Utopia Park

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cupola. Strinse ancora più forte la trasmittente. Una volta fuori dall'ombra, avrebbe potuto lanciare il segnale. Aveva una perfetta linea di tiro. Manca ancora poco. Con le mani ustionate, Warne si era arrampicato sulla carcassa del furgone e ora stava scendendo dall'altra parte. Non aveva idea di che cosa avrebbe fatto. Sapeva solo che doveva fermare John Doe con ogni mezzo. Oltrepassò il proiettore olografico portatile che lui e Peccam avevano collocato sul margine del tunnel, in modo da bloccare il furgone. Era stato rovesciato dall'esplosione, ma continuava a proiettare l'immagine di Warne, a gambe divaricate e braccia conserte. Ora sembrava che fosse sdraiato sul soffitto. Più avanti c'era una guardia stesa a terra, ferita. E un'altra poco più in là. Alle sue spalle cominciava a riecheggiare una confusione di passi e di grida. Warne sorpassò la cabina del guardiano e gli aspiratori per uscire nel parcheggio del personale. Si fermò un istante, guardandosi intorno, cercando di localizzare John Doe. Poi, con orrore, lo scorse proprio davanti a sé, a un centinaio di metri, sulla linea curva che segnava il margine dell'ombra della cupola. Come aveva fatto ad arrivare fin laggiù così in fretta? Vide il braccio insanguinato sollevarsi lentamente. «No!» gridò, lanciandosi in una corsa folle. Ma intanto vedeva la trasmittente sollevarsi verso l'alto e il volto di John Doe illuminarsi di un sorriso. Era troppo tardi. E poi, all'improvviso, la testa di John Doe si disintegrò in una nube di sangue e materia cerebrale. Il corpo cadde all'indietro, la trasmittente finì sull'asfalto. Solo in quel momento l'eco dello sparo raggiunse le orecchie di Warne, riverberandosi in tutto il parcheggio, al di sopra delle sirene degli antifurto, rimpallando da una sponda del canyon all'altra. Raggiunse la trasmittente e la schiacciò con il tacco. Poi si voltò e alzò lo sguardo lungo la parete posteriore di Utopia. In cima al tetto c'era una silhouette che si stagliava contro i riflessi della cupola. Una figura in giacca di velluto e cappello di tweed, appoggiata a un fucile dalla lunga canna, faceva un debole cenno di saluto. Poi si accasciò di colpo. Il fucile scomparve alla vista. Andrew si sedette sull'asfalto, ancora caldo, nonostante ora fosse all'om-


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