Novembre 2013

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per la metropolitana e 10 milioni di trasferimenti in meno da parte dello Stato, come voluto dal Patto di Stabilità. A chi sostiene che il deficit è una conseguenza della cattiva Amministrazione Paroli, ribatto che dice falsità e ricordo che nel 2012 il Comune di Brescia è stato eletto “Virtuoso”. Tantomeno è vero che la città rischia il commissariamento. Per la Milano di Pisapia, il cui debito sfiora i 480 milioni di euro, non è previsto alcun commissariamento. Perché, dunque, dovrebbe essere a rischio Brescia? Aumentare le imposte significa mettere seriamente a rischio le fasce più deboli, mentre il compito di ogni Amministrazione Comunale dovrebbe essere quello di proteg gere i propri cittadini. La vendita delle municipalizzate potrebbe rivelarsi una soluzione? Il tema della vendita (o Svendita) del patrimonio cittadino è un altro nodo cr uciale per la definizione di una linea politica chiara e trasparente nei confronti dei cittadini. Le regole del mercato impongono un approccio rapido, attendere le lungag gini della pubblica amministrazione è impossibile, oltre che deleterio. Da liberista credo fer mamente nella libera concorrenza, ma le intenzioni di vendita palesate da questa amministrazione sono confuse, le finalità non sono chiare e non si conosce l’utilizzo del possibile ricavo. Prima di vendere, sarebbe utile porsi alcune domande: a che scopo vendere? Cosa vendere? Come farlo? “Far cassa” non può e non deve essere l’unico obiettivo: ser ve una visione d’insieme, più ampia, oltre l’emergenza per la definizione di un futuro di stabilità economica. Ultimamente si parla molto di immigrazione e, nel caso specifico di Brescia, è forte la polemica sulle moschee Stando alle ultime dichiarazioni della Giunta in merito al tema dell’immigrazione, esprimo parere contrario alla proposta dell’assessore Fenaroli circa la possibilità di voto agli immigrati per l’elezione dei comitati di quartiere. Il voto è un diritto e dovere di chi vive un Paese al cui sviluppo economico e sociale contribuisce con continuità. Non credo sia una buona idea agevolare l’acquisizione di questo importante diritto in tempi tanto ridotti. Per quanto riguarda le moschee è noto il mio coinvolgimento nella protesta di Via Bonardi. Scevro da pregiudizi razzisti, mi limito a riferir mi alla legalità. Le nor me parlano chiaro: sulla carta, la destinazione d’uso dello stabile che l’associazione “Al-Noor” ha affittato e adibito a centro culturale, è di tipo commerciale. Per fare ciò che l’associazione chiedeva, era (ed è tutt’ora) necessario modificare la destinazione d´uso con specifica domanda (ai sensi dell’art. 52 comma 3-bis della Leg ge Regionale n. 12/05) e approvazione da parte del Consiglio Comunale. A questo si ag giunga che, a pgt, non erano previste ulteriori moschee. Eppure il centro è stato aperto. Le regole non sono state rispettate, le proteste dei residenti sono rimaste senza risposta. Ho chiesto all’attuale Amministrazione Comunale di inter venire nel nome della legalità, ma la questione non sembra interessarli. Dunque mi chiedo: la leg ge è davvero uguale per tutti? Per chiudere, una battuta sull’emergenza PCB. Quella del PCB non è un’emergenza, bensì un problema aperto da anni. In veste di Presidente della Ovest, mi sono battuto affinché lo si affrontasse. Riferendomi agli organi competenti, ho spesso parlato di “miopia”. Purtroppo gli str umenti a mia disposizione non erano sufficienti a muovere l’interesse dei palazzi romani, ma è incredibile che ancora og gi, nonostante le promesse di commissioni, incontri, pressioni del Sindaco, nulla si sia mosso. Vedendo i finanziamenti giunti a Taranto, l’allora Capogr uppo Del Bono gridava allo scandalo: “è mai possibile che Brescia non meriti la stessa attenzione?”. Ebbene, ad og gi la situazione non è affatto cambiata. I cittadini attendono ancora le bonifiche, sempre rimandate per mancanza di fondi. E non è tutto: a fronte della richiesta di 200 milioni di euro, il Ministro Orlando si è impegnato a portare a Brescia un solo milione di euro. Certo, una cosa è stata fatta: l’Amministrazione ha provveduto a cambiare il colore dei cartelli nei parchi. Un semaforo che delimita le zone a rischio, ma che certo non risolve il problema e, anzi, butta fumo negli occhi di chi, da troppo tempo, chiede inter venti seri..

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