hanno la doppia funzione di convogliare le acque dei canali retrostanti e anche di smaltire le acque alte provenienti dalle vicine Alpi Apuane. Situato alla foce dell’omonimo canale, a Carrara, durante l’escursione viene messo in funzione per fare comprendere al meglio la sua azione. L’impianto è gestito dal Consorzio e visitabile solo su appuntamento.

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I luoghi

I luoghi visitati dagli alunni

CARRARA

MASSA

5 6 PIETRASANTA

7 MARINA DI P.

8

LIDO DI CAMAIORE

9 VIAREGGIO

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5

6

Impianto idrovoro del Brugiano

La visita all’impianto ha lo scopo di illustrare il funzionamento delle idrovore che vengono accese regolarmente per drenare il fitto reticolo di canali dell’immediato entroterra massese. Realizzato nei primi anni ‘30 del novecento, l’impianto è stato potenziato per consentire la costruzione del nuovo ospedale unico. L’impianto è gestito dal Consorzio e visitabile solo su appuntamento.

7 Parco della Versiliana

Nel corso di una passeggiata attraverso il parco della Versiliana, è possibile studiare gli aspetti naturalistici dell’area umida e la sua gestione idraulica. La pineta della Versiliana, prossima al mare, è situata in area retrodunale che presenta una lieve depressione, sufficiente a presentare problematiche idrauliche di deflusso delle acque e di intrusione salina. La visita consente il confronto tra le antiche porte vinciane, collocate lungo il canale Fiumetto e la moderna barriera collocata all’impianto idrovoro in prossimità della foce. Un piccolo “MOSE” per contrastare l’avanzata del mare durante le mareggiate.

Lago di Porta

Oltre a rappresentare una delle più importanti aree umide della Toscana settentrionale, nel bacino di bonifica dove si trova il Lago di Porta è presente una forte concentrazioni di opere, gestite dal Consorzio, per garantire la sicurezza idraulica dei territori limitrofi (Pietrasanta, Forte dei Marmi e Montignoso). Nuove arginature del Lago, tre impianti idrovori, un sistema di paratoie e uno sfioratore vennero realizzati con finanziamenti regionali a seguito di una serie di eventi alluvionali che si verificarono nei primi anni ‘90. La visita, realizzata in collaborazione con guide ambientali, consente di apprezzare il patrimonio naturalistico e di capire il funzionamento delle opere di difesa idraulica.

8 Impianto idrovoro del Teso

Situato al confine tra Marina di Pietrasanta e Lido di Camaiore, l’impianto idrovoro del Teso, mantiene in sicurezza una importante area della costa Versiliese. L’accensione delle idrovore consente infatti di far defluire le acque interne alla duna costiera, zone urbanizzate e situate sotto il livello del mare. La visita guidata consente l’accesso ai locali di comando e alle aree esterne dell’impianto idrovoro, che per l’occasione viene messo in funzione. L’impianto è gestito dal Consorzio e visitabile solo su appuntamento.

9 Museo della Bonifica

Unico in Toscana, il museo della bonifica riunisce una serie di macchinari e utensili, propri dell’attività svolta fin dai primi anni del ‘900 per bonificare la Versilia. La visita ai reperti del museo consente un approfondimento sulla trasformazione storica, economica e sociale del territorio in conseguenza della attività di bonifica, che ha consentito di recuperare vaste aree pianeggianti, anticamente paludose, per scopi inizialmente agricoli e poi abitativi.

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I luoghi

I luoghi visitati dagli alunni

VIAREGGIO

13 12 10

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MASSACIUCCOLI

TORRE DEL LAGO

VECCHIANO

14

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10

11

Impianto idrovoro Bufalina

La fitodepurazione

Realizzato nel 2004 dal Consorzio di Bonifica, questo impianto ha la specifica funzione di tenere sotto controllo i livelli del Lago di Massaciuccoli, quando questo, a causa delle piogge, supera i valori di guardia. Con questa visita guidata viene spiegata la funzione di sicurezza idrogeologica e di difesa idraulica svolta dal Consorzio sul territorio. L’escursione consente l’accesso ai locali di comando e alle aree esterne dell’impianto idrovoro, che per l’occasione viene messo in funzione. L’impianto è gestito dal Consorzio e visitabile solo su appuntamento.

Un’area umida di 17 ettari che il Consorzio ha realizzato allagando terreni non più utilizzati in agricoltura, con lo scopo di depurare le acque reflue prima della loro immissione nel Lago di Massaciuccoli. L’impianto, situato nella bonifica di Vecchiano, è gestito dal Consorzio con il supporto scientifico della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa ed è visitabile solo su appuntamento.

12 Oasi Lipu di Massaciuccoli

Realizzata in collaborazione con la sezione locale della Lipu, l’uscita consente di visitare le strutture e i camminamenti dell’Oasi. Questa escursione viene solitamente abbinata a quella della bonifica di Massaciuccoli o all’impianto della Bufalina e ha la funzione di far conoscere le origini del Lago e la gestione dell’area palustre, sia dal punto di vista naturalistico (non tralasciando le problematiche che affliggono il Lago e le soluzioni proposte), sia dal punto di vista idraulico.

13

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La bonifica di Massaciuccoli

Bocca di Serchio e il sistema dunale

Visita all’area agricola di Massaciuccoli e al reticolo di canali di bonifica. La visita guidata consente la conoscenza del sistema degli impianti idrovori che drenano i terreni in una delle più profonde depressioni d’Italia, che raggiunge fino ai quattro metri sotto il livello del mare. Le idrovore, accese a intervalli controllati, mantengono la falda acquifera a un livello prefissato (franco di coltivazione) che permette agli agricoltori di utilizzare i suoli per le colture. Gli impianti idrovori sono gestiti dal Consorzio e visitabili solo su appuntamento.

Escursione guidata, in collaborazione con guide ambientali naturalistiche del WWF e della Lipu, alla foce del Serchio e alle dune di Marina di Vecchiano. La visita ha una forte caratterizzazione naturalistica. Dal punto di vista tecnico consente di approfondire i sistemi di gestione delle cateratte che evitano il riflusso verso le aree interne del mare durante le mareggiate. Attraverso il confronto con le foto storiche visualizzate in classe, è possibile comprendere i movimenti di trasformazione della foce del fiume nel tempo.

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I luoghi

I luoghi visitati dagli alunni

PONTE A MORIANO

15

17

16 LUCCA

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15

16

Il Serchio

Pubblico condotto

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Impianto Idrovoro Santa Maria a Colle

Bottaccio del Guappero

Il fiume Serchio è a tutti gli effetti la più importante arteria idraulica del territorio: nasce nella parte alta della Garfagnana e sfocia nel Mar Tirreno, percorrendo circa 103 chilometri. Il Consorzio di Bonifica, impegnato in prima linea nei lavori per la sicurezza del Fiume, accompagna gli studenti nella visita di vari punti da Ponte a Moriano fino alla foce (passando dalle sassaie fino al canale Ozzeri). È possibile rendersi conto dell’importanza della cura del reticolo idraulico, il modo più efficace per assicurare la giusta manutenzione e fruibilità di corsi d’acqua, fiumi e rii.

Realizzato dal Consorzio di Bonifica 1 Toscana Nord nel 2015, il nuovo impianto idrovoro di Santa Maria a Colle, nel comune di Lucca, assicura in caso di emergenza, la sicurezza idraulica della zona, attraverso lo scarico straordinario dell’acqua del Fosso Lobaco nel Torrente Contesora. Il vecchio impianto idrovoro era stato fortemente danneggiato dalla fuoriuscita del Serchio, il giorno di Natale del 2009.

Realizzato intorno al 1380, il condotto pubblico di Lucca è un’opera che si estende per 13 chilometri, attraversando la città da nord-est a sud-ovest. Per secoli, il condotto ha fornito l’energia a molti opifici significativi per l’economia cittadina e non solo, come i mulini, le filande, le cartiere, i lanifici. Una visita dei fossi, dal Centro Storico andando fino alla zona più a monte, consente di conoscere un’opera importante ed efficiente che ha inciso profondamente sul territorio, ha segnato parti della città e ha contribuito a costruirne e sistematizzarne altre sorreggendo l’industria.

I “Bottacci” di Massa Pisana sono una piccola area palustre di origine artificiale costituitasi agli inizi del ‘900, in seguito alla costruzione di alcune casse di espansione per regolare le piene del rio Guappero. La vegetazione igrofila e mesofila è ben rappresentata, in particolare nella cassa di espansione più settentrionale, dove è presente un denso bosco, costituito da Farnie, Ontani e numerose specie di Salici. Il Guappero e i suoi Bottacci rappresentano uno degli assetti idraulici più importanti del nostro territorio: l’importanza naturalistica della zona è stata riconosciuta anche dal piano strutturale del Comune di Lucca, che l’ha inserita nei biotopi da tutelare.

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I luoghi

I luoghi visitati dagli alunni

LUCCA

19

20

PORCARI

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COLLE DI COMPITO ORENTANO

BIENTINA

22

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19 Scolmatore Porcari

Lo scolmatore in località “La Baracca” a Porcari entra in funzione durante gli eventi di piena. Quando i livelli del canale .... superano le misure di guardia, l’acqua affluisce (per caduta, per tracimazione o meccanicamente) nel più grande e sicuro canale ..... Un’opera idraulica fondamentale per la sicurezza dell’intero Comune di Porcari: la visita consente di osservare sul campo l’importanza dell’impianto per la tutela del territorio circostante.

20 Oasi del Bottaccio

Escursione nell’area naturalistica di 20 ettari per ammirare quello che in passato era il paesaggio delle pianure interne della Toscana, con il bosco planiziale e la zona umida. Il nome dato all’oasi indica le aree di bonifica completamente arginate per raccogliere le acque torrentizie e i sedimenti. I bottacci, infatti, sono i bacini artificiali, che raccolgono le acque provenienti dai Monti Pisani. La visita guidata, dopo un’iniziale presentazione storico-naturalistica, attraversa il Percorso Natura, il bosco di farnia, l’ontaneta, i prati e le zone allagate fino a raggiungere i chiari, dove sarà possibile sostare per l’avvistamento dell’avifauna.

22 Botte sottopassante l’Arno a San Giovanni alla Vena

21 Impianto idrovoro Orentano

Visita al Padule di Bientina e all’impianto idrovoro di Orentano, che raccoglie e trattiene le acque del Rio dei Ponticelli, del Rio Doccione e del Rio Vaiano, che in concomitanza delle piene del Canale emissario vengono fatte defluire nei terreni limitrofi. La finalità dell’impianto, gestito dal Consorzio, è quella di scolmare le acque in eccesso a prevalente uso agricolo, sollevandole e gettandole nel Canale Emissario.

Una visita alla scoperta di una struttura voluta nel 1852 dal Granduca Leopoldo II di Lorena su progetto di Alessandro Manetti. La cosiddetta “botte”, è un condotto sotterraneo lungo 255 metri passante sotto l’alveo dell´Arno, facente parte delle opere per il prosciugamento del lago di Bientina. La prima pietra fu posata nel 1854 con i lavori che terminarono nel 1859. La realizzazione dell’imponente opera necessitò la posa di una palizzata di oltre 25mila pali di pino e la costruzione di una galleria in muratura larga 23,55 metri. Ancora oggi è possibile ammirarne la struttura completamente funzionante.

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La mappa delle classi

Le scuole che hanno partecipato, un interesse crescente Negli anni il numero delle adesioni al progetto é notevolmente aumentato: una fiducia lusinghiera nei nostri confronti, ma anche un segnale positivo di interesse e partecipazione per il territorio.

1500

1000

375

419

a.s. 2014-2015

a.s. 2015-2016

a.s. 2016-2017

9 10

8 18

9 21

Istituto Renato Fucini, San Marcello Piteglio \\\ Classi: 1°b Istituto Giovanni XXIII, Borgo a Mozzano \\\ Classi: 1°c Istituto Da Vinci, San Concordio Lucca \\\ Classi: 1°e Istituto Domenico Chelini, San Vito / Lucca \\\ Classi: 1°b Istituto Pellegrini, Massarosa \\\ Classi: 1°a, 1°b, 1°c, 1°d *interclasse Istituto Malaspina-Staffetti, Massa \\\ Classi: 1°i Istituto Giacomo Leopardi, Vecchiano \\\ Classi: 1°e Istituto Igino Cocchi, Licciana Nardi \\\ Classi: 1°a Istituto Dante Alighieri, Aulla \\\ Classi: 2°a

Istituto Giacomo Puccini, Massarosa \\\ Classi: 1°a, 1°b, 1°c, 1°d Istituto Dante Alighieri, Aulla \\\ Classi: 1°a, 1°c Istituto Malaspina-Staffetti, Massa\\\ Classi: 1°c, 1°d Istituto G. Ungaretti, Ghivizzano Coreglia Antelminelli \\\ Classi: 1°a Istituto Renato Fucini, San Marcello Piteglio \\\ Classi: 1°c, 2°b Istituto Alcide De Gasperi, Abetone Cutigliano \\\ Classi: 1°c Istituto Castelnuovo Garfagnana \\\ Classi: 2°a Istituto T. Santini, Piazza al Serchio \\\ Classi: 1°a, 1°b Istituto I. Calvino, Montecarlo \\\ Classi: 1°a, 1°b, 1°c

Istituto L. Puccetti, Gallicano \\\ Classi: 1°a, 1°c Istituto Buonarroti, Ponte a Moriano-Lucca \\\ Classi: 1°a, 1°b, 1°c Istituto Camigliano, Capannori \\\ Classi: 1°a Istituto Giovanni XXIII, Borgo a Mozzano \\\ Classi: 1°a, 1°b, 1°c Istituto C. Piaggia, Capannori \\\ Classi: 1°a Istituto Rosso di San Secondo, Camaiore\\\ Classi: 1°a, 1°b, 1°c Istituto Ferdinando Quartieri, Zeri \\\ Classi: 1°a, 2°a, 3°a Istituto Dante Alighieri, Aulla \\\ Classi: 1°a Istituto Giacomo Puccini, Massarosa \\\ Classi: 1°a, 1°b, 1°c, 1°d

500

207

0 Scuole coinvolte Classi partecipanti

38


1286 1044

a.s. 2017-2018

a.s. 2018-2019

20 52

20 62

Istituto I. Calvino, Montecarlo - Lucca \\\ Classi: 1°a, 1°b, 1°c Istituto S. Franchi, Villa Basilica \\\ Classe 1°a Istituto C. Piaggia, Capannori \\\classe 1°d Istituto E. Pea, Porcari \\\ Classi: 1°a, 1°b, 1°c, 1°d Istituto Buonarroti, Ponte a Moriano-Lucca \\\ Classi: 1°a, 1°b, 1°c, 1°d Istituto G. Puccini, San Martino in Freddana-Pescaglia \\\ Classe: 1°s Istituto Domenico Chelini, San Vito, Lucca \\\ Classi: 1°b Istituto Giovanni XXIII, Borgo a Mozzano \\\ Classi: 1°a, 1°b, 1°c Istituto G. Ungaretti, Ghivizzano-Coreglia Antelminelli \\\ Classe 1°a Istituto Carlo del Prete, Sant`Anna, Lucca \\\ Classi: 1°a, 1°b, 1°c, 1°d Istituto, A. Mordini, Barga \\\ Classi: 1°c, 1°d Scuola primaria F. Martini, San Marco-Lucca \\\ Classi: 4°a, 4°b, 4°c Istituto Rosso di San Secondo, Camaiore \\\ Classi: 1°a, 1°b, 1°c, 1°d Istituto Ferdinando Quartieri, Zeri \\\ Classi: 1°a, 2°a, 3°a Istituto Giacomo Puccini, Massarosa \\\ Classi: 1°a, 1°b, 1°c, 1°d Istituto Malaspina-Staffetti, Massa\\\ Classi: 1°d, 1°e Istituto P. Ferrari, Pontremoli \\\ Classi: 1°b Istituto Giovanni XXIII, Filattiera \\\ Classi: 1°a Istituto Giorgini, Montignoso \\\ Classi: 1°a, 1°b, 1°c Istituto A. Dazzi, Carrara \\\ Classi: 1°a, 1°b, 1°c, 1°d Istituto Jenco, Viareggio \\\ Classi: 1°a, 1°c

Istituto A. Mordini, Barga \\\ Classi: 1°a, 1°b, 1°c Istituto Giacomo Puccini, Massarosa \\\ Classi: 1°a, 1°b, 1°c, 1°d Istituto Malaspina-Staffetti, Massa \\\ Classi: 1°d, 1°e Istituto Castelnuovo Garfagnana \\\ Classi: 1°a, 1°b, 1°c, 1°d, 2°d Istituto Camporgiano \\\ Classi: 1°a, 1°b Istituto E. Pea, Seravezza \\\ Classi: 2°a Istituto P. Ferrari, Pontremoli \\\ Classi: 1°a, 1°b, 1°c, 2°a, 2°b, 2°c Istituto L. Viani, Viareggio \\\ Classi: 1°b, 1°e, 1°g, 2°g Istituto Jenco, Viareggio \\\ Classi: 1°a, 1°b, 1°c, 1°d Istituto I. Calvino, Montecarlo \\\ Classi: 1°a, 1°b, 1°c Istituto, Buonarroti, Ponte a Moriano-Lucca \\\ Classi: 1°a, 1°b, 1°c, 1°d, 2°c, 2°d Istituto Domenico Chelini, San Vito, Lucca \\\ Classi: 1°a Istituto C. Piaggia, Capannori \\\ Classi: 1°f Istituto A. Dazzi, Carrara \\\ Classi: 1°a, 1°b, 1°c, 1°d, 1°e Istituto Alcide De Gasperi, Abetone Cutigliano \\\ Classi: 1°a G. Puccini, San Martino in Freddana-Pescaglia \\\ Classi: 1°s Istituto G. Ungaretti, Ghivizzano - Coreglia Antelminelli \\\ Classi: 1°a, 1°b Scuola primaria Sant`Angelo, Lucca\\\ Classi: 5°a, 5°b Istituto Rosso di San Secondo, Camaiore\\\ Classi: 1°a, 1°b, 1°c Istituto Da Vinci, San Concordio / Lucca \\\ Classi: 1°a, 1°e, 1°g, 1°h Istituto S. Franchi, Villa Basilica \\\ Classi: 1°a

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La parola agli studenti ed agli insegnanti

Esperienza formativa, vivace e ricca di stimoli Lucia Decanini, insegnante Scuola Secondaria Papa Giovanni XXIII di Borgo a Mozzano e Scuola Secondaria Carlo Del Prete di Lucca

Sonia Taddei IC Massarosa (Piano di Conca)

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L’esperienza di conoscenza del reticolo idraulico del Territorio e di educazione ambientale, svolta con i miei alunni di due scuole secondarie della provincia di Lucca, è stata certamente impegnativa ma nello stesso tempo vivace e ricca di stimoli. Le attività di studio e di documentazione proposte ai ragazzi, l’osservazione diretta di particolari ambienti geografici dal punto di vista naturalistico, storico e idrogeologico, insieme alla raccolta di campioni di vario genere, hanno reso più dinamico e organico l’apprendimento, suscitando curiosità e motivando i ragazzi all’approfondimento anche autonomo. Per i miei alunni della Scuola Secondaria Papa Giovanni XXIII di Borgo a Mozzano e, successivamente, per le mie classi della Scuola Secondaria Carlo Del Prete di Lucca, è stato possibile imparare a orientarsi, ad esaminare in modo guidato fenomeni geografici semplici e complessi, a comprendere aspetti peculiari del paesaggio in cui si vive, a cui spesso si getta un’occhiata frettolosa e superficiale. Il medio e basso corso del fiume Serchio, in aree opportune, è diventato, per qualche ora, un luogo in cui fare laboratorio di analisi e di ricerca. Se il Consorzio ha messo a disposizione gli esperti, gli strumenti, la cartografia di riferimento, la Scuola da parte sua ha sollecitato i ragazzi ad osservare e rielaborare, guidandoli nella realizzazione di lavori da presentare in pubblico.

Gli alunni coinvolti nel progetto “Dalla montagna alla pianura: mille corsi d’acqua un unico Consorzio” hanno potuto sperimentare attività laboratoriali in classe e attività “in campo” per creare una maggiore consapevolezza e rispetto del territorio in cui vivono. L’esperienza all’impianto di fitodepurazione offre la possibilità di far vivere ai ragazzi un “esperimento” a cielo aperto. Molto apprezzato dai ragazzi il gemellaggio con classi che vivono in un territorio con caratteristiche diverse.


Adesione progetto “Dalla montagna alla pianura” con la classe 2A scuola media Castelnuovo di Garfagnana (25 alunni) anno scolastico 2015/ 2016. Gli incontri tenuti in classe dagli esperti inviati dal Consorzio sono stati fondamentali per la preparazione del percorso che gli alunni hanno poi proseguito “visitando” il corso d’acqua a loro assegnato (breve affluente del Serchio). Successivamente particolarmente riuscito l’incontro con la classe gemellata della scuola media di San Marcello Pistoiese con cui i ragazzi hanno subito legato. Ciò è stato realizzato attraverso la partecipazione alla visita guidata all’impianto di fitodepurazione di Massaciuccoli, dove si è scoperta realtà sorprendente. La giornata finale presso la sede di Capannori con lo scambio delle esperienze è stata coinvolgente. L’ obiettivo proposto è stato, perciò, piacevolmente realizzato.

L’attività proposta di conoscenza diretta dei vari aspetti del fiume è stata coinvolgente ed ha permesso ai ragazzi un approccio concreto al territorio. La visita ad Arlia, presso la centralina dell’Enel, la successiva visita alle chiuse e al mulino ad acqua, ha permesso di formulare un raffronto diretto tra passato e presente, in un processo di continuità in cui i ragazzi hanno riconosciuto le loro origini. Il percorso ambientale nel bosco ha permesso di affrontare altre tematiche, quali la presenza di animali selvatici, l’ascolto dei rumori del bosco, il mutamento delle stagioni. Di particolare importanza è stata l’assistenza continua e gratuita del personale che ci ha assistito nell’escursione e la competenza dell’esperta in classe.

Ho aderito al progetto negli ultimi 3 anni scolastici (17/18 con SS1 di Fornaci di Barga e 16/17- 15/16 con SS1 di Ghivizzano ) Le modalità di svolgimento delle attività con le classi sono cambiate negli anni, ma quello che rimane come perno fondamentale è la possibilità per gli alunni di conoscere qualcosa di più sul fiume Serchio. Questo corso d’acqua è elemento fondamentale della nostra valle e i ragazzi possono sentirne parlare da persone esperte che lo conoscono e che si occupano della sua salvaguardia insieme alla sicurezza di chi vive sulle sue sponde. Con le uscite possono inoltre realmente esplorare e sperimentare dal vivo come cambia l’ambiente fluviale lungo il corso e cosa effettivamente il Consorzio mette in pratica con il suo lavoro.

Teresa Lopponi, insegnante Scuola Media di Castelnuovo Garfagnana

Patrizia Zito, insegnante, Pontremoli

Francesca Funai, insegnante, Ghivizzano, Coreglia

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Contributi degli studenti

Condorelli, Camaiore, Lucca

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La nostra scuola partecipa ormai da tre anni al progetto di educazione ambientale proposto dal Consorzio di Bonifica. La partecipazione da parte del nostro istituto negli anni passati è stata finalizzata al raggiungimento dei seguenti obiettivi: • Conoscenza del territorio e delle tematiche legate alla sua tutela; • Studio dei corsi d’acqua (e del ciclo dell’acqua) e delle problematiche ambientali legate ad essi. La partecipazione è stata senza dubbio proficua. I ragazzi hanno potuto scoprire, attraverso la lezione in classe e l’uscita sul territorio, che la zona dove è ubicato Capezzano Pianore si trova sotto il livello del mare e che solo grazie alle idrovore, ancora in funzione, i terreni sono diventati coltivabili ed edificabili, inoltre hanno finalmente scoperto come mai, in via delle Focette, sono presenti due canali con altezze dell’acqua diverse. Queste osservazioni hanno permesso agli studenti di comprendere la necessità di tutelare il territorio mantenedo con interventi costanti le modifiche che l’uomo ha apportato negli anni renderdolo più sicuro e fruibile. Gli alunni hanno visitato in escursione il bacino sperimentale di fitodepurazione di Vecchiano, con le tre vasche di depurazione. L’osservazione diretta era stata preceduta a scuola da una una lezione tenuta da una guida ambientale del WWF; sicuramente un aspetto che incuriosisce particolarmente gli studenti è la presenza delle “specie aliene” con il “gambero Killer” o la “tartaruga dalle orecchie rosse”. Questa visita ha permesso ai ragazzi di riflettere sul fatto che gli equilibri alterati dei nutrienti presenti nel lago di Massaciuccoli, possono essere “aggiustati” dalle stesse piante spontanee e che anzi tra le tre vasche la più efficiente risulta quella lasciata al naturale. Nel corso della giornata gli alunni hanno anche visitato la foce del Serchio. Hanno riflettuto, con l’aiuto della guida del WWF, sull’importanza di non alterare ed eliminare i detriti trasportati dal fiume e dal moto ondoso,come gusci di conchiglia e resti vegetali, perchè sono luogo di nidificazione per alcuni uccelli come il Fratino.


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Vogliamo ringraziare il Consorzio 1 Toscana Nord perché con pazienza e molta disponibilità ci ha fatto capire quanto la salvaguardia dell’ambiente dipenda da noi e come, con qualche accortezza, si possa preservare tanta bellezza!!! Grazie e continuate con questo entusiamo!

Riportiamo qui alcune impressioni, lasciate dagli studenti, riguardo all’esperienza di incontro con il Consorzio e la sua attività: • Mi è piaciuto tanto trovare le piante e i ciottoli e classificarli • Mi sono piaciute le cascate e mi è piaciuto scoprire degli animali che non pensavo esistessero davvero • Mi è piaciuto conoscere e vedere le,opere del Consorzio a protezione dell’ambiente e delle persone • Mi è piaciuto scoprire la natura intorno a me, soprattutto gli animali • Mi è piaciuto approfondire quello che avevamo visto e raccolto o semplicemente ci era stato spiegato, realizzando il libro • Mi sono piaciute tanto la lezione in classe e la gita sul Serchio perché gli esperti hanno spiegato molto bene. Sono state esperienze istruttive e divertenti allo stesso tempo. • Mi è piaciuta la parte del disegno, perché ho omparato a disegnare i fiori nel dettaglio. • Questo percorso mi è piaciuto, perché sono molto curiosa e mi piace imparare sempre cose nuove. Grazie al Consorzio ne ho imparate molte e mi sono divertita a stare con nuovi amici e a vedere cose interessanti.

Stefania Piccinini Scuola secondaria di Villa Basilica.

Classe 1aS I.C. “G.Puccini” Pescaglia

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Elaborati dei ragazzi

I ragazzi a scoprire il territorio con i suoi mille corsi d’acqua

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Ed ecco alcuni degli elaborati che le scolaresche hanno realizzato una volta giunte al termine del percorso didattico. Cartelloni, diorami, collage di foto, poesie, racconti e anche lavori multimediali: la fantasia non ha limiti!

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Elaborati dei ragazzi

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Elaborati dei ragazzi

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Elaborati dei ragazzi

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Elaborati dei ragazzi

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Foto delle gite

Esperienze sul campo con la guida di esperti egli Fattoria d i t Alboga t

In classe si studia, ma in gita, una volta fuori, si osserva, si ascoltano i suoni della natura e si imparano le azioni che l’uomo può compiere per vivere il territorio in sicurezza.

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Le giornate conclusive sono sempre momenti importanti. Il percorso didattico è giunto al termine ed è bello ricordare tutti insieme l’esperienza. In segno di omaggio alla Natura, sono stati anche piantati tre nuovi alberi nel giardino della fattoria degli Albogatti.

Serchio Bocca di o i Vecchian Marina d

Oasi del Bottaccio

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Foto delle gite

Oasi di Massaciuccoli

Fitodepurazione a Vecchiano

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