ANNO VIII nr. 02 - Febbraio 2019
CACCIA PASSIONE Dedicato a chi ha la passione per la caccia
“56 SÌ 56 NO” Eventi:
• HIT Show 2019 - Fiera di Vicenza
Cani da caccia:
• Piandispino - Storie e starne
Canna liscia:
• Benelli Super Black Eagle 3 in 12/89
ANNO VIII nr. 02 - Febbraio 2019
CACCIA PASSIONE Dedicato a chi ha la passione per la caccia
“56 SÌ 56 NO” Eventi:
• HIT Show 2019 - Fiera di Vicenza
Cani da caccia:
• Piandispino - Storie e starne
Canna liscia:
• Benelli Super Black Eagle 3 in 12/89
in copertina
“56 SÌ 56 NO” Caccia al daino. La difficile ricerca di un maschio all’inizio dell’autunno nella terra del Brunello...
SOMMARIO Anno VIII Nr. 02
www.cacciapassione.com
8 Ungulati:
56 sì 56 no
16 Eventi:
HIT Show 2019 - Fiera di Vicenza
Pg 6 News ed eventi venatori
a cura della redazione
Pg 8
Ungulati: 56 sì 56 no
Vincenzo Frascino
Pg 16 Eventi: HIT Show 2019 - Fiera di Vicenza Emanuele Tabasso
28 Cani da caccia:
“PIANDISPINO - Storie e Starne” Caccia Passione 2
Roberto Marra
Pg 28 Cani da caccia: Piandispino - Storie e starne
Pierfilippo Meloni Roberto Aguzzoni
38
Sommario
Pg 68 Photogallery: Braccata Magistrale
8 Fucili canna liscia:
Vincenzo Frascino
Pg 72 Veterinaria: Diabete: Cause, diagnosi e terapia nel cane
a cura della Redazione
Benelli Super Black Eagle 3 in 12/89
Pg 38 Fucili canna liscia: Benelli Super Black Eagle 3 in 12/89 Emanuele Tabasso
Pg 46 Fucili canna rigata: Haenel Jäger Mod. 10 Pro in .270 Win. e Meopta 2,5-15x56 R2
46 Fucili canna rigata:
Haenel Jäger Mod. 10 Pro in .270 Win. e Meopta 2,5-15x56 R2
Emanuele Tabasso
Pg 56 Munizioni: Baschieri & Pellagri: la cartuccia Extra Magnum per il 12/89
56 Munizioni:
Baschieri & Pellagri: la cartuccia Extra Magnum per il 12/89
Costantino Ramolfi
Pg 62 Digiscoping: Portata, diaframmi e profondità Riccardo Camusso e Andrea Castellini
68 P hotogallery:
Braccata Magistrale Caccia Passione 3
Unico e inimitabile
Il diamante della gamma Benelli Concentrato di tecnologia, stile e protezione
COMFORTECH 3
B E N E L L I S U R FA C E T R E AT M E N T
Minor rinculo, maggiore controllo dell’arma e massima velocità
Full Protection alla corrosione, all’abrasione e all’usura
di acquisizione dei bersagli. Con CombTech: massimo comfort
per canna e culatta. Un’esclusiva tecnologia per prevenire
per la riduzione delle vibrazioni sul viso
la manutenzione. Coperta da segreto industriale.
benelli.it
Editoriale CACCIA, TRA TEMPO INCERTO E STILI DI VITA... Terminata la stagione venatoria è tempo di tirare le somme, tra incidenti venatori che non fanno per nulla bene alla caccia e un clima impazzito a cui vogliamo dedicare questo fondo. Oramai siamo al paradosso, il clima è impazzito, le piante fioriscono prima, le temperature minime e massime che nel mese di febbraio sono state superiori alla media di tre gradi, hanno fatto esplodere una insolita fioritura di alcune specie di piante, mentre nei prati sono arrivate in forte anticipo primule viole e margherite. Anche Coldiretti a seguito del monitoraggio effettuato nel primo bimestre del 2019 lancia l’allarme, il tutto sulla base dei dati Ucea, relativi all'innalzamento della colonnina di mercurio che ha fatto sbocciare i fiori in anticipo rispetto all'arrivo della primavera astronomica. Secondo Coldiretti, le anomalie hanno riguardato tutte le regioni della Penisola, con temperature massime superiori alla media addirittura di 5,1 gradi in Emilia, di 3,8 gradi in Trentino, di 3,7 gradi in Veneto, di 3,6 gradi in Friuli come in Toscana, di 3,4 gradi in Sardegna, di 3,3 gradi nelle Marche e di 3 gradi in Sicilia. Il risultato e che se in Sicilia i mandorli sono sbocciati una settimana prima, in Romagna per gli albicocchi, si registra una accelerazione di ben quindici giorni. Ma che correlazione c’è tra clima impazzito e specie selvatiche, semplice, tutto l’orologio biologico della Natura scompensa oramai in un caos generale. A preoccupare soprattutto al nord è anche una storica siccità con un inverno asciutto segnato da precipitazioni dimezzate (-50% al nord rispetto alla media), che hanno lasciato a secco fiumi, laghi, invasi, terreni e senza neve le montagne, nel momento in cui l'acqua è essenziale per l'irrigazione delle coltivazioni. Anche il Po, fiume e ninfa per specie stanziali e migratorie che sul corso d’acqua più lungo d’Italia basano la loro esistenza, inizia a fare paura. Infatti sembra di essere in piena estate, con il livello idrometrico al Ponte della Becca che è di -2,83 metri, ma anomalie si vedono anche nei grandi laghi che hanno percentuali di riempimento che vanno dall'8% del lago di Como al 16% dell'Iseo fino al 29% del Maggiore. E’ ora di porre un rimedio e di fare del bene al mondo in cui viviamo, cercando di abbattere le emissioni di sostanze nocive e rivalutare tutti i nostri comportamenti e modi di trattare l’ambiente in cui viviamo, altrimenti non ci sarà ne più caccia, ne più nulla da cacciare...
Pierfilippo Meloni
Mercato nero della selvaggina, Arci Caccia: “Questi episodi fanno male al mondo venatorio” L'associazione spera che al più presto si attivino le filiere, in modo da consentire che un problema si trasformi in una risorsa.
L
’associazione Arci Caccia ha riportato una notizia apparsa di recente e che pone l’accento su un problema reale, quello del mercato nero della carne di selvaggina. Comportamenti distruttivi da cui la stessa associazione vuole assolutamente prendere le distanze. Un pericolo per la salute pubblica e per l’immagine del nostro mondo agli occhi dell’opinione pubblica. Occorre, che al più presto si attivino le filiere, in modo da consentire che un problema si trasformi in una risorsa. Ecco cosa è successo di preci-
so: “Oltre 50 quintali di carne di selvaggina cacciata, è stata sequestrata e ritirata dal mercato perché priva di tracciabilità, lavorata o conservata in stabilimenti senza i necessari requisiti sanitari. E’ il risultato dell’attività investigativa condotta dai carabinieri forestali di Montalcino (Siena) sulla filiera commerciale di valorizzazione delle carni di selvaggina cacciata. Dalle indagini, che hanno interessato le province di Siena, Pisa, Firenze e Grosseto e che si sono svolte con il contributo di tre dipartimenti di prevenzione Asl, è emerso che la società che svolgeva il commercio all’ingrosso delle carni provenienti dall’attività venatoria svolta nell’Ambito Territoriale di Caccia 3 Siena Nord, ha “sistematicamente disatteso le principali norme sanitarie e di rintracciabilità degli alimenti di origine animale, la lavorazione, il deposito, l’etichettatura e la messa in commercio sia allo stato fresco che conservato”. La carne sequestrata “non riportava profili di rischio per la salute pubblica” .
150 cacciatori di Artena (RM) potranno tornare a prelevare i cinghiali Le zone autorizzate sono le numero 92, 95 e 96, con l'accordo che avrà validità nella stagione venatoria 2019-2020.
D
ue lunghissimi anni: è stata questa l’infinita attesa di 150 cacciatori di Artena (provincia di Roma) che non hanno potuto praticare il prelievo del cinghiale a causa delle aree precluse a questa attività. L’assessore Domenico Pecorari ha ricordato come lo scorso mese di novembre sia stata inviata una lettera alla Regione Lazio e all’Ambito Territoriale di Caccia Roma 2, anche se gli incontri per l’accordo definitivo sono iniziati soltanto da poco. Le squadre avranno l’opportunità di cacciare nelle zone 92, 95 e 96, senza dimenticare la validità dell’accordo siglato per quel che riguarda la stagione venatoria 20192020. Nelle zone 92 e 95, per la precisione, la
Caccia Passione 6
caccia sarà libera, mentre nella zona 96 bisognerà rispettare una condizione. In effetti, nel territorio di Carpineto Romano l’attività sarà autorizzata a patto di non passare nello stesso paese. La stessa zona 96 è stata ridimensionata fino a 280 ettari, dunque le novità non mancano. Il sindaco di Artena, Felicetto Angelini, ha espresso grande soddisfazione per il risultato raggiunto, sottolineando l’impegno dell’amministrazione verso un’attività che molte famiglie erano costrette a praticare lontano. La situazione si è sbloccata a distanza di 24 mesi e l’auspicio è che non si presentino altri problemi per quel che riguarda il prelievo dei cinghiali.
News venatorie Cabina di regia del mondo venatorio: “Gli anticaccia creano solo confusione sui Key Concepts” Le associazioni venatorie riunite hanno commentato le falsità e gli errori del comunicato animal-ambientalista delle ultime ore.
L
a cabina di regia del mondo venatorio ha ricordato come in questi ultimi giorni gli animalisti e gli ambientalisti abbiano approfondito il tema dei Key Concepts creando confusione e allarmismo infondato. Il comunicato congiunto delle associazioni “verdi” è stato giudicato pieno di falsità ed errori, una nota che ha avuto come unico scopo quello di mettere in difficoltà il premier Conte. Come sottolineato dalla cabina, è inaccettabile l’insinuazione che la strada corretta intrapresa dal MIPAAFT farebbe “male alla Natura”. Le 5 specie per cui le Associazioni Venatorie hanno richiesto una modifica dei Key Concepts sono tutte in situazione demografica favorevole, e sono state cacciabili fino al 31 gennaio dal 1992 (e anche fino a
febbraio prima di quell’anno) e questo dimostra che il prelievo venatorio non ha influito minimamente sulla loro conservazione. Altri dettagli del comunicato animal-ambientalista possono essere confutati. In particolare, la procedura EU PILOT sui calendari venatori si riferisce a solamente tre specie cacciabili in Italia e che hanno stagioni più estese rispetto ai KC. Inoltre, la cabina di regia del mondo venatorio considera sorprendente che i dati elaborati dall’ISPRA (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale) non siano mai stati pubblicati su alcuna rivista scientifica e prevedano la migrazione di determinate specie all’inizio di gennaio, quando nelle altre nazioni si arriva fino alla metà di febbraio.
Caccia Passione 7
Per l'uscita serale scegliamo un appostamento in mezzo al bosco Caccia Passione 8
Ungulati
56 SÌ 56 NO Caccia Passione 9
56 SÌ 56 NO Caccia al daino. La difficile ricerca di un maschio all’inizio dell’autunno nella terra del Brunello. di Vincenzo Frascino
Caccia Passione 10
Ungulati
G
irando in lungo e in largo per l’Italia ho avuto modo di vedere tanti metodi diversi per la prenotazione nella caccia di selezione ma come questo in provincia di Siena non mi era mai capitato! Siamo a Montalcino, invitato dal mio amico Mirco per un weekend di caccia al daino. La zona prescelta si trova in una striscia di territorio libero tra due AFV. Qui sono stati fissati diversi appostamenti, tutti da altana, distanziati di una 50ina di metri. Per accedere alle numerose altane si rischia di passare sotto quelle già occupate da altri e dunque per non darsi noia a vicenda e non disturbare gli animali si è deciso di fare una cosa molto equa: in una ristretta fascia oraria chi è intenzionato ad andare su una delle altane si presenta al punto di ritro-
La Toscana regala sempre scorci meravigliosi
vo, si comunica in quale spostamento si è diretti e ci si muove tutti insieme e tutti rigorosamente a piedi, così all' andata così al ritorno. "Fino a stamattina avevo in mente di andare alla 56, che è molto panoramica e proficua" mi dice Mirco mentre arriviamo al punto di ritrovo, "ma oltre che nei giorni scorsi, ci hanno sparato anche stamane" aggiunge Mirco. In effetti un po' di noia si è data ai daini e quindi a rigore di logica la 56 viene a malincuore scartata subito rimpiazzata con un’altana più in alto meno frequentata e sicuramente più tranquilla. È ancora giorno e abbiamo appena lasciato la scala dell’altana che due boati ravvicinati attizzano le nostre antenne. "Due piccoli" commenta Mirco chiudendo il telefono da cui ha appena appreso del fortunato prelievo che si è appena consumato nei campi. "Ma come?" Ci eravamo appena passati e poi li hanno sparato stamattina e anche nei giorni scorsi!” Commento incredulo. "Infatti- mi rassicura Mirco- questa è la prova che la razionalità, la pianificazione...a caccia sono importantissime ma non servono un granché!". Le ore passano lente e operose con gli occhi che scrutano ogni foro nel bosco per intercettare qualsiasi movimento di daini ancor prima che escano nel campo. Col far della sera telemetriamo un animale in cima nel tagliato davanti a noi, quasi a 180 m ma è una femmina ed è veramente molto buio, decidiamo di non sparare e ci incamminiamo verso le altane più a valle dove aiuteremo il socio a sistemare i piccoli sognando le pale del maschio che non si è fatto vedere. L'indomani mattina aperto l'uscio di casa ci accoglie un cielo terso e stellato in cui fa bella mostra di sé una luna appena calante ma luminosissima. "Che ne dici se lasciamo perdere i calcoli probabilistici e andiamo alla 56, dove hanno sparato ieri mattina e vicino a dove hanno preso i due piccoli ieri sera? Da lì mal che vada ci sarà un panorama stupendo" propone Mirco ed io non posso che essere d'accordo. Man mano che l'alba spegne le stelle si delineano le sagome delle piante e dei campi. Nel campo a 500 metri da noi, area già entro i confini dell’AFV, tre daini si stagliano Caccia Passione 11
Vincenzo in compagnia del bassotto Argo
Mirco Parronchi, capogruppo dei selecontrollori del distretto Montalcino
immobili, presto seguiti da altri 6. "Sono tutte femmine con piccoli. No.…aspetta! In coda ci sono due animali grandi! Uno è melanico!" dico a Mirco, "il melanico è un balestrone, dietro c'è un palancone e dall' atteggiamento sembra volerlo scacciare" aggiunge Mirco. Il branco segue una direttrice che finisce nel bosco che ci separa da loro. "Secondo me sono animali che stanno rientrando, una volta nel bosco non mi aspetto che escano più", commenta Mirco con tono vaCaccia Passione 12
gamente rassegnato. Una femmina di capriolo col manto chiazzato di grigio per la muta invernale già abbondantemente avviata, ripercorre in lontananza lo stesso trottoio del branco di daini. Dopo di lei appaiono ai nostri occhi tre, cinque... undici daini, tra femmine e piccoli che ancora una volta guadagnano il bosco attraverso il medesimo passaggio. Ingolositi da tanta dovizia di animali, seppur nessuno sparabile per distanza e posizione, tralasciamo un "piccolo" dettaglio di
Ungulati
Per Giuliano l'uscita serale è stata più che proficua
cui si accorge Mirco subito dopo: nel campetto alle nostre spalle due daini, decisamente palcuti e per la precisione un balestrone melanico e un palancone decidono di occultarsi ai nostri occhi e riscendono verso il bosco soffermandosi per qualche minuto nell'avvallamento del terreno per cui non ci lasciano intravedere che le pale. Scendiamo per scaramanzia dall' altana per appurare che non siano ancora lì dove non avevamo visuale dall' alto ma ovviamente i bei
maschi hanno intrapreso ben altre strade. Anche questa uscita ci vede rientrare a mani vuote ma il bilancio è nettamente positivo, avendo vissuto un weekend in un posto da sogno all' insegna dell’amicizia e della natura.
Caccia Passione 13
Mirco e il suo fido bassotto tedesco Caccia Passione 14
BAttuE
Fatti notare Argo E Battue, compatta, sicura e pratica
benelli.it
EN Caccia Passione 16
Eventi
NNESIMO SUCCESSO PER LA HIT DI VICENZA DEL 2019 Caccia Passione 17
ENNESIMO SUCCESSO PER LA HIT DI VICENZA DEL 2019 Testo di Emanuele Tabasso Foto di Roberto Marra
Le giornate del 9, 10 e 11 febbraio hanno visto la presenza nei padiglioni della Fiera vicentina di oltre quarantamila visitatori interessati alle proposte di 430 aziende espositrici con una particolare attenzione al comparto armiero venatorio, sportivo e agonistico
O
ramai la Fiera di Vicenza ha un consolidato di elevata caratura e viene spontaneo ringraziare mentalmente gli organizzatori, partiti pochi anni fa dal niente, che hanno saputo porre in atto una simile manifestazione. La disposizione dei vari comparti consente di girare con speditezza focalizzandosi su quanto di specifico interesse, saltando magari a malincuore quel che non si riesce a raggiungere per propria mancanza di tempo. Il settore delle armi, in particolare quelle lunghe da caccia, rappresenta il punto focale del nostro lavoro e quindi abbiamo programmato una visita presso una parte cospicua delle firme espositrici per osservare da vicino i pezzi proposti e, in alcuni casi, apprendere dalla voce dei titolari o delle figure rappresentative le impressioni del momento. Caccia Passione 18
Eventi
Caccia Passione 19
Una constatazione pressoché unanime viene rivolta all’interesse specifico di molti visitatori che son lì non soltanto per una mera presa di cognizione di quel che il mercato offre, ma per un sondaggio e una curiosità a cui segue un apprendimento interessato, finalizzato sovente a scelte per decisioni di futuri acquisti. Il mercato italiano è oramai ben definito con una certa stasi della canna liscia nel calibro 12 a cui si preferisce il 20, mentre storia a sé fanno i piccoli come il 28 e il .410 Mag. entrati prepotentemente nell’orbita di interesse dei cacciatori cinofili: già con le cariche usuali queste due cartucce compiono un lavoro eccellente, rinvigorito poi nel 28 dalla versione magnum con 33 g di pallini. La notorietà di questa cartuccia, da anni usata ad esempio in Francia, va ascritta alla Benelli che ha così camerato il suo semiauto di eccellenza Ethos da noi provato a caccia con le cariche allestite dalla Fiocchi: un’emozione che non avremmo mai creduto di poter provare. Caccia Passione 20
Eventi
Un precursore nazionale di questo straordinario calibro è stata la Rizzini con i suoi sovrapposti e la sua particolare doppietta: la rispondenza balistica in un peso d’arma ridotto è già cosa eccellente, avvalorata dalla contenuta sensazione
Caccia Passione 21
di rinculo. Rammentiamo poi che la ditta fondata da Battista Rizzini, affiancato oggi dalle figlie Moira e Pamela e dal figlio Giuseppe, è ben presente nel settore della pedana con diversi modelli sempre aggiornati, spazia poi nei piccoli calibri dove allestisce bascule specifiche per peso e dimensione, e ancora in fucili di doppio calibro per la caccia al capanno, terminando con le canne rigate dei bockdoppelbüchse. C’è aria di novità con l’ingresso del Dr. Luca Gaeti a fianco della famiglia Cosmi: a breve gli stupendi e unici semiautomatici saranno affiancati da una raffinata doppietta ad acciarini su piastre. Un ritorno alle origini quindi e non ci si fermerà lì: il resto lo vedremo più avanti. Da Sabatti ci si focalizza sulle varie versioni della recente Saphire a canna intercambiabile e sui modelli da tiro che hanno conquistato allori prestigiosi a livello nazionale e internazionale: è presente ora anche un modello su base AR 15 con canna pesante, specifico per le competizioni. Benelli cattura l’attenzione con la versione sportiva del sovrapposto 828 U dotato di bascula in acciaio anziché in Ergal e canne specifiche per le specialità di pedana a cui si affianca, con la struttura conosciuta, il modello Beccaccia, estremamente maneggevole, con canne corte, forature e strozzatori adeguati alla caccia dello scolopacide. Da Paganini ci si perde immaginando quali e quante situazioni di caccia e di tiro si potrebbero affrontare con successo scegliendo fra i fucili della Remington o della Kimber e le ottiche della Leupold fra cui spicca la nuova Mk 5HD declinata in tre versioni con ingrandimenti fino a 35x. Da Redolfi la R.A. Sport propone le carabine Bergara e le ottiche Delta, abbinamento di notevole caratura tecnica offerto a prezzi molto interessanti. Bignami Spazia su un ampio ventaglio di proposte che nei fucili vede primeggiare le H.S. Precision, le Weatherby, le Rössler, tutte estremamente precise e con una certa caratura nella quotazione, affiancate dalle CZ che uniscono tecnologia e raffinatezza di materiali e lavorazioni a prezzi tuttora favorevoli mentre Savage inserisce nelle Caccia Passione 22
sue armi lunghe rigate una serie di peculiarità, in particolare dal bedding allo scatto, tutto a un prezzo concorrenziale.Non dimentichiamo poi la nutrita serie di ottiche fra cui spiccano i nomi di Zeiss e di Night Force per cui ogni commento è superfluo. E visto che siamo in ambito ottiche Leica propone i suoi cannocchiali da puntamento per caccia e tiro dotati di ottime lenti e di un’eccellente meccanica delle torrette di regolazione; un nuovo punto rosso solletica l’interesse dei cinghialisti. Parimenti sulla cresta dell’onda la Swarovski con il recente dS 5, il cannocchiale telemetrico di particolare concezione: la quotazione è adeguata agli studi condotti e alla raffinatezza dell’impianto. Il recente raggruppamento delle tre marche tedesche Blaser, Mauser e Sauer mantiene una decisa e opportuna differenziazione fra i prodotti: la recente M18 di Mauser viene offerta a una quotazione davvero inusuale per la gloriosa marca per cui conviene farci un pensiero. Alla Browning regna incontrastato il BAR Mk III dotato di tutte le peculiarità conosciute da chi ama il semiautomatico a canna rigata:
Eventi
Caccia Passione 23
una particolare slitta consente il cambio rapido dell’ottica pretarata, quindi si può passare in pochi secondi da un cannocchiale da battuta a un punto rosso. Nelle carabine a otturatore girevole scorrevole spicca un modello superleggero della prodigiosa X-Bolt: anche qui resa balistica e moneta da spendere sono di estremo favore. Franchi propone tre nuove versioni del semiauto Affinity III in calibro 12/76 e 20/76, due con calciatura in sintetico e rivestimento superficiale color bronzo o cobalto, una con la tradizionale e sempre piacevole calciatura in legno: la meccanica Front Inertia e la garanzia di 7 anni sono un compendio significativo di quel che il fucile può garantire in termini di piacevolezza d’impiego e di durata. La Fausti ha festeggiato lo scorso anno il 70° dalla fondazione: le doppiette sono un punto fermo su cui ruota la produzione aziendale, affiancate dai sovrappoCaccia Passione 24
Eventi
sti dotati della pregevole chiusura Four Lock® brevettata. La T.F.C. si propone come distributrice affermata e nello stand abbiamo notato sovrapposti e doppiette della FAIR, l’azienda condotta dal Dr. Luca Rizzini, e poi ancora le diverse tipologie di carabine della prestigiosa Steyr, fabbricante storico che ha saputo far discendere dalle signorili Mannlicher Schönauer una serie cospicua di ottime carabine dalla raffinata meccanica, di elevata precisione, dal costo contenuto. Abbiamo compiuto un rapido passaggio su diversi padiglioni espositivi limitatamente al settore dell’arma lunga da caccia e tiro: senza la pretesa di esaurire ogni argomento pensiamo che la panoramica si riveli sufficiente a orientare il pensiero degli appassionati che ci seguono su questa strada.
Caccia Passione 25
Caccia Passione 26
Starna in volo. Oggi si raccolgono già i primi frutti del lavoro di reinserimento. Gli agricoltori danno testimonianza della nascita e della sopravvivenza di alcune covate, e le prove di caccia pratica che si sono svolte in queste ultime stagioni, hanno confermato con il numero degli incontri che l’impegno è stato premiato. Caccia Passione 28
Cani da caccia
“PIANDISPINO - STORIE E STARNE” Caccia Passione 29
“PIANDISPINO - STORIE E STARNE” Pubblicato dal Gruppo Cinofilo Forlivese un interessante libro sulla storia della Zona Addestramento Cani di Piandispino. Le pagine, seguendo il volo delle starne, raccontano eventi nazionali e internazionali, personaggi e momenti della cinofilia e della caccia in Italia, progetti faunistici e tanto altro ancora … Testo di Pierfilippo Meloni Foto di Roberto Aguzzoni
A Piandispino, con il sostegno dell’Enci e con gestione affidata al Gruppo Cinofilo Forlivese, è in corso il reinserimento della starna all’interno del programma nazionale Life Natura Perdix. Caccia Passione 30
L
a cinofilia moderna deve saper vestire diverse giacche. Oltre al lato prettamente sportivo, può e deve essere anche un tramite per parlare di territorio e degli uomini che lo abitano, e di conservazione della fauna. Una nuova way-of-life, compagna di viaggio delle attuali politiche della valorizzazione ambientale e della biodioversità. Senza per questo dimenticare il percorso a monte, anzi facendo tesoro, in un senso e nell’altro, della storia dei luoghi e delle esperienze di chi ha precedentemente operato. Questo il filo conduttore del libro “Piandispino - Storie e starne", di cui parleremo poco più avanti, curato dal nostro collaboratore Roberto Aguzzoni, pubblicato nel 2017 dal Gruppo Cinofilo Forlivese con il sostegno dell’Ente Nazionale della Cinofilia Italiana. La Zona Addestramento Cani di
Cani da caccia Piandispino. La Zona Addestramento Cani di Piandispino è riconosciuta fra le più belle e valide zone di addestramento cinofilo d’Italia. Caratterizzata da peculiari panoramiche di ambiente calanchivo di coinvolgente appeal fotografico, insiste sui comuni romagnoli di Meldola, Civitella di Romagna e Sarsina, in Provincia di Forlì/Cesena, e si estende su circa 1300 ettari complessivi di bassa e media collina. Scarsamente antropizzata, è caratterizzata da seminativi cerealicoli ed erbacei, pascolo e macchie di bosco ceduo. Data la varietà e la natura dei terreni, la zona rappresenta un ambiente molto probante per le prove cinofile di lavoro. Sui terreni di Piandispino si svolsero i Campionati del Mondo di Caccia del 1983, e si sono svolte e si svolgono numerose prove internazionali di caccia pratica. La sua costitu-
Caccia Passione 31
Tipico paesaggio di calanco a Piandispino. La zona Addestramento Cani insiste sui comuni romagnoli di Meldola, Civitella di Romagna e Sarsina, in Provincia di Forlì/Cesena, e si estende su circa 1300 ettari complessivi di bassa e media collina.
zione risale ai primi anni ’70 del secolo scorso. Mentore fu Elio Alfonsi, personaggio della cinofilia forlivese e della Federcaccia nazionale di quegli anni, che insieme ad un piccolo gruppo di pari appassionati, militanti sia nel Gruppo Cinofilo Forlivese che nei ranghi della Federcaccia, si adoperò con grande impegno e in accordo con gli agricoltori per annettere i terreni alla cinofilia italiana. La zona alberga spontaneamente un buon contingente di fagiani assolutamente indigeni, e fino ad un non troppo lontano passato conteneva anche alcune belle brigate di starne. E’ noto il trend che la starna ha registrato negli ultimi decenni, giungendo, stante la constatazione oggettiva, ad essere oggi cacciabile solo a fronte di una documentata consistenza di popolazione (quindi in alcune province non è cacciabile). Anche Piandispino, al pari di altri siti italiani ed europei, ha registrato nel tempo un regresso della specie. Ma essendo le potenzialità della zona oggettivamene tali da non poter accettare Caccia Passione 32
di non vedervi più volare la starna, la cinofilia ha messo in atto un progetto lungimirante e strutturato per recuperare questo meraviglioso selvatico. Con tale obiettivo davanti, la vecchia collaborazione tra Federcaccia e Gruppo Cinofilo Forlivese, proseguita negli anni fino ad oggi, ha ulteriormente affinato il rapporto quando, nel 2014, all’epoca del rinnovo della concessione da parte della Provincia di ForlìCesena, sotto la spinta di alcuni consiglieri del Gruppo si è pensato di coinvolgere l’Enci in prima persona nella gestione di Piandispino. In sintesi, è stato presentato un progetto mirato alla salvaguardia e all’ammodernamento della gestione della zona e, contemporaneamente, alla reintroduzione della starna di ceppo italico. Firmata quindi un’intesa con la Federcaccia provinciale di Forlì/Cesena (FIdC detiene tuttora la titolarità della Zona), si è formulato il progetto d’intervento presentandolo al Consiglio Direttivo dell’Enci, che lo ha approvato riconoscendone la validità per l’in-
Cani da caccia serimento nel più vasto programma nazionale Life Natura Perdix. Ne è conseguita la stipula di una convenzione annuale e rinnovabile tra Enci e Gruppo Cinofilo Forlivese (con gestione affidata al Gruppo Cinofilo Forlivese), e l’erogazione dei primi finanziamenti con i quali, nell’autunno del 2014, sono partiti i lavori preventivati, coinvolgendo da subito anche gli agricoltori proprietari dei terreni. Il lavoro è partito con un’immissione “assistita” di gruppi di starne, e contemporaneamente sul territorio sono stati stati allestiti degli apprestamenti a terra in numero ritenuto idoneo. Costruiti con rete metallica a prova di intrusione di volpe e altri predatori di simili dimensioni, gli apprestamenti fungono da stazione di ambientamento per le starne immesse sul posto. L’apprestamento è costituito da due camere, una con acqua e cibo e l’altra, particolarmente protetta, con due starne-richiamo che servono
a trattenere nei dintorni le congeneri lanciate finchè non abbiano preso possesso e conoscenza del luogo, momento nel quale i richiami vengono tolti definitivamente. Le maglie della rete di protezione, di larghezza tale da consentire l’accesso e l’uscita delle starne lanciate che vogliano bere e alimentarsi, nello stesso tempo hanno dimensioni tali da fermare i predatori. Oltre agli apprestamenti, sulla zona sono stati allestiti vari “punti di ristoro” costruiti con identica tecnica (con cibo e acqua, ma senza le starne-richiamo), dislocati “a salire di quota” sulla zona, per indurre le starne a muoversi sul territorio guadagnandone anche la parte alta, impadronendosi quindi di tutta la zona. Conseguenza naturale è l’aumento graduale dell’autosufficienza della brigata anche dal punto di vista della ricerca di cibo sul terreno, sicchè gli apprestamenti restano di semplice, pur sempre importante, supporto. Un lavoro
Piandispino in primavera. La zona mostra panoramiche di coinvolgente appeal fotografico. Caccia Passione 33
di organizzazione e realizzazione in campo che è equivalso ad un grosso impegno in termini di lavoro e di uscite di ispezione e verifica per il gruppo di appassionati collaboratori coordinato da Piero Frangini, esperto giudice Enci e profondo conoscitore della zona. Oggi si raccolgono già i primi frutti del lavoro. Gli agricoltori, insostituibili riferimenti sul territorio, danno testimonianza della nascita e della sopravvivenza di alcune covate, e le prove di caccia pratica che si sono svolte in queste ultime stagioni, hanno confermato con il numero degli incontri che l’impegno è stato premiato. La starna è da sempre metro di misura elettivo per le prove cinofile, non è selvatico che si possa perdere. E’ importante inoltre il flus-
so di informazioni verso l’ISPRA, riguardante la presenza di fauna sul sito, che trae valore scientifico dall’accordo siglato in tal senso fra l’Istituto e l’Enci. Il libro Il libro, muove le mosse dal progetto sopra descritto. Le pagine del libro narrano tutta la storia di Piandispino, dalla sua costituzione in zona protetta in accordo con gli agricoltori e in gestione a Federcaccia, alle manifestazioni internazionali che là si sono tenute e si tengono, alle immagini del luogo e alle testimonianze di tante persone che lo hanno frequentato e lo frequentano, non ultimo ponendo anche alcune riflessioni sugli aspetti della cinofilia sportiva connessa al turismo alternativo e alle
Muta di segugi italiani che hanno Turno dilacoppia una delle tante prove di caccia pratica che si tengono a Piandispino. reperito passatadilavorabile
Piandispino è teatro di prove nazionali e internazionali di caccia pratica. Qui un gruppo di partecipanti ad una delle ultime prove per inglesi. Caccia Passione 34
economie di nicchia dei piccoli centri. Le pagine regalano testimonianze di numerosi personaggi italiani della cinofilia, della caccia e dello sport di ieri e di oggi. Storie e immagini in bianco e nero di giorni passati, insieme alle immagini a colori di oggi. Immagini di personaggi storici, di dilettanti e di noti professionisti del circuito delle prove. Pagine di colore dei raduni internazionali dei diversi club di razza, dagli spinoni ai pointer. Pagine di cronaca dei primissimi campionati internazionali che si svolsero a Piandispino, con le relazioni dei giudici. E naturalmente pagine dedicate a sua maestà la Starna, sia nel campo cinofilo-
venatorio che nell’iconografia e negli aspetti tecnico-gestionali. Una “rosa” di ricordi e di attualità di piacevole lettura che ruota intorno ad un luogo, Piandispino, dal fascino intrigante, particolare. Il libro viene distribuito gratuitamente. Chi fosse eventualmente interessato ad averne copia, può ritirarla presso il Gruppo Cinofilo Forlivese (via V. Locchi 5/E - 47122 Forlì - tel. 0543/704441 – orari: Lunedì 9.00-12.30, Mercoledì 16.00-18.00, Venerdì 9.00-11.00 (su appuntamento), mail: info@ gruppocinofiloforlivese.it), oppure riceverla via posta con spese di spedizione a carico del destinatario.
Turno al Raduno Internazionale Spinoni, una delle prove di più vasta partecipazione internazionale. Alla prova convergono infatti anche cinofili stranieri di diversa provenienza.
Ecco la signorina Valentina Muffolini alle prove di tiro: è una delle partecipanti ai corsi di tiro che la Casa di Gardone ha promosso per le giovanissime leve e Turno ad unal’impostazione prova continentali Trofeo Passatore, manifestazione apprezziamo in del pedana undel attimo prima del pull annuale di grande richiamo. Caccia Passione 36
SAPHIRE Selezione naturale
La nuovissima carabina di Sabatti per la caccia di selezione. PIÙ PRECISA | PIÙ TECNOLOGICA | PIÙ BELLA Non perdertela vai www.sabatti.it e scoprila! Caccia Passione 37
Caccia Passione 38
Fucili canna liscia
Benelli Super Black Eagle 3 in 12/89 Caccia Passione 39
Benelli Super Black Eagle 3 in 12/89 di Emanuele Tabasso
Il Supermagnum è decisamente un calibro per selvaggina astuta e resistente a cui si deve sparare con cariche sostanziose in grado di fermarla anche a lunghe distanze: il peso ha rappresentato finora la diffusione settoriale, ma l’ultimo modello proposto da Benelli amplia ulteriormente il raggio d’azione
S
i dice semiauto Benelli e vengono alla mente gli Ethos e i Montefeltro, tanto per citare due degli epigoni della produzione urbinate, poi sovente si tralascia il modello di vertice, il Super Black Eagle oggi arrivato alla sua terza edizione. Abbiamo avuto modo di osservarlo attentamente all’esposizione della HIT di Vicenza e, prima ancora, di provarlo sul campo durante una battuta di caccia a La Stoppa, AFV della Montefeltro. Per la verità anche noi facevamo parte del folto gruppo di appassionati per cui il supermagnum era un di più rispetto alle esigenze tradizionali: un fucile studiato per le oche e i tacchini, quindi con destinazione principale nel Nord America, Stati Uniti e Canada in particolare, dove in effetti il gigante della Benelli marca un segno vistoso nelle vendite e negli impieghi. Qui da noi, o in molte zone europee dove si insidiano gli acquatici, si va con buona tranquillità sul magnum tradizionale, quindi con camerature 12/76, paghi di quanto
Caccia Passione 40
i moderni, strabilianti caricamenti mediamente consentono: la balistica intesa come capacità del binomio fucile e cartuccia di inviare a lunga distanza rosate in grado di fermare il selvatico talvolta fa premio sulle capacità del tiratore di calcolare il giusto anticipo. Alla Benelli si sono posti una domanda: il cliente acquista il magnum perché oramai è un classico tradizionale, non necessita di una massa elevata grazie al semiautomatismo che dissipa in buona misura la sensazione di rinculo e, più ancora, grazie ai sofisticati sistemi studiati in azienda proprio per sgravare ulteriormente il cacciatore da tale fastidio. L’insieme che va sotto al nome di Comfort Tech comprende il calcio collassabile, il nasello e il calciolo in materiale creato specificatamente per assorbire l’energia e le vibrazioni, e ancora il calciolo con retroazione direzionata per migliorare, anche nei piccoli particolari, queste sensazioni. Forti di questa base di partenza si è pensato di offrire il Super Black Eagle in questa
Fucili canna liscia
Il castello irrobustito vede il coperchio mobile con una diversa linea di giunzione. La superficie esterna viene ricoperta dalla pellicola protettiva detta Realtree Max 5
La linea dell’asta e il campo di presa basato sulla dinamica delle sfere assicurano il massimo comfort insieme a una tenuta salda in ogni condizione, anche con mani bagnate o addirittura infangate Caccia Passione 41
versione N. 3 con le caratteristiche adeguate a un impiego ad ampio raggio affiancando ai ben noti modelli camerati 12/76 questo 12/89 che poco si differenzia in quella che rimane l’entità ineludibile (la fisica ha le sue regole), ma che in Benelli hanno dimostrato aggirabile: il peso. Limando in alcuni particolari, irrobustendone altri con materiali sofisticati e innovazioni tecniche, salta agli occhi come in 3200 g si abbia disponibile un fucile in grado di competere su ogni settore della caccia: questa è la magia che si percepisce già ad una prima presa di contatto quando si giostra fra le mani un’arma che non fa rimpiangere altri prodotti con un paio di ettogrammi in meno perché la bilanciatura è ottimale e anche la lunghezza di canna, scelta tra i 26” e i 28” in funzione della cartuccia e quindi dell’uso, non crea alcun impedimento; sono disponibili gli strozzatori, anche adeguati ai pallini di acciaio. Nella prova effettuata a La Stoppa su fagiani di taglia robusta e ottimi volatori abbiamo verificato per prima cosa la maneggevolezza, la facilità di porto e di messa in mira impiegando alternativamente cartucce da 70 e da 76 mm; in un secondo tempo, concedendo ai selvatici molto spazio dopo l’involo, abbiamo potuto constatare come la portata utile delle cartucce Baschieri & Pellagri Extra Magnum 63 sia davvero eccezionale consentendo abbattimenti puliti a distanze per noi totalmente inusuali. Insieme a tutto questo la sensazione del rinculo è decisamente accettabile quindi l’abbinamento peso e tecnologia funziona: il Super Black Eagle 3 può sicuramente rappresentare il fucile tuttofare e non soltanto lo specialista per un settore estremo. Caccia Passione 42
Scendendo nei particolari si inizia dalla punzonatura dei calibri impiegabili riportata sul fianco destro della canna, quindi 12/89, 12/76 e 12/70 o, in pollici, 3½,” 3” e 2¾”. Immancabile, soprattutto per il mercato USA, la prescrizione di leggere il manuale di istruzioni prima dell’impiego dell’arma
Il calciolo fa parte della struttura studiata per diminuire la sensazione di rinculo e agisce in compressione e, grazie alla struttura interna, in deviazione per distribuire meglio la forza nel contatto con la spalla
Fucili canna liscia
Il particolare che differenzia la calotta mobile superiore del SBE 3 da quella tradizionale: la curvatura assicura una migliore distribuzione dello sforzo e quindi una maggiore resistenza
La bindella sopraelevata con zoccolini assicurati direttamente alla canna si rivela elegante e funzionale: la realizzazione in carbonio limita il peso e l’effetto miraggio. Notare il mirino intermedio in ottone, utile per impostare adeguatamente il fucile evitando torsioni e conseguenti deviazioni del punto battuto dalla rosata. Pratico il tappo apicale zigrinato Caccia Passione 43
Volata della canna con il mirino in materiale traslucido rosso, il profilo raccordato della bindella, lo strozzatore M - *** avvitabile a mano grazie alla doppia banda zigrinata e poi bloccabile tramite la chiave apposita
Scheda tecnica:
Costruttore: Benelli Armi S.p.a. via della stazione 50, 61029 Urbino (PU) – Tel. +39 0722 3071 – Fax +39 0722 307207 – www.benelli.it – marketing@benelli.it Modello: Super Black Eagle 3 Tipo: fucile semiautomatico a canna liscia Calibro: 12/89 con possibilità di impiego di cartucce 12/76 e 12/70 Funzionamento: inerziale Inertia Drive System Castello: blocco in ergal fresato Otturatore: a due alette rotanti anteriori – chiusura con sistema Easy Locking Bolt Canna: in acciaio con trattamento criogenico Crio System - lunga 26” o 28” (66 o 71cm) – strozzatori Criochoke con chiave Percussione: cane con molla elicoidale e percussore flottante interno all’otturatore Alimentazione: caricatore tubolare metallico sotto alla canna da 2 cartucce (89 mm) o 3 cartucce (76 e 70 mm) – sistema Easy loading per l’inserimento facilitato delle cartucce Congegno di scatto: del tipo diretto con grilletto singolo montato su blocco in polimero – guardia disegnata per un facile accesso al grilletto, alla sicura a traversino e al cut-off Estrattore: a unghia con molla interna inserita nella testa dell’otturatore Espulsore: pistoncino a molla nel fodero di culatta Linea di mira: bindella ventilata in carbonio, mirino anteriore LPA in fibra ottica rossa e mirino intermedio in ottone Sicurezza: a due posizioni con tasto rigato nella guardia – blocca lo scatto Calciatura: in tecnopolimero composta da due pezzi - impugnatura a pistola e sotto canna sagomato – campi di presa con zigrino Air Touch– calciolo Air Cell – distanziali e variatori di piega per ottimizzare l’impostazione del fucile Finitura: mimetizzazione Realtree Mark 5 – in alternativa nera, brunitura opaca, anodizzazione nera del fodero di culatta Peso: 3200 g con canna da 66 cm (variazioni in base alle tolleranze dei componenti)
Caccia Passione 44
Caccia Passione 46
Fucili canna rigata
HAENEL JÄGER MOD. 10 PRO IN .270 WIN. E MEOPTA 2,5-15X56 R2 Caccia Passione 47
HAENEL JÄGER MOD. 10 PRO IN .270 WIN. E MEOPTA 2,5-15X56 R2 Nel panorama delle canne rigate proposte oramai da diversi anni sotto il famoso marchio Haenel troviamo una carabina a otturatore girevole scorrevole dotata di molti vantaggi fra cui l’apprezzabile precisione e il prezzo favorevole: qui la esaminiamo con una pregevole ottica della Meopta di Emanuele Tabasso
C
oniugare un’elevata precisione intrinseca e un basso prezzo pare sia divenuto l’obiettivo comune dei costruttori carabine: alcuni sono votati a tale formula con cui reggono la fetta di mercato dove hanno deciso di battersi, altri non disdegnano di affiancare a modelli di maggior pregio e prestigio, anche delle realizzazioni così concepite. La Haenel è stata una delle firme più prestigiose, soprattutto nel periodo della II GM, quando ha sviluppato gli studi per il fucile d’assalto, una delle tante intuizioni tedesche di quegli anni. Lasciata per parecchio nel limbo delle aziende sparite dalla circolazione ha ripreso nuova vita sotto la struttura finanziaria che, tra altri marchi e produttori, annovera Merkel, nome di cui non occorre tessere le lodi rimanendo forse l’unico produttore in Germania ad occuparsi di ogni branca della canna lunga, liscia e rigata. Quando si verificano tali apparentamenti occorre suddividere per ogni firCaccia Passione 48
ma il campo operativo e alla Haenel è toccato quello interessante del prezzo molto contenuto, ma dai contenuti ben estesi sotto i punti di vista della qualità di fondo fornita dai materiali e dalle lavorazioni, della funzionalità derivata da una progettazione di solide basi, della precisione di tiro, consequenziale a quanto precede. La Modello 10 Jäger nasce come base per diversi allestimenti e il Pro si rivela dotato di particolare accuratezza per ciò che attiene alla classe del legno impiegato nella calciatura. Castello e otturatore Classicità e garanzia: il castello viene ricavato da operazioni di fresatura da una barra di acciaio tonda con anello e ponte di notevole lunghezza, L’anello reca internamente una filettatura a passo fine in cui si inserisce la canna e al di sotto sporge lo zoccolo integrale per lo scarico delle forze mentre nel profilo rastremato che prosegue dietro al ponte vengono ricavati lo scasso per il manubrio otturatore
Fucili canna rigata
L’otturatore in chiusura: si nota la nocca in legno ri- Nella posizione di fuoco l’otturatore può venire aperto portata sul manubrio e il tasto della sicura con sotto- e qui lo si vede retratto per una parte della sua corsa posta la levetta di svincolo
La sicura è inserita e con la levetta aggiuntiva si può aprire l’otturatore estraendo, in tranquillità, la cartuccia eventualmente camerata
L’ottica Meopta Meostar R2 2,5-15x56 RD montata sulla Haenel si presta a molti impieghi venatori come di tiro in poligono: il reticolo sottile consente aggiustaggi di finezza
La testina dell’otturatore è dotata di tre lunghe alette e di un estrattore composto da un blocchetto di aggancio incassato in una di queste e registrato da una molla in filo armonico
La spessa tacca di mira è montata con un incastro a coda di rondine sul supporto consentendo le regolazioni in deriva. La visuale a U viene evidenziata da tre puntini gialli in materiale traslucido Caccia Passione 49
Il fondello del caricatore riporta il marchio aziendale e sui fianchi due alette favoriscono la presa: lo sgancio avviene premendo la leva a farfalla posta a cavallo della guardia
Il caricatore è composto dal fondello e dalla suola elevatrice in sintetico mentre il perimetro è in spessa lamiera imbutita con le pliche di irrigidimento e tenuta delle cartucce
Il calcio evidenzia un noce di buona qualità e lavorato correttamente con dorso lineare, nasello alto e appoggia guancia. Il calciolo in gomma morbida smorza decisamente il rinculo Caccia Passione 50
e il passaggio durante la fase di apertura. Nei fianchi si osserva a destra la finestra di espulsione oblunga, di ampiezza contenuta e dai bordi correttamente bisellati, mentre a sinistra la parete chiusa viene spianata raccordandola alle due rotondità estreme. Inferiormente la sede del caricatore presenta una maggior ampiezza dovuta alla disposizione bifilare delle cartucce. L’otturatore ricavato dallo stesso materiale si compone del corpo cilindrico di notevole diametro a cui si giunta a incastro la testina fermata da uno spinotto: le tre alette anteriori, ben dimensionate in spessore, sono ricavate entro la sezione del corpo e con profilo esterno arrotondato facilitando le lavorazioni: si nota in una di esse la linea posteriore in sbieco che comanda l’estrazione primaria. Nella faccia ribassata si pratica il foro del percussore inserendo a fianco il nottolino elastico dell’espulsore; garanzia di funzionalità per l’estrattore con base quadrotta incassata in una delle alette, unghia di notevole ampiezza, molla di contrasto in filo armonico avvolto con una mezza spira sul cilindro e dietro alla testa, piegata a 90°, inserita in un tunnel praticato nell’apposita aletta per terminare nel foro dell’unghia. Un sistema di estrema garanzia quanto a funzione e durata, mutuato da armi automatiche militari. Posteriormente un tappo sagomato in analogia con l’esterno del castello chiude il cilindro e racchiude un bottone rosso che, a meccanica armata, si solleva dalla propria sede dando avviso della situazione. Il manubrio cilindrico rastremato viene inserito probabilmente a caldo nel corpo: la nocca tonda viene ricavata dallo stesso legno della calciatura conferendo un tocco di eleganza all’insieme. Da ultimo vediamo il fissaggio meccanica calciatura realizzato da una brugola che attraversa il fusto impegnandosi nel prisma di scarico delle forze, integrale con l’anello, e due viti trasversali, sempre nel fusto, per irrigidimento.
Fucili canna rigata
Anche il mirino è in plastica traslucida, rossa: il movimento pivotante permette la regolazione in altezza. Il vivo di volata viene protetto da un arrotondamento
Nella guardia spicca il grilletto di contenute dimensioni e molto pratico; senza stecher il peso di sgancio è pari a 1260 g, mentre inserendolo si posiziona su 324 e 370 g, senza filature o collasso di retroscatto
Caccia Passione 51
La canna e le mire Si è scelta la facilità di porto e quindi la maneggevolezza montando una canna cilindro conica di 56 cm, realizzata per rotomartellatura a freddo con sei righe dai piani lucidati e dagli spigoli netti, protette alla volata da un ribasso arrotondato e ben in asse con la camera di cartuccia che rende bossoli senza deformazioni. La precisione con la cartuccia .270 Win. camerata nell’esemplare di prova si è rivelata ottimale: il calibro solitamente è in grado di ben figurare con pesi di palla tra i 100 e i 150 gr, quindi con un ampio ventaglio di impiego. Sul castello sono praticati i fori per il fissaggio dell’ottica e non mancano, secondo la regola tedesca, le mire metalliche montate su zoccoli sopraelevati: la spessa tacca con visuale a U, evidenziata da tre pallini gialli in materiale traslucido, ha la base a coda di rondine, quindi regolabile in deriva, mentre il mirino è un cilindretto in identico materiale di colore rosso, pivotante con vite di registro per le correzioni in elevazione. L’esemplare è dotato di un cannocchiale Meopta Meostar R2 2,5-15x56 RD, una soluzione per caccie impegnative sia per i valori crepuscolari che per gli ingrandimenti forniti, in grado di padroneggiare il selvatico in braccata come un tiro lungo in montagna. Calciatura, caricatore, scatto e sicura Un noce di buona qualità viene impiegato per la calciatura in pezzo unico con asta e fusto di sezione prismatica e spigoli arrotondati: lo schnabel sottolinea un po’ troppo la provenienza, ma non guasta. Ben allungata e con sezione a campana l’impugnatura a pistola, adeguata a mani di conformazione diversa; classico e funzionale il calcio con asse dritto che minimizza il rilevamento sotto sparo, appoggia guancia, dorso lineare e nasello evidente così da porre l’occhio in asse con il cannocchiale. Le magliette portacinghia fisse, il calciolo in gomma morbida e lo zigrino nei punti di presa completano la dotazione. Un preformato in sintetico nero, posto nella parCaccia Passione 52
te inferiore del fusto e collegato alla guardia, funge da bocchettone per il caricatore: questo è composto dal fondello e dalla suola elevatrice in sintetico, dalla molla elevatrice a W e da un perimetro sagomato in acciaio imbutito: labbri spessi e ben disposti non sono soggetti facilmente a pieghe e consentono la facile introduzione delle cartucce. Lo sgancio è assicurato da una doppia leva a farfalla posta davanti alla guardia. Lo scatto dotato di stecher alla francese si rivela molto accurato: il Lyman indica in 1260 g lo sgancio diretto, mentre con lo stecher si leggono valori fra 324 e 370 g con prontezza, costanza e assenza di difetti. La sicura è azionata da un tasto posto a destra del castello, dietro allo scasso del manubrio: due le posizioni, ma in quella di bloccaggio delle tre funzioni si può agire su una levetta per sbloccare l’apertura dell’otturatore estraendo il tranquillità la cartuccia camerata. Particolari ben eseguiti e indici di una giusta attenzione alla sicurezza. Da ultimo osserviamo ancora il tasto a bilanciere incassato nel fianco sinistro del castello per svincolare l’otturatore.
Le tre alette a profilo esterno arrotondato facilitano la lavorazione; l’estrattore con moto ortogonale e ampia unghia di presa ricorda l’horse shoe usato nelle BSA e nelle Mauser Europa 66
Fucili canna rigata
L’otturatore con il corpo cilindrico vede la testina a tre alette ricavate entro la sezione massima. Il braccetto di manovra pare inserito a caldo senza apporto di saldatura; sul tappo spicca il bottone rosso che avvia della meccanica armata
Tre colpi a 100 m sparati nel tunnel della Bignami con munizioni commerciali RWS, palla HIT da 8,4 g (130 gr), stanno in 20 mm
Caccia Passione 53
La prova di tiro Al momento della prova abbiamo focalizzato l’attenzione sulle peculiarità di questa carabina dal prezzo assai conveniente, ma dotata di tutto quel che serve per ottimizzare il risultato: certamente la rigidità del castello, la giunzione della canna e la sua foratura, insieme alla resa del gruppo di scatto concorrono all’ottenimento di buone rosate così come aiuta nell’opera il cannocchiale R2 della Meopta, luminoso e con reticolo finissimo. Con le RWS con palla HIT da 8,4 g (130 grs) classificata come Green™ quindi senza piombo, la rosata di tre colpi a 100 sta in 20 mm: considerando il prezzo ci pare che il marchio Haenel sia qui rappresentato più che degnamente.
SCHEDA TECNICA Costruttore: Haenel C.G. GmbH – Schützenstraße 26, D-98527 Suhl – info@ cg-haenel.de – www.cg-haenel.de Distributore: Bignami spa, via Lahn, 1 – 39040 Ora (BZ) – info@bignami.it Modello: Jäger M.10 Pro Tipo: carabina a otturatore girevole scorrevole a ripetizione ordinaria Castello: in acciaio con anello anteriore e ponte chiuso posteriore Otturatore: a tre alette in testa con chiusura nella culatta della canna Canna: in acciaio speciale rotomartellata - profilo cilindro conico lunga 560 mm - flottante Serbatoio: mobile da 4 cartucce in lamiera, molla al silicio, suola elevatrice e soletta in polimero Calciatura: in noce Congegno di scatto: grilletto singolo con stecher alla francese Estrattore: a unghia con moto ortogonale e molla a filo inserita nel corpo otturatore Espulsore: a nottolino elastico Sicura: a tasto posto sul fianco destro del castello – blocca percussore, scatto e otturatore – seconda levetta per sblocco otturatore a sicura inserita Mire: tacca a U con tre riferimenti giallo-verdi registrabile in deriva - mirino in plastica rossa regolabile in elevazione – fori per attacchi ottica Finiture: brunitura delle parti metalliche – corpo otturatore lucidato - calciatura con verniciatura a olio mezzo lucido Lunghezza: 1.120 mm Peso: 3200 grammi circa senza attacchi e ottica
Caccia Passione 54
Fucili canna rigata
Caccia Passione 55
Caccia Passione 56
Munizioni
Baschieri & Pellagri: la cartuccia Extra Magnum per il 12/89
Caccia Passione 57
Baschieri & Pellagri: la cartuccia Extra Magnum per il 12/89 di Costantino Ramolfi
Abbiamo già visto in tempi recenti una carrellata della produzione di cartucce specifiche per diversi tipi di caccia che la Casa emiliana, ben nota per le sue polveri, pone a disposizione degli appassionati: oggi osserviamo il rombo di tuono, la cartuccia per il calibro supermagnum 12/89
C
onsideriamo questa cartuccia Extra Magnum 63 un prodotto di nicchia visto che in Italia il calibro 12/89 non è certo diffuso quanto il classico 12/70 o l’incalzante 12/76: può essere una soluzione specifica per quelle caccie dove la mole della preda e la distanza a cui solitamente le si spara richiedono un braccio operativo di maggior lunghezza e una cessione di energia più cospicua e risolutiva. Prendere in esame questa gagliarda cartuccia viene a proposito insieme all’esame del Benelli Super Black Eagle 3, presentato di recente dalla Casa di Urbino e che mostriamo in altro spazio della rivista. L’esame della cartuccia parte dalla confezione in elegante scatola di cartoncino con fondo color oro e inserimenti di rigature e bande verde oliva: sul fronte campeggia la sigla B&P a cui segue, in bel corsivo, la duplice scritta Extra Magnum 63 ripetuta in bianco e, poco sotto, decisamente maggio-
Caccia Passione 58
rata nel verde suddetto. Al bordo superiore una striscia ancora in verde riporta in oro le diciture gauge 12 – altezza 89 mm – lenght 3½” - G 63 – oz. 2¼ con un misto di inglese e italiano, comunque comprensibile a tutti. Aperto il coperchietto appare su una delle due alette interne di chiusura la dicitura con la sede dell’azienda i numeri telefonici e del fax, più il collegamento a internet. Sul retro si ripetono le diciture viste sul fronte mentre nei due fianchi più corti si aggiunge la scritta Gordon System, riferita alla costruzione del bossolo che molti ricorderanno come novità di parecchi anni addietro relativa a questa azienda. Ancora su uno dei fianchetti appare un riquadro bianco su cui viene riportato il numero dei pallini adottati: col tempo la scritta tende a svanire. Sul fondo della scatola sono leggibili le prescrizioni di sicurezza fra cui ben evidente quella relativa all’impiego di tali cariche solo in fucili dotati della giusta
Munizioni
Sul fianco della confezione appare, insieme alle altre scritte, quella relativa al bossolo realizzato secondo il Gordon System per cui tubo e buscione in sintetico sono inseriti nel fondello metallico di cui diventano parte integrante
cameratura e che abbiano superato la prova di 1370 bar. Le dieci cartucce contenute esibiscono una fattura esente da qualsiasi pecca e un intento puntiglioso di porre a disposizione del cacciatore tutti i dati utili con grafia facilmente leggibile anche in non perfette condizioni di luce e con vista non proprio da falco. Osserviamo quindi le cartucce caricate con polvere molto progressiva, innesco a doppia forza, borra contenitore ammortizzante e pallini nichelati: il famoso Gordon System ha come prerogativa di mostrare una corona circolare del materiale sintetico con cui il bossolo viene formato, comprensiva della sede dell’innesco e su cui viene riportato il logo aziendale: il fondello ottonato, con i suoi 18 mm di altezza, calza su tale entità e la racchiude conferendole la giusta resistenza allo sforzo. Il tubo riporta delle minuscole striature verticali che facilitano lo scollamento dalla camera e quindi l’estrazione. Le Caccia Passione 59
scritte in oro sul fondo verdone indicano la B&P sotto alla dicitura Extra Magnum 63, a seguire 3½” e 89 mm, in due distinti riquadri ancora G 63 e N° 2, riferito naturalmente ai pallini contenuti; c’è poi la dicitura Max 1050 BAR per tener desta l’attenzione sul valore della pressione sviluppata. Anche se il colore verdone del bossolo rende un poco difficoltosa la ricerca dei bossoli finiti sul terreno erbaceo, lo stile e l’eleganza fanno premio e a noi piacciono proprio così. Quanto alle prestazioni nulla da eccepire: specie per chi, come noi, non è uso all’impiego di queste cariche fa un certo effetto osservare i mirabolanti esiti sulla selvaggina.
Ancora un particolare con la parte superiore della scatola su cartuccia e della carica
La chiusura a pliche termosaldate e la peculiarità del bossolo Gordon System dove appare la fattura integrale di tubo, buscione e fondello in sintetico a cui si aggiunge poi l’inserimento nella parte di fondello in metallo ottonato Caccia Passione 60
Munizioni
u cui appaiono le diciture e le specifiche della
Poste affiancate ecco le tra cartucce calibro 12 con lunghezza decrescente da sinistra a destra: la supermagnum con bossolo da 89 mm, la magnum da 76 mm e la normale da 70 mm. In peso di pallini valgono 63 g, 50 g e 36 g Caccia Passione 61
In quest’immagine di due caprioli in duello, che stanno sullo stesso piano, la messa a fuoco e la profondità di campo si giocano in una ventina di centimetri. L’erba in primo piano e lo sfondo sono (volutamente) poco leggibili. Questo effetto è la peculiarità del Digiscoping. Caccia Passione 62
Digiscoping
PORTATA, DIAFRAMMI E PROFONDITÀ Caccia Passione 63
PORTATA, DIAFRAMMI E PROFONDITÀ Fra le domande più ricorrenti da parte dei digiscopers, la portata del lungo, il suo diaframma e la profondità di campo sono quelle che meritano risposte tecniche adeguate. A grande richiesta riproponiamo questo scritto sul digiscoping già pubblicato su Caccia Passione..
Testi e foto di Riccardo Camusso e Andrea Castellini
I
mmancabile la prima domanda che molti fotografi ci pongono: a quale distanza può arrivare il Digiscoping? La risposta è semplice ed articolata al tempo stesso: Il lungo parte da una distanza minima di 3/4 metri e può “arrivare” a chilometri di distanza. In pratica si può fotografare a pieno fotogramma sia il piccolo insetto a pochi metri da noi sia la luna e quant’altro. Parlando, però, di fotografia terrestre, non esistono formule fisse. Occorre, cioè, considerare il tipo di fotocamera/adattatore usati ed è difficile tradurre gli ingrandimenti del lungo in lunghezze focali equivalenti a quelle dei teleobiettivi. Troppo grande è la differenza fra lo schema ottico di un telescopio e quello di un supertele. Nel lungo la luce passa attraverso lenti e specchi (necessari per ridurre l’ingombro Caccia Passione 64
Digiscoping generale). Se la luce arrivasse direttamente all’oculare, ingrandimenti nell’ordine di 9002000 e più mm. (espressi in lunghezza focale) richiederebbero strumenti con enorme lente finale e lunghezze improponibili. Indichiamo, comunque i dati ufficiali e un modo empirico per “trovare” le lunghezze focali. I dati ufficiali, ci dicono che i 30x di un ATX95 (con TLSAPO30) equivalgono a 900mm. Se spingiamo a 70x, l’equivalenza è di circa 2100 mm. E così via. Il modo empirico, poco scientifico, ma immediato ed efficace, è porre ad una distanza qualsiasi un oggetto o un cartello con una precisa misura in centimetri e fotografarlo con un obiettivo fotografico (di cui conosciamo la lunghezza focale) e con il lungo a diversi ingrandimenti. Basta quindi fare un’equazione con tre dati conosciuti e con una sola incognita, cioè la lunghezza focale equivalente agli “x” del lungo.
Circa la questione del diaframma - tipica domanda dei fotografi evoluti - serve precisare che Il lungo non può regolare il diaframma o, meglio, ha un diaframma fisso, non regolabile. Considerando però grande differenza fra gli schemi ottici dei lunghi rispetto ai teleobiettivi, non si può fornire il valore preciso del diaframma. In fotografia, il diaframma controlla l’apertura dell’obiettivo e la quantità di luce che raggiunge il sensore della fotocamera. Insieme al tempo d’esposizione e alla sensibilità ISO, l’apertura di diaframma è uno dei parametri fondamentali che controllano l’esposizione dell’immagine. I fotografi utilizzano i valori “f ” per indicare la dimensione dell’apertura e il rapporto tra la lunghezza focale e l’apertura. Maggiore è il numero, minore è l’apertura. In Digiscoping, tuttavia, l’apertura non può essere modificata. Essa è infatti prestabilita in base al campo visivo e al diametro dell’obiettivo del lungo, che fa entrare più o meno A sinistra, il diaframma della fotocamera privilegia luce nello strumento. Lavorando in manuale il camoscio; a destra, il diaframmo molto più chiuso e mettendo a contatto diretto il corpo della consente di rendere più leggibile lo sfondo. fotocamera con il lungo (tramite TLSAPO) la fotocamera non è in grado di rilevare la presenza di un telescopio d osservazione o di un telescopio con una lunghezza focale molto lunga; occorre quindi soltanto regolare il tempo d’esposizione, in rapporto alla luminosità e agli ISO. Se, invece, sulla fotocamera è montato un obiettivo (in combinazione con un adattatore basculante DCB II), è possibile sfruttare gli automatismi e regolarne l’apertura di diaframma della fotocamera, anche se ciò ha un effetto poco significativo sulla luminosità dell’immagine. In genere, si usa l’apertura massima del diaframma, anche perché lo zoom del lungo fa variare la quantità di luce che entra nel sistema. Fermo restando l’alto indice di luminosità (86), questi sono comunque i valori nominali: Lo Swarovski ATX95, al minimo ingrandimento (25x) ha, per esempio, un diaframma Caccia Passione 65
I due caprioli sono vicini ma non sullo stesso piano: nell’immagine a sinistra la focheggiatura è sulla femmina adulta in secondo piano; nell’altra foto, viceversa, il fuoco è sulla femmina giovane. Impossibile, in Digiscoping mettere a fuoco entrambi i soggetti.
f/11.5; al massimo ingrandimento (70x) ha f/27,5 ; L’ATX 85 a 25x ha f/8.8; a 60x f/21.2; L’ATX 65 a 25x ha f/9.5 e, a 60x ha f/22,1. Grazie all’alto indice di luminosità l’impressione visiva è più elevata, sia in osservazione che in Digiscoping anche (e soprattutto) con poca luce. L’alto valore crepuscolare dei lunghi di qualità è un fattore fondamentale nella fotografia naturalistica rivolta ad animali selvatici, anch’essi prediligono le ore crepuscolari dell’alba e del tramonto. La profondità di campo, nella fotografia normale, è in relazione diretta con il diaframma. Ma in Digiscoping, rapportata ai maxi-ingrandimenti è assai scarsa e poco regolabile pur con la fotocamera dotata di obiettivo. Ciò a dispetto dei diaframmi “chiusi” e fissi
Caccia Passione 66
del lungo. Il soggetto viene esaltato al massimo, trascurando e/o rendendo poco leggibile lo sfondo. Volutamente. Ciò esige un’accurata messa a fuoco nel punto voluto: tipico l’esempio di un capriolo (frontale): muso a fuoco e fondoschiena un po’ “sfocato”; oppure, quando si hanno due soggetti vicini ma non sullo stesso piano: se la focheggiatura si concentra su uno dei due soggetti, l’altro rimane “sfocato”, e viceversa. In pratica, la profondità di campo diventa un elemento creativo: esaltando un camoscio a scapito dello sfondo si ottiene l’immagine di un camoscio nel suo habitat montano; viceversa, diaframmando al massimo per leggere lo sfondo, otterremo un’ottima immagine della montagna con un camoscio che vi abita.
Digiscoping
Caccia Passione 67
Braccata Magistrale... Caccia al cinghiale. Photo gallery dell’ormai imperdibile grande braccata di fine stagione organizzata dall’Armeria Metelli. di Vincenzo Frascino Dopo il successo della scorsa stagione non potevamo mancare all’ormai imperdibile appuntamento di fine stagione organizzato dall’Armeria Metelli nell’AFV La Capita. Riunire nella bassa Maremma Toscana in una battuta di caccia vera quasi 150 cinghialai provenienti da diverse regioni del centro-nord e sperare che il tutto vada per il verso giusto non era cosa facile. L’attenta organizzazione curata dalla squadra locale Terzo Mondo di Pescia Fiorentina, ha permesso a tutti di vivere una braccata, oserei dire, magistrale. Quattro ore intense all’insegna di abbai a fermo e canizze roboanti hanno regalato un ricchissimo carniere nonostante le numerose padelle legate alla difficoltà del tiro alla bestia nera nel fitto forteto maremmano. Il conclusivo momento conviviale presso la Trattoria Il Tortello è stata la ciliegina sulla torta e l’occasione per brindare alle forti emozioni vissute durante una splendida giornata di caccia vera.
Caccia Passione 68
Photogallery
Caccia Passione 69
Caccia Passione 70
Photogallery
Caccia Passione 71
Caccia Passione 72
Veterinaria
Diabete: Cause, diagnosi e terapia nel cane
Caccia Passione 73
Diabete: Cause, diagnosi e terapia nel cane di Redazione
Non tutti lo sanno, ma il diabete non è un problema che riguarda solo l’uomo. Anche i nostri animali possono esserne colpiti e in quel caso meritano cure e attenzioni specifiche. Scopriamo insieme come comportarci con un cane affetto da diabete.
S
e il cane soffre di diabete lo si capisce presto: normalmente inizia a bere molto più del solito, urina con molta frequenza, ha molta più fame e dimagrisce in maniera sospetta e anomala. Un’attenzione in più va riservata alla situazione nel caso in cui il cane abbia fra i 6 e gli 8 anni, periodo durante il quale normalmente il diabete si manifesta con maggiore frequenza (da notare che comunque il diabete può comparire, secondo quanto ci dicono i veterinari, dai 4 ai 14 anni). Se tutte le condizioni dette sono valide, ma anche se si ha semplicemente il sospetto è bene portare il cane dal veterinario. La diagnosi precoce è importante visto che il diabete, se tralasciato può causare complicazioni anche piuttosto gravi.
Caccia Passione 74
Quale diabete? Ce ne sono almeno di due tipi diversi: il mellito, il pià classico, e l’insipido che è più raro ma non meno complicato. L’una e l’altra forma di diabete hanno davvero pochissimo in comune. Oggi ci concentreremo sul mellito, causato da un deficit di un ormone che secerne il pancreas, la famosa insulina. Lo scompenso in questione provoca condizioni anche molto gravi di disordine metabolico degli zuccheri. A loro volta queste comportano un aumento pericoloso della glicemia con tutti i problemi che ne discendono. La presenza degli zuccheri nelle urine a quel punto diventa allarmante e urge una soluzione già che il diabete è una patologia che può portare, se trascurata, alla morte.
Veterinaria
La diagnosi Non tutti lo sanno, ma è una malattia molto diffusa fra i cani adulti; ne soffrono 1 cane su 200 e colpisce molto più le femmine rispetto ai maschi. In realtà la scienza non individua razze più o meno soggette alla patologia anche se a livello statistico sono le razze più piccole a soffrire di diabete mellito con maggiore frequenza. Per quanto non si abbiano certezze in merito, è sicuro che a causare la malattia siano una serie di condizioni che si verificano insieme: - predisposizione genetica; - obesità; - infezioni; - farmaci; La diagnosi precoce è importante e l’unico a
poterla fare è il veterinario. Il cane dovrà essere sottoposto ad esami del sangue e delle urine. L’importante è che sia a digiuno. Il tasso di zuccheri riscontrato con le analisi nel sangue e nelle urine darà una risposta certa. La terapia Dopo gli esami di routine potrà essere previsto il giusto iter terapeutico che varia per ciascun cane. In genere la terapia farmacologica è indispensabile: consiste nella somministrazione sotto cutanea di insulina. Ce ne sono di diversi tipi ma pare che la più efficace per i cani sia quella di origine suina. E’ da ricordare che l’insulina dà nel cane effetti diversi rispetto a quelli dati all’uomo. Questi sono infatti molto più rapidi ma anche meno duraCaccia Passione 75
turi, e questo elemento non va sottovalutato. La terapia farmacologica non risolve da sola la situazione. Il cane deve essere sottoposto ad una serie di attenzioni alimentari con l’obiettivo di: - eliminare il problema obesità; - determinare una precisa frequenza dei pasti; - determinare sessioni giornaliere di esercizio fisico; - precisare un apporto calorico quotidiano da rispettare.
muscoli. Il proprietario dal canto suo dovrà portar con sé zuccherini, frutta candita o acqua zuccherata visto che il rischio di ipoglicemia è dietro l’angolo. I segnali principali che ci avvertono del calo glicemico sono la debolezza improvvisa del nostro ausiliare, testa costantemente piegata, crisi convulsive o nel peggiore dei casi collasso.
Alimentazione del cane diabetico Senza voler scendere nel dettaglio, visto che ogni cane fa storia a sé, è bene ricordare coLe complicazioni munque che in commercio esistono mangimi Se la terapia non è repentina o rispettata con pensati per chi soffre di diabete, contenenti precisione le complicazioni possono essere tutti i nutrienti indispensabili per una terapia anche molto preoccupanti: si può incorrere alimentare efficace. ad esempio in chetoacidosi diabetica, perdita drastica di peso, cataratta, infezioni batteriche, pancreatiti. Insomma tutte ulteriori patologie da non sottovalutare. Diabete nel cane da caccia Quando a soffrire di diabete mellito è il cane da caccia le attenzioni devono aumentare. Non tutti sanno ad esempio che durante i periodi di intenso lavoro le dosi di insulina vanno ridotte. Durante la giornata di caccia infatti l’esercizio fisico riduce la presenza di glucosio e migliora la mobilizzazione dell’insulina visto il maggiore afflusso di sangue nei Caccia Passione 76
INVIA LA TUA FOTO La foto del mese
Caccia alle anatre con
Le discrezionedella dellaredazione, redazione,all’inall’inLemigliori migliori immagini verranno pubblicate, aa discrezione terno del portale, portale,della dellarivista rivistao in o in altre pubblicazioni curate da Caccia Pasaltre pubblicazioni curate da Caccia Passione. sione. Passione avrà d’uso diritto d’uso e pubblicazione gratuita deiinviamateCacciaCaccia Passione avrà diritto e pubblicazione gratuita dei materiali riali inviateci spontaneamente. autore dichiarai diritti di detenere i diritti di teci spontaneamente. Ogni autoreOgni dichiara di detenere di Copyright delle Copyright dellee dei fotomanoscritti inviate e dei manoscritti e saràpersonalmente responsabile personalmente foto inviate e sarà responsabile per l’oggetto per l’oggetto nella fotosollevando presentatagià sollevando già daPassione ora Caccia Passione ritratto nellaritratto foto presentata da ora Caccia da qualsiasi da qualsiasi responsabilità. ogniil caso il materiale trasmesso non verrà restituito responsabilità. In ogniIncaso materiale trasmesso non verrà restituito
Spaniel su lepre
Collabora con Caccia Passione: Collabora con Caccia Passione:
INVIA LE TUE STORIE INVIA LE TUE STORIE
Caro Caroamico amicocacciatore cacciatoresesesei seiamante amante della della fotografia naturalistica naturalistie/o oppure amiami scrivere e raccontarci le tue imprese veca venatoria, e/o venatoria, oppure scrivere e raccontarci le tue imprese natorie e vorresti vedere le tue foto o io tuoi venatorie e vorresti vedere le tue foto i tuoiarticoli articolipubblicati pubblicatisu Caccia Passione, puoipuoi inviare i tuoi manoscritti o i otuoi scatti acsu Caccia Passione, inviare i tuoi manoscritti i tuoi scatti compagnandoli dadauna dell’autore, accompagnandoli unadidascalia didascaliaee dal dal nominativo dell’autore, all’indirizzo email: redazione@cacciapassione.com all’indirizzo email: redazione@cacciapassione.com
CACCIA PASSIONE
Anno VIII – N° 02 – Febbraio 2019 www.cacciapassione.com
Direttore Responsabile Pierfilippo Meloni Direttore Marketing Valerio Troili marketing@cacciapassione.com Collaborazioni Pierfilippo Meloni, Emanuele Tabasso, Riccardo Camusso, Saverio Patrizi, Simone Ricci, Claudia Zedda, Pina Apicella, Vincenzo Frascino, Valerio Troili, Kalaris, Ilaria Troili, Simona Pelliccia Traduzioni A cura della Redazione Grafica e impaginazione A cura di Grazia Lospennato Pubblicità Ilaria Troili - Cell. 335.6408561 commerciale@cacciapassione.com Fotografi Archivio Caccia Passione, Vincenzo Frascino. Redazione Via Camillo Golgi, 1 - 20090 - Opera (MI) redazione@cacciapassione.com Cell. 3383243383 Service Provider Made Network srl Via Macanno, 59 - Rimini (RN) Editore Caccia Passione s.r.l. Via Camillo Golgi, 1 - 20090 – Opera (MI) Cell. 3383243383 redazione@cacciapassione.com Registrazione in Tribunale n. 17 del 21/01/2012 ®CACCIA PASSIONE È UN MARCHIO REGISTRATO. TUTTI I DIRITTI RISERVATI. VIETATA LA RIPRODUZIONE ANCHE PARZIALE SE NON AUTORIZZATA.
Per Informazioni o Prenotazione degli Spazi Pubblicitari Contattare: commerciale@cacciapassione.com oppure chiamaci al 335.6408561
www.cacciapassione.com Caccia Passione s.r.l. - Via Camillo Golgi n.1 - 20090 Opera (MI) - Tel 3383243383