N1 Summer 2013 Blossom zine

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che di modalità di consumo, il nostro modo di mangiare, ripensamento causato dalla crescente sfiducia nella qualità della grande distribuzione global e ultimo, ma credo fondamentale, la soddisfazione di vedere con i propri occhi il frutto delle fatiche sul campo. Avendo seguito l’anno scorso un corso sulla progettazione di Healing Gardens ho appreso e potuto constatare come il verde sia realmente terapeutico; senza entrare nel merito perché il tema è vastissimo, rinforza l’autostima, calma l’ansia, accresce la capacità progettuale in senso lato. Il passo avanti che ora Milano ha compiuto, rispetto al lasciar fare al cittadino e alle associazioni di volontari, è stato quello di volere mettere a sistema questa rete, già attiva e coordinata sul web dalle libere rape metropolitane, istituendo con delibera e bando relativo il concetto di giardino condiviso, mutuato dai più conosciuti e collaudati jardins partagés di Parigi, in cui il Comune riconosce con apposite convezioni

della durata di 2/3 anni la possibilità di adottare aree dismesse e/o degradate già verdi sottoutilizzate, per favorire, attraverso pratiche sostenibili, la creazione di orti e giardini didattici, curati da cittadini riuniti in associazioni ad hoc. L’obiettivo ambizioso è la cura capillare e diffusa di tutto il territorio urbano, unito alla oggettiva impossibilità, in questo momento economico da parte del Comune, di finanziare in prima persona questo tipo di progetti. Io credo che la causa valga il “sacrificio” e a quel punto, potrebbe anche sfumare il senso delle azioni dei guerrilla gardeners, che personalmente apprezzo per originalità ed intenti, azioni volte a riconquistare con atti dimostrativi - quasi sempre notturni - terreni abbandonati, attraverso la creazione lampo di giardini, aiuole, installazioni verdi. Così, in una visione prossima futura idilliaca, già mi immagino tutti in giro alla mattina presto e al tramonto con carriole, innaffiatoi ,vanghe e cassette colme di ortaggi freschi! In questo quadro dinamico “verde”

for shared gardens, following the idea of more popular and tested jardins partagés of Paris. In this notice, the City makes specific two / three years contracts, which make it possible to adopt abandoned or green underused areas, Instead of letting citizens to encourage, through sustainable practices, the or volunteers work creation of educational alone, Milano has made gardens, maintained a big step forward and created a network for by specific citizens associations. this system, a network which was already The ambitious goal is the active and coordinated comprehensive care of on the web by Libere the city, combined with Rape Metropolitane, making an official notice the impossibility by the administration, in this specific recession period, to finance such projects directly. I believe that the cause is worth the “sacrifice”, and actions by Guerrilla gardeners may make less sense, although I appreciate them for their originality and intentions - actions taking place mostly at night to create gardens, flower beds, green installations in abandoned areas. So in a future idyllic vision, I imagine everybody going out early in the morning and at sunset with wheelbarrows, rakes, shovels and boxes full of fresh vegetables! In this dynamic “green” framework there is still a kind of a little project I did not talk and see how green is really therapeutic. This is a very extensive subject, however, green strengthens one’s self-esteem, and it helps calming anxiety, increases the design capacity in broad sense.


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