Bibliotecari, custodi di storie

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Tiziana Tonini

Salvatore Poletti

PROVINCIA AUTONOMA DI TRENTO

bibliotecari custodi dis t o r i e


quaderno n. 7


Coordinamento scientifico del progetto “Bibliotecari. Custodi di storie” Ludovica Danieli Cura redazionale Tiziana Tonini Grafica e impaginazione Roberta Opassi Immagine di copertina Mattia Franceschini Comunicazione Pietro Stella

La fotografia è gentilmente concessa da Salvatore Poletti

Tutti i diritti riservati © Nessuna parte di questo libro può essere riprodotta o trasmessa in qualsiasi forma o con qualsiasi mezzo elettronico, meccanico o altro senza l’autorizzazione scritta degli autori o del proprietario dei diritti.

bibliotecari custodi dis t o r i e Salvatore Poletti Tiziana Tonini


Salvatore Poletti

ho lavorato anch’io in una biblioteca... Prima di entrare a far parte dell’Ufficio per il Sistema bibliotecario trentino ho lavorato anch’io in una biblioteca di pubblica lettura, a Cavedine e Calavino. Di quel breve periodo lavorativo ricordo soprattutto il rapporto con le colleghe -

uN L AVORO CHE HO SCELTO

che mi hanno pazientemente insegnato a mettere in pratica ciò che conoscevo solo in teoria e il rapporto che si era creato con gli utenti. Conoscevo nomi e facce di quasi tutti e i loro interessi e gusti di lettura. Gli utenti, soprattutto i lettori accaniti, erano dei recensori severi e quindi preziosi per raccogliere informazioni sui libri posseduti e da acquistare. Quando mi è stato proposto di partecipare al corso “Bibliotecari, custodi di storie” sulla narrazione biografica ho

Narratore | Salvatore Poletti bibliotecario Biblioteca pubblica di Storo

Biografo | Tiziana Tonini funzionario

Ufficio per il Sistema bibliotecario trentino, Provincia autonoma di Trento

condiviso l’idea di raccogliere le storie di chi, per lavoro, ne ha custodite tante. Così ho chiesto a Salvatore Poletti, bibliotecario a Storo, se lo


potevo intervistare relativamente ai ricordi della sua ormai lunga carriera. Ha avuto un momento di esitazione, poi però ha accettato. Incontro Salvatore nel mio ufficio a gennaio 2017 e partiamo subito con l’intervista. Era il mio esordio come biografa per cui, seguendo le indicazioni dateci al corso, gli faccio la prima domanda e gli chiedo come ha inizio la sua storia lavorativa. Questo è stato sufficiente per dare il via al suo racconto. Sentendolo parlare capisco chiaramente come la biblioteca sia fatta dal bibliotecario: c’è lui, la sua

Un lavoro che ho scelto La mia storia è normale. Dopo aver frequentato la scuola dell’obbligo a Storo ho scelto l’Istituto Tecnico per proseguire gli studi. Mi sono diplomato Perito industriale con specializzazione in elettrotecnica, nel 1974. Terminati gli studi avrei dovuto partire per il servizio militare ma siccome avevo presentato domanda di sottufficiale, la partenza è stata rinviata di circa 8 mesi rispetto ai miei coetanei. Nel frattempo, visto che non era

impronta, il suo rapporto con l’utenza che sono gli

possibile cercare un lavoro fisso, ho insegnato

elementi fondamentali della professione.

come supplente di applicazioni tecniche e

Il suo racconto è tutto declinato in positivo e

matematica alle scuole medie di Storo.

anche le poche criticità che emergono passano in secondo piano. Tiziana Tonini

Nell’ottobre del 1976 concluso il servizio militare e in attesa di trovare un’occupazione stabile, sono stato chiamato nuovamente dalla locale scuola media per una supplenza annuale come insegnante di ginnastica. Il rapporto di lavoro con la scuola è però terminato con questa ultima esperienza. Nel frattempo il Comune di Storo aveva bandito il concorso per un posto da


bibliotecario, che ho vinto e dal primo dicembre

e sarebbe ancora valida, anche se non è più in

1977 sono entrato in servizio e ho iniziato il mio

vigore.

nuovo lavoro.

In quegli anni, proprio per effetto della legge

Il lavoro di bibliotecario era molto distante dalla mia

Lorenzi, sono stati assunti molti bibliotecari. Nella

formazione scolastica: allora al bibliotecario era

mia zona prima di me hanno iniziato a lavorare i

richiesta una formazione umanistica e letteraria e

bibliotecari di Tione (Roberto Antolini) e Pinzolo

non tecnica. In quegli anni una prova del concorso

(Giuseppe Ciaghi) e, agli inizi degli anni Ottanta,

era la catalogazione di tre libri. Oggi questo

quelli di Condino (Alberto Santolini) e Pieve di

esame non è più inserito nei bandi, anche se sono

Bono (Graziella Masiero). Ricordo poi Pio Chiusole

convinto che un bibliotecario debba conoscere

direttore della Biblioteca civica di Rovereto,

e sappia leggere una scheda bibliografica con

Alessandro Osele della comunale di Trento, Padre

tutti gli elementi che la compongono. Negli anni

Lino Mocatti di quella dei Cappuccini.

scorsi le lingue straniere e l’informatica non erano

A quei tempi chi iniziava il lavoro di bibliotecario

argomenti da concorso bibliotecario, mentre

prima doveva seguire un corso di una settimana

oggi sono due temi importanti, come lo è la parte

presso la biblioteca dei Cappuccini a Trento

amministrativa.

con padre Lino Mocatti - ora è in pensione - per imparare a catalogare e gestire una biblioteca. E’ vero che la catalogazione era centralizzata

L’ultimo degli storici La legge Lorenzi, entrata in vigore nel 1977, ha dato una definizione uniforme e un’impronta ben delineata alle biblioteche: è stata la miglior legge

ma bisognava saperla fare, anche in vista degli acquisti delle singole biblioteche. Nei primi anni tutti i libri e le relative schede cartacee venivano forniti dalla PAT. Poi ogni comune ha iniziato ad


acquistare il proprio patrimonio e a catalogarlo.

Quando ho preso servizio ho trovato una montagna

Le schede bibliografiche venivano battute a

di libri negli scatoloni, che provenivano dal centro

macchina, almeno in un paio di copie (catalogo

biblioteconomico della Provincia che acquistava

decimale Dewey e per autori). Poi c’è stato il

centralmente i testi, li catalogava e li distribuiva alle

grande salto di qualità con l’arrivo della Olivetti

biblioteche assieme alle schede catalografiche.

con circa 1000 caratteri in memoria. Si potevano

Il bibliotecario all’inizio non poteva scegliere i

inserire in memoria tutti i dati della scheda

libri, ma li riceveva e li collocava sugli scaffali e

bibliografica, si verificava che fossero corretti, poi

sistemava le schede nei raccoglitori, affiancato

si premeva il tasto invio e si stampava: questo è

agli inizi dal maestro Prada, un esperto che forniva

stato un passaggio importante, secondo me, nella

i rudimenti del lavoro di biblioteca addestrando il

redazione delle schede catalografiche.

nuovo dipendente al lavoro di bibliotecario. Poi abbiamo iniziato ad acquistare e, di conseguenza, a catalogare. Il libro acquistato veniva registrato

C’erano due stanze Nel 1977 la biblioteca di Storo esisteva già. E’ stata istituita nel 1970 e tenuta aperta, nei primi anni, da insegnanti precarie con incarichi saltuari e per brevi periodi. La sede era al piano terra delle scuole elementari, inizialmente in due stanze di 25/30 mq l’una e una saletta con due tavoli attrezzati con 10 postazioni per l’ascolto della musica.

sul registro d’inventario con un numero d’ingresso progressivo, poi, siccome non era possibile sapere se il libro era già stato catalogato da un’altra biblioteca e quindi aggiungere la copia come si fa ora, lo si catalogava. Per questo la catalogazione costituiva una parte importante del nostro lavoro e richiedeva parecchio tempo. Fortunatamente non c’era tutta la parte amministrativa che c’è adesso e che impegna molto il lavoro di biblioteca.


anche disc jockey. Con l’avvento delle radio e

Il primo ampliamento Acquistando

in

autonomia,

il

patrimonio

bibliografico è aumentato parecchio e, di

delle nuove tecnologie, l’interesse è scemato e l’impianto è stato dismesso.

conseguenza, il numero degli scaffali, tutti rigorosamente di colore rosso come i primi in dotazione. La scaffalatura in metallo, fornita da una ditta di Verona, è rimasta tale fino al trasloco nella nuova sede nel 2008. A questo punto però la biblioteca era diventata troppo piccola per cui il Comune ha deciso di ampliarla collegando un’altra stanza. Oltre agli scaffali c’erano gli schedari cartacei: il catalogo per autore e quello decimale Dewey. C’era anche un impianto stereofonico per ascoltare i dischi, quelli in vinile, che ho ancora. Per anni infatti abbiamo acquistato dischi sia di musica classica che leggera ed erano molto ascoltati. Lo stereo era collocato in una saletta e gli utenti potevano scegliere tra canale uno, due e anche tre, quando è stato aggiunto il registratore a cassette. A volte il bibliotecario si improvvisava

Le attività di promozione A quel punto la biblioteca aveva assunto una sua identità e stabilità, con un orario fisso, una dotazione nutrita e ben organizzata per cui abbiamo iniziato a promuoverla proponendo attività, inizialmente quasi esclusivamente per le scuole elementari e medie. Si trattava di letture animate e incontri con l’autore. A fine anni ‘80 abbiamo aderito alle attività proposte dal mitico Mario Peghini, quando ancora lavorava a Folgaria. Mario proponeva attività particolari, con animatori professionisti provenienti da fuori provincia e quindi con un certo costo, finanziate in buona parte dalla Provincia ma anche dalle biblioteche aderenti alle iniziative. Quando poi la biblioteca si è radicata sul territorio, le attività di promozione della lettura sono aumentate in modo


esponenziale: per attirare sempre più pubblico

Inoltre Passpartù ci aiuta a organizzare un torneo

ho proposto iniziative innovative, in luoghi

di lettura a cadenza biennale, che vede coinvolte

“alternativi” esterni alla biblioteca e questo spirito

una quarantina di classi, dalla terza elementare

è stato compreso e apprezzato dall’utenza che

alla terza media, circa 800 alunni. Si fa per classi

è sempre stata attenta, curiosa e partecipe alle

parallele quindi le terze elementari leggono libri

attività proposte.

proposti con una bibliografia dedicata a loro e si sfidano su quei libri, le quarte anche e via così fino alla terza media. L’ambito geografico

... per le scuole In questi ultimi anni, da quando c’è la gestione associata delle biblioteche, tutte le attività proposte sono organizzate nei comuni convenzionati e cioè da Bondone a Sella Giudicarie. Le iniziative proposte alle scuole, curate da un’associazione locale, Passpartù, riguardano le materne, le primarie e secondarie di primo grado presenti in valle del Chiese e coinvolgono un numero considerevole di alunni. Sono organizzati incontri negli asili nido pubblici per avvicinare i bambini e le famiglie alla biblioteca, incontri di lettura mensili con le materne in biblioteca, attività per la prima e seconda elementare.

viene diviso in due settori: basso Chiese (Storo e Lodrone) e alto Chiese (Pieve di Bono e Sella Giudicarie). Le classi dei due ambiti prima giocano tra di loro, poi le vincitrici delle due zone si scontrano direttamente per decretare il vincitore assoluto del torneo. Ogni classe gioca almeno tre scontri diretti. Si gioca con 6 diverse bibliografie, di dodici libri ciascuna: in totale, in un torneo di lettura, vengono letti più di 800 libri! Alla conclusione del torneo festa finale in teatro per premiare le classi vincitrici. Il torneo, giunto alla settima edizione, è un’attività onerosa perché le classi, per giocare tra di loro, vengono spostate da un paese all’altro, ma è un’iniziativa che piace


molto, le scolaresche sono molto coinvolte e

anche ai bambini e ai ragazzi, che imparano a

serve, oltre che per promuovere la lettura, anche

familiarizzare con la musica dei grandi maestri in

per insegnare a giocare lealmente, rispettando le

modo giocoso anche senza conoscere le note.

regole, gli avversari, chi sbaglia o perde.

E poi ci sono le notti in biblioteca, non solo a Storo,

Lo scorso anno, visto che non c’era il torneo di

ma anche a Pieve e a Roncone. E tantissime altre

lettura, abbiamo organizzato l’iniziativa “Spuntali”:

attività organizzate nel corso degli anni.

gli alunni dovevano prima leggere alcuni libri, poi,

Ricordo con molto piacere Pinin Carpi, noto autore

attraverso 40 indizi, indovinarne i titoli. Vinceva la

per bambini, che in biblioteca ha incontrato gli

classe che ne aveva indovinato di più. Alle medie

alunni delle elementari, oppure Stefan Zavrel,

invece abbiamo proposto la realizzazione dei

illustratore, che ha realizzato nei giorni in cui è

booktrailer di 5 libri selezionati.

stato nostro ospite un dipinto che raffigura castel

Altra attività rivolta agli alunni che iniziano la

S. Barbara di Lodrone, che abbiamo utilizzato

scuola è “La biblioteca ti regala un libro”: a

per un calendario delle biblioteche. O ancora

dicembre invitiamo in biblioteca i bambini di prima

Roberto Piumini, Antonio Bolognesi, Massimo

elementare, con mamma e papà e proponiamo

Monaco... Abbiamo anche allestito una mostra

alcune letture, offriamo la merenda, regaliamo

di Igort, nei primi anni della sua attività: oggi è

loro un libro e, se vogliono, facciamo anche la

un famoso autore di fumetti, illustratore, saggista

tessera della biblioteca. E’ un’iniziativa che ha un

e musicista, scrive per importanti quotidiani

ottimo riscontro.

e le sue opere sono pubblicate in Francia e in

Per prima e seconda elementare, Manuela

numerosi altri paesi; è conosciuto in America e in

Baldessari

Giappone, dove ha lavorato negli anni 90.

propose

“Musicosophia”,

un

metodo di ascolto della musica classica, adatto


... ma non solo Per gli adulti abbiamo proposto iniziative in occasione del Giorno della memoria o per la Festa

della Donna, solitamente in ambienti esterni alla biblioteca, per rendere più appetibile la proposta. D’estate abbiamo proposto, nei comuni della gestione associata, delle iniziative legate alla musica, raccontando la storia dei Beatles oppure

attività dell’Università della terza età e del tempo disponibile, realizzato, su incarico del Comune di Storo, da una associazione locale. Cerchiamo di proporre sia corsi teorici sia corsi pratici, di manualità per coinvolgere tutte le fasce di età: si va dalla storia al corso di ballo, dalla storia della chiesa all’acquagym, dalla filosofia al thai chi, allo

yoga.

parlando d’amore attraverso i testi di Battisti o ancora rileggendo l’Antologia di Spoon River con le canzoni di De Andrè.

Biblioteche della comunità

Nel centenario della Grande Guerra abbiamo

Il rapporto con le scuole, ma anche con la

ideato una serie di attività a tema, ma ci siamo

comunità, con le associazioni, è fondamentale e

sbizzarriti anche proponendo le cene con delitto o

la biblioteca deve essere, secondo me, anche un

gli spettacoli di Alessio Kogoj e Giacomo Anderle

punto di aiuto, di riferimento, di collaborazione.

a cui siamo particolarmente affezionati.

C’è una stretta collaborazione con le associazioni

Numerosi sono stati gli incontri con l’autore: Luca

del territorio per l’ideazione e la realizzazione dei

Mercalli, Mauro Corona, Andrea Vitali, Nives

piani culturali. Ad esempio abbiamo coinvolto

Meroi, Franco di Mare, Valerio Massimo Manfredi,

il circolo pensionati, che è situato nello stesso

l’astronauta Umberto Guidoni, Dacia Maraini, per

edificio della biblioteca, e insieme abbiamo

citarne solo alcuni.

realizzato delle interviste agli anziani, prendendo

Mi occupo anche del progetto didattico delle

spunto dalla “Mnemoteca del Basso Sarca”, e


abbiamo raccolto in un cofanetto con tre dvd,

36.000 euro per l’avvio e 7/8.000 euro negli anni

Granai della Memoria, le testimonianze orali,

a seguire, ma anche perché ho sempre creduto

originali e inedite, di 53 persone.

nella collaborazione tra biblioteche e ci credo in

ancora. E ci ha creduto anche l’amministrazione:

collaborazione con un’associazione di fotoamatori.

la gestione associata è partita nel 2005 con

Collaboriamo anche con la sezione CAI-SAT per

Storo, Condino, Pieve di Bono e Roncone, si è

serate di teatro estivo e iniziative nelle malghe.

poi allargata al comune di Bondone nel 2008, è

Stiamo

raccogliendo

fotografie

storiche

stata modificata nel 2012 con l’uscita del comune di Condino e, dopo varie vicissitudini, funziona

Il rapporto con l’amministrazione comunale Devo dire che non ho mai avuto nessun problema per la biblioteca: tutte le amministrazioni che si sono succedute l’hanno sempre considerata importante,

sostenendola

economicamente.

Oltre al contributo provinciale il Comune ha sempre stanziato risorse autonome per acquisti, abbonamenti e attività di promozione. Quando hanno preso avvio le gestioni associate mi è sembrato che fosse un’opportunità da sfruttare, non solo perché c’era l’incentivo dei

ancora bene. Adesso sarà estesa ad altri due comuni: Valdaone, che non è sede di biblioteca, ma vuole dotarsi di un punto di lettura e Castel Condino. La nostra gestione associata prevede delle ore di sostituzione dei bibliotecari per ferie e brevi malattie, per garantire la continuità del servizio, e l’organizzazione delle iniziative culturali e di promozione su tutto il territorio della valle del Chiese. Nel 2007 abbiamo aperto un punto di lettura, in collaborazione con il comune di Bondone, con un’apertura settimanale di due giorni.


... con i colleghi La gestione associata è stata possibile anche perché c’è sempre stato un buon rapporto con i colleghi. Fino a qualche anno fa il gruppo di bibliotecari della mia zona si incontrava spesso per confrontarsi su attività di promozione o per gli acquisti coordinati, ma anche per mangiare una polenta in compagnia: il nostro legame quindi andava oltre il rapporto di lavoro. Con i nuovi colleghi questo rapporto si è perso, forse per la differenza di età fra i bibliotecari storici e i nuovi arrivati, ma anche quello coi colleghi di sempre è cambiato negli anni. Le Giudicarie con Bezzecca si ritrovano a Roncone per coordinare gli acquisti di libri, sia per adulti sia per ragazzi. E’ un’attività iniziata una ventina di anni fa con i primi incontri con un agente Mondadori. Ricordo quando, le prime volte, assieme ai bibliotecari di Bezzecca, Condino, Pieve, Tione e Ponte Arche, ci trovavamo ad acquistare in modo diretto e coordinato a Vestone in provincia di Brescia, a 30 chilometri da Storo, dove un agente

della Mondadori - Nanni si chiamava, mi ricordo ancora – ci presentava le novità librarie in uscita. Questo rapporto prima con lui poi con altri, va avanti ancora. Un rappresentante della libreria Einaudi viene da noi a Roncone e ci troviamo per coordinare il più possibile gli acquisti, anche se alcuni autori devono ovviamente essere presenti in tutte le biblioteche. Le biblioteche pubbliche comunali non hanno delle vere e proprie specializzazioni, ma delle linee tematiche suggerite dalla collocazione geografica (Tione è la sede delle scuole superiori quindi acquista molto, anche cose particolari legate allo studio) o dagli interessi e competenze del bibliotecario. La biblioteca di Storo, ad esempio, è ben coperta sull’arte, sulla medicina, sulla sociologia, sulla psicologia e ha una ricca e interessante sezione locale. Ho sempre cercato il confronto con i colleghi, lo scambio di idee, il dialogo per una crescita professionale. Anche i corsi di aggiornamento più o meno interessanti, più o meno utili e le


visite alle fiere del libro di Bologna o di Torino

nelle richieste degli utenti per cui bisogna tenerne

organizzati dall’USBT sono occasioni di incontro

conto quando si acquista.

e di confronto con i colleghi e rendono possibile

Contano

lo scambio di idee e di metodologie.

interbibliotecario: ciò che viene ricercato in

Io non sono geloso del mio lavoro, del mio modo

un’altra biblioteca può essere interessante anche

di operare. Su temi particolari e complessi ho

per la tua e magari è utile e opportuno avere più

sempre chiesto consigli ai colleghi e se a loro

testi su un argomento o di un autore.

serve conoscere quello che faccio io lo metto a

Qualche mese fa abbiamo svolto un’indagine

disposizione volentieri.

un po’ particolare tra gli utenti della biblioteca

anche

le

richieste

di

prestito

chiedendo loro di scrivere su un foglio delle parole chiave per identificare la biblioteca

... e soprattutto con gli utenti L’utenza è varia: attualmente ci sono 1.300 utenti attivi, 16.000 prestiti all’anno. Nel corso degli anni c’è stata un’evoluzione nei libri e nei gusti di lettura, ma in una biblioteca di paese i libri più letti sono i romanzi, più o meno impegnativi. Spesso l’utente ti richiede ciò che ha visto in televisione. Qualcuno guarda Augias, qualcuno guarda Che tempo che fa, molti guardano i talk

show della domenica pomeriggio. L’aggancio con la televisione quindi c’è e conta tantissimo

(un verbo, un’emozione, una sensazione, un aggettivo, un ricordo). Sono delle mappe mentali che rappresentano schematicamente cos’è per l’utente la biblioteca. Sono usciti concetti come: la mia seconda casa, un luogo di accoglienza, calore, accogliente, cordialità, rifugio. E credo che sia davvero così. Dal 2001 abbiamo un’apertura su 6 giorni alla settimana e praticamente chiudiamo solo nei festivi o in qualche altra rara giornata. Da quando c’è Mohamed che si occupa dell’apertura del


sabato, la biblioteca viene utilizzata molto anche

in prepensionamento forzato all’età di 52 anni, ha

da extracomunitari soprattutto per il collegamento

scoperto la biblioteca. Veniva e leggeva 3 o 4 libri

internet, ma anche per leggere o per socializzare.

a settimana e su questi libri mi piaceva stuzzicarlo

Naturalmente ci sono anche gli utenti che

perché costruiva le sue storie e le raccontava alle

vengono tutti i giorni in biblioteca per leggere,

persone che andavano a trovarlo. Tutti i giorni,

per chiacchierare e, se non c’è nessuno con cui

inverno compreso, a piedi percorreva i due

interagire, anche per schiacciare un pisolino…

chilometri che separavano casa sua dalla tenuta

Forse sarebbe utile anche una carta dei servizi

di campagna. Aveva un contapassi originale:

per fissare delle regole e farle conoscere

riempiva una tasca di chicchi di granoturco e

all’utenza in modo da ribadire che la biblioteca è

ogni cento passi spostava una granello nell’altra

a loro disposizione.

tasca. A fine giornata contava i granelli per sapere quanti chilometri aveva percorso. Spesso chi passava in macchina si fermava per offrigli

A proposito di libri e di lettori. Il topo di biblioteca Un ricordo legato agli utenti della biblioteca… C’era un signore che abitava a Storo che non conosceva la biblioteca, leggeva pochissimo e lavorava in fabbrica. Aveva anche una tenuta di campagna all’estrema periferia del paese, era un cacciatore e gli piaceva inventare storie. Collocato

un passaggio. Lui accettava dicendo: “Sì però mi porti ancora qui!” Un giorno arriva il vicesindaco in biblioteca, dialogano su vari argomenti e alle fine Gigi, questo il suo nome, gli dice: “Sai qual è il mio sogno?” “Che sogno hai?” “Io sogno di diventare un topo di biblioteca, quando muoio.” “Oh, - dice il vicesindaco – se qui gira un topo, Salvatore lo uccide subito.” “Eh, no – dice – non lo uccide perché sa che sono io.”


In una biblioteca come la mia i rapporti con

piano rialzato e comunicante dall’interno con il

le persone sono molto cordiali e amichevoli

secondo. Al terzo piano c’è una bellissima sala

inoltre, se qualcuno arriva in Comune e chiede

riunioni attrezzata con computer, collegamento

un’informazione particolare lo mandano subito

internet e proiettore, pensata come sala per

in biblioteca. Ti arrivano persone che ti chiedono

incontri e per corsi, a disposizione di tutti, sia di

di tutto, forse anche perché una risposta alle loro

associazioni e enti, sia di privati.

richieste l’ho sempre data.

QUALCOSA è CAMBIATO

... anche nelle nuove tecnologie Sono sempre stato aperto alle novità, le ho cercate

Nel corso degli anni la biblioteca è diventata un

perché penso che una biblioteca deve essere

punto di riferimento e di informazione su attività,

al passo coi tempi, deve proporre cose nuove,

letture, novità librarie, ma anche su tante altre

innovative, per tutte le fasce d’età, e questo è uno

cose.

stimolo anche per chi ci lavora.

Il salto di qualità l’ho fatto nel 2008 con la nuova

Siamo partiti con internet già nel ‘97, inizialmente

sede in centro paese, ben visibile dall’esterno,

col modem 56k di una ditta locale e da lì ci

con due vetrine in cui esponiamo le novità.

siamo evoluti. Oggi in biblioteca abbiamo un

E anche all’interno è spaziosa e accogliente.

collegamento internet in fibra ottica velocissimo,

Insomma dalle due stanzette dell’inizio, diventate

quattro postazioni fisse per il pubblico, il wi-fi

poi quattro, abbiamo fatto un bel po’ di strada e

libero per tutti, la possibilità di accedere a servizi

un salto di qualità eccezionale.

multimediali.

La biblioteca attuale è disposta su due piani: un

Nella nuova sede è stato subito attivato il prestito


dei film in DVD e abbiamo aderito a Media library

online da quando è partito il servizio a livello di coordinamento provinciale, con l’accesso ai quotidiani locali e non e la possibilità di leggere parecchi e-book. Ho promosso questo servizio, presente in tutte le biblioteche della gestione associata (Pieve, Storo e Roncone), con articoli sul bollettino comunale, volantini, segnalibri, ma anche direttamente, ai singoli utenti, soprattutto ai lettori forti. Per quanto riguarda le comunicazioni ritengo che i canali per informare sulle iniziative della biblioteca vadano sfruttati tutti, anche nella comunità più ristretta. Già da molto tempo, prima che si partisse come Sistema, è attivo il servizio di SMS agli utenti che informa delle novità e delle attività proposte, ma sollecita anche la restituzione dei libri e ricorda i testi prenotati perché sono convinto che la biblioteca debba essere tempestiva su tutto: acquisti, reperimento e fornitura documenti, ricerche, informazione. Mi piacerebbe anche avere un blog e una pagina facebook, ma è impossibile seguire tutto.

... e dal punto di vista amministrativo In questi ultimi anni la biblioteca è cambiata tantissimo

per

quanto

riguarda

la

parte

burocratica e amministrativa. Il comune di Storo ha un’organizzazione interna con a capo un responsabile per ogni settore (segreteria, finanziario, anagrafe, tecnico e biblioteca), che cura e firma tutti gli atti come le determine, i contratti, gli impegni di spesa ed è, a tutti gli effetti, responsabile dei procedimenti. In altre biblioteche non è così. La parte amministrativa, pur avendo poco a che fare col lavoro di biblioteca vero e proprio un tempo prevalente, è diventata molto pesante, in

particolare

ora

con

l’introduzione

del

mercato elettronico. E in più c’è tutta la parte amministrativa del piano culturale, della gestione associata che significa riunioni con la conferenza degli amministratori, rapporti con le associazioni locali, verbali, incarichi, impegni di spesa, bilanci preventivi e consuntivi, relazioni. A questo poi si aggiungono altre conoscenze necessarie come


l’informatica per gestire i computer, la rete wi-fi o

benefici a vantaggio del cittadino.

Media library online.

Ci sono ovviamente dei servizi che sono più utilizzati dalle biblioteche di periferia, altri che sono più importanti per le biblioteche dei centri

Se la comunità venisse paragonata al corpo umano la biblioteca che organo sarebbe? Boh, non saprei. Un organo importante sì ma non proprio vitale. L’organo vitale è il cuore ma una comunità può vivere anche senza biblioteca.

maggiori. Per noi è molto importante e utilizzato il prestito interbibliotecario, sia dall’utente in generale sia soprattutto dagli studenti universitari: solo una biblioteca appartenente a un sistema come quello trentino può garantire questo tipo di servizio.

Forse posso dire che la biblioteca può essere paragonata all’apparato cardiovascolare perché porta ossigeno al cervello. E’ difficile valutare l’importanza di un servizio che non è monetizzabile, anche se ricordo una teoria in auge un po’ di anni fa – avevo scritto anche un articolo sul bollettino comunale – che quantificava, in termini economici, il valore del servizio offerto dalla biblioteca alla comunità: sulla base del patrimonio, dei prestiti, dei servizi, calcolava, anche se in modo molto teorico, i

Qualche incomprensione c’è stata La legge Lorenzi prevedeva un finanziamento provinciale per quei comuni che intendevano aprire una biblioteca per cui parecchi comuni ne hanno approfittato. Tuttavia non sempre il comune ritiene che la biblioteca sia un servizio al pari degli altri. A volte bisogna lottare con gli amministratori per far capire loro l’importanza della biblioteca: non si può partire dal presupposto che nel paese non si legge e quindi il servizio non va sostenuto,


ma bisogna ragionare al contrario.

“Bollettino comunale” accusandomi di cercare

Io ho avuto, anche dal punto di vista contrattuale,

di accaparrarmi un pubblico con messaggi

dei riconoscimenti ma ho ricevuto anche

provocanti, ma concludendo con: “se non fosse

qualche critica. Ad esempio nel ’95-’96 abbiamo

che Salvatore Poletti si sa che bibliotecario è”,

organizzato una delle prime Feste della donna

riconoscendomi così serietà e professionalità.

con la collaborazione del Gruppo Bandus di Riva

Da allora abbiamo continuato a proporre iniziative

del Garda, partendo dalla bibliografia sulla donna

il più possibile originali per la Festa della donna,

proposta dalla biblioteca di Empoli. Volevamo

che rappresentano ormai un appuntamento fisso,

però proporre un’iniziativa accattivante, in un

atteso e molto seguito.

ambiente esterno alla biblioteca per far capire che la biblioteca non è un luogo serioso di libri e per pochi utenti lettori. Abbiamo così organizzato una serata in un agritur della zona con letture a tema, alternate a musiche mentre gli ospiti seduti ai tavoli assaporavano pasticcini, salatini, torte, caffè, the…Anche il manifesto era particolare, con l’immagine di una donna che legge, riflessa nella luna. Mi ero ispirato al titolo di un’iniziativa analoga delle biblioteche di Roma: E adesso sfogliami. Il titolo, lo ammetto, era un po’ ammiccante ma in sintonia con il tipo di proposta. Il Sindaco di allora ha scritto un articolo sul

Un mestiere da consigliare A me è sempre piaciuto fare il bibliotecario. Mi piace il contatto col pubblico, la ricerca di nuove iniziative, la varietà del lavoro. Ho sempre avuto un rapporto cordiale con l’utenza e in particolare con i ragazzi. Una volta li sgridavo di più, dopo con l’età ho imparato a prenderli in un altro modo, più leggero e ironico. Ora invece con i ragazzi scherzo spesso, a volte li prendo un po’ in giro: “Devo fare una ricerca su uno stato: il Congo.” “Il Congo? Boh, sei sicuro? Non l’ho mai sentito.


Chiedi alla tua insegnante se si è sbagliata...”

Chi fa questo lavoro però, soprattutto se è

E anche trattare tutti allo stesso modo è importante.

operatore unico, non deve chiudersi in se stesso

Questo me lo ha fatto notare un turista veneziano

e non deve aver paura delle novità, anzi le deve

che veniva in vacanza a Storo e spesso utilizzava i

affrontare perché la novità, se è accettata nel

computer e le stampanti della biblioteca. Se aveva

modo giusto, porta sempre dei benefici.

qualche difficoltà lo aiutavo. Un giorno mi ha fatto

E’ un lavoro che ti permette di inventare, proporre,

i complimenti per l’accoglienza, la disponibilità, la

fare, cercare novità, rapportarsi a un pubblico

cortesia e per l’uniformità di trattamento di tutti gli

variegato, avere contatti con scrittori, artisti,

utenti: è stata una bella soddisfazione!

animatori, offre stimoli che ti mantengono vivo e

E’ quindi un mestiere che consiglio ai giovani,

attivo. La curiosità di conoscere, di sapere, fa parte

soprattutto a coloro che amano i libri e la lettura.

del lavoro del bibliotecario, anche quando non si

E’ un lavoro che ti permette di operare in

è in servizio. Trasmissioni televisive, programmi o

autonomia. Richiede però anche molta flessibilità:

riviste che parlano di libri o di musica, quotidiani,

molte attività si fanno in orario serale, mentre le

conversazioni, spettacoli teatrali, reading letterari,

classi vengono in biblioteca al mattino per cui

sono utili per capire cosa portare in biblioteca.

l’orario di lavoro deve conciliarsi con le esigenze

Ed è importante anche non perdere l’entusiasmo.

dell’utenza e con la stabilità e l’ampiezza dell’orario di apertura al pubblico. L’aspetto negativo del lavoro è la parte amministrativa/burocratica che in questi ultimi anni è aumentata in modo esponenziale, diventando prevalente nel lavoro in biblioteca.

La continuità Per tanti anni ho lavorato da solo in biblioteca tuttavia ho sempre cercato di documentare tutto ciò che facevo. Questo perché alla gestione del


servizio potessero accedere anche i colleghi

lavoro e che continua ad aiutarmi nella vita di tutti

che mi sostituivano per ferie o malattia o che

i giorni.

garantivano l’apertura al pubblico del punto di

In conclusione, ho svolto il mio lavoro con impegno

lettura e del sabato pomeriggio, in modo che

e passione e, con una punta di presunzione

anche loro si rapportassero con l’utenza nello

e orgoglio, mi sento di dire di aver lavorato al

stesso modo.

servizio della comunità.

Per finire, un frammento che identifichi il lavoro del bibliotecario E’ una frase tratta da Opinioni di un clown di Böll, un libro bellissimo letto tantissimi anni fa: Sono un

clown e faccio collezione di attimi. La frase di Böll si avvicina al mio carattere che cerca spesso il dialogo magari con una battuta, perché, come dice il musicista Ezio Bosso, i sorrisi avvicinano più dei passi e aprono più porte delle chiavi. Collezionare attimi significa fissare momenti, singoli e irripetibili, una piccola linea ininterrotta di passioni, che mi ha aiutato nel

Salvatore Poletti


Provincia autonoma di Trento Finito di stampare, ottobre 2018 Stampa Nuove Arti Grafiche - Trento


bibliotecari custodi dis t o r i e

Un narratore e un biografo Un registratore, una penna e le storie di una vita passata tra gli scaffali di una biblioteca. Inizia così Bibliotecari: custodi di storie, l’avventura che raccoglie e racconta vite, passioni, tribolazioni, battaglie, sogni, avventure, episodi e aneddoti che costellano la vita professionale (e non solo) di persone e personaggi mitici come i bibliotecari. La sorpresa di ciascuno di scoprire di essere una narrazione, dopo averne custodite e curate tante, da raccontare. Perché la biblioteca e la

vita che si trascorre tra i libri, tra realtà e narrazione, tra ricerca e rigore, tra fantasia e critica è comunque sempre sorprendente. Un progetto voluto dall’Ufficio provinciale, con la collaborazione della libera Università di Anghiari, che diventa una raccolta di storie personali con gli scaffali della biblioteca a fare da colonna portante, da fil rouge delle molte narrazioni diverse, delle voci dei molti protagonisti, per comporre una storia unitaria e accomunante: il Sistema bibliotecario trentino.

quaderno 7

PROVINCIA AUTONOMA DI TRENTO