Diphylleia - Romanzo (anteprima)

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1. Un nuovo inizio Quella sera di Gennaio, come tante altre sere di tanti altri mesi, il mondo sembrava fermo. Come se avesse concentrato tutte le sue attenzioni su Smell street, nella città di Duluth, nello stato del Minnesota. La neve, che nelle notti precedenti era scesa lieve dal cielo rendendo sorda e muta la città, aveva reso l'atmosfera incredibilmente soave. Dal bianco quasi accecante delle strade completamente innevate risaltavano alla vista i fari delle auto di passaggio e le luci dei semafori che tingevano un po' quell'atmosfera dannatamente pura. Il freddo si insidiava tra le case, passava le pareti, toccava le persone. Ma tra quel freddo, fra quel vuoto, c'era chi ancora sperava. Chi ancora non si lasciava trapassar l'anima da quell'aria gelida. C'era chi aveva il cuore caldo, pieno di speranza, pieno di voglia di vivere, di sciogliere quel maledetto ghiaccio da cui si sentiva soffocare. E non c'era vento quella sera ma solo lunghi ed interminabili sospiri. Non c'era pioggia, quella sera, ma solo pesanti lacrime. Non c'era neve che scendeva lieve. Non c'era niente. Eppure si sentiva profumo d'amore in quella stanza d'ospedale in cui si trovava Aiyana. «Infermiere! infermiere! Ha aperto gli occhi! Li ha aperti, li ha aperti!» «Eccomi! Come dice? Ha aperto gli occhi?» «Si! Mi ha guardata, mi ha guardata!» «Si avvicini signora, provi a parlarle, coraggio.» La signora Karla si avvicinò lentamente al letto dove era sdraiata la nipote. Si bloccò un attimo prima di arrivare, chiuse gli occhi e mormorò tra sé parole disperate. «Ti prego, fa che sia sveglia, fa che sia sveglia…»

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