BioGuida n.54 - Autunno/Inverno 2017

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il suo mondo emotivo. Io stesso sperimento con i miei animali questo tipo di contatto e nel primo metto in gioco non è il veterinario ma piuttosto il mio bambino interiore. saper nuotare o per lo meno imparare a galleggiare in questo mare di emozioni perché prima o poi un veterinario ci cade dentro.. e possono essere traumi e dolori. L’accompagnatore umano dal canto suo vive il disagio emotivo per il una serie di emozioni alcune delle quali Il medico veterinario con una formazione limitata all’ambito accademico di na anche gli ulteriori approfondimenti ogni giorno e più volte al giorno questa tormenta. Gli effetti che ne deriveranno sono espressione di meccanismi di sopravvivenza. Ci sarà il veterinario che abbandona la professione e cerca altro

terinario del terzo millennio è olistico sia per adesione razionale ma ancor più per pratica e sperimentazione vivente e vissuta. Non dimentica né tralascia

quello che è stato (il bambino) e della persona che è diventata. La laurea è necessaria ma non basta.

che ad un certo punto abbandona l’animale per dedicarsi solo alle persone acquisire strumenti di gestione del sé e delle emozioni del cliente attraverso quotidiana pratica. Questo ultimo tipo di veterinario è quello che non tradisce il “bambino li e crea in sé l’unione tra conoscenza e cuore perché sia manifesta esteriormente. Il veterinario del terzo millennio è spiccatamente mercuriale nel suo agire. Crea e sostiene un ponte sano di de cura della salute animale a 360° e della salute della relazione con l’umano aiutando quest’ultimo a comprendere il messaggio del suo animale e a trovare 39


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