Le lavandaie di Pretola e la "curta"

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siepi lungo la strada principale e i sentieri. Quindi era un passa g gio abbastanza semplice tranne che in autunno e in inverno durante i giorni di nebbia. In questi casi la biancheria lavata veniva caricata sui carri e trasportata sul monte Pecoraro alla ricerca di spazi assolati. Le lavandaie rimanevano sul posto per l’intera giornata fino a completa asciugatura. I panni asciugati non venivano stirati, ma piegati con cura, rimessi nei vari fagotti, caricati sui carri, e riconsegnati ai clienti della città .

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