La Rivista della Sezione Ligure del CAI. Nr. 01/2010

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Nepal

Il mio Everest da lontano Stefania Martini

IL VIAGGIO, LA SCOPERTA

N

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epal. Il mio trekking in Himalaya è iniziato con un emozionante volo interno da Kathmandu a Lukla, regione del Khumbu! E’ impressionante quanto un aeroporto così piccolo brulichi di vita: continuano ad arrivare, per poi ripartire in breve tempo, piccoli aerei da cui sbarcano turisti armati di zaini e scarponi. Ad attenderli, con i loro sandali e le loro ceste, un numeroso gruppo di ragazzi che offrono le proprie spalle come portatori. Arriviamo a Lukla insieme alla nostra guida Ammar ed in un lodge dalle finestre colorate di bianco e azzurro incontriamo il nostro giovanissimo portatore. A Kathmandu abbiamo lasciato una temperatura quasi troppo calda per noi con la mente proiettata al fresco autunno italiano e ci ritroviamo a quota

Passaggio di una carovana di Yak sullo spettacolare ponte tibetano di Larja sospeso sul fiume Dudh a 2830 m

2840 m accolti da una piacevolissima, ma frizzante aria di montagna. Dopo un’oretta d’organizzazione logistica ed emotiva e dopo il nostro primo caldo black tea, incominciamo il cammino. Le prime due tappe d’avvicinamento al villaggio di Namche Bazaar, il centro vitale della valle, sono di modesta lunghezza e per un buon camminatore non presentano difficoltà. Il percorso sale lungo la valle fiancheggiando il fiume tra boschi di conifere e betulle e attraversando piccoli gruppi di case circondati da orti che ricordano la nostra campagna. Le costruzioni sono semplici, ma curate e tutte organizzate per offrire vivande e riparo ai turisti. Rimaniamo un po’ sconcertati nell’accorgerci che ormai il turismo è uno dei motori che rende viva la valle. Lo rimaniamo an-


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