Calabria Economia - n.3 2011

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B U S I N E S S

M A G A Z I N E

Periodico di informazione economica edito da Mediaservice Srl ANNO III

| NUMERO 3 | 2011 | 2,50 EURO

Camera Commercio Crotone: premio qualità della PA

Carabinieri: celebrato il 197° anniversario

Poste Italiane S.p.A. - Spedizione in abbonamento postale -70% Aut: CBPA-SUD/NA/297/2009

Energia eolica: un’opportunità o solo business?

Gaglioti

alla guida

di

Uniocamere Paolo Abramo terzo mandato

Lucio Dattola Legalità e Sviluppo



editoriale

La Calabria a Bergamo a testa alta di

R

icevere i complimenti fa sempre bene. Soprattutto se arrivano da chi svolge lo stesso tuo lavoro e lo fa a centinaia di chilometri dalla tua regione. Ti fa capire che sei sulla buona strada. Che tutti gli sforzi che metti in campo non sono inutili. Che, quasi quasi, puoi essere un modello “esportabile” dopo che, per anni interi, sei stato visto esattamente al contrario, cioè un modello da non prendere come esempio. I complimenti li abbiamo ricevuti, come classe imprenditoriale, dopo la nostra partecipazione all’Assise generale di Confindustria che si è svolta a Bergamo. E’ stata la stessa presidente del Comitato Mezzogiorno di Confindustria, Cristiana Coppola, a testimoniare la sua soddisfazione per aver visto un cambiamento di rotta nel nostro modo di essere. Non più gli imprenditori che si piangono addosso ma un nuovo ceto imprenditoriale, che rifiuta senza esitazioni la logica assistenziale e intende misurarsi sui mercati nazionali e internazionali. L’immagine che ne è venuta fuori è quella di un gruppo di manager evoluti, pronti a raccogliere le sfide di una situazione economica difficile. Come del resto testimonia l’esigenza di aver dovuto convocare l’Assise generale di Confindustria, fatto che nella storia è accaduta un’altra sola volta, nel 1992. Ma ora vorrei ritornare all’incipit del mio ragionamento, a quei complimenti che ci hanno sì fatto piacere ma che non possono certo esimerci dall’esprimere

numero 3 - 2011

Aldo Ferrara*

quelle che sono le nostre richieste per far tornare il Mezzogiorno e la Calabria al centro degli interventi governativi. Perché se legittimamente, nel profondo Nord, gli imprenditori scendono in strada, anche se in silenzio, per sensibilizzare il Paese sulle condizioni di incertezza e le difficoltà che vivono (si veda quanto accaduto a Treviso), ritengo che sia altrettanto legittimo denunciare quei vincoli e quei ritardi che limitano e minano la libertà di intraprendere alle nostre latitudini. E ce ne sono tanti. A cominciare dalla criminalità organizzata. A tal proposito mi piace sottolineare che il cambio di mentalità della nostra imprenditoria si manifesta con atti concreti, come quello della denuncia di episodi estorsivi. Il riferimento è al caso Impremed e al coraggio dei vertici di quella azienda nel raccontare alle forze dell’ordine le pressioni che stavano subendo. C’è poi il problema delle infrastrutture. Se fino a Napoli non ci si può lamentare, è proprio la punta dello Stivale a soffrire di pesanti discriminazioni rispetto al resto d’Italia con una linea ferrata inadeguata e un’autostrada in perenne adeguamento. Ma anche di infrastrutture immateriali abbiamo bisogno, cercando di colmare il gap di connettività di cui il territorio meridionale, tra le altre cose, soffre. E ancora la tanta sbandierata (in campagna elettorale) fiscalità di vantaggio, un incentivo notevole per attrarre investimenti: quanto bisognerà aspettare ancora per attuarla?

Inutile proseguire con la lista delle priorità. Noi le conosciamo bene. E i complimenti ricevuti altro non possono fare che spronarci a chiedere ciò che ci consentirebbe di crescere. Noi e il territorio in cui operiamo. ● * editore di “Calabria Economia”

«Non più gli imprenditori che si piangono addosso ma un nuovo ceto imprenditoriale, che rifiuta senza esitazioni la logica assistenziale e intende misurarsi sui mercati nazionali e internazionali»

editoriale

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editoriale

La polemica sui Bronzi di Riace e il nostro patrimonio archeologico Perché non discutiamo di un argomento sempre glissato: come tutelare e valorizzare al massimo l’immensa ricchezza che la Calabria ha ereditato dalla storia? di

I

n Calabria siamo sempre bravissimi a scatenare polemiche tanto accese quanto inutili. E’ accaduto anche in merito allo spot tv realizzato con un’animazione dei Bronzi di Riace. Gli imponenti Guerrieri ogni tanto, è proprio il caso di dire, ritornano a galla. Fiammate di scontri dialettici e poi tutto come prima, o addirittura peggio di prima. Questo intervento non è volto a prendere posizione circa la nuova campagna di comunicazione ideata dalla Regione per incrementare le presenze turistiche. Sarà più corretto, come peraltro si dovrebbe fare in ogni circostanza, valutare i risultati e commisurare gli investimenti ai benefici ottenuti. Sarebbe giusto e bello se anche le remunerazioni dei dirigenti venissero legate al raggiungimento, vero e reale, di obbiettivi. Ma ora rischieremmo di aprire un’altra voragine! Le tante parole lette attorno all’utilizzazione dell’immagine dei Bronzi dovrebbero farci riflettere su un tema centrale, e questo sì di rilevanza strategica, legato all’immenso patrimonio archeologico della Calabria. Ne abbiamo già parlato all’indomani dell’edizione 2011 della Bit, prendendo spunto dalla conferenza stampa tenuta da Scopelliti, Sgarbi e Rio. E’ proprio il caso di ribadire alcuni concetti. Se la Calabria avesse

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Massimo Tigani Sava*

saputo tutelare al meglio, promuovere e valorizzare il tesoro inestimabile che ci ha regalato la storia, non saremmo qui a discutere, continuamente e miseramente, di sottosviluppo, di disoccupazione, di record negativi. Si è preferito, nei decenni, scavare in altre direzioni piuttosto che nelle aree archeologiche primarie: Locri, Crotone, Reggio, Caulonia, Sibari… (l’elenco è letteralmente sterminato). E anzi, così come nel tempo hanno dimostrato inchieste della magistratura e indagini delle forze dell’ordine, abbiamo subito anche molti scavi illegali, ad opera di tombaroli e di organizzazioni con contatti internazionali che hanno saccheggiato quell’immenso museo sotterraneo che è la nostra regione. In verità se millenni di storia ci hanno lasciato ricchi, non possiamo dimenticare che, evidentemente, è stato anche fortemente impoverito il nostro dna, mettendo in luce difetti, limiti, ritardi, incapacità, indolenze, ignoranza, degenerazioni che hanno prodotto lo sfascio che tutti abbiamo di fronte. Se la recente polemica sui Bronzi avesse risvegliato la voglia di concentrarci su una questione tanto importante, alla fine l’avremmo anche salutata positivamente. Temiamo, però, che dopo più o meno forbite prese di posizione, ogni cosa resterà immutabilmente ferma, e i tesori accumulati a

partire dalla stagione di Italo continueranno a rimanere sottovalutati ed emarginati. Chiudo con una stupenda frase di Proust: “La vera terra dei barbari non è quella che non ha mai conosciuto l’arte, ma quella che, disseminata di capolavori, non sa né apprezzarli né conservarli”. Alla politica propongo l’unico dibattito davvero serio da condurre fino in fondo: quanto siamo stati e quanto continuiamo a essere barbari? Le Facce di Bronzo si astengano dal prendere posizione! ●

* direttore responsabile “CalabriaEconomia”

Scrivi a: direttore@calabriaeconomia.it

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Sommario

www.calabriaeconomia.it

PRIMO PIANO

Economia

6 La Calabria a Vinitaly e Tutto Food 2011

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70 opportunità dell'autoimpresa

Gaglioti a Unioncamere Calabria

71 l'Olio extravergine di oliva

ATTUALITà 14

Reggio, Legalità e SVILUPPO

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Carabinieri: 197° anniversario

turismo

26 Paolo Abramo riconfermato presidente della Camera di Commercio di Catanzaro

30 “I Servizi Telematici dell’Agenzia delle Entrate” 32

34 Protocollo d’intesa tra GDF e Soprintendenza per i beni archeologici Terre di Cosenza: una nuova Doc

38 Dieta Mediterranea: una giornata formativa a Vibo Valentia 40

Ospedale Lamezia: Istituito un nuovo Centro d’eccellenza regionale

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Nuova opera di Affidato

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In Italia la laurea non paga

43 successo per Francesco Tassone 44

Consuma e Spendi Calabrese: Secondo Meeting dei Giovani Imprenditori

50 Alla Camera di Commercio di Crotone il prestigioso Premio Qualità della Pa 54

BOLOGNA FIERE Sana 2011, un anno di svolta

55 E’ nata “La Calabrese”: pizza con i Salumi di Calabria a Dop

Calabria deco/2 56

"I prùna di fràti" da Terranova

FLASH NEWS 58

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Presentato Magna Graecia Bus Express

HI-TECH

80 lE NEWS DAL MONDO DELLA TECNOLOGIA

Talarico ha incontrato Arlia

33 LameziaEuropa: riunita l’Assemblea ordinaria degli Azionisti

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Energia eolica: una riflessione Pia-Ig: firmati i contratti

74 miev: Per un futuro sostenibile

"Sos Rinnovabili": mobilitazione!

28 Eletta la Giunta della Camera di Commercio di Catanzaro

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business

23 Nuccio Caffo eletto presidente dei Giovani Imprenditori del sud 24

Vincenzo Boccia in Calabria

sommario

Editoriali 1 La Calabria a Bergamo a testa alta di Aldo Ferrara

3 La polemica sui Bronzi di Riace

e il nostro patrimonio archeologico di Massimo Tigani Sava

In Copertina Giuseppe Gaglioti alla guida di Unioncamere Donatella Romeo Premio qualità della PA

Gen. Adelmo Lusi

197° anniversario Carabinieri

Paolo Abramo terzo mandato

Lucio Dattola

Legalità e sviluppo

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Sommario

www.calabriaeconomia.it

Calabria Economia periodico di informazione economica Anno III - numero 3 - 2011 Editore

Aldo Ferrara

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AGrOALIMENTARE La Calabria a Vinitaly e Tutto Food 2011

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Consuma e Spendi Calabrese: importante confronto a Crotone nel corso del Secondo Meeting dei Giovani Imprenditori

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Piccola Industria, il presidente nazionale Vincenzo Boccia ospite di Confindustria Calabria

Quotidiano Economico On-Line

Leader nella regione per informazione e comunicazione Notizie economiche e politiche in tempo reale

seguici su

Collaborazioni esterne saltuarie Andrea Ansani, Stefania Argirò, Maurizio Bonanno, Giacomo Carbone, Angela Caridà, Vittorio Daniele, Pasquale De Pietro, Eugenia Ferragina, Milena Galati, Davide Lamanna, Angela Latella, Enrico Mazza, Monia Melia, Mario Meliadò, Raffaele Nisticò, Paolo Orofino, Rosario Previtera, Luca Zema Progetto grafico Gianluca Muzzi Fotografie: Icaro fotocronache MediaService srl Cooperativa Servizi editoriali Stampa Stabilimento Tipografico De Rose Montalto Uffugo (CS)

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"I prùna di fràti" da Terranova Un prodotto unico e buonissimo a marchio De.C.O.

Contatti Redazione via Caduti sul Lavoro, n. 9 88100 S. Maria di Catanzaro tel. 0961.781410 - fax 0961.789650 www.calabriaeconomia.it info@calabriaeconomia.it In redazione: Rita Macrì, Rosalba Paletta (Cooperativa Servizi editoriali) Catanzaro info@coopservizieditoriali.com

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Direttore responsabile

Massimo Tigani Sava

Società Editrice Mediaservice Srl via Caduti sul Lavoro, n. 9 88100 S. Maria di Catanzaro www.mediaserviceagency.it info@mediaserviceagency.it Pubblicità tel. 0961.781410 - fax 0961.789650 Responsabile Marketing Biagio Muzzi info: 333.3686792 marketing@mediaserviceagency.it Pubblicazione mensile registrata presso il Tribunale di Catanzaro al n. 14 Reg. Stampa del 07/07/2008

Inviare Comunicati stampa, testi e foto a:

info@calabriaeconomia.it

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Inviato in tipografia: 22 giugno 2011

sommario

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Agroalimentare, Calabria in fiera

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Agroalimentare, Calabria in fiera

Vinitaly 2011: Cantine e Vini di Calabria per parlare di una terra nobile e antica Presenti a Verona molti dei protagonisti della vitivinicoltura calabrese

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Alcune immagini dei protagonisti della vitivinicoltura e dell'olivicoltura di Calabria presenti al Vinitaly, edizione 2011. In basso a sinistra il presidente di Confagricoltura Calabria, Nicola Cilento, che ha effettuato una lunga visita agli stand accompagnato dal direttore regionale Giovanni Iannuzzi

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n Calabria il vino ha origini davvero antiche, che risalgono almeno ai tempi della Magna Grecia, e quindi stiamo parlando di un periodo storico che inizia a muovere i primi passi a partire dall’VIII secolo a.C. Nel numero precedente del nostro magazine abbiamo già parlato, diffusamente, e con ampi corredi fotografici, della presenza della nostra regione all’edizione 2011 del Vinitaly. In alcuni editoriali, apparsi anche nella versione online della nostra testata (www.calabriaeconomia.it) abbiamo anche offerto delle riflessioni circa la possibilità, che tutti dobbiamo avvertire, di valorizzare

ancora meglio la partecipazione delle cantine regionali ad appuntamenti tanto importanti e qualificati qual è, senz’altro, la kermesse veronese. Il concetto che vogliamo ribadire in queste pagine (così ricche di immagini scattate al Vinitaly e che si riferiscono tutte all’area espositiva Calabria e alle aziende presenti nella città di Giulietta), ruota tutto intorno al rapporto, sempre più indissolubile, almeno per le più affermate aree vitivinicole europee, che deve esistere fra territorio e produzione vinicola, fra cultura di un’area geografica ed etichette. Una bottiglia di vino deve poter parlare della lunga storia che ►

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Agroalimentare, Calabria in fiera

Le aree calabresi dedicate al vino (Vinitaly) e all'olio extravergine di oliva (Sol)

l’ha fatta nascere. Solo così, almeno per una Calabria che, rispetto alle sole quantità, è quasi marginale o comunque non di prima fila, si può pensare di conquistare porzioni di mercato, nel nostro stesso Paese e all’estero. La “gara” che noi possiamo condurre non è quella delle enormi quantità, dei prezzi stracciati, delle produzioni altamente tecnologizzate e meccanizzate. Non disponiamo delle superfici infinite dell’Australia, non abbiamo i capitali che necessitano per fare vini in volumi enormi, e soprat-

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tutto (ma questa a nostro avviso è una fortuna) le nostre forti radici ci inducono a rispettare tradizioni consolidate. La difesa dei vitigni autoctoni, dei sapori più originali, delle tecniche di coltivazione più antiche, non rientra in una sfera culturale improntata ad un romanticismo poco attento alla realtà dei numeri e dei profitti. E’ vero il contrario, piuttosto, nel senso che proprio la capacità di elevare a sistema un’identità ben precisa, collegata ai millenni di vicende che abbiamo alle spalle, rappresenta quel valore aggiunto in grado di non farci sparire e di porre quindi le basi affinché il vino diventi sempre di più, per la Calabria,

un comparto trainante. Su questo piano la presenza delle Cantine calabresi a Verona non ha deluso, riconfermando, in un’abile sintesi fra tradizione e innovazione, la capacità di restare legati al territorio, di non subire lo schiacciamento omologante di proposte di massa indistinte e incolori. Se questo sforzo portato avanti, con coraggio e determinazione, dai produttori, venisse accompagnato da adeguate azioni promozionali e di marketing, anche nel corso delle principali fiere, potremmo dire a voce alta di aver raggiunto un risultato importante. Il nostro non è un atteggiamento vacuamente critico, ma è frutto di uno spirito positivo che tiene conto degli sforzi crescenti messi in atto anche dalle principali istituzioni che governano il settore. Intendiamo solo puntualizzare, anche alla luce di consolidate esperienze, che si può fare molto di più e che si può comunicare meglio. Anzi, vogliamo proprio sottolinearlo con forza: soltanto una comunicazione seria, continua e professionale può, se associata ovviamente alla qualità dei vini, riuscire a generare economia. A Verona ci ha fatto piacere incontrare alcuni dei principali protagonisti della vitivinicoltura calabrese: da Antonio Statti a Nicodemo e Paolo Librandi, da Danila e Manuela Lento a Valentino Zito e i suoi fratelli, dai cugini Ippolito ai fratelli Greco, da Lello e Salvatore Senatore a Ninni Tramontana, da Roberto Ceraudo a Francesco Carvelli, da Giuseppe Russo a Pasquale Iuzzolini, da Ippolito Spadafora a Umberto Ceratti, alle famiglie Garrubba, Capoano, Colacino, De Luca, Parrilla, Criserà, Malaspina, Nola... I vini della nostra regione continuano a migliorare e a maturare. E anche gli specialisti del settore (importante il premio Cangrande ricevuto dall'enologo Antonio Zaffina). Ora costruiamo un sistema forte!• (mts)

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Agroalimentare, Calabria in fiera

Le eccellenze agroalimentari calabresi protagoniste al Tutto Food Milano 2011 Presentato l’ampio e straordinario paniere di prodotti figli di culture antichissime

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e eccellenze agroalimentari ed enogastronomiche della Calabria hanno giocato un ruolo da protagoniste alla terza edizione di Tutto Food Milano, che si è tenuta lo scorso maggio nei padiglioni della Fiera di Rho. L’area interamente dedicata alla nostra terra, curata dai Dipartimenti Agricoltura e Attività produttive della Regione Calabria, in collaborazione con le Camere di Commercio, è stata caratterizzata da una forte volontà di valorizzare, in un contesto internazionale, quello che è uno dei patrimoni senz’altro più strategici di cui disponiamo. Culture antichissime, a partire dal mito di Italo e, risalendo su nei secoli, a cominciare dallo splendore

Le aziende calabresi presenti a Tutto Food hanno ricevuto la visita dell'assessore regionale all'Agricoltura, Michele Trematerra

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della Magna Grecia, ci hanno lasciato in eredità cibi, piatti, usi, atmosfere, tradizioni che sono veramente unici non solo nell’area mediterranea e in Europa, ma in tutto il mondo. Se c’è una regione, nel pianeta, che si discosta in maniera netta e chiara dai processi di standardizzazione e omologazione imposti dalla globalizzazione, anche sul piano dell’alimentazione quotidiana, questa è senz’altro la Calabria. Siamo ricchi di profumi, di colori, di sensazioni particolari e inimitabili, di prodotti tipici che vengono apprezzati

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Agroalimentare, Calabria in fiera

universalmente. Dai salumi ai tanti formaggi, dalle “liturgie” del piccante alle essenze del bergamotto, dai vini alle acque minerali, dalle bibite ai liquori, dalle conserve alla frutta fresca, dall’olio extra vergine di oliva, vero salutare principe della tavola, alle castagne, ai funghi, alla cipolla rossa di Tropea… Potremmo proseguire per ore ad elencare le mille varietà di un settore agroalimentare e di una ricchezza enogastronomica che poggiano ancora, e per fortuna, su legami fortissimi con il territorio. E proprio in relazione a

queste considerazioni che stiamo proponendo (e che di certo meriteranno ulteriori approfondimenti), possiamo affermare che lo sforzo da compiere, tutti assieme, per rendere ancora più proficue queste presenze alle fiere internazionali di settore, sta nella capacità di affidarsi alla cultura, alla comunicazione qualificata, alle relazioni indissolubili che esistono tra eccellenze e storia. Insomma, se nel panorama mondiale vogliamo continuare a ritagliare nicchie di mercato sempre più consistenti, non abbiamo che da lavorare

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sull’identità, sulla “personalità”, sul dna delle nostre produzioni prevalenti. La voglia di fare, la dedizione, la passione, i sacrifici dei principali produttori ci sono già. Le istituzioni, a partire dalla Regione Calabria e dalle Camere di Commercio, da alcuni anni a questa parte hanno compiuto passi in avanti molto significativi. Ora e il momento, in spirito positivo, di programmare meglio e di credere fermamente nella forza trainante dello stile di vita calabrese che solo la strumentalità di una certa politica e di una certa visione

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Agroalimentare, Calabria in fiera

nordista, modernista all’eccesso e consumistica (e non ci riferiamo in alcun modo alla Lega di Bossi) vuole relegare nella sfera dell’arretratezza e, nei casi peggiori, della negatività elevata a sistema. “Calabria Economia” si sta proponendo sempre di più come uno strumento utile alla crescita dei settori agroalimentare, enogastronomico, turistico e culturale della Calabria, sia attraverso il magazine, sia attraverso l’edizione online (www. calabriaeconomia.it). Abbiamo seguito direttamente appuntamenti fondamentali

come il Seal di Parigi, il Fancy Food di New York, la Biofach di Norimberga, La Dolce Vita di Londra, il Cibus di Parma, il Vinitaly di Verona, Medoliva di Arezzo e poi anche Tutto Food Milano. Alle istituzioni coinvolte e, soprattutto, ai tanti produttori, sono stati offerti spazi di comunicazione e di informazione altamente innovativi e puntuali. Continueremo su questa strada nella consapevolezza di contribuire a irrobustire la porzione più sana e più generosa della Calabria. • (p.a.)

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Vita delle Camere di Commercio

Giuseppe Gaglioti è il nuovo presidente di Unioncamere Calabria Dopo l’esperienza di Roberto Salerno, la sintesi unitaria delle Camere di Commercio calabresi ha portato alla scelta dell’imprenditore edile cosentino che guida l’ente camerale bruzio di

Stefania Argirò

G

iuseppe Gaglioti, 58 anni, sposato, padre di 2 figlie, imprenditore edile espressione del mondo industriale, Presidente della Camera di Commercio di Cosenza è da tempo impegnato per il rilancio dell’ economia regionale su temi scottanti come l’accesso al credito e l’intermodalità ed annovera nel suo lungo curriculum importanti incarichi fra i quali: Presidente Costruttori Cosenza, Vice Presidente Nazionale ANCE Calabria, Amministratore Confindustria Cosenza. Gaglioti, nell’assumere la presidenza di Unioncamere Calabria, ha ringraziato vivamente il collega Salerno e tutti gli altri Presidenti delle Camere di Commercio della Calabria per l’impegno di questi anni e la passione profusa che hanno consentito all’Unione Regionale di raggiungere importanti traguardi. Gaglioti ha inoltre dichiarato di assumere il nuovo ruolo all’insegna della continu-

ità ed il suo impegno da uomo di sistema sarà di rilancio del ruolo delle Camere di Commercio su temi vitali per l’uscita dalla crisi economica quali l’internazionalizzazione e l’innovazione ma soprattutto l’apertura di un dialogo nuovo con la Regione Calabria e le altre Istituzioni regionali che devono trovare in Unioncamere l’interlocutore privilegiato per i rapporti con le imprese.

«Fare sistema per dare valore alle nostre imprese – dichiara Gaglioti – parole d’ordine comuni a chi opera nel mondo camerale - deve diventare la piattaforma per costruire rapporti chiari e concreti con i nostri partner istituzionali, nazionali e locali, per lo sviluppo del nostro territorio, primi fra tutti la Regione Calabria e il Governo Nazionale. Una buona programmazione che fissi gli obiettivi e individui le azioni per raggiungerli e dia trasparenza alle risorse disponibili per portarli avanti è responsabilità di ciascuna Istituzione. E diventa la base imprescindibile per una cooperazione che non giochi su “mediazioni al ribasso” ma trovi nel riconoscimento reciproco del ruolo di ciascuno degli attori coinvolti e nel confronto aperto nelle “cose da fare” la base per moltiplicare la capacità di agire e le risorse disponibili. L’unione Regionale e le cinque Camere di Commercio calabresi sono già in campo per giocare e vincere questa partita». ●

Giuseppe Gaglioti

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attualità

Condizioni per lo sviluppo della Calabria

Importante convegno organizzato dalla Camera di Commercio e da Confesercenti nel corso del quale è stato presentato un autorevole report

Reggio Calabria Legalità significa SVILUPPO di

Mario Meliadò

I

cittadini e gli imprenditori di Reggio Calabria e provincia hanno gli occhi aperti e l’illegalità attorno a sé la notano, eccome. Ne sentono il fiato sul collo. Solo, magari, dovendo descrivere l’atmosfera si autosuggestionano ritenendo che nella loro vita questo non cambi nulla… E’ un po’, questo, il senso ultimo dei dati emersi nell’ambito del report prodotto dalla Camera di commercio reggina (presidente, Lucio Dattola) e da Confesercenti (presidente calabrese, Antonino Marcianò), elaborato da due partner tecnici d’eccezione: l’istituto Tagliacarne e l’istituto Piepoli. L’indagine Legalità e sviluppo in provincia di Reggio Calabria – Report sulla conoscenza e sulla percezione dell’illegalità è stata autorevolmente presentata nella sede dell’Ente camerale di Reggio Calabria, nel contesto più

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attualità

complessivo del progetto Legalità = Sviluppo. Accanto al padrone di casa Dattola, al direttore generale della Camera di commercio Antonio Palmieri (speciale moderatore, per l’occasione) e allo stesso Marcianò, relatori d’eccezione il prefetto reggino Luigi Varratta, il presidente del Tribunale di Reggio Calabria Luciano Gerardis, il procuratore distrettuale Giuseppe Pignatone e, appunto per illustrare il portato tecnico-contenutistico del report, Filomena Tucci (responsabile Istituto Piepoli) e Paolo Cortese (responsabile Osservatori economici Istituto Tagliacarne). In apertura, giusto Palmieri ha ricordato come lo sviluppo sia «la risultante di due fattori internazionalmente riconosciuti quali sostenibilità e competitività: in questo senso, ogni elemento che alteri la libera concorrenza, e la tracotanza della criminalità organizzata è senz’altro tra questi, blocca in toto il sano sviluppo del territorio». Il presidente Lucio Dattola, nel

porre l’accento sulla rilevanza di «un’indagine effettuata su duemila “antenne”, cioè assai più dettagliata e attendibile di molti sondaggi demoscopici di levatura nazionale», s’è soffermato sul concetto di percezione di legalità e illegalità: «In tanti parlano di racket, “pizzo”, usura: ma pare difficile riuscire a quantificarne l’impatto. E’ bene tener conto che spesso ci si trova di fronte a situazioni “miste”, in cui discernere il dato ambientale dalla pronunciata illegalità non sempre è agevole; e poi – ha aggiunto il presidente della Camera di commercio di Reggio Calabria – va sottolineato come la sfida della ‘ndrangheta si sia ormai rivelata perdente, grazie

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attualità

Condizioni per lo sviluppo della Calabria

Il presidente Lucio Dattola durante il suo intervento a Reggio Calabria

all’encomiabile operato della magistratura e delle forze dell’ordine sul territorio reggino, a una consapevolezza civile che a piccoli passi si sta facendo strada nel corpo sociale e a un fenomeno fin qui inedito, la presenza massiva di “pentiti” tra le fila del crimine organizzato calabrese, che tra l’altro porta anche i conniventi a riflettere meglio sul probabile disvelamento futuro di ogni collusione». Ma i pericoli, naturalmente, sussistono ancòra. Di qui un riferimento intrigante, per chiunque si occupi di economia: «E se domani le ‘ndrine s’impadronissero delle agenzie di rating? Pensateci – ha esortato Dattola –: il peso economicofinanziario di aziende e degli stessi Paesi di tutto il mondo cambia secondo una doppia o tripla “A” assegnati da agenzie private. Per una criminalità organizzata agguerrita non sarebbe difficile spostare le proprie speculazioni, infiltrandole, su queste determinanti agenzie». Proprio sull’esigenza di una rinnovata battaglia anche culturale – in senso

ampio – hanno insistito i magistrati presenti all’appuntamento e lo stesso prefetto Varratta. Il capo della Dda reggina Pignatone, in particolare, ha sottolineato sì la rilevanza dei nuovi collaboratori di giustizia – da Moio a Villani passando per Nino Lo Giudice – evidenziando, al contempo, che «ancòra aspettiamo una risposta forte in termini di denunce da parte di chi, specie nell’ambito delle attività economiche, dei clan è vittima». IL PROGETTO Legalità = Sviluppo è il progetto elaborato da Confesercenti e Sos Impresa con la partecipazione della Prefettura di Reggio Calabria – cofinanziato dalla Regione – e portato avanti in sinergia con la Camera di commercio reggina. Obiettivo, secondo gli stessi artefici del progetto, «conoscere i comportamenti e le percezioni d’imprenditori e cittadini rispetto alla cultura della legalità». IL REPORT Step più che significativo del proget-

to Legalità = Sviluppo è il primo rapporto “Legalità e sviluppo in provincia di Reggio Calabria – Report sulla conoscenza e sulla percezione dell’illegalità”. L’indagine è stata effettuata nel dicembre 2010 su oltre 2mila cittadini di Reggio e provincia (a cura dell’istituto “Piepoli”, fra le più note agenzie demoscopiche del Paese) e 500 imprese della medesima area territoriale (ad opera dell’istituto “Guglielmo Tagliacarne”, che è poi il centro studi di Unioncamere). CONTESTO SOCIALE Evidenzia nella prima e più ampia sezione del report (cioè quella che scandaglia il rapporto fra gli imprenditori e la legalità) l’istituto “Tagliacarne” come la criminalità abbia senz’altro «un costo, sociale ed economico», che – fra sobria eleganza verbale e tecnicalità – viene identificato in «elementi di squilibrio, esternalità negative e perdite d’efficienza del sistema». E’ proprio per questo che rileva una “fotografia” intorno alla ►

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attualità

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attualità

Condizioni per lo sviluppo della Calabria

percezione della legalità e, di converso, dell’illegalità sul territorio (che gli imprenditori intervistati quantificano in un buon 28,4% dell’intera ricchezza prodotta nel Reggino), destinato a sicura periodicità. Il contesto criminale svela oltre 100 locali di ‘ndrangheta per più di 7mila affiliati, in una Reggio Calabria quinta nel Paese per il suo Ipm (Indice di permeabilità mafiosa); 812,3 reati denunciati ogni 100mila abitanti in provincia di Reggio (dati 2008) e il disaggregato chiarisce: il Reggino è il terzo territorio provinciale d’Italia per omicidi volontari (34) e il primo per tentati omicidi (52), primeggia per danneggiamenti seguiti da incendi (85,9 contro la media nazionale di 17,9) ma oltrepassa il dato medio italiano anche per rapine in casa e negli uffici postali. Alquanto incredibile, poi, che nella quarta provincia per Iru (Indice di rischio-usura: per la cronaca, Reggio è superata solo da Vibo Valentia, Catanzaro e Caserta) in un anno si siano denunciati solo 3 casi di usura, che hanno portato alla denuncia complessiva di 31 persone.

rato annuo, dell’86,1% per il comparto edile e, territorialmente, dell’83,7% nel circondario di Locri). Quanto alle motivazioni più significative del fabbisogno finanziario d’impresa, difficoltà non prevedibili sono segnalate dal 62,5% delle aziende nella specifica area dello Stretto, il fatturato non conseguito per il 54,5% delle imprese edili dell’intera provincia. Più significativo ancora uno sguardo alle contromisure: il 36,6% degli imprenditori dichiara di barcamenarsi con lo “scoperto” di conto corrente, il 34,7% al ritardato pagamento dei fornitori, ma non può che inquietare il 20,8% del campione che risponde di ricorrere ad «altri canali di finanziamento». Facendo tristemente intuire quali, pur senza specificarli.

Da sinistra: Dattola, Pignatone, Scopelliti

APPROVVIGIONAMENTO FINANZIARIO Molte, su scala nazionale, (28,7%) le aziende che, avendo investito nel 2010, non sono riuscite a fronteggiare il proprio fabbisogno finanziario. Nel Reggino, però, calano drasticamente al 20,2% gli imprenditori del campione che dichiarano d’avere avuto difficoltà di questo tipo; al contrario, il 79,8% afferma di non avere avuto particolari problemi per il fabbisogno finanziario aziendale (con picchi dell’86,6% per le imprese sopra i 300mila euro di fattu-

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attualità

BANCHE & PUBBLICA AMMINISTRAZIONE Il 51,9% degli imprenditori intervistati lamenta un peggioramento delle condizioni creditizie (per il 28,7% maggior costo del denaro, per il 23,2% l’aumento delle commissioni; ma a ravvisare un maggior costo del denaro è il 35,8% delle aziende operanti nel commercio). Quest’appesantimento dei canali del credito è forse di per sé in grado di spingere una fetta delle imprese verso zone “grigie”, di connivenza con la criminalità;

ma il tutto si complica ulteriormente scandagliando il rapporto tra le imprese e la Pubblica amministrazione nel Reggino. Infatti il 60,1% degli imprenditori del campione asserisce di percepire la presenza di una «burocrazia illegale». Del resto, poi, la P.A. è presente fra i committenti delle imprese nel 24,8% dei casi, con punte del 46,8% nel comparto edile (immaginabile, considerata la tipologia produttiva); ebbene, in molti segmenti produttivi – dal commercio (74%) all’agricoltura (66,6%) al manifatturiero (64,7%) – il ritardo della P.A. nel pagare i corrispettivi viene considerato molto rilevante o, del tutto, «determinante» rispetto al propagarsi dell’usura. ILLEGALITA’ PERCEPITA Questo quadro, per quanto attiene alle aziende di Reggio Calabria e dintorni, identifica soprattutto nel rispetto delle leggi (64,5% del campione) il concetto di legalità: molto distanziati gli altri fattori. Ciononostante, nel contesto territoriale reggino, specie nel bel mezzo di una fase recessiva, sono tanti i comportamenti non certo legali che possono essere «giustificati» ad avviso degli imprenditori oggetto dell’indagine: dal ritardo nei pagamenti (29,9%) al lavoro nero (23%), dall’evasione totale delle tasse (14,8%) all’inosservanza delle norme in materia di sicurezza (5,8%). E se nell’ambito di questo tipo di questionario la criminalità economica è quella più avvertita (nel 62,5% dei casi sono usura ed estorsioni a essere considerati i comportamenti criminosi più gravi; nel 34,5% delle risposte sono gli atti di vandalismo a cose quelli più facilmente reputati «minacce reali» anche rispetto a minacce, intimidazioni o atti vandalici contro le persone).

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Condizioni per lo sviluppo della Calabria

Quanto alle dinamiche criminose infimo 1,6% d’aver mai contratto prein senso stretto, per chi fa impresa nel stiti “a strozzo”. Reggino è l’economia poco sviluppata A ogni modo, oltre metà degli imil motivo fondamentale (48,9%) della prenditori presi in esame ritiene che la penetrazione criminale nel tessuto so‘ndrangheta possa essere sconfitta, a ciale, seguita (31,7%) da elementi come patto che istituzioni e società si ribelliil «fattore culturale» e leggi troppo flesno. sibili. Quanto agli effetti dell’attività delinquenziale, un po’ incredibilmente PIANETA-LAVORO un imprenditore su 10 (il 10,6%) ritiene Il lavoro sommerso, stando al 73,9% che sia «ininfluente» sullo sviluppo ecodegli imprenditori reggini del campionomico, ma la gran parte del campione ne, su base provinciale è abbastanza o l’identifica come fattore di lievitazione molto importante o determinante; ad avdella concorrenza sleale (40,1%), freno viso degli attori del settore, rappresenta all’innovazione (25,7%) e all’occupaalmeno il 27,5% del totale dei rapporti zione (22%). Ma la “musica” cambia lavorativi nell’area ed è diffuso più che completamente quando i quesiti tentano altro (57,5% delle risposte) per ragioni di rintracciare la percezione dell’illegadi ordine fiscale. Secondo il 51,7% di lità attorno all’impresa: solo il 15,2% degli imprenditori del campione ammette di percepire spesso forme d’illegalità che inibiscono la normale attività aziendale, solo il 29,9% degli intervistati attribuisce una rilevanza determinante ai fenomeni criminali nel Reggino. E questo sebbene il 53,6% di loro stimi notevole o «abbastanza» l’influenza della “mala” nei Comuni di pubblico (da sx Peppe Raffa - Salvatore Di Landro - Gianni Nucera) riferimento e malgrado il campione rappresentativo quantifichi chi fa impresa, provoca distorsioni della in poco meno del 30% (28,4) la quota libera concorrenza (seguono altre valudi prodotto interno lordo “intercettata” tazioni, secondo le quali il “sommerso” dai clan. Del resto, il primo Report sulla è un freno alla crescita occupazionale conoscenza e sulla percezione dell’illeo, all’opposto, sopperisce all’eccessiva galità fornisce un dato che la dice lunga rigidità del mercato del lavoro). sul desiderio di descrivere fedelmente il fenomeno-criminalità, purché “da I CITTADINI lontano”: con incisività il campione …Già. Ma cosa ne pensano i regidentifica in edilizia, lavori pubblici e gini? La seconda sezione del report commercio i tre comparti più colpiti da (quella elaborata dall’Istituto “Piepoli”, racket e usura, poi però solo il 4,6% decioè) fa riferimento non più esclusivagli imprenditori interpellati afferma di mente a imprenditori e imprese, ma più aver subìto richieste di “pizzo”, solo un in generale alla cittadinanza, attraverso

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un campione di 1.200 persone (400 per ciascun circondario dello Stretto, di Palmi e di Locri). Ad avviso degli abitanti di Reggio Calabria e provincia, il fenomeno criminale influisce molto (34,7%) o abbastanza (33,1) sulla vita quotidiana della comunità, quasi 55 reggini su 100 sostengono che la criminalità incarni un forte limite per lo sviluppo economico territoriale. Eppure, il 56,5% del campione sostiene di non avvertire «mai» forme d’illegalità o prepotenza che limitano la propria vita; un emblematico 13% d’interpellati, diplomaticamente, non risponde o si dichiara incerto. Dati che fanno pensare a chi vuol “nascondersi”; e in qualche modo cozzano con l’ampio 40,5% di cittadini che afferma di aver fiducia nelle forze dell’ordine (un cui potenziamento numerico è anche, per la larga maggioranza degli intervistati, la chiave per garantire una maggiore sicurezza) e ancor più con un plebiscitario, francamente incongruo 92,1% del campione che si dice pronto a denunciare alle autorità un eventuale atto criminale nei propri confronti. E vista la grande attualità del tema della possibile vittoria sulle cosche – richiamato nel corso della presentazione del rapporto dallo stesso procuratore distrettuale Giuseppe Pignatone –, è interessante notare che, a fronte di una notevole maggioranza di fiduciosi, un’ampia fetta di cittadinanza (26,7%) ritiene la criminalità organizzata invincibile «perché ha connivenze con politici e amministratori locali» e, nel 2011 (sic!), 6 interpellati su 100 ritengono del tutto che la ‘ndrangheta sia «un’invenzione». ●

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L'Arma in Calabria

Carabinieri: celebrato il 197° anniversario della fondazione

Il Comandante della Legione Carabinieri Calabria, gen. Adelmo Lusi: “Particolarmente incisiva è risultata l’attività di aggressione alla criminalità organizzata” 18

attualità

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L'Arma in Calabria

di

Luca Zema

L

unedì 6 giugno, al Comando Legione Calabria che ha sede a Catanzaro, è stato celebrato il 197° Annuale della Fondazione dell’Arma dei Carabinieri, nata nel 1814 per volontà del Re Vittorio Emanuele I di Savoia. Nel suo intervento davanti a numerosi rappresentanti delle istituzioni civili, militari e religiose, il Comandante regionale, generale di brigata Adelmo Lusi, ha tracciato il bilancio dell’attività svolta nel periodo trascorso tra il giugno 2010 e il maggio 2011. ►

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Numeroso le autorità istituzionali, civili e religiose presenti alla cerimonia dell’arma a Catanzaro. Tra gli altri: il prefetto di Catanzaro, Antonio Reppucci; il presidente del Consiglio regionale della Calabria, Francesco Talarico e il suo vice Pietro Amato; i parlamentari Vincenzo Speziali e Mario Tassone; il sindaco del capoluogo, Michele Traversa; il presidente della Provincia di Catanzaro, Wanda Ferro; l’arcivescovo metropolita di Catanzaro e Squillace, mons. Vincenzo Bertolone; il presidente della Corte d’Appello di Catanzaro, Gianfranco Migliaccio; l’assessore regionale Mimmo Tallini.

« 740 beni tra sequestrati e confiscati per un valore

450mila euro, mentre sono stati 36

di oltre

i latitanti assicurati alla giustizia, dei quali

14 appartenenti alla ‘ndrangheta e 2 inseriti

«

nel cosiddetto elenco dei latitanti pericolosi


Il Comandante regionale dell'Arma dei Carabinieri, generale di brigata Adelmo Lusi, durante il suo discorso tenuto a Catanzaro


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In Calabria, dove sono allocate ben 287 Stazioni Carabinieri, si è registrata, rispetto al precedente arco temporale preso in considerazione, una diminuzione del totale dei reati consumati pari al 12,8%, con una punta massima positiva in provincia di Crotone (-20,1%). Hanno subito una contrazione, in particolare, i cosiddetti reati di criminalità predatoria rispetto ai quali l’opinione pubblica è particolarmente attenta e sensibile sul piano della percezione di sicurezza: furti (-11,3%), scippi (-29,2%), rapine (-1,2%). In riferimento a queste ultime si sono dimezzate quelle compiute ai danni di banche e uffici postali (-51,2%). Molto netta la diminuzione degli omicidi, calati del 21,9%, ed in modo specifico quelli riconducibili all’azione della criminalità organizzata (-40,0%). L’attività svolta dall’Arma in Calabria è stata molto intensa. I servizi esterni – ha ricordato il generale Lusi – sono stati 224mila. I delitti perseguiti sono stati 46.705, le persone tratte

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L'Arma in Calabria

in arresto 3.091 e quelle denunciate in stato di libertà 14.471. «Particolarmente incisiva – ha ricordato il comandante regionale – è risultata inoltre l’attività di aggressione condotta nei confronti dei patrimoni illeciti riconducibili agli esponenti delle cosche di ‘ndrangheta operanti nel territorio, con più di 740 beni tra sequestrati e confiscati per un valore di oltre 450mila euro, mentre sono stati 36 i latitanti assicurati alla giustizia, dei quali 14 appartenenti alla ‘ndrangheta e 2 inseriti nel cosiddetto elenco dei latitanti pericolosi». «I risultati operativi conseguiti – ha sottolineato il generale Lusi – sono rilevanti ed hanno contribuito a produrre un sensibile miglioramento della situazione della sicurezza pubblica nella nostra regione. L’impegno costante e appassionato di tutti i Carabinieri della Legione Carabinieri Calabria, con l’apporto particolarmente qualificato delle unità speciali operanti nel territorio (tra cui la Compagnia Speciale, il

Nucelo Cinofili e lo Squadrone Eliportato Cacciatori del Gruppo Operativo Carabinieri Calabria) sarà rinnovato con l’auspicio di un ulteriore sostegno materiale, tecnologico e legislativo per rendere ancor più penetrante ed efficace l’attività di tutti gli operatori del settore a beneficio del rispetto della legalità e della libertà di ogni cittadino». Tra i rappresentanti istituzionali presenti alla cerimonia, ricordiamo: il presidente della Corte di Appello di Catanzaro, Gianfranco Migliaccio; il presidente del Consiglio regionale della Calabria, Francesco Talarico e il suo vice Pietro Amato; l’assessore regionale Mimmo Tallini; i parlamentari Vincenzo Speziali e Mario Tassone; il prefetto Antonio Reppucci, il sindaco del capoluogo, Michele Traversa; il presidente della Provincia di Catanzaro, Wanda Ferro; il presidente della Camera di Commercio di Catanzaro, Paolo Abramo; l’arcivescovo metropolita di Catanzaro e Squillace, Mons. Vincenzo Bertolone. ●

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Nomine e incarichi

Nuccio Caffo eletto presidente dei Giovani Imprenditori del sud Dalla convention di Santa Margherita Ligure una sorpresa positiva per la Calabria

G

iovani Imprenditori: Sebastiano Caffo, titolare dell’omonima Distilleria calabrese, fa il bis. Il presidente dei Giovani Imprenditori Confindustria Calabria è stato nominato presidente del Comitato Interregionale del Mezzogiorno dei Giovani Imprenditori di Confindustria. L’elezione è avvenuta venerdì, poco prima dell'avvio dei lavori del convegno di Santa Margherita Ligure, che ogni anno raccoglie giovani imprenditori provenienti da tutta Italia. Caffo guiderà il gruppo di lavoro composto da altri 7 presidenti regionali: Mauro Maccauro (Campania), Gabriella Megale (Basilicata), Dario Polignano (Puglia), Silvia Cianciullo (Molise), Mauro Barnabei (Abruzzo), Cristiano Todde (Sardegna) e Silvio Ontario (Sicilia), nominato tesoriere del comitato. Tra le principali attività del Comitato Interregionale del Mezzogiorno vi è l’organizzazione dello storico convegno annuale di Capri e della manifestazione itinerante “We Love Sud”, che quest'anno si terrà per la prima volta in Sardegna. «Sono orgoglioso di rappresentare i colleghi di tutto il sud, che ringrazio per avermi affidato all'unanimità questo importante incarico – afferma Sebastiano Caffo. – Il mio impegno sarà incentrato, oltre che sui due importanti convegni, anche sul rafforzamento dei rapporti di collaborazione tra tutti i giovani imprenditori delle regioni meridionali in modo da poter portare avanti progetti comuni che contribuiscano allo sviluppo del sud. Oggi più che mai per il rilancio dell'economia italiana bisogna liberare le potenzialità inespresse del meridione. È fonda-

mentale che "il piano per il sud" tenga conto del grande serbatoio di giovani preparati, animati dalla voglia di mettersi in gioco nel mondo del lavoro e dell'impresa, senza dover necessariamente emigrare». Il convegno di Santa Margherita Ligure è stato l’occasione anche per tornare a parlare delle strategie e delle proposte di Confindustria per il rilancio del paese. «L’incontro – dice Caffo – rappresenta per i giovani imprenditori l'opportunità per portare all'esterno riflessioni e proposte maturate all'interno del movimento. A nome di tutti i giovani imprenditori del Sud mi complimento con il neo presidente Jacopo Morelli per aver evidenziato la situazione dei giovani italiani e la necessità di creare opportunità per chi si avvicina al mondo dell'impresa. Attendiamo da tempo – continua Caffo – una riforma che renda il fisco più equo per tutti, riducendo le tasse per imprese e lavoratori. È necessario aiutare le aziende avviate da giovani, riducendo le imposte nei primi anni di attività, questo può divenire uno stimolo per rimboccarsi le maniche ed iniziare presto a lavorare in proprio in modo da poter usufruire della massima agevolazione» . Per Caffo inoltre è tempo di attuare una seria politica per il meridione che contribuisca a far ripartire l’economia dell’intera penisola. «È chiaro – dice Caffo – che il Ministro Tremonti prudentemente non vuole fare riforme "in deficit", ma é pur vero che se ci fosse una reale volontà politica si potrebbe iniziare dal sud azzerando le imposte per le start-up che si insediano nel meridione, utilizzando i fondi non

spesi per mancanza di progettualità ed anche evitando così di alimentare lo sperpero di risorse destinate alle aree sottoutilizzate. Praticamente una sorta di "No Tax Region" per attirare nuovi investimenti al sud. In Calabria ne parliamo da anni, non è una novità, ma ad oggi sono pochi i segnali incoraggianti per una sua concreta realizzazione. Un primo passo in questa direzione è stato comunque fatto grazie ad una misura molto gradita dalle imprese già in attività, per le quali come si è visto, lo stimolo migliore ad investire è sicuramente dato dal credito d'imposta. Ciò fa capire quanto sia forte oggi l'esigenza delle imprese di una minore pressione fiscale. Fortunatamente alcune regioni meridionali quali Campania, Sicilia e la Calabria stanno lavorando nuovamente al rilancio di questo importante strumento che darà un forte impulso all'economia. In sintesi, legalità diffusa e incentivi fiscali, sono sicuramente le leve principali per far crescere il meridione. In un'Italia unita da 150 anni, che ancora non ha saputo colmare il divario tra il sud ed il resto del paese, bisogna lavorare in questa direzione, cogliendo l'occasione del federalismo fiscale che potrebbe permettere l'applicazione di una fiscalità di vantaggio nelle aree meno sviluppate, come contropartita per le maggiori difficoltà quotidiane che gravano sulle nostre imprese». • Sebastiano Caffo

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Energie alternative: un'occasione di crescita

"Sos Rinnovabili": La grande mobilitazione corre per l'Italia ed è arrivata in Calabria

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di

Rita Macrì

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nisciti anche tu al p o p o l o delle rinnovabili: per sostenere una politica ambientale; per il futuro di un’Italia libera dal nucleare; per il bene dei nostri figli”. Questo l’appello significativo lanciato nel corso della mobilitazione che si è svolta a Lamezia Terme (Cz) presso il Centro Agroalimentare organizzata dal movimento “SOS Rinnovabili”. Dopo Roma, Padova, Torino, Arezzo, Catania, Bologna, Firenze e Brindisi anche in Calabria si è concretizzata la mobilitazione contro il decreto “ammazza rinnovabili”. Una folla di cittadini, lavoratori, imprenditori ed operatori ha voluto dare voce alla protesta in difesa di un settore finora in crescita. All’incontro sono intervenuti i rappresentanti di Confindustria Calabria, CNA Calabria e Confartigianato Calabria. Non sono voluti mancare all’importante appuntamento oltre 200 addetti ai lavori per manifestare contro il Decreto Romani che ha paralizzato, in pochi giorni, l’intero settore delle rinnovabili mettendo a

rischio migliaia di posti di lavoro e arrecando numerosi disagi alle imprese. Erano presenti, tra l’altro, i rappresentanti di alcune aziende calabresi (Greenenergy Spa, Orisol Italia Srl, Solaria Srl, A&E Solution, TM Solution Srl, Green & Green Srl, GES Italia Spa, Rutigliano Spa, Sistemi Solari Tecnologici S.r.l.) oltre a molti liberi professionisti tra cui diversi ingegneri e architetti. Nel corso del suo intervento l’imprenditore Roberto Scognamiglio, uno dei rappresentanti del movimento, si è soffermato sulle finalità dell’incontro: «Il popolo delle rinnovabili si è riunito oggi per portare avanti lo slogan “i diritti non sono negoziabili ma solo difendibili”. Noi siamo qui per difendere un nostro diritto. Sos Rinnovabili è un movimento libero, non ha targhe politiche; è nato spontaneamente da una rete di imprenditori». «Abbiamo iniziato ad investire in questo settore tre anni fa; qualche mese fa è stata varata una legge che ha inquadrato un investimento di durata 3 anni. Ad un mese dall’operatività del decreto il governo – ha tuonato Scognamiglio – ha deciso di cambiare le regole del gioco senza sentire il parere degli addetti ai lavori, motivato da informazioni limitate». «Noi siamo “una democrazia dell’energia” e possiamo dimostrare che l’Italia può diventare

Giuseppe Speziali

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Antonio Caridi:

«La Regione

partecipa ampiamente alla politica energetica del sistema Paese»

autosufficiente – ha concluso l’imprenditore – grazie all’unica risorsa che la natura ci ha donato: il sole e il vento». A margine dei lavori Giuseppe Speziali, past president di Confindustria Catanzaro e operatore del settore, ha dichiarato: «In un momento così delicato per il futuro energetico del mondo, l’indignazione parte proprio dalla società civile: è la voce del Popolo delle Rinnovabili che si unisce e si propaga in un’onda nazionale per chiedere al Ministro Romani e al governo di ripensare la politica energetica del Paese e continua-

Antonio Caridi

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Energie alternative: un'occasione di crescita

re a sostenere un settore che offre lavoro a più di 150mila persone. Quello che è avvenuto oggi con il decreto “Ammazza Rinnovabili” è paragonabile all’innalzamento di un muro su una strada percorsa da un’auto lanciata ad alta velocità. Un settore in forte espansione con prospettive specialmente per le regioni meridionali di crescita e consolidamento si vede all’improvviso bloccato da un decreto sinceramente inspiegabile. Noi non siamo contro una regolamentazione che preveda un alleggerimento graduale degli incentivi, ma siamo convinti che ciò deve avvenire con la condivisione di tutti gli operatori e comunque non bisogna assolutamente penalizzare gli investimenti in corso di realizzazione». «Cambiare le regole in corsa, tra l’altro, mina la credibilità del sistema Italia; laddove, infatti, non vi è certezza delle regole – ha precisato Speziali – è difficile attrarre investimenti e sviluppo». Molto sensibile all’argomento si è dimostrato l’Assessore alle Attività Produttive della Regione Calabria, On. Antonio Caridi, il quale ha inviato un messaggio di sostegno all’iniziativa. «La Calabria, come buona parte delle regioni del Mezzogiorno, realizzerà nel prossimo futuro, buona parte della produzione elettrica da fonti rinnovabili. L’eolico, le biomasse e il solare, senza trascurare naturalmente l’idroelettrico, fonte storica della regione, saranno le fonti energetiche rinnovabili – ha evidenziato Caridi – che maggiormente verranno utilizzate, sulla base delle richieste di autorizzazione pervenute alla Regione Calabria e delle favorevoli condizioni meteo-climatiche. La Regione Calabria partecipa quindi ampiamente alla politica energetica del sistema Paese. La nostra regione produce oggi circa il 30% dell’energia elettrica da fonte rinnovabile; ma se analizziamo i dati di riproducibilità, sulla base dei nuovi impianti già connessi alla rete, allora possiamo affermare che

la quota rinnovabile rispetto al fabbisogno elettrico in Calabria si attesta al valore del 48% (non normalizzato), che è certamente in linea con quanto richiesto al Paese al 2020, dall’Unione Europea, (17%). Il Decreto Romani sulle rinnovabili, emanato in recepimento della direttiva europea, deriva certamente dall’esigenza di creare un rapporto di corretto equilibrio tra la necessità di rendere efficienti le politiche di sostegno e legittime richieste di sviluppo non speculativo. Il provvedimento dovrebbe, quindi, rispondere alla finalità primaria di promuovere lo sviluppo delle fonti rinnovabili ai fini del raggiungimento degli obiettivi al 2020». «Dalle reazioni che si colgono invece si avverte – continua l’assessore regionale alle Attività Produttive – un clima di sfiducia rispetto al rischio, causato dal vuoto normativo e dalla mancanza di certezze, del pericolo di fuga per gli investitori esteri con conseguente perdita di molti posti di lavoro. Inoltre, la limitazione dell’applicazione del regime degli incentivi agli impianti connessi entro fine maggio compromette gli investimenti in corso, in quanto si determina il congelamento dei finanziamenti bancari, causando quindi il blocco degli impianti in costruzione». «Nella stesura dei provvedimenti relativi all’approvazione del nuovo conto Energia, rispetto al quale auspichiamo una maggiore condivisione con gli operatori e le categorie interessate, andrà tenuto conto – ha concluso Antonio Caridi – che sono circa 120.000 i lavoratori impegnati in Italia nel settore delle fonti rinnovabili e ben 20.000 posti di lavoro sono stati creati solo nel 2010 nel settore della gree economy. Tale settore, solo nel 2010, ha registrato nel nostro Paese un giro d’affari pari a 13,9 miliardi di euro tra finanziamenti ed investimenti, ed è stato l’unico settore che non ha risentito della crisi economica». Per ulteriori informazioni www.sosrinnovabili.it. ●

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Incarichi e Nomine. Terzo mandato

Paolo Abramo riconfermato presidente della Camera di Commercio di Catanzaro L’elezione è avvenuta per acclamazione. La conferma di una leadership conquistata con anni di lavoro appassionato e intenso, durante i quali è stata realizzata una fitta rete di rapporti, solidi anche sul piano umano

di

Luca Zema

I

l rinnovato Consiglio della Camera di Commercio di Catanzaro, insediatosi il 12 aprile per l’elezione del nuovo Presidente, ha riconfermato nell’incarico Paolo Abramo, che già per due mandati consecutivi aveva guidato fin qui l’Ente camerale. L’elezione di Abramo è avvenuta per acclamazione, dopo che il Consiglio aveva accolto all’unanimità la proposta del consigliere Antonello Mauri di procedere alla scelta del nuovo Presidente con voto palese. Era stato lo stesso Mauri, coordinatore di Reteimprese Italia, a dare nel corso del suo intervento un’indicazione inequivocabile: «Ci accingiamo – aveva detto – ad eleggere il Presidente ma non sarà un nuovo Presidente e non potrebbe essere altrimenti. Paolo Abramo, infatti, non solo è stato in grado di risollevare prima e rilanciare poi la Camera di Commercio di Catanzaro ma è stato capace

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di riempirla di contenuti progettuali, di servizi e persino di modifiche estetiche, rappresentando l’Ente sempre e dovunque con autorevolezza, stile nei comportamenti e alta competenza». Il Presidente riconfermato non ha nascosto la sua emozione: «Mi sento profondamente onorato dalla fiducia che i colleghi hanno voluto rinnovarmi – ha detto Paolo Abramo – ma soprattutto mi inorgoglisce lo spirito di coesione, collaborazione e unità di intenti che ormai da molto tempo contraddistingue la Camera di Commercio e i suoi organi di governo. Penso – ha proseguito Abramo – che il vero valore aggiunto sia proprio questo, al di là dei meriti che generosamente i miei colleghi hanno voluto riconoscermi ma che io non intendo sopravvalutare. Certo, è un attestato di stima e fiducia che mi lusinga ma penso di aver fatto in questi anni semplicemente il mio dovere di amministratore pubblico, spendendomi per quel che ho potuto nell’interesse della nostra comunità. Ecco perché – ha concluso Abramo

Paolo Abramo

– ribadisco che il segnale più importante che viene dalla mia riconferma è ancora una volta la volontà complessiva della Camera di Commercio e delle componenti categoriali tutte di conservare serenità nelle scelte, equilibrio, efficienza e continuare così ad essere un esempio da seguire per le altre Istituzioni nel metodo di gestire la “cosa” pubblica. Ringrazio dunque i colleghi, avvertendo tutto il peso di questa ulteriore responsabilità che mi è stata affidata ma avvertendo anche l’entusiasmo, come sempre rinnovato, di affrontarla con la loro preziosissima collaborazione e la loro affettuosa vicinanza». ●

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«Congratulazioni a Paolo Abramo. La rielezioni all’unanimità è un premio per l’ottimo lavoro svolto» «

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Sen. Speziali:

QUOTIDIANO ECONOMICO ON-LINE

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oglio esprime le mie più vive congratulazioni al presidente Paolo Abramo per la sua rielezione alla guida della Camera di Commercio di Catanzaro. Gli auguro buon lavoro nella certezza che continuerà a svolgere le sue funzioni con la scrupolosità e l’impegno assiduo che lo hanno contraddistinto sino ad ora». Lo ha affermato il senatore Vincenzo Speziali, del Pdl. «La rielezione all’unanimità di Paolo Abramo – ha affermato il senatore Speziali – è da valutare sia come un attestato di stima collettivo, sia come un premio ai risultati ottenuti a sostegno dello sviluppo del territorio e della funzionalità di un Ente strategico per l’economia del territorio e per il mondo produttivo». «Sono certo – ha aggiunto il parlamentare del Pdl – che anche per la prossima elezione della Giunta esecutiva le categorie sapranno puntare su personalità altrettanto capaci e desiderose di lavorare per il bene collettivo». «Conosco Paolo Abramo da molti anni – ha concluso il senatore Vincenzo Speziali – e ne apprezzo le grandi doti umane, oltre che le non comuni capacità organizzative e di lavoro. La meritata rielezione è da apprezzare anche per la capacità di sintesi che le categorie hanno saputo raggiungere, consolidando ulteriormente rapporti di leale collaborazione». ●

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Incarichi e Nomine

Eletta la Giunta della Camera di Commercio di Catanzaro

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l Consiglio della Camera di Commercio di Catanzaro, alla presenza del segretario generale Maurizio Ferrara, ha eletto nei giorni scorsi la nuova Giunta del’Ente. L’organismo è stato eletto nella nuova configurazione prevista dalle recenti modifiche legislative che hanno interessato il sistema camerale. Infatti il numero dei componenti è stato ridotto a quattro, ciascuno in rappresentanza di ogni settore, oltre al presidente Paolo Abramo. Sono risultati eletti: Dario Lamanna (industria), Francesco Viapiana (commercio), Alberto Statti (agricoltura), Antonio Mauri (artigianato).

La votazione è avvenuta a scrutinio segreto. Dopo aver ringraziato i nuovi componenti del Consiglio della Camera di Commercio e il precedente Consiglio per il lavoro svolto, il presidente Paolo Abramo ha dichiarato: «Il nuovo organismo, certamente più snello, continuerà a rispondere alle esigenze del sistema produttivo del territorio, in un momento in cui esso è chiamato a svolgere con efficienza la sua funzione di programmazione e indirizzo delle attività economiche dell’intera provincia. Nella composizione della nuova Giunta, pur essendo rispettato un equilibrio territoriale, osservo quanto la recente

normativa limiti la partecipazione democratica del sistema produttivo nel suo insieme, che si trova a fare i conti con una composizione ridotta a quattro membri rispetto ai tradizionali otto del passato. Un concetto questo che non trova la mia personale approvazione, perché incide negativamente sull’apporto prezioso che altri colleghi avrebbero potuto offrire a favore del sistema. Pur tuttavia sono sicuro che la nuova Giunta – ha concluso Abramo – saprà impegnarsi nel promuovere un programma incisivo in sintonia con tutte le categorie, nell’interesse delle imprese e di tutto il tessuto economico provinciale». •

Foto di gruppo del Consiglio della Camera di Commercio di Catanzaro che ha rieletto presidente Paolo Abramo

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Fisco e cittadini

A Catanzaro interessante convegno sul tema: “I Servizi Telematici dell’Agenzia delle Entrate” Le conclusioni finali sono state affidate al Direttore Centrale Servizi ai Contribuenti, Aldo Polito Il tavolo dei lavori. Da sinistra: Eugenio Fregola, Antonino Di Geronimo, Aldo Polito, Anna Maria Pagnotta

di

Rita Macrì

«

V

ogliamo semplificare la vita ai contribuenti e ai professionisti». Con queste parole il direttore regionale Antonino Di Geronimo ha aperto i lavori del convegno organizzato dalla direzione regionale dell’Agenzia delle Entrate della Calabria lo scorso 26 maggio a Catanzaro sul tema: “I Servizi Telematici dell’Agenzia delle Entrate”. «Solo con una corretta informazione – ha precisato Di Geronimo – si potrà ridurre il fenomeno dell’evasione. L’Agenzia delle Entrate della Calabria nell’ultimo biennio ha sottoscritto specifici protocolli d’intesa con gli Ordini

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Professionali e le Associazioni di categoria della regione per potenziare e migliorare i servizi ai contribuenti ed incoraggiare l’uso dei sempre più aggiornati strumenti telematici». «Ci sono – ha proseguito il direttore regionale dell’Agenzia delle Entrate – due canali di comunicazione a disposizione: Entratel per il professionista e Fiscoonline per il contribuente; l’utilizzo di questi strumenti consente di evitare le code allo sportello velocizzando i tempi di gestione delle pratiche. L’obiettivo strategico è avere un feedback sul grado di utilizzo degli strumenti telematici di ausilio ai singoli contribuenti e agli operatori professionali del settore (tra cui CIVIS, CUP, PEC, Cassetto Fiscale, Comunica) e riflettere con gli Ordini professionali e

le Associazioni di categoria sul livello di fruizione dei servizi fiscali, regolamentati dai protocolli d’intesa sottoscritti nell’ultimo biennio con la Direzione regionale. Ogni servizio richiede, infatti, dopo un adeguato periodo di applicazione pratica, un momento di valutazione partecipata con gli interlocutori principali per comprenderne il livello di validità e affidabilità». «Si tratta di un confronto avviato anche con il convegno di Vibo Valentia del 24 giugno 2010 e che intendiamo proseguire – ha aggiunto Di Geronimo – con coerenza e sistematicità». A proposito dei risultati consolidati al 31 dicembre 2010 il direttore ha evidenziato: «Tutte le linee dei servizi dei contribuenti in Calabria segnalano un andamento positivo, in particolare sui

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attualità rimborsi. Si può dire che oggi non abbiamo più arretrati, nel 2011 stiamo lavorando sulle annualità 2008-2009». Per Eugenio Fregola, capo ufficio Gestione Tributi, direzione regionale della Calabria, «è stato molto utile questo incontro sull’assistenza ai contribuenti dal front office al web. I servizi telematici danno loro la possibilità (sia agli utenti che ai professionisti) di non affollare l’area servizi. Ciò consente di migliorare i tempi di disbrigo della pratica. Una delle procedure telematiche messe a disposizione è chiamata Civis e consente in tempo reale al contribuente di ottenere delle risposte rimanendo comodamente a casa. Un’altra è denominata Cup, (centro unico di prenotazione), e consente di prenotare un appuntamento telefonico con uno dei dipendenti dell’Agenzia delle Entrate. Il 90 per cento di coloro che chiamano risolvono la propria problematica 10 minuti dopo la telefonata». L’incontro ha visto tra gli altri la partecipazione di Riccardo Alemanno, presidente Istituto Nazionale Tributaristi, il quale ha commentato: «Nel tempo anche grazie ai vari servizi messi a disposizione dall’Agenzia delle Entrate ai contribuenti ed, in particolare, agli intermediari fiscali sono migliorati i rapporti ‘fisco- contribuente’. Bisognerebbe migliorare e in qualche caso semplificare qualcuno dei servizi offerti ed è per questa ragione che diventano strategici questi momenti di incontro. Stimo molto i dirigenti dell’Agenzia delle Entrate presenti: Antoniono Di Geronimo, Eugenio Fregola e Aldo Polito per le loro qualità umane e professionali». Erano presenti nella sala “Antonino Scopelliti” oltre ai direttori provinciali e territoriali dell’Agenzia delle Entrate, Anna Maria Pagnotta, funzionario dell’ufficio Gestione Tributi e i rappresentanti di alcune Associazioni di categoria (Confindustria, Ordine dei Dottori

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Fisco e cittadini

Commercialisti ed Esperti contabili della Calabria) e diversi consulenti del lavoro. L’incontro è stato utile a condividere i risultati delle attività e delle intese realizzate negli ultimi anni ed ad aprire nuovi sviluppi operativi. Le conclusioni finali sono state affidate al Direttore Centrale Servizi ai Contribuenti, Aldo Polito, il quale ha dichiarato: «C’è un’attenzione sempre più crescente ai bisogni e alle esigenze del cittadino. Esiste la volontà di rafforzare la nostra capacità di informazione. A disposizione del contribuente i nostri tre canali principali: gli sportelli, il nostro sito (che è stato di recente rinnovato e profilato per tipologia di contribuenti) e i servizi telematici». Riguardo la grande produzione amministrativa Polito ha aggiunto: «L’agenzia per tutte le norme di carattere fiscale emana circolari che hanno la capacità di spiegare in dettaglio leggi a volte abbastanza complesse ed oscure. Questo è solo un aspetto. I servizi si occupano soprattutto della gestione dei tributi, della gestione delle dichiarazioni, della gestione degli atti e della gestione delle successioni. E su questo tema noi abbiamo due grandissime novità. La prima è che per la prima volta nella storia dell’amministrazione finanziaria nel corso del 2011 comunichiamo al contribuente l’esito del primo controllo sulla dichiarazione del 2010. A distanza di sei /sette mesi dalla presentazione della dichiarazione, infatti, lo informiamo se la stessa, controllata

e verificata, ha qualche anomalia per la quale va verificata. E questo ci colloca tra i primi posti nel mondo: è un grande successo raggiunto in questi anni. L’altra novità è legata al mondo del registro dove stiamo facendo passi in avanti notevoli sul tema della cedolare secca, appena emanata. Abbiamo realizzato un pacchetto applicativo di fortissima semplificazione amministrativa. I contribuenti, con pochissimi adempimenti, possono scegliere la cedolare secca e possono adempiere agli obblighi previsti. Anche sul mondo delle successioni tra pochi mesi usciranno novità sia in termini di modelli, sia in termini di soluzioni tecnologiche a supporto dei bisogni dei cittadini”. Infine Polito si è soffermato sui rimborsi, “uno dei temi di maggiore sofferenza per i contribuenti i quali fino a poco tempo fa aspettavano anche anni prima di avere i loro rimborsi. Oggi stiamo procedendo ad erogare i rimborsi sulle dichiarazioni del 2009; tempi tutto sommato accettabili. Buone notizie anche sul fronte dell’Iva: abbiamo totalmente ridotto un gap storico di decenni di arretrato sui rimborsi. Stiamo procedendo alle restituzioni del 2009 e 2010 in gran parte dell’Italia». •

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La presenza dei Calabresi all'estero

Consiglio regionale: il presidente Talarico ha incontrato il ministro dell’Economia della provincia di Buenos Aires, Alejandro Arlia di

Stefania Argirò

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ntendiamo irrobustire le relazioni tra la Calabria e l’Argentina dove, su circa quaranta milioni di abitanti, oltre la metà è di origine italiana e dove la comunità italiana più numerosa è quella calabrese». L’ha sostenuto, nei giorni scorsi, il presidente del Consiglio regionale Francesco Talarico, che ha ricevuto nel suo studio di Palazzo Campanella il ministro dell’Economia della Provincia di Buenos Aires (16 milioni di abitanti) Alejandro Arlia, accompagnato da suo padre, Gaspare Arlia, nato 62 anni fa a Belmonte Calabro ed emigrato in Argentina nel ’52, dal vicepresidente della Camera di Commercio italiana in Argentina, Arturo Curatola, dal presidente dell’associazione Fimetica di Falerna Francesco Fagà e dal presidente dell’associazione “Calabria Positiva” Francesco Simonetti. «L’internazionalizzazione della nostra regione è un obiettivo che si consegue anzitutto valorizzando le tante Calabrie sparse per il mondo e la Calabria d’Argentina è sicuramente quella a noi più vicina, per cultura, tradizioni e affetto

– ha aggiunto il presidente Talarico, che si è soffermato sugli – sforzi che la nuova classe dirigente calabrese sta facendo per far cambiare passo alla regione, specie nei settori della sanità e del turismo». Dal canto suo, il ministro della Provincia di Buenos Aires, peronista, 45 anni, laureato in economia a 22 anni all’Università di Buenos Aires e per anni funzionario

pubblico esperto di questioni federaliste, ha ringraziato il presidente Talarico «per l’accoglienza, la cortesia e l’attenzione dimostrate verso il desiderio dei calabresi d’Argentina di concretizzare con la Calabria relazioni che vadano finalmente oltre le dichiarazioni d’intenti». Ha inoltre sostenuto: «Personalmente, e con me tantissimi altri miei connazionali, guardo all’Italia coma alla mia seconda patria. Io sono un argentino di Calabria e rivendico, dappertutto, questa mia identità che ha le radici in questo territorio da cui moltissimi anni fa sono partiti i miei genitori. E’ mia intenzione, dopo i colloqui istituzionali calabresi, capire come meglio sviluppare la nostra amicizia. L’Argentina ha moltissime materie prime e la Calabria dispone di risorse umane ed iniziative imprenditoriali che tutti noi abbiamo il dovere, nell’interesse generale, di raccordare proficuamente». All’incontro ha partecipato il capogruppo del Pdl Luigi Fedele che da presidente del Consiglio regionale (20012005) ha promosso una serie di iniziative istituzionali con l’Argentina. ●

Da sinistra Alejandro Arlia e Francesco Talarico

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Sviluppo del territorio

LameziaEuropa: riunita l’Assemblea ordinaria degli Azionisti

Una cabina di regia interistituzionale per un Master Plan di sviluppo dell’area. De Rose e Tolomeo nuovi membri del Consiglio di Amministrazione.

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resieduta da Marcello Gaglioti, presso la sede della società, in proseguimento della riunione del 3 maggio scorso, si è riunita, con la presenza del 78,36% del capitale sociale, l’Assemblea Ordinaria degli Azionisti della LameziaEuropa. Ai lavori dell’Assemblea in rappresentanza degli Azionisti hanno partecipato: per il Comune di Lamezia Terme il Vicesindaco Francesco Cicione; per la Provincia di Catanzaro l’Assessore alle Attività Produttive Roberto Costanzo; per la Camera di Commercio di Catanzaro il presidente Paolo Abramo; per Fincalabra spa il presidente Umberto De Rose; per l’Asi il presidente Luigi Muraca, per Confindustria Catanzaro il presidente Giuseppe Gatto; per la Sacal Eugenio Sonni e per il Comune di San Pietro a Maida l’assessore Tommaso Pagliaro. Per la società Lameziaeuropa spa, oltre al presidente Gaglioti, è intervenuto il consigliere Alessandro Isabella, per il Collegio Sindacale il presidente Mario Antonini ed i sindaci effettivi Massimiliano Tavella e Filomeno Maruca, il dirigente Tullio Rispoli. All’unanimità l’Assemblea ha provveduto a nominare i due membri del Consiglio di Amministrazione mancanti: Daniela Tolomeo, su proposta del Comune di Lamezia Terme,

e Umberto De Rose su proposta di Confindustria Catanzaro. Il presidente Umberto De Rose ha comunicato di accettare temporaneamente la proposta ed ha assicurato che Fincalabra spa svolgerà, insieme a tutti gli altri azionisti di riferimento della società, un ruolo da protagonista per lo sviluppo dell’area industriale di Lamezia Terme che ha una valenza di carattere regionale. Su proposta del Vicesindaco di Lamezia Terme Cicione e sulla base di quanto già evidenziato dal presidente Gaglioti e dall’assessore provinciale Costanzo è stata costituita una Cabina di Regia Interistituzionale fra Comune di Lamezia Terme, Provincia di Catanzaro, Camera di Commercio di Catanzaro, Fincalabra, Confindustria Catanzaro, Asicat e Lameziaeuropa con l’obiettivo di definire un Master Plan condiviso dell’area industriale di Lamezia Terme quale Polo di Sviluppo e Attrazione della Calabria contenente indirizzi di sviluppo strategici e progetti pubblici e privati da realizzare nell’ambito del Patto per lo Sviluppo, della programmazione Asicat e di LameziaEuropa.

Marcello Gaglioti

La Cabina di Regia, alla presenza di Abramo, Cicione, Costanzo, Gaglioti, De Rose, Muraca, Gatto e Rispoli si è riunita al termine dei lavori assembleari ed ha fatto il punto sul lavoro svolto a partire dal marzo scorso con il coordinamento del Capo Dipartimento per lo sviluppo delle Economie Territoriali della Presidenza del Consiglio dei Ministri Alessandro di Loreto ed alla Regione Calabria attraverso l’assessore alle Attività Produttive Antonio Caridi che porterà a breve alla sottoscrizione di un Protocollo d’Intesa per lo sviluppo integrato dell’area industriale di Lamezia Terme, di carattere strategico, e successivamente ad un primo Accordo di Programma, ai sensi dell’art. 34 del Decreto legislativo 18 agosto 2000 n. 267, in cui inserire i progetti certi ed immediatamente cantierabili per lo sviluppo dell’area e richieste strategiche quali il riconoscimento da parte del Governo e della Regione di “Area a Burocrazia Zero” sulla base di quanto previsto dalla manovra finanziaria 2010 e dal recente Pacchetto Sviluppo. ●

Luigi Muraca

Roberto Costanzo

Francesco Cicione Giuseppe Gatto numero 3 - 2011

Umberto De Rose

Paolo Abramo

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Tutela del patrimonio storico e artistico

Protocollo d’intesa tra la Guardia di Finanza e la Soprintendenza per i beni archeologici della Calabria

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Reggio Calabria, il Comandante Regionale della Guardia di Finanza, Gen. Div. Michele Calandro, e la D.ssa Simonetta Bonomi, Soprintendente per i Beni Archeologici della Calabria, hanno sottoscritto un protocollo d’intesa che inaugura una stretta collaborazione fra il Corpo e la Soprintendenza, a tutela del patrimonio storico e archeologico. L’accordo, frutto di specifiche direttive del Comando Generale della Guardia di Finanza, prevede l’utilizzo delle unità dei Reparti navali del Corpo dislocati nella regione e l’impiego del Nucleo Sommozzatori della Stazione Navale di Vibo Valentia, per ricercare i reperti archeologici giacenti sui fondali marini e per contrastarne l'eventuale trafugamento. Il Nucleo Sommozzatori della Guardia di Finanza in Calabria, composto da cinque militari specializzati in attività subacquee, concorre allo svolgimento delle attività istituzionali del comparto aeronavale del Corpo ed è in grado di fornire un importante contributo nell’attività di vigilanza sulle principali aree archeologiche marine e nel recupero di

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Michele Calandro

opere sommerse. Sul piano operativo, l’intesa prevede due livelli d’intervento della componente navale e del Nucleo Sommozzatori del Comando Regionale della Guardia di Finanza: “un’attività programmata” che si svilupperà attraverso pianificati sopralluoghi su siti già noti alla Soprintendenza, per la verifica dello stato dei luoghi e l’individuazione di reperti por-

tati alla luce da eventi naturali, e “interventi urgenti” innescati da segnalazioni ricevute dalla Soprintendenza, dalle Forze dell’Ordine e dai cittadini. L’accordo prevede la possibilità di trasportare, a bordo delle unità navali della Guardia di Finanza, il personale

tecnico del Nucleo Operativo di Archeologia Subacquea della Soprintendenza, nonché di utilizzare le attrezzature della stessa Soprintendenza per il recupero dei beni rinvenuti. «L’intesa – ha dichiarato il Generale Calandro – stabilisce una significativa connessione fra Istituzioni dello Stato lungo la comune direttrice dell’interesse pubblico. In questa iniziativa, la Guardia di Finanza si colloca in maniera coerente alla propria missione di tutela degli interessi economici e finanziari del Paese, salvaguardandone il patrimonio archeologico, bene prezioso di tutti». La D.ssa Simonetta Bonomi, a margine dell’incontro, ha affermato: «La Soprintendenza per i Beni Archeologici della Calabria ha tra i suoi numerosi compiti anche quello di tutelare il ricchissimo patrimonio archeologico sommerso della regione. E’ quindi profondamente grata alla Guardia di Finanza per la preziosa collaborazione che l’intesa odierna viene a sancire e che darà sicuramente frutti estremamente positivi». Il protocollo d’intesa avrà validità triennale. ●

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attualità

Agricoltura, prodotti tipici, enogastronomia

Terre di Cosenza: una nuova Doc per la Calabria Gaglioti: «Sono molto soddisfatto del percorso intrapreseo e ringrazio le aziende che hanno creduto a questo progetto»

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on la lettura finale pubblica del disciplinare che regolerà la nuova denominazione Doc per i vini “Terre di Cosenza”, si è conclusa presso la Camera di Commercio bruzia una giornata importante per l’economia dell’intero territorio cosentino. Alla manifestazione sono stati presenti i Presidenti Provinciali delle Associazioni professionali agricole Coldiretti, CIA e Confagricoltura. Hanno presenziato il Prefetto, dottor Raffaele Cannizzaro e l’Assessore regionale all’Agricoltura, Michele Trematerra. Gli aspetti tecnici della nuova denominazione sono stati illustrati dal Presidente dell’apposita Commissione del Ministero agricoltura, Secondo Rabbione, e dagli Enologi Francesco

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attualità

Colpizzi e Antonio Zaffina. L’audizione pubblica sul disciplinare è una tappa ufficiale attraverso la quale ogni soggetto interessato ha avuto la possibilità di esprimere le proprie ri-

chieste o eventualmente proporre modifiche da sottoporre alla ultima verifica da parte del Comitato Nazionale Vini. «Posso affermare con orgoglio – ha dichiarato all’apertura dei lavori il Presidente della Camera di Commercio di Cosenza, Giuseppe Gaglioti – di essere molto soddisfatto del percorso intrapreso e ringraziare principalmente le aziende che hanno creduto e partecipato motivate a questo progetto che rappresenta molto di più della revisione di un disciplinare, ma offre, se la fase odierna si conclude positivamente, l’inizio di una nuova epoca per il vino della provincia di Cosenza». «Con questa giornata di partecipazione – ha aggiunto dal canto suo l’assessore regionale Michele Trematerra – si chiude positivamente una fase di

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attualità ricerca collettiva che ha registrato nel tempo una significativa convergenza di sforzi e una interessante sinergia istituzionale. Un esempio che coinvolge una parte molto consistente dell’enologia regionale e che riguarda l’intera Calabria». La lettura finale pubblica conclude un iter costituito da una lavoro di studio e di sensibilizzazione che è iniziato da diversi anni e soprattutto dalla volontà caparbia di comunicare che Cosenza avrebbe potuto esprimere attraverso il “suoi” vitigni autoctoni, la sua storia, le sue tradizioni, le espressioni del suo territorio. I promotori e attuatori di questo importante progetto sono stati tanti. In primis le Associazioni di categoria del mondo dell’agricoltura, che in perfetta sinergia hanno raccolto in sintesi le differenti esigenze di revisione espresse dagli imprenditori e coinvolto la Camera di Commercio da sempre impegnata nella valorizzazione delle eccellenze del proprio territorio, (vedi La DOP del Fico dottato, il riconoscimento della IGP per la patata silana). L’Assessorato all’Agricoltura della Regione Calabria nella persona del dr. Zaffina con il quale si è fin dall’inizio del percorso, avviato una proficua collaborazione istituzionale ha affiancato il Comitato tecnico istituito nel 2009 dall’azienda speciale della Camera di Commercio Agrisistema, e composto dal Presidente Gennaro Convertini, Mario Reda agronomo, Gianfranco Biondi enologo, che coadiuvati dal funzionario camerale responsabile dell’Ufficio Agricoltura, ha portato e raggiunto i risultati odierni. Nello specifico del panorama enologico calabrese, nell’ambito della nostra nuova denominazione “Terre di Cosenza”, tutte le IGT esistenti nella provincia di Cosenza diventano ora DOP (Valle del Crati ora “Colline del

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Agricoltura, prodotti tipici, enogastronomia

Crati”, Condoleo ed Esaro). Mentre del termine un consumatore sempre le precedenti DOC – Donnici, Pollino, più attento ed informato, contribuenSan Vito di Luzzi, Verbicaro – divendo a fidelizzare i gusti dei consumatori gono automaticamente DOP “Terre di creando sempre più valore aggiunto e Cosenza” accompagnata dalla specifica percezione di qualità di questo nostro sottodenominazione. vino in Italia e nel mondo. Abbiamo La sigla “vini da tavola” sparisce e contribuito a migliorare la qualità delle viene sostituita da vini varietali, bianproduzioni enologiche attraverso discichi, rossi e rosati inseriti nelle nuove plinari più restrittivi che regolamentino tipologie DOP “Terre di Cosenza”. minori rese per ettaro- maggior grado Ciò ha in qualche modo “esteso” la alcolico- maggior estratto- miglior quabase produttiva all’intero territorio amdro aromatico e perciò produrre vini ministrativo della provincia di Cosenza con vitigni autoctoni in purezza come il denominata appunto “TERRE di COMagliocco, il Greco Nero, il Mantonico SENZA” che si traduce nell’allargamento dell’assortimento dell’offerta dei vini cosentini, ampliando le “occasioni d’uso”dei nostri vini e di conseguenza i segmenti di mercato dei consumatori raggiungibii (vedi il vino spumante, i novelli che prima non rientravano nella certificazione di qualità). «Non solo si è dimostrata la particolare vocazione vitienoloLo stand della Calabria all’ultima edizione del Vinitaly gica del territorio estendendo la produzione a tutta la ecc. che esaltano in modo unico e non provincia, – sostiene il Presidente Gaomologabile il binomio qualità/tipiciglioti – ma si promuove lo stesso territà. Ma l’obiettivo fondamentale per la torio come luogo privilegiato produttomission della Camera di Commercio a re di beni economici e di cultura legato sostegno delle imprese è – ribadisce a tutta la nostra tradizione, la triade conil Presidente Gaglioti – poter dare alle cettuale vincente diventa così Territostesse un’ “arma” in più per poter agrio-produttore-prodotti, che catturano gredire adeguatamente i mercati interinevitabilmente e nel senso migliore nazionali». •

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Agricoltura, prodotti tipici, enogastronomia e salute

Dieta Mediterranea: una giornata formativa della Camera di commercio di Vibo Valentia Numerosa la partecipazione di operatori e associazioni

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a Dieta Mediterranea Italiana è un riferimento, e Nicotera è ancora protagonista delle azioni della Camera di Commercio per la valorizzazione delle tipicità locali di eccellenza. Come da programma, infatti, ai primi di Maggio, presso l'Ente camerale, si è svolta la giornata di formazione tecnica riservata agli addetti della ristorazione della provincia di Vibo Valentia, finalizzata a diffondere le procedure per il rilascio della licenza d'uso del marchio valorizzando così le imprese ristorative della provincia che intendono caratterizzarsi per un’offerta gastronomica tipica e di qualità. L'iniziativa si inserisce nell'ambito delle azioni di promozione della Dieta Mediterranea secondo il modello alimentare originario di Nicotera, programmate dall'Ente Camerale che, già in collaborazione con l'omonima Associazione nicoterese, ha provveduto al deposito del relativo marchio presso il Ministero dello Sviluppo Economico. Numerose sono state le adesioni all'incontro tecnico. Erano presenti, tra gli altri, 30 operatori della ristorazione, Associazioni di Categoria, due Associazioni Cuochi. L'attività formativa è

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stata svolta dal dr. Domenico Cetrone di Dintec – società in house delle Camere di Commercio –, esperto in normativa tecnica, affiancato dalla dott.ssa Ornella Ortona – funzionario camerale, responsabile del progetto – e dal presidente dell'Associazione nicoterese dr. Vincenzo Ieruso. Nel corso dell'incontro è stato dettagliatamente illustrato il Disciplinare di produzione ed il Regolamento d'uso. Il primo indica l'elenco dei piatti tipici locali in linea con i principi nutrizionali della dieta mediterranea, nonché, per ciascun piatto, riporta ingredienti, dosi dosi e una breve descrizione per illustrarne le caratteristiche. Il tutto secondo gli indici di adeguatezza mediterranea testati dall'Università Tor Vergata di Roma. Il Regolamento d'uso del Marchio Collettivo Geografico (MCG), invece, indica le regole di concessione e revoca ed i requisiti per la selezione dei ristoratori che operano in conformità ai principi della dieta mediterranea. Per garantire maggiore diffusione e

adesione del Marchio Collettivo Geografico saranno realizzati ulteriori seminari informativi per gli operatori della ristorazione in qualità di destinatari dello stesso per illustrare le modalità di adesione alla certificazione ed i vantaggi derivanti dalla sua applicazione. Nel corso dell'incontro sono state poi presentate altre due interessanti iniziative di prossima realizzazione: una Guida informativa e un apposito portale informatico. Un impegno che la Camera di Commercio intende mantenere costante per promuovere la Dieta Mediterranea di Nicotera e il suo Marchio, per sensibilizzare il consumatore sull'importanza di un regime sano ed equilibrato; per promuovere, inoltre, gli operatori economici che, aderendo all'iniziativa, contribuiscono alla valorizzazione di quello che è un brand identificativo delle eccellenze territoriali. ●

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Servizi sanitari pubblici

Ospedale Lamezia:

Istituito un nuovo Centro d’eccellenza regionale Laboratorio di riferimento per la diagnostica dei microbatteri

Gerardo Mancuso

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’ospedale “Giovanni Paolo II” di Lamezia Terme ha un nuovo centro d’eccellenza sanitaria. La Regione Calabria ha infatti istituito nel nosocomio lametino il Centro di riferimento regionale sulla diagnostica dei micobatteri e della tubercolosi. Questo significa che tutte le Aziende sanitarie provinciali e tutte le strutture sanitarie calabresi avranno come punto di riferimento il laboratorio lametino, dove verranno eseguiti gli esami relativi alla diagnostica micobatteriologica avanzata. Il centro, collocato nell’unità operativa di Microbiologia del presidio ospedaliero lametino, è guidato dalla dottoressa Rosa Anna Leone. «Si tratta – ha spiegato il commissario straordinario dell’Asp di Catanzaro Dott. Prof. Gerardo Mancuso – di un’attività tecnica di grande prestigio, perché conferisce a Lamezia un ruolo importante per quanto riguarda le procedure diagnostiche della tubercolosi. Procedure molto sofisticate, anche perché per arrivare alla diagnosi ci vogliono settimane di indagini, con procedure che devono essere corrette e standardizzate, altrimenti le risposte non saranno di qualità. Aver conferito questo centro a Lamezia vuol

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dire non solo che il laboratorio ha una casistica importante ma significa anche voler investire in una struttura di qualità. E questo va nella direzione di quanto la direzione strategica ha detto fin dal primo momento, e cioè ubicare a Lamezia centri di eccellenza regionali. Questo significa potenziare concretamente un territorio, e non come è stato fatto in passato quando si parlava di trauma center che consentiva di avere solo un pennacchio ma non realizzare qualcosa di concreto per la città». «Con il nuovo centro di diagnostica dei micobatteri salgono così a sei i centri d’eccellenza e di riferimento regionale presenti a Lamezia Terme. Già cinque centri d’eccellenza sono stati deliberati – ha proseguito il commissario Mancuso –: la Neurogenetica (realtà già presente da anni sul territorio e riconfermata); la Fibrosi cistica (per la quale abbiamo già ottenuto il finanziamento di 320mila euro che servirà per l’attuazione del progetto); l’Endoscopia interventistica (abbiamo già attivato le procedure per gli acquisti del materiale ad hoc necessario per l’avvio del centro); la Tossicologia forense, che sarà collocata al quinto piano del nosocomio accanto alla Neuroge-

netica, e per il quale stiamo aspettando che il progetto di ristrutturazione dei locali che abbiamo predisposto venga autorizzato; infine il centro per la diagnosi delle malattie rare. Con l’istituzione del centro per la diagnostica dei micobatteri siamo quindi già a sei centri di riferimento regionale che la città può vantare. E nell’agenda della Regione ci sono altri sei o sette centri che verranno istituiti e ufficializzati nell’arco di un anno. Uno che sarà attivato a breve è legato alla patologia protesica, stiamo infatti definendo una collaborazione interdisciplinare con l’Inail per ubicare nel nostro ospedale un’attività connessa a questa patologia, in relazione quindi con il centro Inail che si sta realizzando nelle strutture messe a disposizione dalla Fondazione Mediterranea Terina. Sono fatti concreti che abbiamo portato a compimento in poco tempo – ha concluso il commissario Mancuso – ecco perché esprimo enorme soddisfazione per il raggiungimento di questo ulteriore obiettivo che va nella direzione di rendere Lamezia un punto di riferimento regionale per molte specializzazioni, così come annunciato fin da subito dal presidente Scopelliti e dalla direzione strategica aziendale». ●

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Arte sacra e maestri di Calabria

Nel giorno della sua beatificazione l’orafo ricorda il suo incontro con papa Wojtyla

Commozione a Crucoli all’incoronazione del Bambinello

Le opere di Michele Affidato benedette da Giovanni Paolo II e Benedetto XVI

U

na folla emozionata ha assistito a Crucoli (Kr), lo scorso 1 maggio, all’incoronazione del Bambinello della Vergine di Manipuglia, per mano di Sua Eccellenza Mons. Domenico Graziani, alla presenza di autorità civili, militari, e del maestro orafo Michele Affidato, creatore della corona che riproduce fedelmente il precedente monile che, circa quattro anni fa, fu trafugato nottetempo, insieme alla statua del Bambinello. Commosso è stato il discorso con cui Michele Affidato, durante la cerimonia, ha ricordato le tappe di questo incarico ricevuto da Don Pino Mauro, Parroco della chiesa dei Santi Pietro e Paolo in Crucoli, a nome di tutta la comunità parrocchiale, per far sì che la statua della Madonna con il Bambinello potesse ritornare allo stesso splendore che aveva prima del gesto sacrilego. Dopo la fusione dell’oro donato dai fedeli, avvenuta domenica 25 gennaio, l’orafo ha raccontato di essersi messo al lavoro con commozione ed entusiasmo, insieme ai suoi collaboratori, per realizzare la corona ed il calice artistico commissionatogli dalla comunità dei fedeli di Crucoli. La corona, realizzata interamente a mano in oro e argento, arricchita con

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Michele Affidato

l’incastonatura di pietre di diversi colori, è una fedele riproduzione di quella già realizzata nel 2003. Il calice è stato creato in argento massiccio con il sistema della fusione a cera persa. Nella parte centrale è stata creata una scultura della Madonna mentre nella base con una lavorazione a rilievo è stata raffigurata la facciata del santuario e il volto dei Santi Pietro e Paolo. Il culmine di questo incarico che ha emozionato l’orafo crotonese come ogni sua opera di arte sacra, è giunto lo scorso 13 aprile, quando la corona ed il calice sono stati benedetti da Sua Santità Benedetto XVI. Il maestro Affidato è stato, infatti, ricevuto ancora una volta dal Papa durante l’udienza generale in Piazza San Pietro. «Personalmente – ha raccontato Affidato durante il suo discorso a Crucoli – ho vissuto questo momento con grande emozione, in quanto questa nuova opera mi ha fatto rivivere il ricordo quando sua santità Giovanni Paolo II aveva già benedetto le corone». Un lungo applauso ha interrotto l’intervento dell’orafo crotonese mentre ricordava che Giovanni Paolo II nel 2003 aveva già benedetto le corone della Madonna e del Bambinello, circostanza che oggi fa sì che le statue della Vergine di Manipuglia e del suo

Bambinello calzino due corone benedette da due Pontefici diversi: la prima da Giovanni Paolo II, la seconda da Benedetto XVI. Ricordando con commozione l’incontro, nel 2003, con papa Wojtyla, Affidato ha poi sottolineato la particolare coincidenza dell’incoronazione del Bambinello con la beatificazione di Giovanni Paolo II, avvenuta proprio domenica 1 maggio. «L’augurio per tutti è che da questi momenti di fede e preghiera nascano frutti di amore e di pace per essere lievito e sale per lo stato di malessere sociale che ha invaso il nostro territorio», ha concluso Michele Affidato al quale sono poi stati rivolti sentiti lunghi ringraziamenti da parte di Don Pino Mauro, a nome della comunità parrocchiale. Rivolgendosi al vescovo, il parroco di Crucoli ha raccontato i commenti entusiasti ed i complimenti rivolti all’opera dal Santo Padre Benedetto XVI, durante l’udienza in Vaticano. In quell’occasione, al Santo Padre è stata consegnata un’altra opera del maestro Affidato: un bassorilievo in argento raffigurante la Madonna di Manipuglia che è rimasta nei musei vaticani a ricordo della giornata della benedizione della corona. ●

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Audizione Censis alla Camera sui giovani e il mercato del lavoro

In Italia la laurea

non paga

I laureati italiani lavorano meno dei diplomati, meno dei colleghi europei e la situazione peggiora nel tempo. Roma: «Anticipare i tempi della formazione» «

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n Italia la laurea non paga. I nostri laureati lavorano meno di chi ha un diploma, meno dei laureati degli altri Paesi europei, e con il passare del tempo questa situazione è pure peggiorata», ha detto il direttore generale del Censis Giuseppe Roma nel corso dell’audizione tenuta nei giorni scorsi presso la Commissione Lavoro della Camera dei Deputati. In Italia lavora il 66,9% dei laureati di 25-34 anni, contro una media europea dell’84%, l’87,1% registrato in Francia, l’88% della Germania, l’88,5% del Regno Unito. Al contrario di quello che accade negli altri Paesi europei, il tasso di occupazione tra i laureati italiani di 2534 anni è più basso di quello dei diplomati della stessa fascia di età (69,5%). Non solo, il tasso di occupazione dei laureati si è ulteriormente ridotto nel tempo, scendendo dal 71,3% del 2007 al 66,9% del 2010. I giovani italiani non hanno ancora conseguito adeguati livelli d’istruzione. Tra i middle young (25-34 anni), quando normalmente il ciclo educativo dovrebbe essere compiuto, il 29% ha concluso solo la scuola secondaria inferiore, contro il 16% di Francia e Regno Unito e il 14% della Germania. I laureati registrano i valori più bassi rispetto agli altri grandi Paesi europei: il 20,7% a fronte di una media europea del 33%, del 40,7% del

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Regno Unito e del 42,9% della Francia. Benché siano di meno, hanno però meno occasioni di lavoro rispetto ai laureati europei. Dati i tempi prolungati dei diversi cicli formativi, l’ingresso nella vita lavorativa per i giovani italiani è ritardato rispetto agli altri Paesi europei. Fra i più giovani (young young: 15-24 anni) il 60,4% risulta ancora in formazione, rispetto al 53,5% della media dell’Ue, il 45,1% della Germania e il 39,1% del Regno Unito. Gli occupati sono il 20,5% rispetto al 34,1% della media europea, il 46,2% della Germania e il 47,6% del Regno Unito. La vera anomalia italiana è rappresentata dai giovani che non mostrano interesse né nello studio, né nel lavoro: in Italia sono l’11,2% rispetto al 3,4% della media europea. Per i middle young (25-34 anni) c’è una inversione fra chi studia (dal 60% si scende al 7%) e chi lavora (dal 21% si sale al 65%), e crescono le persone alla ricerca di un lavoro o esclusi da qualsiasi attività (dal 20% al 28%). È bassa la partecipazione al lavoro nell’età dell’apprendistato e del diploma. Nei successivi dieci anni, la quota di chi non ha avuto accesso alla vita attiva, alla piena autonomia e responsabilità raggiunge il 35% tra i 25-34enni, e la percentuale sale al 45% tra le donne e al 53% nel Mezzogiorno. E non bisogna neanche agitare lo

spauracchio del lavoro precario. I giovani occupati a tempo determinato in Italia sono il 40,1% nella classe di età 15-24 anni e l’11,5% tra i 25-39enni, meno che negli altri grandi Paesi europei. In Germania le percentuali salgono rispettivamente al 56% e 13,5%, al 54,3% e 25,6% in Spagna, al 53,9% e 13,2% in Francia. Dato questo scenario, Giuseppe Roma ha avanzato alcune proposte per migliorare l’occupabilità delle nuove generazioni. Le proposte sono tre. «Anticipare i tempi della formazione e metterla in fase con le opportunità di lavoro: la laurea breve dovrà sempre più costituire un obiettivo conclusivo nel ciclo di apprendimento», ha detto Roma. «Non solo lavoro dipendente, ma soprattutto iniziativa imprenditoriale, professionale e autonoma: bisogna detassare completamente per un triennio le imprese costituite da almeno un anno da parte di giovani con meno di 29 anni», ha proseguito il direttore del Censis. «Infine, accompagnare il ricambio generazionale in azienda. potrebbe introdurre un meccanismo per il quale l’azienda che assume due giovani con alti livelli di professionalità potrà essere aiutata a collocare un lavoratore a tempo indeterminato non più giovane, dopo opportuni corsi di formazione, in altre unità produttive, rimanendo il costo della formazione in capo ai soggetti pubblici». ●

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Personal Factory, ancora un successo per il giovane Francesco Tassone

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uovi riconoscimenti per una tecnologia made in Personal Factory che alza ancora l'asticella dell'innovazione tecnologia made in Italy. A meno di 4 mesi dalla presentazione ufficiale tre organismi diversi, lo SMAU, il forum PA, e l'Italia degli innovatori premiano la tecnologia Cloud Manufactoring della Personal Factory. In particolare lo Smau, la più importate manifestazione italiana per quanto riguarda il mondo dell'Itc, ha scelto la Personal Factory unica azienda calabrese ed unica azienda del settore edilizia, per rappresentare le migliori start-up italiane sia nella edizione dedicata al Sud che si è tenuta il 9 e 10 febbraio a Bari sia nell'edizione nazionale che si terrà a Milano dal 19 al 21 Ottobre nella rassegna i percorsi dell'innovazione dall'idea al business. Quasi contemporaneamente da 9 al 12 Maggio a Roma la Personal Factory unica azienda calabrese ha rappresentato l'eccellenza del made Italy al vivaio dell'innovazione al forum PA ma ancora più importante è stata la notizia di ieri con la pubblicazione della graduatoria delle eccellenze che rappresenteranno il Made in Italy nei due più importanti eventi che si terranno a fine anno in

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Nuova imprenditoria e intelligenze calabresi

Russia e Cina organizzarti dall'agenzia dell'innovazione. Fattore ancora più eccezionale sta nella selezione per la seconda volta in 2 anni con 2 tecnologie completamente diverse. In cosa consiste la tecnologia Cloud Manufactoring. Per la prima volta nella formulazione di prodotti per l'edilizia si introduce un approccio a metà strada tra la filosofia opensource ed un social network. Cercando di semplificare non semplici informazioni o applicazioni, bensì gli stessi processi industriali vengono portati su internet. Una smaterializzazione di un processo manifatturiero applicato alla macchine. Uomini e macchine che lavorano a uno stesso processo di produzione industriale, pur essendo distanti migliaia di chilometri, sono in grado di operare come se fossero operai spalla a spalla. I vantaggi sono enormi. Conoscenze ed esperienze di un singolo piccolo produttore vengono istantaneamente condivisi a tutti i processi e macchine che in quel momento operano sul globo. Un social network della conoscenza che permette di condividere le esperienze di ogni piccolo produttore in qualunque condizione climatica ed ambientale esso lavori ed in un qualunque contesto sociale i suoi prodotti vengano applicati. Istantaneamente. Nell’era del Cloud Manufactoring anche le macchine avranno acquisito queste nuove conoscenze e saranno riprogrammate sulla base della nuova esperienza. Abbiamo così impianti che si migliorano con l'esperienza acquisita dall'intera rete di produttori locali. Il grande vantaggio è che si crea così una rete di generazione di know-how che è in grado di migliorarsi in modo molto veloce ed intelligente. Francesco Tassone amministratore unico della Personal Factory ha dichiarato: «Con un approccio condiviso abbiamo creato una macchina da guerra della conoscenza che nessun mega stabilimento con i suoi laboratori chiusi e suoi

Francesco Tassone

segreti è in grado di creare. Ecco perché piccolo è bello. Nell’era di internet non serve più spostare le merci, basta spostare le informazioni. Non servono grandi fabbriche, servono grandi strumenti da dare all’uomo. Flessibili, connessi, intelligenti e riprogrammabili in base al contesto. E' bello sapere che una tecnologia nuova e originale è stata subito percepita come rivoluzionaria da soggetti molto diversi tra loro, anche culturalmente». ●

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rancesco Tassone ideatore, fondatore e amministratore della Personal Factory srl; 31 anni, ingegnere laureato a Trento, da 6 anni in Calabria, attualmente gestisce anche un blog www.francescotassone.it. Vanta vari primati tra cui quello di essere il primo ad aver attirato nel Sud Italia Fondi di Venture Capital; spesso relatore a conferenze su investimenti, innovazione e capitale di rischio. Personal Factory srl un'azienda calabrese partecipata al 40 % dai fondi di investimento Vertis SGR e Fondamenta SGR con sede a Simbario; ha sviluppato una piattaforma tecnologica in grado di rendere chiunque produttore di malte e prodotti chimici per l'edilizia; riuscita a concentrare in 6 metri quadri un intero stabilimento che oggi ne occupa migliaia, rendendo la produzione più veloce, precisa, flessibile ed accurata, a breve tutti questi stabilimenti saranno dotati della tecnologia cloud manufactoring.

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Agroalimentare e sviluppo economico

Consuma e Spendi Calabrese: importante confronto a Crotone nel corso del Secondo Meeting dei Giovani Imprenditori Interessante tavola rotonda moderata da Tigani Sava. Erano presenti: Balzano, Romano, Stasi, Pacenza, Noto, Caffo, Amarelli, Pristerà, Siciliani, Vrenna, Bianchi. Lavori conclusi dall´assessore Caridi

di

Rosalba Paletta

P

roseguono con intensità le iniziative dell’associazione Consuma e Spendi Calabrese, volte alla diffusione di una maggiore consapevolezza sui benefici economici del consumo di prodotti locali, in una più ampia logica federalista. Questa volta a discuterne nell’ambito di una intensa giornata, l’associazione che ha la sua sede operativa a Catanzaro ma che opera ormai a livello regionale, si è spostata a Crotone, in occasione del secondo Meeting del Gruppo Giovani Imprenditori pitagorici, presieduto da Pierlugi Balzano, sul tema “Consuma e Spendi Calabrese. Idee per valorizzare i nostri prodotti”. Il tema del convegno ha appunto preso spunto dal motto “Consuma e Spendi Calabrese”, che l’omonima associazione culturale sta portando avanti da ormai 6 anni attraverso una forte azione media-

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tica e di comunicazione integrata. Proprio durante la scorsa stagione estiva, l’accattivante slogan ha visto il pieno coinvolgimento del Gruppo Giovani Imprenditori della Calabria, assieme all’assessore regionale alle Attività produttive, Antonio Caridi: grandi manifesti 6x3 sono stati affissi in tutta la regione con un forte appello a consumare calabrese. E per l’estate appena iniziata sono in programma nuove entusiasmanti iniziative. I lavori sono stati introdotti dal padrone di casa, Pierluigi Balzano. A seguire i saluti e gli interventi di: Emilio Bernardo Romano, presidente di Confindustria Crotone; Stanislao Zurlo, presidente della Provincia di Crotone; Antonella Stasi, Vice presidente della Regione Calabria; Dorina Bianchi, senatrice della Repubblica; on. Salvatore Pacenza; Giuseppe Pugliese, Presidente della Piccola Industria Crotone; Donatella Romeo, Segretario generale di Unioncamere Calabria. Alla tavola rotonda seguita ai lavori del convegno hanno preso parte: Fortunato Amarel-

li, Nuccio Caffo, Carmine Liotti, Floriano Noto, Francesco Pristerà, Luigi Siciliani, Elio Vrenna. Ha moderato i lavori Massimo Tigani Sava, direttore di “Calabria Economia” e portavoce dell’associazione “Consuma e Spendi Calabrese”. Dell'associazione fa parte anche Santo Frascati, responsabile della comunicazione. Ha concluso i lavori l’assessore regionale alle Attività Produttive, Antonio Caridi. Nel suo saluto introduttivo Pierluigi Balzano ha esordito ringraziando Massimo Tigani Sava per l'ideazione del brand “Consuma e spendi calabrese”: «Un brand – ha spiegato il Presidente dei Giovani Imprenditori pitagorici Pierluigi Balzano

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– che ha il merito di farci riflettere tutti su un approccio consapevole e propositivo al Federalismo: qualcosa che ci viene presentato come una minaccia, e che invece potrà segnare il passo di un nuovo modo di fare politica, impresa, cultura, di vivere insomma nella nostra regione. Uno slogan che deve diventare uno stile di vita». Emilio Bernardo Romano si è soffermato sulla positività del messaggio che bisogna portare sul mercato globale. «E’ un messaggio – ha affermato Romano – quello che pone l'attenzione sulle nostre produzioni, di grande attualità, supportato da eccellenza, soprattutto in campo agroalimentare, ma non solo. I prodotti Made in Calabria che abbiano la qualità per emergere, meritano di diventare messaggeri

della Calabria positiva nel mondo. Non possiamo negare le nostre criticità – ha poi affermato Romano –: dalla burocrazia, alla criminalità, alla difficoltà di fare rete: rimbocchiamoci le maniche e cominciamo ad operare concretamente per ciò che compete a ciascuno. I mercati arrivano grazie a potenti azioni di marketing, ad azioni istituzionali e qualità dei prodotti. Lavoriamo su questi aspetti. Inoltre, l’impresa, specie quella piccola, deve imparare a lavorare in rete. Soprattutto se vuole internazionalizzarsi deve imparare a ragionare nell’ottica di offerta di “panieri”. L’esempio – ha concluso Romano – di sinergie e operatività fornito qui oggi dai Giovani Imprenditori di Crotone è positivo, ed indica una strada da seguire e che darà certamente buoni risultati».

Emilio Bernardo Romano

Stanislao Zurlo intervenendo per un saluto istituzionale, ha affermato: «Recuperiamo il nostro territorio nei sacchetti della spesa: la pur evidente e perdurante crisi economica non ci impedisce di andare a fare la spesa: allora cerchiamo di indirizzare meglio i nostri soldi, valorizziamo i territori, il nostro custodisce vere e proprie eccellenze, ricordiamolo ogni volta che facciamo la spesa». La vice presidente della Regione Calabria Antonella Stasi ha spiegato che «la Regione sta facendo il possibile per introdurre questo nuovo modo di mostrare al mondo la Calabria: stiamo cercando – ha detto – di svestire gli abiti vecchi e la vecchia immagine della regione, abbiamo portato alla Bit un nuovo e Antonella Stasi

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attualità affascinante brand che riproduce nella grafica la ricchezza culturale e storica della nostra terra. A breve lanceremo un marchio che valorizzi il Made in Calabria insieme all’assessore Caridi. Smettiamo – ha poi affermato – di nascondere la nostra identità, e valorizziamo tutta la positività dell’essere calabresi, nell’impresa e in ogni altro ambito. Approfittiamo – ha poi aggiunto la Vice Presidente della Regione Calabria – di un sano regionalismo. Unire le regioni del Sud

Agroalimentare e sviluppo economico

cogliendo appieno la chance offerta dal Federalismo sarà una ulteriore possibilità di portare fuori dai confini locali la nostra regione e ciò che la rappresenta. Per farlo al meglio c’è bisogno di muoversi in rete: noi lo stiamo facendo, Confindustria, che è già una rete qualificata e operativa, lo sta facendo. La Regione Calabria è con voi!». Un saluto è stato portato anche dall’on. Salvatore Pacenza, che ha rimarcato l’importanza di «recuperare

l’identità dei nostri territori, come sta facendo la Regione Calabria in ogni sua azione politica e istituzionale», ringraziando poi i Giovani Imprenditori crotonesi per la bella occasione di confronto offerta con il meeting “Consuma e Spendi Calabrese. Idee per valorizzare i nostri prodotti”. A concludere i lavori è stato l'onorevole Antonio Caridi (si rimanda all'approfondimento a questo articolo per una lettura delle dichiarazioni rilasciate dall'on. Caridi). •

neocolonialismo». «Ho apprezzato molto – ha dichiarato infine Tigani Sava – l’iniziativa del Gruppo Giovani Imprenditori di Crotone e del suo presidente Pierluigi Balzano. Proprio dai giovani può venire la spinta giusta per cambiare le sorti della Calabria». La tavola rotonda ha dato spazio ai pareri e alle acute riflessioni di alcuni fra i più affermati imprenditori del panorama regionale: in sintesi è emersa la necessità di intraprendere percorsi sinergici come consorzi, reti d'impresa, associazioni di aziende, per far fronte alle richieste del mercato prima di tutto locale; ma anche la necessità di calibrare bene gli indirizzi, e non pensare alla GdO come unico canale commerciale valido per qualsivoglia tipo di prodotto e di azienda. Alberghi,

agriturismo, ristorazione, scuole, mense, possono fornire utilissime occasioni per rendere più capillarmente presenti i prodotti calabresi sul territorio, ma anche per recuperare la nostra identità fin dalla tavola, nell'ottica di un sano federalismo alimentare, qualificando l'offerta turistica. Sono del resto di queste settimane i dati sul turismo diramati da Agriturist di Confagricoltura, secondo i quali, a supporto di quanto affermato nel corso della tavola rotonda, «i tradizionali richiami delle città d'arte, dai siti archeologici, ai musei – dice Vittoria Brancaccio, presidente di Agriturist – restano forti, ma non bastano da soli a sostenere una ripresa, che tarda a concretizzarsi. Sempre più numerosi sono i turisti che vogliono vivere emozioni immediate, esperienze

Tavola rotonda "Criticità e Proposte nella GdO": gli interventi

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riticità e Proposte nella Grande Distribuzione Organizzata” è stato il tema affrontato nell’ambito della Tavola Rotonda moderata da Massimo Tigani Sava, che ha spiegato nella sua introduzione il senso della battaglia culturale e mediatica denominata Consuma e Spendi Calabrese: «Nessuna visione autarchica, ovviamente, in un’economia globalizzata, ma solo una risposta positiva al federalismo, una vera rivoluzione in atto con la quale dovremo confrontarci e che pretende la massima utilizzazione delle risorse disponibili. Ecco allora che la filosofia del consuma e spendi calabrese si propone come un’azione forte, rapida, immediatamente efficace a favore delle aziende, dell’occupazione, dell’intero sistema produttivo regionale peraltro spesso soffocato dalle difficoltà di accesso al credito. L’agroalimentare calabrese, ricco, variegato e di grande qualità, si propone anche come forte motore di attrazione turistica, di recupero di culture e tradizioni, di salvaguardia della propria storia e identità collettiva, contro ogni forma di

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attualità inconsuete, scoprire nuove mete, di cui l'offerta istituzionale parla poco. Queste nuove motivazioni del viaggio, lungo o breve che sia, sono fondamentali per rispondere bene alla crisi». Fortunato Amarelli ha giustamente evidenziato, proprio a proposito della territorialità, che non sempre, anche nel fare impresa, la “calabresità” è un limite, tutt’altro. Mostrare la propria identità è una risorsa impagabile, se si è in grado di fornire suggestioni culturali, storiche, antropologiche: «La mia esperienza mi porta ad affermare che la territorialità è una spinta fondamentale nel marketing: il mio caso, la Liquirizia di Calabria, è emblematico in tal senso. Il consumatore è suggestionato dai luoghi, dalla storia che si nasconde dietro ad ogni prodotto, sta a noi saperglielo raccontare e spiegare. Lontani da qualunque spinta autarchica – ha poi affermato Amarelli – dobbiamo impegnarci a promuovere il prodotto locale in ogni occasione che si dia, per questo ho apprezzato e continuo a sostenere convintamente il brand ideato da Massimo Tigani Sava con “Consuma e spendi calabrese”. Non dobbiamo poi dimenticare il valore che una buona accoglienza e ricezione rappresentano nel saper fare turismo, l’albergo è la porta d’ingresso del buon turismo: attraverso esso possono passare i migliori contenuti e i migliori prodotti, dobbiamo sforzarci di operare in sinergia con chi svolge questo servizio per permettere a chi soggiorna nella nostra terra di conoscere a tavola il vero prodotto locale». Luigi Siciliani si è soffermato sulla filosofia del consumo locale, segno di lungimiranza economica e culturale, e sul valore che anche la GdO riveste nel veicolare le produzioni calabresi fino al consumatore finale: «Prima di tutto – ha affermato – si tratta di un problema cultu-

Agroalimentare e sviluppo economico

rale. Ci si sente più di moda se in tavola al ristorante si porta un vino che non sia del posto: facciamo diventare filosofia di vita il “Consuma e spendi calabrese”, una filosofia che porti in tavola la nostra cultura e riflettiamo sul fatto che altrove, regioni che sono più avanzate di noi, lo fanno da decenni, sarà la strada giusta quindi quella di portare in tavola il proprio territorio, e non quello altrui?!». «Alle aziende piccole e piccolissime che caratterizzano poi il nostro tessuto economico – ha afferma-

to Siciliani – vorrei dire: consorziamoci! Non possiamo pensare di arrivare alla GdO rimanendo frammentati e isolati. In tal senso uno sforzo deve venire anche dalle istituzioni, che devono agevolare la creazione di piattaforme per l’abbattimento dei costi. I soldi fino ad ora sono stati spesi, ma non hanno centrato l’obiettivo. Non è un problema di quantità, ma di qualità della spesa, la si indirizzi meglio verso Gdo, impenditori, aziende e si creino filiere più efficienti». Nuccio Caffo, Presidente dei Giovani Imprenditori calabresi, ha rimarcato il valore della proposta di “Consuma e spendi calabrese”. “Una proposta che siamo felici di appoggiare – ha affermato – , come singoli imprenditori e come Giovani di Confindustria. Posso portare

la mia esperienza e in virtù di quello che ho vissuto nella mia azienda negli anni, ribadire l’importanza di fare piccoli e costanti passi verso gli obiettivi che ci si prefigge: non è saltando le tappe che si arriva prima. Soprattutto nel campo della Grande Distribuzione Organizzata posso dirvi che la gradualità è fondamentale, e che non è il primo obiettivo da raggiungere quando un’azienda vuole affacciarsi sul mercato. Non si nasce grandi: bisogna prima rafforzare il proprio prodotto, farlo conoscere, renderlo appetibile prima al consumatore, poi alla Gdo. Una volta cresciuto il prodotto e la sua fama a livello locale, lo si può cominciare a presentare alla Gdo, regionale prima, solo dopo nazionale: se si è lavorato bene e il proprio prodotto vale ed è ricercato dal consumatore, sarà anche nell’interesse della distribuzione averlo fra i suoi scaffali, e si equilibra la forza di contrattazione. Spesso – ha proseguito Caffo – non c’è la necessaria consapevolezza in tal senso e l’approccio con la GdO diventa drammatico per molte piccole imprese». Carmine Liotti ha ulteriormente ribadito, fra l’altro, nel corso del suo intervento l’importanza di «non interrompere la filiera che permette ai prodotti di raggiungere il consumatore, e cioè garantire la loro presenza nella GdO e nella ristorazione. Quello del Federalismo, anche alimentare, è un ombrello sotto al quale dobbiamo cercare di stare insieme per trarne il meglio». L’ing. Floriano Noto ha delineato alcune criticità, ma anche possibilità, della GdO: «Siamo un anello della catena, non il consumatore finale, ha detto bene in tal senso Caffo. Molte difficoltà nascono spesso dal fatto che quando si è molto piccoli non si hanno le necessarie caratte►

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attualità ristiche per essere appetibili nei confronti della grande distribuzione (parlo di numeri, soprattutto, ma anche di costanza nelle caratteristiche dei prodotti, etc.). Questo non significa che il prodotto non sia valido, solo non è adatto alla GdO, ma molti altri canali, come ad esempio si diceva prima, gli alberghi, possono essere quelli giusti. In questo senso – ha proseguito Noto – l’appoggio istituzionale può fare la differenza: si sostengano i consorzi, le associazioni di aziende, i marchi unici, le istituzioni aiutino in questo il tessuto economico locale». Sullo stesso indirizzo l’intervento di Francesco Pristerà che ha evidenziato: «Le altre regioni sono riuscite a differenziare le aziende per tipologie e a valorizzare con specifiche campagne di marketing tali differenze: cerchiamo, con il supporto delle istituzioni, di procedere nella stessa direzione, miglioriamo la comunicazione ed il marketing, facilitiamo i consorzi e le associazioni e, soprattutto, aiutiamo le aziende nell’accesso al credito». Ha insistito su questo aspetto anche Giuseppe Pugliese, affermando: «Per le grandi aziende il canale deve essere quello dell’export, per le piccole e medie la più vantaggiosa delle strade da percorrere è quella delle reti d’impresa e dei consorzi. Inoltre – ha affermato Pugliese – dobbiamo imparare a ragionare in un’ottica di sistema: non solo cibo, non solo vino, non solo alberghi, non solo ristorazione: ma tutto insieme fatto al meglio, ciascuno per quanto gli compete». Un interessante contributo alla riflessione è venuto anche dalla dottoressa Donatella Romeo, che, dalla visuale privilegiata sul mondo imprenditoriale della quale gode, ha fornito alcuni spunti al dibattito. Al centro della sua riflessione importanza dell’export, necessità di organizzarlo meglio, ma anche ruolo educativo delle associazioni di categoria nei confronti delle imprese: «Il problema è duplice: uno politico, l’altro imprendi-

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Agroalimentare e sviluppo economico

toriale. Da un lato ci troviamo ad interloquire con due o tre assessorati differenti, pur ragionando delle stesse tematiche, a distanza di poche settimane, ad esempio programmando la partecipazione alle Fiere: Agricoltura, Attività Produttive, Internazionalizzazione: c’è una dispersione di energie, di risultati raggiunti, di programmazione molto elevata. In tal senso propongo una riflessione alle Istituzioni, bisogna cercare di ragionare insieme. L’altro problema è imprenditoriale: anche nel campo della partecipazione alle Fiere non sempre le stesse aziende sono in grado di comprendere quale occasione sia da cogliere, e quale da lasciar perdere. Confrontarsi con partners commerciali di Paesi anche molto diversi dal nostro, come la Cina, può essere difficile, se non si conoscono alcune fondamentali regole. La funzione pedagogica che possono svolgere le associazioni di categoria in queste situazioni di indirizzo e formazione è molto importante. Per quanto riguarda la presenza dei nostri prodotti sulle tavole calabresi – ha concluso Romeo – riscontriamo la difficoltà di non vederli sempre sufficientemente valorizzati nei ristoranti: in tal senso stiamo lavorando ad un progetto sul Menù tipico con la Camera di Commercio di Crotone e Unioncamere». A concludere i lavori è stato l’on. Antonio Caridi, che si è soffermato a descrivere il lavoro di rete che la Regione si sta sforzando di portare avanti nell’ottica sinergica e propositiva richiesta a gran voce dal mondo imprenditoriale: «Stiamo lavorando molto con i bandi che incoraggino le reti d’impresa, in trasparenza; abbiamo in cantiere un bando vincolato ai ristoratori che facciano uso di prodotti Made in Calabria; anche nel campo delle sinergie istituzionali con gli altri Assessorati abbiamo intrapreso un cammino proficuo, come ultimamente dimostrato a Vinitaly, dove l’assessorato alle Attività Produttive e quello all’Agricoltura si sono presentati assieme, in col-

laborazione con Unioncamere; personalmente ho molto creduto nel messaggio di “Consuma e spendi calabrese” che ho supportato mettendoci la faccia, la scorsa estate, e cercando di individuare percorsi comuni per la Calabria e per i Calabresi. Il tutto a partire dall’ascolto delle istanze degli imprenditori, dei giovani, cercando di invertire la rotta, di non calare dall’alto soluzioni, ma di trovarle insieme». «Un progetto che risponde pienamente a quanto richiesto con forza dai giovani calabresi all’importante “meeting” di Lamezia – ha proseguito Caridi – , voluto dal Presidente Scopelliti, è ad esempio “Nuovi Giovani Imprenditori”. Il progetto, che ha come destinatari i giovani dell’ultimo anno delle scuole secondarie, gli studenti delle Facoltà tecniche ed economiche delle Università calabresi ed i soggetti, fino a 40 anni, in cerca di occupazione, punta a creare valore aggiunto attraverso la realizzazione di interventi integrati che, partendo dalla promozione della cultura di impresa, intendono motivare ed assistere i giovani nell’avvio di percorsi di imprenditorialità. “Nuovi Giovani Imprenditori”, in coerenza anche con le linee del “Piano Strategico 2011-2013 delle Attività Produttive”, si propone di intervenire sulle dinamiche macroeconomiche regionali attraverso la creazione di nuove imprese e la riduzione del tasso di disoccupazione giovanile, mediante percorsi assistiti di imprenditorialità». A margine dell’evento l’assessore Caridi rispondendo alle nostre domande ha annunciato un ulteriore bando di 3 milioni di euro rivolto agli aeroporti e destinato ad incentivare le compagnie aeree che distribuiranno sui loro voli prodotti agroalimentari calabresi. Un ulteriore tassello, per la promozione delle nostre eccellenze, che passerà attraverso le suggestioni del gusto suscitate dalle produzioni tipiche, che potrà contribuire in maniera significativa alla conoscenza del vero Made in Calabria nel mondo. •

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Pubblica amministrazione ed efficienza

Il Ministro Brunetta e il direttore generale della Camera di Commercio di Crotone, Donatella Romeo

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a Presidenza del Consiglio dei ministri, Dipartimento funzione pubblica, ha reso noto nelle scorse settimane che la Camera di commercio di Crotone è risultata vincitrice della III edizione del Premio qualità Pubbliche amministrazioni, categoria “Enti pubblici non economici e Camere di commercio, Industria e Artigianato”, nonché della Menzione speciale di Confindustria “Per la qualità dei servizi alle imprese”. Il Premio Qualità PPAA è stato

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promosso dal Dipartimento della Funzione Pubblica in collaborazione con il CNCU (Consiglio Nazionale Consumatori e Utenti), Confindustria e APQI (Associazione Premio Qualità Italia) e realizzato dal FormezPA con la finalità di riconoscere e valorizzare le amministrazioni pubbliche italiane che adottano modalità di gestione che mirano all’eccellenza, attraverso la pratica sistematica dell’autovalutazione e del miglioramento continuo. Il premio si propone di contribuire,

in linea con gli indirizzi nazionali di riforma e le politiche promosse a livello europeo, a diffondere una cultura della qualità basata sui principi della misurazione, valutazione e miglioramento continuo delle performance e dare visibilità alle amministrazioni che si sono impegnate con successo nel miglioramento continuo delle proprie performance. Nella comunicazione del Dipartimento della Funzione Pubblica che individua la Camera di commercio tra le amministrazioni vincitrici si legge che

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Pubblica amministrazione ed efficienza

Alla Camera di Commercio di Crotone il prestigioso Premio Qualità della Pa

Il presidente Salerno: «Da un territorio quasi sempre in coda alle classifiche d’Italia, perviene un esempio di eccellenza in ambito nazionale che rappresenta un segnale positivo e di fiducia per la rinascita e lo sviluppo» “a questa edizione del Premio hanno concorso in fase iniziale 243 amministrazioni candidatesi da tutto il territorio nazionale” per cui “il raggiungimento di questo risultato deve ritenersi particolarmente significativo”; “sia il livello di partecipazione a questa terza edizione del Premio, sia i risultati di performance raggiunti dalle 40 amministrazioni finaliste e, in particolare, dalle 15 premiate sono un segnale positivo della crescente attenzione del settore pubblico al tema della qualità delle prestazioni rese a cit-

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tadini ed imprese, anche alla luce del Decreto legislativo 150/2009 che pone un forte accento sulla valutazione delle performance finalizzata al miglioramento continuo dei risultati delle amministrazioni pubbliche”. La partecipazione al premio ha impegnato la Camera in un percorso avviato nel 2010, contestualmente ad altre 243 amministrazioni, con la stesura di una relazione di autovalutazione redatta secondo il modello CAF (Common Assessment Framework), un modello di

Total Quality Management che consente di misurare, attraverso un percorso di autodiagnosi, basato su una serie di criteri condivisi a livello europeo il livello di eccellenza dei processi e dei risultati di un’organizzazione pubblica. La Camera di Commercio è stata quindi ammessa tra le 40 amministrazioni finaliste ed ha ricevuto la visita di un team di valutatori qualificati che, mediante analisi di documenti e interviste al personale, ha valutato il livello delle performance dell’organizzazione. ►

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attualità Il Premio e la Menzione speciale sono stati ritirati dal Segretario generale dell’Ente Donatella Romeo lo scorso 9 maggio mattina a Roma, in occasione del convegno inaugurale del Forum PA 2011. «Siamo molto felici del risultato conseguito in occasione del Premio Qualità – sono state le parole del Presi-

Pubblica amministrazione ed efficienza

dente della Camera di commercio Fortunato Roberto Salerno – ancora una volta viene premiato l’impegno dell’Ente e di tutto il personale verso l’eccellenza al fine di conseguire la massima soddisfazione delle nostre imprese che per noi sono state e sono sempre al primo posto nell’ambito delle molteplici

attività che la Camera quotidianamente svolge. Da un territorio quasi sempre in coda alle classifiche d’Italia, perviene un esempio di eccellenza in ambito nazionale che rappresenta un segnale positivo e di fiducia per la rinascita e lo sviluppo, attestando che la qualità e la competenza sono vincenti». •

Il segretario generale della Camera di Commercio di Crotone Donatella Romeo, riceve l’ambito riconoscimento a Roma

Donatella Romeo: "Un risultato di grande rilievo" «

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incere il Premio qualità della PA rappresenta per noi un risultato di grande rilievo, perché conferma l'importanza dell’impegnativo lavoro di autoanalisi e di tensione verso il miglioramento continuo che governa l'agire della Camera di Commercio e di tutti i suoi collaboratori. Inoltre, l’aver conseguito oltre al Premio anche la Menzione speciale attribuita da Confindustria per la qualità dei servizi erogati alle imprese ci riempie di gioia perché il valore del nostro lavoro è direttamente proporzionale alla soddisfazione delle nostre imprese. Ovviamente il riconoscimento ricevuto non rappresenta per noi un momento di arrivo sul percorso della qualità ma una tappa per un nuovo inizio all'insegna della continuità. Non è la prima volta che la Camera di commercio di Crotone partecipa con successo alle iniziative della Presidenza del Consiglio divenendo, nel contesto degli enti istituzionali italiani, esempio di ‘buona pubblica amministrazione’. Negli anni precedenti la partecipazione ai Cantieri di Innovazione, ai Tavoli nazionali della comunicazione e, per ultimo, lo scorso anno, che ci ha visti protagonisti al Forum PA per la menzione al Concorso Premiamo i risultati, attribuito dal Ministro per la PA e l’innovazione Renato Brunetta. Tali iniziative aiutano il processo di autodiagnosi che consente di fronteggiare e superare le eventuali debolezze e valorizzare i punti di forza. Di grande importanza è anche la possibilità di confrontarsi con le migliori amministrazioni italiane ed europee per perfezionare ed innovare sempre più le metodologie adottate a vantaggio di nuovi obiettivi di qualità. Ad esempio la partecipazione al Premio Qualità della PA ci ha consentito con successo di sperimentare le tecniche del Project management, già diffuse nel settore privato e la cui utilità è evidente anche nell’ambito del settore pubblico».

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Donatella Romeo

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Pubblica amministrazione ed efficienza

www.kr.camcom.it

La Camera di Commercio Industria Artigianato e Agricoltura di Crotone

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a Camera di Commercio di Crotone rappresenta il punto di incontro tra le diverse realtà economiche e sociali del territorio. Nata nel 1994 con l’istituzione della provincia di Crotone, da allora l’Ente camerale è cresciuto ed ha ampliato le proprie attività. Ciò ne ha fatto uno dei principali protagonisti nello scenario dell’economia locale ed un punto di riferimento forte e concreto per le circa 18.000 imprese operanti nella provincia. Promuovere lo sviluppo del territorio e delle imprese è l´obiettivo della Camera di commercio di Crotone. Una missione attestata dalle numerose iniziative già avviate a favore delle categorie economiche del territorio crotonese. La nuova sede della Camera di commercio è situata nel moderno Centro direzionale ‘Poggio Verde’ , in via Antonio De Curtis n. 2. Dotata di ampio parcheggio, la sede è raggiungibile via auto dalle due entrate sulla Strada Statale 106 oppure mediante le linee urbane degli autobus. La Camera di commercio è interamente certificata secondo la norma Iso 9001:2008.

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La Camera di commercio come anagrafe delle imprese

Presso la Camera di commercio è istituito il registro delle imprese che rappresenta l’anagrafe delle imprese. Infatti, attraverso l’iscrizione obbligatoria nei Registri camerali di tutte le imprese individuali e societarie, la Camera di Commercio registra e certifica lo svolgimento delle attività che animano la vita economica della provincia. Oltre alla nascita di ogni azienda, vengono registrati e certificati i principali eventi che ne caratterizzano la vita. Tutte le domande vengono trasmesse per via telematica. Inoltre, la Camera di Commercio fa anche parte della rete del sistema camerale che offre la possibilità di attingere in tempo reale ai dati di ogni impresa esistente sul tutto il territorio nazionale.

La Camera di commercio come Osservatorio economico provinciale

Con una intensa e sistematica attività di analisi e studio dei dati sull’economia locale, che si concretizza nella realizzazione di numerose pubblicazioni quali Polos, il Rapporto giornata dell’Economia, Movimprese

ed Excelsior, la Camera di commercio fornisce un’informazione capace di migliorare la conoscenza della realtà territoriale crotonese, rappresentando l’unico Osservatorio provinciale sulla struttura e l’andamento socio-economico della provincia. La Camera di commercio a tutela delle imprese e dei consumatori

L’ente svolge inoltre attività di regolazione del mercato al fine di promuovere e aumentare la trasparenza, la certezza e l’equità delle relazioni economiche tra le aziende e tra imprese e cittadini, anche mediante la promozione di forme alternative di risoluzione delle controversie.

La Camera di commercio come propulsore dell’economia

La Camera di commercio promuove la creazione e lo sviluppo delle imprese e del territorio grazie ad una quotidiana attività di informazione circa finanziamenti ed agevolazioni destinati ai nuovi imprenditori con particolare attenzione ai giovani, alle donne ed all’internazionalizzazione.

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Eventi fieristici internazionali

BOLOGNA FIERE Sana 2011, un anno di svolta Giunta alla 23° edizione diventa una fiera professionale. Solo bio certificato e una Commissione esterna per il controllo delle certificazioni

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uella 2011 è un’edizione importante, una tappa significativa nella lunga vita della storica manifestazione del biologico italiano. Sana, manifestazione di prestigio per Bologna Fiere, diventa una fiera professionale rafforzando il suo impegno verso i principali mercati internazionali. Il Ministero per lo sviluppo economico – si legge in una nota stampa ufficiale – ha infatti inserito nellʼaccordo per lʼinternazionalizzazione del sistema fieristico il progetto di Sana per lʼospitalità dei buyers esteri. Si tratta di un finanziamento di oltre 210.000 euro che coinvolge anche la Regione Emilia Romagna e Sana è lʼunica fiera dedicata al biologico che questʼanno riceverà questo contributo. «Un segnale importante – commenta Paolo Carnemolla, presidente FederBio – che conferma Sana come un appuntamento internazionale di rilievo e la partnership in atto fra FederBio e Bologna Fiere quella più qualificata per assicurare un efficace intervento dellʼICE e del Ministero dello sviluppo economico a sostegno della penetrazione nei mercati mondiali dei prodotti biologici italiani». Il nuovo progetto si presenta al mercato con importanti novità.

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Veduta di BolognaFiere – Ingresso Costituzione

Il Settore Alimentazione proporrà mentali certificazioni. esclusivamente aziende con produzioni LʼOsservatorio sui consumi, che da biologiche certificate. Il Settore Benesquattro anni accompagna la manifestasere, aziende con produzioni biologiche zione con indicazioni sui cambiamenti certificate e naturali a base di erbe officidelle motivazioni al consumo, amplia le nali: integratori, alimenti, prodotti per la modalità di indagine e si propone anche cura del corpo e di bellezza. Allʼinterno come prezioso strumento al servizio dedi questʼarea, “Spazio Officinale” progli espositori. seguirà il suo dialogo con gli operatori Nascono i Sana-Award dedicati ai attraverso scambi di esperienze, worcanali di distribuzione e alla comunicakshop e approfondimenti sui temi cruzione. • ciali attualmente oggetto di dibattito. Una selezione di prodotti a basso impatto ambientale per la casa e per la vita quotidiana completerà la proposta di un benessere che pensa anche allʼambiente. Al fianco degli organizzatori lavora un Comitato Promotore formato dai rappresentanti delle principali associazioni dei produttori mentre una Commissione di controllo esterna ha il compiIn primo piano Duccio Campagnoli, in secondo piano Fabio to della verifica delle fondaRoversi Monaco, Presidente BolognaFiere

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Consumo e prodotti tipici

Sviluppo reale e rete di imprese E’ nata “La Calabrese”: pizza con i Salumi di Calabria a Dop Un’iniziativa che si ispira alla filosofia del “Consuma e Spendi Calabrese”

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n’azione per promuovere lo sviluppo reale delle aziende della regione, facendo leva sullo straordinario radicamento culturale del sistema agroalimentare. E’ stata presentata nella città di Reggio, nel corso di una recente serata di degustazione, “La Calabrese”, una pizza con i Salumi di Calabria a Dop. L’iniziativa, che mira a promuovere il consumo dei prodotti locali anche attraverso la rete fra imprese fortemente radicate nel territorio, nasce da una collaborazione fra l’associazione “Consuma e Spendi Calabrese” e il Consorzio di tutela dei Salumi di Calabria a Dop. I salumi prescelti, e che si possono fregiare della denominazione di origine protetta, sono salsiccia, soppressata, capocollo e pancetta. Ogni pizza, divisa in quattro quadranti, contiene ben 100 grammi di salumi pregiati e si propone, pertanto, come prodotto d’eccellenza e direttamente legato alle tradizioni locali. «Un modo intelligente, serio e innovativo – ha spiegato il presidente del Consorzio, Ernesto Madeo – per sostenere le nostre aziende impegnate nelle produzioni di qualità. Il mercato interno, finora non sfruttato in tutte le sue potenzialità, può diventare strategico in una congiuntura ancora difficile. Peraltro, di questa forte azione promozionale ne beneficia tutto il territorio, con ricadute importanti anche sotto il profilo turistico». «Da oltre cinque anni – spiega il portavoce dell’Associazione, il giornalista Massimo Tigani Sava – stiamo lavorando, attraverso specifiche azioni di co-

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municazione, per sostenere il consumo locale. Nessuna visione autarchica, ovviamente, ma solo la volontà di aiutare le energie migliori e più sane di una regione che vanta un patrimonio agroalimentare straordinario, figlio di culture antichissime». Alla manifestazione hanno partecipato diverse personalità del mondo imprenditoriale, politico, delle istituzioni e dell’informazione: l’assessore regionale alle Attività produttive, Antonio Caridi; il presidente della Camera di commercio di Reggio Calabria, Lucio Dattola; il sindaco della Città dello Stretto, Demetrio Arena; i presidenti regionali di Confagricoltura e Cia, rispettivamente Nicola Cilento e Mauro D’Acri; il direttore generale del dipartimento Agricoltura, Giuseppe Zimbalatti. La serata è stata realizzata in collaborazione con l’Api, associazione pizzerie d’Italia, sezione Calabria. L’assessore Caridi ha commentato: «Stiamo lavorando intensamente per sostenere le produzioni locali e tutto il tessuto economico regionale. Abbiamo condiviso la filosofia del Consuma e Spendi Calabrese in quanto crediamo che sia giusto promuovere e valorizzare al massimo le eccellenze enogastronomiche della Calabria che sono in grado, nell’ambito di un’azione più generale di sviluppo. Così facendo trainiamo anche altri settori fondamentali come la ristorazione e il turismo». Una rete di pizzerie regionali, in corso di costituzione, proporrà ai propri clienti “La Calabrese” e, in un’ottica di

libero mercato, si interfaccerà con i numerosi salumifici che hanno aderito al Consorzio di tutela. L’azione di comunicazione è stata curata da Santo Frascati. Per informazioni scrivere a: info@consumaespendicalabrese.it. •

L’assessore regionale alle Attività produttive, Antonio Caridi, presente alla serata di presentazione che si è svolta a Reggio Calabria. Foto in alto: “La Calabrese”, pizza con i Salumi di Calabria a Dop. Divisa in quattro quadranti, contiene 100 grammi di pregiati salumi tra salsiccia, soppressata, pancetta e capocollo.

Nicola Cilento, presidente regionale di Confagricoltura, ed Ernesto Madeo, presidente del Consorzio di tutela dei Salumi di Calabria a Dop

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Economia rurale e settore agroalimentare

Nascono nella Valle del Marro nella Piana di Gioia Tauro

"I prùna di fràti" da Terranova. Un prodotto unico e buonissimo a marchio De.C.O. di

Rosario Previtera*

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i forma oblunga, verdi fino a maturazione con riflessi oro e viola, polpa compatta e dolcissima, buccia protetta da pruina bianca, seme facilmente staccabile: sono “i pruna di frati” ovvero le prugne “dei monaci” che in estate deliziano i reggini in tutta la provincia soprattutto quando gustate fredde. Questa prelibatezza che si ottiene tra luglio ed agosto proviene quasi totalmente da Terranova Sappo Minulio, piccolo borgo rurale con poco più di cinquecento abitanti quasi tutti dediti all’agricoltura, ma con una storia antica, legata alla venerazione del cinquecentesco crocifisso ligneo che ne ha consentito di ottenere il titolo di “città” nel 2005 con decreto del Presidente della Repubblica. Storicamente “i prùna di fràti”, importate probabilmente dai monaci benedettini celestini nel ‘500, si producono proprio in questo piccolo comune nel cui microclima le piante di susino trovano da sempre le condizioni adatte per uno sviluppo ottimale. Si propagano semplicemente per talea e quasi prodigiosamente: al di fuori dei confini comunali le piante di questo susino non attecchiscono o non producono

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come previsto. Già il Barrio nel ‘500 definiva Terranova (a quel tempo molto più vasta essendo Ducato) come un territorio particolarmente fertile mentre Padre Giovanni da Fiore nel 1691 esaltava “le prugne dei frati” (diffuse un pò in tutta la Calabria soprattutto in presenza di conventi benedettini) definendole più gustose e “nobili” rispetto alle comuni susine. Le famiglie del piccolo comune pianigiano sono tutte dedite all’agricoltura e tutte coltivano le piante di prugne; e così è anche per la maggior parte dei consiglieri e degli assessori comunali. Pertanto l’amministrazione comunale con a capo Salvatore Foti l’intraprendente sindaco tra i più giovani d’Italia, sin da subito ovvero dal 2007 ha deciso di valorizzare questo prodotto antico e quasi unico dal punto di vista organolettico e certamente dalla grande valenza storica e identitaria per il territorio comunale. Il primo obiettivo è stato quello di far uscire dall’anonimato “le prugne di Terranova” attribuendone il marchio De.C.O. (Denominazione Comunale di Origine) e consentendone la vera e propria commercializzazione in quasi tutta la regione ed anche al di fuori dei confini calabresi. Contestualmente si è effettuata una vasta azione di animazione territoriale con lo scopo, raggiunto in poche settimane, di costituire la prima cooperativa agricola, denominata

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Confettura di Prugne di Terranova Deco

Le originali prugne secche di Terranova Deco

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Economia rurale e settore agroalimentare

per l’appunto “Terranova”, la quale si occupa proprio di concentrare l’offerta e commercializzare il “nuovo” prodotto a marchio nonchè di promuoverlo col supporto del Comune. Successivamente si è intrapreso un importante percorso di sperimentazione e di ricerca in collaborazione con la Facoltà di Agraria di Reggio Calabria (Dipartimento Gesaf e Dipartimento Biomaa), col Parco Tecnologico Agroalimentare dell’Umbria, con l’associazione nazionale Città dei Sapori. A tal fine si è approntata una serra sperimentale e si sta realizzando un campo sperimentale, al fine di comprendere la risposta produttiva del susino

di Terranova rispetto alla coltivazione spontanea finora praticata e rispetto ad altri elementi colturali: potatura, irrigazione, concimazione, densità di impianto. Si è operato poi per la caratterizzazione anche genetica della varietà di susino coltivata a Terranova. In un paio di anni con l’ausilio degli importanti enti di ricerca citati, si è riusciti anche ad ottenere ulteriori prodotti, un tempo ottenuti in loco artigianalmente: la confettura di Prugne di Terranova De.C.O. (che ha riscosso grande successo anche in Svezia) e le Prugne secche di Terranova De. C.O molto apprezzate nel periodo natalizio. Infine dall’anno scorso si sta sperimentando l’uso della buccia ricca di antiossidanti e di fibra per prodotti cosmetici naturali. Un insieme di iniziative dunque che in poco tempo hanno permesso di conferire ad un prodotto “comune” un’importanza strategica sia dal punto di vista economico che dal punto di vista del marketing territoriale. Infatti il tutto si colloca nell’ambito di un più vasto programma di valorizzazione complessiva pluriennale anche dal punto di vista del turismo rurale, paesaggistico e gastronomico. Dunque un bell’esempio di vera e concreta programmazione integrata comunale (www.prugnediterranova.it), a partire dall’applicazione della Denominazione Comunale di Origine, che finalmente interpreta l’agricoltura come settore multifunzionale di sviluppo del territorio.● * agronomo

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flash news Convenzione fra Calabria lavoro e Tribunale di Palmi per avvio tirocini formativi

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ei giorni scorsi, nella sede del Tribunale di Palmi (Rc), il Commissario di Azienda Calabria Lavoro, Avv. Pasquale Melissari, il Presidente del Tribunale di Palmi, dott.ssa Maria Grazia Arena, ed il Procuratore Capo della Repubblica, dott. Giuseppe Creazzo, hanno sottoscritto una convenzione tra Azienda Calabria Lavoro, Ente Pubblico economico – strumentale della Regione Calabria ed il Tribunale e la Procura di Palmi, finalizzata all’avvio di tirocini formativi e di orientamento. I giovani che parteciperanno ai progetti, acquisiranno tutte le competenze necessarie allo gestione ed implementazione degli archivi informatici e cartacei degli uffici giudiziari. Tale partenariato, che si inserisce in un progetto di più ampio respiro, pone le sue basi sull’importanza delle collaborazioni istituzionali come strumento di creazione di un efficace sistema di reti territoriali che ponga come centro di interesse l’alternanza della formazione e del lavoro per tutti quei giovani che si affacciano al complesso mondo delle professioni, consentendo loro di maturare esperienze atte a determinare una completezza sia in termini culturali che professionali. Azienda Calabria Lavoro, dando evidenza concreta alla propria mission, finanzierà nove tirocini formativi, di cui cinque per la Procura e quattro per il Tribunale, per la durata di sei mesi, ritenendo indispensabile partecipare alla creazione di nuove professionalità altamente spendibili nel mercato del lavoro ed inoltre, assolvendo anche ad uno dei propri scopi principali, quale quello di promuovere le politiche attive del lavoro nel debole e complesso sistema professionale calabrese. Dopo aver avviato il progetto di inserimento dei giovani tirocinanti presso la Corte d’Appello, il Tribunale e la Procura di Reggio Calabria, Azienda Calabria Lavoro prosegue nel percorso definito, e continuerà a farsi portavoce principale di un chiaro messaggio di legalità e di condivisione di obiettivi di giustizia e di rispetto della legge. ●

Giovani Imprenditori Cosenza, nuovi incarichi

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’ un momento di fermento per il Gruppo Giovani Imprenditori di Confindustria Cosenza presieduto da Paolo Filice. Il giovane industriale cosentino Alfredo Citrigno è stato eletto componente del Consiglio Nazionale dei Giovani di Confindustria per il prossimo triennio. In parallelo si va delineando la squadra di Presidenza del gruppo cosentino. A far parte del Consiglio Direttivo dei Giovani dell’Assindustria cosentina in qualità di Vice Presidenti sono stati chiamati Fausto Crocco (azienda CO.GE.M), Giuseppina Bruno (Leading Sas), Vincenzo La Pietra (La Pietra Srl) e Marco Mirabelli (Gianfranco Mirabelli). Compongono il Consiglio Direttivo: il Past Presidente Fortunato Amarelli (Amarelli Liquirizia) ed i Consiglieri Luigi Angotti (Pastangotti), Marella Burza (MFG Realizzazioni), Luigi Lavorato (Giove Srl), Andrea Magarò (Magarò Mav Srl), Antonio Miele (Giuseppe Miele Srl), Umberto Mungo Paolo Filice (Mungo Dante Srl), Francesco Naccarato (Rodolfo Naccarato), Giorgio Pucci (Giuseppe Pucci Srl) e Aldo Nereo Salerno (Ca.Dis). Delegati per il Comitato regionale dei giovani di Confindustria Calabria sono Stanislao Smurra (Simet Spa) e Leonardo Trovato (Sogefil Riscossione). «Sono molto soddisfatto di guidare una squadra di giovani imprenditori affiatata e di assoluto valore – commenta il Presidente degli Industriali under 40 di Confindustria Cosenza Paolo Filice – che lavora quotidianamente per la crescita economica e sociale del nostro territorio. Sono in avvio le commissioni interne che daranno a tutti gli iscritti la possibilità di partecipare attivamente ai lavori del Gruppo, così da rafforzare la nostra presenza sull'intero territorio della provincia». «Il nostro impegno prioritario sarà orientato verso la diffusione della cultura d’impresa – ha aggiunto il Presidente dei giovani industriali cosentini Filice – con una serie di iniziative che ci vedranno presenti nelle scuole ed a maggiore contatto con i giovani nell’ambito di un progetto nazionale di Confindustria che mira a far crescere sensibilità ed attenzione verso i temi dell’economia ed alla Da sx il Presidente nazionale Morelli modernizzazione complessiva dei territori e del Paese». ● ed il Consigliere Citrigno

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flash news Romano: a novembre a Cremona si terranno gli Stati generali dell’agricoltura italiana «

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uesto nostro Paese è geograficamente, socialmente ed economicamente diverso: ma questa diversità è una ricchezza di cui si è persa, in parte, la consapevolezza. Queste nostre diversità sono una ricchezza che, motivi di egoismo, regionalismi e particolarismi hanno contribuito ad offuscare, con gravi ripercussioni sul valore irrinunciabile dell'unità. E necessario recuperare i principi della condivisione e della solidarietà nazionale. In fatto di agricoltura la voce del Paese deve essere una soltanto, sebbene nel rispetto delle funzioni e delle prerogative delle varie istituzioni». Così il Ministro delle Politiche agricole alimentari e forestali, Saverio Romano, incontrando il mondo agricolo ibleo a Villa Di Pasquale a Ragusa. Erano Presenti la Cia, Coldiretti, Confagricoltura e Fai CISL. La riscrittura della politica agricola comune non può che passare dagli Stati Generali dell'Agricoltura che si terranno a metà novembre a Cremona che dovranno portare ad una proposta nazionale, solidale e condivisa. «Mandare in disimpegno automatico delle risorse disponibili – ha proseguito Romano – è una colpa grave di certa politica e di certa burocrazia, ed è una colpa che di certo non contribuisce ad un rafforzamento di credibilità e autorevolezza del nostro Paese in sede europea. Il vero problema del sistema agroalimentare in Sicilia e nel Mezzogiorno è quello della carenza di infrastrutture. Qui a Ragusa si rende, ad esempio, indispensabile la realizzazione dello scalo aeroportuale di Comiso, un hub commerciale che consenta ai prodotti locali di poter raggiungere i mercati in tempi brevi. La promozione delle nostre produzioni non può che essere quella che fa riferimento al Made in Italy, e in tal senso occorre evitare la frammentazione di un'opera di promozione e di comunicazione commerciale che sinora è stata a dir poco, settoriale e non organica, particolare e quindi inefficace e non programmata e generale come dovrebbe essere». ●

Calabria, anno scolastico al via dal 12 settembre

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l Presidente della Regione Calabria Giuseppe Scopelliti ha approvato il calendario per l’anno scolastico 2011/2012 che prevede 207 giorni di lezione, sette in più rispetto al minimo obbligatorio di 200 giorni. Tutte le scuole inizieranno il 12 settembre 2011, mentre il termine è previsto per il 9 giugno 2012 per le scuole primarie e secondarie e per il 30 giugno per la scuola dell’infanzia. L'inizio e il termine delle lezioni dovrà essere uniforme e vincolante. «Le date - ha spiegato l'assessore regionale alla Cultura Mario Caligiuri - sono state concordate con l’Ufficio Scolastico Regionale, i sindacati, gli operatori dei trasporti e le associazioni produttive per garantire i servizi necessari al sistema scolastico». Oltre alle ordinarie festività nazionali e del patrono cittadino, i ponti festivi in cui saranno sospese le lezioni sono quello di Ognissanti (da lunedì 31 ottobre a mercoledì 2 novembre), le vacanze natalizie (dal 23 dicembre al 7 gennaio), quelle pasquali (dal 4 al 10 aprile) e il ponte del 1° maggio, con sospensione lunedì 30 aprile 2012. •

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Confindustria Cosenza: Mungo rieletto alla sezione Legno Il giovane imprenditore Umberto Mungo è stato rieletto Presidente della Sezione Legno di Confindustria Cosenza, per il biennio 2011-2013, nel corso dell’assemblea degli iscritti. Contitolare dell’azienda Mungo Dante di Piano Lago, il ventottenne dottore in economia, ha Umberto Mungo guidato il settore nell’ultimo biennio ed è dirigente del Gruppo Giovani Imprenditori. L’Assemblea della Sezione ha eletto anche Mario Bitonti (dell’azienda Bitonti Luigi srl di Cosenza) a Vice Presidente, Amerigo Moranelli (Moranelli Srl di San Donato di Ninea) come Delegato per la Piccola Industria ed i Consiglieri Carmine Palazzo (Maletta Ercole srl di Figline Vegliaturo) e Franco Soria (VM di Oriolo). «Ci stiamo attivando per rendere sistematica ed operativa una collaborazione tra la nostra sezione ed il comparto edile sull’attualissimo tema della bioedilizia. Nelle prossime settimane – ha dichiarato il Presidente Umberto Mungo - saremo impegnati ad effettuare uno studio sui fabbisogni delle aziende edili con particolare riferimento ai risvolti legati alle opportunità di sviluppo nell’ambito della filiera del legno e, nel contempo, per avviare ricerche mirate alla riqualificazione e certificazione del patrimonio boschivo autoctono». Il nuovo Consiglio Direttivo guidato dal Presidente Mungo ha deciso di predisporre un catalogo con tutte le migliori proposte, in termini di produzioni e lavorazioni, da sottoporre all’attenzione delle categorie imprenditoriali in maniera tale da attivare sinergie di filiera in un incontro congiunto in corso di definizione ed organizzazione. ●

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Trasporto pubblico: Smurra scrive al presidente della Regione Scopelliti «

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’ opinione ampiamente condivisa che nel trasporto pubblico regionale e locale sia ormai indispensabile avviare un processo di razionalizzazione allo scopo di realizzare un sistema efficace ed efficiente teso a garantire al meglio la mobilità dei cittadini ed a contribuire in maniera concreta e sostanziale alla ripresa ed alla crescita economica della Calabria». E’ quanto ha scritto il Presidente della Sezione Trasporti e Logistica di Confindustria Cosenza Gerardo Smurra al Presidente della Giunta regionale della Calabria Giuseppe Scopelliti. «Per raggiungere tali rilevanti obiettivi – ha continuato Gerardo Smurra – è necessario il superamento degli attuali assetti monopolistici (pubblici e privati) che se da un lato non riescono a fornire risposte adeguate al crescente e mutato fabbisogno di mobilità, dall’altro si traducono in aumenti significativi dei costi e degli impegni di risorse pubbliche». «Quello che serve in maniera urgente ed indifferibile – ha aggiunto il Presidente degli imprenditori della sezione Trasporti e Logistica di Confindustria Cosenza – è l’introduzione di regole concorrenziali più stringenti, anche in

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Lucio Dattola è stato eletto alla vicepresidenza di Unioncamere Calabria

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Gerardo Smurra

relazione alla recente decisione della Suprema Corte che ha sancito l'illegittimità costituzionale della proroga dei contratti di servizio pubblico relativi ai servizi di trasporto pubblico locale, con eventuali rinnovi annuali, prevista dal collegato alla manovra di finanza regionale per l’anno 2010 della Regione Calabria». Per queste ragioni, il Consiglio Direttivo della sezione Trasporti e Logistica di Confindustria Cosenza ha deciso di interessare in maniera diretta il Presidente della Giunta Regionale Scopelliti perché dia impulso all’azione necessaria ad avviare un percorso virtuoso che rispetti appieno le norme vigenti. «Confidiamo nel Suo autorevole impegno – ha concluso nella sua nota il Presidente Gerardo Smurra – affinché non trascorra ulteriore tempo prima che siano avviati gli indispensabili e stringenti processi di liberalizzazione, nella consapevolezza del loro determinante contributo in ottica di rilancio e di sviluppo dell’economia del Paese e del territorio regionale». ●

’ Lucio Dattola il nuovo Vice Presidente dell’Unione Regionale delle Camere di Commercio della Calabria per il triennio 2011/2013. Così ha deliberato, all’unanimità, nel pomeriggio di oggi il Consiglio di Amministrazione di Unioncamere Calabria guidato dal neo Presidente Giuseppe Gaglioti. «Dattola, attuale Presidente della Camera di Commercio di Reggio Calabria e già Vice Presidente di Rete Camere, società delle Camere di Commercio d'Italia per i progetti e i servizi integrati - commenta Giuseppe Gaglioti – è un autorevole esponente del sistema camerale, molto apprezzato per la guida della Camera di Commercio reggina che negli ultimi anni si è positivamente distinta in campo nazionale quale ente pubblico tra i più virtuosi e innovativi». «Rivolgo l’augurio di buon lavoro al collega ed amico Lucio Dattola – conclude Gaglioti – d’intesa e in accordo con tutti i Presidenti delle Camere di Commercio calabresi, certo che la condivisione strategica messa in campo possa essere realmente funzionale per la promozione e il rilancio competitivo dello sviluppo economico regionale». ●

Lucio Dattola

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flash news Confindustria Cosenza: Massimo Mazza alla guida dell'Agroalimentare

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’imprenditore Massimo Mazza guiderà la Sezione Agroalimentare di Confindustria Cosenza per il prossimo biennio. Il Presidente Mazza subentra al collega Mario Brogna che continua a far parte del Consiglio Direttivo di Via Tocci in qualità di Consigliere eletto dall’Assemblea generale. Massimo Mazza è Amministratore della Mangimi Mazza, società operante nel campo dell’alimentazione zootecnica fondata nel 1960 dal papà Antonio. Tra le prime aziende ad operare in questo settore, si è evoluta e ampliata nel tempo grazie alla particolare sensibilità verso la ricerca e l’applicazione continua di tecnologie all’avanguardia. Oltre alla produzione di cereali fioccati e mangimi, il Gruppo Mazza è impegnato nell’attività agricola con 200 ettari di proprietà coltivati ad uliveto, nella veterinaria e nella ricerca, distribuendo i suoi prodotti negli allevamenti e nelle rivendite specializzate. Quattro i siti produttivi: Catanzaro, Cosenza, Bisignano e Luzzi. In quest’ultimo, esempio di efficienza e innovazione tecnologica, sono allevati 500 bovini da latte di razza frisona. Qui vengono testati i mangimi e si producono annualmente più di due milioni di litri di latte fresco che vengono conferiti alla Centrale del Latte Assolac, della quale l’azienda è uno principali soci. L’Assemblea della Sezione Agroalimentare ha provveduto a nominare i Consiglieri: Fortunato Amarelli (Amarelli Fabbrica di Liquirizia di Rossano), Luigi Angotti (Pastangotti sas di Fiumefreddo Bruzio), Anna Aversente (La Frutticola Srl di Corigliano Calabro), Agostino Bruno (Molino Bruno Spa di Montalto Uffugo Scalo), Gerardo Colavolpe (Colavolpe Massimo Mazza Nicola & C. Snc di Belmonte Calabro), Paola Dodaro (Salumificio Sila Ilca srl di Castrolibero), Camillo Nola (Agroalimentare Assolac di Castrovillari), Giovanni Battista Pisani (C.O.Te.C di Cosenza), Vincenzo Rota (Salumificio San Vincenzo di Spezzano Piccolo), Ippolito Spadafora (Cantine Spadafora Srl), Francesco Turano (L’Arte del Gusto srl di Castrolibero). L’imprenditore Arturo Crispino (Calabria Food srl di Mangone) è stato eletto Delegato per la Piccola Industria. «Il settore agroalimentare – ha detto il Presidente Massimo Mazza - è uno dei principali fattori che concorrono a determinare il prodotto lordo vendibile della Regione Calabria. Il Cosentino e la piana di Sibari, in maniera particolare, incidono in maniera determinante grazie alle produzioni d’eccellenza presenti, alle aziende innovative ed alle alleanze di rete». «Le potenzialità sono veramente grandi – ha continuato il presidente dei produttori agroalimentari di Confindustria – occorre saperle valorizzare, incentivare e mettere a sistema supportandole con adeguate iniziative di promozione e commercializzazione». «L’impegno di Confindustria Cosenza – ha ribadito il Presidente Mazza – sarà quello di privilegiare e sviluppare i rapporti e le sinergie di filiera in maniera da allungare la catena del valore sul territorio a vantaggio tanto dei produttori che dei trasformatori».●

Un catanzarese alla vicepresidenza nazionale di UNAIT

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ella prestigiosa sede di AICCRE (Associazione Italiana Comuni e Regioni d’Europa) in piazza Fontana di Trevi a Roma, le delegazioni delle varie confederazioni hanno siglato nei giorni scorsi l’atto costituente di UNAIT – Unione Nazionale Associazione di Imprese del Terziario -. All'unanimità sono stati eletti Giuseppe Salvati alla carica di Presidente nazionale e Giorgio Ventura Vicepresidente. “Prima di tutto l’impresa” è lo slogan lanciato da UNAIT che programma il primo incontro assembleare nel prossimo giugno. Unait è il soggetto di rappresentanza unitario delle confederazioni che rappresentano le PMI promosso da tre organizzazioni del commercio, dell’artigianato, dei servizi e del turismo: CONFAZIENDE, CONFIMPRESE E CICAS. Unait, che è pertanto anche “Unione delle confederazioni d’impresa”, è impegnata al servizio delle associate per sostenere la loro attività, tutelandone gli interessi e dare impulso al loro sviluppo nei diversi settori. Giorgio Ventura, catanzarese, è Presidente nazionale di Cicas, la Conderazione degli imprenditori, commercianti, artigiani, turismo e servizi. Ovviamente soddisfatto dell’importante risultato Giorgio Ventura conseguito ha dichiarato: «Unait è una nuova realtà associativa che ribadisce l’importanza del fare rete pur nella indipendenza delle legittime differenziazioni. Tutte le tre organizzazioni costitutive in ogni caso sono portatori di valori che concorrono a progettare politiche di sviluppo favorendo il lavoro, il benessere e la qualità della vita. La mia nomina è in ogni caso un implicito riconoscimento alla bontà e alla efficacia delle azioni intraprese dalla Cicas Italia e dalla sua sezione catanzarese nella rappresentanza degli interessi della piccola impresa sempre più impegnata a difendere e a rilanciare il suo ruolo vitale nel sistema economico territoriale».●

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flash news Parco del Pollino: un sito per i prodotti tipici

Orto Botanico, fiore all'occhiello dell'Università della Calabria

' stato presentato il 19 Maggio, presso la sede dell'Ente Parco Nazionale del Pollino, a Rotonda il portale ecommerce dei prodotti tipici del Parco realizzato dall'ALSIA e dallo stesso Ente Parco e finanziato dal Ministero dell'Ambiente. All'incontro sono intervenuti il presidente e il vice presidente del Parco, Domenico Pappaterra e Francesco Fiore, il direttore dell'Ente, Annibale Formica, il Dirigente dell'Area Sviluppo Agricolo della stessa ALSIA, Sergio Gallo, il responsabile informatico dell'ALSIA, Vito Manfredi. Il portale è consultabile all'indirizzo internet www.prodottipollino.it. Alla riunione hanno portato il loro saluto Giuseppe Suanno, già presidente di Co-Pollino, cooperativa capofila del Distretto Rurale del Lagonegrese-Pollino che il 25 Maggio - ha annunciato lo stesso Suanno - si riunirà per eleggere i propri organismi e Antonio Troiano, neo presidente di Co-Pollino. Sul portale sono proposte le tipicità agroalimentari del Pollino. Trentaquattro, per ora, le aziende produttrici che vendono on line o espongono i prodotti della tradizione agricola e gastronomica dell'area. Un vero e proprio "mercato" virtuale, dove poter conoscere le genuinità del Pollino e acquistarle tramite il web. Sul portale sono presenti sia “Negozi elettronici” dove è possibile acquistare i prodotti tipici sia “Vetrine Elettroniche” dove ogni produttore dell’Area espone la propria produzione. Un importante tassello che si aggiunge a tutti gli altri progetti realizzati dal Parco in collaborazione con l'ALSIA, per valorizzare tutte le filiere produttive dell'agro-alimentare che confluiscono, come è stato spiegato durante l'incontro con i giornalisti, alla presenza di numerosi imprenditori dell'agro-alimentare, in uno dei tanti attrattori del Parco: l'enogastronomia, che determina la scelta di visitare l'area protetta calabro-lucana per una buona percentuale di turisti. •

’ certamente uno dei fiori all’occhiello dell’Università della Calabria. Parliamo dell’Orto Botanico. Una riserva “verde” di ben 8 ettari, nel cuore della cittadella universitaria, istituita nel 1981 con decreto del Presidente della Repubblica. Oggi questa importantissima struttura che, tra le altre cose, ospita un erbario con oltre 24000 campioni di piante, aule didattiche e spazi attrezzati per lo studio della biodiversità vegetale, s’è arricchita di un nuovo importante laboratorio che permetterà di sviluppare le attività di ricerca e meglio accogliere quanti ogni anno visitano l’Orto Botanico. «Sono particolarmente legato a questa struttura – ha detto il rettore Latorre. Essa mi ricorda l’allegria dei bimbi delle scuole che ogni anno la visitano ed anche la presenza delle lucciole, animali ormai in via d’estinzione, presenti solo in poche riserve naturali libere da ogni tipo d’inquinamento. Inoltre – ha detto ancora Latorre l’inaugurazione di questa nuova struttura ci permette di ricordare l’ enorme attività divulgativa svolta dal personale dell’Orto Botanico. L’augurio è che le attività crescano ancora di più ed il parco diventi sempre più un punto di riferimento didattico importante per l’intero territorio calabrese». All’inaugurazione del nuovo laboratorio è intervenuto anche il Prof. Pietro Brandmayr del Dipartimento di Ecologia e Prorettore Delegato al Centro Residenziale, il Preside della Facoltà di Scienze Matematiche, Fisiche e Naturali, Prof. Ginio Crisci ed il Prof. Franco M. Raimondo – Presidente della Società Botanica Italiana. Quest’ultimo ha evidenziato l’importanza dell’orto Botanico dell’Università della Calabria che, a pieno titolo fa parte del ristretto novero degli Orti Botanici italiani. Il Prof. Raimondo ha poi sollecitato i massimi vertici dell’università ad investire ancora di più nell’Orto Botanico «esaltandone – ha detto – la valenza di riserva naturale per la salvaguardia delle biodiversità calabresi». All’inaugurazione del nuovo laboratorio, in rappresentanza dell’Ufficio Scolastico provinciale è intervenuto il dott. Luigi Troccoli che , nel suo intervento, ha garantito a partire dal mese di settembre una maggiore divulgazione nelle scuole provinciali dell’Orto Botanico dell’Università che deve diventare una tappa obbligata nel percorso formativo degli studenti. Il Taglio del nastro è stato affidato al decano dell’Orto Botanico, il Prof. Giuliano Cesca. ●

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Banca Popolare del Mezzogiorno: nominato

il nuovo Consiglio di Amministrazione per il mandato 2011-2013 Confermato Presidente il dott. Francesco Lucifero. La dott.ssa Brunella Carriero prima donna ad essere eletta componente del Consiglio di Amministrazione dell'Istituto di credito

L’assemblea ordinaria della Banca Popolare del Mezzogiorno, riunitasi nei giorni scorsi, ha nominato il Consiglio di Amministrazione per il triennio 2011-2013, stabilendo in tredici il numero degli Amministratori. Per la prima volta, nella storia della Banca Popolare del Mezzogiorno, è stata eletta una donna quale componente del Consiglio di Amministrazione: la dott.ssa Brunella Carriero. Pertanto il neo eletto Consiglio di Amministrazione risulta essere così composto: Dott. Francesco Lucifero, Prof. Donato Masciandaro, Rag. Ettore Caselli, Rag. Mimmo Guidotti, Cav. Lav. Filippo Callipo, Notaio Dott.ssa Brunella Carriero, Prof. Avv. Fabrizio Criscuolo, Ing. Pietro Federico, Dott. Guido Leoni, Ing. Michele Pio Maria Marroccoli, Dott. Vincenzo Santoro, Comm. Gerardo Smurra, Dott. Vincenzo Tardini. Il Consiglio di Amministrazione, riunitosi al termine dell’Assemblea dei Soci, ha confermato il Dott. Francesco Lucifero quale Presidente della Banca Popolare del Mezzogiorno, il Prof. Donato Masciandaro quale Presidente Onorario e ha nominato quali Vice Presidenti il Rag. Ettore Caselli e il Rag. Mimmo Guidotti, rispettivamente Presidente e Direttore Generale della Capogruppo Banca popolare dell’Emilia Romagna.•

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Piccola Industria, il presidente nazionale Vincenzo Boccia ospite di Confindustria Calabria

Interessante incontro volto ad avviare un aperto confronto sulle tematiche di interesse dell’imprenditoria calabrese e sulle conseguenti azioni da intraprendere di

Rita Macrì

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el mese di aprile il presidente nazionale di Piccola Industria, Vincenzo Boccia, è stato ospite di Confindustria Calabria, presso la sede sita a Catanzaro, dove ha incontrato i massimi esponenti del sistema confindustriale calabrese. Ad accoglierlo Giuseppe Pugliese, presidente di Piccola Industria Confindustria Calabria e Luigi Leone, direttore di Confindustria Calabria, oltre ad una folta platea di imprenditori provenienti da tutta la regione. «Questa iniziativa – ha dichiarato Giuseppe Pugliese – rientra tra le “giornate di ascolto” preparatorie delle Assise Generali 2011 che si terranno Vincenzo Boccia il 7 maggio prossimo a Bergamo sul tema “L’Italia che vogliamo. Sbloccare la crescita, liberare il mercato, premiare il merito”. Per la prima volta nella storia del sistema confindustriale le Assise

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Generali di Confindustria e Piccola Industria si terranno congiuntamente. Un momento di importanza storica in occasione del quale avremo la possibilità di affrontare e discutere di una serie di importanti problematiche ma soprattutto, in seno al gruppo di lavoro Mezzogiorno e fondi strutturali, di quelle relative alla regione Calabria». «Si può superare la crisi – ha aggiunto Pugliese – internazionalizzando le nostre imprese, usando nuovi strumenti di finanza aziendale, migliorando il rapporto con le banche ed avviando una nuova stagione di relazioni sindacali sul modello tedesco. La rinascita, però, non può che partire anche da un’analisi interna alle nostre aziende al fine di realizzare quel paradigma caro al presidente Boccia “imprese forti, banche forti, Paese forte”. Ho chiuso il mio breve intervento citando Marc Chagall: “Un vaso in piedi non esiste, bisogna che cada per dimostrare che sia stabile”. La Calabria è un vaso caduto che si è rotto in 1000 cocci. Da questo paradosso noi, da classe dirigente di questa regione, dobbiamo dimostrare che è possibile che la Calabria torni ad essere

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un vaso stabile». Il Presidente Vincenzo Boccia intende avviare un aperto confronto sulle tematiche di interesse dell’imprenditoria calabrese e le conseguenti azioni da intraprendere. «Abbiamo affrontato i temi che stanno a cuore alle imprese: fiscalità di vantaggio, infrastrutture, legalità e accesso al credito. Ho ascoltato i suggerimenti di tutti, abbiamo discusso assieme sulle priorità da affrontare». «Ho chiesto di essere numerosi all’Assise che si svolgerà a Bergamo – ha continuato Boccia – per discutere di un intervento organico di politica economica che si dovrà mettere in atto. Siamo un grande corpo intermedio dello Stato e non un “gruppo di amici”; dobbiamo costruire un percorso unitario e agire in modo coraggioso per sbloccare la crescita di questo Paese. La crescita va sbloccata liberando il mercato e premiando il merito. Per favorire il pieno coinvolgimento e la massima partecipazione dell’intero sistema confindustriale alle Assise 2011, i lavori saranno articolati in diversi momenti. Il 7 maggio, per consentire a ciascuno di prendere attivamente parte alla definizione delle scelte del sistema, i lavori della mattinata saranno organizzati in otto diversi gruppi, distinti per tematiche: L’impresa che vogliamo. Il compito di Confindustria; Le relazioni industriali per la produttività; Fisco, credito e finanza; Infrastrutture, ambiente, energia; Pubblica amministrazione, costi della politica; Semplificazione; Scuola, lavoro, giovani; Tecnologia, ricerca e innovazione; Mezzogiorno e fondi strutturali. All’interno di ciascun gruppo sarà dato ampio spazio al confronto.

La sessione pomeridiana sarà invece plenaria; continuerà il dibattito sulle proposte per arrivare alla loro definizione conclusiva. La comunità degli imprenditori meridionali, parlo da uomo del Sud, dovrà partecipare numerosa soprattutto al tavolo “Mezzogiorno e fondi strutturali”; solo così si evidenzierà il problema e questa emergenza sarà vista tra le priorità. La Fiera di Bergamo sarà la nostra Piazza. Per preparare l’Assise nel modo migliore continuerà nelle prossime settimane il road show, che oggi ha visto protagonista la Calabria, con sei diversi incontri territoriali che si terranno a Milano, Torino, Roma, Bari, Vicenza, Firenze. Ascoltare, proporre e decidere insieme con la più vasta e piena partecipazione di tutti gli imprenditori italiani è il modo più efficace per assicurare vigore alle scelte che assumeremo. Vogliamo imprimere al Paese l’impulso indispensabile per superare incertezze e ritardi e inaugurare una nuova stagione di sviluppo. Confindustria svolge, così, appieno il ruolo di classe dirigente indicando all’Italia intera, ai suoi lavoratori, alle giovani generazioni, la rappresentazione trasparente e precisa della situazione del Paese e la via d’uscita dalla stagnazione che la caratterizza da quasi vent’anni. Le Assise 2011 – ha proseguito il presidente di Piccola Industria – chiudono le celebrazioni del centenario di Confindustria e le raccordano a quelle dell’unità d’Italia. Un passaggio ideale del testimone nel quale sono rappresentati contemporaneamente gli interessi delle imprese e quelli di tutta la nazione. Oggi più che mai la politica per le imprese è politica per il Paese». ►

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ti per lo sviluppo delle nostre imprese. Boccia è un presidente di ampie vedute che ha una visione vicina a quella dei Giovani Imprenditori; tra l’altro è stato qualche anno fa ad un passo dalla presidenza nazionale del nostro Gruppo. Nel corso di questo incontro abbiamo parlato di fiscalità di vantaggio: il gruppo Giovani ha spesso manifestato la volontà di cambiare il sistema delle agevolazioni per il Sud. Basta con i finanziamenti a pioggia che non hanno portato i risultati sperati. Chiediamo al governo uno scambio fattibile cioè una “no tax area” per le regioni convergenza rinunciando alle altre forme di aiuto. Con l'avvento di forme di incentivazione automatiche si aiuterebbe l'imprenditoria sana facendo anche scomparire ogni forma di clientelismo. Siamo contrari a interDa sinistra: Giuseppe Pugliese e Vincenzo Boccia venti volti a gestire le 'emergenze'; i problemi vanno risolti alla radice; per questo in sinergia Al termine dell’incontro abbiamo ascoltato le dichiaracon altri giovani imprenditori di tutta la Penisola vorremmo zioni di alcuni degli imprenditori presenti. Tra questi il precontribuire alla realizzazione di un Piano strategico per l’Italia sidente di Piccola Industria Confindustria Catanzaro, Aldo da attuarsi nei prossimi decenni che tenga conto delle reali Ferrara, accompagnato da numerosi membri del comitato da necessità del Mezzogiorno». lui presieduto i quali hanno assicurato al presidente Boccia la Francesco Cava, presidente di Ance Calabria, ha evidenpropria partecipazione a Bergamo. «Abbiamo apprezzato la ziato: «Noi imprenditori per mezzo delle associazioni di catepresenza di Vincenzo Boccia qui a Catanzaro a dimostrazione goria siamo chiamati ad indicare, tutti insieme, con forza, le della sua sensibilità rispetto le problematiche che affliggono priorità da porre al centro dell’agenda politica nazionale e del’economia della nostra regione. Si è dimostrato un presidenterminare l’azione della stessa Confindustria. Di fronte all’atte disponibile ad ascoltare dalle nostre vive voci le difficoltà tuale fase di grandissima incertezza del quadro politico, alla che ogni giorno dobbiamo affrontare. Tra le criticità che gli rinnovata pressione europea a favore del rigore nella finanza abbiamo evidenziato nel corso del dibattito di oggi quelle che pubblica, alla concorrenza ancora più aspra per conquistare i di sicuro vorremmo portasse all’attenzione nazionale durante mercati, elevatezza e instabilità dei prezzi delle materie pril’incontro fissato per il 7 maggio a Bergamo sono: la difficoltà me, gli imprenditori spesso si sentono soli. Avvertiamo tutti oggettiva per noi calabresi dell’accesso al credito; i ritardi dei l’urgenza di operare delle scelte, concentrando le energie e le pagamenti della pubblica amministrazione; la mancanza di un risorse su poche chiare questioni, la cui soluzione è vitale per regime di fiscalità di vantaggio che oltre a costituire un volano mettere di nuovo le imprese nelle condizioni di espandersi sui per le imprese del territorio, costituirebbe un elemento di forte mercati, migliorare la redditività, innovare, creare occupazioattrattività per gli investitori di intenzionati ad avviare nuove ne e generare più produttività e retribuzioni maggiori centranrealtà produttive in Calabria». Il presidente Boccia ha invitato do l’obiettivo della crescita del Paese. Un obiettivo che è alla Aldo Ferrara a partecipare ai lavori del Consiglio Centrale di nostra portata e che è, allo stesso tempo, indispensabile per il Confindustria che si terrà il prossimo 7 aprile a Roma, nella benessere del mondo imprenditoriale e della cittadinanza tutta sede di viale dell’Astronomia, per avere un primo incontro e che si traduce in progresso sociale e sostenibilità del debito con i rappresentanti nazionali di Piccola Industria in vista di pubblico». quello del 7 maggio. Il presidente di Confindustria Catanzaro, Giuseppe Gat Nuccio Caffo, presidente del Gruppo Giovani imprendito, si è dichiarato dispiaciuto di non avere trovato nell’elenco tori di Confindustria Calabria, ha posto l’accento sulle finalità dei tavoli di Bergamo un incontro dedicato alla Calabria «perdell’incontro dichiarando: «Sono piacevolmente soddisfatto ché ritengo – ha detto Gatto – che la nostra sia un’emergenza perché ci siamo confrontati su temi particolarmente importanall’interno dell’emergenza “Mezzogiorno”. Abbiamo proble-

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mi maggiori e più specifici rispetto a quelli delle altre regioni. Gatto ha posto l’attenzione su problemi ormai atavici che affliggono la nostra regione, tra questi il ritardo nei pagamenti e l’indebitamento strutturale delle pubbliche amministrazioni che rischia di essere ribaltato sugli imprenditori. «A proposito del Piano per il Sud vorrei precisare che ho una difficoltà da cittadino, da imprenditore e da presidente di Confindustria: è un provvedimento che è stato approvato o solo promesso dal governo? Tra le priorità di questo Piano ci sarebbe il ponte sullo Stretto, un’opera da miliardi di euro. La nostra realtà imprenditoriale è fatta da piccole e medie imprese che devono essere tutelate perché rischiano di essere fagocitate dalle grandi aziende. La nostra priorità, enfatizzo volutamente, dunque, sono miliardi di opere da un euro ciascuna. Il ponte è utile ma non è una priorità. Chiediamo maggiore attenzione per le imprese del Mezzogiorno: i nostri imprenditorici mettono la faccia, il cuore e si sporcano le scarpe ogni mattina». Il presidente di Confindustria Cosenza, Renato Pastore, ha posto l’accento su un paradosso della Calabria: «La regione che ha il più basso Pil in Italia ha però le più alte tasse da pagare, e mi riferisco all’Irap per le imprese e l’Irpef per i dipendenti». A proposito della Banca del Sud ha sottolineato: «Dovrà intervenire sui problemi delle imprese del Sud. Non abbiamo bisogno di un carrozzone politico; dovrà gestire almeno le cartolarizzazioni dei debiti degli enti pubblici verso le aziende private». Per Dino Romano, presidente Confindustria Crotone, «i

famosi contributi a pioggia devono essere sostituiti con dei meccanismi automatici di incentivazione e sostegno alle imprese che possono essere un vero volano di sviluppo per le aziende sane del nostro territorio (es. il credito d’imposta), svincolati da criteri che lascino spazio a discrezionalità». Giuseppe Speziali, past president di Confindustria Catanzaro, si è detto soddisfatto dell’incontro al quale «gli imprenditori si sono presentati a testa alta, una classe dirigente matura che non si piange addosso ma che fa proposte valide per risolvere le criticità attuali; si deve iniziare a comprendere che l’Italia è una e anche le necessità del Sud devono essere al centro dell’agenda politica di chi ci governa. Dobbiamo partecipare ai tavoli di confronto per far conoscere le nostre reali esigenze. Per esempio un tavolo sulla sicurezza, in occasione delle Assise di Bergamo, servirebbe a mettere al centro dell’attenzione un problema, la ‘ndrangheta, che non è solo calabrese ma riguarda l’Italia tutta. Stiamo vivendo grandi difficoltà, investendo in un Paese che non ha politiche di sviluppo e che soffre del taglio delle risorse. Chiediamo che si metta al centro dell’agenda politica la questione meridionale. Non siamo più il Mezzogiorno che chiede aiuti a pioggia, il Sud dell’assistenzialismo. Il Mezzogiorno è fatto di aziende sane che hanno ‘gli anticorpi’ per rigettare tutti coloro i quali dovessero avere collusioni con la criminalità». Non è voluto mancare all’incontro con Vincenzo Boccia anche Paolo Abramo, presidente della Camera di Commercio ►

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di Catanzaro, il quale si è detto orgoglioso del legame con Confindustria, nato negli anni ’80 quando entrò giovanissimo come consigliere dell’allora gruppo dei costruttori. «Questo legame non si è mai sciolto – ci ha raccontato. Mi piace presenziare a riunioni che hanno come ospiti uomini di spessore del sistema categoriale come Vincenzo Boccia. La sua esperienza – ha precisato Abramo – viene da molto lontano. Ha acquisito una notevolissima conoscenza delle problematiche inerenti al mondo dell’impresa. Da uomo del Sud, Boccia, è informato sui deficit che continuano a permanere nel sistema sia produttivo che so-

A tu per tu con Vincenzo Boccia, presidente della Piccola Industria di Confindustria A margine dell’incontro il presidente Boccia si è reso disponibile a rispondere alle nostre domande. Perché ha deciso più volte di venire personalmente qui in Calabria? A suo avviso c’è un’emergenza nella nostra regione di cui Confindustria si sta facendo carico ai massimi livelli?

«Prima di tutto credo che ascoltare le necessità di un territorio dalla viva voce degli imprenditori faccia parte dei doveri di chi si è assunto il compito di rappresentarli. In Calabria, poi, torno sempre con particolare piacere perché ritrovo negli occhi dei colleghi con cui parlo

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ciale meridionale. Oggi l’occasione è stata ghiotta per fare il punto sulla situazione attuale e sulle carenze oramai diventate strutturali. E’ però utile rimarcare che esiste la grande volontà dell’imprenditoria sana di andare avanti e di persistere verso il raggiungimento degli obiettivi di sviluppo che da sempre ci aspettiamo di realizzare nella nostra regione. Proprio per questi motivi qui, a Catanzaro, a Boccia rivolgo il mio ringraziamento, per la sua presenza e lo faccio come uomo di Confindustria e come rappresentante di un’istituzione pubblica come la Camera di Commercio».

la caparbietà e la voglia di “fare impresa”, nonostante il contesto sia spesso difficile e pieno di ostacoli. Dal punto di vista economico la situazione della Calabria si inserisce in un quadro di generale sofferenza del Mezzogiorno che nel biennio 2008-2009, per le conseguenze della crisi economica e finanziaria, ha perso circa 6 punti di Pil e più di 230mila posti di lavoro. Rispetto ad altre regioni, tuttavia, la Calabria esprime in modo più evidente un insieme di inefficienze che la rendono in termini di sviluppo il “fanalino di coda” del Paese. Confindustria è consapevole della gravità della situazione e per questo motivo il Comitato Mezzogiorno ha presentato alcune proposte che – dopo esser state condivise anche dalle altri parti sociali al Tavolo su crescita e occupazione – sono state riprese nel Piano per il Sud approvato lo scorso novembre dal governo. Migliorare la dotazione infrastrutturale, modificare il sistema degli incentivi all’investimento, promuovere la formazione professionale e puntare all’efficienza dei servizi pubblici locali sono solo alcune delle priorità individuate dal documento, che costituisce un importante riordino della politica economica per il Sud. Inoltre, come si evince da una prima dichiarazione del Consiglio europeo dello scorso 11 marzo, l’Europa sembra disponibile a prevedere strumenti specifici per incentivare la produttività nelle regioni che presentano un ritardo di sviluppo. Strumenti che potrebbero tradursi, ad esempio, in misure di fiscalità differenziata». Solo notizie negative per la Calabria?

«Direi di no. La regione per esempio sta ottenendo buoni risultati nella gestione dei rifiuti urbani. La rilevazione effettuata dal Ministero dello Sviluppo economico per monitorare lo stato di avanzamento del progetto “obiettivi di servizio” – obiettivi che puntano a elevare

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la qualità dei servizi erogati ai cittadini – segnala che la Calabria ha ridotto drasticamente la quantità dei rifiuti conferiti in discarica, scendendo dai 395 Kg pro capite del 2005 ai 222 rilevati nel 2009. Inoltre, secondo dati diffusi recentemente dalla Banca d’Italia e relativi al primo semestre del 2010, il credito erogato alle imprese è tornato ad aumentare dopo 16 mesi di riduzione, grazie a un ammorbidimento dei criteri di erogazione da parte degli intermediari. Ciò non vuol dire che il Sud e la Calabria non vivano una situazione di vera emergenza. La dignità con cui i nostri imprenditori e i cittadini per bene del Mezzogiorno la affrontano probabilmente non lascia percepire all’esterno l’alto livello di criticità al quale si è arrivati». Lei è stato delegato dalla presidente Marcegaglia ai temi legati a “Credito e Finanza”. Cosa si può fare concretamente per sostenere gli imprenditori calabresi?

«In primo luogo bisogna lavorare affinché la riforma fiscale venga posta in cima alle priorità dell’agenda di governo. Le imprese sono penalizzate da un fisco troppo alto e non riescono a indirizzare risorse sufficienti per gli investimenti in innovazione e per internazionalizzarsi. Queste ultime, oggi, sono due aree chiave non soltanto per l’azienda che intende crescere, ma anche per chi vuole mantenere le proprie quote di mercato. In materia di credito le imprese debbono sfruttare le opportunità offerte dall’Accordo firmato con l’ABI e con il Ministero dell’Economia che proroga gli effetti dell’Avviso Comune per la sospensione dei debiti delle Pmi e che fra i vari punti prevede ad esempio la possibilità di ricevere finanziamenti dalle banche in misura proporzionale agli aumenti di capitale effettuati dalle imprese. Soluzioni specifiche per favorire l’internazionalizzazione e l’innovazione si trovano, invece, nell’accordo firmato da Piccola Industria e Banca Intesa Sanpaolo, mentre un ultimo doveroso riferimento va fatto al Fondo di Garanzia, che negli ultimi anni si è dimostrato un prezioso strumento per favorire l’accesso al credito delle imprese più piccole e al quale pertanto va assicurata continuità nell’afflusso delle risorse».

Rispetto alle altre “Giornate di ascolto” quali sono le principali differenze tra le criticità espresse dagli imprenditori delle diverse Regioni?

«Le “Giornate di ascolto” hanno fatto emergere una sostanziale condivisione da parte degli imprenditori sulle criticità e di conseguenze sulle azioni prioritarie per il

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Paese. La riforma fiscale, come già accennato, è al primo posto anche perché comporta, per reperire le risorse necessarie, un insieme di interventi che vanno da una politica di maggiore rigore nella Pubblica amministrazione allo spostamento del prelievo fiscale dalle imposte dirette a quelle indirette, fino a una seria politica di liberalizzazione e privatizzazione che limiti nelle amministrazioni locali la prassi degli affidamenti in house. C’è una generale condivisione poi in tema di semplificazione, di internazionalizzazione, di energia. Gli imprenditori del Mezzogiorno sottolineano in particolare la necessità di poter beneficiare di una fiscalità di vantaggio tale da attrarre investimenti dall’estero; al contempo richiamano l’attenzione sull’urgenza di migliorare la dotazione infrastrutturale del proprio territorio, affinché il Sud sia veramente collegato al resto del Paese. Da tempo, inoltre, chiediamo di riordinare e semplificare gli strumenti di incentivazione, puntando ad esempio sul credito di imposta al fine di incoraggiare gli investimenti. Questo strumento ha un grande valore etico perché premia l’impresa corretta, l’impresa che reagisce e continua a investire. In tal modo non solo si eviterebbe la discrezionalità della cattiva burocrazia, ma il Mezzogiorno potrebbe diventare un importante luogo di attrazione per gli investimenti, specie quelli capital intensive che sono il futuro del nostro paese. Purtroppo non sembra che si stia procedendo in questa direzione e ciò ha due conseguenze: da un lato permane la mancanza di sensibilità rispetto all’importanza del fattore temporale, fattore che condiziona moltissimo lo sviluppo del paese e a maggior ragione del Mezzogiorno; dall’altro un orientamento di politica economica che non prevede il credito di imposta può comportare l’elevata probabilità di finanziare la disoccupazione piuttosto che lo sviluppo. È fondamentale che queste istanze vengano portate all’attenzione dell’intero sistema in occasione delle prossime Assise Generali a Bergamo. Ciò rappresenta una prova di assunzione di responsabilità da parte degli imprenditori meridionali nei confronti del proprio territorio. Due anni fa, in occasione del Convegno di Palermo, Piccola Industria invitò gli imprenditori a prendere coscienza del fatto di rappresentare non soltanto una forza economica, ma anche una risorsa intellettuale in termini di proposte e soluzioni per i problemi del paese. Oggi è arrivato il momento di dimostrare di essere ceto dirigente e la Calabria non può mancare a questo appuntamento». ●

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Giovani e sviluppo economico

Progetto Creare: le opportunità dell'autoimpresa Interessante incontro all'Università Mediterranea di Reggio Calabria. Presente Caridi di

Mario Meliadò

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n centinaio di studenti universitari di Reggio Calabria e Palermo nella fascia tra i 18 e i 30 anni d’età, aree geografiche prescelte per via del pesantissimo fardello di disoccupazione che portano sul groppone (basti pensare che in Calabria i giovani occupati sono appena il 14,2%, in Sicilia il 15,9%, contro una media nazionale che sfiora il 25), dal dicembre 2009 “sono in ballo” nel progetto Creare (Creare impresa in rete: le idee che vincono), finanziato nell’ambito del Fondo 2009 per le Politiche giovanili tramite il bando per la presentazione ei progetti volti a promuovere la cultura imprenditoriale nell’àmbito delle nuove generazioni. La “due giorni” sul tema ha avuto inizio nell’aula magna “Quistelli” dell’Università “Mediterranea” di Reggio Calabria, sotto l’input forte di Serena Angioli, già dirigente del Comune reggino per le Politiche comunitarie e oggi direttore Area programmi dell’Agenzia nazionale per i giovani e dell’assessore regionale alle Attività produttive Antonio Caridi: «Sin dall’inizio del mio mandato assessorile – ha rammentato Caridi – ho voluto dare un segnale forte di cambiamento e innovazione, innanzitutto confrontandomi coi rappresentanti a livello giovanile delle categorie produttive, per capirne i reali bisogni. Uno scambio d’idee del tutto proficuo, poi sfociato nel bando “concertato” per incentivi regionali da 20 milioni di euro alle imprese “verdi”, seguendo criteri più che mirati e gettandosi alle spalle sbagli del passato come indistinte agevolazioni “a pioggia”». Un approccio all’autoimpresa sviscerato “in profondità” da relatori di rango come Gianfranco Pasquadibisceglie del Dipartimento Gioventù della Presidenza del Consiglio dei ministri o Carlo Borgomeo, ex “numero 1” di IG (la So-

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Antonio Caridi

cietà per l’imprenditoria giovanile). Originale l’apporto di Marco Marchese, presidente dell’Associazione per la mobilitazione sociale, che ha posto in rilievo almeno due questioni. Intanto, la questione del contesto: suggestiva la proiezione di una diapositiva con vari bicchieri pieni e uno a metà. «E’ il contesto a determinare la vostra percezione, è il contesto a suggerirvi di considerare quel bicchiere mezzo pieno, piuttosto che mezzo vuoto», ha osservato Marchese. E poi il tema di fondo dei lifeskills sviluppati dai giovani partecipanti al progetto: saperi critici e tecnici che serviranno in futuro a profilare una razionale economia di spesa e sotto il profilo formativo-esperienziale anche a chi, tra loro, non dovesse poi proseguire nell’attività imprenditoriale vera e propria. Da questo punto di vista, però, una grande soddisfazione e una “verifica”chiave è incarnata dalla concreta presentazione delle idee d’impresa elaborate nel biennio, con esperti di vari segmenti: commercio (il direttore provinciale Confcommercio Attilio Funaro), credito (Maria De Maio, area Manager Retail Reggio Calabria di Banca Carime), consumerismo (il vicepresidente nazionale Assoconsumatori Pasquale Messina), editoria (Leo Iiriti) e altri. Di certo, attività seminariali e di laboratorio hanno “forgiato” questi giovani universitari al concetto dell’autoimprenditorialità, che questo sia o meno il loro domani. Qualche spunto? “PraticaMente” è un progetto d’azienda imperniata sulla consulenza tecnologica b2b (rivolto, insomma, all’assistenza alle imprese), “Architetti emergenti” punta alla nascita di un magazine d’architettura (peraltro, corpo di una delle quattro facoltà dell’Ateneo reggino), “Roge” è l’acronimo di un centro legato ai “Rifiuti organici per la generazione d’energia” e la produzione di biogas. La materia grigia non manca. …L’innovatività, neppure; basti pensare al focus su pubblicità e impresa sostenibile e soprattutto al singolare workshop sul carrotmob, impronunciabile frangia del social activism ideata tre anni fa da Brent Schulkin per fare perno sui mezzi di comunicazione di massa, la crescente coscienza consumeristico-ambientalista e la volontà degli stessi imprenditori di emancipare le proprie attività abbassando le immissioni nocive nell’ecosistema. ●

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Agroalimentare, prodotti tipici, eccellenze, lavoro

Olio extravergine e la folta schiera dei piccoli produttori di

Paolo Orofino

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n Calabria, come in tante altre regioni del Meridione, vi è la cosiddetta schiera dei “piccoli produttori di olio di oliva”. Di conseguenza sono tanti i calabresi, che anziché scegliere il supermercato, per l’acquisto del prezioso alimento, si danno alla ricerca dell’“olio buono”, per intenderci il vero olio extravergine di oliva, contattando i produttori locali. Nella stragrande maggioranza dei casi si tratta di un acquisto azzeccato, soprattutto tenendo presente il rapporto qualità/prezzo. Nel senso che l’olio acquistato in privato, più o meno a quattro euro al litro nel 99% dei casi migliore di quello comunemente venduto ai negozi ad un prezzo decisamente più alto. La rete dei piccoli produttori in Calabria è presente eccome, ma è totalmente disorganizzata, non strutturata. Col risultato che poi “l’olio buono” non venduto agli amici, viene svenduto ai grossisti del settore, che forniscono le grandi aziende, che si limitano a modificare il prodotto, il più delle volte in peggio, o lo immischiano con olio di altre regioni con caratteristiche scadenti, per poi metterci l’etichetta e metterlo sul mercato, come minino a sei euro al litro. Per esempio, in un piccolo paese come Cleto, che si trova sulla fascia del basso Tirreno cosentino, esistono più di dieci frantoi. Per rendere l’idea, il comune quasi interamente colorato dal verde dei meravigliosi uliveti, conta 1400 anime. Quindi, facendo una media, abbiamo un frantoio ogni 100 abitanti circa. Questi oleifici, nella sostanza, producono l’olio “spremendo” le olive portate dai coltivatori locali. E ciò accade pure negli altri mille “villaggi” calabresi. Una parte di questo magnifico olio rimane al proprietario del frantoio, l’altro sarà consumato dalla famiglia produttrice, che, prima di darlo ai grossisti ad un prezzo stracciato, cercherà di venderne qualche quintale in giro, per coprire le spese relative alla

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cura degli uliveti ed alla successiva raccolta. Il guadagno spesso è minimo o addirittura nullo per questi coltivatori. Questa dei piccoli produttori di olio di oliva è una realtà calabrese che va certamente valorizzata. E’ già una ricchezza in termini di qualità alimentare, con margini di estensione del conseguente benefico salutare su una più ampia scala di consumatori. Ma può, anzi deve diventare anche una ricchezza in termini di economia e occupazione della nostra regione. Finora poco è stato fatto in questa direzione e forse è arrivato il momento che la politica affronti concretamente la questione. Anzitutto avvicinandosi ai piccoli produttori promuovendo meccanismi che favoriscano una messa in vendita organizzata di questo extra vergine. Che siano, però, meccanismi semplici, di facile comprensione e innesco. Probabilmente, tantissimi coltivatori sono da sempre ad un passo dal marchio attestante la produzione di olio extravergine biologico. Ma non lo sanno, o se lo sanno sono scoraggiati da tante situazioni ed evitano di iniziare il percorso burocratico necessario per ottenere il riconoscimento. Sono costretti ad accontentarsi, per far sopravvivere la produzione. Hanno un invidiabile materia prima e vicino casa a disposizione ottimi frantoi di moderna generazione. Tutto poi si ferma. Solo pochissimi sono riusciti a fare il salto di qualità, vale a dire ad avere un marchio per l’imbottigliamento e per la distribuzione e vendita ad un prezzo adeguato. I piccoli produttori dell’“olio buono”, invece, non solo non dovrebbero essere lasciati soli nella ricerca di tale percorso con norme da rispettare e certificati da ottenere, ma andrebbero individuati dalla Regione, selezionati ed incentivati. Inseriti e seguiti in un percorso virtuoso per evitare la dispersione e la mistificazione di un olio calabrese di qualità, con positive implicazioni salutari, economiche e occupazionali. Questa, per i nostri amministratori, è senza dubbio una sfida che vale la pena giocare. Ed un contributo, perché no, potrebbe essere dato dall’imprenditoria del settore, per la creazioni di consorzi finalizzati al suddetto obiettivo. ●

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economia

Energie alternative, potenzialità e criticità

Energia eolica: una risorsa o solo business? di

Paolo Orofino

E

NERGIA eolica: risorsa o business? La risposta a questa domanda dovrebbe essere semplice e cioè: “Risorsa e business insieme”. Ma, per ciò che è accaduto in questi anni in Calabria , a differenza purtroppo di altre regioni, bisogna utilizzare la forma condizionale “la risposta dovrebbe essere semplice”, poiché in realtà, spesso e volentieri, nella nostra regione ci siamo trovati di fronte ad investimenti mirati esclusivamente a fare business e la produzione di energia pulita diventava un obiettivo secondario, se non addirittura un “falso obiettivo”. Girando per la Calabria si vedono torri eoliche a ridosso di centri abitati o nelle immediate vicinanze di monumenti storici e zone di valore archeologico. In questi casi il parco eolico è solo business e non risorsa, per incassare i proventi della quota di energia alternativa introdotta nelle rete elettrica. Quota incentivata dallo Stato, per ottemperare alla direttiva Ue, secondo cui il 12% del consumo interno lordo di energia deve provenire da fonti rinnovabili. Questa quota di energia pulita viene pagata di più a chi la produce, rispetto all’energia non rinnovabile. Vari imprenditori hanno puntato tale incentivo, anzi tale guadagno, buttandosi nell’affare, senza pensarci due volte: un business servito su un piatto d’argento, anche perché, fino a qualche tempo fa, una parte di questo incentivo si poteva ottenere pure sulla base di una previsione. In questo discorso, mettendo

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economia

da parte le inchieste giudiziarie, che si stanno susseguendo con lo scopo di far luce su tutta una serie di intrecci e di presunte irregolarità intorno alla costruzione di impianti eolici, va detto che, al di là delle norme da rispettare, all’origine di certi investimenti dovrebbe esserci quella che a noi piace definire come la comune regola del buon senso. Quando manca questo buon senso può succedere, per esempio, che una distesa di gigantesche torri eoliche viene “autorizzata” e realizzata nei pressi di “Le Castella” di Isola Capo Rizzutto, uno dei luoghi più belli e di pregio storico della costa calabrese. E quando manca quello che, sempre a nostro giudizio personale, può essere definito buon senso, il business fine a se stesso rischia di prendere il sopravvento sul concetto di risorsa da valorizzare come bene comune, e poi da sfruttare economicamente dal punto di vista imprenditoriale. Ma ora passiamo a una regola generale che vale per tutta l'Italia e il Mezzogiorno. Se si realizza un parco eolico nelle immediate vicinanze di un’area archeologica di rilevante e conclamata importanza, il danno procurato supererà di gran lunga il “bene” che si intende produrre. Né, necessariamente, dietro la realizzazione di evidenti scempi c’è la malafede per lucrare. E se c’è non è nostro compito scoprirlo, ma dei magistrati. Sicuramente, però, dietro certi "spettacoli" a cielo aperto, il cui impatto ambientale è immenso, con danni irrimediabili all’immagine di un meraviglioso paesaggio, c’è una indubbia carenza di buon senso sia nell’imprenditore che approfitta della mancanza di vincoli paesaggistici per piazzare torri eoliche laddove non si potrebbe, sia in chi rappresenta l’ente pubblico, che conoscendo alcune peculiarità del territorio, quantomeno fa finta di niente e “autorizza” il tutto. Ritornando al quesito iniziale, da noi la risposta alla domanda non è così scontata, e per capire se in Calabria l’energia eolica sia un business o una risorsa, si è costretti a fare i conti con una realtà scomoda, ma vera. ●

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economia

Giovani e sviluppo economico

Pia-Ig: firmati i contratti di concessione Consulenza informativa e tutoring personalizzato a cura di Field di

Mario Meliadò

A

ll’auditorium “Nicola Calipari” del Consiglio regionale, i beneficiari delle agevolazioni connesse ai PiaIg (Pacchetti integrati d’agevolazione per le imprese giovanili) hanno firmato i correlati contratti di concessione, presenti tra gli altri, per l’occasione, l’assessore regionale alle Attività produttive Antonio Caridi, il presidente della Camera di commercio di Reggio Calabria Lucio Dattola, Antonio Idone per Field (la società in house della Regione che nel contesto dei Pia-Ig fornirà consulenza informativa e tutoring personalizzato: ruolo sintetizzato, per diretti interessati e stakeholders, con l’evocativa locuzione di «animazione territoriale») e Cosimo Nesci per Fincalabra. Anche percentualmente, davvero elevato il numero delle domande effettivamente finanziate: ben 146 – dall’alta oreficeria alle giocattolerie passando per gli healthcare center –, cioè il 71,5% delle 204 istanze ritenute ammissibili. Erano invece 816 i modelli complessivamente pervenuti al Dipartimento regionale Attività produttive (dirigente generale, Maria Grazia Nicolò). Gli stanziamenti della Regione Calabria ammontano complessivamente a 15 milioni di euro – sanciti con determina già nel corso della precedente legislatura regionale, il 17 dicembre 2009 –, salvi rifinanziamenti; saranno concessi contributi in conto capitale, insomma a fondo perduto, fino al 50% degli investimenti programmati e ritenuti ammissibili per Pip (Piano degli investimenti produttivi) e Pisr (Piano integrato dei servizi reali) entro un “tetto” di 175mila euro, ma anche contributi in conto esercizio fino al 35% delle spese di start-up accoglibili, in questo caso fino a un massimo di 30mila euro. I tantissimi imprenditori “in erba” hanno così affrontato live l’ultima tappa del loro percorso verso l’esercizio di un’attività imprenditoriale vera e propria. Turismo, servizi, artigianato i settori privilegiati rispetto al quadro totale delle start-up e dei potenziamenti aziendali in questione, poco meno di 150 microimprese (dalle aziende individuali alle società a responsabilità limitata) che

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incarneranno la proiezione plastica di una Calabria non “assistita” ma che s’arrotola le maniche ed è ben pronta a scommettere in prima persona sul proprio futuro, distante dalla logica del “posto fisso” a ogni costo che ha caratterizzato una fetta del passato di questa regione. E naturalmente proprio «il dispiegamento di nuovi progetti imprenditivi ad alta redditività» a breve-medio termine, come evidenziato a più riprese all’auditorium “Calipari”, può ben caratterizzare anche un rilancio dell’economia calabra, a dispetto di un’impietosa fase recessiva. «La novità assoluta è che accompagneremo queste imprese allo sviluppo e quindi alla concreta formazione dell’azienda – argomenta Caridi –. I contributi erogati dovranno far cogliere a chi metterà in piedi imprese di nuova formazione l’importanza dell’abbandono di certe vecchie inerzie e di creare innovazione e sviluppo in Calabria e, ancor più, nuove opportunità occupazionali. La strategia dell’Assessorato è peraltro una strategia a lungo termine: e fra qualche mese partiremo con incontri nelle scuole e all’università per ricercare proattivamente le “nuove leve” disposte a intraprendere e soprattutto mettere l’accento sulla meritocrazia, in modo da concedere agevolazioni ai giovani che raggiungeranno standard qualitativi significativi, allestendo imprese competitive, in grado di reggere la sfida del mercato. In questa stessa direzione, bisogna ritenere un cruciale elemento di novità che i finanziamenti non vengano più finalizzati all’acquisizione di nuovi capannoni industriali ma, piuttosto, alla formazione professionale e all’innovazione tecnologica». Un aspetto, quello dell’investimento nella professionalizzazione, che abbinato a un’individuazione oculata di settori hi-tech nei quali avviare le attività in via di sviluppo, potrà pure contrarre il digital divide. E non è mancata una certa enfasi sull’ottimizzazione procedurale connessa al progetto “Comunica” degli Enti camerali: «Siamo stati l’unica regione d’Italia ad attivare queste procedure grazie alle quali, potenzialmente, un giovane può attivare un’impresa nel giro di un giorno e non più in tre mesi, con un significativo snellimento burocratico e la velocizzazione dell’accesso a ogni finanziamento erogabile», ha evidenziato lo stesso assessore regionale alle Attività produttive. Non senza porre in chiaro che, rispetto ad altri territori, «il pur gracile tessuto imprenditoriale calabrese parte con qualche punto di vantaggio perché insiste su un territorio strutturalmente abituato alle crisi». Non è mancata una “strigliata” di Lucio Dattola agli imprenditori in divenire: «E’ un’opportunità importantissima, in un momento drammatico per l’imprenditoria, specie nel Reggino: quest’iniziativa potrà dar respiro a un’economia a corto d’ossigeno. Mi rivolgo a voi che avete ottenuto il finanziamento: non pensate a comprarvi il Suv!, coi primi utili. Piuttosto, reinvestiteli in azienda per rafforzarne le fondamenta e la competitività». E del resto è un’intera comunità che è chiamata a crescere, con un occhio particolare alle pmi e al dinamismo dell’imprenditoria bruzia nel suo complesso. ●

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business

Automobili e tecnologie

Mitsubishi innovative Electric Vehicle

Per un futuro sostenibile F

inora i colli di bottiglia tecnologici per un’auto erano il motore e il cambio. Nelle elettriche il cambio non c’è più e il motore è composto di pochissimi pezzi. In compenso, il serbatoio (la batteria) diventa cruciale. Così come la gestione dell’energia a bordo. Chiamatelo pure futuro prossimo, perché oggi vi è passato vicino nel silenzio e non ve ne siete nemmeno accorti. Si chiama Mitsubishi i-MiEV ed è la prima auto elettrica commercializzata al mondo. La concessionaria FACAR srl, società del GRUPPO ACETO Automobili, è una delle prime nel Sud Italia a credere all’elettrico tanto da assumere l'onere (e onore) di diventare, fin dall’immediato lancio della i-MiEV, concessionaria ufficiale MITSUBISHI ELECTRIC VEICHLE unica in Calabria nel suo show-room di C.da Lecco di Rende (CS). Appuntamento in concessionaria, dove la i-MiEV sta facendo rifornimento. Un filo le pende dal lato destro e va a finire dritto nella presa di corrente. Saliti a bordo giriamo la chiave e subito una sensazione molto strana, non fa ru-

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more, ma una semplice scritta sul quadro strumenti indica READY. Pronti a partire allora e a scorrazzare per le strade di Cosenza con la nuova i-MiEV che suscita subito curiosità fra gli automobilisti che incrociano la piccola Mitsubishi. Eccoci in centro, e alla prima sosta al semaforo, c’è chi si accosta e con un colpo di clacson ci fa segno di abbassare il finestrino e subito la domanda: “ma è elettrica?” - “Certo!”. Riconoscibilissima, infatti, grazie alla personalizzazione con gli adesivi che richiamano la natura e una spina di corrente lungo tutta la fiancata, il messaggio risulta essere molto chiaro. Muovendoci per le strade di Rende, sembra quasi che una mano invisibile muova la i-MiEV nel modo più morbido e delicato possibile, senza scossoni e senza mediazioni. Il cambio infatti non c’è ed il motore elettrico da 47KW è direttamente collegato alle ruote posteriori. La vettura è provvista di una leva selettore con tre posizioni selezionabili: D (Drive) per guidare in città, con frenata rigenerativa standard, B (Brake) per guidare in discesa, con frenata rigenerativa dalla potenza elevata e C (Comfort) per massimizzare la fluidità di guida nei percorsi extra-urbani. Con i-MiEV tutto è semplice e sotto controllo. La sua forza non è tanto la potenza (64CV) quanto la coppia di 180 Nm disponibile già da zero giri/min. Il motore sincrono a magneti

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Automobili e tecnologie

FACAR srl Unica Concessionaria Mitsubishi Electric Veichle in Calabria Show-room: C.da Lecco - Rende (CS) Tel. 0984/483390 www.gruppoaceto.it

permanenti, leggero e altamente efficiente, offre un’accelerazione scattante e una ripresa fluida, con una potenza sorprendente in sorpasso, grazie alla coppia e ai 49 kW di potenza, che le consentono di raggiungere una velocità massima di 130 km/h. È tempo di una sosta, alla pompa di benzina, ma semplicemente per comprare il quotidiano; ed ecco che viene circondata e scrutata da tutti, quasi come se fosse una creatura di un altro pianeta. Andiamo via dicendo: “Per oggi niente rifornimento!” con un ghigno che ci spunta in viso. Tornati in concessionaria, dopo una mattinata fuori notiamo che l’indicatore di batteria è sceso a metà e decidiamo quindi di metterla in carica per averla sempre al massimo per ogni evenienza. Le modalità di ricarica sono due, basta collegare il cavo dato in dotazione a una normale presa elettrica di sera, e al mattino la i-MiEV sarà completamente carica, con un’autonomia di 150 km, altrimenti con la ricarica rapida, in soli 30 minuti è possibile ricaricare l’80% della batteria. Finita la nostra esperienza “sostenibile”, soddisfatti, torniamo sulla nostra auto con il rammarico quasi come un’astronauta che torna dalla Luna. ● (redazionale)

izzare un "DREAM" gnare di real iniziato a so ha i cresciuta ish ne ub zio its M mbi l 1966, un’a ne ico tr et el che i tempi veicolo biamo capito no. Oggi ab reto delle nc co ù di anno in an o pi r uno svilupp pe i ur una conat a m sono V rappresent erdi” e i-MiE a pietra un è V iE tecnologie “v i-M ne. usta direzio gi nticipalla l’a ne e a quist icoli elettrici storia dei ve di guida ni di itu ab miliare nella le nno e si evolvera zione di com nni. ce de i ida sim nei pros Hiroaki Yosh

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turismo

Confindustria Catanzaro

Presentato

Magna Graecia Bus Express,

Daniele Rossi

un'iniziativa della Sezione Turismo e Spettacolo guidata da Daniele Rossi

Il progetto prevede una programmazione di bus turistici che, partendo da Bologna, Firenze, Campobasso, Perugia, Roma, Napoli, Palermo e Catania, porteranno i turisti nella provincia di Catanzaro di

Rita Macrì

E

’ stato presentato presso la sala Giunta della Camera di Commercio di Catanzaro il Magna Graecia Bus Express, l’innovativo progetto della sezione Turismo e Spettacolo di Confindustria Catanzaro, presieduta da Daniele Rossi. Dopo l’introduzione di Massimo Tigani Sava, direttore di Calabria Economia, che ha moderato i lavori della giornata sottolineando che «Magna Graecia Bus Express nasce dalla volontà della Sezione Turismo e Spettacolo di Confindustria Catanzaro di incentivare il turismo, offrendo alle aziende della Provincia l’opportunità di far conoscere i propri prodotti sul territorio nazionale» la parola è passata a Daniele Rossi il quale ha dichiarato: «Questa idea è nata a seguito di 16 direttivi. Quando ci siamo riuniti abbiamo analizzato i vari

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problemi nell’ambito del settore turistico e abbiamo cercato di risolverne almeno uno: fare arrivare fisicamente da giugno a settembre i turisti all’interno delle strutture ricettive del nostro territorio. Magna Graecia Bus Express prevede una programmazione di bus turistici che, partendo da Bologna, Firenze, Campobasso, Perugia, Roma, Napoli, Palermo e Catania, porteranno i turisti nelle strutture ricettive della provincia di Catanzaro». «I destinatari del nostro progetto – ha continuato Daniele Rossi – sono: i turisti che vogliono visitare la Calabria e godere delle bellezze naturali che la nostra terra offre usufruendo di un viaggio in bus gratuito e le aziende calabresi operanti in vari settori che potranno fare uso dell’intera superficie di uno o più bus per pubblicare i propri loghi o messaggi pubblicitari. Inoltre, all’interno di ogni pullman potrà essere potenziata la comunicazione con gadget, volantini, opuscoli da distribuire a tutti i viaggiatori». «Questo progetto è stato finanziato – ha tenuto a precisare Rossi - da aziende private e ha trovato il pieno sostegno nella Camera di Commercio di Catanzaro. Ringrazio inoltre Ego Travel (che in maniera volontaria e gratuita coordinerà questa iniziativa) e gli sponsor: Terme Caronte, Comune di Lamezia Terme, Caffe Guglielmo». «Il progetto – ha concluso il presidente della sezione Turismo e Spettacolo di Confindustria Catanzaro – è ancora aperto a tutti: maggiore sarà il numero delle aziende che decideranno di sponsorizzarlo, più alto sarà il numero dei turisti che arriverà nella provincia, più importante sarà l’indotto economico prodotto sul nostro territorio». Daniele Rossi ha chiuso il suo

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Confindustria Catanzaro

intervento con una frase significativa: «Si dice che ‘Il segreto della creatività è saper nascondere le proprie fonti’; io invece le fonti che hanno creato questa idea ho deciso di manifestarle pubblicamente: ringrazio tutti i componenti del direttivo della sezione Turismo e Spettacolo di Confindustria Catanzaro». La Camera di Commercio di Catanzaro, ritenendo il progetto di indubbio interesse ai fini dello sviluppo turistico della provincia, attraverso il presidente Paolo Abramo ha inteso assicurare la propria partnership istituzionale nell’ambito della strategia di promozione di servizi coerenti con l’apertura delle imprese a moderni criteri di marketing territoriale. «Sono qui per presentarvi non solo un’idea progettuale nata dalla vivacità imprenditoriale di un gruppo di giovani, ma anche e soprattutto – ha dichiarato Paolo Abramo – per testimoniare il risultato di tanti anni di lavoro a favore dello sviluppo delle risorse umane. Oggi sono orgoglioso di essere

affiancato dai giovani di Confindustria Catanzaro che ho visto crescere nell’attività confederale, come uomini ed imprenditori. La Camera di Commercio ha accolto con favore questo progetto strategico che Daniele Rossi e Giampiero Tauro assieme agli altri colleghi hanno prodotto per favorire il sistema turistico alberghiero oltre che quello dell’artigianato e dei prodotti tipici di qualità della provincia di Catanzaro. L’elemento di novità rispetto al passato consiste nell’aver trovato il modo geniale di autofinanziare il progetto stesso. La Camera di Commercio partecipa a pieno titolo a questa attività in virtù della specifica ‘mission’ di ente primo dello sviluppo territoriale e della crescita delle imprese. La presenza, poi, del collega Giuseppe Gaglioti, presidente della Camera di Commercio di Cosenza, testimonia quanto la rete camerale sia utile a trasferire le esperienze più positive di un territorio ad un altro che ha le stesse necessità di sviluppare la crescita non ►

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Confindustria Catanzaro

re loghi e messaggi pubblicitari. I mezzi sponsorizzati secondo le moderne tecniche di design visuale garantiranno una eccezionale visibilità dinamica e non virtuale, non solo durante i tragitti programmati nell’ambito del progetto, ma anche nel corso dei normali servizi sul territorio regionale e nazionale per tutta l’estate. Inoltre all’interno di ogni bus le strategie comunicative degli sponsor potranno utilmente disporre di tutti i Da sinistra: Daniele Rossi, Massimo Tigani Sava, Paolo Abramo e Giampiero Tauro supporti del mersolo economica ma anche socioculturale. Un progetto articolachandising aziendale con gadget, brochure e news papers da to, serio, credibile che prepara le basi per un metodo nuovo di distribuire ai viaggiatori. L’impegno minimo è di 10.000 mila intendere la promozione turistica dei nostri luoghi». euro per ogni bus. Chi vuole aderire all’iniziativa può contatta Gli aspetti tecnici e logistici dell’iniziativa sono stati spiere il numero di Confindustria Catanzaro 0961.507811». gati da Giampiero Tauro, componente del direttivo della se E’ intervenuto ai lavori, tra gli altri, anche l’assessore rezione Turismo e Spettacolo di Confindustria Catanzaro. «Abgionale alle Attività Produttive Antonio Caridi il quale si è biamo scelto una denominazione polisemica per identificare il dichiarato disponibile ad un confronto: «L’assessorato alle Atnostro progetto che unisce passato e presente e si attua nella tività Produttive sta cercando di sostenere lo sviluppo delle noprogrammazione di bus turistici di alta gamma che, partendo da stre imprese anche attraverso la promozione turistica delle procittà extraregionali, trasporteranno in modalità gratuita i turisti duzioni d’eccellenza calabresi. In collaborazione con la Sacal che intendono soggiornare nelle strutture ricettive della nostra stiamo prevedendo di consegnare del materiale promozionale provincia. I pullman, e dei prodotti tipici regionali ai passeggeri in arrivo a Lamezia sponsorizzati per Terme così da dare loro delle linee guida su come trascorrere Antonio Caridi: tutta l’estate, garanil soggiorno in Calabria. Questo è un esempio di come si può tiranno una visibilifare rete e costruire uno sviluppo certo insieme a tutti i soggetti «Questo è un esempio tà senza precedenti. istituzionali e non del nostro territorio». di come si può fare rete Tradotto in termini Alla conferenza erano presenti numerosissimi imprendie costruire uno sviluppo promozionali ciò si- tori e rappresentanti istituzionali che hanno accolto con favore gnifica che Aziende questa nuova iniziativa. Tra questi: Roberto Costanzo, ascerto insieme a tutti ed Enti aderenti al sessore provinciale alle attività produttive, Dario Lamanna, i soggetti istituzionali progetto potranno direttore Confindustria Catanzaro, Aldo Ferrara, presidente e non del nostro utilizzare parte o tutPiccola Industria Confindustria Catanzaro, Emilio Cataldi di territorio» ta la superficie dei Terme Caronte, Giusy Crimi, assessore comunale di Lamepullman per veicolazia Terme, la quale ha manifestato la volontà di proseguire il

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Confindustria Catanzaro

‘percorso intrapreso’: «Abbiamo sostenuto questa iniziativa affianco a Terme Caronte perché con questa azienda stiamo ragionando sulla valorizzazione di tutta l’area; nel Patto per lo Sviluppo abbiamo previsto una somma di 7 milioni di euro stanziata per la riqualificazione del nostro territorio. Una rete fitta e strategica tra il pubblico e il privato di sicuro porterà a buoni frutti». A margine della conferenza stampa il presidente di Confindustria Catanzaro, Giuseppe Gatto, ha posto l’accento sull’unicità di Magna Graecia Bus Express. «E’ un’iniziativa eccezionale – ha rimarcato Gatto – quella ideata dalla sezione turismo presieduta da Daniele Rossi; credo sia unica al mondo. Per la prima volta delle aziende private senza un euro di finanziamento pubblico si fanno carico di portare i turisti in Calabria gratuitamente per mostrare loro una terra che vanta un immenso patrimonio storico, artistico, culturale, enogastronomico e naturale. Questa attività testimonia il clima che si respira in Confindustria e che mi sono prefissato di avere all’atto del mio insediamento quando ho parlato di gioco di squadra e ho sostenuto che soltanto stando uniti riusciremo a superare questo difficile momento. Abbiamo già ricevuto numerosissime attestazioni di apprezzamento anche da parte di aziende non associate. Ciò a dimostrazione della validità dell’iniziativa specialmente se si considera che altri territori della nostra regione ci hanno già chiesto la disponibilità per la realizzazione di analoghe attività. Siamo soddisfatti del lavoro di tutti a testimonianza del fatto che il ricambio generazionale che da anni portiamo avanti nella nostra confederazione pro-

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duce nuove idee vincenti e rinnovato entusiasmo come quello di Giampiero Tauro e di tutto il direttivo che ha contribuito in maniera determinante alla buona riuscita di questa iniziativa». Fabio Piraino, direttore commerciale di Ego Travel, ha evidenziato: «Siamo molto felici della grande eco che ha avuto la manifestazione di oggi. Essendo tra i maggiori fautori del progetto ne siamo particolarmente orgogliosi. Magna Graecia Bus Express è diventato una realtà e quasi stentiamo a crederci. Se saremo tutti bravi a gestire la cosa facendo squadra intorno a questa opportunità, avremo dato un importante contributo alla crescita della Provincia di Catanzaro. Ritengo, infatti, che Magna Graecia Bus express sia un’opportunità per tutti: per Ego Travel che ne curerà distribuzione e vendita; per tutte le agenzie di viaggio e i tour operator che vorranno cimentarsi nell’incoming facendo destinazione con la provincia di Catanzaro, ma soprattutto per le strutture alberghiere, per le quali rappresenta la grande opportunità di poter dare un valore aggiunto alla propria offerta commerciale. Ci tengo a sottolineare, quindi, che questo progetto è per tutti, aperto a tutti. Le procedure di booking che abbiamo stabilito saranno molto rigide ed allo stesso tempo molto semplici e sono state studiate per garantire il diritto di tutti a poter usufruire dell’iniziativa. Voglio approfittare di questo spazio per invitare tutti i soggetti interessati a mettersi urgentemente in contatto con noi telefonando o mandando una e-mail ad Ego Travel per avere tutte le informazioni necessarie e rendersi fin da subito operativi. I nostri recapiti sono i seguenti: tel. 0961 702165; mail: commerciale@egotravel.it». ●

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hi-tech

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