L’ANALISI MMT
A lezione di economia: il VIRUS in cattedra La narrazione mediatica crolla sotto il peso dell’evidenza empirica offerta dalla crisi sanitaria odierna
L
a spending review, il “ce lo chiede l’Europa”, lo spread. Questi i principali capri espiatori dei tagli al Sistema Sanitario Nazionale operati negli ultimi decenni. La pandemia odierna ci dice che furono scelte sbagliate. Ma c’è di più: erano anche drammaticamente immotivate. Lo spread è una scelta politica. La BCE ha due obiettivi: la “stabilità dei prezzi” e il sostegno delle “politiche
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economiche generali della Comunità” (Statuto SEBC, Art. 2). C’è dunque discrezionalità sulla valutazione di quali azioni siano da considerarsi “di sostegno” a tali politiche. Nel 2012, Mario Draghi ritenne che l’acquisto sul mercato secondario di ingenti quantitativi di titoli di Stato dei Paesi membri fosse una misura che rispondeva allo scopo delle politiche comunitarie, e con il suo “whatever it takes” decretò il crollo degli spread dei Paesi in crisi. Il 12 marzo 2020 Christine Lagarde ha dichiarato che “chiudere gli spread” non è compito della BCE, palesando il pensiero opposto rispetto