Calabria Economia - n.2 2012

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B U S I N E S S

M A G A Z I N E

Periodico di informazione economica edito da Mediaservice Srl ANNO IV | NUMERO 2 | 2012 | 2,50 EURO

Unioncamere Calabria: Dattola presidente

Fondazione UMG obbiettivi di crescita

Poste Italiane S.p.A. - Spedizione in abbonamento postale -70% Aut: CBPA-SUD/NA/297/2009

Ngi: 20 milioni per i giovani imprenditori

Calabria alla Bit

turismo e... cultura Vibo: il successo di LĂŹmen Arte

Reggio, provincia enoica al Vinitaly



editoriale

Emergenza Credito le soluzioni esistono di

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a crisi morde ancora, le imprese sono a corto di liquidità, la pubblica amministrazione continua a pagare con tempi biblici e gli Istituti di credito stanno razionando il credito. La realtà è questa , ma mai come in questo momento si sono create delle opportunità concrete per invertire la rotta e intraprendere un nuovo corso. La prima buona notizia viene dalla capitale dove tra Ministero dell'Economia e delle Finanze,il Ministero dello Sviluppo Economico, l'ABI e le organizzazioni di rappresentanza delle imprese è stato siglato l'accordo sulle “Nuove misure a sostegno del credito per le PMI”. Tale intesa prevede tra le misure adottate una moratoria sui prestiti, mutui e rate di leasing, l'allungamento dei finanziamenti a medio lungo termine,l'allungamento in caso di insoluti delle scadenze delle anticipazioni su crediti verso clienti fino ad un massimo di 270 giorni. L'accordo rappresenta quindi un opportunità preziosa per assicurare il necessario approvvigionamento finanziario alle PMI, che pur in presenza di tensioni finanziarie mostrano comunque prospettive economiche positive, e costituisce una testa di ponte per superare l'attuale congiuntura economica per approdare ad un ciclo economico

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Aldo Ferrara*

più favorevole. La seconda notizia degna di nota viene dall'Europa e in particolare dalla BCE che ha aggiudicato con successo la maxi asta BCE per ben 529,53 miliardi di Euro al tasso dell'1% a 36 mesi alle banche Europee. Gran parte di questi fondi sono stati assegnati in favore di Istituti Bancari Italiani. Certo non esiste alcuna garanzia che siano utilizzati per favorire il credito alle imprese, ma incoraggiano le rassicurazioni del Direttore generale dell'ABI Giovanni Sabatini circa l'utilizzazione della liquidità iniettata della BCE per finanziarie imprese e famiglie. Ma le opportunità più importanti sono regionali. A partire dai 51 milioni di Euro affidati a Fincalabra con lo scopo, in linea teorica, di fare da controgaranzie ai Confidi. Il problema è che i confidi non hanno ancora i fondi per le garanzie e quindi la misura risulta di fatto impraticabile. La soluzione potrebbe essere quella di rimodulare parte quei fondi destinandoli da subito a fondi di garanzia e prestiti partecipativi. Infine meritano particolare menzione anche le misure destinate all'aggregazione dei Confidi e all'integrazione dei relativi fondi rischi. Anche in questo caso i fondi ci sono ma le suddette azioni tardano ad essere attuate. Insomma l'emergenza credito persiste,

ma le soluzioni per porvi rimedio esistono e sono a portata di mano, bisogna solo agire rapidamente affinchè i relativi benefici siano immediatamente trasmessi nel circuito economico della nostra regione con impatti visibili sulle imprese. ●

* editore di “CalabriaEconomia”

editoriale

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editoriale Fra tare culturali e mentalità diffusamente ‘ndranghetiste o spagnolesche

Che cosa ci manca? Un sistema Calabria!

L’obbiettivo non dipende solo da chi ci governa, ma anche dalla consapevolezza di cittadini, imprenditori e gruppi dirigenti di condividere alcuni principi fondanti di una sana e positiva convivenza di

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ino a quando non ci libereremo, anche con gesti eclatanti, degli aspetti più negativi della “calabresità”, non faremo passi avanti decisivi per la crescita economica, sociale e civile della nostra regione. Pesano ancora troppo, nella vita quotidiana, nel lavoro e in ogni angolo della società, la spaventosa tara dell’individualismo più sfrenato e cieco, il limite degli egoismi irrazionali, le invidie e la guerra dei veti incrociati, le gerarchie feudali ancora ben presenti in un dna antico, le logiche di un privilegio basato sui “distintivi” (citazione cinefila) più che sui meriti. Dovremmo imparare a valorizzare le persone in gamba e meritevoli, perché capaci di trainare il carro per tutti e di creare opportunità diffuse. Dovremmo capire che la costruzione di un mercato interno, solido e articolato, tornerebbe a vantaggio di ogni nostro vicino di casa, perché inietterebbe di liquidità e di lavoro un contesto altrimenti povero e asfittico. Non dovremmo gioire delle disgrazie altrui, solo perché il successo degli altri è come uno specchio che ci consuma. La pratica dell’ostracismo, ereditata dalle poleis elleniche e magnogreche, circola ancora nelle nostre vene. Non competiamo, ma lottiamo. Non

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Massimo Tigani Sava*

critichiamo, ma colpiamo per uccidere. L’avversario non ci stimola, ma è un nemico da abbattere. La perversa cultura della ‘ndangheta, reati a parte, pervade in maniera molto ampia la società calabrese, ben al di là del fenomeno criminale in sé. Le faide sono sempre dietro l’angolo. I dissidi incolmabili sono pane di tutti i giorni, conditi con odi e rancori che non finiscono mai. Né ci siamo liberati degli orpelli spagnoleschi e bizantineggianti: l’apparire piuttosto che l’essere, lo status e non i contenuti, le prebende e non il benessere e l’arricchimento grazie al lavoro e alle idee. E poi quel devastante schema in base al quale si può fare politica per elevarsi socialmente e non, al contrario, per servire la collettività dopo aver avuto successo o ruolo nella società. Non avrà senso parlare di crescita e di sviluppo fino a quando non affronteremo una questione di fondo, che è prima di tutto antropologica e culturale: un sistema Calabria efficiente converrebbe a tutti. Converrebbe all’intelligente e allo svogliato, al ricco e al meno agiato, all’ambizioso e all’umile, alle eccellenze come alle espressioni normodotate. Qui serve un’iniezione potente di sano utilitarismo e pragmatismo anglosassone, piuttosto che il perseguimento,

che pur in alcuni affiora, di una terza età gioachimita che, forse, non è degli uomini e per gli uomini. E sarebbe anche ora di smetterla con i proclami puntualmente disattesi e con la verbosità inconcludente. Lasciamo parlare i fatti, e solo i fatti. Facciamo i convegni a consuntivo, per spiegare cosa si è realizzato di concreto, e non per presentare progetti che, nella maggior parte dei casi, non vedranno mai la luce. La “convegnite acuta” è un’altra piaga da estirpare. Una grande responsabilità ce l’abbiamo anche gli operatori dell’informazione. Saremmo chiamati a selezionare meglio ciò che merita di essere pubblicato e divulgato. Dovremmo riuscire a dare poco peso all’aria fritta, a ignorare quei fiumi di dichiarazioni autocelebrative e autoreferenziali che inondano le redazioni e la posta elettronica. Proviamoci! ● *

direttore responsabile “CalabriaEconomia”

editoriale

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Sommario

www.calabriaeconomia.it

PRIMO PIANO 6

La Calabria alla Bit edizione 2012

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Bando da 20 milioni di euro per i giovani

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Reggio Calabria, provincia enoica

attualità 20 Mario Caligiuri: valorizzare le minoranze linguistiche 22 Camera di Commercio Catanzaro: aperte iscrizioni al Registro nazionale delle Imprese Storiche 24 E’ Vincenzo Pepparelli il nuovo presidente della Camera di Commercio di Crotone 26 Fondi comunitari e programmi Fas, a Catanzaro un convegno promosso da Ance Calabria 29 La Fondazione Università Magna Graecia per lo sviluppo dell’Ateneo e del territorio 30 Confindustria Calabria: a Catanzaro il convegno Trasforma in energia le tue Idee 34

L’essenziale è invisibile agli occhi Prima edizione della Cena al Buio

36 Menzione speciale della Città di Crotone per il grande maestro orafo Michele Affidato 37 Una nuova filale del Credem a Castrovillari In Calabria impieghi cresciuti del 15 per cento

patto dei sindaci 58 Urgenza clima: da Kyoto a Rio attraverso Durban

business 60 Internazionalizzazione delle Imprese: analisi costi-benefici e profili giuridici 62 Il Made in Italy e il Qatar: un'occasione per la Calabria

cultura 64 Vibo, Lìmen Arte alla sua terza edizione: più ricca ed aperta anche ai giovani calabresi 74 Nuova edizione dal 13 al 18 aprile di Travel game on board 76 Massoni e Giacobini di Calabria: l’avventura di Antonio Jerocades

Editoriali 1 Emergenza Credito le soluzioni esistono di Aldo Ferrara

3 Che cosa ci manca?

Un sistema Calabria! di Massimo Tigani Sava

flash news 38

economia

In Copertina

40 Svolta economica e culturale: il Grand Hotel Paradiso punta sui prodotti agroalimentari della Calabria

Calabria alla Bit:

44 Coldiretti: la crisi ha colpito anche le tavole degli Italiani

speciale marca 48 Agroalimentare: sinergie crescenti tra marca del distributore e pmi 53 Differente penetrazione della marca distributore tra il Settentrione e il Mezzogiorno d’Italia

calabria deco/6 56 Per le Prugne di Terranova De.c.o. si accresce la filiera

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sommario

turismo e ... cultura Lucio Dattola Unioncamere

Arturo Pujia

Fondazione UMG

Francescoantonio Stillitani Giuseppe Raffa Fondazione UMG

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Sommario

www.calabriaeconomia.it

Calabria Economia periodico di informazione economica Anno IV - numero 2 - 2012 Editore

Aldo Ferrara Direttore responsabile

Massimo Tigani Sava Contatti Redazione via Caduti sul Lavoro, n. 9 88100 S. Maria di Catanzaro tel. 0961.781410 - fax 0961.789650 www.calabriaeconomia.it info@calabriaeconomia.it

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Bando da 20 milioni di euro per i giovani imprenditori

In redazione: Rita Macrì, Rosalba Paletta (Cooperativa Servizi editoriali) Catanzaro info@coopservizieditoriali.com Collaborazioni esterne saltuarie Andrea Ansani, Stefania Argirò, Maurizio Bonanno, Giacomo Carbone, Angela Caridà, Danilo Colacino, Vittorio Daniele, Pasquale De Pietro, Enrico Mazza, Monia Melia, Mario Meliadò, Paolo Orofino, Rosario Previtera, Luca Zema Progetto grafico Gianluca Muzzi Fotografie: Icaro fotocronache MediaService srl Cooperativa Servizi editoriali

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Speciale marca

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Lìmen Arte terza edizione

Leader nella regione per informazione e comunicazione Notizie economiche e politiche in tempo reale

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Quotidiano Economico On-Line

Stampa Stabilimento Tipografico De Rose Montalto Uffugo (CS) Società Editrice Mediaservice Srl via Caduti sul Lavoro, n. 9 88100 S. Maria di Catanzaro www.mediaserviceagency.it info@mediaserviceagency.it Pubblicità tel. 0961.781410 - fax 0961.789650 Responsabile Marketing Biagio Muzzi info: 333.3686792 marketing@mediaserviceagency.it Pubblicazione mensile registrata presso il Tribunale di Catanzaro al n. 14 Reg. Stampa del 07/07/2008

Inviare Comunicati stampa, testi e foto a:

info@calabriaeconomia.it

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Inviato in tipografia: marzo 2012

sommario

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primo piano

Fiere, eventi e marketing territoriale

A proposito della presenza della Regione alla Borsa milanese

La Calabria alla Bit edizione 2012: sia la cultura il motore del turismo

Alcune riflessioni mentre ci prepariamo al nuovo appuntamento con il Vinitaly di

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Massimo Tigani Sava

primo piano

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alabria Economia” ha seguito con grande attenzione sia la conferenza stampa preparatoria della Bit, tenutasi a Palazzo Alemanni, sia la presenza calabrese all’importante manifestazione fieristica milanese dedicata al turismo. Il senso di questa nota non vuole essere per nulla polemico, né lo stupido abbandono ai soliti consunti preconcetti. Anzi, pur apprezzando comunque gli sforzi in atto, vuole solo offrire un modesto contributo per una riflessione approfondita sul rapporto indissolubile che, soprattutto in Calabria, deve cementarsi fra offerta turistica e tradizioni culturali, tra turismo e dna del territorio. Peraltro alcune di queste considerazioni le abbiamo già condivise con lo stesso diret-

tore generale del Dipartimento Turismo della Regione Calabria, Raffaele Rio. L’articolo che segue è, per così dire, la prosecuzione di un ragionamento sul quale intenderemo anche ritornare in maniera più approfondita. Non ci interessa, in questo contesto, accennare ai dati statistici presentati dal Rapporto. I numeri, come si sa, possono dire tutto e nulla, e in modo particolare in Calabria non sono sufficienti a delineare e disegnare la realtà. Una cosa è certa, al di là delle percentuali: la nostra regione, per colpe, disattenzioni ed errori atavici, che hanno diversi e troppi padri, non ha saputo basare il proprio sviluppo sul turismo e, men che meno, sulla massima esaltazione delle risorse culturali e naturalistiche quale motore primario di politiche turistiche intelligenti, efficaci, forti,

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primo piano

Fiere, eventi e marketing territoriale

Un'immagine, vista dall’interno, dell’impianto scenografico che ha caratterizzato la presenza della Calabria alla Bit

di impatto strategico. Processi di questa natura non si affrontano ed attuano in uno o due anni, ma richiedono azioni di lungo respiro. La piena valorizzazione dei beni culturali (dall’archeologia ai monumenti, dai musei al folklore…), e la corretta comunicazione degli stessi, non si costruiscono in una stagione. I centri storici abbandonati non possono essere recuperati nel breve volgere di pochi mesi. La tutela del mare, delle coste, dei boschi, dei fiumi è operazione ancora più complessa e articolata, tanto da richiedere una vera rivoluzione nel modo di governare ma anche nelle abitudini di ogni singolo cittadino. Detto questo, è facile comprendere come un turismo collegato perfettamente all’ambiente, alle foreste, alle acque trasparenti, ai parchi archeologici, all’armonia urbanistica, ai paesaggi,

al recupero delle tradizioni, all’enogastronomia, all’anima di una terra e di un popolo, non lo si può inventare dalla sera alla mattina. La premessa era d’obbligo, anche per non correre il rischio di passare per chi critica ad ogni costo, per chi parla a sproposito, per chi sale sul carro dell’antipolitica "a prescindere". Non è così, ma non può essere vero neanche l’esatto opposto, e cioè la supina adesione a tutto quanto ci viene proposto o propinato. Atteggiamento responsabile, quindi, ma coniugato a quel senso critico che non guasta mai. E allora ritorniamo alla Bit, edizione 2012, in una Milano ritornata all’improvviso fredda e nevosa. L’area espositiva era ben curata e progettata. La coerenza tra il brand prescelto (i tre dischi di colore diverso pre-

Il messaggio che la Calabria ha lanciato alla Bit di Milano: Pensiero Mediterraneo

sentati nel corso della precedente fiera milanese) e l’impatto grafico c’era tutta. Gli spazi espositivi erano adeguati. La declinazione dell’offerta turistica affidata ad altri Enti (Province, Aeroporti, Parchi…) variabile a seconda dell’impegno rispettivamente profuso da ognuno di essi. Apprezzabile anche la decisione di tenere gli appuntamenti con la stam►

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primo piano

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primo piano

Fiere, eventi e marketing territoriale

Un’altra immagine relativa alla presenza della Regione Calabria alla Bit di Milano

Area espositiva Calabria: all’interno dei cerchi concentrici scorrevano anche dati statistici sul turismo regionale

zie al genio di molti suoi figli. “Pensiero pa in un apposito saloncino realizzato Mediterraneo” è stato lo slogan che ha all’interno dell’area espositiva: si sono accompagnato questa presenza calabreevitate dispersive transumanze da un se alla Bit. Giusto: “pensiero”. Pensiero capo all’altro della fiera, non si è distolta almeno a partire da Pitagora e dalla sua l’attenzione dal “core business”, è stata scuola crotoniate, che ha insegnato a favorita una suggestiva visione dall’alto. pensare all’intera umanità. La Calabria Qualche sforzo in più, invece, si potrà è monumenti, chiese, monasteri, cacompiere per comunicare il dna e l’anima di una regione antichissima qual è la Calabria. Dalla mitica età di Italo e su, lungo i secoli, dalla Magna Grecia all’Impero di Roma, dai Bizantini ai Saraceni, dai Longobardi ai Normanni, dagli Svevi agli Angioini, agli Aragonesi, ai Turchi e ai Borboni e, finanche, in sintonia con il mutamento del sentire collettivo, ai Piemontesi… Bronzi compresi! La Calabria ha tantissimo da raccontare, da ricordare, da rievocare, da richiamare alla memoria, da spiegare, da valoriz- Una delle conferenze stampa della Regione Calabria alla Bit zare e promuovere, più di ogni altro territorio o come pochissime altre stelli, torri, paesaggi, luoghi suggestivi, regioni che abbiano vissuto con intensità tradizioni assolutamente uniche, lingue, il fluire dei millenni. La Calabria ha condialetti, cibi, prodotti tipici, vini, nuclei tribuito a scrivere tutte le pagine della abitati così belli che l’incuria umana storia occidentale, partecipando spesso e la foga cementificatrice non sono riagli eventi in maniera diretta, anche grausciti a distruggere del tutto. E poi c’è

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primo piano

l’anima calabrese, con le sue due facce contrastanti, di cui ci piace salvare quella dell’ospitalità, della generosità, delle atmosfere familiari, delle radici che vengono sempre a galla. Su questo fronte dobbiamo e possiamo fare meglio. Le politiche turistiche della Calabria dovranno fare sempre di più perno sull’unicità di una regione che ha inventato i “sissizi”, ricordati da Aristotele, che ha rappresentato il cuore della dieta mediterranea. Una regione nella quale, ancora, si può ascoltare il silenzio. Una terra che dovrebbe riuscire a ribaltare quelli che, all’apparenza, sembrano essere i propri ritardi, le proprie insufficienze e debolezze, e che invece potrebbero essere trasformati in occasioni di rilancio, in opportunità, in esaltazione di stili di vita che altri hanno perduto per sempre. Cercheremo di riprendere questo dialogo e questi contenuti con Raffaele Rio e con gli altri dirigenti del Dipartimento, e inviamo le nostre modeste ma convinte considerazioni all’attenzione

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primo piano

Fiere, eventi e marketing territoriale

La bellissima città siciliana di Cefalù ha tra l’altro caratterizzato il proprio stand espositivo, alla Bit di Milano, con dei pani tipici della festività di San Giuseppe

Alla Bit di Milano edizione 2012 erano presenti, come di consueto, delegazioni provenienti da tutto il mondo. Particolarmente suggestiva era l’area espositiva del Marocco, caratterizzata da un bagno di cultura. Forti richiami alle tradizioni, agli strumenti antichi, anche con musica dal vivo, agli abiti, ai prodotti artigianali, all’antico rito del tè. In un’area non molto grande il Marocco ha offerto un ottimale collegamento fra offerta turistica e promozione culturale. In un apposito angolo, su un tappeto, un anziano signore era impegnato ad offrire ai curiosi tè alla menta, preparato con quell’inimitabile ritmo “slow” figlio di culture millenarie

La stupenda città lombarda di Cremona nella sua presenza alla Bit ha dato ampio spazio all’arte e alla cultura del violino. L’intero centro storico cittadino è, com’è noto, popolato di primarie aziende artigiane che, sull’onda della straordinaria tradizione liutaia che fa capo ai giganti Stradivari e Guarneri del Gesù, punta ancora oggi sulla realizzazione a mano dei violini

del Governo regionale, ma anche dei nostri parlamentari. In Calabria la vera inversione di tendenza sta tutta nel sapersi riappropriare della propria identità e nella capacità di comunicarla. Anche con Mario Caligiuri, assessore alla cultura della Giunta Scopelliti, abbiamo affrontato talvolta questi temi, nella certezza di quanto siano strategici. Vedremo! Nel servizio fotografico che accompagna una riflessione che, a breve, riprenderemo in maniera più approfondita ed analitica, appaiono anche delle immagini relative ad altri espositori della Bit. Non vogliamo peccare di provincialismo, ma solo segnalare fatti positivi, esempi cui, magari, ispirarsi. Ci hanno favorevolmente impressionato i Pani di San Giuseppe della bellissima Cefalù, così come gli antichi strumenti, le melodie, i costumi, i prodotti dell’artigianato proposti dal Marocco. Un anziano signore, seduto su un coloratissimo tappeto, e impegnato a compiere, con imperturbabile tranquillità, il rito marocchino del tè, ce ne ha offerto una tazza. Un modo semplice ed elegante per dirci: vieni in

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Marocco! Anche la vicina Tunisia, tra cuscini e vasellame, ha puntato molto sulla riscoperta delle proprie culture. Stiamo mandando in stampa questo pezzo mentre ci prepariamo per la nuova edizione del Vinitaly, a Verona. I vini, l’olio extravergine d’oliva, le cultivar e i vitigni autoctoni: altri potentissimi attrattori turistici. Di questi aspetti continueremo a parlarne con Unioncamere, con le singole Camere di Commercio, e con l’Assessorato all’Agricoltura retto da Michele Trematerra. Il ragionamento è unico e complessivo. Con lo sforzo convinto di tutti forse riusciremo, davvero, a cambiare le sorti di una Calabria ancora in affanno. Se non ce la faremo, al di là delle mere statistiche ufficiali, sarà stata solo colpa nostra! ●

Anche la Tunisia (foto in basso), come il Marocco, ha puntato molto sulle suggestioni derivanti dalla cultura e dalle tradizioni. Un’offerta turistica concentrata sull’esaltazione delle proprie radici, sull’originalità della Tunisia rispetto al resto del mondo

primo piano

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primo piano

Sviluppo economico e nuova occupazione

Iniziativa dell'assessorato alle Attività produttive della Regione Calabria

Bando da 20 milioni di euro per i giovani imprenditori Tra i 18 e i 40 anni il limite d'età previsto

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enti milioni di euro per finanziare Nuovi Giovani Imprenditori. E’ questa l’ultima, e particolarmente attesa, iniziativa avviata dall’Assessorato alle Attività Produttive della Regione Calabria, guidato dall’On. Caridi, che concede agevolazioni in conto capitale fino ad un massimo di € 200.000,00 per azienda. Il bando, finanziato con risorse del POR Calabria FESR 2007-2013, agevola i comparti dell’artigianato, dell’industria e dei servizi, esplicitati nell’appendice A allo stesso, privilegiando le iniziative appartenenti ad ambiti settoriali innovativi, quelle che prevedono l’introduzione di eco innovazioni di prodotto/processo, nonché le iniziative generate come spin off accademico o aziendale. All’avviso pubblico, già consultabile in preformazione sul Portale Calabria Sviluppo, possono partecipare tutte le imprese giovanili di nuova costituzione aventi sedi operativa nella Regione Calabria, il cui titolare, o i soci in mag-

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gioranza sia numerica che di capitale/ quote, in caso di società, abbiano un’età compresa tra i 18 e i 40 anni compiuti. L’impresa può essere costituenda, con l’impegno a costituirsi e ad iscriversi al Registro delle imprese entro i termini di sottoscrizione dell’Atto di Adesione e Obbligo, o già costituita, purché non risulti operativa, non avendo né comunicato l’inizio dell’attività né effettuato operazioni commerciali, e la cui data di iscrizione al Registro delle imprese non risulti anteriore ai 12 mesi precedenti il termine ultimo di presentazione della domanda di agevolazione. Ai fini della partecipazione al bando, l’impresa deve redigere un Piano di Sviluppo Aziendale, costituito dal Piano degli Investimenti Produttivi o da questo congiuntamente al Piano Integrato dei Servizi Reali, per una spesa complessiva ammissibile compresa tra i 30.000 i 500.000 euro. Il primo dei due Piani Specifici, in particolare, finanzia la realizzazione di nuove unità produttive. In tal senso ri-

sultano ammissibili le spese per: a) progettazioni ingegneristiche, direzione dei lavori, studi di fattibilità economico-finanziaria e di valutazione di impatto ambientale, oneri per le concessioni edilizie, collaudi e spese di fidejussione; b) suolo aziendale e relative sistemazioni; c) opere murarie e assimilate e infrastrutture specifiche aziendali; d) macchinari, impianti ed attrezzature varie, nuovi di fabbrica; e) programmi informatici commisurati alle esigenze produttive e gestionali dell’impresa, brevetti, licenze e knowhow e conoscenze tecniche non brevettate concernenti nuove tecnologie di prodotti e processi produttivi. Mentre il Piano Integrato dei Servizi finanzia le spese per l’acquisizione di consulenze specialistiche per la fornitura di uno o più servizi coerenti tra loro, relativi a 6 distinte aree di attività: strategia, general management e supporto alle funzioni aziendali (elaborazione di piani di sviluppo aziendale, sviluppo delle aree strategiche di business,

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Scuole incontrate

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Atenei

3800

Studenti

150

Docenti partecipanti

800

Idee progettuali

30 Imprenditori/ Testimoni coinvolti 1000

Iscrizioni on line

Sviluppo economico e nuova occupazione

affiancamento al management aziendale); marketing (marketing strategico e operativo, assistenza all’internazionalizzazione ed all’esportazione, predisposizione di piani di comunicazione); produzione e supply chain (definizione/ miglioramento delle attività connesse all’approvvigionamento, alla produzione e alla logistica); innovazione (sviluppo delle tecnologie, dei processi di sperimentazione e di applicazione produttiva dei risultati della ricerca scientifica e tecnologica); organizzazione e risorse umane (predisposizione di piani di formazione aziendale e di sistemi per la gestione della qualità e dell’ambiente di lavoro, definizione del sistema organizzativo, gestione dei sistemi informativi); finanza d’impresa (realizzazione di interventi di ottimizzazione della struttura finanziaria ed a supporto degli

investimenti). La misura massima dell’aiuto concedibile è pari al 50% delle spese ammissibili sostenute per la realizzazione del Piano Integrato dei Servizi Reali, elevato al 70% per il Piano degli Investimenti Produttivi. Ai soggetti ammessi a finanziamento potrebbero essere, inoltre, riconosciute ulteriori agevolazioni, consistenti in attività di accompagnamento e tutoraggio. Ad ogni impresa potrà essere assegnato, difatti, un tutor che garantirà il supporto tecnico necessario sia alla fase di start-up che all’espletamento dell’iter procedurale connesso alle agevolazioni ottenute. Tuttavia, la vera novità del bando è costituita dal progetto sperimentale più complessivo in cui lo stesso si inserisce, identificato dallo slogan “l’impresa pos►

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Sviluppo economico e nuova occupazione

La presentazione del bando di recente a Lamezia Terme, a cura di Field, ente in house della Regione guidato da Mimmo Barile

sibile”, la cui attuazione è stata demandata a FIELD, ente in house dell’Amministrazione Regionale, guidata da Mimmo Barile, che accompagna la Regione nell’attuazione di processi di sviluppo locale, anche mediante l’implementazione di azioni di animazione territoriale, che ne caratterizzano l’operato. Per la prima volta, dunque, coloro i quali hanno partecipato attivamente alla definizione di uno strumento di agevolazione per la nascita di nuove microimprese hanno voluto che al bando i potenziali beneficiari ci arrivassero in maniera preparata e consapevole, attraverso un percorso nuovo e innovativo. Ecco cos’è Nuovi Giovani Imprenditori. Il progetto nasce con il fine di operare, in seno alle opportunità di finanziamento regionali, ed anticipatamente rispetto alla loro pubblicazione, un’intensa attività di sensibilizzazione in materia di cultura di impresa da un lato, e di studio di fattibilità e sostenibilità aziendali dall’altro. Duplice finalità, dunque. Instillare

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negli studenti la conoscenza delle dinamiche imprenditoriali per innestare un cambiamento di tendenza culturale, soprattutto in un momento congiunturale in cui le opportunità occupazionali extra aziendali sono vicinissime allo zero. E stimolare nei giovani un approccio maturo al “fare impresa”, non più legato prevalentemente all’occasione del finanziamento in se stesso, ma ponderato e costruito su basi legate a criteri di fattibilità reali. Concepito in diverse fasi operative, legate appunto alla diffusione della cultura d’impresa nelle scuole e nelle Università; alla formazione erogata direttamente da chi l’impresa la fa davvero ogni giorno in Calabria; alla verifica delle reali capacità imprenditoriali posta in essere attraverso la creazione di impresa simulata in ambiente virtuale; all’orientamento ed assistenza nella realizzazione dell’idea aziendale, il Progetto sta riscontrando un larghissimo consenso. Lo stesso è organizzato ed attuato

in maniera fortemente dinamica. Un gruppo di 12 giovani professionisti provenienti dalle varie provincie del territorio calabrese, coordinati dalla dott. ssa Barbara Battelli, Responsabile di Progetto, sotto l’attenta guida e supervisione della dott.ssa Nano, Responsabile dell’’Area Animazione, Sensibilizzazione e Informazione, entrambe per la Fondazione FIELD, si muovono su tutta la Regione per realizzarne le attività ad esso incardinate. Forte l’accoglimento da parte dei capi d’istituto e dei docenti che hanno, senza remora alcuna, aderito all’iniziativa. Attentissima la partecipazione degli studenti, degli ultimi anni delle scuole superiori ed universitari, che in circa 3800 hanno partecipato alle attività di divulgazione, arrivando a concepire, ad oggi, oltre 800 idee imprenditoriali. Entusiastico l’intervento degli imprenditori calabresi esponenti dei settori economici più vari, che non hanno lesinato consigli, suggerimenti nonché indica-

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primo piano zioni di rischi e pericoli tipici del ruolo. A questi dati si aggiungano quelli relativi ai giovani aspiranti imprenditori, non rientranti nelle categorie degli studenti finora citati, presso i quali la fase di formazione è appena iniziata. Si aggiunga, infine, che l’intervento completo al percorso progettuale, tra l’altro, conferirà ai partecipanti una premialità in termini di punteggio spendibili all’interno del Bando in uscita. Novità dunque, sicuramente giro di boa. Barbara Battelli e Caterina Nano, impegnate attivamente nel progetto, dichiarano che «le attività finora realizzate hanno registrato un interesse e una partecipazione dei giovani che va ben al di là delle aspettative, confermando la strategicità di un’iniziativa che non può rimanere sperimentale, ma deve essere strutturata e divenire permanente se si vuole creare una nuova classe imprenditoriale consapevole e non ancorata alle vecchie logiche della corsa al finanziamento pubblico». «Il Progetto Nuovi Giovani Imprenditori non è un intervento ideato a tavolino, ma scaturisce dall’attività di concertazione avviata subito dopo il mio insediamento, con l’istituzione del Tavolo dell’Economia» – conclude l’On. Caridi. «La partecipazione di tanti giovani al percorso posto in essere da FIELD è una dimostrazione che per creare sviluppo bisogna fare rete e impegnarsi nel raggiungimento di un obiettivo comune. L’Amministrazione Regionale – prosegue l’Assessore – sta operando per mettere in campo i dispositivi necessari a sostenere la crescita di una regione come la Calabria che alla crisi è abituata e, oltre a bando pubblicato in preinformazione, sono previsti ulteriori strumenti che faciliteranno l’accesso al credito delle imprese, con una dotazione complessiva di 120 milioni di euro». ●

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Sviluppo economico e nuova occupazione

Testimoni Reggio Calabria Domenico Cristofaro per Ecoplan – Polistena Ceratti per azienda vinicola Ceratti – Bova Marina Annunziato Marino imprenditore edile RC - Reggio Calabria Angelo Marra Confindustria giovani Rc- AMMEGA - Reggio Calabria Michele Laganà Tesoriere ANCE Rc - Reggio Calabria Presidente ANCE Confindustria ing. Cuzzocrea - Reggio Calabria Domenico Rizzo per Hotel Vittoria- Rosarno Giuseppe Musarella per Sima-Italia Giuseppe Pedà Presidente Confcommercio giovani carburanti e ristorazione Crotone Viviana Sacco, UNOKAPPAERRE – Crotone Giuseppe Tassoni per PPN Tassone Srl - Crotone Sabrina Gentile presidente Giovani Imprenditori Confindustria KR – Crotone Catrol srl distribuzione carburanti Vibo Valentia Mario Romano presidente giovani confindustria VV per Romano Arti Grafiche di Tropea Alessandro Colacchio per Colacchio Filippo Srl, Soluzioni Globai per l'edilizia Vibo Valentia Brosio tour viaggi e turismo - Vibo Valentia Silvia Lara Riga SRM Consulting & Coaching - Vibo Valentia Cosenza Artemat Business simulation Paolo Filice presidente giovani confindustria CS per azienda pneumatici Paola Nudo Robotica sanitaria Antonio Bevacqua per Condomani.it Pirro per Pastificio Pirro – Cosenza Longo per Longo & Longo - Cosenza Catanzaro Nuccio Caffo Presidente dei giovani industriali per Distillerie Caffo Aldo Ferrara TECNOGEST Calabria Economie e presidente piccola industrie Cz Salvatore Vito Tassone per Factory Cesare Cristofaro per “Acqua Calabria”- Lamezia Terme Rosamaria Lea Urzino per Laboratorio Orafo Urzino - Soverato Renato Cantafio Presidente cpnfartigianato sezione giovani creazioni argento Valentina Amato Caffè Letterario Dati forniti da Field Calabria

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Fiere, eventi e marketing territoriale

Reggio Calabria, provincia enoica Dal Tirreno allo Jonio reggino: ritorno alla Magna Grecia di

Rosario Previtera

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e testimonianze della viticoltura nell’estremo lembo d’Italia risalgono alla colonizzazione greca del VII sec. a.C. “Enotria” la terra del vino, caratterizzata dal “palo di vite” (dal greco “oinotron”), da sempre è stata terra vocata per la produzione di uve e di vini, la cui intensa commercializzazione ha riguardato la marineria di tutta la Calabria sin da epoca romana e fino al 1800. Basti pensare alle anfore greche o alle anfore romane “tipo Dressel” che riportano inciso al collo “vinum rheginum”, ai “pinakes” di Locri, le tavolette votive del culto di Persefone e Dionisio del VI e V sec. a.C., alle monete e ai mosaici raffiguranti simboli e rappresentazioni relative al mondo della vite e del vino, ai contenitori “oinophoros” del III sec. d.C., ai resti degli antichi palmenti scavati nella roccia (i cosiddetti “pinàci”) di epoca romana, bizantina e medievale diffusi in alcune aree della locride. Ed ancora le citazioni ammirate dei paesaggi viticoli da parte di studiosi ed antichi viaggiatori, la descrizione di vitigni storici e di vini pregiati che dal ‘500 fino agli anni ’50 del secolo scorso

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ci fanno immaginare una provincia quasi completamente vitata: luoghi dove oggi la vite è scomparsa e magari ha lasciato il posto agli oliveti secolari, vengono definiti come centri vitivinicoli di eccellenza. Dall’entroterra collinare fino alle coste lambite dal Tirreno e dallo Jonio il fertile terreno reggino e l’esposizione favorevole hanno offerto per secoli la possibilità di produrre vini molto “robusti” e rinomati anche come vini da taglio da utilizzare in Italia ed all’estero. Da 24.500 ettari del 1883, oggi la “provincia enoica” annovera poco più di 2.000 ettari diffusi a macchia di leopardo. Ben 6 IGT e 2 DOC omogeneamente distribuite, fanno della provincia di Reggio Calabria un interessante ed accattivante giacimento vitivinicolo che custodisce antichissime tradizioni magnogreche da cui scaturiscono unicità enogastronomiche dalla storia millenaria. Un proliferare di iniziative di valorizzazione del

comparto, di associazioni, di cantine e di cooperative vitivinicole nell’ultimo decennio ha ampliato il panorama vinicolo provinciale, orientando la qualità delle produzioni verso livelli superiori: vini dal forte legame con il territorio, a volte di nicchia ma molto spesso innovativi nel solco della tradizione, che si affermano sui mercati anche esteri oltre che nell’ambito di prestigiosi concorsi enologici. Vigneti antichi coltivati ad alberello ma sempre più spesso allevati a spalliera, laddove con nuovi impianti si riesce ad applicare la potatura a Guyot o a Cordone speronato a seconda della

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predisposizione del vitigno. E i vitigni sono davvero tanti, determinando una situazione ampelografica variegata che spesso cela ancora antichissime varietà, dai nomi e dai sinonimi innumerevoli; varietà giunte miracolosamente ai giorni nostri che posseggono un grandissimo valore dal punto di vista della biodiversità. Uve antiche dunque che vengono vinificate nei blends con uve “moderne” e più conosciute. Sia varietà autoctone che varietà internazionali le quali, insieme, riescono a far emergere dal vino la storia ed il mito e, al contempo, a conferire le caratteristiche organolettiche richieste dal mercato. A bacca rossa troviamo vari Nerello, Greco nero, Malvasia nera, Nocera, Prunesta, Gaglioppo, Magliocco, Calabrese (Nero d’Avola), Alicante, Castiglione, Guardavalle, Sangiovese, Cabernet, Cabernet Sauvignon, Merlot; mentre a bacca bianca troviamo soprattutto Mal-

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vasia bianca, Mantonico, Greco bianco, Inzolia, Zibibbo (Moscato d’Alessandria vinificato in proprio dai viticoltori della Costa Viola), Guardavalle, Sauvignon, Chardonnay. Queste sono solo alcune delle varietà che costituiscono il patrimonio ampelografico della viticoltura reggina e che insieme ad altrettanti cloni con sinonimi di antica introduzione, danno vita ai vini IGT Scilla, Costa Viola, Arghillà, Pellaro, Palizzi, Locride (che annovera anche il passito Mantonico) ai quali si aggiungono le due prestigiose DOC: Bivongi e Greco di Bianco passito. I vini IGT Scilla e Costa Viola provengono dalle uve dei poderosi terrazzamenti vitati ove ancora si pratica quella viticoltura “eroica” di forte pendenza, su venti chilometri di costa; una viticoltura che consente e favorisce la stabilità delle pendici plasmate da secolari muri a secco (le “armacìe” o

“armacère”) grazie alla fatica di generazioni di viticoltori “che hanno un piede in vigna ed uno a mare”. I cosiddetti “vini del mare” rossi e bianchi che ne derivano risentono positivamente della mineralità della pietra e della salsedine marina. Il vasto pianoro fossilifero di Arghillà e i terreni rossi di Pellaro contraddistinguono aree della città di Reggio Calabria ma costituiscono le donominazioni IGT alle quali contribuiscono anche alcuni comuni limitrofi (da Villa San Giovanni sullo Stretto fino a Motta San Giovanni sullo jonio reggino) in cui la viticoltura di un tempo era rinomata e che oggi continuano a dare i generosi e forti omonimi vini rossi IGT da tutto pasto. Il robusto IGT Palìzzi rosso, oggi come in epoche remote, si produce soprattutto in piena area Grecanica ove si parla ancora il greco antico e le tradizionali pietanze a base di carne di capra e i formaggi stagionati si abbinano ►

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primo piano perfettamente a questo vino arcaico che la fa da padrone. Il vasto territorio della Locride con i suoi numerosi Comuni, rispecchia la varietà di vini rossi e bianchi dell’omonima IGT nell’ambito del quale spicca il passito Mantonico, il cui vitigno autoctono di origine magnogreca è per veri intenditori. Il DOC Greco di Bianco proviene invece dai vigneti coltivati a Malvasia solo nei comuni di Bianco e in parte di Casignana: un bianco passito di eccellenza che esprime tutta la forza e la tradizione ellenica. Una

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tradizione greca, ma anche bizantina, viene percepita grazie alla DOC Bivongi che oltrepassa il confine provinciale riguardando anche il comune di Guardavalle, estrema propaggine sud della provincia di Catanzaro. Dunque l’evoluzione della viticoltura reggina come quella calabrese in genere, è stata continua e costante nonostante le invasioni ininterrotte da parte di popoli stranieri e nonostante i ciclici terremoti catastrofici che hanno distrutto e costretto a ricostruire più vol-

te interi comprensori e a rimodellare i diversi paesaggi agrari del reggino. Dalla Magna Grecia ai popoli pre-romani, dall’impero romano a quello bizantino, dal medioevo normanno ed angioino fino all’età moderna, la presenza della vite ed il commercio del vino reggino e calabrese conosciuto in tutta l’Europa è stata costante. Oggi le numerose etichette provenienti dal comprensorio reggino diffondono quei valori della millenaria cultura enoica che da qui ha preso origine. ● ►

La “provincia enoica” al Vinitaly 2012

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l fine di esaltare la “regginità” nel vasto mondo del vino e con lo scopo di offrire servizi mirati ed opportunità concrete alle aziende vitivinicole in un Vinitaly tutto “business oriented” per la prima volta la provincia di Reggio Calabria partecipa al Vinitaly con propri stand (Pad. 7B – Stands n. F10, G10, H8, G10). Alla manifestazione si terranno seminari, convegni ed iniziative a tema (www.provincia.rc.it/vinitaly e su Facebook: Reggio Calabria, provincia enoica) presso lo spazio-eventi “Agorà” e vi parteciperà una selezione di aziende vitivinicole, sia storiche che nuove, le quali realizzano prodotti di nicchia di elevata qualità e rappresentativi delle produzioni IGT e DOC provinciali: Enopolis Costa Viola scarl – Via Tripi (ex scuola comunale), 89058 Scilla (RC) - www.armacia.com Azienda agricola F.lli Zagarella - Via Roma, 2 , Reggio Calabria - www.aziendazagarella.it Azienda agricola Altomonte - Via Zingari, 89038 Palizzi - aziendaagricolaaltomonte@yahoo.it Azienda vitivinicola Pichilli – Via Mazzini 45, Palizzi - www.vinipichilli.com Associazione Megale Hellas - in rappresentanza delle aziende vitivinicole del DOC Greco di Bianco e dell’IGT Locride/Mantonico - cosimo.canturi@gmail.com: azienda agricola maria baccellieri - Via Concordia 4, 89032 Bianco (RC), tel. 0964/911018 - email: mariabaccellieri@libero.it azienda agricola ceratti - S.S. 106 (Km 82) C.da Palazzi, 89030 Casignana Mare (RC), tel. 0964/913073 - email: viniceratti@alice.it azienda agricola luca’- Via Marchese 34, 89032 Bianco (RC), tel. 0964/911120, www.cantineluca.it - email: info@cantineluca.it Azienda agricola Maria Maisano - Via Garibaldi Trav. III, 89032, Bianco (RC) - email: ferdinandomaisano1@hotmail.it cantine capo zefirio s.r.l. - Via Lungoferrovia n. 20, 89032 Bianco (RC), tel. 0964/911446 - www.capozefirio.it - email: info@capozefirio.it cantine ielasi di ielasi ferdinando - c/da Cesarella, 89032 Bianco (RC) - www.cantineielasi.it tenuta d’albo - Via Galileo Galilei, Traversa I n. 5, 89032 Bianco (RC) - email: tenutadalbo@gmail.com tenuta dioscuri di flavio latella - Contrada Scoglio - 89032 Bianco RC, tel. 0964/911442 - email: tenutadioscuri@gmail.com vitivinicola naimo - Via Pitagora n. 6, 89032, Bianco (RC) - email: vitivinicolanaimo@virgilio.it vitivinicola viglianti di m. immacolata viglianti - Piazza San Marco, 89030 Careri (RC) - email: viniviglianti@libero.it Le aziende dell’ “ecostrada del vino e dei sapori della costa viola” - www.costaviola.com Le aziende della “Strada dei vini e dei sapori della locride” - www.stradavinilocride.it

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Fiere, eventi e marketing territoriale

Gli eventi della Provincia di Reggio Calabria al Vinitaly presso lo spazio “Agorà” I convegni

● Inaugurazione e presentazione della guida

● “CORSA ALLA TERRA” – il nuovo libro di PAOLO DE CASTRO

● “Calabrese e Nero D’Avola: autoctoni fratelli o gemelli?” MARTEDI 27 marzo – ore 16,00-17,30 (in collaborazione con la Regione Siciliana)

“Reggio Calabria, provincia enoica” DOMENICA 25 marzo - ore 16.00 -17,30 Presentazione del volume ed intervista all’autore Lunedì 26 marzo, ore 14,15-15,00 Cibo e agricoltura nell'era della nuova scarsità

I seminari

● “Vendere il vino all’estero: aspetti fiscali e doganali” LUNEDI 26 marzo – ore 10.00-12.00 ● “Marketing del vino e preparazione all’incontro con i buyers” MARTEDI 27 marzo – ore 10.00-12.00

I talk-show

● “Turismo del vino, paesaggio e qualità: il trittico dello sviluppo” LUNEDI 26 marzo – ore 16,00-17,30 ● “Internazionalizzazione e mercati del futuro per il vino” MERCOLEDI’ 28 marzo – ore 10.30-12.30

Le degustazioni guidate con gli abbinamenti

● “I vini dello jonio reggino” DOMENICA 25 marzo - ore 14.30 -15.30

● “I vini del tirreno reggino”

LUNEDI 26 marzo - ore 15.15 -16,00

● “Il DOC Greco di Bianco”

MARTEDI 27 marzo – ore 14.30-15.30

Altre iniziative e servizi:

il banco di assaggio, le Strade del vino, il salotto televisivo, l'area multifunzionale, l'incontro con i buyers

(il programma completo ed eventuali variazioni su: www.provincia.rc.it/vinitaly e su FB: Reggio Calabria, provincia enoica)

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La parola alle aziende

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oddisfazione per le numerose aziende partecipanti alla 46^ edizione di Vinitaly con il progetto “Reggio Calabria, provincia enoica”. Il direttore tecnico della coop. Enopolis Costa Viola, l’agronomo Giuseppe Beldono sostiene «che Vinitaly è una vetrina importante ma anche un momento di confronto e di incontro soprattutto col mercato. Gli eventi ed i servizi offerti dalla Provincia, saranno utilissimi in un contesto orientato al business». Mariaclelia Zagarella dell’omonima azienda sostiene che occorre avere sempre «l’obiettivo di produrre alta qualità, quale risultato sinergico del lavoro della natura con quello dell’uomo nel rispetto reciproco. Tale obiettivo è oggi la filosofia guida dell’azienda che ogni giorno concentra le proprie forze nell’attuazione di ciò». E da una donna del vino alle donne del vino di “Sisters & sisters” Angela e Vittoria Versace, Antonia e Domenica Scordo le giovani conduttrici dell’azienda vitivinicola Pichilli le quali condividono un’idea importante, ovvero quella che «il vino esprime valori universali: storia e tradizione, innovazione, cultura, paesaggio, arte, comunicazione, comunione, conoscenza necessari per far emergere ulteriormente le risorse del nostro territorio grecanico». E sempre da Palizzi il giovane Antonino Altomonte racconta che ha come obiettivo «quello di valorizzare gli ecotipi locali dei vitigni storici di Palizzi. Per questo motivo vengono utilizzati gli innesti provenienti dalle secolari “vigne madri ”; ciò comporta un lavoro certamente più faticoso ed attento, ma nel lungo periodo, tale atteggiamento eticamente corretto, consentirà di ottenere dei vini autentici e ricchi di storia magnogreca». Cosimo Canturi rappresenta le

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Fiere, eventi e marketing territoriale

Giuseppe Raffa

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l Presidente della Provincia di Reggio Calabria Giuseppe Raffa ribadisce l’importanza della partecipazione al Vinitaly 2012 intesa sia come vetrina internazionale che come occasione di crescita per le aziende vitivinicole e del turismo:«La partecipazione della Provincia di Reggio Calabria al Vinitaly si colloca tra le azioni strategiche dell’amministrazione provinciale. La valorizzazione concreta delle nostre risorse deve essere di tipo integrato e deve poter considerare un unico sistema di sviluppo per le imprese e per il territorio. Siamo certi che il marketing territoriale passi necessariamente dalle produzioni di eccellenza come il vino, che costituisce oggi un fattore di attrazione importante per il turismo insieme alle nostre numerose e diffuse risorse ambientali, paesaggistiche, storico-culturali che testimoniano origini e tradizioni millenarie. Per questo il brand “Reggio Calabria, provincia enoica” riteniamo che possa rappresentare in modo efficace l’intero territorio provinciale e la offerta di qualità che esso è in grado di esprimere». ●

Gaetano Rao

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’assessore all’agricoltura della Provincia di Reggio Calabria, Gaetano Rao, evidenzia l’importanza dei servizi integrati offerti alle aziende partecipanti al Vinitaly 2012: «Abbiamo voluto partecipare al Vinitaly nell’ambito del progetto “Reggio Calabria, provincia enoica” che prevede una serie di iniziative di valorizzazione della filiera vitivinicola. Abbiamo a tal fine già attivato alcune attività specifiche tra cui l’incontro dei produttori del settore agroalimentare e vitivinicolo con potenziali buyers; e continueremo anche successivamente lungo questo percorso di supporto alle aziende. La 46^ edizione del Vinitaly è “business oriented” e, proprio in tale contesto, abbiamo voluto organizzare ed offrire tutta variegata serie di servizi mirati, di eventi, di seminari e convegni tematici, di incontri con i buyers, rivolti proprio agli operatori del settore, al fine di contribuire efficacemente l’incontro tra domanda ed offerta. La programmazione dell’evento è avvenuta in collaborazione con le associazioni di categoria e le aziende partecipanti: imprese vitivinicole di eccellenza che realizzano vini di grande qualità, a volte destinati ai mercati di nicchia oltre che essere elemento di attrazione e di orientamento per il turismo enogastronomico verso il nostro territorio». ●

dieci aziende di eccellenza produttrici del DOC Greco di Bianco e del Mantonico passito - IGT Locride riunite nell’Associazione “Megale Hellas”: «Il nostro scopo principale è quello di favorire l’affermazione definitiva sui mercati nazionali ed esteri dei nostri pregiati vini, apprezzati in tutto il mondo. Ciò attraverso la valorizzazione delle produzioni degli associati mediante la formazione, l’organizzazione di seminari e convegni divulgativi, di azioni di tutela, promozione e pubblicità. Questa edizione del Vinitaly sarà certamente un buon inizio in tal senso». ●

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Iniziative a sostegno delle identità regionali

Si è riunito il Coremil. Candidatura a progetto Unesco

Mario Caligiuri:

valorizzare le minoranze linguistiche Bando per l’arte contemporanea. Progetto di legge sulla valorizzazione del dialetto «

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alorizzare le minoranze linguistiche è una delle priorità dell’amministrazione regionale, tanto che stiamo lavorando per il riconoscimento quale patrimonio mondiale dell’umanità riconosciuto dall’Unesco». Così l’Assessore alla Cultura Mario Caligiuri ha introdotto nei giorni scorsi a Catanzaro la riunione del CoReMil (Comitato Regionale per le Minoranze Linguistiche). In primo piano la candidatura delle minoranze linguistiche calabresi al progetto dell’Unesco “Le Culture della Calabria: un valore universale”, la cui finalità è la valorizzazione delle minoranze linguistiche con partner istituzionali locali e nazionali. Il progetto sarà redatto da un Comitato Scientifico e Operativo individuato durante l’incontro. Il Coremil ha indicato Francesco Altimari dell’Università della Calabria e il Filippo Violi. È stato costituito un comitato ristretto che si occuperà di modificare la legge regionale 15/03 che riguarda le minoranze linguistiche: presieduto dall’Assessore alla Cultura Caligiuri o suo delegato, avrà come segretario Andrea Perrotta. Gli altri componenti:

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Mario Caligiuri

per la minoranza grecanica sono il Sindaco di Roghudi Agostino Zavettieri e Saverio Zuccalà in rappresentanza della Provincia di Reggio Calabria; per la comunità albanese il Sindaco di San Basile Vincenzo Tamburi e l’Assessore di Caraffa Luigi Comi; per la minoranza occitana Carlo Pisano. Come esperti Giovanni Macrì dell’Universi-

tà della Calabria e Demetrio Crucitti, direttore della Sede Rai della Calabria. Quest'ultimo ha partecipato ai lavori ed ha avanzato l’ipotesi di avviare una serie di iniziative volte alla promozione delle particolarità linguistiche, culturali e storiche delle minoranze. E' stato manifestato l’interesse di iniziare un percorso di valorizzazione peraltro già

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ne». Caligiuri ha infine ricordato come negli ultimi due anni le iniziative di arte contemporanea in Calabria si siano succedute a ritmo costante nei luoghi deputati. Tra gli altri: dal Marca di Catanzaro e al Maca di Acri, dal Parco Internazionale delle Sculture di Catanzaro al Parco Scolacium di Roccelletta di Borgia, dalle mostre della Fondazione "Rocco Guglielmo" alla Casa della Memoria di Mimmo Rotella, dalla sezione "Calabria" della Biennale di Venezia a Reggio Calabria al Museo del Presente di Rende, dai Musei di Taverna e di Altomonte al Mack di Crotone dalla Pinacoteca Nazionale di Palazzo Arnone di Cosenza a "Lìmen Arte" promossa dalla Camera di Commercio di Vibo Valentia, dal Museo all'Aperto Carlo Bilotti di Cosenza al Musaba di Nick Spatari a Mammola. Sempre in ambito culturale, ricordiamo infine che la Giunta Regionale, su proposta dell'Assessore Regionale alla Cultura Mario Caligiuri, ha approvato un progetto di legge sulla valorizzazione del dialetto. La bozza del testo è stata predisposta da un Comitato Scientifico composto dal poeta Achille Curcio, dal linguista Tullio De Mauro, dei professori Luigi Tassoni, Marina Catricalà e Antonio Labate, dall'attore Saverio La Ruina e dall'Avvocato dello Stato Alfonso Mezzotero. La proposta è stata già trasmessa alla Terza Commissione Consiliare, presieduta da Nazzareno Salerno. «Tale iniziativa – ha spiegato Caligiuri – si inquadra nell'ambito della promozione delle tradizioni culturali e dell'identità dei popoli calabresi, che la Regione sta portando avanti». A tale riguardo, l'Assessore ha ricordato le iniziative specifiche su Gerald Rohlfs a Santa Severina, sull'opera poetica di Achille Curcio e sulla salvaguardia del patrimonio linguistico. A questo riguardo, nella programmazione dei fondi della cultura del 2012 su questo tema è stata prevista anche una specifica linea di intervento. ●

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QUOTIDIANO ECONOMICO ON-LINE

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previsto nella legge regionale 15/03, attivando al più presto una convenzione con la Sede Rai della Calabria. Inoltre Crucitti ha segnalato l’importanza della mediateca attraverso il servizio “teca aperta” presente presso la sede Rai di Cosenza a cui possono accedere i comuni e le associazioni delle minoranze. Le minoranze linguistiche troveranno spazio anche all’interno dell’Atlante dei Beni Culturali che la regione sta completando e che sarà on line, in una prima versione, entro il mese di marzo e grazie al quale si potrà fruire anche il patrimonio culturale delle comunità occitane, grecaniche e albanesi. «La Calabria è una regione ricca di storia e di cultura e in tale ambito le minoranze linguistiche costituiscono un vero tesoro», ha concluso l'Assessore Caligiuri, che ha indetto la prossima riunione per il 19 aprile 2012. Dalle minoranze linguistiche all’attenzione per l’arte contemporanea. «Probabilmente si tratta dell'investimento pubblico più rilevante sull'arte contemporanea che ci sia in questo momento in Italia». Con queste parole l'assessore alla Cultura Mario Caligiuri ha comunicato il bando di 3.5 milioni di euro promosso dalla Regione Calabria sull'arte contemporanea. Il bando è in pubblicazione sul Bollettino Ufficiale. Si prevede che la graduatoria definitiva possa essere compilata entro il mese di giugno. Con questa iniziativa si intendono finanziare per due anni almeno sette eventi di arte contemporanea per un importo massimo di 250.000 € annui. La finalità è quella di creare meccanismi di sviluppo economico permanente attraverso la promozione di iniziative ed eventi. «La Calabria – ha concluso Caligiuri – in questo momento può diventare l'attrattore più interessante dell'arte contemporanea in Italia. Ci auguriamo che perverranno tanti progetti di qualità da tutta l'Europa per sviluppare la creatività e l'economia dell'intera regio-


attualità

Aziende, economia, radici

Imprese che, nel tempo, hanno trasmesso alle generazioni successive un patrimonio di esperienze e valori imprenditoriali fondamentali per la crescita di un territorio

Camera di Commercio Catanzaro:

aperte iscrizioni al Registro nazionale delle Imprese Storiche Insediato il Comitato per l’imprenditorialità femminile. Daniela Carrozza alla guida Paolo Abramo

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a Camera di Commercio di Catanzaro informa che sono aperte le iscrizioni al Registro nazionale delle Imprese storiche, disponibile sui siti istituzionali di: Unioncamere (www.unioncamere.gov.it), CCIAA di Catanzaro (www.cz.camcom.it), Unioncamere Calabria (www.uc-cal.camcom. gov.it) e Azienda Speciale (www.promo-

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catanzaro.it), con i relativi regolamenti e moduli. «Si tratta di aziende – ha spiegato il Presidente Paolo Abramo – che, con il loro passaggio attraverso innumerevoli trasformazioni di carattere storico, economico e familiare, hanno segnato la storia e l’evoluzione della nostra provincia, la cui fisionomia multiforme è la risultante del patrimonio di tradizioni,

saperi e ingegni custoditi nei suoi 81 comuni ricadenti. Auspichiamo per una fondamentale ragione – ha sottolineato Abramo – che le imprese rispondano numerose a questa chiamata: testimoniare in un Registro nazionale, con il loro prezioso e insostituibile contributo, il capitale storico ed economico di questa terra, in un momento critico per la sua

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attualità

Aziende, economia, radici

economia e per la sua immagine, troppo nominata Daniela Carrozza. Compospesso esaltata nelle sole negatività, e nenti del gruppo, in rappresentanza della mai abbastanza per le positività». «Per Giunta camerale, delle Associazioni di la Camera di Commercio di Catanzaro – categoria e delle Organizzazioni sinha concluso il Presidente – tale iniziativa dacali, sono: Daniela Bizzarro, Elena assume una valenza ancora maggiore, Console, Laura Froio, Angela Robbe, in virtù del fatto che ricorre quest’anno Emilia Vatrano, Raffaella Zinzi. «Conil 150° Anniversario dalla sua nascita. fido molto nelle capacità di questo nuoQuesta iniziativa, assieme a molte altre vo Comitato, che saluto augurandogli un che verranno presto ufficializzate, conbuon e proficuo lavoro – ha affermato il corre a rendere il 2012 un anno imporPresidente Abramo in occasione dell’intante per le imprese tutte, per il territorio sediamento –. Le sue componenti e la e l’ingegno che esso nel tempo ha saputo loro guida, Daniela Carrozza, sapranno esprimere, come pure per la nostra stessa trasformare, ne sono certo, in progettuaCamera, che da più di dieci anni mi onolità originali e feconde per la crescita delro di presiedere». L’iniziativa è finalizzata ad incoraggiare e premiare quelle imprese che, nel tempo, hanno trasmesso alle generazioni successive un patrimonio di esperienze e valori imprenditoriali fondamentali per la crescita di un territorio. Sono interessate all’iniziativa tutte le imprese, di qualsiasi forma giuridica, operanti in qualsiasi settore economico, Da sinistra, Daniela Carrozza e Paolo Abramo iscritte al registro della nostra città e della nostra provincia, la le imprese ancora attive nell’ambito del determinazione e l’impegno che infonmedesimo settore merceologico, per un dono nei singoli ambiti in cui operano, periodo non inferiore a cento anni. Il recosì come hanno fatto coloro che le hanquisito temporale deve essere maturato no precedute. Un ringraziamento ed un al 31 dicembre 2011, ovvero l’attività saluto affettuoso va – ha precisato inoltre deve esistere almeno dal 1911. il Presidente Abramo – alle componenti Sempre in riferimento alle attività dell’antecedente comitato per gli sforzi istituzionali dell’Ente camerale del capoprofusi e ad Adriana Papaleo, che, grazie luogo calabrese, ricordiamo che si è inseai due mandati consecutivi a lei conferiti, diato, presso la Camera di Commercio di ha presieduto con dedizione e passione Catanzaro, alla presenza del Presidente fin dal suo nascere, per dieci anni, questa Paolo Abramo, il nuovo Comitato per commissione. Grazie alle attività poste l’Imprenditorialità Femminile. Alla guiin essere, già in passato si sono raggiunti da della rinnovata commissione è stata

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notevoli risultati. A partire da questi mi aspetto che possano essere tagliati traguardi ancora più ambiziosi». «Esprimo i miei più sentiti ringraziamenti al Presidente Abramo e alle componenti della Commissione per la fiducia accordatami – ha dichiarato la Presidente Carrozza – . Sono molto fiera di guidare questa validissima compagine, all’interno della quale ciascun membro porta indubbie capacità e meriti individuali. Cercheremo di essere operative e propulsive, nella speranza di essere all’altezza di un compito non semplice, visto il momento di crisi che il territorio, ed il Paese intero, stanno vivendo. Come donne impegnate nella costruzione del tessuto economico cittadino e provinciale, non faremo mancare il nostro contributo in termini di concretezza, lungimiranza e creatività, parole chiave che ritengo ben definiscano il fare impresa al femminile». Il Comitato per l’Imprenditorialità Femminile nasce circa dieci anni fa, con una delibera di Giunta camerale, aderendo al protocollo d’intesa stipulato fra il Ministero dell’Industria e Unioncamere Nazionale, proprio con la finalità di stimolare l’economia locale tramite la promozione delle pari opportunità. Obiettivo della delegazione è, infatti, incoraggiare l’impresa in rosa. A tutt’oggi il Comitato opera in svariati ambiti, fra cui: ricerca, formazione imprenditoriale, formazione professionale. La mission del Comitato si unisce a quella ordinaria, portata avanti dall’Ente Camerale, con attività di sportello ed informazione sulle opportunità e gli incentivi previsti dalla legge per la promozione dell’imprenditoria femminile. ●

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Vita degli enti camerali

Succede al dimissionario Fortunato Roberto Salerno

E’ Vincenzo Pepparelli il nuovo presidente della Camera di Commercio di Crotone Nel Consiglio è entrato Alfio Pugliese, di Confcommercio

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stato eletto nelle scorse settimane, a maggioranza dei componenti il Consiglio camerale, il nuovo presidente della Camera di Commercio di Crotone nella persona di Vincenzo Pepparelli. La seduta è stata presieduta dal Vicepresidente dell’Ente camerale pitagorico, Raffaele Lucà. Vincenzo Pepparelli, 55 anni, coniugato, è Segretario della Cna Calabria; presiede, inoltre, l’associazione Antiracket ed antiusura della provincia di Crotone “N. Cassarà”. Laureato in scienze politiche presso l’Università di Torino, vanta una notevole esperienza nel settore dell’assistenza alle piccole e medie imprese artigiane, nonché nelle attività dell’Ente camerale di cui è consigliere e componente di giunta. «Sono molto onorato della fiducia attestatami dal Consiglio con tale nomina – ha affermato il neo eletto Presidente durante il discorso di insediamento –

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Durante il mio mandato proseguiremo nell’attuazione delle attività pianificate dal Consiglio nel Programma pluriennale e finalizzate ad affrontare le priorità strategiche per il nostro territorio. Rivolgendo l’attenzione a tutti i settori economici della provincia di Crotone auspico che la Camera di commercio possa divenire luogo di discussione e valorizzazione delle istanze rappresentate dalle associazioni di categoria e punto di riferimento per tutte le forze positive indirizzate allo sviluppo del territorio».

Vincenzo Pepparelli

Nel corso della stessa seduta che ha eletto Pepparelli alla guida dell’ente camerale, è stato integrato anche il posto vacante in Consiglio che sarà occupato da Alfio Pugliese, presidente della Con-

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le pitagorico – per la provincia di Crotone che deve necessariamente essere inserita in una strategia aeroportuale regionale che possa garantire a ciascuna infrastruttura una differenziazione e, quindi, una specifica valorizzazione. Qualsiasi riflessione sull’aeroporto, inoltre, non può non essere compresa nel contesto più ampio delle infrastrutture che vede il nostro territorio terribilmente isolato dal punto di vista delle strade e delle ferrovie e potenzialmente accessibile, invece, mediante le due infrastrutture più valide quali porto ed aeroporto». «Grande attenzione, inoltre, dovrà essere dedicata – ha precisato Pepparelli – allo sviluppo della cultura della legalità, con particolare riguardo alle azioni ed agli obiettivi perseguiti dal Patto Io Denuncio che, grazie alla qualificata supervisione della Prefettura, ha restituito alla lotta contro il racket e l’usura l’importanza che merita. Ora è necessario rilanciare il Patto e dargli piena attuazione con azioni positive che possano realmente far comprendere che la sottomissione alla criminalità organizzata reca solamente danno e regresso e che, per contro, il rispetto della legalità paga ed apporta benefici agli imprenditori onesti ed all’intera economia». «Infine, un impegno particolare – ha concluso il neo presidente della Camera di Commercio di Crotone – andrà dedicato a sviluppare servizi alle imprese ed alle attività volte a favorire l’accesso al credito. Anche su questi ultimi punti sarà fondamentale la collaborazione con gli attori sociali ed istituzionali del territorio per dare prospettive concrete ai tanti imprenditori e potenziali imprenditori della nostra provincia, una terra oggi economicamente svantaggiata ma ricca di quelle risorse culturali, naturali ed umane che potrebbero, ci auguriamo in tempi brevi, trasformare in sviluppo, l’attuale stato di emarginazione economica». ●

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fcommercio crotonese. Vincenzo Pepparelli succede al dimissionario Fortunato Roberto Salerno. «Accolgo con grande gioia le espressioni di augurio e sostegno che hanno accompagnato la mia nomina alla Presidenza della Camera di commercio di Crotone – ha affermato il neo presidente dell’Ente Vincenzo Pepparelli, alcuni giorni dopo il proprio insediamento –. La disponibilità alla collaborazione e l’invito alla sinergia giunti dai rappresentanti istituzionali, dagli esponenti della politica, dalle associazioni di categoria, dai sindacati, dal sistema camerale, instillano in me una grande fiducia, poiché ritengo che solo in un clima di collaborazione e con grande senso di responsabilità si possa fronteggiare un periodo di particolare criticità e complessità vissuto da cittadini ed imprenditori, non soltanto a livello locale ma anche nazionale ed internazionale». «Il sostegno giunto da tutti i settori del mondo sociale ed economico – ha affermato ancora Pepparelli – attesta l’importanza che un ente come la Camera di commercio può avere, soprattutto nella particolare contingenza vissuta dal Paese. L’attività degli enti camerali, per la loro vicinanza e la comunanza di approccio con il settore imprenditoriale, è stata caratterizzata sempre da particolare efficacia ed efficienza, ed in particolare la Camera di commercio di Crotone si è sempre distinta, anche in passato, per l’elevata qualità dei servizi offerti alla propria utenza. Questo è punto di forza da cui partire per continuare a lavorare con maggiore impegno a favore dello sviluppo del territorio, ascoltando le istanze che giungono proprio dai protagonisti dell’economia ossia gli imprenditori». «Il nodo principale da affrontare, in questo momento, è la questione dell’aeroporto, struttura fondamentale – ha spiegato il presidente dell’Ente camera-


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Fondi comunitari e programmi Fas,

a Catanzaro un convegno promosso da Ance Calabria Il presidente regionale dei costruttori, Francesco Cava: «Occorre spendere in fretta e spendere bene» di

Rita Macrì

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ondi comunitari e programmi Fas. Quale futuro per le infrastrutture in Calabria? E’ stato questo il tema dell’interessante convegno che si è svolto presso la sede regionale di Ance Calabria a Catanzaro. In apertura dei lavori il presidente regionale dell’Ance, Francesco Cava ha sottolineato la necessità di spendere tempestivamente, pur nella qualità, i fondi strutturali, sui quali nell’ultimo anno c’è stato un importante avanzamento e soprattutto i fondi Fas che in seguito all’ultima delibera del Cipe sono disponibili. «La spesa, però, va accompagnata da alcune iniziative di contesto particolarmente importanti – ha precisato Cava – per l’utilizzo delle risorse ed i pagamenti alle imprese. Fra queste risultano di particolare importanza la regionalizzazione del patto di stabilità, una norma regionale sblocca crediti e l’accantonamento delle risorse per gli appalti pubblici sia per competenza di bilancio che per cassa». L’Assessore regionale al

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Bilancio e alla Programmazione Nazionale e Comunitaria, Giacomo Mancini ha accolto positivamente la proposta di Ance Calabria sulla regionalizzazione preannunciando che sarà oggetto di delibera della prossima riunione di Giunta. «C’è stato un cambio di passo con la giunta Scopelliti – ha detto Mancini

– . Stiamo lavorando per recuperare 299 milioni di fondi Fas del 2000-2006 mai spesi». Necessario, inoltre, sciogliere il nodo del patto di stabilità, che limita le capacità di spesa degli enti. «L’ostacolo più difficile – ha spiegato l’Assessore al Bilancio – è rappresentato dalla tagliola del patto di stabilità. Ma insieme, come

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Giacomo Mancini

sistema Calabra, si può far presente a Roma e a Bruxelles che c’è un tessuto vivo che chiede di invertire la rotta. E non solo. Nella prossima seduta di giunta – ha aggiunto Mancini – si discuterà della regionalizzazione del patto di stabilità, un meccanismo che consentirà di garantire complessivamente, come Regione, gli obiettivi oggi fissati dal Ministero dell’Economia per singolo Ente». All’incontro ha partecipato Romain Boccognami del Centro studi Ance che ha chiesto di fare chiarezza sulle opere che possono essere cantierate rapidamente e che possono essere pagate (4 miliardi di cassa disponibili per il 2012 su 17 stanziati dal Cipe). Le risorse del Fas assegnate alla Regione per le infrastrutture da realizzare in Calabria riguardano il rischio idrogeologico (circa 200 milioni), le 3 università pubbliche calabresi (100 milioni), interventi

L’appello di Francesco Cava a puntare sui fondi europei

Francesco Cava

sull’autostrada Salerno-Reggio (300 milioni), i sistemi idrici dell’Esaro e del Menta (135 milioni); stanziati inoltre 340 milioni per la viabilità, 120 milioni per la metropolitana di Reggio Calabria, 120 milioni di euro per varie opere come il potenziamento del porto di Catanzaro Lido e per l’aerea archeologica antica Kroton. Le risorse che il Cipe ha assegnato alla Calabria ammontano a 1,3 miliardi e riguardano opere infrastrutturali grandi, medie e piccole. Per il vicepresidente nazionale dell’Ance, Salvatore Matarrese al quale sono state affidate le conclusioni «le risorse comunitarie e quelle dei Fas costituiscono l’ultimo treno per lo sviluppo del Mezzogiorno. Per troppo tempo il Mezzogiorno è rimasto fuori da ogni seria politica di crescita nel sistema Paese e sono soprattutto i meridionali che devono contribuire al cambio di tendenza». ●

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ubblichiamo di seguito nella sua stesura integrale l’intervento del presidente di Ance Calabria, Francesco Cava: «Nell’attuale difficile contesto economico e di finanza pubblica, i fondi strutturali ed i FAS costituiscono le principali risorse che possono essere investite in infrastrutture e costruzioni da parte delle Regioni. Si tratta di oltre 29 miliardi di euro destinati ad interventi di interesse del settore nell’intero periodo 2007/2013. In sostanza circa il 40% delle risorse complessive destinate alla realizzazione di nuove infrastrutture. Per la Calabria il dato è ancora più significativo se si tiene conto che tra fondi strutturali e FAS sono oltre 3 miliardi e 200 milioni di euro le risorse destinate al settore. In particolare il programma FAS regionale ha raggiunto, con l’ultima delibera CIPE del gennaio scorso, l’87% dell’assegnazione. In particolare il programma ►

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attualità FAS per oltre il 70% è finalizzato ad opere regionali e locali. L’importanza di questi dati non può sfuggire se rapportati ad una fase in cui il settore delle costruzioni, proprio per il blocco delle opere, sta soffrendo - forse ancor più di altri - la difficile fase economica che sta attraversando il Paese e la nostra regione. I numeri, purtroppo, sono chiari: la flessione degli investimenti in costruzioni nel 2011 è stata di circa il 4% e per il 2012 si prospetta una ulteriore riduzione sugli stessi livelli. Sul piano occupazionale si è registrata, nel 2011, una contrazione di manodopera del 18% rispetto all’anno precedente e la recente indagine del Centro Studi pone la Calabria all’ultimo posto nella classifica delle regioni italiane. Dati allarmanti cui certamente queste risorse possono dare risposta ma che necessitano anche di interventi sul contesto generale molto orientati ed efficaci. Interventi che, oltre all’utilizzo immediato ed efficace delle risorse comunitarie e FAS, tengano anche conto di ulteriori due fattori fondamentali: la regionalizzazione del Patto di stabilità ed i pagamenti alle imprese. Il Patto di stabilità interno è uno dei più importanti strumenti per limitare l’aumento della spesa pubblica ed un giustificato rimedio per la non più procrastinabile razionalizzazione della spesa. Gli effetti della sua applicazione hanno però generato un duplice effetto: da un lato, il Patto ha assicurato una maggiore sostenibilità della finanza locale; dall’altro, esso ha rappresentato, sempre di più, una fonte di rischio per la sopravvivenza delle imprese, costrette a subire gli effetti pesanti dei ritardati pagamenti dei lavori, pur in presenza di risorse disponibili nei bilanci pubblici. E’ necessario provare a porre rimedio a tale situazione al fine di garantire il rispetto dei vincoli del Patto di Stabilità e, contestualmente, assicurare

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lo sblocco dei pagamenti per le opere pubbliche realizzate o in corso di realizzazione. La soluzione per realizzare entrambi gli obiettivi esiste e consiste nella Regionalizzazione del Patto di Stabilità Interno, e su questo Assessore so che a breve la Giunta Regionale, su sua proposta, dovrebbe determinarsi positivamente. Ma io voglio sottolineare l’importanza di tale iniziativa che se oggi interessa 81 Enti Locali calabresi, dal prossimo anno ne interesserà circa 350. Le imprese calabresi, nella quasi totalità di dimensione piccola e media, sono peraltro sempre più interessate dagli effetti dei ritardi con i quali gli enti regionali e locali saldano i debiti contratti nei loro confronti per i lavori pubblici e la fornitura di beni e servizi. La questione ha ormai assunto una dimensione più che allarmante in quanto sta influendo concretamente e negativamente sulla capacità delle imprese di rimanere sul mercato. Per sopperire alla mancanza di risorse le imprese, infatti, hanno dovuto sostenere e sostengono attualmente un elevato costo oscillante tra il 4,9 ed il 6,6 % in media per operazioni di cessione pro soluto del credito o per la richiesta di uno scoperto in banca. In alcuni casi i ritardi di pagamenti superano abbondantemente i dodici mesi e per quelli più patologici essi si protraggono per diversi anni. E’ necessario perciò attivare la norma regionale “sblocca crediti” che rendendo obbligatorie le certificazioni di credito da parte degli Enti è capace di smobilizzare liquidità per il tessuto economico calabrese oggi quantificabile – Sanità esclusa – in oltre 1,5 miliardi di euro. Conosco bene ed apprezzo l’iniziativa che lei Assessore ha attivato su questo fronte con il collegato all’ultima manovra finanziaria regionale, è necessario però rendere stringente la norma dando anche attuazione anche allo specifico protocollo

che, come Ance Calabria, avevamo sottoscritto con la Fincalabra per facilitare la cessione dei crediti; protocollo che è rimasto però senza dotazione finanziaria. Accanto alla improcrastinabile attuazione di tale norma, è altrettanto urgente che, sulla scorta di quanto indicato nella legge di stabilità in tema di controllo finanziario, si possa dare specifica direttiva atta a prevedere che la copertura finanziaria relativa ali appalti pubblici venga attestata dagli Enti appaltanti non solo per competenza ma anche per cassa attraverso poi controlli specifici sugli effettivi stati di avanzamento dei lavori. Questo potrebbe produrre probabilmente una riduzione del numero degli appalti ma la certezza dei loro pagamenti – elemento ancora più essenziale per le imprese calabresi. Egregio Assessore, come capirà, la situazione che il nostro settore sta vivendo è tra le più difficili degli ultimi anni. Non a caso il nostro Presidente Buzzetti, nei giorni scorsi, ha dichiarato che tutto il settore delle costruzioni, in ogni angolo del Paese, è ormai in default. Nel successivo intervento del Dott. Bocognani avrà anche i numeri che fotografano il settore oltre che quelli che tracciano le prospettive di attività. A patto però che ciascuno reciti al meglio la propria parte mettendo in campo e soprattutto in atto tutto ciò che è necessario per far ripartire il mercato. Noi, come sempre, faremo costruttivamente la nostra parte! Conosco bene il suo pragmatismo che, nel solo ultimo anno, ha portato ad una perfomance positiva e, per certi versi, straordinaria, sull’impiego dei Fondi comunitari nella nostra regione. Ora c’è bisogno di accelerare al massimo gli interventi sia sotto il profilo della spesa che sotto quello della qualità degli interventi. Ne va del nostro futuro, ne va del futuro della nostra regione". ●

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Opportunità di crescita e sostegno alla ricerca

La guida il professor Arturo Pujia

La Fondazione Università Magna Graecia per lo sviluppo dell’Ateneo e del territorio

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a Fondazione dell'Università degli Studi di Catanzaro, costituita ai sensi della Legge 23 dicembre 2000 n. 388, e del regolamento attuativo D.P.R. 24 maggio 2001 n. 254, è l'ente strumentale di cui l'Università ha inteso dotarsi per contribuire allo sviluppo dell'Ateneo del capoluogo e del contesto economico, sociale e culturale del territorio. La Fondazione ha personalità giuridica di diritto privato e non ha scopo di lucro. La Fondazione Università Magna Grecia Catanzaro nasce, quindi, con lo scopo prioritario di sostenere, attraverso il reperimento di risorse, l’Università di Catanzaro nella sua missione scientifica e formativa. Sostenendo le due principali attività istituzionali la Fondazione avrà l’obiettivo di porsi da interfaccia tra Università e territorio, in particolare la Fondazione curerà e migliorerà il collegamento con il mondo delle imprese e del lavoro. La Fondazione rappresenta, infatti, un ambito ideale in cui le imprese potranno più efficacemente creare valore, attraverso lo sviluppo di conoscenza e al capitale umano che, grazie all’opera della Fondazione in stretta sinergia con l’Università, sarà

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formato con lo sguardo rivolto quanto più possibile alle richieste delle imprese che insistono sul territorio calabrese. La Fondazione sarà in grado di fornire servizi altamente specializzati e produrre benefici per il tessuto industriale, economico e culturale della provincia e della regione. Le imprese e gli attori economici in generale potranno cogliere l'opportunità di partenariato offerta dalla Fondazione, non solo attraverso il sostegno finanziario, ma anche usufruendo di servizi di formazione e di assistenza finalizzati a ricerca, sviluppo e innovazione. In particolare, la Fondazione contribuirà a mettere a disposizione delle Aziende la rete di servizi scientifici e formativi attraverso le competenze elevate in materia di formazione, di ricerca applicata allo sviluppo di prodotti innovativi soprattutto nei settori delle biotecnologie avanzate, del neuroimaging e della nutraceutica, della Information and Communications Technology, di promozione, comunicazione e marketing, di internazionalizzazione. La Fondazione, presieduta dal professor Arturo Pujia, catanzarese, si avvale di un Comitato Scientifico costi-

Arturo Pujia

tuito da Docenti Universitari afferenti ad aree disciplinari diverse. E' possibile aderire alla Fondazione diventando partner istituzionale o sostenitore. La quota di partecipazione alla Fondazione potrà essere integralmente dedotta nella determinazione delle imposte deducibili dal reddito d’impresa, senza alcun limite ai sensi della Legge n. 266 del 23 dicembre 2005, art. 1, comma 353 e D.L. 35/2005 - art. 14, comma 1. Gli interessati potranno contattare la Fondazione al numero telefonico 0961.3694501 o tramite il seguente indirizzo di posta elettronica: direzione. fondazioneumg@unicz.it. ●

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Confindustria Calabria: a Catanzaro il convegno

Trasforma in energia le tue Idee Tema dell'incontro: gli interventi di attivazione, rafforzamento e sostegno di filiere delle biomasse attraverso il D.M.13 Dicembre 2011

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di

Rita Macrì

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i è svolto a Catanzaro presso la sede di Confindustria Calabria il seminario informativo “Trasforma in energia le tue idee”, organizzato dal Ministero dello Sviluppo Economico e da Invitalia. Tema centrale dell’incontro: “Le agevolazioni e gli interventi di attivazione, rafforzamento e sostegno per le filiere delle biomasse attraverso il D.M.13 Dicembre 2011”. Ha aperto i la-

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attualità vori il direttore generale di Confindustria Calabria, Luigi Leone il quale si è soffermato sul bilancio elettrico in Calabria evidenziando come la produzione totale di energia sia quasi il doppio di quella destinata ai consumi interni lordi calabresi. «Il 33 % dell’energia prodotta – ha precisato Leone – proviene da fonti di energia rinnovabili e, all’interno di queste, le produzioni di biomasse e biogas ne costituiscono il 25 %. Pertanto il bando del Ministero, se associato alle iniziative che anche la Regione sta mettendo in atto nel settore, costituisce un’opportunità importante per le nostre imprese (il bando è rivolto alle piccole, medie e grandi imprese) specie in un momento di forte crisi economica come quella che stiamo attraversando». Il presidente di Confindustria Calabria, Giuseppe Speziali ha dichiarato di essere soddisfatto della risposta degli imprenditori che «auspico si trasformi in iniziative progettuali agevolabili». «Abbiamo organizzato una giornata di approfondimento su un tema che ci sta molto a cuore: la green economy; questo è uno dei punti centrali del mio programma alla guida di Confindustria Calabria. Le energie rinnovabili nella nostra regione – ha proseguito Spezia-

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li – hanno un ruolo prioritario. Tutto ciò che è green economy porta sviluppo per l’economia specie in un territorio come quello calabrese ricco di risorse naturali. Auspichiamo ad una forte collaborazione con la Regione Calabria per ottenere percorsi procedurali più snelli perché la vera criticità risultano essere i tempi di autorizzazione degli impianti di potenza superiore a 1 Mw». Hanno illustrato nei dettagli il bando del Ministero dello Sviluppo Economico: Romeo Angelo Petti, Ministero dello Sviluppo Economico, Dipartimento per lo Sviluppo e la Coesione Economica. Direzione Generale per l’Incentivazione delle Attività Imprenditoriali, Coordinatore Segreteria Tecnica POI Energie. Annalisa Clavari, Responsabile Sviluppo, Promozione e Marketing, Invitalia - Finanza e Impresa; Bruno Ferlito, funzionario Invitalia. Marcello Di Lorenzo, Servizio Assistenza alla Clientela, Medio Credito Centrale - Funzione Gestione Fondi Pubblici ha relazionato sull’interessante tema: “Il finanziamento dei programmi di investimento per la produzione di energia da

fonti rinnovabili – Il ruolo del Fondo di Garanzia per le PMI. Nel corso del dibattito è stato spiegato dai relatori che «le nuove agevolazioni per produrre energia dalle biomasse decise dal Ministero dello Sviluppo Economico – (Dgiai) sono attuate in base alla Linea di attività 1.1 del “Poi energie rinnovabili e risparmio energetico 2007-2013. La misura, con la dotazione di 100 milioni di euro, è rivolta agli imprenditori che vogliono attivare, rafforzare e gestire in forma integrata le filiere produttive del settore attraverso il riutilizzo e la valorizzazione delle biomasse nelle regioni dell’obiettivo Convergenza: Campania, Calabria, Puglia e Sicilia. Le agevolazioni possono essere richieste dalle società, dai consorzi con attività esterna e dalle società consortili. La gestione dell’incentivo è affidata ad Invitalia, l’agenzia nazionale per l’attrazione degli investimenti e lo sviluppo d’impresa, che gestisce, su incarico del Ministero dello Sviluppo Economico, il bando per l’attivazione di filiere produttive nel settore delle biomasse. La produzione di energia dalle biomasse consente ►

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attualità di ridurre la dipendenza dalle fonti di natura fossile come il petrolio e, al tempo stesso, di smaltire in modo ecologico e vantaggioso una parte dei rifiuti prodotti dalle attività umane. Il beneficio economico derivante dallo strumento delle biomasse è duplice, perché si evita di sostenere i costi di stoccaggio e incenerimento dei rifiuti e, contemporaneamente, si crea una preziosa opportunità imprenditoriale per la produzione di energia pulita». Le conclusioni sono state affidate a Maria Rosaria Mesiano, assessorato Attività Produttive, Regione Calabria la quale ha

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sottolineato: «La Regione ha cercato di incidere sul contenuto del bando tenendo conto del contesto locale. Abbiamo ottenuto l’abbassamento della soglia minima di potenza dell’impianto richiesta per l’ammissibilità della domanda da 1 Mw a 0,65 Mw e l’innalzamento della quota complessiva del bando riservata agli impianti di potenza inferiore a 1 Mw». Le domande devono essere compilate in modalità elettronica utilizzando la procedura informatica disponibile su sito www.sviluppoeconomico.gov.it. Il plico contenente la domanda di agevolazioni

in formato cartaceo deve essere presentato ad Invitalia a partire dal 19 marzo 2012 e sino al 17 aprile 2012 e comunque entro 7 giorni lavorativi dalla data di trasmissione elettronica della stessa. «100 milioni sono stati stanziati e sono già disponibili – ha dichiarato Petti –. Il nostro interesse è aumentare la dotazione sperando di avere tante domande finanziabili». Per ulteriori informazioni è disponibile l'indirizzo mail: info@ invitalia.it oppure il numero azzurro: 848886886. Nella sezione allegato pubblichiamo il bando. ●

A tu per tu con Annalisa Clavari,

Responsabile Sviluppo, Promozione e Marketing, Invitalia - Finanza e Impresa

A

nnalisa Clavari, Responsabile Sviluppo, Promozione e Marketing, Invitalia - Finanza e Impresa nel corso del suo intervento ha puntualizzato: “Il Ministero ha allocato 100 milioni di euro per lo sviluppo della filiera delle biomasse nelle 4 regioni convergenza, fondi che sono a valere sul Poi Energia. Invitalia è il soggetto gestore della misura e curerà sia la fase di valutazione e selezione dei progetti che la fase di erogazione delle agevolazioni. Il bando è aperto alle piccole, medie e grandi imprese che dovranno presentare una domanda nel periodo compreso tra il 19 marzo e il 17 aprile. Saranno ammissibili programmi di investimento di dimensioni compresa tra i 2 e i 25 mi-

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lioni di euro finalizzati alla realizzazione di impianti di produzione di energia, di biocarburanti o di biometano. Tale misura si caratterizza per la possibilità di finanziare non solo il suddetto impianto di produzione ma anche tutta la filiera a monte necessaria per garantire l’approvvigionamento della massa critica della materia prima (la biomassa) per il corretto funzionamento dell’impianto. Vorrei precisare a tal proposito che sono escluse dal funzionamento le attività di produzione della biomassa. Per poter essere finanziata l’iniziativa dovrà prevedere che l’impianto venga alimentato per almeno il 70 % di biomasse prodotte dal soggetto proponente. Inoltre almeno il 30 % della biomassa dovrà essere originata da “Fi-

liera corta”. Annalisa Clavari ha infine fatto 3 raccomandazioni agli imprenditori in sala: “Poiché la misura è gestita tramite bando con graduatoria finale non ci sarà possibilità di apportare modifiche e correzioni alla domanda. Curate i dettagli sostanziali per non perdere questa preziosa opportunità. I consulenti possono essere uno strumento prezioso per la predisposizione della documentazione ma tenete a mente che siete voi gli imprenditori, i veri protagonisti di tale “impresa”. Lo stato può supportare finanziariamente l’iniziativa imprenditoriale ma le competenze, la determinazione e l’entusiasmo necessari per farla funzionare non può che provenire da voi imprenditori”. ●

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Tra solidarietà e società civile

A Vibo un’intelligente e importante iniziativa organizzata dall’Assessorato regionale alle Politiche sociali e dall’Unione Italiana dei Ciechi della Calabria

L’essenziale è invisibile agli occhi Prima edizione della Cena al Buio

Alcune immagini scattate prima dell'inizio dell'importante e significativa "Cena al Buio" che si è svolta a Vibo Valentia

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na serata importante, di quelle che non si dimenticano, che lasciano il segno, che tracciano un percorso che avrà senz’altro seguito. A Vibo Valentia, lo scorso lunedì 12 marzo, si è svolta la prima edizione regionale della Cena al Buio. “L’essenziale è invisibile agli occhi” è stato il tema dell’intelligente e importante iniziativa organizzata dall’Assessorato regionale alle Politiche sociali, retto da Francescantonio Stillitani, e dall’Unione Italiana Ciechi e degli Ipovedenti della Calabria. Una cena vissuta da ciechi, per comprendere che cosa significhi questo mondo, per provare quelle sensazioni che troppo spesso ignoriamo, sottovalutiamo, teniamo in scarsa considerazione. Un momento davvero serio, qualificato, ben organizzato, carico di mille positivi significati.

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Erano presenti alla cena parlamentari, consiglieri regionali di maggioranza e di opposizione, amministratori locali, esponenti politici, religiosi, manager, rappresentanti del mondo dell’informazione, dirigenti dell’Unione Ciechi. Tutti lì, assieme, con convinzione, per riflettere in modo davvero innovativo su problematiche assolutamente primarie, come quelle relative al mondo della disabilità o, come è più giusto dire, senza retorica, delle diverse abilità. Un “dieci e lode” a quanti hanno pensato e messo su una Cena al Buio che ha detto più di mille discorsi e parole, che senz’altro avrà convinto il mondo politico presente ad essere ancora più attento alle esigenze dei non vedenti e degli ipovedenti. Accanto a un potenziale imbroglione che approfitta delle normative e dei sostegni previsti per la disabilità, e che

merita prima che una condanna penale la riprovazione di tutti, ce ne sono centinaia, di nostri corregionali, che invece necessitano davvero di cure e attenzioni particolari, di processi formativi ed educativi, dell’apprendimento di metodi di lavoro. E di queste cose dobbiamo farci carico tutti, dobbiamo sentirci tutti responsabili, dobbiamo insistere perché quote significative dei bilanci pubblici vengano spese in questa direzione. Vivere in un mondo civile significa, prima di tutto, avvertire la necessità di costruire una società solidale, ricca di valori umani, ma anche cogliere le opportunità che solo la solidarietà può offrire, così come è accaduto durante la straordinaria Cena al Buio di Vibo Valentia. In questa direzione l’assessore Stillitani avrà tutto il nostro pieno e convinto sostegno. ● (mts)

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Risorse artigiane d'eccellenza in Calabria

Breve ma sentita cerimonia alla presenza del sindaco Peppino Vallone

Menzione speciale della Città di Crotone per il grande maestro orafo Michele Affidato La Calabria vanta una primaria tradizione di artigianato artistico

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li aveva dato appuntamento prima della sua presenza al Festival di Sanremo dove ha realizzato il premio per “Viva l’Italia nel Mondo”, il riconoscimento per la canzone italiana più bella e conosciuta nel mondo. Si sono ritrovati, nei giorni scorsi, nella sala Giunta del Comune di Crotone: il Sindaco della Città pitagorica, Peppino Vallone, e il famoso e stimato orafo crotonese Michele Affidato, autore della prestigiosa opera apprezzata anche a livello internazionale. «Confesso che quando ho sentito Gianni Morandi aprire il festival con la parola Crotone riferita al nostro Michele, mi sono emozionato», ha dichiarato il sindaco Peppino Vallone. «Gli avevamo augurato in bocca al lupo prima della partenza», ha aggiunto il sindaco,«e gli avevamo detto che lo aspettavamo al suo ritorno. Oggi è con noi per ricevere il ringraziamento della sua città». «Michele non si è fatto apprezzare solo a Sanremo, ma con le sue opere ha conquistato importanti platee nazionali ed internazionali portando sempre nel cuore la sua Crotone. Per questo lo ringraziamo, anche per aver voluto restare nella sua città e contribuito, con la sua

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arte, a portare in alto il nome di Crotone», ha proseguito il sindaco con evidente orgoglio. «Per tutti questi motivi – ha poi aggiunto il primo cittadino di Crotone – abbiamo ritenuto formalizzare, quale segno di riconoscenza dell’intera comunità, il plauso per la meritoria attività svolta da Michele con elevata professionalità». «Grazie di cuore Michele», ha detto Peppino Vallone consegnando all’orafo Affidato la copia della delibera adottata dalla Giunta Comunale che prevede per lui una menzione speciale. Un provvedimento – si legge in una nota stampa ufficiale – che resterà negli annali delle delibere di giunta adottate dal Comune di Crotone. Un istituto, quello della menzione speciale, voluto dall’amministrazione Vallone e che intende sottolineare l’opera meritoria di quei concittadini che si distinguono nell’ambito produttivo, sociale, del volontariato che attraverso la propria attività apportano importanti contributi allo sviluppo ed all’immagine del territorio della città di Crotone. Molto emozionato Michele Affidato che ha voluto ringraziare il sindaco e la gloriosa città: «Sento che Crotone mi vuole bene. Un affetto che ricambio in

Il sindaco Peppino Vallone con Michele Affidato

ogni occasione attraverso la mia arte». Presenti con il Sindaco Vallone anche gli assessori comunali Claudio Perri, Manuela Asteriti, Anna Melillo e Piero Cotronei. Michele Affidato, ormai noto anche a livello nazionale e internazionale, è uno dei più prestigiosi orafi della Calabria e del Mezzogiorno d’Italia. Affidato è un maestro artigiano che si ricollega alle migliori tradizioni di una terra che vanta, da secoli e secoli, abilità non comuni sia per l’arte orafa sia per molti altri comparti dell’artigianato artistico e di qualità. Ma Michele Affidato è anche un professionista molto apprezzato per le sue straordinarie doti umane, per la sua disponibilità, per il fortissimo attaccamento alla sua terra d’origine. Il successo di Sanremo è solo l’ultimo di una lunga serie di affermazioni che hanno portato le sue opere anche in Vaticano. ●

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Sistema creditizio e territorio regionale

Cresce la presenza dell’istituto di credito nella regione

Una nuova filale del Credem a Castrovillari In Calabria impieghi cresciuti del 15 per cento

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uova filiale Credem a Castrovillari, in provincia di Cosenza. In via Umberto Caldora, nel grosso centro del Pollino, è operativa, da alcuni giorni, la nuova filiale del Credem (Credito Emiliano) che servirà non solo la città di Castrovillari, ma anche molte realtà locali limitrofe al territorio cittadino. Con quello di Castrovillari salgono a trentuno le filiali aperte in tutta la Calabria. La nuova sede è diretta da Fabio Campagna che è affiancato da quattro collaboratori specializzati nel settore business. Quella di Castrovillari è una filiale destinata soprattutto a seguire lo sviluppo e la gestione delle attività commerciali presenti sul territorio, ma allo stesso tempo continuerà a sostenere gli investimenti delle famiglie e degli imprenditori. Nella regione Calabria il compar-

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to degli impieghi della banca nell’ultimo anno è cresciuto del 15%, la raccolta complessiva ha riportato un incremento del 8%, mentre il numero di clienti ha registrato una crescita del 3%. Credem, che è presente in Calabria da moltisPalazzo Spalletti Trivelli a Reggio Emilia, sede centrale del simi anni, opera sul territorio Credem (foto estrapolata da www.credem.it) con le 31 filiali e con un centro imprese, oltre alla rete di promozione lontà della banca di continuare ad invefinanziaria e agli specialisti di Credem- stire sul territorio calabrese dove siamo leasing e Credemfactor e gli agenti fi- presenti da diversi anni con la nostra nanziari di Creacasa, società del grup- articolata rete distributiva. Va ricorpo specializzata nella distribuzione di dato che il Gruppo Credem è presente mutui e finanziamenti per le famiglie. su tutto il territorio nazionale con 561 «La nuova filiale di Castrovillari – filiali, 41 centri imprese, 52 negozi fiha detto Luca Trotta, Capo mercato nanziari, 5.597 dipendenti, 821 promoCredem per la Calabria e la Sicilia – tori finanziari con mandato e 280 agenti rappresenta un investimento importan- finanziari di Creacasa. Numeri che non te in una fase di mercato molto delicata, fanno altro che rafforzare la nostra idea ma, allo stesso tempo, conferma la vo- di investimento anche in Calabria». ●

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flash news Lucio Dattola neo presidente di Unioncamere Calabria

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ucio Dattola, Presidente della Camera di Commercio di Reggio Calabria e Vicepresidente nazionale di Retecamere, è il nuovo Presidente di Unioncamere Calabria per il prossimo triennio eletto all’unanimità, nelle scorse settimane, dalla Giunta camerale regionale. Nel corso della stessa seduta è stato eletto il Vicepresidente dell’ente camerale regionale nella persona di Vincenzo Pepparelli, neo Presidente della Camera di Commercio di Crotone ed il nuovo Segretario Generale Antonio Palmieri, già Segretario Generale della Camera di Commercio di Reggio Calabria. Vicesegretario generale è invece Donatella Romeo, Segretario uscenLucio Dattola te di Unioncamere Calabria e già Segretario Generale della Camera di commercio di Crotone e di Vibo Valentia. Soddisfazione viene espressa dal neo Presidente Dattola: «Rivolgo anzitutto un affettuoso saluto al Presidente uscente di Unioncamere Calabria, mio predecessore amico e collega Presidente della Camera di Commercio di Cosenza Giuseppe Gaglioti ringraziandolo per l’eccellente lavoro fin qui svolto. Esprimo poi un calorosissimo ringraziamento anche verso i colleghi Presidenti del sistema camerale regionale per l’attestazione unanime di fiducia avvenuta oggi in un clima disteso, solidale e improntato sul desiderio condiviso di massima collaborazione reciproca». «L’incarico che mi appresto a svolgere – conclude Dattola - sarà animato da un forte senso di responsabilità istituzionale e condivisione politica e strategica con l’attuale Governo regionale ed in piena sintonia con il Presidente Giuseppe Scopelliti e con tutti i soggetti istituzionali preposti allo sviluppo economico di questo territorio. Lavoreremo in modo alacre per valorizzare le imprese calabresi e per dare loro risposte concrete e funzionali ai bisogni di crescita e competitività economica che soprattutto oggi, in questo stringente e grave contesto di crisi mondiale, assumono carattere di impellenza». ●

Aiccre Calabria, Antonio Eroi è stato eletto vice presidente

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milio Verrengia, Presidente AICCRE Calabria, tramite una nota ufficiale rende noto che Antonio Eroi Presidente del Consiglio Provinciale di Reggio Calabria è stato eletto, nell’ultimo Direttivo Regionale dell’AICCRE tenutosi nei giorni scorsi a Cosenza, a ricoprire il ruolo di Vice Presidente della Federazione AICCRE della Calabria. L’AICCRE è l’Associazione Nazionale che raggruppa Comuni, Province e Regioni e conta in Italia oltre 2.600 soci; ed è la Sezione italiana del Consiglio dei Comuni e delle Regioni d’Europa che associa oltre 100.000 enti locali. «Antonio Eroi – si legge nella nota stampa - impegnato da mesi nel settore dei gemellaggi e della cittadinanza europea, si è distinto in questi ultimi Antonio Eroi tempi per essere uno dei promotori per la difesa dell’ente intermedio organizzando incontri istituzionali sia in Calabria che a Roma ed a Bruxelles e Strasburgo presso il Parlamento Europeo. Il Presidente Eroi, inoltre, è stato selezionato tra tantissimi amministratori locali partecipanti al bando promosso dall’UPI e dall’Università La Sapienza di Roma ed il PORE per la partecipazione al IV corso di formazione su “governance locale ed Unione Europea”. Giunge così, a soli nove mesi dall’inizio del nuovo mandato in seno al Consiglio Provinciale di Reggio Calabria, un importantissimo riconoscimento per il Presidente Eroi, il quale aggiungerà ai già numerosi e quotidiani impegni nuove e ulteriori fatiche che come di consueto siamo certi non esiterà a svolgere in pienezza nell’assolvere il nuovo e prestigio incarico». ●

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flash news

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flash news Wanda Ferro eletta all’unanimità segretario provinciale del Pdl

I

l Congresso provinciale del Popolo della Libertà di Catanzaro, presieduto dall’on. Sergio Silvestris, ha eletto Wanda Ferro all’unanimità Wanda Ferro alla carica di Coordinatore provinciale. Vice coordinatore è Mario Magno, consigliere regionale. Eletti anche i 30 membri del Coordinamento provinciale. Sono entrati nel coordinamento, all’unanimità, i 15 candidati della lista collegata al Coordinatore: Maurizio Vento, Massimo Rattà, Pietro Fazio, Emilio Verrengia, Luigi Muraca, Tranquillo Paradiso, Fausto Mastroianni, Pietro Stanizzo, Salvatore Vescio, Nadia Aiello, Gaetano Stagno, Francesco Leone, Vincenzo Tedesco, Salvatore Trivolo, Amalia Laino. Altri 15 componenti sono stati eletti con le preferenze: Emanuela Altilia, Ersilia Amatruda, Franco Ardimentoso, Michele Cardamone, Marco Costantino, DomenicoDestito, Valeria Fedele, Ramona Gualtieri, Antonio Lioi, Pietro Matacera, Giuseppe Messina, Giovanni Mirarchi, Sonia Munizzi, Daniele Rocca, Angela Sirianni. I votanti sono stati circa 1.500. Al congresso provinciale hanno preso parte, oltre al presidente della regione, Giuseppe Scopelliti, numerosi assessori e consiglieri regionali, nonché parlamentari del Pdl, amministratori locali e dirigenti di base. ●

Confcommercio Reggio Calabria: eletti i presidenti di Assipan e di Federottica «

Cia: boom del biologico in Italia Crescono consumi e fatturato

I

l biologico esce dalle mura domestiche e conquista nuovi spazi “pubblici”. Non è più solo una moda di pochi, ma un’abitudine di spesa sempre più condivisa, che dalle cucine “green” si allarga alla ristorazione e alle scuole. Nel 2011 infatti sono cresciuti i ristoranti con menù “bio” (più 24 per cento), ma anche gli agriturismi (più 11 per cento) e soprattutto le mense scolastiche (più 10 per cento). Lo afferma la Cia, Confederazione italiana agricoltori, commentando lo stato di buona salute di un comparto che cresce ininterrottamente dal 2006. Mentre sui consumi convenzionali grava tutto il peso della crisi, i prodotti biologici continuano a collezionare successi: lo scorso anno il settore ha segnato un incremento del 13 per cento, a fronte del calo del 2 per cento dell’alimentare “tradizionale”. Cifre che raccontano il successo crescente del comparto - spiega la Cia - e che rendono ancora più evidente l’importanza “storica” che l’accordo sul “bio” tra Europa e Stati Uniti riveste per il nostro Paese. Leader europeo nella produzione biologica, l’Italia da sola fa il 15 per cento del fatturato Ue e il 5 per cento di quello mondiale. Vale a dire - ricorda la Cia - più di 3 miliardi l’anno, una fetta significativa dei 20 miliardi che rappresentano il valore del comparto in Europa e dei 55 miliardi a livello mondiale. Ecco perché questo accordo di partenariato -continua la Cia- apre nuove grandi opportunità economiche al nostro Paese, facilitando l’accesso al mercato americano, visto che vengono eliminati ostacoli significativi, soprattutto per le piccole e medie imprese agricole. Infatti dal 1° giugno si potrà finalmente esportare in Usa senza più dover ottenere doppie certificazioni relative alle rispettive normative “bio” con un duplice onere su spese, ispezioni e pratiche. Questo significa - conclude la Cia - anche maggiore competitività nel settore e tracciabilità e trasparenza sui prodotti. A tutto vantaggio dei consumatori. ●

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ulla scia delle ultime novità introdotte dal governo Monti – si legge in una nota stampa di Confcommercio Reggio Calabria - si susseguono gli incontri delle diverse categorie che devono correre ad aggiornarsi ma, soprattutto adeguarsi, ad un mercato in costante e continua fibrillazione». Nei giorni scorsi è toccato confrontarsi ai panificatori. Antonino Laurendi, unanimemente riconfermato presidente provinciale di Assipan (Confcommercio Reggio Calabria), ha ribadito come la categoria «abbia la consapevolezza che da oggi la partita si gioca, non solo sulla qualità e professionalità del panificatore, quanto sula capacità, speriamo almeno quella, di fare rispettare le severe regole igienico/sanitarie quanto sulla pubblicità ingannevole dove, la semplice panetteria (rivendita di pane), non può spacciarsi impunemente per panificio (produttore di pane)». L’assemblea di Federottica ha invece affrontato «lo scottante tema dell’abusivismo esercitato in una attività commerciale dove, presupposto essenziale e sostanziale per poterla legittimamente esercitare, è il possesso non solo dei requisiti generali previsti dalle vigenti normative, bensì di uno specifico diploma professionale proprio per l’estrema delicatezza degli articoli, siano essi correttivi di difetti visivi o di ausilio per una migliore visione (pensiamo ad esempio all’importanza delle lenti “polarizzate”, in specifiche attività, messi in vendita. Purtuttavia abbiamo assistito ad una progressiva snaturalizzazione commerciale dell’attività dove, se il fattore moda od estetica, ci fa trovare offerte relative a montature e lenti da sole, oggi vediamo come l’offerta di lenti “correttive”, avvenga nelle attività più disparate». Francesco Attisano, che da commissario della categoria, ora ne ha assunto la presidenza, ha prospettato una strategia di contrapposizione, anche mediatica, utile ad esaltare ed affinare la professionalità degli Ottici Optometristi. ●

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flash news

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economia

A tutela del mercato interno calabrese. Le reti positive

Una decisione tanto semplice e significativa, quanto spesso trascurata e sottovalutata

Svolta economica e culturale: il Grand

Hotel Paradiso punta sui prodotti agroalimentari della Calabria Tavola rotonda a Catanzaro Lido alla presenza di rappresentanti delle istituzioni, delle organizzazioni di categoria, delle imprese e di specialisti della comunicazione integrata “

I

mprese, Territorio e Istituzioni per un turismo d’eccellenza”: è stato questo il tema della Tavola rotonda istituzionale che si è tenuta giovedì 23 febbraio scorso, dalle ore 18.00, presso il Grand Hotel Paradiso di Catanzaro Lido. All’incontro hanno preso parte autorevoli ospiti del mondo istituzionale, delle organizzazioni di categoria, delle imprese, nonché opinion leader del territorio ed esperti di comunicazione integrata. Nella armoniosa cornice di un Grand Hotel Paradiso posizionato nel bel mezzo del Golfo di Squillace, a poche centinaia di metri dalla riva del mare, erano presenti: il Prefetto di Catanzaro, Antonio Reppucci; il Questore del capoluogo, Vincenzo Roca; il presidente della Camera di Commercio, Paolo Abramo; il Presidente della Fondazione Magna Graecia dell’Università di Catanzaro, Arturo Puija; il Presidente di Confindustria Calabria, Giuseppe Speziali; il Presidente di Confindustria Catanzaro, Giuseppe Gatto; il Direttore di Confindustria Catanzaro, Dario Lamanna; il Presidente della Piccola Industria, nonché editore di Calabria Economia,

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Giovanni Paradiso

economia

Aldo Ferrara; il Direttore di Calabria Economia nonché ideatore e portavoce del progetto culturale denominato “Consuma e Spendi Calabrese”, Massimo Tigani Sava; il presidente di Federalberghi Calabria, Vittorio Caminiti; il presidente del Consorzio dei Salumi di Calabria a Dop, Ernesto Madeo; Domenico Maduli, amministratore del Gruppo Pubbliemme, importante operatore impegnato nella comunicazione integrata; l’agronomo Rosario Previtera. «Vincere la sfida della qualità nell’offerta turistica è l’obiettivo di una struttura di eccellenza come il Grand Hotel

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economia

A tutela del mercato interno calabrese. Le reti positive

La Tavola rotonda che si è tenuta al Grand Hotel Paradiso di Catanzaro Lido

Paradiso di Catanzaro Lido – ha affermato il titolare, Giovanni Paradiso –, una struttura nata per diventare vetrina a cinque stelle della provincia di Catanzaro. Abbiamo promosso una Tavola rotonda invitando le più alte cariche del mondo istituzionale e delle categorie di riferimento per il comparto turistico, certi che quella della qualità sia una sfida che possiamo vincere soltanto stando assieme: imprese, istituzioni e territorio. Gli autorevoli interlocutori che ho avuto il piacere di ospitare – ha aggiunto l’imprenditore catanzarese – hanno tagliato simbolicamente il nastro inaugurale di

questa struttura, che non ha mai visto una cerimonia ufficiale di presentazione al pubblico». «Ringrazio – ha affermato ancora Paradiso – per il supporto istituzionale e per il punto di riferimento certo e costante che ha saputo rappresentare, la Camera di Commercio di Catanzaro e, in particolar modo, il presidente Paolo Abramo. Fare impresa, in contesti di crisi, significa spesso affrontare situazioni complesse: il supporto e la sensibilità istituzionale aiutano a non perdere di vista la missione che ci siamo preposti, in tutte le sue pur complesse sfaccettature». Al centro della discussione sono stati temi ►

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economia

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economia Ernesto Madeo

A tutela del mercato interno calabrese. Le reti positive

Vittorio Caminiti

Paolo Abramo

Giuseppe Speziali e Giuseppe Gatto

Antonio Reppucci

Giovanni Paradiso:

«

Rosario Previtera

Vincenzo Roca

Enrico Mazza

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economia

Abbiamo promosso una Tavola rotonda invitando le più alte cariche del mondo istituzionale e delle categorie di riferimento per il comparto turistico, certi che quella della qualità sia una sfida che possiamo vincere soltanto stando assieme: imprese, istituzioni e territorio»

Rosalba Paletta

Aldo Ferrara

Dario Lamanna

Massimo Tigani Sava

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economia

A tutela del mercato interno calabrese. Le reti positive

cruciali per lo sviluppo della Calabria: la valorizzazione del territorio e delle sue immense risorse ambientali, paesaggistiche, produttive e culturali; la gestione familiare attenta alla cura dei dettagli; la proposta enogastronomica ispirata alla filosofia della territorialità, e quindi del “Consuma e Spendi Calabrese”; il centro benessere che richiama con le sue innumerevoli proposte l’armonia e la salubrità del “Magna Graecia Lifestyle”. Il tutto incastonato in uno degli angoli più belli della Calabria, affacciato sul mitico Golfo di Squillace, a due passi dagli scavi archeologici di Scolacium; a circa trenta chilometri dall’aeroporto internazionale di Lamezia Terme; a pochi passi dal mare, dal verde delle colline ulivate della costa jonica, dal Parco delle Biodiversità Mediterranea; a meno di un’ora di automobile dalle bellezze di uno dei polmoni verdi più belli d’Europa, la Sila. Le attività di comunicazione integrata sono state realizzate con la collaborazione di Sensazioni Mediterranee Srl. La sfida lanciata dal Grand Hotel Paradiso di Catanzaro Lido ha un valore, anche simbolico, molto importante, se non addirittura strategico. La decisione di inserire prodotti agroalimentari regionali nella prima colazione e nel menù alla carta offerti dal ristorante dell’albergo, in piena sintonia con la battaglia culturale del “Consuma e Spendi Calabrese”, è stata comunicata nel corso della tavola rotonda. La sintesi di un incontro che, di fatto, si è trasformato in un positivo e proficuo scambio di idee e di informazioni, è stata mandata in onda su primarie emittenti televisive della regione. Uno schema di lavoro, quindi, improntato all’efficienza e alla razionalità, con forte spirito pratico, e con la precisa volontà di allontanarsi dal troppo consumato schema dei convegni che tutto dicono e promettono, ma che in verità si traducono spesso in colossali perdite di tempo, in sprechi di risorse soprattutto umane, in non più tollerabili fabbriche di inutili parole. L’azione che, grazie alla collaborazione e alla consulenza della società di editoria e comunicazione integrata Sensazioni Mediterranee Srl, il Grand Hotel Paradiso ha immediatamente portato avanti, si traduce in un’utilissima valorizzazione di alcune tipiche produzioni agroalimentari regionali. Dal miele e dalle marmellate che arricchiranno il “buongiorno” agli ospiti dell’albergo, al piatto unico a base di salumi di Calabria a Dop (pancetta, capocollo, soppressata e salsiccia), a molte etichette di pregiate cantine regionali, all’acqua, al caffè, ai formaggi: nel complesso una forte iniezione di fiducia a favore del tessuto produttivo di una regione che non ha mai guardato con particolare attenzione al mercato interno. Prodotti agroalimentari che, quindi, diventano anche attrattori turistici, in quanto presentano il volto migliore di una terra che, se ben governata, avrebbe avuto altri destini e non avreb-

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be certo continuato a lamentare sottosviluppo, mancanza di posti di lavoro, forme di degrado ambientale e urbanistico, e frequente dissipazione di finanziamenti europei. Giovanni Paradiso non ha usato mezze parole: «Ho accolto senza riserve la proposta che mi è venuta da Consuma e Spendi Calabrese, nella convinzione che dobbiamo lavorare tutti assieme per risollevare le sorti della nostra terra. Non è un momento facile e ognuno di noi sta facendo molti sacrifici per portare avanti la propria azienda e per salvaguardare posti di lavoro. Se gli imprenditori calabresi sapranno darsi una mano tra di loro, valorizzando le reciproche produzioni e peculiarità, riusciremo finalmente a costruire quella rete e quelle filiere che sono davvero strategiche per generare sviluppo e nuova occupazione. Ringrazio anche Sensazioni Mediterranee Srl per la preziosa consulenza mediatica». Un’apposita campagna di comunicazione, basata proprio sulla scelta di coniugare proposta ricettiva d’eccellenza e prodotti del territorio, sta mirando a concentrare l’attenzione su questa decisione assunta dal Grand Hotel Paradiso, tanto semplice quanto carica di significati positivi, ma anche troppo spesso trascurata e sottovalutata. Basta con le parole a vuoto – si è detto nel corso della tavola rotonda cui hanno partecipato personalità di primo piano delle istituzioni, dell’economia e della comunicazione – e passiamo ai fatti. «Da subito – ha precisato Giovanni Paradiso – genereremo fatturato ed economia a favore di imprese della nostra regione. Se il nostro esempio verrà imitato i volumi diventeranno grandi e quindi capaci di dare una potente spinta al pil interno. Auspico che questa sfida venga imitata e che con i miei colleghi operatori della ricettività si possa anche aprire una stagione di positiva collaborazione, magari finalizzata alla costruzione di pacchetti ad hoc per il rilancio del turismo». Il Grand Hotel Paradiso è dotato, tra l’altro, di un’attrezzatissima e armoniosa area benessere. Anche in questo contesto verranno premiati e valorizzati, peraltro con un’apposita iniziativa mediatica, prodotti cosmetici calabresi a base di olio extravergine di oliva e di latte di bufala. Un’altra piccola ma rivoluzionaria inversione di tendenza che, così come sostenuto ormai da anni dalla filosofia del “Consuma e Spendi Calabrese”, esalta l’appartenenza al territorio e si trasforma in un potente attrattore turistico. «Chi viene in Calabria – ha osservato infine Giovanni Paradiso – vuole immergersi nelle culture, nelle tradizioni e nei costumi della nostra terra antichissima. Avverto questa sfida anche come un dovere civile per aiutare la riscossa di una regione tanto difficile e talora aspra, quanto meravigliosa e generosa, cui siamo legati da un amore senza limiti». ●

economia

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economia

Indagini, statistiche, commenti

Coldiretti: la crisi ha colpito anche le tavole degli Italiani Nel 2011 diminuiti i consumi di carne bovina, di ortofrutta, di salumi, di latte fresco. Nessuna frenata per i prodotti agroalimentari di qualità. Ridotti gli sprechi di cibo anche recuperando gli avanzi

L

e tavole degli Italiani si sono impoverite in quantità nel 2011 con meno carne bovina (-0,1 per cento), pasta (-0,2 per cento) carne di maiale e salumi (-0,8 per cento), ortofrutta (-1 per cento) e addirittura meno latte fresco (-2,2 per cento). E’ quanto afferma la Coldiretti nel commentare i dati Istat sui conti pubblici che evidenziano una flessione particolarmente marcata nella media dell'anno della spesa per i generi alimentari (-1,3 per cento). ll contenimento della spesa alimentare è il risultato delle strategie di acquisto messe in atto dagli italiani di fronte alla crisi. Dopo anni nel 2011 si è invertita la tendenza ed è aumentato il tempo dedicato dalla maggioranza degli italiani (55 per cento) a fare la spesa, secondo l’indagine Coldiretti-Swg. Ben il 61 per cento degli italiani ha confrontato con più attenzione i prezzi e il 59 per cento ha cercato le offerte 3 x 2 anche se - precisa la Coldiretti - è interessante verificare che ben il 43 per cento si accerta della qualità dei prodotti e una percentuale analoga verifica la provenienza. Il 57 per cento degli italiani ha peraltro ridotto lo spreco di cibo per effetto della crisi. Tra coloro che hanno ridotto lo spreco il 47 per cento lo ha fatto sottolinea la Coldiretti - facendo la spesa in modo più oculato, il 31 per cento riducendo le dosi acquistate, il 24 per cento utilizzando quello che avanza per il pasto successivo e il 18 per cento guardando con più attenzione alla data di scadenza. La crisi non ha invece colpito i prodotti di qualità con quasi un italiano su tre (29 per cento) che ha acquistato regolarmente prodotti a denominazione di origine, il 14 per cento quelli biologici e

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economia

il 15 per cento direttamente dal produttore, secondo l’indagine Coldiretti/Swg. La crisi non incide sul bisogno di sicurezza alimentare dei cittadini che continuano ad esprimere un forte interesse per le produzioni ad elevato contenuto salutistico, identitario e ambientale anche se - precisa la Coldiretti - esiste in realtà una polarizzazione nei comportamenti. Chi ha disponibilità di reddito ed è un consumatore attento alla qualità e alla tipicità consolida i propri stili mentre chi si trova in difficoltà è spesso costretto a rinunciare. Infatti - continua la Coldiretti - il 25 per cento degli italiani ha aumentato nel 2011 la frequenza dei discount mentre, all’opposto, ben il 38 per cento ha ridotto la propria presenza nei negozi tradizionali, che rischiano un vero crack mentre tengono sostanzialmente i supermercati. Con un aumento record del 53 per cento però a registrare performance migliori dei discount sono solo gli acquisti diretti dal produttore dove nel 2011 hanno fatto la spesa ben 9,2 milioni di italiani che hanno tagliato le intermediazioni pur di non rinunciare alla qualita’ a tavola, secondo Coldiretti/Swg. “L’esperienza dei mercati degli agricoltori di Campagna Amica dimostra che, nonostante la crisi, c’è spazio per crescere con l’innovazione in un sistema distributivo ingessato da anni” ha affermato il presidente della Coldiretti Sergio Marini nel sottolineare che “la concorrenza ha creato migliaia di nuove occasioni di lavoro e interessanti opportunità di spesa per i cittadini che hanno premiato un modello che valorizza il Made in Italy e garantisce sicurezza, qualità e rispetto dell’ambiente al giusto prezzo”. ●

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Hotel 4 stelle Superior

Via Trento e Trieste, 140 - Localita Cuturella - 88068 Soverato (CZ) Tel.: 0967-21581 / Fax 0967-22115 - info@villaersilia.com

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Gruppo

Worldwide

gennaio

17 - 20

CONSUMEXPO 2012 Moscow, Krasnaja Presnja

febbraio

21 - 22

TREND SELECTION LINEAPELLE NEW YORK New Trends in leather, textiles and synthetics for shoes, handbags, leathergoods and leatherwear New York, Metropolitan Pavilion

ModenaFiere

Eventi 2012

marzo

20 - 23 OBUV’ MIR KOZHI International Exhibition of Shoes and Leather Products Autumn - Winter Collection Moscow, Krasnaja Presnja

aprile

24 - 26 SHOES FROM ITALY Moscow, Krasnaja Presnja

giugno dicembre

settembre

ottobre

novembre

OBUV’ MIR KOZHI International Exhibition of Shoes and Leather Products Spring - Summer Collection Moscow, Krasnaja Presnja

COSMOPROF ASIA The Asia Beauty Event Hong Kong, Hong Kong Convention & Exhibition Centre Date da confermarsi LINEAPELLE ASIA Guangzhou, Pazhou Complex

16 - 19

COSMOPROF NORTH AMERICA Las Vegas, Mandalay Bay Convention Center

Date da confermarsi TREND SELECTION LINEAPELLE NEW YORK New Trends in leather, textiles and synthetics for shoes, handbags, leathergoods and leatherwear New York, Metropolitan Pavilion SH CONTEMPORARY The Leading Asian Contemporary Art Fair Shanghai, SEC - Shanghai Exhibition Centre

ILLUSTRATORS EXHIBITION Travelling Exhibition from The Bologna Children’s Book Fair, Japan

luglio

22 - 24

14 - 16

Eventi 2012

gennaio

febbraio

marzo

maggio

settembre

novembre

PRECOLLEZIONI Salone delle anticipazioni del tessile abbigliamento e degli accessori

MOTORSPORT EXPOTECH Mostra Convegno Internazionale di materiali innovativi, tecnologie, prodotti e servizi per veicoli, motori da competizione e ad alte prestazioni per auto, moto, go-kart, nautica e avio

ARTIGIANA ITALIANA Salone della qualità artigiana italiana INGIARDINO Giardino, Terrazzo e Case di Campagna

OIL&NONOIL Car wash, carburanti alternativi, downstream, stazioni di servizio S&TC Stoccaggio e trasporto carburanti

MEDTEC ITALY Tecnologia dei dispositivi medicali

SKIPASS XIX Salone del Turismo e sport invernali

luglio

AMBIENTE LAVORO CONVENTION Salute e sicurezza nei luoghi di lavoro Convention Nazionale

17 - 19 21 - 22

EXPO ELETTRONICA Mostra mercato di elettronica & Co. COLLEZIOSA Mostra mercato di collezionismo, curiosità, modellismo

FerraraFiere

2-3

18 - 26 UNICA Saloni tematici: XXVI MODENANTIQUARIA Mostra mercato d’alto Antiquariato PETRA XIX Salone di Antiquariato per parchi, giardini e ristrutturazioni EXCELSIOR XI Rassegna d’arte italiana del XIX secolo

11 - 12

AUTO E MOTO DEL PASSATO Mostra mercato dei ricambi d’auto e moto d’epoca

FERRARA MILITARIA Tradizionale Mostra mercato di collezionismo militare ELETTRONICA FERRARA Mostra mercato del radioamatore-collezionismo

febbraio

4-5

CARP SHOW & SPECIALIST Mostra mercato del Carp, Cat & Barbel Fishing PREDATOR SHOW Salone della Pesca ai Predatori con esche artificiali

16 - 18 CHILDREN’S TOUR 9° Salone delle vacanze 0-14

24 - 25 PLAY Festival del Gioco

aprile

13 - 15

10 - 12 PRECOLLEZIONI Salone delle anticipazioni del tessile abbigliamento e degli accessori

26 - 27 ottobre

11 - 12

1-4

15 - 18 7.8.NOVECENTO Gran Mercato dell’antico Déballage

dicembre

5-9

CURIOSA Idee Atmosfere Sapori in fiera IO CREO Creatività e arti manuali …in fiera (nell’ambito di Curiosa)

27/4 - 1/5

74ª FIERA CAMPIONARIA MODENA

Eventi 2012

gennaio

28 - 29

2-4

25 - 26 LIBERAMENTE Salone del tempo libero, divertimento e vita all’aria aperta

marzo

28 - 31 SALONE DEL RESTAURO XVIII Salone dell’Arte del Restauro e della Conservazione dei Beni Culturali

aprile

23 - 25

SALONE NAZIONALE DELLE SAGRE ENOGASTRONOMICHE La fiera delle sagre

ACCADUEO - H2O 11ª Mostra internazionale delle tecnologie per il trattamento e la distribuzione dell’acqua potabile e il trattamento delle acque reflue

14 - 15 25 GRANDE MERCATINO DI PRIMAVERA Mostra mercato dei ricambi d’auto e moto d’epoca

maggio

1

ESPOSIZIONE NAZIONALE CANINA

giugno

5-6

ICT TRADE Incontro nazionale con le terze parti dell’I.C.T.

settembre

19 - 21

REMTECH EXPO 2012 6° Salone sulle bonifiche dei siti contaminati COAST EXPO 3° Salone sulla tutela della costa

GEOTHERM EXPO Geothermal Energy Exhibition - 4th edition

novembre

ottobre

HABITAT Salone dell’arredamento e delle soluzioni abitative FERRARA SPOSI La fiera per il matrimonio

13 - 14 FERRARA MILITARIA Tradizionale Mostra mercato di collezionismo militare ELETTRONICA FERRARA Mostra mercato del radioamatore-collezionismo

27 - 28 HABITAT Salone dell’arredamento e delle soluzioni abitative FERRARA SPOSI La fiera per il matrimonio

1, 3 - 4

24 - 25 USI & COSTUMI Viaggio nel tempo tra luoghi, sapori e rievocazioni storiche Fiera dedicata alla tradizione come strumento al servizio del turismo sostenibile

dicembre

8

GRANDE MERCATINO Mostra mercato dei ricambi d’auto e moto d’epoca


www.bolognafiere.com

BolognaFiere

Eventi 2012

gennaio

marzo

aprile

giugno

ottobre

novembre

MARCA BY BOLOGNAFIERE Private Label Conference and Exhibition

COSMOPROF WORLDWIDE BOLOGNA 45o Salone Internazionale della Profumeria e della Cosmesi COSMOPACK Salone Internazionale del Packaging

LINEAPELLE Mostra Internazionale di pelli, accessori/componenti, sintetico/tessuti e modelli per calzatura, pelletteria, abbigliamento e arredamento

SMAU BUSINESS Information & Communication Technology per Imprese e Pubbliche Amministrazioni

EIMA INTERNATIONAL Esposizione Internazionale di Macchine per l’Agricoltura e il Giardinaggio

19 - 22

5-7

LINEAPELLE Mostra Internazionale di pelli, accessori/componenti, sintetico/tessuti e modelli per calzatura, pelletteria, abbigliamento e arredamento SIMAC Salone Internazionale delle Macchine e delle Tecnologie per le Industrie Calzaturiera e Pelletteria TANNING-TECH Salone Internazionale delle Macchine e delle Tecnologie per l’Industria Conciaria

18 - 19 27 - 30

ARTEFIERA - ART FIRST Fiera Internazionale d’Arte Contemporanea

febbraio

8-9

UNIVERCITY Expo Città per gli Studenti ALMA ORIENTA • Giornate dell’orientamento • Career Day (solo 9 feb.)

23 - 25 FORUMCLUB FORUMPISCINE 13th Expo and International Congress for Fitness, Wellness & Aquatic Clubs 4th Pool & Spa Expo and International Congress

24 - 27 FISHING SHOW 6° Salone della Pesca Sportiva

9 - 12

BOLOGNA CHILDREN’S BOOK FAIR Editoria Libraria e digitale per l’infanzia e la gioventù

23 - 25 IL MONDO CREATIVO PRIMAVERA Salone dell’Hobbistica Creativa, Belle Arti e Fai Da Te

23 - 25 TANEXPO Esposizione Internazionale di Arte Funeraria e Cimiteriale

3-5

maggio MUSIC ITALY SHOW Il Salone degli Strumenti Musicali, edizioni pro-audio, dj e discografia

5-7 SHOW WAY Salone nazionale delle tecnologie per lo show business

9 - 12 LAMIERA Macchine, impianti, attrezzature per la lavorazione di lamiere, tubi, profilati, fili e carpenteria metallica. Stampi. Saldatura. Trattamenti termici. Trattamento e finitura superfici

16 - 19 EXPOSANITà Mostra Internazionale al Servizio della Sanità e dell’Assistenza

6-7 6-7

R2B-RESEARCH TO BUSINESS 2012 7° Salone Internazionale della Ricerca Industriale

19 - 21 NGV 2012 Bologna 3rd NGVA Europe International Show & Workshops Natural Gas Vehicles-BiomethaneCNG-LNG-Hydrogen blends

settembre

9 - 12

SANA Salone Internazionale del Naturale

25 - 29 CERSAIE Salone Internazionale della Ceramica per l’Architettura e dell’Arredobagno

9 - 11

18 - 21 SAIE Salone Internazionale dell’Edilizia SAIE ENERGIA Salone delle energie rinnovabili e tecnologie a basso consumo per il Costruire Sostenibile

7 - 11

16 - 18 IL MONDO CREATIVO Salone dell’Hobbistica Creativa, Belle Arti e Fai Da Te

17 - 18 MODEL GAME Modellismo statico e dinamico

21 - 23 BIG BUYER Mostra Convegno del settore cartoleria/cancelleria di prodotti Ufficio-ScuolaFantasy per Grandi Compratori italiani ed esteri

27 - 29 FRUITECH INNOVATION Processing, Packaging and Logistics to Consumer

dicembre

7 - 16

MOTOR SHOW Salone Internazionale dell’Automobile


speciale Marca

Fiere, eventi e imprese

Il presidente di BolognaFiere Duccio Campagnoli durante il suo intervento al convegno inaugurale a Marca 2012

I

l 2012 di Bologna Fiere si è aperto con un’importante manifestazione espositiva dedicata al rapporto, sempre più decisivo per il sistema agroalimentare italiano, tra distribuzione organizzata e aziende produttrici. La Gdo, i Centri commerciali, gli Ipermercati e i Supermercati, i sistemi distributivi policentrici che possono contare su reti regionali, interregionali, nazionali o addirittura internazionali: un mondo molto complesso e in evoluzione che è diventato e diventerà sempre di più riferimento principale per la maggior parte dei consumatori. Evidenti, pertanto, le relazioni indissolubili con

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speciale Marca

i protagonisti della produzione agricola e alimentare, a partire dal modo in cui le più diffuse categorie di prodotti commestibili (legumi, latte, formaggi, salumi, conserve vegetali, pasta, dolciumi, olio extravergine…) vengono e verranno proposte sui banconi di vendita. La marca del distributore rappresenta – è stato sottolineato al Marca - una significativa risorsa per le imprese italiane di produzione nonché un’alternativa di acquisto rilevante per il consumatore finale. Non a caso, in linea con quanto accade a livello internazionale, la quota di mercato di tale marca aumenta in modo sensibile nel corso degli ultimi anni,

pure in una fase quale quella attuale contraddistinta da una generalizzata stasi dei consumi di beni di largo e generale consumo. A Bologna Fiere, durante il Marca, se ne è discusso in modo molto approfondito e sono emersi argomenti e riflessioni che saranno al centro dell’attenzione ancora per diversi anni. “Calabria Economia”, così come già fatto per altri appuntamenti fieristici di prestigio proposti dall’ente presieduto da Duccio Campagnoli, quali Sana (alimentare biologico), Cersaie (ceramiche e arredo bagno), Saie (edilizia, costruzioni), ha seguito in presa diretta i lavori, peraltro nella convinzione che il sistema produt-

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Fiere, eventi e imprese

Importante edizione a BolognaFiere del Marca. Aumentano le quote di mercato dei prodotti a marchio commerciale

Agroalimentare: sinergie crescenti tra marca del distributore e pmi Presenti i principali soggetti della Gdo. Notevole la partecipazione di operatori stranieri

tivo calabrese può riconoscere anche in BolognaFiere un punto di riferimento strategico per le proprie politiche di crescita, di sviluppo, di internazionalizzazione, di apertura al bacino del Mediterraneo. Il Rapporto Annuale 2011 si è pro-

posto di illustrare il quadro di mercato della marca commerciale nel nostro Paese alla luce dell’evoluzione dei consumi che ha connotato l’anno appena terminato. Nel corso del 2011 si è deciso di analizzare il comportamento del consumatore della marca commerciale per comprendere le determinanti di scelta in relazione ai diversi possibili cluster presenti. In questo ambito si è stabilito di ponderare i diversi fattori di scelta della private label (convenienza, qualità, sicurezza, sostenibilità e varietà) alla luce del comportamento di acquisto e di consumo dei diversi cluster della domanda. I principali risultati emersi dal Rapporto sono poi stati discussi con i responsabili del prodotto a marchio di alcune insegne distributive presenti al Marca.

Il Rapporto 2011 è stato realizzato con Adem Lab-Università di Parma. Marca si rivolge e si è rivota in particolare ai seguenti settori merceologici: Produttori food; Produttori non food; Società di packaging; Laboratori di ricerca; Società di servizi per la logistica; Società di trademarketing; Stampa specializzata. La Calabria, che vanta un paniere agroalimentare di notevole importanza e peraltro molto articolato, può e deve guadare con attenzione all’evoluzione dei prodotti a marca commerciale, senza ovviamente trascurare tutto ciò che significa piena valorizzazione delle proprie tipicità, qualità e tradizioni. Anche nell’edizione 2012 la proposta espositiva di MARCAbyBolognaFiere si è completata con iniziative dedicate al prodotto alimentare freschissimo. In particolare è stata proposta l’iniziativa Marca Fresh Lab, focalizzata su di una categoria di prodotti di primaria importanza: i prodotti freschi. In Italia si calcola che le vendite di prodotti fresh cut siano pari a 740 milioni di euro e ►

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Marca 2012: presenti numerose insegne della Gdo attiva in Italia

si stima che circa il 65% di questi sia rappresentato da prodotti “private label”. Il nostro Paese è la terza piazza europea nella vendita di prodotti fresh cut dopo il Regno Unito e la Francia e, soprattutto negli ultimi anni, ha espresso un forte potenziale produttivo e innovativo. L’innovazione è sicuramente il fattore competitivo più importante in un mercato che, altrimenti, può essere destinato a una precoce maturità. Oltre a fornire una qualità eccellente occorre, quindi, innovare i prodotti ed i servizi correlati (dalla logistica al merchandising) per intercettare, soddisfare e stimolare le esigenze dei consumatori. Marca Fresh Lab 2012 ha inteso riservare particolare attenzione ai prodotti ortofrutticoli freschi “convenience”, ovvero a tutte le preparazioni ad alto valore aggiunto e ad alto contenuto di servizio per il consumatore. L’intento è stato quello di offrire un approfondimento riportando casi di eccellenza europei

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posti a confronto con esperienze italiane sia per quanto riguarda l’innovazione di prodotto/servizio, sia per l’ottimizzazione dei processi gestionali: dalla logistica al lay-out fino al merchandising. In altri termini si è voluto evidenziare come si forma la catena del valore dei prodotti ortofrutticoli freschi private label nei mercati europei all’avanguardia. Un obiettivo che si è raggiunto, come accennato, anche attraverso momenti di discussione ad alto contenuto specialistico e ad accesso riservato esclusivamente agli operatori del settore e che si sono avvalsi del supporto di autorevoli esperti con la proposta di case-study internazionali. A Bologna, ogni anno, i protagonisti della Gdo individuano in MARCAbyBolognaFiere un riferimento molto significativo. Marca si è confermato, quindi, come l’appuntamento fieristico d’eccellenza per confrontarsi e per ricercare nuove opportunità di partnership con

quelle aziende che hanno riconosciuto nel Private Label un’ineguagliabile occasione di crescita. L’ottava edizione di MARCAbyBolognaFiere si è tenuta il 18 e 19 gennaio 2012 ed ha visto, anche quest’anno, la presenza delle maggiori realtà della Distribuzione: Auchan, Billa, Carrefour, Co.Dist, Conad, Consorzio C3, Coop, Coralis, Crai, Despar, Dico, Gruppo Pam, Interdis, Marr, Selex, Sigma, Sisa, Simply, e di ADM, l’associazione che riunisce le imprese della distribuzione moderna che collabora, da tre anni, con BolognaFiere nell’organizzazione della manifestazione. MarcabyBolognaFiere edizione 2012 si è conclusa con notevole successo. La manifestazione, in sole otto edizioni, si è accreditata come la più importante piattaforma di incontro per il mondo della marca del distributore. Tutti di segno positivo gli indicatori della manifestazione: oltre 5.500 gli operatori professionali presenti con un + 2,14% rispetto al 2011; significativa anche la presenza degli operatori esteri che ha registrato un +3,18% rispetto alla passata edizione. Decisamente dinamica l’attività nei due giorni di ma-

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nifestazione – si evince da una nota stampa ufficiale – con stand affollati, grande interesse per i convegni in programma e delegazioni estere impegnate in un susseguirsi di incontri commerciali. MarcabyBolognaFiere ha dimostrato la sua strategicità “a supporto” dell’attività della rete di pmi che rappresentano un’importante quota dell’imprenditorialità italiana, caratterizzandola (anche su scala internazionale), per innovazione e ricerca. Le stesse pmi che trovano nel rapporto con la Gdo un’sostituibile occasione di business. I risultati conseguiti dall’evento (organizzato da BolognaFiere, con il patrocinio di Adm, Associazione Distribuzione Moderna e in collaborazione con le più prestigiose insegne della Gdo/Do) evidenziano il ruolo di “motore di crescita per l’economia” delle manifestazioni fieristiche, che non sono solo vetrine espositive, ma luoghi di incontri d'affari davvero utili per le imprese, alle quali offrono strumenti aggiuntivi per accrescere la loro competitività. La manifestazione si è aperta con il grande convegno inaugurale sul tema “Crisi economica e dei consumi: la distribuzione moderna e la

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marca commerciale come opportunità per il consumatore e motore di crescita per l’economia”, che ha evidenziato da un lato il ruolo della marca del dis­ tributore per le strategie di sviluppo le pmi e, dall’altro, l’importanza dei prodotti a marchio del distributore per il consumatore, come dimostrato anche dalla crescita delle vendite dei prodotti a marca del distributore (rispettivamente +18% negli ultimi quattro anni e +7% nell'ultimo anno). La presentazione del “Rapporto annuale sulla Marca Commerciale” ha, invece, aperto il secondo giorno di manifestazione. Il Rapporto ha rilevato come le famiglie italiane che privilegiano la marca commerciale siano prevalentemente concentrate nelle regioni del Nord Est del Paese, dove la spesa annuale è pari ai 409 euro, contro una media nazionale di 310. Dall’elaborato è emerso anche che i prodotti a marca del distributore acquisiscono, in Italia, sem-

pre maggiori quote di mercato, anche se la situazione nazionale è ben lontana dalla realtà del Nord Europa (in Svizzera e in Gran Bretagna, ad esempio, le private label rappresentano il 40% delle vendite totali delle grandi catene di distribuzione). Si può pertanto prevedere che le quote di mercato nazionali possano, nei prossimi anni, registrare un ulteriore trend di crescita, assicurando un forte dinamismo al rapporto distribuzione-copacker, assicurando alle industrie italiane ottime opportunità di business. Come accennato, MarcabyBolognaFiere 2012 da dato, inoltre, grande risalto ai prodotti ortofrutticoli freschi “convenience”, ovvero tutte le preparazioni ad alto valore aggiunto e alto contenuto di servizio per il consumatore; una categoria merceologica importante per quota di mercato, in cui il fattore “innovazione” rappresenta un elemento di forte strategicità. L’iniziativa si è completata con seminari specialistici di approfon►

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A sinistra Giovanni Cobolli Gigli

dimento che hanno messo a confronto autorevoli esperti internazionali e che hanno registrato grande successo in termine di partecipazione. Già la precedente edizione del 2011 aveva registrato risultati molto convincenti: operatori professionali in crescita del +8,37 per cento, presenza di 534 operatori esteri (+7,8 per cento). Mercati esteri e strategie di inter-

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nazionalizzazione sono stati in primo piano nell’edizione 2012 di MarcabyBolognaFiere, Private Label Conference and Exhibition. La crescente attenzione dei mercati internazionali nei confronti dei prodotti made in Italy è evidenziata anche dal trend in crescita, in termini numerici e di qualità, delle presenze estere, sia espositori (+10 per cento rispetto al 2011) che operatori professionali, che hanno deciso di partecipare e visitare la manifestazione. Un trend che si è confermato anche in questa edizione che ha visto la presenza di circa il 10 per cento delle aziende espositrici provenienti dall’estero

(con prevalenza dell’area europea) e la visita di numerosi operatori professionali e delegazioni commerciali che hanno avuto l’opportunità di incontrare gli espositori di MarcabyBolognaFiere, valutando nuove possibili collaborazioni. Oltre 500 (provenienti da: Austria, Belgio, Danimarca, Francia, Germania, Grecia, Olanda, Polonia, Regno Unito, Repubblica Ceca, Spagna, Svezia e Turchia) gli operatori professionali altamente qualificati che hanno visitato la manifestazione confermando il ruolo di MarcabyBolognaFiere quale piattaforma potenziale per l’internazionalizzazione del business. Una tendenza confermata anche dalla presenza di importanti rappresentanti di importanti insegna della Gdo internazionale. Appuntamento al prossimo anno. ●

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Fiere, eventi e imprese

Al Marca di Bologna sono emersi numerosi e interessanti dati statistici. La relazione del professor Cristini

Differente penetrazione della marca distributore tra il Settentrione e il Mezzogiorno d’Italia Ma l’intero Paese è ancora lontano dalle percentuali raggiunte in Svizzera, Regno Unito e Germania

L

e strategie di sviluppo della marca del distributore sono state al centro della bella edizione 2012 del Marca, a BolognaFiere. Nel corso dell’importante e qualificata manifestazione fieristica è stato, tra l’altro, dato ampio risalto, nel corso di un apposito convegno, alla relazione del professor Guido Cristini, stimato docente di Marketing all’Università di Parma. Dalla relazione sono emersi dati molto interessanti, a partire dalla quota della marca commerciale nei diversi Paesi (dati riferiti al 2009). Si passa dalle percentuali più alte che si riferiscono alla Svizzera (46%), al regno Unito (43%), alla Germania (32%), alla Spagna (31%), per arrivare a quelle più basse in assoluto, quali Brasile (5%), Taiwan e Sud Corea (2%), Cina (1%). L’Italia si attesta, per così dire, a metà del guado, con il 15%, al di sotto anche di Stati Uniti (17%), Danimarca (22%), Canada (24%), Francia (28%). Tutto lascia intendere, quindi, che nel nostro Paese i margini di crescita della marca commerciale sono notevoli, per cui le aziende agroalimentari italiane ►

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Fiere, eventi e imprese

Un momento del dibattito moderato dal giornalista del Tg1 Attilio Romita

sono chiamate, in tal senso, ad un’attenta riflessione. Il fenomeno, in generale, non potrà che crescere, precostituendo quindi le condizioni per uno specifico adeguamento di operatività da parte delle piccole e medie imprese impegnate soprattutto nei diversi comparti dell’agroalimentare. Il professor Cristini si è soffermato inoltre sull’evidente difformità di penetrazione della marca del distributore fra Europa e resto del Mondo; sul forte “recupero” degli Stati Uniti a seguito della scelta di Wal Mart di potenziare la propria marca; sul ruolo difforme della marca commerciale a seconda del ciclo di vita dei sistemi distributivi, nonché sulla diversa percezione della marca commerciale da parte del consumatore a seconda del livello reputazionale delle insegne. Allo stato, ha riassunto il professor

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Cristini, in Italia la quota della marca commerciale si attesta su un valore Lcc stimato a 9 miliardi di euro (compreso punti vendita a libero servizio). La ripartizione delle vendite della marca commerciale in Italia per area geografica (percentuale sul totale del valore delle vendite in ipermercati, supermercati, largo consumo confezionato) è attestata al 35,4% nel Nord Ovest del Paese, al 24,8 nel Nord Est, al 26,8 nel centro più la Sardegna, al 13,0% al Sud. Forte quindi lo scostamento tra Nord e Sud Italia per quanto riguarda la capacità di penetrazione e di diffusione della marca commerciale. Anche questo è un dato che farà senz’altro riflettere i produttori agroalimentari meridionali e calabresi, nonché i principali operatori della distribuzione organizzata del Mezzogiorno. Contestualmente la quota di mercato

della marca commerciale nelle aree territoriali (sempre sul totale del valore delle vendite di largo consumo confezionato, ipermercati e supermercati, dati agosto 2010) si è attestata in questo ordine: Nord Ovest (15,5%); Nord Est (17,0%); Centro più Sardegna (17,2%); Sud (10,9%). Il totale Italia è pari al 15,4%. Nell’agosto 2011 i dati sono cambiati così: Nord Ovest (16,3%); Nord Est (17,9%); Centro più Sardegna (17,6%); Sud (11,6%). Il totale Italia è stato pari al 16,1%. In Italia la ripartizione delle vendite della marca commerciale per reparto allo stato premia la drogheria alimentare e il fresco. Restano basse le quote attinenti il freddo, la cura persona, le bevande. La relazione del professor Cristini, molto articolata, è stata poi oggetto di un’approfondita riflessione nel corso del dibattito a più voci che le ha fatto seguito. Da sottolineare, tra le tante riflessioni proposte dal docente dell’Università di Parma, anche quella relativa al profilo del consumatore italiano della marca del distributore. Alta la frequenza d’acquisto nel Nord del Paese, con il 79,8 nel Nord Ovest, e 94,4 nel Nord Est, bassa al Sud con il 41,7. Sono i nuclei familiari più numerosi, rispetto ai monocomponenti, a privilegiare il prodotto a marca distributore, così come i soggetti con scolarità media o superiore. Infine, è la classe sociale medio alta a preferire la marca commerciale, anche se lo scostamento con le classi definite basse e medio basse è solo

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speciale Marca nell’ordine di pochi punti percentuali. L’edizione 2012 del Marca Bologna, come già accennato, si è aperta con un grande convegno inaugurale dedicato a “Crisi economica e dei consumi: la distribuzione moderna e la marca commerciale come opportunità per il consumatore e motore di crescita dell’economia”. Sono intervenuti, tra gli altri, Camillo De Berardinis, presidente Adm; Giovanni Cobolli Gigli, presidente Federdistribuzione; Vincenzo Tassinari, presidente Consiglio di Gestione Coop Italia; Guido Cristini, ordinario di Marketing all’Università di Parma. Il convegno, proprio a partire dalla su menzionata relazione del professor Cristini, ha inteso analizzare prima e discutere, poi, il ruolo della marca del distributore per il comparto manifatturiero italiano e, parallelamente, approfondire le determinanti alla base delle decisioni di acquisto dei prodotti a marchio del distributore. Nell’ambito del convegno, in particolare, sono stati presentati i principali risultati della ricerca realizzata sul consumatore italiano di marca del distributore, incentrati sui fattori di attrattività di tale marca e sul grado di fiducia che i diversi segmenti della domanda finale sembrano manifestare in comparazione anche con le altre marche in offerta. La successiva presentazione dell’VIII “Rapporto annuale sull’Evoluzione della Marca Commerciale”, realizzato da Adem Lab - Università di Parma, ha illustrato, anche in questa edizione, il quadro di mercato della marca commerciale nel nostro Paese alla luce dell’evoluzione dei consumi che ha connotato l’anno appena terminato, evidenziando, in particolare, un ulteriore ampliamento dell’offerta di marca commerciale associato a un maggior ricorso alla leva promozionale tra gli aspetti che maggiormente hanno caratterizzato il 2011. E’ indubitabile,

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Fiere, eventi e imprese

tuttavia, che l’ampliamento delle quote della marca del distributore – è stato rilevato – sia da ascrivere alla crescente credibilità che quest’ultima ottiene in segmenti crescenti di domanda. A tal fine, nel corso del 2011 si è deciso di analizzare il comportamento del consumatore della marca commerciale per meglio comprendere le determinanti di scelta in relazione ai diversi possibili cluster presenti. In questo ambito, si è deciso di ponderare i diversi fattori di scelta della private label quali il livello di convenienza, la qualità, la sicurezza, la sostenibilità e la varietà alla luce del comportamento di acquisto e di consumo dei diversi cluster della domanda. E’ interessante infine sottolineare che la “Guida Novità di Marca 2012” ha raccolto le novità a marchio commerciale lanciate nel corso del 2011 o in previsto lancio 2012 che le Insegne Partner di Marca hanno ritenuto opportuno evidenziare allo scopo di fornire indicazioni su alcuni trend evolutivi delle diverse categorie merceologiche. Sono state oltre 170 le nuove referenze a marchio privato presentate della Insegne Partner di MarcabyBolognaFiere, in crescita rispetto all’anno scorso a testimonianza dell’impegno costante della Gdo sul fronte dello sviluppo e innovazione di prodotto. L’analisi delle referenze selezionate ha evidenziato innanzitutto la numerosità della categorie presidiate, dall’alimentare (confezionato e fresco) ai surgelati, dai prodotti per la cura della casa e della persona alle bevande, fino ad arrivare al petcare e al bazar (piccoli elettrodomestici e oggettistica per la casa). Le insegne continuano ad ampliare il proprio raggio di azione entrando con il proprio prodotti in categorie tradizionalmente dominate dalla marca industriale, come gelati e surgelati o i prodotti per la cura della persona. In particolare, il 2011 sembra essere stato proprio l’anno di questi comparti, che

hanno raccolto rispettivamente il 16 e il 10% delle nuove referenze lanciate dalla insegne, rispettivamente in crescita di sei e quattro punti percentuali rispetto a quelle presentate lo scorso anno. Questa crescita è andata a discapito della tradizionale categoria dell’alimentare confezionato che, pur continuando a raccogliere il maggior numero di nuove referenze (il 27% circa dei nuovi prodotti presentati dalle insegne appartiene a questa categoria), ha visto un significativo calo di investimenti rispetto al 2010, dove raccoglieva oltre il 40% di nuove referenze. Allo stesso modo, la categoria dell’alimentare fresco a peso fisso (che raccoglie il 14% di nuove referenze, in leggero calo rispetto al 2010) viene preceduta dai gelati e surgelati, scendendo così al terzo posto in graduatoria per numero di nuovi lanci. Ancora contenuta, ma in crescita rispetto all’anno scorso, l’innovazione nelle categorie del bazaar e delle bevande e birre: l’8% circa dei nuovi prodotti presentati dalle insegne appartiene a queste categorie, in crescita rispettivamente di cinque e due punti percentuali rispetto al 2010. Stabili gli investimenti nel petcare (che raccoglie il 4% di nuove referenze) mentre leggermente in calo gli investimenti nelle bevande alcoliche (incluso vino), che scendono. E’ interessante segnalare come anche nel mercato italiano, in linea con quanto sta accadendo all’estero, le insegne stanno iniziando a presidiare con la marca commerciale i segmenti di consumo in crescita ed emergenti, come il biologico, i prodotti senza glutine e, in generale, i prodotti salutistici. Anche sul fronte del non alimentare, e in particolare nelle categorie dei prodotti per la cura della casa e della persona, le insegne manifestano una crescente sensibilità per le tematiche ambientali ed ecologiche, investendo in prodotti che siano rispettosi della natura e dell’uomo. ●

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Calabria Deco /6

La forza della promozione del territorio

La prima De.c.o. della Calabria viene integrata con prodotti derivati

Per le Prugne di Terranova De.c.o. si accresce la filiera di

Rosario Previtera*

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al 2007 ad oggi, le Prugne di Terranova De.c.o. sono diventate emblema dello sviluppo integrato legato al territorio in provincia di Reggio Calabria ed in Calabria: il piccolo borgo di Terranova Sappo Minulio (RC), il suo sindaco Salvatore Foti, la cooperativa “Terranova” sono saliti alla ribalta nel settore dell’agroalimentare di nicchia legato al turismo, grazie al successo ottenuto dalle deliziose “prugne dei frati” diffuse e commercializzate col marchio Denominazione Comunale di Origine (vedi Calabria Economia n. 3/2011). Un “case history” vero e proprio, preso ad esempio ormai da decine di comuni italiani e sul quale addirittura è stata prodotta una tesi di laurea da Daniela D’Aprile presso la facoltà di Economia e commercio dell’Università di Bari. Dunque un successo commerciale che dimostra come sia importante attribuire un marchio e promuovere una identità chiara, per quei prodotti che posseggono una storia e che presentano un legame con il territorio; prodotti che a volte sono a rischio di estinzione nonostante abbiano una grande valenza in termini di biodiversità. Un successo anche ambientale e socio-economico, quello delle Prugne di Terranova De.c.o., se si pensa che nell’ambito di tutto il comprensorio si stanno recuperando e mettendo a coltura terreni marginali, altrimenti destinati all’abbandono, oltre al fatto che si è creata nuova economia. Il tutto sulla base di un progetto integrato e di marketing territoriale che ha visto coinvolti anche alcuni enti di ricerca (il Censa-BIOMAA e il Gesaf dell’Università degli Studi di Reggio Calabria, il Parco Tecnologico dell’Umbria, il Laboratorio Phenbiox con l’Università degli Studi di Bologna) ed istituzioni sovracomuna-

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Calabria Deco

li come Provincia e Regione; un progetto pluriennale che ha puntato anche ad obiettivi ulteriori in un crescendo continuo. Le “prugne di Terranova” si raccolgono a luglio ed agosto, per cui sin dall’inizio è apparso fondamentale riuscire ad ampliarne il calendario commerciale. Gli studi e le ricerche condotti, in pochi anni hanno consentito di sperimentare e poi di realizzare e mettere in commercio ulteriori derivati del caratteristico susino. Si è iniziato con la confettura di Prugne di Terranova De.c.o. di categoria Extra (ovvero con più del 60% di frutta) che per la sua bontà è stata apprezzata persino in Svezia. La confettura viene ottenuta industrialmente previa selezione accurata delle susine al giusto grado di maturazione. Il prodotto si presenta denso e di colore giallooro brillante con profumi intensi e persistenti. Attenti studi di marketing hanno consentito di differenziare il prodotto destinato all’estero da quello destinato al mercato interno sia in termini di caratteristiche merceologiche sia dal punto di vista del packaging. In particolare, il prodotto destinato al mercato italiano viene ottenuto dalla lavorazione della prugna con tutta la buccia, visibile in piccoli filamenti; per cui il prodotto, dal punto di vista nutrizionale, risulta ricco di importanti elementi antiossidanti e di fibre. Una confettura che ha riscosso successo soprattutto tra gli appas-

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Calabria Deco /6

La forza della promozione del territorio

sionati di gastronomia di eccellenza, che ben si abbina ad altri prodotti caratteristici e tipici tra i quali i gustosi formaggi calabresi oltre che a diventare base per numerosi dolci tradizionali. Ma la prugna è una risorsa che riserva tante sorprese. Infatti si è sperimentato per un biennio, fino a che sono state realizzate e commercializzate, anche le Prugne secche di Terranova De.c.o. Una vera e propria leccornia in quanto in realtà è un prodotto semi-dry, morbido e profumato, che conserva molto a lungo aromi particolari. Le prugne secche di Terranova De.c.o. non sono denocciolate, nel rispetto dell’antica tradizione che un tempo ne prevedeva l’essiccamento al sole. Ma soprattutto, le prugne secche conservando al loro interno il caratteristico seme “a dop-

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pia punta”, posseggono il vero "marchio naturale” di origine ovvero la garanzia di provenienza e di genuinità. Ma si è andati oltre, poiché si è voluto anche puntare sull’eco-sostenibilità della filiera utilizzando anche gli eventuali scarti: dopo la fase di ricerca ed in collaborazione con un’impresa locale proponente l’iniziativa, si è intrapreso un percorso di sperimentazione sull’utilizzo a fini cosmetici ed anche a fini nutraceutici della Prugna di Terranova, la quale, soprattutto nella buccia, è ricca di antiossidanti e fibre, vitamine e minerali con funzione antiradicalica, antitumorale, antimicrobica in genere. Con il processo brevettato di “bioliquefazione” che consente di estrarre le componenti utili dalla buccia, si è ottenuta una innovativa ed originale linea di cosmesi: creme con funzioni antiage, protettive, idratanti e nutrienti per la pelle. La linea è stata denominata “Pruna Vitae” dalla d.ssa Maria Letizia Lipari che conduce questo ulteriore innovativo progetto in fase pre-industriale. Le produzioni a marchio De.c.o. dunque, oltre ad essere foriere di collaborazione tra enti pubblici e privati, dimostrano come sia possibile creare filiere produttive di nicchia, in un comparto, quello primario, ovunque in crisi generalizzata. E la cooperazione ne costituisce sempre la chiave di volta. ● * agronomo

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Patto dei Sindaci/1

L’accordo vincolante per il clima rinviato al 2015

di

Clima, ambiente ed energie rinnovabili

Urgenza clima: da Kyoto a Rio attraverso Durban

Ilenia Zema

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o sviluppo della “green economy” e la diffusione esponenziale delle fonti di energia rinnovabili (si pensi che l’Italia è diventata la prima produttrice di energia fotovoltaica al mondo secondo il Centro studi californiano IHS) scaturiscono dalla necessità globale di abbattere le emissioni di CO2 che costituiscono la causa principale dell’effetto serra e quindi dell’alterazione del clima in atto. La 17ma conferenza Onu sul clima, tenutasi a Durban (South Africa) lo scorso novembre, lascia però ancora spazio a molte incertezze e dubbi circa l’attuazione degli obiettivi da raggiungere ai fini del controllo e della mitigazione del cambiamento climatico. Con accordi ottenuti a stento l’ultimo giorno della convention, in cui i temi dibattuti erano proprio l’ampliamento del protocollo di Kyoto (risalente al 1997), il coinvolgimento di Paesi ad economia emergente (tra cui Brasile, India e Cina) e degli gli Stati Uniti, dopo 13 giorni di trattative, si è riusciti a condurre “i grandi inquinatori” ad intraprendere serie azioni di riduzione dei gas serra e fissando al 2015 l’anno in cui sottoscrivere un trattato globale con “valore

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Patto dei Sindaci

legale”. Il Presidente della Conferenza, Maite Nkona-Mashabane dichiara a tal proposito: «Abbiamo fatto la storia con l’accordo sulla roadmap di Bali». Roadmap risalente al 2007 che auspicava il taglio delle emissioni inquinanti. Ma l’accordo vincolante da raggiungere nel 2015 e le iniziative da attivare entro il 2020, arriveranno a clima già compromesso ? E quali sono state le difficoltà che hanno fatto si da avere a Durban una “conferenza a metà”? Due fattori principalmente: la forma giuridica del trattato, da decidere successivamente alle proposte fatte dal working group della Durban Platform ed il “NO” a “Kyoto 2” di Russia, Giappone e Canada. Ed ancora: le incertezze di Cina, India e Brasile ed infine la posizione “scomoda” degli Stati Uniti, che con le loro mire di isolare l’Europa a Durban, hanno rischiato di essere essi stessi isolati dagli altri Paesi partecipanti. La Cina, in particolare, che da sola produce un quarto delle emissioni di gas serra, ha manifestato volontà e propensione di condividere con l’Europa, gli stessi obiettivi, preventivando entro il 2020 un’ulteriore riduzione del 40-45% delle emissioni. La conclusione? Accordo tra Paesi industrializzati, emergenti ed UE, senza però rendere noti i numeri delle riduzioni dei primi e senza una definizione dei tempi di adempimento. E con l’amarezza da parte delle principali associazioni ambientaliste, nonché di alcuni comitati scientifici, rispetto alla data di

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Patto dei Sindaci/1

Clima, ambiente ed energie rinnovabili

attuazione delle azioni concertate: l’anno 2020. Certamente, la concretizzazione di quanto proposto a Copenaghen nel 2009, ovvero l’istituzione di un Green Climate Fund, che porterà i Paesi industrializzati a mobilizzare fino a Il presidente della Conferenza di Durban 100 milioni di dollari Maite Nkona-Mashabane entro il 2020 in favore dei Paesi più poveri, l’avvio di attività formative di tipo tecnico, l’adozione di regole per l’uso del suolo, il cambio di uso del suolo e la sua forestazione. Il prossimo appuntamento decisivo sarà dunque a Rio de Janeiro nel giugno prossimo con “Rio+20”, a distanza di venti anni dalla primo vertice mondiale per l’ambiente. Tutte iniziative a favore della tutela dell’am-

biente e della salvaguardia del territorio dunque. Nel nostro Paese, il ministro Clini ha dichiarato la propria soddisfazione in merito ai risultati ottenuti e pone l’accento sulla possibilità di creare nuove economie con i Paesi emergenti. Inoltre, Clini, sostiene che la tutela del pianeta inizia a partire dalle città e dalle imprese di distretto. Una generazione che si basa sull’utilizzo di fonti energetiche rinnovabili, darà la possibilità di “legare finalmente la produzione di energia ai territori” e di cambiare mentalità al singolo cittadino, che non sarà più fruitore di un bene, ma diverrà “prosumer”, produttore del bene stesso. In tale contesto e nell’Anno Internazionale dell’Energia Sostenibile, l’iniziativa comunitaria “Covenant of Mayors” ovvero del “Patto dei Sindaci” (vedi anche Calabria Economia n.2/2011 - ndr) assumerà un’importanza crescente in quanto coinvolge attivamente le città europee (www.eumayors.eu) che si impegnano a superare gli obiettivi della politica energetica comunitaria in termini di riduzione delle emissioni di CO2 attraverso una migliore efficienza energetica e una produzione ed un utilizzo più sostenibili dell'energia. ●

La Città di Paola attiva l’educazione al risparmio energetico con “Generazioni sensibili – Alla ricerca dell’efficienza” L' Ufficio del Patto dei Sindaci del comune cosentino, nell’ambito delle attività inerenti gli obiettivi di risparmio energetico previsti dal Patto dei Sindaci ed approvato dall'amministrazione comunali, ha avviato con il circolo didattico "Isidoro Gentile" un’iniziativa di educazione ambientale e per il risparmio energetico. Le attività didattiche si basano sul progetto denominato “Generazioni sensibili – Alla ricerca dell’efficienza” proposto da Sorgenia, il primo operatore privato italiano del mercato nazionale dell’energia elettrica e del gas naturale. Verranno coinvolti in totale circa centocinquanta alunni delle classi di quarta e quinta elementare e delle classi di prima media, oltre che docenti interni ed esperti, per attivare un percorso didattico interdisciplinare ed interattivo che renderà protagonisti gli studenti e le famiglie nell’importante azione di risparmio energetico presso le proprie abitazioni. Gli studenti, opportunamente formati tramite un percorso ludico-didattico e con l’ausilio di un originale kit (ideato e curato da Ellesse Edu ed offerto e promosso in Italia da Sorgenia) diventeranno veri e propri auditor del consumo energetico domestico e fautori del risparmio di energia e quindi controllori delle corrispondenti emissioni di anidride carbonica. Tale percorso educativo specifico è stato approvato e supportato dal Ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca ed già ha riscosso successo anche in altre realtà regionali e nazionali; esso si basa sul concetto di “gioco-lezione” tenuto dai docenti. Attività scolastica che verrà opportunamente integrata da laboratori pratico-applicativi sulle energie rinnovabili e da ulteriori attività a cura dei tecnici dell’Ufficio comunale del Patto dei Sindaci. Si punta così a formare il cittadino eco-consapevole del futuro e a rispettare gli impegni assunti dai Comuni aderendo al Patto dei Sindaci. ● www.pattodeisindacicalabria.it

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business

L'angolo dell'esperto

Internazionalizzazione delle Imprese: analisi

costi-benefici e profili giuridici di

Paolo Zagami*

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a c.d. “internazionalizzazione” rappresenta oggi una scelta non più rinviabile per le imprese di ogni settore che intendano ampliare il proprio volume d’affari ed aumentare la propria competitività e qualificazione nei confronti degli altri “competitors”. Con tale termine, si indica tradizionalmente l’espansione dell’impresa al di fuori del mercato nazionale di riferimento mediante un complesso processo tecnico e giuridico volto ad offrire beni e servizi a consumatori altrimenti non direttamente raggiungibili. Una impresa che intenda “internazionalizzarsi”, e quindi delocalizzare le sue attività produttive in uno o più mercati esteri, potrà farlo con diversi strumenti ed in diversi modi: in tale ottica, per limitarsi solo ad alcuni esempi, è in crescendo il numero delle società italiane che spostano la sede fiscale in paesi avanti un regime di tassazione privilegiata o che investono i propri capitali acquisendo immobili all’estero o che realizzano una attività di marketing indiriz-

zata ai mercati esteri. Tra queste menzionate ed altre ancora, l’attività probabilmente più importante e remunerativa è rappresentata da quella riguardante il commercio internazionale e l’import-export, su ci si soffermerà in questa sede. Rispetto, in particolare, a tale attività attività di importexport si effettuerà brevemente una analisi costi-benefici delle relative operazioni ed una valutazione dei profili giuridici sulla base delle seguenti ricorrenti questioni: a) perché “internazionalizzare” la propria impresa? b) come fare a realizzare un processo di “internazionalizzazione”? c) quali sono i rischi connessi ad un tale processo? Partendo dal primo quesito, la ricerca di nuovi mercati di sbocco è la via naturale, innanzitutto, per quelle entità commerciali che, da un lato, subiscono la saturazione dei mercati nazionali e, dall’altro lato, hanno la necessità di giustificare un sovradimensionamento produttivo; a questi devono essere aggiunti ulteriori numerosi benefici quali l’opportunità di usufruire di risorse a basso costo, di diversificare il rischio di impresa su più mercati, di accedere più facilmente a nuovi finanziamenti, di venire a contatto con nuove esperienze produttive dalla quali sarà possibile acquisire competenze manageriali, di rendere più appetibile il proprio marchio a livello di immagine, di aumentare la propria competitività anche sul mercato interno e, più in generale, di incrementare il proprio fatturato ed il proprio business. Con riferimento alle transazioni di import-export stiamo infatti parlando di un asset fondamentale del nostro paese tanto che, per limitarsi al solo settore del “food”, questo nell’anno 2011 - su una indagine che ha coinvolto circa 6300 imprese - si è incrementato di circa il 10%, vantando un fatturato di circa 23 miliardi e collocandosi al terzo posto in Europa a ridosso solo dell’in-

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L'angolo dell'esperto

dustria alimentare tedesca e francese. Riguardo poi alle modalità per aprire la propria attività all’estero, normalmente il processo operativo di internazionalizzazione si può sostanziare nella definizione di accordi e di alleanze con soggetti stranieri mediante il supporto finanziario da parte di referenti istituzionali per la partecipazione a fiere o a missioni internazionali ed anche, più in generale, mediante l’attività di networking svolta dai Ministeri, dall’ICE, dalla SACE, dalle Camere di Commercio, da altri enti pubblici a ciò preposti e last but not least da società private, le quali - se non dispongono di fondi pubblici - peraltro si possono spesso avvalere di una maggiore compenetrazione nei mercati cui si vuole accedere. Tuttavia, è evidente che le aziende che molto opportunamente intendano “entrare” nei mercati esteri dovranno all’inizio sopportare dei costi; in questa sede per ragioni di spazio non risulta possibile quantificare tali spese e/o tasse, basti peraltro pensare a quelle concernenti la logistica, il marketing ed i dazi doganali (fermo restando che certamente un notevole abbattimento di tali costi potrebbe realizzarsi ad esempio con la creazione di un consorzio o mediante la sottoscrizione di un contratto di rete). Pertanto, sarai quanto mai opportuno elaborare una ricerca di mercato e prevedere un dettagliato “business plan per l'internazionalizzazione”, prima di intraprendere una tale attività. Passando al terzo quesito sopra posto, e quindi trattando dei rischi legati al processo in oggetto, va precisato che, a fronte delle opportunità e dei vantaggi dell’”internazionalizzazione” sopra evidenziati, l’impresa deve affrontare una serie di rischi aggiuntivi tra i quali, fatti salvi i rischi di tipo “logistico” (in particolare quelli relativi al trasporto delle merci), assumono evidentemente rilevanza le criticità correlate ai profili legali e giuridici della operazione. Bisogna infatti tenere in considerazione come - per effetto di tale processo - andranno ad intersecarsi ordinamenti e legislazioni spesso molto diversi tra loro. In questa prospettiva,

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deve essere valutato che, operando all’estero, l’impresa italiana sarà sottoposta di regola alle leggi del paese straniero e dovrà dunque confrontarsi con diverse legislazioni sulla certificazione dei prodotti (specie se alimentari), con i regolamenti sovrannazionali in uso, con i regolamenti ed i costumi in vigore nel Paese destinatario e con gli eventuali documenti e certificati da fornire in allegato alla merce. Per quanto sopra evidenziato, sarà allora necessaria la predisposizione di dettagliati contratti commerciali internazionali tra i quali - a titolo esemplificativo - quelli di agenzia, di distribuzione, di spedizione e di sfruttamento del marchio. Tali contratti dovranno essere finalizzati a disciplinare e chiarire, tra l’altro, le modalità di pagamento, le correlate garanzie bancarie ed assicurative, la legge applicabile, le modalità di risoluzione di eventuali controversie sull’interpretazione e/o l’esecuzione del contratto, il regime fiscale applicabile, l’eventuale differenza da corrispondere nel caso di svalutazione della moneta estera prescelta, il ricorso a perizie di organismi terzi ed imparziali per l’ipotesi di presunte avarie della merce e le modalità inerenti l’utilizzo di ogni segno distintivo dell’azienda. In definitiva, è da ritenere che – se affrontata con prudenza e cognizione di causa – la “internazionalizzazione” rappresenti in un futuro non troppo lontano la strada obbligatoria di tutte le imprese che, alla ricerca di nuovi clienti e nuovi mercati, intendano stare al passo con la globalizzazione della società moderna. Sulla base delle considerazioni sopra svolte è statocoerentemente dimostrato come la crescita economica di ogni impresa passa proprio attraverso la sua “internazionalizzazione” ed infatti alcuni studi sul tema hanno chiaramente dimostrato come ad esempio le imprese esportatrici rispetto a quelle non esportatrici abbiano in generale una maggiore dimensione misurata in termini di fatturato e di produttività. • * Avvocato Studio Legale Internazionale Zagamilaw

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Tra eccellenze manifatturiere, design e business

Il Made in Italy e il Qatar: un'occasione per la Calabria

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a Calabria, terra di antiche tradizioni, amata, anche per questo, in Italia e nel mondo. Ma non può vivere solo di questa eredità, né potrebbe rinunciare ad esse solo per calcoli settoriali e di breve respiro. L’innovazione, soprattutto quella di rete, riserva all'uomo spazi inimmaginabili per entrare in contatto e in relazione con i suoi simili. Nasce dunque una forma d’interazione a distanza che può essere considerata un’evoluzione, alla stregua della ricerca e la sostenibilità ambientale nello sviluppo economico: la promozione attiva tra le persone, tra imprese, tra istituzioni, tra territori. Elementi, questi, fra loro compatibili, fortemente radicati nella nostra regione e criterio di definizione della qualità, che sarà – ora come in futuro – caratteristica essenziale su cui basare le proprie scelte. Negli ultimi anni si parla con grande frequenza di fare squadra, di network, di organizzazioni flessibili e reticolari. Dal desiderio di promuovere e valorizzare tale formula per accedere ad un mercato estremamente dinamico, nasce l'evento Made in Italy – Qatar, che si svolgerà dal 10 al 13 Maggio 2012 a Doha, Qatar. L’occasione giusta per fare la differenza nasce dal connubio di eccellenza e opportunità: questa esposizione è dedicata al meglio del design italiano in una regione, quella del Golfo, dove l’eccellenza della produzione italiana di arredi e accessori, componenti, corredi e materiali innovativi per interni ed esterni di qualsiasi tipologia di tipologia di ambiente, è estremamente apprezzata. Perché una fiera oggi

Le fiere offrono, oggi, un potenziale enorme dal punto di vista delle Pubbliche Relazioni; il modo con cui vengono presentati i prodotti può senza dubbio avere un’influenza a breve o a lungo termine sullo sviluppo delle vendite. La fiera è un susseguirsi di opportunità da sfruttare. Fra i vantaggi più immediati si possono elencare: posizione sul mercato della propria società, supporto alle attività di vendita, possibilità di ottenere delle percezioni immediate, contatto diretto con il cliente. E’ inoltre un’ottima opportunità per dimostrare differenze e vantaggi dei

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propri prodotti rispetto a quelli dei concorrenti, diventa più facile illustrare soluzioni complesse e creare maggiore interesse nei potenziali clienti. Essere presenti al Made in Italy - Qatar rappresenta non solo una vetrina ad hoc per la propria azienda in tutta la regione del Golfo, ma anche un’eccezionale occasione per generare importanti contatti, utili per il proprio business.

Silvia Amelia Bianchi Managing Director di SAB Communications

Il Qatar

Con un’economia posta da Ernst & Young al vertice dei Paesi locomotiva del mondo, il Qatar si appresta ora agli investimenti infrastrutturali già condotti ed in fase di realizzazione in tutto il Medio Oriente. Per la realizzazione dei piani di sviluppo edilizio, turistico e industriale sono stati stanziati 186 miliardi di dollari (USD) entro il 2021. Nel primo semestre del 2010 il made in Italy ha inciso per circa 1,5 milioni di euro sulle importazioni qatarine. Troppo poco rispetto al potenziale di un Paese e di una regione “consumatrice”. Attualmente in Qatar vengono costruiti aeroporti, numerosissimi complessi residenziali, ville, centri commerciali, uffici di altissimo livello, alberghi di lusso (5544 nuove stanze entro il 2021), centri ospedalieri all’avanguardia, università e centri culturali. Ricordiamo altresì che il Qatar ospiterà i mondiali di calcio del 2022, con tutto quello che ciò comporta in termini di modernizzazione e sviluppo. La prima esposizione annuale Made in Italy – Qatar

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arriva al momento giusto e si propone come prima piattaforma mirata alla promozione del nostro stile e design. Quali i vantaggi di una presenza

Il comitato organizzatore offre una serie di servizi e vantaggi immediati in termini di apertura ad un mercato internazionale ed un quanto più immediato ritorno sull’investimento per gli espositori. Made in Italy – Qatar presenta l’eccellenza manifatturiera italiana alle realtà B2B della regione del Golfo. Oltre al regolare traffico di operatori commerciali, costruttori, ingegneri / architetti, di cui si avvarranno gli espositori, l’organizzatore offre un servizio gratuito di ricerca mirata di potenziali partner per ogni singolo espositore. Gli espositori che ne fanno richiesta possono quindi contare su almeno tre appuntamenti qualificati, con aziende che sono già informate su quanto sarà presentato dall’espositore e che desiderano acquistarne le soluzioni. Pur presentando tutte le caratteristiche di un’esposizione di settore, spirito rigorosamente mantenuto dall’organizzatore qatarino, Made in Italy – Qatar si trasforma nelle ore serali in un evento senza pari: conferenze in cui i nuovi talenti dell’architettura italiana presenteranno i propri progetti più complessi all’ordine degli architetti ed ingegneri qatarino e a costruttori, delizie Made in Italy durante la giornata e serate culinarie realizzate da un team di 10 cuochi italiani con i prodotti che sponsor ufficiali

forniranno direttamente dall’Italia, presentazione delle collezioni di giovani ed innovativi designer con sfilate dedicate ad un pubblico selezionato. Queste ed altre sorprese rendono l’esposizione una eccellente vetrina dello stile italiano in Medio Oriente, ove si genereranno affari in un’atmosfera assolutamente piacevole e stimolante. A fronte di un progetto ben studiato e davvero unico, l’esposizione Made in Italy – Qatar ha ottenuto il patrocinio non oneroso del Ministero dello Sviluppo Economico, della Camera di Commercio ItaloAraba e della Camera di Commercio e Industria di Doha. Con il supporto di tali istituzioni Doha Enterprise Company intende garantire massima assistenza agli espositori, soprattutto a posteriori dell’evento. Le camere di commercio in particolare sono a disposizione per qualunque delucidazione in merito al consolidamento di rapporti commerciali con l’area del Golfo. Oltre a queste importanti legittimazioni istituzionali, Doha Enterprise e Lufthansa hanno siglato un accordo per garantire le migliori condizioni economiche per il volo dall’Italia a Doha. Gli espositori potranno avvalersi di un ulteriore sconto sulle migliori tariffe Lufthansa per la tratta attraverso un portale che la linea aerea ha creato ad hoc per Made in Italy – Qatar. Etichette: architettura italiana, business in medio oriente, camera di commercio di Doha, camera di commercio e industria, camera di commercio italo araba, design italiano in medio oriente, esportazioni italiane in Qatar, fiera made in Italy Qatar, mercato qatarino, ministero dello sviluppo economico, occasione di business in Qatar, ordine degli architetti, patrocinio del ministero dello sviluppo economico, patrocinio non oneroso. Categorie: accessori e oggettistica per la casa, aziende, design, eventi, exterior design, interior design, novità, opportunità di business. • Responsabile marketing e sviluppo Martino Gianfranco info 331 25 01 999 www.ilcentrodellostile.com

www.madeitaly-qatar.com (redazionale)

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n appuntamento dal notevole significato culturale, prezioso anche per i suoi originali rapporti con il mondo sociale ed economica, che si rinnova con successo. Nelle scorse settimane si è svolta a Vibo Valentia la terza edizione del Premio Internazionale Lìmen Arte. La mostra d’arte contemporanea ha aperto i battenti venerdì 16 dicembre 2011, alle ore 17.00, ed è stata ancora una volta proposta dalla Camera di Commercio di Vibo Valentia per lanciare un’immagine positiva della città, della provincia e dell’intera regione. Confermata anche

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la suggestiva location: lo storico Palazzo Enrico Gagliardi, nel centro storico della Città. Alla presentazione ufficiale dell’evento, nel corso di un’apposita conferenza stampa, il commissario dell’Ente, Michele Lico, il direttore artistico del Premio Giorgio Di Genova, l’assessore regionale alle Attività produttive Antonio Stefano Caridi, l’assessore comunale al Turismo Pasquale La Gamba, il notaio Rocco Guglielmo presidente della Fondazione Mimmo Rotella e Rosanna Caputo per la Soprintendenza ai Beni Storici Artistici e Etnoantropologici della Calabria. Il premio, sotto la collaudata direzione artistica del professor Di Genova, forte del successo e dei consensi delle due annualità precedenti, è cresciuto ancora, ampliando la partnership, il numero degli artisti partecipanti, gli spazi espositivi e i settori che hanno caratterizzato la mostra, per un’of-

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Prosegue con successo l’esperienza che coniuga arte, società e sviluppo del territorio

Vibo, Lìmen Arte alla sua terza edizione: più ricca ed aperta anche ai giovani calabresi

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Il commissario della Camera di Commercio, Michele Lico: “Prestigioso veicolo culturale per promuovere le positività e l’economia della nostra città e dell’intera regione. Un premio che diventa sempre più internazionale con opere provenienti da diversi paesi e continenti” ferta sempre più varia, interessante e attrattiva. In quest’ultima edizione, infatti, rispetto alle 93 dell’anno precedente, sono state ben 110 le opere in rassegna. Sono passate, poi, da cinque a sette le sezioni in cui è stata organizzata la collettiva che quest’anno, ha occupato ben due piani di Palazzo Gagliardi. La sua strutturazione ha presentato ancora una sezione a tema, dedicata in questa edizione a Lettering, scrittura e immagine; confermate, poi, le consuete sezioni Artisti Italiani; Artisti stranieri; Scultura; Artisti Emergenti. A queste si sono aggiunte due importanti novità: una sezione per le Giovani promesse calabresi (che ha presentato una selezione di studenti delle Accademie d’Arte di Catanzaro e Reggio Calabria) e una eccezionale sezione-omaggio a Mimmo Rotella, con una selezione di 20 pregiate opere del grande maestro catanzarese, con testo critico della professoressa Teodolinda Coltellaro, ottenute grazie alla disponibilità e alla sapiente regia della Fondazione Mimmo Rotella e del suo presidente Rocco Guglielmo che ha arricchito, con la sua presenza, la rete delle collaborazioni di cui Lìmen Arte si avvale. «Il Premio Internazionale Lìmen Arte – ha sottolineato

il Commissario Michele Lico durante la conferenza stampa di presentazione – si conferma prestigioso veicolo culturale per promuovere le positività e l’economia della nostra città e dell’intera regione; un premio che diventa sempre più internazionale con opere provenienti da diversi paesi e continenti, ma anche più ricco di espressioni di un’arte contemporanea straordinaria e intrigante nel suo modo di comunicare sensazioni ed emozioni. Lìmen Arte, anche quest’anno, si conferma laboratorio di idee e di sperimentazioni per potenziare l’offerta culturale, sociale ed economica del territorio, partendo proprio dalla comune contemporaneità; un percorso che attraversa “le soglie” del passato del presente, del futuro, tra il mito indimenticabile di Rotella e gli artisti nazionali ed internazionali di questa epoca, con uno spaccato interessante sulle promesse dell’arte moderna calabrese, che vogliamo, anche così, possano trovare sempre più affermazione nei più importanti circuiti di settore. L’effetto ulteriore, non meno rilevante, è poi quello di implementare la collezione d’arte contemporanea della Camera di Commercio che si arricchirà, così, di nuove opere per una esposizione permanente presso la sede dell’ente a vantaggio di tutta la collettività». ►

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Un momento della presentazione dell’edizione 2011 del Premio Lìimen Arte

«Lìmen Arte è un evento prestigioso per tutta la Calabria – ha detto l’Assessore regionale Antonio Stefani Caridi –. La Camera di Commercio di Vibo Valentia con questo appuntamento orami consolidato e di successo ha dato e dà prova di lungimiranza e di grande e lodevole capacità organizzativa. E’ su questi progetti che dobbiamo contare per rinvigorire la nostra proposta culturale, per dare dinamicità alla nostra economia, per proiettare un’immagine della nostra terra moderna e competitiva». «L’opportunità offerta da Lìmen Arte di presentare una sintesi delle opere del Maestro Rotella – ha dichiarato il Notaio Guglielmo - ha per noi un grande valore, considerato che il maestro spesso ha trovato proprio fuori dalla sua terra maggiori momenti di considerazione e celebrazione. La Camera di Commercio, con la proposta della sezione omaggio a Mimmo Rotella, ha colto il senso della contemporaneità del valore di un grande artista che tutto il mondo riconosce tale e che così, anche i calabresi, avranno buona occasione di apprezzare”. L’incontro è stato concluso dal Direttore Artistico del premio che ha intrattenuto i presenti sugli aspetti più tecnici del premio ma anche con interessanti considerazioni sull’arte. «Da tempo sono solito sottolineare – ha detto il prof. Di Genova – che dell’arte contemporanea i più conoscono solo la punta dell’iceberg, nella quale, purtroppo, non tutti i nomi, piuttosto noti, sono artisti autentici, nonostante il mercato li avalli come tali. Ecco, penso che i dipinti, le sculture, le installazioni,e

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gli ambienti proposti con Lìmen Arte potranno contribuire a far emergere una parte dei nove decimi sommersi dell’iceberg dell’arte contemporanea, e questo è una grande cosa». Nell’ambito del Premio Lìmen Arte anche quest’anno è stato programmato il coinvolgimento del sistema scolastico con la lectio magistralis del prof. Di Genova “La frantumazione del linguaggio nell’arte del ‘900” che si è tenuta giovedì 15 dicembre, al liceo Artistico “D. Colao” di Vibo Valentia, e nel corso della quale sono stati particolarmente coinvolti gli studenti degli istituti scolastici della provincia. L’inaugurazione del Premio Internazionale Limen Arte si è tenuta venerdì 16 dicembre, a partire dalle ore 17.00, al Palazzo comunale Enrico Gagliardi, dove la mostra d’arte contemporanea è rimasta aperta fino al 29 gennaio 2012. Come già accennato, al Liceo Artistico “D. Colao” di Vibo Valentia il Prof. Giorgio di Genova, Direttore Artistico del premio, ha tenuto la lectio magistralis “La frantumazione del linguaggio nell’arte del Novecento”, fornendo alla platea costituita da docenti e studenti dello stesso Istituto, del Liceo Scientifico e dell’Istituto Magistrale, input importanti per comprendere le evoluzioni artistiche del periodo e per decodificare il linguaggio dell’arte contemporanea che spesso, ai più, appare ermetico e difficile da comprendere, ma che, invece, si rivela nel suo fascino con la percezione delle emozioni e dei messaggi racchiusi nelle opere. Un incontro, questo, significativo e apprezzato per l’alta valenza culturale dell’intervento

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del Prof. Di Genova che è uno tra i più autorevoli critici a livello nazionale, autore della Storia dell’Arte Italiana del ‘900 che, giunta al nono tomo, costituisce l’impresa editoriale più grande finora realizzata sulla produzione artistica del XX secolo in Italia. «Nel XX secolo – ha spiegato Di Genova – a differenza dei precedenti periodi in cui ogni secolo si connotava per un preciso linguaggio (così il 300 gotico, il 400 rinascimento, per arrivare al 600 barocco) si assiste invece alla frantumazione delle tendenze linguistiche e questo perché, essendo finita la committenza pubblica, l’artista, divenuto committente di se stesso, può esprimere liberamente la propria individuale creatività. Da qui la varietà delle espressioni che spaziano dall’iconico all’aniconico alla collateralità». Intorno

a questo concetto si è sviluppata quella che Di Genova, più che una lezione, ha voluto fosse un momento di confronto, soprattutto con gli studenti, che hanno dato vita ad un vivace dibattito con domande tecniche ma anche, sollecitando il professore a narrare esperienze personali di critico d’arte, di curatore di mostre, di avventure e disavventure di cui è stato protagonista o spettatore nell’affascinante mondo dell’arte e degli artisti che, questo mondo, con il loro estro animano e connotano. L’iniziativa si è arricchita dei contributi di Lara Caccia, storico dell’arte, che ha introdotto i lavori; di Pietro Gentile, dirigente scolastico del Liceo Artistico, che ha ospitato la riunione, di Antonio Pujia Veneziano, professore dello stesso Liceo oltre che egli stesso valente artista. ● ►

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Spazio ai giovani, anche di origine calabrese cinio di

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Gli artisti premiati della terza edizione di Lìmen Arte iale

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Le opere vincitrici sono esposte nella sede della Camera di Commercio di Vibo Valentia

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abato 14 gennaio 2012, nell’ambito della terza edizione del Premio Internazionale Lìmen Arte (anno 2011), a Palazzo Gagliardi di Vibo Valentia si è svolta la cerimonia di premiazione degli artisti vincitori. Un momento non solo celebrativo ma anche utile per rinnovare la valenza di un evento importante per il territorio e per la sua economia, che registra un crescente consenso di critica e di pubblico e l’apprezzamento degli stessi artisti partecipanti, come quelli presenti alla cerimonia, che al Commissario della Camera di Commercio Michele Lico hanno espresso plauso per l’iniziativa, per la sapiente regia del Direttore Artistico Giorgio Di Genova, per l’autorevolezza, l’autonomia, la correttezza e l’autenticità nelle scelte, per la perfezione dell’allestimento – definito degno delle migliori e più importanti mostre internazionali –, per la professionalità e la puntualità organizzativa e per il coinvolgimento delle scuole, e quindi dei giovani, con performance di grande spessore artistico ed umano. Alla cerimonia di premiazione hanno presenziato lo stesso Commissario della Camera di Commercio Michele Lico; il Direttore Artistico Di Genova; il Presidente della “Fondazione Mimmo Rotella” notaio Rocco Guglielmo; i critici Enzo Le Pera e Lara Caccia. Quasi tutti presenti gli artisti risultati vincitori e molti di quelli a cui è stata riconosciuta la menzione speciale. Tra i primi Anna Maria Bova, Antonia Ciampi, Jeannette Rutsche, Alessandro Badolato, Valentina Trifoglio; tra i secondi Gennaro Sardella, autore il giorno prima dell’apprezzata performance “Se mi dai una mano ti faccio il caffè” al Liceo Artistico di Vibo Valentia; Helena Kroftovà Leisztner, Giovanni Balderi.

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Anche in questa terza edizione di Lìmen Arte l’attribuzione dei premi, per ciascuna delle sette sezioni costituenti la mostra, è stata effettuata da una composita commissione di critici e di esperti. Nel dettaglio, all’esito delle valutazioni, questi gli artisti premiati e quindi le opere vincitrici con le relative motivazioni: Sezione “Lettering, scrittura e immagine”: Annamaria Bova – Senza titolo, 2006, mista, cm 45x150 – «per l'originale composizione architettonica del lettering tipografico e la ricercata e raffinata varietà cromatica». Sezione artisti italiani: Antonia Ciampi – Lìmen, 2011, legno, gomma piuma, tela, acrilico e piombo, cm 150x150 «per la particolare evoluzione calligrafica del segnismo impaginato con trasposizione oggettuale di evidenti riferimenti a un libro aperto». Sezione artisti stranieri: ex aequo: Virginia Ryan – “Topography of the Dark/Square 2”, 2008, assemblage, cm 150x150x5 - «per l'impositivo impatto tattile e visivo del bassorilievo costituito dall'agglomerazione di sandali infradito trouvès sulle spiagge dell'Africa; attraverso il monocromo nero l'artista restituisce simbolicamente, anche usufruendo dell'horror vacui, una condizione esistenziale»; Jeannette Rutsche (Sperya) – “Fuoco”, 2009, geometria frazionaria – stampa fotografica su tela, cm 100x70- perché «utilizzando la matematica frattale l'artista svizzera è riuscita a ottenere suggestive epifanie luminescenti di grande fascinazione». Sezione scultura: Giampaolo Di Cocco - “Leviathan”, 2011, lamiera di alluminio e piombo su supporto ligneo, cm 200x120x60 - con la motivazione «l'opera si impone sia per la sua tecnica esecutiva sia per i risvolti simbolici, nonché alchemici, combinati in

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Foto sopra, il maestro Sardella parla agli studenti vibonesi A sinistra un primo piano dell’artista napoletano Gennaro Sardella

direzione positiva di una trasposizione della figura mitica del leviatano». Sezione calabresi: Santo Alessandro Badolato (Bado) – “Aero-grafia 2”, 2011, gesso, pigmento e circuiti stampati su pannello, cm 130x130x10 – perché «l'artista originalmente coniuga nella sua “plastica” cellula il microcosmo elettronico ed il macrocosmo urbano». Sezione promesse calabresi: Valentina Trifoglio – “Stati d'animo”, 2011, body-painting, video-proiezione, fotografia, cm 70x100x1 - con la motivazione «in una felice combinazione tra foto e segnismo la giovane artista ottiene visivamente una quasi scomparsa dell'immagine del femminile nella dimensione sociale, che psicologicamente viene affidata alle dinamiche spirali delle grafie segniche che si fanno tatuaggi epidermici». Le menzioni speciali sono state attribuite, in dettaglio, ai maestri: Delio Gennai, Gennaro Sardella, Helena Kroftovà Leisztner, Giovanni Balderi, Maki Nakamura, Barbara Bonfilio, Elena Salvati.

Le opere degli artisti premiati, come ha ricordato Michele Lico specificando le finalità di Lìmen Arte, dalla conclusione dell’evento, sono state esposte presso la sede della Camera di Commercio di Vibo Valentia, implementando il patrimonio di quella che si sta configurando come una interessante Galleria d’Arte Contemporanea che l’Ente vuole offrire in fruizione alla collettività come testimonianza tangibile di una concreta azione di visibilità e sviluppo del territorio attraverso un’offerta culturale riconosciuta di elevato spessore e accreditata nei più importanti circuiti di settore. Non si può non ricordare, come accennato, l’apprezzata performance dell’artista Gennaro Sardella al Liceo Artistico “D. Colao” di Vibo Valentia sempre nell’ambito della terza edizione del Premio Internazionale Lìmen Arte. La Camera di Commercio anche quest’anno ha voluto offrire accanto alla mostra d’arte contemporanea che si è tenuta a Palazzo Gagliardi fino al 29 gennaio 2012, momenti di relazioni dirette tra i protagonisti del Premio e i giovani studenti del territorio, per avvicinare quest’ultimi all’arte, offrendo strumenti diretti ed autentici di interpretazione e di comprensione del suo linguaggio espressivo. All’incontro con il maestro Sardella, presenti il Dirigente Scolastico del Liceo Artistico Pietro Gentile e il docen►

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Annamaria Bova e il direttore artistico del Premio Lìmen Arte, Giorgio Di Genova

Antonia Ciampi e il commissario della Camera di Commercio di Vibo Valentia, Michele Lico

te Tonino Pujia, tra l’altro egli stesso valente artista, hanno partecipato studenti dello stesso istituto ospitante e quelli del Professionale per i Servizi Turistici, Commerciali e della Pubblicità di Vibo Valentia, coinvolti dall’artista napoletano in un dialogo di parole ed emozioni lungo il racconto della sua vita personale e delle sue esperienze professionali, con precisi riferimenti al valore dell’arte, alle sue evoluzione e all’essere artista oggi e a volerlo essere fuori dagli schemi e da inutili forme di autoreferenzialità. Storie, aneddoti, esperienze, raccontate con tono serio ma anche a tratti scanzonato, con la verve di autentico napoletano che, cresciuto in una famiglia numerosa e semplice della Napoli di cinquanta anni fa, ha poi girato il mondo trasportato dalla sua inquietudine e curiosità artistica verso nuove esperienze di confronto e di novità espressive. Nei suoi racconti le prime difficoltà ma anche le grandi soddisfazioni, l’incontro con i più quotati artisti (di cui è diventato anche amico), le più importanti esposizioni negli aspetti creativi ed organizzativi, la considerazione crescente e i successi che hanno segnato fin ora il suo percorso artistico che non gli hanno fatto perdere, però, la sua umiltà e la sua essenza di uomo libero, e la convinzione che il vero potere sta nella forza della conoscenza e della cultura, valori che anche per l’artista sono importanti perché veicolo e strumenti di integrazione e relazione. Mes-

saggi forti e positivi, questi ha lanciato Sardella ai giovani presenti, invitandoli a concentrarsi sulle proprie ispirazioni e non sull’apparire, sul valore dei rapporti personali e delle emozioni, anche quelle che l’arte esprime e trasmette in tutte le sue forme e i suoi linguaggi. «L’artista – ha detto Sardella – non è solo quello che dipinge o crea un’opera d’arte. Ognuno è un’artista nel suo modo di fare individualmente creativo, anche nel suo lavoro quotidiano quando l’approccio è di partecipazione e relazione». Sardella si è poi intrattenuto in un momento di laboratorio con gli allievi delle ultime classi durante il quale ha presentato alcune sue opere soffermandosi sui materiali utilizzati, sui procedimenti tecnici, e su altre curiosità sollecitate dagli stessi ragazzi, invitandoli a seguire le con senso critico e partecipativo le iniziative artistiche, approfittando di tutte le valide occasioni offerte anche sul territorio, come il premio Lìmen Arte che è da considerare un appuntamento atteso e interessante. Il Maestro Gennaro Sardella ha concluso l’incontro dicendo: «Sono venuto con la valigia vuota e me ne vado con la valigia piena. Ho ricevuto da voi più di quanto io vi abbia dato. Porto i vostri sguardi di curiosità, interesse, meraviglia impressi nel mio cuore. Siete voi la nostra forza, inseguite i vostri sogni, lottate per realizzarvi e, soprattutto, non piegatevi mai. Grazie». ●

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Il maestro Gennaro Sardella e Michele Lico

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Giovanni Balderi e il commissario Michele Lico

Grande chiusura della terza edizione di Lìmen Arte con la visita del famoso critico e professore

Apprezzamenti di Vittorio Sgarbi e un ricordo di Mimmo Rotella Un appuntamento crescente in qualità e presenze, capace di coinvolgere soprattutto i giovani

Valentina Trifoglio e Michele Lico

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l Premio Internazionale Lìmen Arte, promosso dalla Camera di Commercio di Vibo Valentia, ha concluso la sua terza edizione con un ritorno eccezionale e inaspettato, a suggello del crescente successo di credibilità che l’evento va conquistando di anno in anno nei più importanti circuiti di settore. A Palazzo Gagliardi, a visitare la mostra d’arte contemporanea, rimasta aperta al pubblico fino al 29 gennaio 2012, è infatti giunto, e di nuovo, il noto critico d’arte Vittorio Sgarbi, già presente all’inaugurazione della scorsa seconda edizione. Il professore, che si trovava nella vicina cittadina di Spilinga per presentare la sua ultima produzione letteraria, non ha indugiato ad accogliere l’invito rivoltogli dall’Ente e dal Direttore Artistico Giorgio Di Genova e in tarda serata è appositamente giunto in città accompagnato dello stesso sindaco di Spilinga, Francesco Barbalace. E così, quasi alle dieci di sera, Palazzo Gagliardi ha aperto eccezionalmente i battenti per accogliere Sgarbi che con interesse ed attenzione ha passato in rassegna le opere d’arte contemporanea esposte al primo piano e poi, con altrettanto coinvolgimento, quelle al piano superiore, nella sezione speciale dedicata a Mimmo Rotella. Sollecitato ad esprimere le sue impressioni e le sue valutazioni non ha mancato di ribadire il suo compiacimento per l’iniziativa, che ha definito una “geniale intuizione del Commissario Lico ai fini della valorizzazione dell’arte, della visibilità del territorio e della fruibilità dello splendido Palazzo sede ►

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della mostra” e “per la scrupolosità e la coerenza che, anche quest’anno, hanno caratterizzato la scelta delle opere, a conferma del metodo rigoroso del Direttore Il famoso critico d’arte e professore Vittorio Sgarbi ha Artistico Di Gevisitato la terza edizione di Lìmen Arte. Espressi giudizi nova, a cui ricomolto positivi. Un ricordo del grande artista catanzarese Mimmo Rotella nosco impegno e capacità e l’essere di ampie vedute, come ha ampiamente dimostrato in questa sua esperienza vibonese”. “Lìmen Arte – ha aggiunto il grande critico d’arte - mantenendo alta la qualità delle sue proposte, ha il merito di dare opportunità di espressione a tanti artisti che non sempre hanno di queste occasioni. Il constatare poi che qui vedo integrati artisti che non ho potuto invitare alla recente Biennale, mi convince ancor di più della validità di questa lodevole iniziativa che potrebbe essere da traino per ulteriori appuntamenti da realizzare, sempre in questo splendido palazzo, in altre stagioni e per tutto l’arco dell’anno, magari pensando anche a gemellaggi con manifestazioni culturali di altre città italiane e internazionali”. Chiamato, quindi, ad

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esprimersi sull’arte di Mimmo Rotella ha detto: “Mimmo Rotella era mio amico. E’ stato un uomo che ha avuto una trovata geniale, il decollage, che è poi diventata la sua carta di identità. E’ stato ed è un grande maestro, grande calabrese secondo solo a Mattia Preti. Onore al geniale Rotella”. E così con l’autorevole firma del professore Vittorio Sgarbi sul libro presenze della mostra si è conclusa anche la terza annualità del Premio Lìmen Arte che, come consuetudine, ha proposto prestigiosi appuntamenti culturali in collaborazione con il Liceo Artistico “D.Colao” di Vibo Valentia, particolarmente coinvolgendo i giovani studenti delle scuole vibonesi nella lectio magistralis del professore Giorgio di Genova su “La frantumazione del linguaggio nell’arte del Novecento”; la performance dell’artista Gennaro Sardella “Se mi dai una mano tifaccio il caffè”; l’incontro con il critico d’arte Teodolinda Coltellaro su “Mimmo Rotella. Attualità e modernità di una storia creativa contemporanea”. Ma quest’anno il Premio Lìmen Arte accanto alla prestigiosa presenza di Vittorio Sgarbi, ha registrato altri ritorni, richiamati da ricordi che sulla scia dell’arte hanno segnato tracce indelebili non solo dal punto di vista professionale, quanto soprattutto, umano ed emozionale. Così è tornato in visita il maestro Francesco Cinelli, autore lo scorso anno della performance coi “manichini viventi”. E’ tornato per rincontrare i suoi performers, i ragazzi del Liceo artistico cittadino, con i quali, presso la stessa scuola, si è intrattenuto un’intera mattinata. E’ anche appositamente tornato per Lìmen Arte Rubén Navas Sastre (Università di Valladolid, Spagna), presente al Premio lo scorso anno per una Borsa Lavoro, un tirocinio di formazione, realizzato nell'ambito del Programma “Leonardo da Vinci”. Tutto questo segno che il Premio Internazionale Lìmen Arte della Camera di Commercio compie appieno la sua mission coniugando la valorizzazione dell’arte -quale valore culturale ed economico- all’attrattività del territorio in termini di relazionalità ed accoglienza. ●

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Un innovativo progetto didattico

Nuova edizione dal 13 al 18 aprile di Travel game on board «Abbiamo creato una seconda edizione per i numerosissimi istituti che non hanno potuto aderire nell’edizione di marzo che ha registrato il tutto esaurito» di

Rita Macrì

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aranno oltre 1.000 i ragazzi di 15 Istituti secondari di secondo grado di tutte e 5 le province calabresi protagonisti della prima edizione di Travel Game on board in programma dal 13 al 18 marzo. Si tratta di un progetto didattico innovativo all’insegna della cultura e dello spirito di squadra organizzato da Planet Multimedia e Grimaldi Lines Tour Operator. I partecipanti viaggeranno alla volta di Barcellona a bordo della moderne navi Grimaldi Lines, con partenza da Civitavecchia. Nel corso della navigazione gli studenti potranno mettersi alla prova con il gioco a quiz “Il Cervellone”, personalizzato per l’occasione con domande relative ai programmi scolastici, con quesiti di cultura generale e con giochi di abilità e ingegno: ogni partecipante giocherà individualmente ma rappresenterà il proprio istituto.

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Al termine del viaggio, prima di rientrare in Italia, si disputerà la manche finale e verranno proclamati l’alunno e la scuola vincitrice della prima edizione del torneo Travel Game on board ai quali saranno consegnate in premio le preziose opere del maestro orafo crotonese Michele Affidato e alcuni buoni per le loro vacanze presso il Grand Hotel Paradiso di Catanzaro. «Si tratta di un viaggio d’istruzione unico – ha spiegato l’amministratore di Planet Multimedia – in quanto per la prima volta più istituti avranno la possibilità di partecipare e condividere emozioni e sensazioni. Un evento innovativo grazie all’utilizzo della tecnologia ARS Power, una grande sfida tra tutte le scuole presenti che fonderà cultura, divertimento, socializzazione e spirito di squadra. Interessante il prezzo del pacchetto: a prova di crisi. Abbiamo già organizzato a grande richiesta delle scuole che non sono riuscite a partecipare all’edizione di marzo la seconda edizione dal 13 al 18 aprile.

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Un innovativo progetto didattico

Il programma è identico a quello di marzo. La nostra società è da sempre particolarmente attenta alle esigenze di questo specifico target e consapevole dell’importanza della formazione per le nuove generazioni». «A Barcellona un paio di giorni saranno dedicati – ha proseguito l’amministratore di Planet Multimedia – alla visita della città e dei suoi capolavori artistici e architettonici, in bus privato e con guida in lingua italiana. Sono previste inoltre le escursioni a Figueras e Girona, due tra le più note località catalane. Durante il periodo delle attività programmate articolato in 6 giorni, i ragazzi vivranno insieme un viaggio culturale con l’ intento di orientare comportamenti maggiormente consapevoli tra gli adolescenti e capire i valori della sana competizione e del confronto». Riguardo la tecnologia Laura Gambino, Planet Multimedia, ha precisato: «Ars Power è uno strumento multimediale disponibile finalmente anche per le scuole, che consente ai docenti di interagire con gli studenti effettuando test di verifica in tempo reale e senza più utilizzare carta e penna. Con i più avanzati sistemi di Audiens Responce System è possibile raccogliere informazioni attraverso una centralina, un software e pulsantiere senza fili. Il sistema Ars Power è personalizzato dal docente secondo gli argomenti di interesse relativamente al programma di studi e consente, in maniera semplice ed intuitiva, di valutare il livello di apprendimento raggiunto dalla classe e dal singolo studente. A fine di ogni sessione Ars Power mostra un report approfondito e fornisce una serie di statistiche e preziose informazioni, consultabili anche successivamente attraverso un’area riservata dedicata». A proposito dello strumento Ars Power il dirigente Ma-

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rio Antonio Gallo dell’Istituto superiore Luigi Costanzo di Decollatura, una delle scuole che ha utilizzato per un giorno tale strumentazione, ha dichiarato: «La scuola ha già subito un grande ritardo imperdonabile perché il personale scolastico ha capito tardi che l’informatica poteva essere un supporto prezioso per noi addetti ai lavori. I più recenti strumenti devono potenziare la vecchia didattica, la devono supportare. Le nuove generazioni sono ormai abituate ad utilizzare le innovative tecnologie e i docenti devono imparare ad utilizzare gli strumenti di comunicazione abituali dei ragazzi. Lo strumento Ars Power utilizzato nei viaggi aumenta la componente culturale di un viaggio d’istruzione». Molto positivo per il dirigente scolastico lo sforzo al contenimento dei costi il che favorisce l’obiettivo della più amplia partecipazione degli studenti. Anche il professore referente dei viaggi d’istruzione Francesco Volpe ha apprezzato il Travel Game che ha definito «un’esperienza interessante per i ragazzi perché riesce a coniugare l’aspetto ludico con quello didattico. I nostri studenti sono stati entusiasti di partecipare a scuola alla prova con Ars Power e in molti hanno manifestato la volontà di partecipare al viaggio Travel game per sfidare le altre scuole partecipanti. Barcellona è una splendida città d’arte». Riguardo Ars Power il prof. Volpe ha precisato: «Utilizzo i test strutturati a risposta multipla come strumento di verifica. Ars Power consente a noi docenti di velocizzare i tempi per la correzione e di addestrare i ragazzi a reazioni più immediate dovendo rispondere in velocità alle domande proiettate sullo schermo. Inoltre la sfida tra più classi e lo stare insieme agli altri consente agli studenti di superare le barriere personali della timidezza e i complessi di inferiorità che caratterizzano spesso l’età adolescenziale». ●

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Vedrà la luce a giorni un nuovo importante saggio storico di Francesco Tigani Sava

Massoni e Giacobini di Calabria: l’avventura di Antonio Jerocades L’abate, originario di Parghelia, visse con intensità le più importanti vicende politiche e culturali della fine del Settecento, e in particolare della Repubblica Napoletana del 1799

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n importante volume di Francesco Tigani Sava sul massone calabrese Antonio Jerocades da Parghelia è in corsa di stampa a cura della casa editrice Sensazioni Mediterranee di Catanzaro. L’avvincente personaggio, analizzato dall’autore in tutta le sue versatili sfaccettature, conserva nelle pagine del Tigani Sava un notevole fascino nonostante le numerose ombre che ancora oggi offuscano la sua persona per vicende nelle quali rimase coinvolto in alcuni difficili passaggi della sua inquieta esistenza. Non è quindi strano, né inverosimile, se, ricostruendo le vicende della sua avventurosa vita e i suoi multiformi rapporti con potenti personaggi del tempo e ancor più con le difficili congiunture storiche nelle quali ebbe spesso dei ruoli non del tutto marginali, l’esuberante abate viene esaltato di volta in volta come fedele pastore della Chiesa e condannato nello stesso tempo per il suo radicale anticlericalismo, salutato come “il bardo della massoneria” e malvisto da vasti settori della stessa organizzazione per la sua devianza dai tradizionali canoni non contaminati da istanze rivoluzionarie e sov-

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vertitrici, ritenuto, per sua stessa ammissione più volte sottoscritta devoto suddito di Ferdinando di Borbone e sostenitore dell’istituzione monarchica come unica forma di organizzazione politica in grado di dispensare giustizia e benessere ai popoli e manifestamente sorpreso a sostenere la validità degli ideali repubblicani di matrice francese, ma pur sempre, alla fine, giacobino e antiruffiano nel 1799 fino al punto da pagare col carcere e l’esilio la coerenza ai suoi ideali di libertà e a dover piangere per il sangue versato sul patibolo da alcuni suoi stretti famigliari condannati a morte dal governo borbonico. Processato più volte, più volte rinchiuso in carcere, esule in Francia, sempre in contrasto per motivi economici con gli stessi suoi famigliari, amico di potenti personaggi laici ed ecclesiastici, ma anche odiato e perseguitato dalle varie gerarchie sacre e profane, non riuscì mai a far parte, se non in modo occasionale, di un gruppo politico omogeneo preferendo giocare le carte di una vita abbastanza travagliata da esasperato individualista. Questo antesignano dei fermenti antiborbonici e anticleri-

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cali che avrebbero caratterizzato alcuni decenni dopo i tragici avvenimenti del 1799 i primi moti risorgimentali nacque nel 1738 a Parghelia, piccolo casale di Tropea, da Andrea, buon pescatore e sfortunato mercante, e dalla sua seconda moglie, la saggia e infelice Antonia Pietropaolo. Ebbe due fratelli, Vincenzo, col quale sarà sempre in conflitto per motivi di interessi economici e Domenico morto nelle lontane Antille dove si era recato per fare fortuna. Una sorella era andata sposa a F. Mazzitelli, che assieme al fratello Antonio era titolare di una sorta di agenzia di spedizioni a Marsiglia città nella quale il Jerocades verrà iniziato ai misteri massonici. Il padre Andrea, per dare prestigio alla famiglia, destinò Antonio alla carriera ecclesiastica per cui lo mandò a studiare presso il seminario della vicina Tropea dove fra i molti valorosi insegnanti il Jerocades poté conoscere ed apprezzare Andrea Serrao il futuro vescovo di Potenza trucidato dai sanfedisti nel 1799. Dal Seminario, dove il Jerocades mostrò viva intelligenza negli studi e sincera devozione alla Chiesa, iniziò ben presto anche una corrispondenza epistolare col celebre Antonio Genovesi. La scelta del padre non era piaciuta tuttavia ad Antonio che, diversi anni dopo, in una sua autobiografia considerata finora inedita e che Francesco Tigani Sava ripubblica per la prima volta in questo sua opera, dichiara con molta amarezza di non aver mai accettato la Francesco Tigani Sava scelta del padre in contrasto con i suoi “pregiati diletti" che erano "il corso e la caccia, il nuoto e la pesca, talché, odiando implacabilmente la scuola e il maestro, vivea più volentieri nei monti e nei lidi" Nel seminario di Tropea, ricevuti gli ordini sacerdotali, fu protagonista di uno scandalo che coinvolse i dirigenti dell’Istituto, lo stesso vescovo e il corpo insegnante. Accusato di aver praticato pratiche sodomitiche con i giovani allievi,

fu costretto a lasciare immediatamente Tropea per evitare un processo che in verità nessuno voleva venisse celebrato per non rendere di pubblico dominio episodi di malcostume che non giovavano certo al buon nome del seminario. Confidando nel sostegno di Andrea Serrao e sull’aiuto di Antonio Genovesi abbandonò i progetti culturali ideati per offrire ai giovani di Parghelia una formazione culturale alternativa a quella fornita dalla Chiesa e si rifugiò a Napoli dove pare sia stato ospite per qualche tempo dello stesso Genovesi che gli offrì l’occasione di frequentare le sue lezioni e di conoscere altri allievi che presto sarebbero diventati famosi nel campo degli studi e della politica. A Napoli partecipò attivamente alla battaglia anticuriale di quegli anni a favore della quale scrisse un opuscolo sull’inopportunità di mantenere il vita il rito della “chinea”, l’annuale atto di omaggio richiesto dal Papa al Re. Sollecitato dal Genovesi pubblicò a Napoli nel 1768 il noto Saggio dell’umano sapere ad uso de’ giovanetti di Paralia, un vero e proprio progetto pedagogico innovativo nel campo della pubblica educazione dei giovani del Regno. Nel Saggio, definito dal Croce “vicheggiante”, il Jerocades proponeva infatti un piano di educazione per i figli dei contadini e dei commercianti che considerava, contro il conformismo e il casismo delle scuole ecclesiastiche, fondamentale lo studio della storia, della matematica e delle lingue. Nel 1767 il Genovesi gli procurò un posto di insegnante di “ideologia” presso il collegio Tuziano di Sora dove esercitò il suo incarico per ben tre anni sempre guidato dalla saggia parola del grande maestro che lo sollecitava “di non dar luogo alla calunnia, benché falsa che possa essere, imperciocché la maggior parte degli uomini non cura d'informarsi della verità ►

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delle cose e non si giudica che sopra il rumore comune". e da Le parabole dell'Evangelio. Parafrasi (ibidem, 1782). Ma l’ancor giovane abate non era sempre permeabile I miti antichi e le parabole sono la veste allegorica con la ai saggi consigli e nel 1770 si trovò per la seconda volta quale il Jerocades riveste il suo maggiore impegno: la diffucoinvolto i forma abbastanza grave in un altro scandalo da sione del verbo massonico. A Napoli nel 1783, pubblicò la lui fatto scoppiare nello stesso Collegio che lo ospitava. Nel prima edizione della Lira focense; e Il Paolo o dell'umanità corso dei festeggiamenti per il Carnevale di quell’anno apliberata (Napoli 1783). La Lira focense deve il suo titolo punto, egli compose un Intermezzo, intitolato Pulcinella da alla ripresa della tradizione secondo la quale i Focensi, esuli, quacchero, che fu recitato dagli allievi nell'intervallo di una avrebbero fondato colonie a Marsiglia e a Parghelia, accocomposizione drammatica, e che, secondo D. Martuscelli, munate nella adesione alla massoneria. Nelle liriche in essa aveva avuto una prima redazione, mai apparsa in pubblico, raccolte il Jerocades esprime con un linguaggio in codice come Pulcinella fatto principe, con palese sarcastico riferila sua visione di una umanità destinata a una vita armoniomento a Ferdinando IV che nel suo Regno aveva, sosteneva sa e serena, fondata sull'amicizia, la "fratellanza", la libertà il quacquero, meno autorità di un semplice prete. L’internell’ambito di una natura che eternamente ripete il suo ciclo mezzo non piacque al vescovo di Sora che pretese l’imvitale e distruttore. mediata sospensione del Jerocades e del rettore che aveva Il catastrofismo millenaristico del Jerocades parve tragiconsentito lo spettacolo. Allo scandalo provocato dalla recita camente confermato dal terremoto che si abbatté sulla Casi aggiunsero nel corso dell’inchiesta le già note accuse di labria nel 1783. Colpito nei suoi affetti, offeso dal comporsodomia e di corruzione dei giovani. Fu richiesto l'intervento tamento della Chiesa che a suo giudizio speculava sull’imdi Bernardo Tanucci e fu aperta una "discreta inchiesta" su mane tragedia ricattando la buonafede del volgo ignorante una vicenda resa complessa dai contrasti con mille spregevoli favole circa la dandi natura giurisdizionale tra autorità statanazione eterna, conquistato dalla serenimiti antichi le ed ecclesiastica. tà dei massoni che di fronte al flagello Valutato il rischio di essere sottoposto non trovavano rifugio nei riti celebrati e le parabole a processo per il reato di lesa maestà e di nelle chiese ma nella ragione illuminata sono la veste oltraggio alla religione cattolica, il Jerodal sacro fuoco della libertà, il Jerocades allegorica con la cades, prima che l'indagine si chiudesse, scrisse un’anomala, scandalistica opequale il Jerocades fuggì da Sora e si rifugiò a Napoli. Nel retta che intitolò Il terremoto del Capo 1771, dopo una breve sosta in Calabria (1783), nella quale attaccò con violento riveste il suo e a Messina, raggiunse Marsiglia dove maggiore impegno: sarcasmo il capitolo di Tropea e l'interfu bene accolto da alcuni suoi parenti (i pretazione del disastro come castigo la diffusione del Mazzitelli) e introdotto nelle logge masdivino per le colpe degli uomini, cui il verbo massonico soniche locali, nell’ambito delle quali stavolgo risponde con vane preghiere. Anbilì quei proficui contatti che col tempo che quest’opera che destò subito scandasi sarebbero trasformati in piena ed enlo e sollecitò adeguate risposte da parte tusiastica adesione alla massoneria. Al rientro da Marsiglia di intellettuali reazionari quali soprattutto l’abate Spadea e soggiornò brevemente a Roma quindi accettò di rientrare a l’abate Muscari che scagliarono contro il Jerocades scritti Sora per un periodo di "correzione" e di "quasi carcere" che, velenosissimi, fu ritenuta da sempre inedita fino a quando sotto la sorveglianza speciale del vescovo, si protrasse per il Tigani Sava ebbe l’opportunità di accedere ad una copia a un paio di anni, trascorsi i quali il Jerocades tornò a Napoli. stampa fornitagli dal prof. Meligrana che riproduce in modo Qui aprì una scuola privata di filosofia e archeologia, molto integrale in questo sua opera. frequentata. In sempre più stretto contatto con i circoli masNel 1784 Jerocades si recò per la seconda volta a Marsisonici, strinse rapporti di amicizia con molti intellettuali proglia dove intensificò i rapporti con le logge massoniche logressisti condividendo appieno i loro programmi politici. In cali nell’ambito delle quali rafforzò i suoi propositi di prosequesti anni, soprattutto nel periodo trascorso nel 1775 nella litismo nel Regno di Napoli. Scrisse in questi anni opere che terra natia, Jerocades. compose numerose opere poetiche dehanno come unico fine l’esaltazione degli ideali massonici stinate a confluire nelle raccolte stampate successivamente, (Codice delle leggi massoniche ad uso delle logge forensi, a cominciare da Gli amori di Fileno e Nice (Napoli 1777) Inni di Orfeo esposti in versi volgari, Gl'Inni della Chiesa

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fi, aveva messo profonde radice nel tessuto sociale di quasi romana esposti in versi volgari, Le Odi di Pindaro tradotte tutta la regione. La sua missione di organizzatore di logge ed esposte in versi volgari e tante altre ancora). fu proficua e capillare al punto che il De Medici, inviato nel Il decennio 1770-1780 fu quindi per il Jerocades den1790 in Calabria dal Governo per riferire anche sui fermenti so di avvenimenti e di nuove esperienze culturali. A Napoli politici più o meno latenti in tutto il paese, constatò con un continuò a frequentare assiduamente Francesco Conforti, certo disappunto che anche i più piccoli centri, per l'opera di Domenico Cirillo, Mario Pagano e quella folta colonia di proselitismo del Jerocades, pullulavano di massoni. È anche giovani calabresi dimoranti nella capitale del Regno per vero che negli anni dell’idillio tra gli intellettuali riformatomotivi di studio. Ebbe frequenti contatti con Francesco e ri e la Corte, gli anni in cui si visse la grande illusione della Domenico Grimaldi, entrò in contatto, attraverso canali non rigenerazione della società meridionale condotta sul dopsempre facilmente documentabili, con Leone Luca Rolli, pio binario della lotta antifeudale e anticuriale, il Jerocades Saverio Mattei, Domenico Cavallari, Domenico Malarbì, poté sfruttare a tutto vantaggio dell'organizzazione settaria Gregorio Aracri, Pier Giovanni Salimbeni, Vincenzo de l'interessato paternalistico appoggio della Corte che solo Filippis, Francesco Saverio Salfi, Giuseppe Spiriti, Nicola più tardi farà marcia indietro e perseguiterà quei massoni Zupo, Domenico Bisceglia ai quali lo univano anche i nuoche, avendo abbandonato gli innocui riti e la vieta simbovi principi massonici che egli andava divulgando in Calalogia, si erano convertiti ai principi rivoluzionari di matrice bria e a Napoli. Si accostò, con la solita esuberanza, alla francese. Prima del 1790, il Jerocades poté quindi, con una pubblicistica anticuriale e si applicò nello studiò del Vico certa sicurezza, attaccare i numerecepito, come si evince dalla lettura rosi nemici che si annidavano tra di qualche sua opera “vicheggiante” a sua indole il clero calabrese. Il fervore rivoper dirla con il Croce, non in tutta la combattiva e luzionario, subentrato alla cocente innovatrice profondità del suo pendelusione della ormai constatata siero, ma in modo superficiale, come caparbia, il vivo impraticabilità del gradualismo superficiale era stata la sua adesione desiderio di forzare riformista, costrinse il Jerocades a alla polemica anticuriale, che per il la mano per imporre uscire, come tenti altri, dalla colJerocades, cui probabilmente sfugcomunque quel processo posa ambiguità nata dall'illusione gì il profondo significato politico di poter sconfiggere, con l'appogdell’annosa polemica, si ridusse ad di rinnovamento gio del sovrano, le resistenze frapuno sterile anticlericalismo dissemipolitico e culturale, poste al processo di rinnovamento nato a piene mani in tutta la sua prospinsero il Jerocades a della società meridionale da quelle duzione letteraria. Più intensamente varcare i limiti della più forze che, seppure in declino, povissuta fu invece la sua esperienza tevano ancora, sfruttando il timore massonica che, almeno in un primo elementare prudenza della monarchia per i rivolgimentempo, recepì sotto il profilo mondati di Francia, trovare con essa un no ed esteriore con la conseguente terreno di intesa per una compromissoria alleanza. La sua conformistica devozione al re e al pontefice, anche perché indole combattiva e caparbia, il vivo desiderio di forzare la solo più tardi, non prima comunque del 1783, il Jerocades mano per imporre comunque quel processo di rinnovamento sull’esempio di quanto avveniva nella massoneria di Marsipolitico e culturale di cui la società meridionale avvertiva glia con la quale ebbe sempre frequenti contatti, cominciò pressante il bisogno, spinsero il Jerocades a varcare i limiti a rigettare in parte i simboli e l'esoterismo della setta che della più elementare prudenza. Nel 1792 fu tra coloro che in Francia e in Italia andava trasformando, sotto la spinta brindarono alla libertà sul vascello francese Languedoc andell’esperienza giacobina, le antiche logge in.attive associacorato, sotto il comando dell'ammiraglio francese La Touzioni rivoluzionarie e cospirative. che-Trèville, nel porto di Napoli. Anche in quella occasione Il Jerocades si convertì al nuovo corso e divenne il profeil Jerocades, come del resto tanti altri giacobini napoletani, ta della massoneria meridionale. L'attività massonica del Jenon seppe cogliere il valore politico della missione affidata rocades, almeno per quanto concerne l’azione da lui esercial La Touche-Trèville il quale aveva il compito di evitare tata in Calabria, va considerata tenendo nel debito conto che una radicale rottura tra la Francia e Napoli e di spingere il la setta già da tempo, per opera soprattutto di Pasquale Baf-

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governo di quest'ultima ad assumere una posizione più morbida servendosi, come deterrente, anche degli entusiasmi dei giacobini locali. Nonostante la sua aperta adesione ai principi rivoluzionari francesi, i giovanili errori e la cattiva fama che si era procacciata con i suoi a volte strani comportamenti, nel 1792 Antonio Jerocades, per una serie di circostanze di difficile decifrazione, fu chiamato ad insegnare nell’Università di Napoli in sostituzione dell’amico massone Troiano Odazi che di lì a poco sarebbe rimasto coinvolto nella congiura giacobina e morto suicida (si dice) in carcere. Già “Professore onorario di Filologia” nella stessa Università, il Jerocades accettò il nuovo incarico, una sorta di supplenza, che durò pochi mesi. All’inaugurazione dei corsi di studio, egli lesse un’orazione che più tardi pubblicò col titolo Orazione per l'apertura della Scuola di Economia e Commercio dedicandola a Sua Eccellenza il Signor Marchese D. Ferdinando Corradini Segretario di Stato, e Presidente delle Finanze. Anche questo scritto fu da sempre ritenuto inedito dagli studiosi del Jerocades. Oggi il Tigani Sava, avvalendosi della liberalità del prof. Meligrana che parecchi anni fa gli ha fornito copia del testo a stampa, ha pensato, vista l’importanza dell’operetta, di rieditarla a corredo di una esaustiva analisi critica dell’Orazione. Anche in questa circostanza, Antonio Jerocades restò, come si suole dire, nel guado. Accettò l’incarico universitario ed elogiò nella sua Orazione il re Ferdinando e tutte le istituzioni monarchiche in generale nel mentre da cospiratore dava il suo contributo alle organizzazioni sovversive che agivano, più o meno segretamente, a Napoli e nel Regno. Alla fine, denunciato per il reato di lesa maestà, attività sovversiva, diremmo oggi, ed altri gravi reati, il Jerocades fu arrestato e privato ovviamente dell’insegnamento. Dopo l’arresto del Jerocades “ricoprì la cattedra come sostituto il sac. D. Domenico Genovese sino al 1797, quando, bandito il concorso, essa fu attribuita a Michele Jorio”. Il Jerocades fu quindi tra le prime vittime delle purghe degli anni 1793-95 anche se la pena infettagli, l'esilio nel Convento dei Padri Giurani a S. Pietro a Cesarano presso Mugnano del Cardinale, per un diabolico disegno degli inquisitori, non fu proporzionata alla sua attività cospirativa quale risulta dai famosi Notamenti redatti dalle Giunte di Stato. Da questi documenti si evince anche che il Jerocades — se meritano fede gli atti redatti dai tribunali speciali — con le sue dichiarazioni, compromise alcuni compagni di fede: per dirla in modo più chiaro, tradì per evitare guai peggiori. Un'accusa tremenda per un cospiratore la cui attività

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era nota in tutti gli ambienti rivoluzionari del Mezzogiorno d'Italia e tra i massoni francesi. In seno al movimento non tutti però accettarono la tesi del tradimento del «bardo della massoneria » e avanzarono il sospetto che le confessioni gli fossero state strappate con la violenza. Un fatto è certo: dagli stessi Notamenti e da altre fonti spesso frettolosamente consultate, si evince che il Jerocades rivelò circostanze e fece nomi di personaggi che tutti, e soprattutto la polizia borbonica, già da tempo conoscevano tanto palesi e notori erano stati i rapporti tra i cospiratori, tanto ingenuo ed approssimativo il loro programma rivoluzionario al punto che, un arguto diplomatico veneziano, nel relazionare al suo governo sull'andamento del processo contro i giacobini, con sottile ironia, definì la congiura una «impresa cavajuola» ridicolizzando inquisiti ed inquisitori. Succede però che un antagonismo di parte spesso ci induce a non considerare in modo obiettivo l'organizzazione poliziesca borbonica e tanto meno i sottili giochi di potere che anche i Borboni erano in grado di realizzare. Essi avevano capito che non bastava avere arrestato e processato i giacobini, ma occorreva anche intervenire con altri strumenti per fiaccare il movimento in modo traumatico. E il mezzo migliore fu quello di tenere in vita i cospiratori più noti e carismatici trasformandoli però in spie e delatori. A tale scopo venne infatti divulgato un bando contenente l'elenco completo degli inquisiti «sponte confessi», venne assegnato un assegno mensile ai «delatori» mandati spesso, è il caso del Jerocades, a scontare la pena in ambienti su cui gravavano pesanti sospetti. Il Jerocades verrà esiliato in S. Pietro a Cesarano nel Convento dei Padri Giurani che figuravano fra gli inquisiti per lesa maestà nel 1794. Il Jerocades riprese la sua attività politica a S. Pietro a Cesarano dove, stipendiato dalla Corte, altra finezza, strinse rapporti di imicizia con i giacobini del luogo, piantò l'albero della libertà nel '99, salutò con un'orazione piena di accenti patriottici il drappello repubblicano guidato da Agamennone Spanò che passava per le terre di Cardinale mentre era in pieno svolgimento la campagna militare del cardinale Ruffo. Partecipò, ma a questo proposito non vi è unanimità tra i testimoni, alla battaglia del Ponte della Maddalena e venne rinchiuso, in seguito alla vittoria dei borboniani, nel tremendo carcere dei Granili dove ebbe tra i compagni di sventura Gaetano Rodinò e Guglielmo Pepe. Nel 1800 venne esiliato a Marsiglia dove rimase circa un anno. Rientrato a Napoli, fu successivamente segregato nel Convento dei Padri Liguorini di Tropea dove si spense nel 1803. ●

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Marcellinara (CZ)

Orciano Pisano (PI)

Non tutto va male in Calabria La Cal.Me Cementi SpA, società del gruppo Speziali ringrazia i suoi 250 collaboratori per l’insostituibile contributo che nel corso degli anni ha permesso il raggiungimento di risultati sempre crescenti. Evoluzione tecnologica, ricerca ed eccellenza sono da sempre i punti cardine della “mission” aziendale. Importanti società impegnate nella realizzazione delle grandi opere, come il tratto autostradale A3 Salerno-Reggio Calabria, hanno mostrato vivo apprezzamento per la proficua collaborazione avuta con i tecnici Cal.Me SpA. Ciò ha consentito la produzione di calcestruzzi di straordinaria qualità. Nella consapevolezza dell’assoluto valore del capitale umano, la Cal.Me SpA affronta il futuro forte della solidità e compatezza della propria struttura societaria. Perché in fondo…. “C’E’ UNA CALABRIA CHE PRODUCE”

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