Bonsai & Suiseki magazine - Settembre-Ottobre 2010

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corrispondeva al classico stile moyogi: ma si sa, il bonsaista è un sognatore, un creativo, forse un pazzo, (parlo per me ) ed ecco che allora comincia ad inclinare, girare, abbassare, alzare, ricercare altre possibili soluzioni che siano evocative e che gli trasmettano uno stato d'animo, un emozione: un sogno… appunto! Questo sogno, quindi, mi indusse ad immaginare un albero di montagna, dove particolari condizioni climatiche ne avessero determinano il carattere e le forme. La prima lavorazione fu dedicata ad un abbozzo di invecchiamento del tronco, che in un albero da vivaio, è tutto da inventare. Sgorbie, coltelli, scalpelli scorrono sul legno, incidendolo, scavandolo, scolpendolo al fine di ricreare, il più fedelmente possibile, quei fenomeni naturali (fulmini, frane, ecc.), che ci racconteranno del suo vissuto. Furono eliminati altri rami (Foto 1, 2 - Maggio 2000). Nell’attesa che I fasci linfatici ai bordi dello shari assumessero una forma tubolare, predisposi un programma di coltivazione mirata a irrobustire e infittire la ramificazione, acqua, aria, luce e concimazioni organiche furono fondamentali a tale scopo. Il tempo scorreva e già pensavo all’opportunità di modellare la ramificazione al fine di realizzare una prima impostazione

al progetto sognato. Tale occasione si presentò nel corso di uno dei primi appuntamenti scolastici con il mio amico e maestro Sandro. Al termine di un’entusiasmante giornata, l'albero aveva assunto l’aspetto visibile nella foto a seguire (Foto 3 Settembre 2002). Durante tutto il percorso evolutivo di un bonsai, e di un bonsaista, la curiosità e la continua ricerca estetica, correlata all’assoluta sana crescita dei propri alberi, si manterranno inalterati per tutta la vita. Una migliore padronanza delle tecniche di coltivazione e di modellatura abbinata alla piacevole quotidianità nei rapporti con l'albero, trasmettono forti e sempre nuove emozioni; il cuore palpita e la mente vola, su lontani dirupi, dove il tasso si prostra in cerca di luce a ricostruire una più folta chioma (Foto 4 Ottobre 2004, Foto 5 - Settembre 2005). Arriviamo all’anno 2006. L'albero inizia a mostrare una certa maturità; risultato di una corretta quanto equilibrata coltivazione. Le giuste pinzature hanno arricchito i palchi e stimolato la miniaturizzazione del fogliame, mentre una modellatura più raffinata, ha consentito una migliore distribuzione ed equilibrio degli spazi. In ultimo, il nuovo intervento eseguito sul tronco, gli ha donato ulteriore vetustà e carattere: il sogno co-

- Fulvio Bosio -

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