Blaulicht 2/6 2019

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LUCE POSTERIORE

Ronda in Porsche » Autore: Jörg Rothweiler

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Porsche Newsroom

I topi bianchi della Rijkspolitie

Un tempo, gli agenti del corpo di polizia stradale olandese Rijkspolitie giravano su bolidi: infatti, tra il 1962 e il 1996 guidavano la Porsche, su disposizione di servizio, perlopiù con tetto aperto. A caccia di malviventi a bordo dell’elegante macchina sportiva fabbricata a Zuffenhausen, con tetto scoperto: il sogno di ogni poliziotto nato con un po’ di benzina nel sangue. In Olanda, per lungo tempo questo non è stato un sogno, ma realtà. Negli anni tra il 1962 e il 1996, il corpo «Surveillancegroep Autosnelwegen» della «Rijkspolitie» (SAS), ovvero la polizia stradale di servizio in autostrada, impiegò Porsche, e precisamente modelli con tetto aperto. Il motivo di fondo: gli agenti dovevano poter stare in piedi in auto per dirigere il traffico da una posizione rialzata.

Ordine di servizio: via il tetto! Nel 1962 la centrale della SAS di Driebergen, vicino a Utrecht, ricevette le prime dodici Porsche 365 B Cabriolet. Ben presto la flotta fu portata a 40 esemplari, i cui conducenti si guadagnarono rapidamente il rispetto degli automobilisti. I conducenti della Porsche, che per via della sua verniciatura bianca veniva popolarmente chiamata «topo bianco», di certo se la spassavano, tanto che per lungo tempo sulle autostrade olandesi vigeva il motto «guida libera ai cittadini liberi». Eppure, essi dovevano anche avere tempra: secondo il regolamento, il servizio di pattuglia a tetto scoperto veniva svolto sopra i 2 gradi Celsius. Una giacca (da pioggia) bianca, guanti bianchi e, per la sicurezza, un casco bianco e arancione assicuravano un po’ di calore e di asciutto. La Porsche dotata di motore raffreddato ad aria in posizione posteriore era equipaggiata, di fabbrica, di sirena, lampeggiante blu, megafono rivolto all’indietro, interni idrorepellenti, cruscotto modificato, estintore, serbatoio GT per una maggiore autonomia nonché un voluminoso

scomparto che serviva per alloggiare l’apparecchio radio della polizia. Sul lunotto spiccava un’insegna con la scritta «Stop». Il suo prezzo di acquisto era di circa 8’000 euro. Nel 2014 una delle 365 B ancora esistenti della Rijkspolitie è stata venduta a un’asta Bonhams al prezzo di 235’750 euro.

Moglie e bambini come criteri Chi voleva prestare servizio nell’«unità di élite» del SAS doveva soddisfare chiari requisiti: ottime condizioni fisiche, almeno 25 anni di età, coniugato e preferibilmente figli propri. Tali caratteristiche dovevano assicurare che i conducenti facessero la ronda con piena responsabilità e con una frenata propensione al rischio. Nella seconda metà degli anni ’60 le Porsche 356 B furono sostituite in successione dai modelli 911 Targa e Cabriolet. Queste avevano inizialmente una cilindrata di 2.0 litri, a partire dal 1974 persino di 2.7 e dal 1984 di 3.2 litri. Nel 1992 entrò a far parte dell’organico della polizia la prima 964 Carrera 2 con boxer da 3.6 litri, per tradizione con tetto aperto. Fu appena nel 1996 che l’ultimo agente di polizia Porsche olandese dismise il suo veicolo di servizio. Nell’era Porsche della polizia, durata 34 anni, la polizia olandese acquistò in tutto 507 esemplari cartolarizzati da Zuffenhausen, risultando così proprietaria della flotta a tutt’oggi più grande al mondo di Porsche. Persino in Germania, patria della Porsche, ma anche in Austria, dove un tempo la polizia stradale impiegò Porsche dei modelli 356 e 911, fu consegnato un numero nettamente inferiore di vetture. blaulicht | gyrophare bleu | girofaro blu

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