Periodico d'Informazione - Anno XIII N. 305 (21) 18 - 11 - 2011
SPOR T ED ETIC A: SPORT ETICA Un libro di osa e Francesco De R Rosa Pasq uale D’ Addat o, asquale D’A ddato, pr omosso dal Club promosso Unesco di Bisceg lie Bisceglie
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NUO VA C AS A NUOV ASA DI RIPOSO RIPOSO:: Dalla R egione un Regione milione e 500 mila Euro per la residenza assis tit a assistit tita
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2 - 18 NOVEMBRE 2011
EDIT ORIALE EDITORIALE
Appunti - seconda parte - del Prof. On. Giovanni Bruni
Ai 150 dell’Unità “l’Italia non tiene?” Conferenza “I Valori d’Italia, i Valori dell’Italia Unita” (parte seconda) Gli eroi operano in grandi scenari suggestivi, nell’oscuro e tenebroso, nel nebuloso. Hanno simbolo l’anello che non conosce punto di principio né fine, hanno, come dio, Odino, il dio lupo che non ha posa, sempre in ansia (la loro sensucht), l’ansia del nuovo, la sete d’infinito; giovani in incantamento leggono la sorte dei Nibelunghi, loro ambìto àmbito nebbie e selve oscure del Nord Europa di tardo crepuscolare Romanticismo, loro meta e obiettivo finali assomigliarsi ad essere ed essere Ari, Ariani, la razza, nel segno della croce uncinata. Il vizio ce l’hanno costante e tornante. – Già Mommosen insinuava che Roma, per via degli Etruschi, non aveva fondamento di civiltà mediterranea, ma indoeuropea. Qui carduccianamente m’incazzo e dico con Giosuè Carducci “Salve dea Roma, chi disconoscesti cerchiato ha il senno di fredda tenebra e a lui nel reo cuore germoglia, torbida, una selva di barbarie”. A noi piacciono, certo e non a caso, i notturni romantici di Chopin e “Al chiar di luna” di Beethoven, il sentimento romantico dello slancio ardito senza condizionamenti, ma non il Romanticismo decadente dei De Sade, degli Atala di Chateaubriand, quello degli amori goduti con nane e gigantesse o gustati con vecchie decrepite. Accomodatevi! Leggete, giovani, Mario Praz col suo “La morte, la carne e il diavolo” o il mio riassuntivo “Europa, alle radici del male oscuro”. In cerca di ansia di nuovismi, e novitarismi, assatanati, i deragliati sono dommatici, si fissano e producono disastri. Non c’è da meravigliarsi del biondo massacratore di Oslo, convinto di far pulizia necessaria nel per lui male assoluto
circostante. Italiani, tornate alle Storie, Cristiani, seguite i preti romani. Sono, nel raffronto con i presbiteri protestanti, migliori, più luminosi, umani. Parola di un laico integrale. Sono i valori complessivi dell’Italia una, e valgono. Non Weltanschaung todesche, riguardate la nostra concezione umanistica, riguadagnate la gioia aprica del nostro ambiente. Poi c’è Platone, una delle più grandi menti dell’umanità. Col suo prestigioso pensiero ha propinato all’umanità la più grande droga esistente alienando l’uomo che s’è persuaso di assumerla. Col ribadire che c’era un mondo perfetto da cui siamo caduti, quel mondo delle idee che in anamnesi-reminiscenza ricordiamo, nostalgici della nostra imperfezione, non ci contentiamo né aspiriamo a migliorarci,ma a quel mondo di perfezione tentiamo di conformarci e desideriamo tornare. E così ci consideriamo sempre incompiuti, dannati e anelanti. E così, pastori di popoli ci dicono “non siete in grado”, solo noi vi possiamo guidare all’Altezza, pecore e greggi da condurre al pascolo sublime da condottieri e duci sovrani. Diffusa ed endemica la droga: “e come fa la prima e l’altre fanno, atterrando timidette l’occhio e il muso”. Così Platone, in nome dell’ottimo, ha tradito, senza volerlo, il Bene. L’Ottimo è nemico del Bene. Si guarda in aria all’Avvento, non in basso all’operare vicino e concreto. Il nostro Machiavelli ha cancellato con una frase duemila anni di pensiero distratto: “Andar drieto alla realtà effettuale, non all’immaginazione di essa”. Io, meridionale della Magna Grecia, di una Grecia cioè più grande della Madrepatria, non amo il “professionale”. Abbiamo dato prevalenza a creare professionisti specializzati in economia e
TREDICESIMO ANNO Registrato al Tribunale di Trani n. 350 del 21.05.1999 Direttore Responsabile S a l v a t o r e Va l e n t i n o E-Mail: s.valentino@bisceglie15giorni.com Editrice: Associazione “ B I S C E G L I E H O S T & C O M M U N I C AT I O N S ” Redazione - Stampa - Amministrazione Via del Commercio, 41 70052 - Bisceglie (Bari) E-Mail: redazione@bisceglie15giorni.com tel./fax: 0 8 0 . 3 9 5 2 3 2 8 Conto Corrente Postale: n . 87372397 Abbonamenti: Italia •uro 30,00 Unione Europea •uro 60,00 - Extra U.E. $ 70,00 I pareri espressi dai lettori non vincolano la linea editoriale, che resta aperta al libero confronto. La corrispondenza non firmata sarà cestinata. La collaborazione a questa rivista è volontaria e gratuita.
commercio, in medicina, in avvocatura e via dicendo. Il nostro “Sudicio” dice: “Uagliò, fà l’omene”. Se il migliore chimico della Sicilia venne subito assunto dalla mafia per la sua perizia e bravura nel tagliare la droga e non ebbe forza di pensare che quella sua abilità rovina i giovani, beh! Non è uomo, “nan fòce l’omene”. E’ la mia una ribellione morale? No! Di più! E’,prima, ribellione essenziale. La droga ha immesso nel circuito economico una grande quantità di ricchezza, che serve anche a tante intraprese, ma quale circuito ha creato? Uno abnorme le cui ultime conseguenze non vi dico. Non ne nasce soltanto “ricchezza materiale”, viene ricchezza che deturpa la faccia del mondo. Litterae non dant panem. E invece sì. I ricchi sciupano. I ricchi di lingotti d’oro e d’ingordigia sono sciuponi. “Me non nato a percotere le dure illustri porte, nudo accorrà ma libero il regno della morte. Non ricchezze né onori con frode o con viltà, il secol mentitore mercar non mi vedrà”.Tutto bene di Parini. Ma io, meridionale, più che pensare, genuino arreso, al regno della morte, m’adopero, finchè e come posso, sempre, al regno della vita. Sono “ne meninne che nan s’arrènne”, sono un bambino irrequieto e vivace che non s’arrende. Abbiamo il dovere di dare ancora noi, con la nostra mentalità, una rotta completamente diversa alla nave in difficoltà. Giovani, non cambiate direzione per seguire mode contingenti. Tornate, “cum grano salis” nella minestra, all’antica saggezza. Vanno cambiati i semi della seminagione. Se non mutano i germi, sempre quella pianta si ha. Lo abbiamo detto al mondo ab antiquo: “In medio stat virtus”, l’adagio latino è noto ai quattro punti cardinali dell’orbe terraqueo. C’è poi il più raffinato “est modus in rebus, sunt certi denique fines quos ultra citraque nequit consistere rectum” (c’è una maniera di trattare le cose del mondo, vi sono infine determinati confini al di là e al di qua dei quali non c’è né consiste né può vigere il diritto dritto, né il giusto, né l’equo). L’ha proclamato il nostro Orazio di Venosa, l’originario della Puglia. Valori d’Italia. Con l’ora di pranzo scandita dal 2 e mezzo, dal cinque e quattro delle borse, con le finanziarizzazioni del copri e scopri che consentono di far affari e impresa senza aver soldi né capitali, col panico di dittatura-dettatura dei mercati, con giovani che per la rossa uccidono il padre e la madre o con quell’altro che travolge briaco il passante e scappa, non toppe e rattoppi nella stessa spirale, non se ne esce. Se mercato e merce, e non l’onore, campeggiano, sbocco finale è: si vende di tutto, anche la gnocca, ci si appropria di tutto, anche della vita degli altri.
3 - 18 NOVEMBRE 2011
EDIT ORIALE EDITORIALE
Appunti - seconda parte - del Prof. On. Giovanni Bruni
Ai 150 dell’Unità “l’Italia non tiene?” E’ la exit strategy oggi necessaria. O è quella, o, prima o poi, è quella. So che è una croce dopo i disastri procurati dai privati senza legge. Ma che volete? Chi sbaglia paga. Noi invece, al contrario, l’abbiamo già dimostrato. Dopo il disastro e abisso del fascismo e della guerra pomposamente dichiarata e disastrosamente perduta, con la più grande migrazione interna, 3 milioni e mezzo di Sudici diventarono nordici facendo fiorire, insieme con gli altri, le industrie di macchine, lavatrici, lavastoviglie e frigoriferi riscattando la donna dall’esilio in casa, meridionali necessitati ma generosi con le loro valigie di cartone. Ancora così? No! Rivendichiamo pane e lavoro, ma inalberiamo ed esigiamo da tutti la nostra perenne maniera del vivere la vita proponendola ed inserendola nella politica col voto, nella Scuola esigendola nei programmi, nelle relazioni sociali non entrando nelle corporazioni separatrici e distintive, bene sì nelle formazioni che frequentano insieme magnati e popolani. Belle idee, mi mormora magari laggiù in sottovoce uno di Voi. Ed io rispondo: Che facciamo, tutti, col figlio o la persona cara, in famiglia, se il congiunto ha la febbre o il malanno? La società è la famiglia del Mondo; si tratta di operare, per necessità o amore, in conforme modo analogico. Salvo il “cà nisciune è fesse” dei casi estremi. Più da noi si dipartono tempo e malizia, o Giuseppe Mazzini, e più l ’o r d i n e i d e a l e c i r i c o n d u c e a t e , auguratore e contemporaneo della posterità. E’ la lapide del monumento a Mazzini in Molfetta, dettata dal tranese Giovanni Bovio, è la dicitura più bella che io conosca e della quale sottolineo la chiusa: “contemporaneo della posterità” tanto vera, tanto attuale in riscontro. Non parlerò dei confratelli pugliesi e meridionali, ne fece magistrale menzione qui a Taranto, in altra sala, Nicola Terracciano che da qui saluto per un pubblico grazie; ne hanno fatto esposizione stasera meglio di me gli amici
che mi hanno preceduto e altri stanno per fare, più ferrati di me. Mi sia consentito di aggiungere, solo per mia gratitudine, l’Istituto barese “Risorgimento e Mezzogiorno”, diretto da Peppino Poli, Bianca Tragni che ha curato la pregevole agenda 2011, e l’inossidabile Vitantonio Leuzzi che dirige l’Istituzione Antifascismo e Resistenza. Mi sia permesso di dire che abbiamo avuto compagni di vita e di pensiero Altiero Spinelli, Rossi, Colorni, Calace, Roberto. Li avevano separati dalla torma dei conformisti relegandoli al confino di Ventotene, e lì scrissero e dettero agli Italiani e al Mondo il manifesto federalista per una Europa libera ed unita. Tutti valori partiti dall’Italia unita. Rimangono i Borbone. E’ nato da un po’ di tempo il vezzo di ciarlare, il malvezzo. “Separiamoci, andiamocene, ciascuno padrone in casa propria, Roma ladrona”. La scabbia s’appiccica. E così anche “Noi Sud”, il partito meridionale e via cantando, fin da una parte a discriminare Cavour, il tessitore che ha tessuto la tela laddove altri al contempo hanno menato “a co’ la spola”, e dall’altra parte Garibaldi, un ribaldo e brigante. All’apice il raccapriccio: “Mi vergogno di essere italiano”, urla una di quelle ignoranze a passeggio. E che facciamo, diventiamo lillipuziani mentre Cina e India e Sud America si organizzano pressappoco in Continenti di miliardi di componenti, vasi di coccio in mezzo a vasi di ferro? Quelli, per aggregarsi, hanno soppresso con la violenza, ed uccidendo, i Pellerossa in America, e poi si sono azzannati nelle Guerre di Secessione. Il pari in Sud America sfocia in nefande dittature, là dove ricordano con ammirazione Mazzini e Garibaldi. Noi che siamo aggregati, col seme del dissidio diamo origine all’alterco, imitiamo i primi sbranandoci e per giunta seguendo un percorso all’incontrario e comunque spregiando i nostri che lì sono elogiati? Io capisco il Risorgimento tradito, il
“fatta l’Italia e non gl’italiani”, il disincanto e le delusioni del Mezzogiorno abbandonato e peggio, depredato delle riserve d’oro dei Re Borbone, io considero la di loro grandezza in opere ospedaliere a Napoli e di lì a Portici con la ferrovia, e poi, la regina, la Reggia di Caserta. Potrei aggiungere dell’altro, le lane, le sete, ma a Napoli dicono: “E’ meglie a cummannà che a fotte”. Ebbero i Borbone all’epoca la più alta e qualificata classe dirigente d’Europa, i Pagano, i Cirillo, Eleonora Fonseca Pimentel. Quando i tempi richiesero però di por fine alla padronanza assoluta, mandarono a morte e a monte l’avvio di democratica partecipazione. Quel che fecero ad Altamura, la “Leonessa di Puglia”, è inenarrabile. E per prendere un solo esempio di delusi, stimo Antonio Gramsci l’eccellente pensatore tra i comunisti nostrani e oltre. Con la premura per le classi lavoratrici dimostrò che per queste non c’era stato Risorgimento né cura, anzi! Ma se io oggi dovessi parlare con lui, direi, Antonio, quello che hai detto e scritto è tutto vero nella subordinata dell’analisi logica, ma t’immagini, con tutti i difetti che vuoi, se fossimo un volgo disperso che nome non ha, che cosa sarebbe stato lo Stivale se non avessimo provveduto all’Unità d’Italia? La proposizione della analisi fatta con le rotelle?».
4 - 18 NOVEMBRE 2011
AV I S
AVIS Bisceg lie, pr esent e al ffor or um Bisceglie, present esente orum regionale ““A A B C Donando” Ben 32 sacche raccolte nella giornata di donazione del 6 novembre. Il 25 novembre consegno dal titolo “La malattie a trasmissione sessuale”
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iornata più che positiva quella che lo scorso 6 novembre ha visto l’AVIS Bisceglie raccogliere ben 32 sacche di sangue ed emoderivati. Un segnale forte da parte delle cittadinanza che sembra recepire al meglio gli input che l’associazione avisina locale cerca di diffondere sempre più, donazione dopo donazione. L’auguri è di poter bissare il risultato a partire da domenica 20 novembre quando ci sarà la prossima donazione, prevista per la chiesa della Misericordia. In occasione del centenario dalla nascita della comunità parrocchiale di Santa Maria Madre della Misericordia la donazione verrà effettuata con il supporto dell’autoemoteca a disposizione dell’AVIS Bisceglie. AVIS protagonista per quel che riguarda i forum e convegni nel mese di novembre. Lo scorso 12-13 novembre infatti il gruppo AVIS Giovani, rappresentato da Sara Brescia, Fabio
Capurso, Veronica Sinigaglia, Manuela Ventura, Mauro Di Benedetto e dal coordinatore del gruppo giovani Dario Galantino, ha preso parte al forum regionale, tenutosi a Lecce, dal titolo “A B C Donando” trattando delle tematiche riguardanti AVIS e scuola. Si terrà invece il prossimo 25 novembre presso l’Hotel Salsello il convegno organizzato da AVIS Bisceglie dal titolo “La malattie a trasmissione sessuale” tenuto dal Primario del reparto infettivi dell’Ospedale “Vittorio Emanuele II” di Bisceglie Dott. Tommaso Fontana, specialista in malattie della pelle e veneree. Il convegno avrà inizio a partire dalle ore 17,00 circa. AVIS Bisceglie che si raccoglie per piangere insieme la scomparsa di un caro collaboratore, oltre che donatore avisino, come Sergio
Rigante. La sua inaspettata morte ha lasciato il vuoto a livello associazionistico, visto l’entusiasmo e la carica vitale che da sempre distinguevano il buon Sergio. Ai figli, alla moglie ed a tutta la famiglia va il sincero cordoglio delle grande famiglia avisina. (Gianluca Valente)
“Nino e il calcio di rigore”, un libro di Pasquale D’Addato e Francesco De Rosa per parlare di etica nello Sport L’etica nello sport e le metafore della vita i temi nel dibattito promosso dal Club UNESCO di Bisceglie
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n tema mai desueto. Probabilmente le parole spese a proposito sono state tante, a volte eccessive: prima o poi abbisogna che qualcuno faccia qualcosa per iniziare, nel proprio piccolo, a rendere concreta l’etica. Dal greco “èthos”, comportamento, l’etica rappresenta un ramo della filosofia che studia i fondamenti oggettivi e ne da uno status: buoni, cattivi, leciti o inappropriati. E, all’interno di questa branca, scorgiamo l’etica sportiva: tradotta sommariamente nel termine “fair play”(dall’inglese: lealtà) è una fattispecie che richiede, però, una traduzione in termini pratici. Pasquale D’Addato, manager di successo e di garbo nel campo dell’industria e della distribuzione nazionale, così come in campo sportivo, precisamente arbitrale, arrivando a ricoprire ruoli anche lì dirigenziali come osservatore degli arbitri di calcio di Serie A e designatore di quelli regionali, e Francesco De Rosa, giornalista e scrittore napoletano, laureato in Filosofia con diversi libri ed inchieste giornalistiche alle spalle, hanno provato a mettere nero su bianco questo concetto, scrivendo un libro nato dall’estro dei propri autori, con il dichiarato intendimento di consentire argomentazioni affinché l’UNESCO possa dichiarare la figura dell’arbitro (di ogni disciplina sportiva e di ogni ambito) addirittura come “Patrimonio Testimone
di una cultura di Pace”. Gli autori hanno dichiarato che quando tutto questo sarà compiuto, sarà raggiunta la “mission” del testo. Edito da neomediaitalia, gli autori, prendendo spunto dal celebre capolavoro del cantautore Francesco de Gregori, (La Leva calcistica del ’68, ndr) raccontano di Nino, nato nel 1968 a Roma, legato a questa canzone e che grazie alla sua tenacia riesce a sfidare le avversità della vita. Il tutto animato da una passione smodata. Un giornalista-scrittore ed un arbitro federale "prestato" all'impresa, insieme, sulle tracce della storia di Nino. Il Club UNESCO di Bisceglie organizza, in occasione del primo centenario della nascita dell’Associazione Italiana Arbitri, la presentazione del libro “Nino e il calcio di rigore” i cui ricavati andranno interamente in beneficienza. Nell’organizzazione sono coinvolti anche il Rotaract Club di Bisceglie e la Sezione Arbitri AIA-FIGC di Molfetta. L’appuntamento è fissato per Venerdì 25 Novembre 2011 ore 18 presso il Teatro Garibaldi di Bisceglie, in piazza Margherita di Savoia. La presentazione del libro avverrà all’interno di un dibattito dalle variegate sfaccettature, intitolato “ETICA NELLO SPORT E NELLA VITA” e che vedrà come interventi quelli di Francesco Spina, Primo Cittadino del comune di Bisceglie, Pina Catino Presidente del locale Club UNESCO di
Bisceglie, Marialuisa Stringa, Presidente Italiano Federazione Club e Centri UNESCO e membro dell’esecutivo Mondiale, AnnaTeresa Rondinella, Segretario Generale Federazione Nazionale Italiana Club e Centri UNESCO Sergio Silvestris, Parlamentare Europeo, Carlo Sessa prefetto della provincia Barletta-Andria-Trani, Francesco Lorusso Procuratore Regionale della Corte dei Conti per la Puglia, e Marcello Nicchi Presidente Nazionale Associazione Italiana Arbitri, oltreché di Mons. Giovanni Ricchiuti, Arcivescovo di Acerenza già Rettore del Pontificio Seminario Regionale Pugliese "Pio XI" di Molfetta e di Don BACKY cantautore e musicista. Conduce Paolo Jorio, giornalista/scrittore, Direttore del Museo del Tesoro di San Gennaro di Napoli, socio del Club UNESCO di Bisceglie. Serata animata, dunque, da una passione smodata, la stessa di Nino che riesce a vedere nello sport la metafora migliore che si possa avere o dare alla vita.
5 - 18 NOVEMBRE 2011
CUL TURA LT
“Autunno in Cappella” ospita la Puglia: Sergio Nigri, un flautista a Napoli Il Sindaco Avv. Francesco Spina onorerà l’ importante iniziativa culturale biscegliese, ospitata presso la Cappella del Tesoro di San Gennaro a Napoli il 3 dicembre prossimo
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l 3 D i c e m b r e N a p o l i , “c i t t à dell’armonia” e Bisceglie rivivranno le glorie di Sergio Nigri (1804-1839), flautista di fama europea. L’importante iniziativa, promossa dal Club Unesco di Bisceglie, si avvale dell’Alto Patronato del Presidente della Repubblica Italiana Giorgio Napolitano, della Deputazione della Cappella del Tesoro di San Gennaro che, tra l’altro, ospita la rassegna pugliese “Autunno in Cappella”. Per la prima volta nella storia di Bisceglie, il nome di Sergio Nigri ritornerà ad essere degnamente onorato nella grande metropoli partenopea, dove c o n d i v i s e o n o r i p e r l a s u a al t a professionalità, con i grandi amici del melodramma napoletano: Bellini, Rossini, Donizetti, Francesco Florimo, il maestro Zingarelli, Mercadante. Le celebrazioni in onore di Nigri, “il Paganini del flauto”, avranno luogo presso la sala del Domenichino, in Via Duomo, 149 a Napoli. Ospiti d’onore e saluti: il duca R i c c a r d o C a r a f a d ’ A n d r i a , Vi c e presidente Deputazione della Cappella del Tesoro di San Gennaro; Francesco Spina, sindaco della Città di Bisceglie; Pina Catino, Presidente del Club Unesco. Relatore unico: Luigi Palmiotti, con il profilo “Nigri un virtuoso flautista dell’Ottocento”. Nell’ambito della manifestazione vi sarà il concerto per “Sergio Nigri” a cura
dei maestri e coniugi Luigi Facchini, flautista e Maria Grazia Annesi, arpista due alte personalità nel campo musicale ai quali è stato conferito il Premio Internazionale “Sergio Nigri”, 1^Ediz. 2011, il 22 ottobre scorso. Il programma musicale prevede: Sergio Nigri - Rossini, Elisabetta Regina d’Inghilterra , Variazioni sul tema; Nigri Bellini, “Il Pirata”, Variazioni sul tema; G. Rossini, Andante e Rondò;Chopin Rossini, Cenerentola; Massenet, Thais, “Meditation”; Donizetti, Sonata; Mercadante- Mozart, Don Giovanni; Bizet, Carmen; Genin- Verdi, Traviata; Bellini, Norma. Le conclusioni delle celebrazioni saranno a cura di Pasquale D’Addato, vice presidente del Club Unesco di Bisceglie e di Antonio Ruggiero, Vice Presidente Nazionale Federazione Unesco. L’evento gode, inoltre, del patrocinio della Presidenza del Consiglio Regionale della Puglia, della Federazione Italiana Unesco, della Regione Campania, Comuni di Bisceglie, Brindisi, Zollino, Napoli, Arcidiocesi Bisceglie –Trani –BarlettaNazareth (Commissione Pastorale Diocesana Cultura e Comunicazioni Sociali e della Commissione Pastorale
Diocesana Problemi Sociali e Lavoro, Giustizia e Pace, Salvaguardia del Creato), Pontificia Basilica di San Nicola di Bari, Arcidiocesi di Brindisi-Ostuni, Club Unesco di Napoli e dell’adesione dei sodalizi biscegliesi: Archeoclub d’Italia – Sede di Bisceglie, Museo Etnografico “F. Prelorenzo”, “Roma Intangibile”, Presidio d e l L i b r o , R o t a r y, L i o n s , N u o v a Accademia Orfeo, a cui si aggiungono altri enti istituzionali: Società di Storia Patria Per la Puglia (rappresentata da Luigi Palmiotti), Rotary Castel dell’Ovo Napoli, Associazione ItaloEllenica- Zollino (Lecce), Nova Canendi “Gino Lorusso Toma”, “Centro Studi “Leonardo Leo”Brindisi, Club Unesco di Andria e Barletta. A Napoli, nel corso del convegno, sarà esposto il ritratto di Sergio Nigri, dipinto ad olio su tela del Maestro pittore-artista biscegliese Leonardo Storelli, eseguito nel settembre 2011, per il Premio Internazionale. (Nunzia Palmiotti)
La lettera di un lettore in merito ad un articolo sui “Premi della Città di Bisceglie”, pubblicato da Francesco Brescia su “Bisceglie TV”
Pensarla diversamente non è un punto di arrivo ma di discussione di Salvatore Memeo P
referisco che non si parli di cultura nello stesso giorno in cui si “celebra” il suo funerale. Se uno crede che la cultura nasca e si sviluppi esclusivamente sui banchi di scuola o nelle più accreditate sedi universitarie, ha omesso d’informarsi sul conto di altre valide possibilità, per mezzo delle quali si può accedere a pieno diritto non a parlare, ma a far cultura. Mi è capitato leggere un articolo di Francesco Brescia , scritto e messo in rete da “Bisceglie Tv” riguardo a un’elargizione di premi, in quel di Bisceglie, senza cognizioni di causa se non per pura mania di protagonismo. Gli utilizzatori di tali riconoscimenti sono persone individuate e scelte dai promotori delle diverse Associazioni e Club del ristretto territorio biscegliese. I vari premi intestati ora a Tizio altre volte a Caio sembrano siano gonfiati da enfatica retorica presunzione di chi li
ha istituiti. E qui il malinteso. Noi tutti sappiamo per certo che la cultura, per considerarla tale, deve vivere e godere di piena libertà, sia di espressione sia di contenuti. In un centro, dove vari vissuti e protagonisti rischiano di passare inosservati o perdersi nelle soffitte, qualora si tratti di cimeli e opere d’arti, è giusto che ci sia un testardo, caparbio “fannullone” a prendersi la briga, il disturbo, poiché dedica il suo tempo libero a mettere in risalto i vari D’Angiò, Sarnelli, D’Addato, Dolmen, Nigri, Cosmai, Consiglio e via dicendo…Una comunità ha bisogno di documentare la propria cultura attraverso questi personaggi di eccellenza i quali, a suo tempo, hanno portato il nome di Bisceglie fuori dal proprio ambito, dichiarandolo ai più. Un nobile esempio è dato dal lavoro, non di scarso conto, che ha fatto il Club UNESCO
della stessa Città di Bisceglie: ha portato dopo un eccellente, nutrito, particolareggiato dossier, il Dolmen “La Chianca” a simbolo UNESCO, testimone di pace. Questa è, a mio avviso, la vera CULTURA e non certo la critica gratuita e distruttiva per affossarla. Uno che desidera far cultura è abbastanza che ci si mette con serie intenzioni e non è detto, può succedere, che non ci sia qualche intoppo di percorso ma sarà preferibile che non abbia nulla a che fare con l’invidia e l’inerzia poiché queste sono le matrone, non dee, che a f f o s s a n o l e p r o b e i n i z i a t i ve . G l i asciugamani lavati e piegati servono a coloro i quali, come Pilato, se ne lavano le mani di questi avvenimenti e non a chi lavora, senza nulla pretendere, per la gloria della società.
6 - 18 NOVEMBRE 2011
PERISC OPIO PERISCOPIO
L’intervista: La realtà del denaro è una pericolosa illusione M
olto spesso siamo portati a pensare, sbagliando, di essere gli unici a provare determinate sensazioni entrando a contatto con la società attorno a noi, a desiderare un mondo diverso basato su valori solidi che a grande velocità si disperdono in questa “giungla” che a volte sembra circondarci. Quando poi comprendiamo che c’è qualcuno che condivide la nostra sensibilità, che ha voglia di fare e di dare rimanendo sempre se stesso proprio come noi, ci sentiamo un po’ meno “visionari”. La storia che vogliamo proporvi attraverso questa intervista è quella di un giovane “straordinario nell’ordinario”: Massimo Cassanelli. La storia di Massimo vuole essere una testimonianza di come la realtà del denaro sia realmente una pericolosissima illusione, una mina per l’essenza della nostra persona, e di quanto sia fondamentale pensare alla propria esistenza come ad un quadro da dipingere ogni giorno utilizzando i colori migliori, quelli che ci donano serenità, che delineano la nostra essenza più vera e non l’apparenza della nostra “maschera migliore”. Allora Massimo, riassumiamo brevemente la tua esperienza ai nostri lettori. «Dopo essermi diplomato nel 1997, la voglia di indipendenza e il desiderio di formarmi in una delle migliori università italiane mi spingono a tentare il test d’ingresso inizialmente presso l’università Bocconi di Milano. Accantonata la possibilità di frequentare l’università milanese a causa di un cambio dei parametri reddituali d’accesso alle borse di studip, casualmente, sfogliando il giornale, apprendo da un annuncio che erano gli ultimissimi giorni per poter presentare istanza di ingresso presso la LUISS di Roma. L’accesso, infatti, era gratuito per i primi 100 classificati in graduatoria. Grazie all’aiuto della mia professoressa di matematica, riesco a scaricare i moduli di iscrizione e spedisco il plico praticamente all’ultimo minuto! Su 2000 candidati, mi classifico terzo aggiudicandomi l’iscrizione gratuita. Uno dei grandi pregi della LUISS è quello di mettere costantemente lo studente a contatto con il mondo dell’impresa soprattutto perché molti docenti sono al tempo stesso manager di grandi società. Ero al mio quarto anno di università, dunque ancora un po’ lontano dalla laurea e da una prospettiva lavorativa concreta. Un giorno, viene ospitata dalla LUISS, una delle 5 banche di investimento mondiali, la Lehmann Brothers. Non me ne importava più di tanto di fare un lavoro del genere, ma per potermi “allenare” nel fare colloqui onde essere seriamente preparato davanti all’occasione lavorativa che desideravo, decido di inoltrare il mio curriculum. Dopo ben tre tentativi riesco ad inviarlo…ma di lì a poco il mio cellulare squilla profetico! Un mio amico della parrocchia di Santa Maria di Passavia, sfogliando dei vecchi giornalini parrocchiali di Don Antonio Belsito, mi inoltra un sms alquanto simbolico per uno che qualche istante prima aveva inoltrato il curriculum ad una delle maggiori banche mondiali. L’sms dice: “La realtà del denaro è una pericolosa
L’esper ienza professionale di Massimo Cassanelli: «È necessario investire soprattutto sul personale qualificato e sui giovani, per poter dare loro la possibilità di impreziosire il nostro territorio di professionalità d’eccellenza!”»
illusione”. Mi contattano per i primi durissimi colloqui tutti in inglese in cui inizio a percepire le distorsioni del meccanismo, allettante economicamente ma pessimo per ciò che riguarda il profilo morale. Superai tutti i colloqui giungendo al cosiddetto “final round”. Nel giro di qualche giorno dovevo essere a Londra. Il viaggio per affrontare il colloquio decisivo mi trasporta in un’altra dimensione…mi sembrava di essere in un film! Viaggio in aereo, hotel superlusso, un autista ed una Mercedes nera solo per me. La sera mi aspetta la cena con i manager dell’azienda e i 40 migliori candidati italiani». Quali sono state le tue sensazioni e le tue impressioni durante questa cena? «E’ proprio durante questa cena che compresi quanto fossi l’uomo sbagliato nel posto sbagliato. Respiravo solo arrivismo, ipercompetitività, avidità, diffidenza. Tutto era apparenza pura, un clima negativo, non sereno. Durante i colloqui i manager ripetevano costantemente che una volta selezionato da loro avrei dovuto dimenticare i miei hobbies, la mia famiglia, la mia città, i miei amici e i miei affetti. Tutta la mia vita, all’indomani dell’assunzione, doveva ruotare attorno al profitto dell’azienda, il resto doveva annullarsi, io dovevo annullarmi completamente. Non ho mai desiderato vivere per lavorare ma lavorare per poter vivere! La scelta professionale è una scelta di vita! Tutte le mie sensazioni negative che quel contesto mi trasmetteva ebbi poi modo di ritrovarle in un libro molto bello: “La città che sanguina” di Alex Prexton. Il giorno successivo mi arriva la proposta di lavoro con relativo contratto. Un profilo economico davvero molto allettante…tuttavia le mie sensazioni del giorno prima persistevano sempre più forti!». Cosa decidi di fare a quel punto? «Seguo il mio cuore, accantono la mia razionalità. Scelgo di rifiutare la proposta di lavoro della Lehman Brothers. Non ho mai desiderato una vita fatta solo di numeri, e caratterizzata dalla mancanza di valori quali il rispetto del prossimo, l’amicizia, la solidarietà e la collaborazione. Ho sempre desiderato “essere” piuttosto che “apparire” e reprimere la mia vera essenza, a costo di rinunciare al Dio Denaro. Diventare una macchina per fare soldi mi avrebbe condotto alla perdita della mia identità…non sarei più stato il Massimo che sono». Una scelta davvero molto coraggiosa! Ti sei mai pentito di aver preso questa decisione? «Si tratta di una scelta non condivisa da molti miei amici che ambivano a quel contratto e che mi hanno definito “folle”, ma non tornerei MAI indietro! Sarebbe stata una vita infelice. Ciò che ci rende umani è la qualità delle relazioni che tessiamo…una persona è felice quando attorno a sé riesce a costruire un ambiente armonioso, a fare del bene sempre, in ogni contesto». Cosa succede subito dopo la laurea? Fai un incontro “speciale”, giusto?
«Intanto mi laureo con il massimo dei voti e torno nella mia Bisceglie. Decido di prendere un regalo per il mio relatore di tesi. Da sempre animato dall’amore per il mio territorio, opto per dei prodotti tipici. Mi faccio accompagnare da mia madre presso il Frantoio Galantino non conoscendo neanche la strada per poterlo raggiungere. Il caso ha voluto che ad accoglierci e a servirci ci fosse proprio il dott. Michele Galantino, titolare dell’azienda. Sentendo la motivazione alla base del mio acquisto inizia a farmi domande sul mio percorso di studi, sulle conoscenza delle lingue, sulla mia persona, sulle mie aspirazioni di vita! Dopo una serena chiacchierata, su due piedi, mi chiede di lavorare nella sua azienda. Il tempo di acquistare una scrivania ed un pc e potevo iniziare il mio lavoro. Quell’incontro ha cambiato la mia rotta! Sentivo di dover dire di si! Mi ero sentito valutato serenamente per quello che ero realmente. Animato dalle emozioni, nel ricordo di una infanzia serena da sempre legata alla terra e alle olive soprattutto, decido di accettare. Ancora una volta, seguo le mie emozioni…e queste non mi hanno tradito!». Oggi che persona ti reputi? «Sono una persona felice, faccio un lavoro che amo! Un ambiente lavorativo armonioso e multiculturale in cui domina il rispetto reciproco tra i colleghi. Viaggio moltissimo, non sto mai fermo, ogni giorno imparo qualcosa di nuovo…e poi…poter vedere il mio mare prima di andare in ufficio…non ha prezzo!». Quali consigli daresti ai giovani? «Un consiglio pratico basilare è quello di studiare soprattutto le lingue straniere e sviluppare, attraverso lo studio, l’attitudine ad imparare sempre. Il mio consiglio dal punto di vista morale è invece di non stancarsi mai di cercare la propria strada, ciò che ci rende sempre migliori anche quando riteniamo di aver ottenuto ciò che desideriamo. Anche se tutta la società attorno a me mi ha giudicato “folle”, io ho scelto la strada di una vita felice. Il denaro, le apparenze, il prestigio sono false illusioni. Come diceva il grande Steve Jobs “Siate affamati, siate folli!”. Non bisogna smettere mai di coltivare i propri interessi e le proprie passioni, quegli elementi che ci rendono unici! Mi piace concludere con un appello agli imprenditori. È necessario investire soprattutto sul personale qualificato e sui giovani, per poter dare loro la possibilità di impreziosire il nostro territorio di professionalità d’eccellenza!». (Angela Francesca Valentino)
7 - 18 NOVEMBRE 2011
Scopri lo Scorcio: scopriamo la Città con il concorso on-line della Pro Loco
P RO L O C O
Te s t i a m o i l n o s t r o g r a d o d i conoscenza della città attraverso il concorso a premi organizzato dalla Pro Loco su prolocobisceglie.it
S
ta per ripartire la nuova avventura telematica tra le bellezze paesaggistiche, le peculiarità artistiche e le perle storicoculturali della nostra città: lunedì 7 novembre ha preso il via la terza edizione del contest on line “Scopri lo Scorcio”. Il concorso a premi, ideato e organizzato dall'Associazione Pro Loco UNPLI di Bisceglie presieduta da Vi n c e n z o D e F e u d i s , c o n s i s t e nell'indovinare, ogni 48 ore su www.prolocobisceglie.it, a quale sito di rilevanza artistico-culturale della città di Bisceglie il dettaglio proiettato appartenga. Quattro i livelli di difficoltà quest'anno: basso (se viene data la risposta esatta vengono accreditati tre punti), medio (cinque punti), alto (sette punti) e “gold” (dieci punti). Per le foto con grado di difficoltà basso, medio e alto saranno tre le opzioni tra cui scegliere, mentre per i dettagli con grado di difficoltà “gold” le opzioni saranno quattro. Si potrà partecipare dopo aver effettuato una semplice registrazione sul sito del contest. Sistema di registrazione attivo dal 3 novembre. A vincere saranno i partecipanti che risulteranno primo, secondo e terzo classificato in seguito alla proiezione dei trenta dettagli. In caso di ex aequo si
procederà con uno spareggio tra gli utenti con eguale punteggio. Vinceranno, in seguito a una estrazione, anche cinque partecipanti che avranno risposto (non necessariamente in maniera corretta) a un minimo di venti dettagli. I premi sono messi in palio da Sud Computer, Cartolibreria “Il Mappamondo”, Agenzia “A proposito di Viaggi”, Ricevimenti Mastrogiacomo, Ristorante “Puglia, Amore e Fantasia”, Divinae Follie, Frantoio “Galantino”, Studio Fotografico Di Gregorio, Art Fashion Graphic, Libreria Marconi, Bar “Ventimetriquadri”, Pizzeria Dolmen, Divino, Bar “Crema & Caffé”. Si ringrazia per la realizzazione del concorso lo Studio Fotografico Enzo Todisco. Mediapartner dell'evento Radio Centro Stereo – 93.100 (www.rcsbisceglie.it) FM e Bisceglie.TV (www.bisceglietv.it). La terza edizione di “Scopri lo Scorcio” si avvale anche della collaborazione della Biblioteca Parrocchiale “don Michele Cafagna” Parrocchia di Santa Caterina da Siena. La cerimonia di premiazione dei vincitori avrà luogo nel corso delle iniziative celebrative dei 50 anni di attività della Pro Loco che partiranno il 14 e il 15
Torna “Calici nel Borgo Antico”: 18 e 19 novembre Calici nel Borgo Antico, l’evento promosso a Bisceglie (Bt) dall’associazione “Borgo Antico”, scalda i motori in vista dell’apertura dei palazzi d’epoca più incantevoli del Centro storico biscegliese nei giorni 18 e 19 novembre prossimi. Ricco e suggestivo, come sempre, il programma della manifestazione, cui hanno aderito una cinquantina tra le più prestigiose cantine enologiche provenienti da tutta le zone della Puglia: Alberobello, Andria, Barletta, Canosa di Puglia, Cerignola, Corato, Cellino San Marco, Ginosa, Gravina in Puglia, Lecce, Manduria, Minervino Murge, Monteroni di Lecce, Mottola, Pulsano, Ruvo di Puglia, Salice Salentino, San Donaci, San Pietro Vernotico, Stornarella, Taranto, Trinitapoli e Turi. Calici nel Borgo Antico offre a enonauti provenienti dalla Puglia e dalle regioni vicine di conoscere e scoprire uno dei
centri storici più incantevoli della Puglia, attraverso un immaginifico viaggio nel tempo, tra portoni d’ingresso di dimore storiche abitate, stradine, vicoli e piazzette vestite a festa. Basta acquistare una pettorina con bicchiere e immergersi in un atmosfera d’altri tempi, ricca dei sapori e dei profumi dei prodotti tipici della nostra gastronomia. Il percorso parte da via Giulio Frisari, prosegue su tutto l’anello esterno del Centro storico di Bisceglie (via Trento, via Trieste, via Cristoforo Colombo, largo Castello e via Ottavio Tupputi) e consente deviazioni verso il cuore del Borgo (via Armando Perotti, via Cardinale Dell’Olio, pendìo Campanile, strada Sguazzone e strada Balestrieri): in tutto, sono 30 i punti di degustazione. Il via venerdì 18 novembre, alle ore 20. Calici nel Borgo Antico è anche momento di riflessione sul turismo rurale. A Bisceglie,
gennaio 2012. Per maggiori informazioni scopri@prolocobisceglie.it. Francesco Brescia, addetto stampa Pro Loco UNPLI Bisceglie http://www.prolocobisceglie.it si danno convegno 8 Gruppi di azione locale (Gal) pugliesi: Ponte Lama, Trulli e Barsento, Sud Est Barese, Piana del Tavoliere, Terre di Murgia, Dauno Ofantino, Fior d’olivi, Città di Castel del Monte. Il dibattito verte sul tema “Il mondo rurale per l’innovazione dell’offerta turistica locale”. Appuntamento al Museo diocesano, venerdì 18, alle 8.30. Previsti i saluti dell’assessore regionale alle Risorse agroalimentari, Dario Stefano, del sindaco di Bisceglie, Francesco Spina, e dell’europarlamentare Sergio Silvestris, e gli interventi di Gabriele Papa Pagliardini, dell’Autorità di gestione del Piano di sviluppo rurale, del presidente e del direttore del Gal “Ponte Lama”, Carlo Verde e Gianni Porcelli. In serata, nell’ambito di Calici nel Borgo antico, sarà allestita “La GALleria dei territori”, in cui ciascuno degli8 Gal partecipanti metterà in mostra un pezzo del proprio territorio, tra assaggi, aziende e mestieri. Nel 2010, l’evento Calici nel Borgo Antico è stato visitato da oltre 40 mila curiosi, buongustai ed esperti ed ha ospitato più di 30 prestigiose cantine pugliesi. Nell’occasione restano aperti fino a tarda sera i quattro musei di Bisceglie: il Civico Archeologico (dalle 19.30 alle 22.30), l’Etnografico dell’Archeoclub (dalle 19.30 alle 22.30), quello del Mare della “Società nazionale di Salvamento” (dalle 20.30 alle 24) e quello Diocesano (dalle 19 alle 24).
DIOCESI Chiesa di Sant'Andrea: un moderno Diploma di specializzazione complesso parrocchiale in studi Si perdono nella notte dei tempi (intorno all'XI sec.) le tracce dell'origine Sindonici: due dell'antica chiesetta dedicata al Santo Apostolo Andrea, da cui è poi nata la i corsi 2011decisione dell'Arcidiocesi e della Città di Bisceglie, di edificare in quella zona una 2012 nuova e moderna chiesa parrocchiale. 8 - 18 NOVEMBRE 2011
L’Istituto Scienza e Fede dell’Ateneo
Pontificio Regina Apostolorum in Roma (della Congregazione dei Legionari di Cristo) in collaborazione con il Centro Internazionale di Sindonologia di Torino offre un ‘Diploma di specializzazione in Studi Sindonici’. Il diploma intende offrire un approccio sistematico alle sfide che questo documento eccezionale suscita all’intelligenza e cerca di capire il messaggio che propone alla fede e al cuore dei credenti. E’ strumento privilegiato per la nuova evangelizzazione e per la catechesi. Per conseguire il diploma è prevista la frequenza di due serie di corsi fissati dal 19 ottobre 2011 al 18 gennaio 2012 e dal 15 febbraio al 23 maggio 2012, con il superamento degli esami e la presentazione finale di un lavoro scritto. L’intero corso costa 400 euro. Le iscrizioni sono aperte fino al 24 ottobre. E’ data la possibilità di seguire a distanza l’intero corso attraverso un apposito link. Per ulteriori informazioni consultare il sito: www.uprait.org
Nasce l’ Ordo Virginum (Ordine delle Vergini). A Bisceglie la prima consacrazione Il 22 novembre alle ore 16,30, nella
Basilca S. Giuseppe in Bisceglie, l’Arcivescovo presiederà il Rito di consacrazione nell’ordo virginum (o.v.) di Cecilia P. Le vergini, emettendo il sacro proposito di seguire Cristo più da vicino, sono consacrate a Dio secondo il rito liturgico approvato e si dedicano al servizio della chiesa. In preparazione all’ evento, si terranno i seguenti incontri: alle ore 19 nella Parrocchia Stella Maris, 15/11: adorazione; 16: lectio; 17: ordo virginum, segno ecumenico. Guida P. Sironi. 18: Il sì di Maria, origine della verginità. Anima Zecca dell’o.v. di Brindisi; 19: vespri con testimonianza di Cecilia; 20: I segni della vergine: l’anello e la liturgia delle ore. Anima Lombardi dell’o.v. di Altamura; 21: La vergine diffonde il profumo di Cristo. Anima Mazzeschi dell’o.v. di Perugia. Per approfondire la conoscenza dell’o.v. si può scaricare dal sito www.trani.chiesacattolica.it, sezione documenti l’istruzione Beati i puri di cuore perché vedranno Dio.
In questo luogo si svolgeranno nelle prossime settimane due eventi musicale di particolare importanza, entrambi sostenuti dall'Associazione musicale “Fonè”-diretta dal pediatra Antonio Marzano- grazie alla disponibilità concessa dal Parroco, Don Franco Di Liddo. Il primo concerto è previsto per la sera di domenica 11 dicembre, in cui si esibirà il pianistra barlettano Michele Pentrella. I l s e c o n d o i n ve c e s a r à q u e l l o d i Capodanno, con il 13 enne bambino prodigio Simone Losappio di Andria che sarà diretto dal Direttore d'Orchestra Bepi Speranza di Bari e dai 35 professori di musica -tutti diplomati al Conservatorio di Bari, che eseguiranno un “Concerto per Pianoforte ed Orchestra” con brani sinfonici classici e moderni (Morricone, Rota ed altri). Ma torniamo alla Chiesa di S. Andrea e procediamo con ordine: grazie alla preziosa documentazione giornalistica fornita da Giuseppe Milone e da Riccardo Losappio, il primo cronista del periodico “In Comunione” ed il secondo eccellente titolare dell'ufficio stampa della Diocesi Trani-Barletta-Bisceglie-Nazareth, possiamo dare qualche dato riferita a questo complesso, che “serve” una comunità di ben 10 mila anime. Il complesso parrocchiale dedicato all’apostolo pescatore Sant’Andrea, fratello di San Pietro -esteso su di un'area di circa 4200 mq., sorge in via Padre M. Kolbe, su di un suolo ceduto dall'Amministrazione comunale all’Arcidiocesi, in diritto di superficie e a titolo gratuito, da una delibera del Consiglio Comunale datata 27 dicembre 2000. Il progetto è stato redatto dall’arch. ing. Sergio Bombini. L'edificio si sviluppa su tre livelli, con numerosi ambienti: oltre alla chiesa -di circa 800 mq.- anche la casa canonica, gli uffici parrocchiali, il seminterrato con aule per il catechismo ed anche uno spazio verde, che deve essere ancora completato. Ma veniamo all'interno della chiesa che è a navata unica, con uno spazio avvolgente di tipo assembleare a base ellittica, che può arrivare a contenere circa 700 posti a sedere. La cupola, a base ellittica, è interamente in legno, quindi particolarmente idonea per l'esecuzione di concerti musicali. Ricordiamo che per numerosi anni, prima dell'edificazione di questa bella struttura, l'attività parrocchiale si svolgeva in una attigua struttura metallica prefabbricata, di circa 130 mq., punto di riferimento visibile per tutta la comunità parrocchiale. Ma vediamo adesso di conoscere un po' meglio Don Franco Di Liddo, l'attuale Parroco, proprio attraverso una intervista concessa qualche anno fa a Giuseppe
Milone: «Sono nato a Bisceglie e sono stato ordinato sacerdote da Mons. Carmelo Cassati il 28 maggio 1994, nella basilica Concattedrale di Bisceglie. Nel 1995 ho conseguito la Licenza in Antropologia Teologica presso il Pontificio Seminario Regionale di Molfetta. Vicario parrocchiale, dapprima presso la parrocchia di San Silvestro, in seguito in quella di San Pietro, per tutto l’anno pastorale 1995 ho sperimentato la comunione delle tre parrocchie del centro storico, Sant’Adoeno, San Matteo e San Domenico, sotto la guida dell’allora Vicario episcopale zonale, mons. Mauro Monopoli. Verso la fine dello stesso anno sono stato trasferito, sempre con l’incarico di vicario parrocchiale, presso la parrocchia San Nicola in Barletta: un’esperienza bellissima, precaria, in quanto lasciando il mio paese ho sperimentato la dimensione missionaria, anche se avevo già fatto questa esperienza, da diacono, presso la parrocchia San Ferdinando, nell’omonima città; ritengo d’aver servito con carità, umiltà, con i miei limiti e con le mie debolezze quella parte di Chiesa che il Signore, per mano dei miei superiori, mi aveva affidato. Poi, dopo un anno, sono stato trasferito alla parrocchia della Sacra Famiglia, sempre in Barletta e sempre in qualità di vicario parrocchiale. Cinque anni di comunione presbiterale, di vita in comune, di cammino, di fede autentica e di c o n ve r s i o n e ve r a c o n u n p a r r o c o eccezionale e un uomo formidabile, il carissimo don Donato Lionetti: non dimenticherò mai la testimonianza, l’insegnamento e l’amore che egli mi ha dato. Dopo un anno di viceparrocato presso Sacra Famiglia, Monsignor Cassati mi nominò cappellano del Presidio Ospedaliero di Barletta, e lì, nella Pastorale Sanitaria, ho sperimentato la precarietà della vita, mi sono offerto tutto a tutti, non mi sono risparmiato un attimo; lì ho lasciato il mio cuore, perché ho amato con amore oblativo e di offerta. Questa esperienza ha capovolto la mia vita, la mia persona, il mio essere uomo e cristiano, e lì che ho capito che fidarsi di Dio significa soprattutto vivere santamente ogni giorno, perché può essere anche l’ultimo giorno. Presso l’Ospedale sono rimasto cinque anni. Non mi sono mai scelto cose da fare, posti da occupare, strade da percorrere, il Signore e la grazia dello Spirito Santo le hanno dipanate dinanzi a me». (V.C.)
9 - 18 NOVEMBRE 2011 Interrogazione al Governo da parte del sen. Francesco Amoruso
“ Ne c e s s a r i o m a n te n e r e i l giudice di pace a Bisceglie” «I
nvitare il Governo, fornendo dati e informazioni aggiornate, a riflettere alla luce delle voci insistenti sulla possibile decisione, da parte del ministero della Giustizia, di chiudere l’ufficio del giudice di pace a Bisceglie». Questo, afferma in una nota il sen. Francesco Amoruso, l ’o b i e t t i v o d i u n ’ i n t e r r o g a z i o n e parlamentare presentata in Senato. «In una città e in un circondario popolosi e caratterizzati da intense attività economiche quali sono Bisceglie e il territorio circostante, l’ufficio del Giudice di pace in questione opera da un decennio e fin da allora registra un contenzioso elevato (nel 2010 vi è stato un carico di circa 1.300 cause civili), risultando quindi tutt’altro che un luogo improduttivo e fonte di costi immotivati. Inoltre l’ufficio in questione, in virtù della convenzione sottoscritta a suo tempo con il Comune, non causa costi allo Stato». «Per tali ragioni – conclude Amoruso – è opportuno portare la questione in Senato considerato anche come, in caso di smobilitazione, l’immobile che ospita il giudice di pace non potrebbe più essere riutilizzato dal Comune per altre destinazioni alla luce del vincolo di destinazione in vigore. Il che in definitiva rappresenterebbe anche un danno economico per la nostra città».
Crisi economica, Sanità e Servizi Sociali: un convegno della CISL L
a CISL, Federazione Nazionale Pensionati ha indetto per giovedì 24 novembre, alle ore 17, presso l’Auditorium Santa Croce di Bisceglie, l’assemblea per discutere di tematiche di stretta attualità Crisi Economica, Sanità e Servizi Sociali saranno i temi cruciali del dibattito, cui parteciperanno: Franco Mastrodonato, Coordinatore e Segretario di Lega CISL; Francesco Spina, Sindaco di Bisceglie; Franco Filieri, Segretario Generale F.N.P. Le conclusioni saranno affidate a Vincenzo Di Pace, Segretario Generale UST - CISL Bari.
POLITIC A POLITICA
Sta per sorgere nel Quartiere San Pietro
Un milione e mezzo di Euro per la Nuova Casa di Riposo E’
stata firmato nella mattinata dell’11 novembre, dai rappresenti della Regione Puglia e del Comune di Bisceglie il disciplinare per la realizzazione del piano di investimenti per infrastrutture sociali e sociosanitarie. Il Comune di Bisceglie ha ottenuto un finanziamento di 1.5 milioni di euro per la realizzazione di un centro residenziale per anziani nel quartiere San Pietro. A breve saranno attivate le procedure di gara per la costruzione di questa importante opera pubblica che conferma la grande capacità dell’ Amministrazione Spina di intercettare finanziamenti pubblici nonchè la grande attenzione per gli investimenti in ambito sociale tesi a favorire le fasce di cittadini più deboli e, nel complesso, a promuovere la coesione sociale della comunità biscegliese. «Sono molto soddisfatto - ha commentato il sindaco, avv. Francesco Spina - per la
conclusione di questa determinante fase procedurale, nascerà a Bisceglie la prima struttura pubblica residenziale per anziani. Ciò consentirà di ampliare l’offerta di servizi anche con tariffe più basse rispetto alle quelle delle strutture private esistenti sul territorio cittadino e permetterà di realizzare concrete possibilità occupazionali». In un quartiere periferico come quello di San Pietro oltre alla piscina comunale si stanno realizzando numerosi interventi infrastrutturali per continuare l’opera di riqualificazione. Desidero esprimere un sincero ringraziamento al Sindaco del comune capofila del Piano Sociale di Zona, dott. Tarantini e all’ Assessore Regionale, Gentile per aver contribuito con la loro puntuale attenzione a portare a termine ed approvare la proposta progettuale del sindaco Spina e della sua Amministrazione così come enucleata nella delibera comunale del 18.01.2010
Perforazioni petrolifere in Adriatico
Amoruso: «Ne c e s s a r i a massima cautela» «E’
necessario proteggere le coste pugliesi attraverso una maggiore cautela rispetto allo sviluppo vorticoso dei progetti finalizzati alla ricerca offshore di idrocarburi in Adriatico». Lo afferma in una nota il sen. Francesco Amoruso, coordinatore regionale del PDL, che ha presentato un’interrogazione per chiedere al governo “iniziative atte a garantire la giusta tutela alle coste della Puglia e ottenere i seguenti obiettivi: salvaguardare la tutela dell'ambiente, rispettare e proteggere i delicati equilibri faunistici in mare, non danneggiare lo sviluppo del turismo di mare che rappresenta una delle voci essenziali per l'economia e i tassi di occupazione della Puglia”. «Tre società estere – ricostruisce Amoruso nell’interrogazione - hanno presentato ai competenti Ministeri le istanze di permesso per la ricerca di idrocarburi di fronte alle coste della Puglia: la Petroceltic Else per la zona marina delle isole Tremiti, la Northern Petroleum per il tratto di mare antistante alle coste che vanno da Bari fino a Leuca e la Spectrum Geo per tutta la costa pugliese. In particolare la Spectrum Geo trivellerà al largo delle coste della provincia di Barletta-Andria-Trani mediante l'utilizzo di air gun, ovvero cannoni pneumatici che
sparano onde acustiche sui fondali per valutare la risposta sismica. Tutto ciò mette in pericolo quella straordinaria riserva di biodiversità rappresentata dall'Adriatico grazie alla presenza di molluschi bivalvi e di grandi vertebrati come le tartarughe marine, i delfini e i cetacei, tutte specie che negli ultimi anni hanno subito durissimi colpi dall'impatto antropico devastante». Amoruso aggiunge: «Bisogna poi considerare che la compagnia Petroceltic Else ha ottenuto il permesso per effettuare nuove prospezioni offshore in una zona, tra Abruzzo e Molise, che si trova ad appena 26 chilometri dalle isole Tremiti, il che fa legittimamente temere per i loro delicati equilibri bio-marini, come peraltro già sostenuto anche in una lettera inviata di recente al Ministro dell’ambiente da un folto gruppo di parlamentari del PDL eletti in Puglia». «I timori da me esposti nell’interrogazione – conclude Amoruso – hanno lo scopo di riportare alle istituzioni le legittime preoccupazioni dei cittadini pugliesi e di quanti sono impegnati nella tutela dell’ambiente della nostra Regione (penso in particolare alle attività avviate dal WWF e dalle associazioni ambientaliste "Demetra", "Folgore" e "Ambiente e/è Vita")».
10 - 18 NOVEMBRE 2011
Chiusura Ospedale, Parisi: dal P.S.I. sparate demagogiche L
e evoluzioni sulle prospettive del riordino del sistema ospedaliero nella provincia BAT sembrano prospettare delle soluzioni fortemente penalizzanti per il presidio ospedaliero Bisceglie- Trani, senza tener conto dei dati oggettivi sulla quantità e la qualità dei servizi offerti alla popolazione di un bacino di oltre 100.000 abitanti nonché degli interventi infrastrutturali in corso di realizzazione sul presidio: completamento dell’UTIC cardiologia, allestimento delle nuove sale operatorie, nuova sala parto, completamento blocco infettivologia e medicina. Può ipotizzarsi che una tale ricchezza di attività e prospettive venga prima scientificamente ridimensionata per giungere all’obiettivo finale dello smantellamento e della totale chiusura? Forse questa strategia, pur basandosi sul legittimo obiettivo del riordino ospedaliero, è finalizzata a rianimare e dare nuove opportunità ad altre strutture che attualmente offrono, al massimo, un livello di servizi sanitari paritetico rispetto a quello del nostro presidio. Intendiamo ricordare e ribadire gli interventi e le programmazioni elaborati dagli operatori del nostro presidio che in un recente passato sono state determinanti per risollevare le pessime condizioni in cui versava la offerta sanitaria dell’intera provincia BAT e quindi in un ottica aziendalistica qual è quella della ASL, appare sorprendente e deleterio che si programmi di tagliare proprio quei settori che risultano essere più produttivi sulla base dei dati oggettivi. Negli ultimi giorni sugli organi di stampa sono apparse sparate demagogiche basate sullo scaricabarile su altri livelli istituzionali (governo nazionale e comune), minimizzando le responsabilità della Regione (che ignorò e continua ad ignorare le richieste di personale sanitario indispensabile per ottimizzare il funzionamento del presidio) Le fantasiose ricostruzioni e le sospette proposte di soluzioni sembrano essere dettate più da ragioni campanilistiche che da oggettive valutazioni dell’esistente. Chi ha suggerito la chiusura dei reparti delle chirurgie per la razionalizzazione delle spese sanitarie, consideri invece i pesanti aggravi sui bilanci della sanità causati dalle scelte effettuate in materia di personale e dalla movimentazione di dirigenti. Le teorie di riordino non possono ignorare una oggettiva analisi delle strutture esistenti anche di natura privata che in sinergia con quelle pubbliche costituiscono un polo di eccellenza non ipotetico ma reale. Si può far finta che tutto ciò non esista? Il Consigliere Comunale delegato alla Sanità, Natale Parisi informa i cittadini biscegliesi che il Sindaco e gli
POLITICA
Chiusura Ospedale: il P.S.I. accusa di inerzia l ’A m m i n i s t r a z i o n e Comunale Il governo dimissionario, Berlusconi
e Tremonti, nell´intento (o presunto tale) di sistemare i conti pubblici, lasciano al Paese una eredità di scriteriati tagli, pensati e applicati con la logica della diseguaglianza, togliendo ai poveri senza toccare i ricchi. Una logica che ha penalizzato assai la sanità pugliese, con la chiusura di alcune strutture ospedaliere, che ha determinato il ripristino dei ticket e il pagamento di un euro per ogni medicinale, oltre a un euro a ricetta. Il disagio, si capisce, è tutto a scapito dei meno abbienti, dei pensionati e disoccupati, insomma dei più poveri. Nella Sesta provincia è stato deciso il ridimensionamento della rete ospedaliera attuale, con un taglio di 2.200 posti letto da attuare entro il 2012. Resteranno aperti solo gli ospedali di Barletta e Andria, mentre gli altri saranno chiusi, Bisceglie e Trani compresi. A fronte di tale prospettiva, però, la città di Trani si è mobilitata. Si sono susseguiti incontri e riunioni con le parti coinvolte, i sindacati, gli operatori sanitari e il personale tutto, con lo stesso direttore generale della Asl Bat, il dottor Gorgoni, nel fiducioso e nobile tentativo di scongiurare la chiusura del proprio nosocomio e di evitare disagi alla popolazione. È stata persino convocata una seduta straordinaria monotematica del consiglio comunale per dibattere il problema. Il nostro comune, la nostra città, al contrario, dorme. Il sindaco Francesco Spina è in tutt´altre faccende affaccendato, beato lui! Non una proposta alternativa, non una iniziativa per sensibilizzare la città e sostenere il personale impiegato nella struttura ospedaliera. Per Spina il problema non esiste, la sua è solo una p r e s e n z a p a s s i va . N o i S o c i a l i s t i , consapevoli della diffusa gravità della situazione finanziaria, che lascia margini risicati e insormontabili ostacoli alla risoluzione del problema, non possiamo far finta di niente e rimanere indifferenti amministratori locali non dormono e quotidianamente, senza clamori, dialogando con i referenti istituzionali, sono impegnati nella legittima difesa del diritto alla salute dei cittadini biscegliesi e delle strutture sanitarie che offrono servizi di ottimo livello. Appare invece strano e sospetto l’improvviso risveglio da un lungo e profondo sonno da parte di chi per anni ha trascurato le evoluzioni della situazione sanitaria e oggi spara nel mucchio seminando pericolosi allarmismi tra i cittadini e accetta le ipotesi del consigliere regionale di Barletta, loro riferimento politico (Partito Socialista) che porterebbero, al di là delle belle parole, alla chiusura definitiva dell’ospedale di Bisceglie. Il Consigliere delegato alla Sanità Natale Parisi
Si accende il “botta e risposta” fra P.S.I. ed Amministrazione Comunale, sulla ventilata ipotesi di chiusura dell’ospedale cittadino
alla ineludibile politica di tagli, o contare sulla disponibilità di risorse che non ci sono. È per questo che condividiamo la proposta di mediazione presentata in Regione dal consigliere regionale socialista Franco Pastore, una proposta che punta su una "governance riconciliante fra territorio e regione", mediante un nuovo m o d e l l o o r g a n i z z a t i vo s a n i t a r i o , composto da cinque poli di eccellenza. In questo modo si potrebbe avere il polo di oncologia a Barletta, quello di emergenza ad Andria, il pediatrico e di ostetricia e ginecologia a Trani, la medicina generale a Bisceglie e la geriatria a Canosa. "Stando a uno studio effettuato - dice Pastore - si possono creare questi poli di eccellenza e i vantaggi sarebbero notevoli, sia dal punto di vista sanitario sia economico, atteso che le strutture esistono e gli strumenti diagnostici pure. La cosa fondamentale è rimettersi in discussione per il bene comune, iniziando da coloro che vogliono mantenere posizioni di rendita culturale, professionale e politica". Direttivo Psi Bisceglie
LUTTO
L
o scorso 10 novembre è venuto a mancare improvvisamente all’affetto dei suoi cari Mauro Rana, storico frantoiano biscegliese che nel tempo aveva seguito la strada tracciata da suo padre Angelo, tra i primi grandi produttori di olio nella storia della nostra città. Alla moglie Maria, ai figli Angelo e Domenico ed a tutti i suoi familiari vanno le più sentite condoglianze di Bisceglie 15 Giorni.
11 - 18 NOVEMBRE 2011
Il Presidente Napolit ano ha incontrato il Sindaco di Bisceg lie
U
na stretta di mano, reciproche attestazioni di stima, qualche sorriso a sottolineare la semplicità di un incontro ai massimi livelli. Protagonisti il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ed il Sindaco di Bisceglie Francesco Spina. L'occasione dell'incontro è stata offerta dalla visita pugliese del Capo dello Stato che per due giorni ha attraversato alcune località della provincia di Bari, oltre a rendere omaggio alle vittime del crollo di Barletta del 3 ottobre scorso. Nel corso dell’incontro il Presidente ha avuto modo di esprimere sentimenti di stima e ammirazione per la Città di Bisceglie, per la sua vivacità culturale ed imprenditoriale.
PERISC OPIO PERISCOPIO
Progetto Uomo: Per non dimenticare A 33 anni dall’approvazione della validità dell’affermazione che l’embrione Legge 194 che ha legalizzato l’aborto in Italia e, in più, lo ha reso praticato a spese del servizio sanitario nazionale, quindi di tutti i contribuenti, e a trent’anni dalla consultazione referendaria che confermò la stessa legge, il Comitato Progetto Uomo farà memoria di questo “abominevole delitto” (Concilio Vaticano II) di stato nella chiesa di Sant’Adoeno in Bisceglie. Dal 22 maggio 1978 ad oggi , in Italia, è stata spezzata la vita di oltre 5 milioni di bambine e bambini. Le loro mamme sono state ingannate, abbandonate, spinte all’aborto da una società gaudente e violenta, ben disposta a pagare le spese di un servizio “sanitario” mirato ad eliminare nuove esistenze umane, prima chiamate in vita e poi gettate tra i rifiuti ospedalieri. Anche nel nostro Ospedale vengono uccisi, sempre “a norma di legge”, non pochi esseri umani indifesi . Ma quanti, come tanti operatori sanitari, hanno mente e cuore sanno che il concepito non è un ammasso di cellule è, invece, una vita umana con una sua identità scritta nel corredo cromosomico sin dal suo inizio. Tutti i dati scientifici confermano la
umano è un essere appartenente alla specie umana e non già un grumo di cellule indefinito. Questa volta anche la Corte di Giustizia europea, sollecitata da Greenpeace, si è espressa in tal senso. E’ necessario, quindi, far uscire questa ingiustizia dal silenzio, fare memoria di tante bambine e di tanti bambini, piccole vittime innocenti che nessuna colpa hanno commesso, per affrettare l’avvento di un mondo nuovo dove la vita nascente sia pienamente rispettata come in tutti gli altri stadi dell’esistenza terrena. La pietà umana e cristiana ci spinge ad un momento di riflessione laica e di preghiera per lodare la misericordia del Dio della Vita e dell’Amore nell’accogliere questi figli dell’umano genere; nel confortare i cuori delle mamme che hanno ceduto alle lusinghe di una cultura deresponsabilizzante; Associazione “Comitato Progetto Uomo” o. n. l. u. s. PER LA TUTELA LAICA D E L L A V I TA U M A N A E D E L L A FAMIGLIA - cell. 348 04 59 717 e-mail: com.progettouomo@gmail.com www.comitatoprogettouomo.com
“Il Treno delle 6 e 40”: vita politica a Bisceglie all’indomani della Liberazione Di piacevole lettura l’ultima fatica il rispetto che ad essi si deve, ma con editoriale del Dott. Felice Pellegrini, “Il Treno delle 6 e 40”, per i tipi dell’editore Antonio Cortese, propone un significativo spaccato della vita politica e sociale biscegliese, dall’ìmmediato secondo dopoguerra sino ai giorni nostri. Occasione di ritrovo per numerose generazioni di biscegliesi, che ogni mattina raggiungono il capolouogo per studio o per lavoro, il Treno delle 6 e 40 resta il simbolo di un’epoca che ha visto avvicendarsi numerose figure storiche, accomunate da quel quotidiano appuntamento. Luogo e dimensione in cui si sono confrontate culture politiche, visioni della società da ricostruire, lotte politiche ed ambizioni personali che hanno caratterizzato la vita cittadina di questi ultimi sessant’anni. Vicende e personaggi fatti rivivere con
l’impietoso ritmo incalzante della cronaca, desunta dalle riunioni di partito, dai consigli comunali, dagli interventi pubblici di figure conosciute, come Umberto Paternostro e Vincenzo Calace, e di altre meno note al grande pubblico, ma che hanno scritto la storia politica ed sociale di Bisceglie. Un volume che molti giovani dovrebbero leggere, poichè ricco di spunti significativi, di atti, comportamenti e decisioni che hanno generato i più recenti accadimenti, condizionandone le scelte ed esprimendo i nuovi interpreti della vita sociale. Il volume sarà presentato presso il Circolo Unione, sabato 26 novembre. Con l’autore saranno presenti il dott. Tommaso Fontana ed il collega della Gazzetta del Mezzogiorno, Luca De Ceglia.
12 - 18 NOVEMBRE 2011
Caro Sindaco Le scrivo... Caro Sindaco,
strana città la nostra. Affascinante, imprevedibile, se vogliamo misteriosa. Ma strana. E dentro questa strana città, la nostra è una strana Regione. Una Regione che vive o sembra vivere un’angoscia esistenziale. Oseremmo dire, una crisi gnostica che deriva dalla cultura che ha ispirato la sua classe dirigente. Cos’è lo gnosticismo? E’ un atteggiamento del pensiero che, come scrive Voegelin, ne “Il mito del mondo nuovo”, tradisce insoddisfazione della propria condizione, incapacità di chiedersi se ciò non dipende da qualche deficienza personale in luogo della intrinseca malvagità del mondo, certezza nella possibilità di salvezza e nella costruzione della perfezione. Perché parto da questa premessa? Perché siamo ormai in questa Regione al capolinea di una filosofia dell’ottimismo gnostico che si è incarnata nei vertici del governo regionale, nelle sue politiche, nelle alleanze che lo sorreggono e nella incredibile sicurezza e impermeabilità con la quale si presume di guardare al futuro. La politica per molti versi è una scienza. Cioè dovrebbe seguire principi che permettono di verificare il progetto. Ma non è come la matematica e, soprattutto in Italia, non sempre si riesce ad avere una versione reale e coerente. Ciò che appare in questi anni è la mancanza di un vero progetto politico in grado di corrispondere alle aspettative dei cittadini e al progresso della società. Che fare? Non è semplice. Si tratta di formulare un’ipotesi di lungo periodo che faccia i conti con le vecchie forme della politica che impongono che si parta da un progetto, da un’idea del futuro e dalle risorse inedite e davvero nuove che occorre mobilitare e investire, se si vuol vincere non in nome di clan o di gretti interessi, ma di terse e generose visioni generali. In una società inquieta, divisa, lacerata, è necessario che la politica incorpori un dato di pacificazione, di solidarietà, di speranza civile, di coraggio e di intransigenza morale. Questa politica può rappresentare l’antidoto verso radicalismi vecchi e nuovi e la premessa per un nuovo e più alto equilibrio e di un tragitto verso una condizione più matura e più libera che né la destra, né la sinistra possono garantire. In tempi duri come questi, ognuno di noi ha il dovere di una onestà intransigente, di raccogliere i pensieri e le convinzioni che è andato maturando e di scegliere, pur se sa bene che dall’altra parte, si collocheranno persone, storie, sensibilità con le quali si è convissuti e che sono state parte essenziale della nostra vita. D’altra parte assai più grave sarebbe sottovalutare l’urgenza di un gesto di verità in omaggio alla vischiosità delle relazioni umane o al calore dei ricordi. Bisceglie non ha bisogno di messaggi elementari e di contrapposizioni emotive. Vuole che i ceti produttivi tornino a correre il rischio dell’investimento, che il sistema bancario e le istituzioni pubbliche cooperino a rendere propizio l’ambiente e favorevole la congiuntura, che l’occupazione (come effetto del clima generale di ripresa e di rinascita) torni a rappresentare una risposta all’inquietudine dei giovani ed al loro sogno di libertà. Bisceglie vuole tornare a credere in orizzonti più larghi, in dimensioni più ampie di quelle fatalmente imposte dalla pigrizia e dalla rassegnazione. Vuole smentire la maledizione di una città
INTER VENTI INTERVENTI
abile soprattutto nello smontare più che nel costruire o assecondare progetti e ambizioni impregnate di invidia sociale più che di carità. Dobbiamo rassegnarci? Certamente no!... Dobbiamo lottare perché Bisceglie prenda coscienza della sua malattia morale e trovi la forza per uscirne. Così come dobbiamo accompagnare il risveglio delle energie, delle risorse e delle qualità sopite con l’affermazione delle regole che concilino il bene comune, l’interesse generale, la trasparenza dei comportamenti con virtù e dissipazioni, aspettative e bisogni dei singoli e dei gruppi sociali. Moderazione e intelligenza possono essere il compendio delle virtù essenziali della politica, quando si incarnano e visualizzano nelle proposte di governo per la città. A patto che si rimetta in circolo la libertà della gente di valutare le qualità delle proposte che sono in gioco. E a patto che il governo della città si organizzi intorno a figure non usurate ma competenti e credibili!... Se la storia non la si scrive con i “se” e con i “ma”, tuttavia le dure repliche che essa riserva non sono mai inutili per chi voglia capire. E chi vuol capire sa bene che oggi, una radicalizzazione esasperata della situazione politica, apre la strada a soggetti più radicali, meglio adeguati all’humus emotivo che ribolle dalle viscere della società italiana e che sale dalle sue sconnesse e precarie strutture. Per chi lavora? Verrebbe fatto di chierLe, se non conoscessimo carattere ed impulsi, ma anche intelligenza e mestiere. Ecco, lavori per la Città, Sindaco, per le sue esperienze migliori (che ha saputo evocare con vivida sapienza comunicativa in una Sua illuminante intervista rilasciata ad un giornale locale) e che rappresentano la scommessa più delicata e la risposta più alta ai problemi di questa splendida, affascinante e imprevedibile città in cui ho l’onore di risiedere. Sono sicuro che ce la farà. Auguri Sindaco. (Michelangelo Tarricone)
In risposta alla lettera di Michelangelo Tarricone
...Che fine ha fatto il P.D. di Bisceglie... Caro Amico e/o compagno Tarricone,
Io raccolgo la sfida, e la raccolgo solo perché, giovane rispetto a me per età, manifesti sentimenti forti di indignazione contro le bassezze odierne degli “alti gradi” e le indifferenze dei bassi,e dei locali sui quali ti chiedi che fine ha fatto il P.D. di Bisceglie. Vedo che, oltre ai sentimenti, esibisci citazioni di buone letture di alto bordo, di specifico rango e di elevati personaggi della politica. La politica come dovere, i doveri, promossi da Mazzini e ripresi da Moro. Me ne compiaccio, però devo darti un consiglio: non vedere soltanto lontano le stratosfere se non hai ben conosciuto il vicino, saresti presbite, non colui che prevede, dote primaria peculiare dell’uomo politico. Per Bisceglie e il suo Partito Democratico, al quale appartengo, ho scritto un libro, che vale per i locali, i nazionali ed oltre. Vedi che non manca chi ha fatto il suo dovere? Perché parlare solo del negativo e non insieme, del positivo? Anzi prevalentemente? On. Prof. Giovanni Bruni
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13 - 18 NOVEMBRE 2011
INTER VENTI INTERVENTI
Debito Pubblico: la ricetta della massaia F
acciamo un esperimento. Proviamo a girare tra le bancarelle o i box di un qualsiasi mercato dei nostri comuni. Fermiamo una delle tante casalinghe intente a fare la spesa e facciamole una domanda: se in una famiglia entrano in un anno 10.000 euro e ne spende 22.000 (equivalenti al 120% del reddito prodotto nell’anno) chiedendo un prestito per la somma mancante, come pensa di comportarsi per poter estinguere il debito accumulato? Probabilmente vi dirà che sarà costretta a rivedere il suo tenore di vita, a tagliare le spese superflue, ad eliminare gli sprechi e, come estrema soluzione, a vendersi la casa. Si comporterebbe, insomma, come non è capace di comportarsi il nostro Governo che, pur avendo accumulato debiti pari al 120% del PIL (prodotto interno lordo), non rivede il tenore di vita degli Organi dello Stato (cioè i costi della politica), non taglia le spese superflue, non elimina gli sprechi e pensa, come prima soluzione, di vendersi i gioielli di famiglia o imporre nuovi balzelli, senza preoccuparsi di eliminare le cause che provocano la crescita costante del debito pubblico. Ma procediamo con ordine ed esaminiamo le proposte che provengono dalla politica e le altre che provengono dalla Società per superare uno dei peggiori periodi di crisi del dopoguerra. Premetto che sono prevenuto verso le ricette dei nostri politici, più abili a dire che il debito lo hanno ereditato che a ridurlo. Dimenticano, gli “onorevoli”, che se andiamo indietro di 20 anni l’eredità l’hanno ricevuta da sé stessi e che, se andiamo ancora più indietro, i primi tifosi del debito pubblico sono stati i padrini dei governanti contemporanei (Craxi padrino di Berlusconi, e così via). Ma sorvoliamo su questi particolari e, prima di ricordare i rimedi che suggeriscono le persone serie, soffermiamoci sulle soluzioni che, in questi giorni, provengono dai tuttologi che in politica spuntano come le lumache dopo una pioggia d’estate. E’ stato suggerito, per ridurre il debito pubblico, di iniziare a vendere (o svendere agli amici, come già successo in passato?) parte dell’immenso patrimonio pubblico. Bene, ammettiamo che sia una buona idea; d’altronde, tutti i nobili decaduti tentano di raddrizzare le loro finanze vendendo l’argenteria di famiglia. E, dopo aver realizzato qualche gruzzolo, che succede? Se il gruzzolo non è investito e non produce reddito, dopo qualche tempo si esaurisce e dall’argenteria si passa alle case, ai terreni, fino a quando non si rimane in mutande. A meno che … non si vada a rubare nelle tasche di estranei, incolpevoli dei debiti accumulati, dopo aver ottenuto un’apposita norma che lo consente. La legalità innanzi tutto! Esattamente quello che fanno i nostri beneamati rappresentanti del popolo: dapprima dilapidano il patrimonio che dovrebbero amministrare con oculatezza e dopo ci chiedono sacrifici per salvare la Patria. In breve. Se non si individuano le cause che generano l’aumento del debito, questo crescerà sempre. Ma perché in Italia abbiamo questo problema? La risposta è facile: perché lo Stato spende più di quello che incamera. E spende più di quello che incamera perché non si pone un limite alle uscite ma le copre sistematicamente con continui nuovi prelievi fiscali e balzelli. Si determina una pressione fiscale crescente che contrae i consumi e, di conseguenza, l’occupazione e la crescita, aumentando contestualmente l’evasione fiscale e il lavoro nero. Quindi, occorre “tagliare” le uscite e rivedere le fonti delle entrate. Cominciamo da queste ultime. In Italia il 50% della ricchezza è nelle mani del 10% degli italiani. Ma gli stessi non versano allo Stato il 50% dei tributi occorrenti per far funzionare la macchina dello Stato. E’ necessario, perciò, procedere ad un’operazione di riequilibrio contributivo chiedendo di più a chi più ha. Come? Con la cosiddetta “patrimoniale” che Silvio B. (finché ci sarà...) si guarda bene dal proporre per non inimicarsi quel 10% di connazionali (a cui lo stesso premier appartiene) che negli ultimi anni si è arricchito grazie, anche, a condizioni e norme particolarmente favorevoli ad una sola classe sociale. Sulle uscite da tagliare, valenti economisti hanno già dato il loro responso: occorre intervenire sui costi della politica e sulle pensioni. Sui costi della politica abbiamo finora solo assistito ad annunci e finzioni. L’Italia continua a rimanere il Paese in cui i parlamentari costano alla collettività quattro volte rispetto alla Gran Bretagna, il Paese in cui il Presidente della Provincia autonoma di Bolzano guadagna più del Presidente degli Stati Uniti, il Paese in cui si ha diritto ad un vitalizio di 3.000 euro al
mese dopo un solo giorno di presenza in Parlamento (!), il Paese in cui ogni famiglia spende 350 euro all’anno per mantenere una pletora di propri rappresentanti che non ha pari al mondo. (Se almeno la metà di questa uscita fosse spesa per i consumi, si rimetterebbe in moto l’economia e calerebbe vistosamente la disoccupazione: piccolo inciso per sottolineare i danni che provoca al Paese una Casta sovradimensionata rispetto alle pur apprezzabili esigenze di democrazia). Sulle pensioni, finora difese a denti stretti dai sindacati, dalla Lega e dalla piccola e media borghesia, dobbiamo convincerci: l’Italia non può più permettersi né le pensioni di anzianità (unico caso in Europa! Negli altri Paesi ne ignorano l’esistenza), né le pensioni al di sotto dei 65 anni. Sono tra i fattori che negli ultimi 40 anni hanno contribuito maggiormente a far crescere il debito pubblico e dobbiamo correre ai ripari, subito, senza aspettare il 2026. Non è una questione di giustizia sociale ma di necessità. Ne va della nostra credibilità di fronte ai partners europei ai quali siamo costretti a chiedere ogni giorno di comprare i nostri titoli di stato, cioè di prestarci soldi, per consentirci di sopravvivere. Penso che nessuno di noi presterebbe denaro a un soggetto in difficoltà sapendo che lo spenderebbe per comprare caviale e champagne, anziché pane e pasta. In conclusione, non hanno senso le misure “tappabuchi”, come l’aumento di un punto dell’iva, che ha generato più danni che benefici, contraendo ulteriormente i consumi, la crescita e l’occupazione, o la ventilata vendita progressiva del patrimonio dello Stato, se rappresentano fatti isolati che non tamponano, in forma duratura, cioè strutturale, alcune uscite del bilancio statale. Per intervenire fermamente su questi tre fattori: patrimoniale, costi della politica e pensioni, non occorrono né geni, né politici di statura internazionale, ma governanti seri che diano prova di saper anteporre gli interessi del Paese a quelli della propria famiglia o del proprio elettorato. Governanti che, prima di sedersi tra i banchi di Palazzo Madama o di Montecitorio, farebbero bene a chiedere alla gente comune come fa a far quadrare i conti della propria famiglia nonostante i pochi mezzi a disposizione. Non è un caso se, a uno Stato spendaccione, in Italia si contrappone un popolo di gente laboriosa, ancora apprezzata nel mondo perché, anche in periodi di crisi, trova la forza di continuare a rischiare, a investire, a produrre, a creare ricchezza, ad amministrarla con prudenza; impresa sempre più difficile per gli ostacoli che frappongono proprio coloro che dovrebbero garantirci le condizioni per lavorare. (Pasquale Consiglio)
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14 - 18 NOVEMBRE 2011
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15 - 18 NOVEMBRE 2011 Bollettino Informativo a cura dell'Ufficio Stampa dell'Associazione Commercianti BISCEGLIE - A N N O X - N . 21/ 2 0 1 1
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Crisi: il 43,7% delle famiglie si sente più povero Indagine Istat "Aspetti della vita quotidiana" realizzata sulle soddisfazioni dei cittadini: il 49,5 per cento degli italiani è per niente o poco soddisfatto della propria situazione economica.
I
l 43,7% delle famiglie italiane ritiene che la propria situazione economica sia peggiorata. Il dato si evince da un'indagine Istat secondo cui soltanto il 50,9% del totale delle famiglie giudica la propria situazione economica sostanzialmente invariata rispetto all'anno precedente. Il 49,5% delle persone di 14 anni e più, inoltre, si dichiara per niente o poco soddisfatta della propria situazione economica, percentuale in linea con il 2010. Nel Nord la quota di residenti soddisfatti della propria situazione economica è pari al 56,2%, mentre scende al 50,9% nel Centro e al 36,9% nel Mezzogiorno. La quota di individui insoddisfatti, invece, è pari al 41,9% nel Nord, al 47% nel Centro e al 61,1% nel Mezzogiorno. Dal punto di vista territoriale, si può osservare come siano le famiglie residenti nel Nord (52,1%) e nel Centro (51,7%) a riportare una più frequente percezione di stabilità (contro il 48,5% del Mezzogiorno). Al contrario, le famiglie che dichiarano molto o un po' peggiorata la loro condizione si trovano più spesso nel Mezzogiorno (il 47,7% contro il 41,2% nel Nord e il 43,4% nel Centro). Ad essere meno soddisfatte sono le famiglie dei lavoratori in proprio e degli operai: la quota di quelle che riferiscono un peggioramento è pari, rispettivamente, al 43,1% e al 42,9%. Piu' difficoltosa ancora è la situazione delle famiglie la cui persona di riferimento è in cerca di occupazione: in questi casi la quota di famiglie che dichiara un peggioramento e' pari al 61,6%. Anche rispetto al giudizio sulle risorse economiche familiari, nel 2011, si registra una sostanziale stabilit delle opinioni: la percentuale di famiglie che affermano di disporre di risorse ottime o adeguate e' il 56,8%, mentre le famiglie che le ritengono scarse sono il 37% e insufficienti il 5,7%, percentuali che sono del tutto analoghe a quelle osservate nel 2010. Le famiglie residenti nel Nord esprimono giudizi più spesso positivi sulle risorse economiche a loro disposizione: il 62,4%, infatti, le ritiene ottime o adeguate, mentre nel Mezzogiorno tale quota scende al 47,8%.
Riepilogo delle aperture straordinarie: novembre e dicembre 2011 - gennaio 2012 G
li esercizi commerciali del Settore Alimentare osserveranno le stesse deroghe del Settore Non Alimentare Ordinanza Sindacale N. 314 del 15-11-2011 Con Ordinanza Sindacale n. 314 del 15-11-2011 l'Amministrazione Comunale di Bisceglie ha previsto che gli esercizi commerciali del 'Settore Alimentare' potranno, facoltativamente, rimanere aperti nelle giornate festive e/o domenicali già regolamentare per il settore 'Non Alimentare'. SETTORE NON ALIMENTARE DOMENICA 27 NOVEMBRE 2011: Apertura straordinaria DOMENICA 04 DICEMBRE 2011: Apertura straordinaria LUNEDI' 05 DICEMBRE 2011: Sospensione riposo infrasettimanale GIOVEDI' 08 DICEMBRE 2011: Apertura straordinaria DOMENICA 11 DICEMBRE 2011: Apertura straordinaria LUNEDI' 12 DICEMBRE 2011: Sospensione riposo infrasettimanale DOMENICA 18 DICEMBRE 2011: Apertura straordinaria LUNEDI' 19 DICEMBRE 2011: Sospensione riposo infrasettimanale SABATO 24 DICEMBRE 2011: Orario continuato DOMENICA 25 DICEMBRE 2011: Chiusura totale LUNEDI' 26 DICEMBRE 2011: Chiusura totale SABATO 31 DICEMBRE 2011: Orario continuato DOMENICA 01 GENNAIO 2012: Chiusura totale LUNEDI' 02 GENNAIO 2012: Sospensione riposo infrasettimanale VENERDI' 06 GENNAIO 2012: Apertura straordinaria DOMENICA 08 GENNAIO 2012: Apertura straordinaria SETTORE ALIMENTARE DOMENICA 27 NOVEMBRE 2011: Apertura straordinaria DOMENICA 04 DICEMBRE 2011: Apertura straordinaria GIOVEDI' 08 DICEMBRE 2011: Apertura straordinaria DOMENICA 11 DICEMBRE 2011: Apertura straordinaria GIOVEDI' 15 DICEMBRE 2011: Sospensione riposo infrasettimanale DOMENICA 18 DICEMBRE 2011: Apertura straordinaria GIOVEDI' 22 DICEMBRE 2011: Sospensione riposo infrasettimanale SABATO 24 DICEMBRE 2011: Orario continuato DOMENICA 25 DICEMBRE 2011: Chiusura totale LUNEDI' 26 DICEMBRE 2011: Chiusura totale GIOVEDI' 29 DICEMBRE 2011: Sospensione riposo infrasettimanale SABATO 31 DICEMBRE 2011: Orario continuato DOMENICA 01 GENNIO 2012: Chiusura totale GIOVEDI' 05 GENNAIO 2012: Sospensione riposo infrasettimanale VENERDI' 06 GENNAIO 2012: Apertura straordinaria DOMENICA 08 GENNAIO 2012: Apertura straordinaria
Corsi per Buttafuori nei locali pubblici Ultimi giorni per iscriversi
U
ltimi giorni per potersi iscrivere ai corsi di formazione per Addetti ai servizi di controllo delle a t t i v i t à d i intrattenimento e di spettacolo in luoghi aperti al pubblico o in pubblici esercizi, ossia quelle figure professionali comunemente definite “Buttafuori”. La nuova normativa obbliga tutti coloro che vogliono lavorare come “Buttafuori” nei locali, ad essere iscritti in un elenco tenuto presso le Prefetture, previo deposito di
specifica documentazione e superamento di un corso di formazione tenuto da un ente accreditato presso l'Assessorato dell’istruzione. Cat Confcommercio Bari, ente autorizzato dall’Assessorato regionale Istruzione e Formazione professionale, è in procinto di avviare i corsi necessari per richiedere l’iscrizione prefettizia, corsi differenziati sia per chi ha già un'esperienza specifica di lavoro nel settore che per chi si avvicina per la prima volta a questa professione che apre nuovi sbocchi lavorativi. Per m a g g i o r i informazioni è possibile contattare la Segreteria Cat Confcommercio Bari - Via G. Amendola, 172-C, Tel. 080.5481110 - email: cat@confcommerciobari.it
16 - 18 NOVEMBRE 2011
INTER VENTI INTERVENTI
Sguardo d’insieme: il Potere L
a parola potere deriva dal latino “poteret”, in seguito sarà un surrogato da “posse” (=potrebbe), quindi “possumus” ovvero noi possiamo, cioè si può. Esaminando il comparativo “potior” (=si può di più), “potiri” acquista il valore di “divenire padrone, possessore, signore” e avere il diritto di fare qualcosa, quindi avere autorità. L’autorità è il potere che detiene il superiore in rapporto ai suoi sudditi in una società, il potere di dirigere e governare, ovvero di costringere per il conseguimento del fine della stessa società. Il Papa Leone XIII nella sua enciclica “Diuturnum” afferma: «in qualunque società e comunità umana è necessario che vi siano alcuni che comandano, affinchè la società priva dal principio o del capo da cui sia retta non si sfasci e non le sia impedito di conseguire il suo fine». L’origine dell’autorità varia a seconda della natura della società. Essa può essere necessaria o di diritto naturale positivo. L’autorità della società libera dipende dalla stessa convenzione dei suoi membri. L’origine ultima dell’autorità di ogni società è sempre quella di Dio. Leone XIII nell’enciclica “Immortale dei” scrive: «solo Dio è il vero supremo signore del mondo e a lui devono sottostare tutte le creature e servirlo, chi ha potestà la riceve da Dio. Quando si nega ciò nella società si apre la porta alle più gravi conseguenze: una base instabile e mutevole, leggi esprimenti il prepotere delle masse o il predominio del potente di turno». Una singolare affermazione dell’autorità ricevuta da Dio si ha nel racconto della Passione di Gesù nel Vangelo di San Giovanni cap. 19,7-11: Gesù è stato flagellato ed incoronato con spighe, Ponzio Pilato lo presenta al popolo in tumulto con le parole “ecce homo”, cercando così di liberarlo. Ma i sommi sacerdoti e le guardie gridano: “crocifiggilo!”. Pilato afferma di non trovare alcuna colpa in Gesù, “prendetelo e crocifiggetelo”. Essi gridano ancora di più; essi hanno una legge secondo la quale deve morire, perché si è dichiarato Figlio di Dio. Pilato impaurito chiede dove sia Gesù. Gesù non risponde e Pilato afferma di avere l’autorità di liberarlo e di farlo morire. Gesù gli risponde: “tu non avresti alcuna autorità se non ti fosse stata data da Dio, ma chi mi ha consegnato a te ha una colpa ancora più grande”. Il Vangelo della quarta domenica di Pasqua è quello del Buon Pastore San Giovanni cap 10,7 dove Gesù dice: “Io sono la porta delle pecore. È una porta stretta da attraversare per lasciarsi alle spalle una vita senza denso, dove nella futilità dei giorni il sopruso dei potenti della terra che soffocano ogni anelito di libertà e di giustizia ci induce a credere che non ci sia nulla da fare per cambiare questo mondo. Eppure ogni epoca della storia c’è sempre una voce che chiama l’umanità a ritrovare se stessa, a rinascere dall’alto, quando il deserto della speranza provoca fame di “pane diverso”, cioè una persona investita di autorità che sia veramente al servizio dei suoi sudditi, la persona che come il cristo si mette il grembiule e lava i piedi ai suoi sudditi” Giov. cap 13,1.17. prima della festa di Pasqua, Gesù ed i suoi discepoli sono nel cenacolo per consumare la cena. Egli sa che è giunta la sua ora di passare da questo mondo ad Padre, dopo aver amato i suoi che erano nel mondo li amò sino alla fine. Mentre cenavano, già il diavolo aveva conquistato Giuda Iscariota per tradirlo, Gesù si alzò da tavola, depose le sue vesti, si cinse attorno alla vita un asciugatoio, poi versò nel catino dell’acqua e cominciò a lavare i piedi degli apostoli. Quando giunse a Pietro lo contestò: “Signore, tu lavi i piedi a me? Tu non mi laverai mai i piedi!” Gesù gli rispose: “se non ti laverò non avrai parte con me”. Pietro invita Gesù a lavargli non solo i piedi ma anche le mani ed il capo. Gesù spiega agli apostoli il suo gesto: “se io il Signore maestro ho fatto questo, anche voi dovete lavarvi i piedi gli uni e gli altri. Vi ho dato l’esempio. In verità vi dico: un servo non è più grande del suo padrone, né un apostolo è più grande di chi lo ha mandato”. Sarete beati se le metterete in pratica. Ricordo Don Tonino bello, l’eroico Vescovo di Molfetta, lottare contro corrente a favore della pace ed al servizio dei poveri ripetere spesso che la chiesa nei suoi ministri ha bisogno che si cingano di grembiule, nel servizio del popolo di Dio. Purtroppo non è così perché colui che giunge ad avere nelle sue mani il potere o legittimamente ricevuto da un responso delle urne in un’elezione politica o in un consiglio direttivo di aziende cercherà ogni modo di servire sé stesso ed i suoi interessi trascurando quelli dei cittadini o membri di un sodalizio che lo hanno eletto. Il potere non sazia, anzi, è come la droga, richiede sempre dosi maggiori. L’assioma
di Mons. Marino Albrizio
affermava però una verità amara: gli uomini preferiscono il potere ad ogni costo, convinti che “Il potere logora chi non ce l’ha”. Sia la sacra scrittura sia le famose favole degli scrittori dell’antica Grecia come Esopo, con la favola delle rane che domandano il re, il Fedro dell’antica Roma che espone in versi le migliori favole di Esopo. Essi mostrano acutezza e profondità di osservazione psicologica, conoscenza degli uomini e delle cose, sani criteri morali, peccato che molte di esse si sono perdute e della loro esistenza parlano gli antichi scrittori. Mons. Ravasi in “Famiglia Cristiana” 2011 ha citato un passo della Sacra Scrittura del libro dei Giudici 9.14-15 “allora gli alberi dissero tutti insieme al rovo: vieni tu a regnare sopra di noi! Rispose il rovo agli alberi: se davvero avete intenzione di eleggere me, vostro sovrano, venite a ripararvi alla mia ombra. Altrimenti, un fuoco uscirà dal rovo e divorerà i cedri del Libano!” il frammento biblico invita ad una caustica riflessione, aspra e mordace su questo anelito (desiderio ardente) dell’uomo, causando tanti mali alla società iniziando dalla prima compiuta parabola che appare nella Bibbia. Il cap. 9 dei Giudici parla di Abimelech che tenta di diventare re d’Israele. Egli è figlio di una concubina di Gedeone, un giudice protagonista del tempo prima dei re, che salva gli israeliti dalla minaccia dei Madianiti. Abimelech fece il primo tentativo di diventare re e possedere un esercito, ma cominciò male con l’uccisione dei fratelli e scampò la morte il fratello piccolo di nome Ioten, perché riuscì a nascondersi. Tutti i signori di Sichem proclamarono re Abimelech presso la quercia della stele che è a Sichem “una lastra di pietra con descrizione dedicata a Dio”. Iotan salì sul monte Garizim e gridò ai signori di Sichem di ascoltarlo proponendo il suo apologo per metterli in guardia sull’abisso sul quale stanno incamminandosi. Come accade nelle favole i protagonisti sono gli animali o i vegetali personificati che diventano maestri degli umani insipienti. Entrano in scena tra alberi tipici del Mediterraneo: l’ulivo, il fico, la vite. I delegati delle altre piante si recano a questi tre colleghi e li pregano di assumere la carica di re degli alberi. Essi non accettano perché sono lieti di essere utili agli altri con l’olio, il frutto dolce, il vino e non lasciarsi prendere da mani e dominio per gloriarsi sulle altre piante e vivendo riveriti e serviti. Al rifiuto di costoro, la delegazione si rivolge al rovo che accetta, tanto non ha alcun impegno se non quello di ramificarsi sugli altri vegetali e vivere da parassita e produrre solo spine. Il rovo rivela subito la sua arroganza del potere. Esso si immagina già frondoso ed elevato ed invita le altre piante a piegarsi sotto la sua ombra e da sbruffone afferma “se non vi piegherete a me esca dal rovo un fuoco e divori i cedri del Libano”. È una minaccia, Iotan applica la morale della parabola alla situazione politica, cose che potremmo applicare alla nostra classe politica. In San Matteo cap 4,8 nell’episodio delle tentazioni di Gesù nel deserto per quaranta giorni e quaranta notti digiunando, fu tentato dal diavolo suggerendogli di adempiere la sua missione con miracoli che colpiscono la fantasia e con ambizioni di potere, per tentare di fallire. La tentazione più arrogante è la terza. Il diavolo conduce Gesù con sé sopra un monte altissimo e gli mostra tutti i regni del mondo con la loro gloria e gli dice: tutte queste cose io ti darò, se prostrandoti mi adorerai. Ma Gesù gli rispose: vattene satana! Sta scritto: adorerai il Signore tuo Dio e a lui solo renderai culto. Il diavolo lo lasciò e gli angeli scesero a servirlo. Nel mondo dell’opera Puccini nella Tosca pone due personaggi fuori a Tosca che, per salvare dalla morte il pittore Mario Cavaradossi, vanno da barone Scampia, capo della polizia per intercedere. Scampia vuole abusare di lei e promette di salvare il suo pittore. Floria uccide Scampia credendo di averle concesso la grazia. Davanti a lui tremava tutta Roma, ed invece aveva già ordine di giustiziare Cavaradossi. Restano impresse le parole di Mario che per non essere catturato da Spoletta, agente di polizia, grida: “colla mia o Scampia, avanti a Dio!...” e si getta nel vuoto.
17 - 18 NOVEMBRE 2011
Caleidoscopio: Elena Di LIddo in evidenza a Bolzano NUOTO, Di Liddo. Prende il via con riscontri decisamente lusinghieri la stagione della nuotatrice Elena Di Liddo. La 18enne biscegliese in forza al Circolo Canottieri Aniene si è distinta durante il quindicesimo meeting internazionale di Bolzano svoltosi il 5 e 6 novembre nella piscina coperta di Maso della Pieve. Di Liddo ha primeggiato autorevolmente nella prova dei 50 farfalla chiudendo in 27”05 dinanzi all’amica-rivale Silvia Di Pietro, alla tedesca Lisa Vitting e all’altra azzurra Elena Gemo. Di particolare rilievo anche il secondo posto conquistato nei 100 farfalla (crono di 59”32) alle spalle della fuoriclasse statunitense Natalie Coughlin, oro alle Olimpiadi di Atene 2004 e Pechino 2008. Il suo bilancio nella prestigiosa competizione altoatesina è completato dalla terza piazza nei 50 dorso (28”54) vinti da Laura Letrari sulla canadese Russell. Corroborata dal buon esordio, Elena Di Liddo torna ora a rifinire la preparazione in vista dell’appuntamento con i Campionati Europei Assoluti in vasca corta ospitati nella località polacca di Stettino dall’8 all’11 dicembre. KICK BOXING, Montaruli. L’alfiere della Body Fashion di Bisceglie, Pasquale Montaruli, si è laureato campione mondiale di kick boxing – per la federazione WTKA – in occasione della rassegna iridata svoltasi dal 27 al 30 ottobre presso il Palasport di Massa Carrara. Terlizzese, classe 1980, Montaruli ha arricchito il suo già illustre palmares con la medaglia d’oro nella categoria +94 kg. light contact grazie alla vittoria in finale a spese dell’altro azzurro Guzzon, dopo aver prevalso
nei turni precedenti su atleti giunti da Francia, Sudafrica e Ucraina. Punta di diamante della società biscegliese, allenato dal maestro Savio Bucci, Montaruli ha inoltre conquistato l’argento nella categoria +94 kg. low kick light, prova in cui è stato sconfitto nell’atto decisivo dal sudafricano Werner Strydom. Grande soddisfazione per l’eccellente performance di Montaruli è stata espressa dal direttore tecnico nonché presidente della Body Fashion, Dino Cocola. PALLAVOLO serie D, Sportilia. Pokerissimo Sportilia. Sul rettangolo della Robur Bitonto, fanalino di coda del torneo, le biscegliesi collezionano il quinto successo in altrettante giornate aggiudicandosi il confronto per 3-0 con parziali di 18/25, 11/25, 21/25 in un’ora ed un quarto di gioco. Nel primo e nel terzo set la squadra allenata da Nicola Nuzzi ha sofferto un po’ più del previsto, decisamente agevole la vittoria della seconda frazione. In graduatoria Sportilia consolida la piazza d’onore continuando l’inseguimento alla Pegaso 93 Molfetta, avanti di una sola lunghezza ed unico team a punteggio pieno. Sabato prossimo, intanto, capitan Todisco e compagne ospiteranno al PalaDolmen (inizio ore 18,30) il Valenzano, ottava forza del girone. CICLOCROSS, Pol. Cavallaro. La stagione pugliese del ciclocross ha aperto ufficialmente i battenti con la disputa del “1° Trofeo Corte dè Droso” organizzato a Maglie dalla locale Asd Ciclica. All’attesa competizione, valida quale prova inaugurale del 2° Challenge Puglia-Merida, non poteva
Elena Di Liddo
mancare una nutrita rappresentativa di specialisti della Polisportiva Gaetano Cavallaro, capaci di incamerare quattro affermazioni a livello individuale e numerosi piazzamenti. In ambito maschile il biscegliese Gianvito Di Niso ha primeggiato nella categoria Juniores precedendo sul traguardo l’atleta di casa Roberto De Donno, mentre l’altro alfiere della Cavallaro, Pantaleo Ruggieri, si è classificato sesto. Podio della prova Esordienti interamente griffato Cavallaro in virtù del successo di Mattia Patruno dinanzi ai compagni di squadra Leonardo Fanfulla e Fabio Marzano, con Giuseppe Mastrototaro giunto settimo. Tra gli Under 23, invece, si registra la terza piazza di Antonio Giaconella e la quinta di Angelo Napoletano nella gara vinta da Francesco Acquaviva, specialista biscegliese attualmente in forza al sodalizio abruzzese dell’Aran Farnese. La Cavallaro si è distinta anche in campo femminile grazie agli acuti di Krizia Ruggieri (Donne Elite) e di Alessandra Mastrototaro, quest’ultima vincitrice tra le Allieve davanti a Miriam Negro (Gs Tugliese) e all’altra biscegliese Cristina Scarasciullo. (Mino Dell’Orco)
Ginnastica Ritmica: Iris terza al Campionato Interregionale di serie B Splendida organizzazione al PalaDolmen che ha accolto ben 38 squadre provenienti da ben 12 regioni. La compagine di casa si aggiudica il gradino più basso del podio
È
stata una due giorni all’insegna delle emozioni, dell’agonismo e della grande passione per la ginnastica ritmica quella vissuta lo scorso 12-13 novembre al PalaDolmen di Bisceglie, dove si sono disputati i campionati interregionali di serie B di ginnastica ritmica. Il palazzetto dello sport biscegliese ha accolto ben 38 squadre provenienti da dodici regioni, che hanno dato lustro alla manifestazione partecipando al massimo delle loro potenzialità con sano spirito sportivo. La prima gara ha visto in pedana le squadre inserite nel raggruppamento centro est. Ad aggiudicarsi il titolo è stata l’ASD Ginnastica Fabriano Matelica con un punteggio finale di 135,675, precedendo la Pol. Dil. La Fenice (131,700). Terzo posto per l’ASD Aurora Pesaro (130,275). Al termine della prima delle tre prove previste il pubblico, gli appassionati e gli addetti ai lavori hanno potuto ammirare dal vivo le gesta di Julietta Cantaluppi, campionessa italiana qualificatasi alle Olimpiadi di Londra 2012. Al termine dell’esibizione il talento della ginnastica italiana ha ricevuto un riconoscimento dal
presidente dell’ASD Iris Rodolfo De Sario, che ha premiato anche Andrea Stefanescu, campionessa del mondo in carica con la squadra italiana ai mondiali di Montpellier. Tornando alle gare il titolo interregionale di B, concentramento centro ovest, se lo è aggiudicato la Lazio Ginnastica Flaminio con il punteggio finale di 127,600 precedendo la Dilettantistica Terranuova (127,100) e la Società Ritmica 2000 (127,075). La domenica mattina invece ha visto protagoniste in pedana le compagine facenti parte del concentramento sud. Protagoniste indiscusse del tifo del PalaDolmen sono state le ginnaste dell’Iris che si sono esibite con determinazione e voglia di arrivare il più in alto possibile. In pedana sono scese: Gaia De Sario (Corpo Libero), Doriana Maggio (Fune e Nastro), Simona Bufi (Cerchio) e Stefania Carlucci (Palla e Clavette). Iris che ha conquistato il terzo posto finale con il punteggio di 112, 325; preceduta dallo Sporting Bovianum, giunto secondo con il punteggio di 115,425. Ad aggiudicarsi il titolo del concentramento sud è stata
l’ASD Poseidon con il punteggio finale di 125,075. La prime tre squadre classificatesi nei rispettivi concentramenti sono state ammesse alle finali nazionali di serie B che si terranno il prossimo 3-4 dicembre ad Arezzo. Soddisfazione per l’organizzazione da parte del presidente Rodolfo De Sario che ha fatto gli onori di casa accogliendo per le varie premiazioni il Sindaco di Bisceglie, Francesco Spina e quello di Giovinazzo, Antonello Natalicchio. Di rilievo le presenze a bordo pedana, per le premiazioni, dei consiglieri federali Roberto Settimi, Giuseppe Lenoci e Giuseppe Cocciaro. (Gianluca Valente)
18 - 18 NOVEMBRE 2011
Calcio a 5 Serie “A”: Kaka trascina il Bisceglie alla rimonta sul Montesilvano I neroazzurri di Capurso impattano contro i campioni d’Europa in un match che ha regalato emozioni e gol. Poker di reti per Kaka
E
mozioni, gol e tanto spettacolo, questo hanno regalato Bisceglie e Montesilvano al pubblico presente venerdì sera al PalaDolmen. Un pareggio che i neroazzurri riagguantano nel finale al termine di una partita giocata benissimo dagli uomini di Capurso. Bisceglie privo di capitan Jeffe che passa in vantaggio dopo appena venticinque secondi con il piattone di Kaka, che insacca su disattenzione di Cuzzolino. Gli abruzzesi di mister Ricci cominciano a macinare gioco e nel giro di un minuto prima pareggiano con il tiro secco di Rogerio, operando poi il sorpasso con il diagonale rasoterra di Calderolli. I pugliesi, scossi dalla rimonta, colpiscono la traversa da banda destra con Clayton, prima di trovare la via del 2-2 con lo splendido tiro al volo di Kaka che si insacca nell’angolo più lontano alle spalle di Dell’Oso. Il finale di tempo potrebbe regalare altre reti ma Laion chiude la
saracinesca. Nelle ripresa il Montesilvano si riporta subito in vantaggio dopo neanche due minuti con la rete del capitano della nazionale Marcio Forte. Sembra notte fonda poi tre minuti dopo quando Calderolli in contropiede insacca la rete del 4-2 abruzzese. Ma il Bisceglie ha nove vite e Kaka è il suo trascinatore. L’ex Verona beffa Dell’Oso con una punta velenosa per il 3-4. I propositi di rimonta però vengono subito stoppati dal tiro libero concesso agli ospiti. Tiro che Laion è costretto a parare due volte su Rogerio per via di un cavillo arbitrale che va a spostare l’asciugamani posto sulla porta
neroazzurra. Il 4-4 lo mette a segno ancora una volta Kaka che insacca l’ottava rete stagionale su lancio con le mani di Laion. Nel finale il portiere neroazzurro si rende protagonista di almeno un paio di interventi miracolosi che salvano il Bisceglie da un beffardo capitombolo finale. Bisceglie nono in classifica con dieci punti, in coabitazione con il Kaos Bologna. Sabato 19 novembre trasferta in Sicilia per il roster del patron Alfonso Russo, contro l’Augusta sarà l’ennesimo scontro salvezza di questo campionato. Sette giorni dopo (26 novembre) al PalaDolmen arriva la Lazio degli ex Pereira e Jubansky. (G.V.)
Basket: Ambrosia scivolone inter no c o n t r o C a mp o b a s s o Nel posticipo del nono tur no i nerazzur r i soccombono in un finale convulso rimediando il terzo stop di fila. Nell’economia della gara pesa il break di 12-0 incassato in avvio di ultima frazione.
U
n kappaò bruciante, che acuisce le attuali insicurezze dell’Ambrosia e rischia di produrre strascichi sul morale del gruppo. Nel posticipo della nona d’andata che avrebbe dovuto rilanciarne le quotazioni dopo gli stop esterni con Bernalda e Agrigento, Bisceglie si arrende sulle tavole del PalaDolmen ad un’arcigna Mens Sana Campobasso, tornata viceversa a gioire dopo cinque sconfitte consecutive. I molisani la spuntano in fondo ad un incontro tirato e scandito a lungo dall’estremo equilibrio, con frequenti capovolgimenti di punteggio: i nerazzurri pagano ancora una volta la deficitaria percentuale dall’arco (4/26, 15%) associata all’inspiegabile black-out in avvio di quarta frazione che ha costretto N a r d i n e s o c i a d u n v o l i t i vo m a infruttuoso tentativo di rimonta, vanificato da sfortuna e poca lucidità negli ultimi due giri di lancette. Parrillo (foto) schiera in partenza Desiato, Nardin, Ambruoso, Sergio e Storchi, mentre il collega Di Pasquale replica con Cornejo, Dal Fiume, Benassi, Tagliabue e l’ex di turno Dusan Stijepovic. La cronaca è inaugurata dall’abbozzo di fuga della formazione ospite al 5’ con la tripla di Cornejo (8-15), prontamente rintuzzato da un pimpante Ambruoso (risulterà in assoluto il migliore in campo),
capace di realizzare 10 punti di fila che valgono il sorpasso di Bisceglie a ridosso della prima mini-interruzione. Il secondo quarto è caratterizzato dal costante botta e risposta: i fratelli Stijepovic conducono la Mens Sana sul +4 (26-30), ma capitan Storchi e Nardin tengono in scia l’Ambrosia nonostante il poco edificante score parziale (0/6) dal perimetro. Non fallisce dalla lunga distanza, invece, Milos Stijepovic, la cui tripla cristallizza il punteggio sul 36-40 all’intervallo lungo. Al rientro i padroni di casa azzerano subito il gap e tentano un timido allungo sul 49-44 al 26’ grazie alla tripla di Desiato seguita dalle due penetrazioni di Nardin e Ambruoso, ma Campobasso replica a tono con il tandem Cornejo – Dusan Stijepovic. Lo spettacolare canestro in acrobazia di Sasà Desiato sulla sirena regala a Bisceglie il +3, tuttavia dietro l’angolo si materializza l’inopinata doccia fredda per il cast di Parrillo, letteralmente in bambola nella prima metà del quarto periodo. La Mens Sana ne approfitta confezionando un break di 12-0 innescato da due triple dello scatenato Cornejo e alimentato dai canestri di Stijepovic, Gjinaj e Benassi che sanciscono il massimo divario della gara (55-64 al 34’). Gigi Sergio rompe l’astinenza dell’Ambrosia dopo 5’10”, poi ci pensa Ambruoso ad accorciare
ancor più il gap con 4 punti consecutivi (61-64), preludio ad un epilogo di grande intensità emotiva. Un gioco da tre di Desiato riporta sotto i locali a 81” dalla sirena (66-67), quindi si assiste all’inevitabile stillicidio dalla lunetta, infarcito da alcune ingenuità dei nerazzurri e dalla discutibile infrazione di 5 secondi sulla rimessa di Desiato a pochi spiccioli dallo scadere. I molisani gestiscono quindi con sufficiente disinvoltura l’ultimo possesso e si impongono con 5 punti di margine per il definitivo 68-73. Domenica 20 novembre Bisceglie proverà ad interrompere la serie negativa nella trasferta laziale contro lo Scauri, a seguire i nerazzurri ospiteranno il Palestrina nell’anticipo di sabato 26. (Mino Dell’Orco)
19 - 18 NOVEMBRE 2011
Calcio Eccellenza: Bisceglie, sfuma all’88’ la vittor ia sulla capolist a Monopoli S
vanisce ad un paio di minuti dal 90’ la vittoria del Bisceglie nella sfida di cartello contro la battistrada Monopoli. In vantaggio per buona parte dell’incontro grazie al pallonetto vincente di Nicolas Di Rito nel cuore della prima frazione, i nerazzurri si lasciano riacciuffare in extremis dalla stoccata al volo di Laviano per un pareggio che più amaro non si può. La squadra del presidente Canonico vanifica così l’invitante occasione di accorciare il gap dalla vetta (il Monopoli resta a +9, benché con una gara in più rispetto al Bisceglie) e vede aumentare a 4 punti il ritardo dal Cerignola, secondo. «E’ un risultato beffardo, avevamo il successo a portata di mano e siamo stati castigati nell’unica sbavatura della partita – commenta l’allenatore Nicola Ragno, subentrato dieci giorni fa al dimissionario De Trizio - . Nei primi 45’ ci siamo espressi bene meritando il vantaggio e creando un’altra chance su punizione con Moscelli. Nella ripresa abbiamo creato pochi grattacapi dalle parti del loro portiere, ma
CALCIO A 5 FEMMINILE - Soccer Altamura – Arcadia Bisceglie 3-5 Partita tranquilla per le biscegliesi quella giocatasi domenica 13 novembre nella terza giornata di campionato regionale di calcio a 5 femminile. La squadra di mister Cortellino chiude la prima frazione di gioco su un parziale di 4 a 1. È Pellegrino ad aprire le danze presentandosi sola davanti a Dicecca, ma poco dopo l’Altamura pareggia con Pisciotta. Pareggio che dura non oltre due minuti, quando Lasala con un bel tiro da fuori riporta l’Arcadia in meritato vantaggio. Prima della fine del primo tempo sono Di Venosa e ancora Lasala a portare il parziale sul 4 a 1. Nel secondo tempo le padrone di casa accorciano le distanze con Santacroce, ma non riescono a rispondere al bel gioco dell’Arcadia che con tranquillità si limita alla gestione della palla senza affondare. La squadra della presidente Papagni potrebbe chiudere la gara con un risultato più roboante, ma non va oltre il 5 a 3 siglato ancora dalla prolifera Pellegrino prima del terzo goal di Pisciotta.
I nerazzurri del nuovo tecnico Ragno, in vantaggio per oltre un’ora grazie al gol di Di Rito, si lasciano riacciuffare in extremis e perdono l’occasione di accorciare il ritardo dal primato. Successo di misura nell’andata di Coppa sul Corato.
è altrettanto vero che anche il Liberty non aveva impensierito più di tanto Lella. Purtroppo abbiamo lasciato libero Laviano di andare a segno, ma nella circostanza l’errore è stato collettivo. Spiace tantissimo perché incontri come questi sono sempre risolti da episodi e fino all’88’ eravamo stati bravi ed attenti». Coppa, 2-1 al Corato nell’andata della semifinale. Le duellanti inscenano un derby piacevole, specie nella prima frazione, e dai contenuti agonistici apprezzabili. Al primo affondo i nerazzurri spezzano l’equilibrio: minuto 7, millimetrico cross di Anaclerio per l’elevazione di Nicolas Di Rito che indirizza nell’angolo alla destra di Loporchio. Ripresa vivacizzata dal raddoppio biscegliese di Moscelli dal dischetto al 10’ e dal guizzo di Modesto al 44’ che tiene aperto il discorso qualificazione in vista del match di ritorno di giovedì 24 novembre. Classifica del campionato di La migliore in campo nelle fila del Bisceglie è senza dubbio il difensore centrale Luana Carbone. “Sono soddisfatto della vittoria, la terza in campionato, che ci porta a punteggio pieno al vertice del girone A. – commenta mister Cortellino. La gara è stata molto corretta e ringrazio la società avversaria per l’ospitalità: fairplay in campo e fuori dal campo.” Domani, mercoledì 16 novembre, l’Arcadia incontrerà la squadra del Giovinazzo nella delicata partita di Coppa Puglia.
KARATE - Cresce l’entusiasmo a Bisceglie La Disciplina Sportiva del Karate sta vivendo nella nostra Città di Bisceglie un periodo fantastico, tutto questo grazie all’organizzazione collettiva e Dirigenziale del Gruppo Sportivo Bersaglieri Sezione Fiamme Cremisi Bisceglie in simbiosi con la sede Nazionale di Pordenone diretta dal Generale Pio LANGELLA. La Sezione Fiamme Cremisi Bisceglie condotta dall’Insegnante Tecnico della
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Il gol del Bisceglie nella foto di Nicola Mastrototaro
Eccellenza dopo la nona d’andata: Liberty Monopoli 28, Cerignola 23, Bisceglie 19, Corato 18, Racale 17, Maglie 16, Vieste 14, Locorotondo 13, Manfredonia, Copertino e Noicattaro 12, Terlizzi e Tricase 11, Fasano 9, Francavilla 8, San Paolo 6. (Mino Dell’Orco) Federazione Olimpica Fijlkam ( Federazione Italiana Judo Lotta Karate Arti Marziali ) M° Francesco Simone ex Sottufficiale EI appartenente all’ASSOCIAZIONE NAZIONALE BERSAGLIERI di Pordenone, tralaltro in questi giorni convocato dal 14al 26 Novembre a Roma presso il Palafijlkam sede degli allenamenti degli Atleti della Nazionale Olimpica per il LXXV 75° corso Allenatori Nazionali. Il nostro gruppo sportivo che si allena presso la Palestra della Scuola Media Statale “Cesare Battisti” già dal 2009 sta portando tantissimi frutti sportivi ed iscritti che apprezzano la vera disciplina del karate composta da Tecnica, Consapevolezza, Onestà, Diritti, Doveri nei confronti della società civile. Il Gruppo Sportivo Biscegliese nato nel 2006, detiene già un titolo Italiano nella disciplina ES-B 84 kg, tanti titoli Regionali con atleti Biscegliesi di gran livello tecnico nella specialità del Kumite (Combattimento) in questo periodo stiamo lavorando con la specialità del Kata con i piccoli atletiaffinché si raggiunga la vetta più alta.
20 - 18 NOVEMBRE 2011
PERISC OPIO
Studenti della “De Amicis” di Bisceglie in visita al 9° Reparto Volo della P.S. P
iù che di veterani bisogna definirli dei veri e propri amanti del volo. Già, perché chi vola, o per sport o per professione conosce veramente tutto di ciò che accade su nel cielo, quasi fosse lì la propria vita. E’ quello che è capitato nei giorni scorsi ad alcuni bambini di classe 3^ della Scuola elementare “E. de Amicis” di Bisceglie, ospiti per qualche ora, con i propri genitori presso il 9° Reparto volo della Polizia di Stato di Bari-Palese. Accompagnati da un cicerone d'eccezione, la dottoressa Claudia D'Alena, vice questore aggiunto di P.S. che attualmente dirige il 9° Reparto volo di Bari-, i giovani scolari hanno potuto ammirare da vicino gli elicotteri in dotazione, gli Agusta Bell 206 ed i più grandi Agusta 109, seguendo le spiegazioni tecniche di piloti “navigati” quali il sostituto Commissario Giuseppe De Michele, tranese di adozione, autentico “veterano” del volo insieme ai tecnici sost. Commissario di P.S. Leonardo Pasquale ed il Sovrintendente Sergio Santeramo. Per chi stravede per eroi fantastici quali Pokemon o Dragombool non è stato difficile ammirare e poi immedesimarsi in personaggi reali quali i piloti ed il personale tecnico che ha guidato la loro visita, nell'hanghar della caserma dedicata a “Saverio Sgaramella”, Agente Scelto della Polizia di Stato che morì il 14 aprile del 1991 a soli 28 anni, cadendo con il
proprio elicottero nei pressi di Bari, nel corso di un servizio di ordine pubblico. Piccoli, efficienti, maneggevoli, sempre pronti a entrare in azione per garantire lsicurezza dei cittadini dall’alto: sono questi i veicoli della Polizia di Stato, impegnati giornalmente in contesti operativi tra i più diversificati: dall'attivitàdi soccorso, monitoraggio, recupero in mare o in montagna, all'ordine pubblico ed alla sicurezza del territorio, svolgendo ormai sempre più compiti anche di polizia giudiziaria. Nati nei primi anni '70, i Reparti volo della Polizia di Stato -11 presenti in tutto il Paese- sono oggi una realtà tra le più importanti per la sicurezza dall'alto dell'Italia. In particolare per il nostro territorio, gli Agenti della Polizia di Stato assegnati al 9° Reparto volo di Bari-Palese svolgono una costante attività circa i fenomeni del contrabbando e dell’immigrazione clandestina. Appendice piacevolissima per bimbi e genitori è stata l'esibizione dei cani antidroga ed antisabotaggio in dotazione al Nucleo Cinofili della Polizia di Stato, in servizio non solo presso l’aereoporto di Palese ma in ogni parte d’Italia, com’è successo qualche giorno fa quando hanno “vigilato” sul Santo Padre nella sua visita in Calabria. Un impegnativo e silenzioso lavoro che gli amici a quattro zampe ma soprattutto la Polizia di Stato svolgono per dare alla collettività tranquillità e sicurezza. (Vincenzo Cassano)
Alcuni degli operanti del 9° Reparto Volo della Polizia di Stato di stanza a Palese.
Il gruppo di studenti della Scuola “De Amicis” posa con gli Operanti che li hanno accolti.