Backstage Press Ottobre 2014

Page 1

anno II n. 10 - Ottobre 2014 - Poste italiane s.p.a. sped in abb. postale D.L. 353/2003 (conv. in L. n. 46 del 27/02/2004) art. 1 comma 1 - DCB - Caserta



p re ss o

emila

quatt

ordic

i

a le i r o t i ed

du ttobre

L’istinto e le stelle Amici di Backstage Press, il nuovo numero che ci troviamo tra le mani si apre con la chiacchierata fatta con Red Canzian che ci racconta il suo ultimo lavoro da solista. L’istinto e le stelle, un lavoro che racchiude - ci dice Red in sé la storia, gli affetti e gli amori più importanti della sua vita e tutta la musica che l’ha attraversata ed accompagnato fino ad oggi. Lasciando per un attimo la musica incontriamo poi la poetessa franco siriana Maram Al Marsi, che con i suoi versi ci avvicina al dramma

siriano ed a quello della violenza sulle donne che per quanto si combatte e sempre troppo attuale. Tornando alla musica, ci imbattiamo nelle note del pianoforte del maestro Paolo di Sabatino che ci parla del suo ultimo album e dell’importanza che ha la musica in un periodo come quello attuale, specie per i giovani. Ancora tanta musica con Luka Zotti, i KuTso e i The Cip. La nostra rubrica d’arte e gli appuntamenti live che ci aspettano a partire dai prossimi giorni.

Infine, grazie alla chiacchierata con gli amici Giancarlo Genise e Danila Stragno scopriamo il Artskool, un’interessante progetto didattico rivolto sia a chi si avvicina alla musica per la prima volta e sia a chi della musica ne fa una professione di vita. Non resta che augurarvi buona lettura e darvi appuntamento al prossimo mese, sempre all’insegna della buona musica e di storie da raccontare.

www.backstagepress.it



RED CANZIAN

p re ss

7 o

du ttobre

MARAM AL MARSI emila

quatt

ordic

a so m m

i

rio

12 LUKA ZOTTI

16 TEMPO DI MUSICA TUTTI I DIRITTI SONO RISERVATI Backstage Press è edito dall’associazione culturale “Il Sogno è Sempre Onlus”. Tutti i diritti sono riservati. Manoscritti, dattiloscritti, articoli, disegni e fotografie non si restituiscono anche se non pubblicati. Nessuna parte di questa pubblicazione può essere riprodotta in alcun modo senza l’autorizzazione scritta preventiva da parte dell’editore. Gli autori e l’editore non potranno in alcun caso essere responsabili per incidenti o conseguenti danni che derivino o siano causati dall’uso improprio delle informazioni contenute. REDAZIONE Alfonso Morgillo, Wanda D’Amico, Alfonso Papa, Marica Crisci, Domenico Ruggiero, HANNO COLLABORATO: Michela Drago, Alessandro Tocco, Ubaldo Di Leva, Loredana Desiato. REGISTRAZIONE n. 815 del 03.07.2013 presso il Tribunale di Santa Maria Capua Vetere (CE). Comunicazione Editore: Il Sogno è Sempre Onlus Sede Legale: Via Botteghino, 92 – 81027 San Felice a Cancello (CE) Sede Operativa: Via Giacomo Matteotti, 20 – 81027 San Felice a Cancello (CE) – Fax. 0823.806289 – info@backstagepress. it – www.backstagepress.it Distribuzione: Gratuita Stampa: Pieffe Industria Grafica

19 PAOLO DI SABATINO

21 KUTSO

24 IL NOVECENTO ITALIANO

27 EMERGIAMO

28 ARTSKOOL

30 TEATRO

34



Red Canzian

Un racconto tra l’istinto e le stelle. tx Alfonso Papa

7


I

l tuo ultimo lavoro, “L’istinto e le stelle”, un cd, un dvd e un booklet speciale. Un grande progetto curato nei minimi particolari. Ci racconti come nasce e la scelta del titolo? Il titolo rappresenta la dualità della mia anima che è fatta di “passione e sogno”, altro non è che una maniera poetica raccontare proprio ciò. Senza passione non vivrei, non saprei fare nulla, senza il sogno mi mancherebbe la luce per illuminare ogni mio giorno. Questo lavoro rappresenta un grande regalo per chi ti segue e ti vuole bene. Ma chi ti vuole bene è coinvolto anche nel lavoro stesso,

8

visto che ci sono diversi contributi di persone della tua famiglia. Cosa c’è di te e della tua vita? in questo disco c’è la mia vita, mia moglie, i miei figli, le persone che da sempre hanno custodito e protetto questo mio sogno. Ci sono i musicisti che mi accompagnano nei concerti che sto facendo in questa “pausaPooh” ed è stata un’esperienza positiva che ripeterei domattina. Tutti noi siamo uniti da un filo conduttore, abbiamo creato tutti con lo stesso scopo, raccontare col cuore e i ruoli spesso si sono sovrapposti proprio perché, tutti volevano dare il massimo. Invece la collaborazione

con Ivano Fossati e Giuliano Sangiorgi? Con Ivano Fossati ci eravamo promessi di fare qualcosa insieme già nel 1978, ci abbiamo messo un po’, ma… evviva ci siamo riusciti. Il brano mi sembrava nelle corde di Ivano e infatti gli è piaciuto molto e si sente. Il testo è fantastico. Con Giuliano, tutto parte sempre dall’amicizia e dall’affetto che ci lega da sempre. Quando gli ho chiesto di scrivere un pezzo per me, dopo due ore, mi è arrivato il testo finito. L’aveva scritto sul telefonino, di getto, appena ricevuta la musica. “L’istinto e le stelle”, arriva in un periodo di pausa dei


9


Pooh, quasi come una reazione allo star fermo. Cosa è per te, la musica, il palco, il pubblico?

anche da “imparare” e infatti ora mi stanno chiedendo di presentarlo anche nelle Università.

E’ la mia vita, la mia forza che mi fa stare bene con chi amo, ho bisogno di emozionare i miei istinti, ritrovare i miei sogni dell’inizio.

Oggi l’immagine è importante quanto il suono e crea una comunicazione diretta.

Il dvd che completa il cofanetto, è una sorta di dietro le quinte di due ore, un regalo nel regalo per il tuo pubblico. Che rapporto hai con il tuo pubblico? Ed oggi con l’era dei social network come è cambiato? Il film “lo sguardo e la pelle”, racconta tutto quello che c’è dietro ad un lavoro creativo come quello di far nascere un disco, una canzone, un’emozione. Sta piacendo davvero tanto. A tutti. Anche ai musicisti che non necessariamente amano i Pooh, stanno scoprendo che c’è

Riguardo i social network, li seguo personalmente. Mi piace ed adoro il contatto con la gente, mi piace avere in tempo reale il polso di quello che provano nei confronti delle cose che faccio.

ragione e l’elettronica lascia spazio al “manico del suonatore. “L’istinto e le stelle” è dedicato a quelle persone che credono ancora nei sogni. In questa società sempre più scoraggiata e sfiduciata ove la crisi sembra non lasciare spazio alla speranza; quale ricetta credi debba seguirsi per venirne fuori e perché no tornare a sognare?

L’album è decisamente acustico, all’elettronica ed alla tecnologia hai preferito suoni di strumenti “tradizionali”. Come mai questa scelta?

Cominciare a pensare che la vita non è un vestito alla moda o un telefonino nuovo. Dare più peso ai valori veri, agli affetti che spesso sottovalutiamo in quanto “troppo a portata di mano”.

Questo è un disco nuovo proprio perché è in realtà “vecchio”, fatto come si faceva una volta. Tutto suonato a mano, nel rispetto della musica e dei musicisti. Anche qui l’istinto vince sulla

Dobbiamo farlo e dobbiamo ricominciare a credere e sperare, insomma provare a dare contorni ai nostri sogni e a lavorare ogni giorno di più affinché diventino bellissimi. Lo so che spesso non è facile e che si può cadere in depressione davanti a certe situazioni che la vita - come in questo periodo di crisici riserva, ma la vita è solo nostra ed è l’unica che abbiamo. Dobbiamo trattarla bene e soprattutto volerci bene.

10

© Riproduzione riservata



Maram Al Marsi

La speranza di un domani migliore, attraverso la poesia

L

a tua “poesia” è stata anche il “grido di dolore” delle donne. Quanto ha influenzato la tua sensibilità artistica la condizione femminile del mondo arabo da cui provieni? Come dico sempre è la loro sensibilità che ho utilizzato per scrivere questo libro e non è solo per le donne arabe ma per le donne di tutto il mondo, del nord, del sud, dell’est e dell’ovest, perché tutte le donne, non importa di quale religione siano, a quale geografia appartengano, sono vittime di violenza.

PH Sebastiano Sacco

Tu sei siriana, ma vivi a Pari-

12

tx Alfonso Papa

gi da tantissimi anni. Quindi conosci sia la cultura araba che quella occidentale. Nel tuo percorso artistico c’è stato spazio anche per la “poesia d’amore”. Secondo la tua esperienza, quali sono le differenze profonde nel concetto di amore e di rapporto di coppia tra le due culture?

una coppia francese. E benché per tradizione si pensi che una coppia araba sia più chiusa io penso che un uomo e una donna vivano le stesse esperienze, lo stesso dolore e le stesse speranze ovunque. Il rapporto con la propria terra è profondo e anche se talvolta doloroso. Quando pesa nella tua esistenza la condizione di esiliata e la lontananza dalla famiglia? Credi che la poesia ti abbia aiutata a sublimare la sofferenza della separazione dalla terra di origine?

È vero, conosco le due culture e inoltre sono stata sposata con un siriano ed un francese, dunque conosco bene l’argomento. Penso che non ci siano differenze tra una coppia araba e una francese e a volte capita che ci siano del- In tutto il mondo la condizione le coppie arabe più libere di di esiliati è sempre terribile. Si ha sempre questa sensazione di


13

PH Sebastiano Sacco


PH Sebastiano Sacco

essere esiliati. Dico spesso che una persona in esilio è una persona che ha lasciato dietro di sé la propria infanzia, come una pianta che è stata sradicata per essere ripiantata in una nuova terra e poi a volte questa pianta fiorisce e a volte le radici non prendono ma è vero che il rapporto con la propria patria è una relazione molto viva, soprattutto quando il proprio paese è malato, come accade oggi in Siria. Ho la sensazione di aver dimenticato da qualche parte quello che mi sono lasciata dietro. Ho cercato di vivere la mia emigrazione, il mio esilio nelle migliori circostanze ma il problema con la Siria ora è che torno alle mie radici perché la Siria è malata, penso inoltre che ogni emigrato porta sempre con se un’amarezza, questa mancanza, que-

14

sto essere senza famiglia e di mondo democratico lasciare essere lo straniero, io sono la Siria in questa situazione. Io chiedo e non smetterò di sempre la straniera chiedere aiuto umanitario Qual è la tua posizione per i siriani, affinché possano sull’attuale questione siria- uscire da questa guerra orna? ribile. Fuggono dalla morte, pagano per un passaggio su La mia posizione è che sono una barca su cui poi spesso al 100 per cento con la rivomuoiono. La morte insegue luzione siriana, nono stante ovunque i siriani, i bambini le complicazioni a livello geosono vittime, le donne sono politico la rivoluzione resta la vittime. Ora con l’arrivo vera legittima richiesta di un dell’Isis, lo stato islamico la popolo che per 43 anni è stato Siria si trova in una situazioschiacciato dal potere di una ne ancora più grave perché lo dittatura, dunque ora dopo stato islamico fa quello che ha tre anni, tre anni e mezzo la fatto il regime, è in relazione storia della Siria è sempre tercon il regime per mantenere ribile, ci sono sempre bamla popolazione ancora in quebini che muoiono, ci sono sta condizione di morte. sempre persone torturate, prigionieri che non si sa dove © Riproduzione riservata siano, ci sono città assediate, bombardamenti sui civili e io penso sia imperdonabile per il mondo civilizzato, il


BacK Stage DJack.pdf

C

M

Y

CM

MY

CY

CMY

K

1

14/10/14

17:15


Luka Zotti Un grande amore

musica e l’arte.

L

PH Roberto Esperto

uka Zotti è nato a Como nel 1977. Si definisce principalmente un cantante e un chitarrista, ma la sua curiosità lo ha portato ad avvicinarsi anche ad altri strumenti come l’armonica, il pianoforte, le tastiere, il basso e la batteria/percussioni. Oltre al suo grande amore per la musica, coltiva da anni la passione per l’arte. Come pittore, ha infatti tenuto diverse mostre collettive e personali in Italia e all’estero. Inoltre, il

16

per la

suo grande interesse per le creazioni manuali, l’ha portato a realizzare opere d’arte e d’arredamento, ma anche strumenti musicali professionali e personalizzati che utilizza nei suoi concerti insieme a carillon, spade laser e qualsiasi oggetto stimoli la sua fantasia.

tx Alfonso Papa

bum?

Si, il concetto portante di questo album è la guarigione intesa come guarigione sia interna che esterna. Tutti i brani seguono un percorso, nel senso che si parte da un momento di buio e di sofferenza, per poi durante il brano arrivare alla luce o quantomeForgotten dream, il tuo no alla comprensione del ultimo lavoro. Possiamo perché sono capitate delle definirlo un concept al- cose.


La musica, specie in un periodo come quello che stiamo vivendo, può aiutare a non perdere la speranza ed a far credere ancora nei sogni? Assolutamente si, la musica come del resto tutte le forme di arte è un qualcosa che ci fa stare bene. Io invito spesso, per esempio, gli amici che mi dicono di non saper dipingere a provare perché è impossibile non saper dipingere. Il risultato non è importante, se viene fuori qualcosa di bello va bene ma se viene fuori qualcosa di brutto, fa niente ci siamo però espressi ed abbiamo tirato fuori quello che avevamo dentro. Ed anche la musica è un qualcosa che fa bene all’anima. Il video del singolo, abbraccia un po’ tutte le forme d’arte che ti hanno accompagnato nella vita. Quale forma d’arte ti trasmette di più? La musica, come la pittura, la fotografia, la scultura, etc sono tutte figlie della stessa madre, cioè l’arte. Secondo me non ce ne è una che da di più o un’altra che da di meno, ma semplicemente vanno a toccare dei sensi diversi. Di pende da cosa

si ha bisogno in un parti- te l’essere sinceri. colare momento, perché l’una possa avere la meglio Qual è il tuo rapporto con il pubblico? sull’altra. Il tuo album è in lingua E’ bellissimo, amo sia le siinglese, come mai questa tuazioni più grandi come quelle dei festival che quelscelta? le più intime dei club. E’ una scelta naturale e non l’ho voluta forzare. In Invece per uno che ama passato ho anche pubbli- la natura come te, qual è cato cose in italiano, ma il rapporto con la tecnopiù delle volte mi viene da logia? scrivere in Inglese per cui E’ importante, sono prenon è una scelta ma un la- sente in quasi tutti i social. sciarsi andare. I brani del Chiaramente però come disco sono nati quasi tut- per tutte le cose c’è un uso ti con chitarra acustica e ed un abuso, per cui bisovoce e scritta la musica i gna fare attenzione a non testi sono arrivati di getto eccedere varcando il confiin Inglese. Non credo sia ne dell’abuso. importante la lingua in cui si scrive, ma semplicemen- © Riproduzione riservata

17



p re ss

mila e due

quatt

ordic

r o di t e m pica mus

ottob

i

L’Italia Rock Progressive vol. II tx Wanda D’Amico

I

l mese scorso abbiamo parlato del rock progressive italiano, avevamo concluso sottolineando come, questo genere italiano, riuscì miracolosamente e meritatamente a sfondare i confini e a farsi produrre all’estero. A solcare il suolo statunitense nel migliore dei modi fu la PFM (Premiata Forneria Marconi) che riuscì a raggiungere anche la top ten per i dischi più venduti, mantenendo il titolo per

ben quattro dischi. La cosa migliore che potesse capitargli, però, fu legata ad una serie di concerti fatti proprio in suolo statunitense, complice di questo successo fu, naturalmente, l’altissima densità di immigrati italiani che, in occasione di concerti di band italiane, partecipano attivamente agli eventi per cacciare via la nostalgia mediterranea che li attanagliava.

Se questo, da un lato, permetteva di avere successo, dall’altro consentì alla stampa estera di appellare, in modo dispregiativo, il genere, come spaghetti-rock. Un altro fenomeno che caratterizzò il periodo, ’71’72, furono i festival. Grazie a Woodstock e a l’isola di Wight, anche l’Italia voleva il suo festival e così fu organizzato il Festival Pop di Caracalla. Tra i gruppi che

19


si presentarono al grande pubblico in quella occasione si possono citare Il Rovescio della Medaglia, i New Trolls, e i Trip. Si esibirono anche i due gruppi, che proprio in seguito all’incontro dietro le quinte del festival, si sarebbero uniti da lì a poco per dar vita al Banco del Mutuo Soccorso. Data la grande affluenza di pubblico, il festival venne replicato nel maggio dell’anno successivo, fornendo l’occasione di esibirsi ad altri gruppi, tra i quali gli Osanna. L’alta presenza di gruppi rock progressive dimostrava che il genere piaceva e stava pren-

dendo piede. Il genere era talmente piacevole che, anche le radio e giornali cominciarono a dedicare rubriche o intere edizioni al rock progressive. In particolare la rivista Ciao 2001, fece qualcosa di più, organizzo, nel ’71, un Controcanzonissima. L’evento ebbe un primo referendum dedicato sulla rivista attraverso il quale, i lettori, potevano decidere chi avrebbe dovuto partecipare. Era tutto finalizzato a portare in tv un genere lontano dalle trasmissioni RAI. La serata si svolse nel celebre Piper

club di Roma, parteciparono la PFM, Le Orme, i Trip, gli Osanna, Claudio Rocchi e i New Trolls. Questo evento fece da apriporta ad un altro evento importante, organizzato da Massimo Bernardi, il Festival di musica d’avanguardia e delle nuove tendenze. Si tenne in una tendopoli che venne soprannominata Pop City, vicino Viareggio, tra i tanti parteciparono il Rovescio della Medaglia, gli Area, i Nuova Idea, la Formula 3 e i quasi esordienti Delirium. L’evento ebbe molta eco, e così altre riviste presero spunto, uno dei più importanti fu il Palermo Pop ’71 e quello organizzato dalla Re Nudo a Ballabio vicino Lecco, che vide tra i partecipanti il Rovescio della Medaglia, i Garybaldi e Claudio Rocchi. Il ruolo dei festival, delle radio e delle riviste ebbe un ruolo superlativo per questi gruppi, fu la rampa di lancio per molti e lo spunto di ricerca per molti di quelli che sono, ancora oggi, degli estimatori del genere. Non c’erano altre vie, come oggi, bisognava correre rischi, prendere ogni occasione come buona e cercare di entrare nelle grazie di chi faceva parte di radio e riviste e, volenti o nolenti, facevano anche le sorti della musica.

20

© Riproduzione riservata


Paolo Di Sabatino

la musica come elemento di vita. tx Alfonso Papa

D

di riferimento per tutte le cose che ha fatto Weather Report, etc.

Come mai la scelta del titolo e qual è il significato dello stesso?

Altra particolarità di quest’album è che di tanto in tanto, diciamo ogni dieci anni circa, amo conAnzitutto per me, questo frontarmi con musicisti inultimo lavoro, rappresenta ternazionale, nel ’99 avevo il coronamento di un so- registrato con J. Patitucci, gno che è quello di suonare H. Hernandez (tra le altre con Peter Erskine che è uno cose il batterista della sedei batteristi di riferimento zione cubana di Zucchero). degli ultimi quarant’anni Per cui è un disco molto del jazz. Ed è stato tra l’al- importante per i musicisti tro, uno dei miei batteristi con i quali suono.

Trace elements, in biochimica sono i micro nutrienti e diciamo che io da sempre considero la musica un micro nutriente, anche se in realtà è un macro nutriente però nella vita delle persone che non hanno musica come me, trova comunque un’importanza anche se marginale. Ognuno di noi, nella vita di tutti i giorni a che fare con la musica, in

a qualche giorno è disponibile il tuo nuovo album “Trace elements”. Undici tracce, più un bonus, ci parli di questo ultimo lavoro?

21


22


macchina mentre si viag- gente sta a casa. gia, concerti, dischi comQuesto è un problema che prati o scaricati. si riscontra in Italia e si Mi è piaciuto il nome, che riscontra anche all’estero, si presta anche ad un gio- poi ovviamente dipende co Trace crea una certa dai posti, per esempio in assonanza con trio ed in- Giappone sono molto più fatti siamo tre musicisti ed attenti anche alle novità anche il logo rappresenta senza stare a vedere solo una sorta di trio e quindi chi appare sui giornali o va una serie di cose mi hanno in televisione. Invece, qui portato a scegliere questo in occidente siamo un po’ nome, che poi sarà lo stes- troppo dipendenti da queso di tutto il progetto che sta cosa. continuerà con una tournée europea a partire da Tra le altre cose insegni in conservatorio, com’è il marzo 2015. confrontarsi con giovaTu proponi musica stru- ni musicisti e soprattutto mentale, come si inserisce come li vedi nel porsi alla questo tipo di musica nel musica? panorama musicale itaFortunatamente li trovo liano? tutti carichi, sia gli allievi Il problema di tutti i pub- e sia i professionisti con blici, anche a livello euro- cui mi trovo ad avere a che peo, è un po’ la mancanza fare. I giovani sono fidudi curiosità. Spesso e vo- ciosi nel futuro ed io cerco lentieri le persone vanno a di incoraggiarli, facendo sentire quei musicisti che ovviamente anche riflettere conoscono, sempre, solo sulle difficoltà che possono ed esclusivamente quel- incontrare. Purtroppo è li. Quando invece, nelle così, in tutti i mestieri, ci programmazioni appaio- sono dei circuiti che devono musicisti sconosciuti no essere scavalcati. Dico o meno conosciuti non sempre ai miei allievi che hanno la curiosità di an- devono essere bravissimi dare a scoprirli e quindi si con le pubbliche relazioni, troveranno i concerti con devono essere sempre moli soliti nomi pieni di gente to professionali, puntuali e quando invece il promo- ed educati. ter promuove altre cose la Quali i prossimi impegni

ed appuntamenti? Ci sono due tour confermati, a novembre sarò in Russia dal primo al dieci di novembre con un progetto che si chiama Inni d’Italia, con un mio collega fisarmonicista che si chiama Renzo Ruggeri e poi ho un tour con il mio trio in Sud America, faremo cinque concerti tra Cile ed Argentina, tra cui il 22 novembre suoneremo al Festival Internazionale di Buenos Aires.

© Riproduzione riservata

23


KuTso

Decadendo su un materasso sporco

tx Alfonso Papa

I

niziamo dalle presentazioni, chi sono i “KuTso”?

I kutso sono 4 ragazzi della provincia romana e della Tuscia laziale, ovvero Luca Amendola al basso, Matteo Gabbianelli alla voce, Donatello Giorgi alla chitarra e Simone Bravi alla batteria. Per voi un album e più di cento concerti. Cosa significa, per voi, stare sul palco? E’ il posto dove le nostre

24

appariscenti e chiassose personalità possono esprimersi in totale libertà. Sul palco sudiamo e ridiamo, fatichiamo e godiamo in un roboante mix di musica assordante, mosse di karate, non sense e considerazioni esistenziali che amiamo condividere con il pubblico.

fetto e quale vi ha lasciato un maggiore insegnamento?

Aver suonato al Primo Maggio di San Giovanni ci ha riempiti di orgoglio perché è stato il coronamento di anni di lavoro mirati ad ottenere quello che è uno dei maggiori riconoscimenti ufficiali per la Rimanendo in tema di carriera di un musicista. concerti, avete aperto numerosi concerti (di Tuttavia l’esperienza più colleghi) e preso parte a emozionante è stata l’apergrandi eventi. Quale ri- tura a Caparezza perché in cordate con maggiore af- quell’occasione ci siamo esi-


trebbe definire “abbastanza” provocatori. Fino a che punto le vicende quotidiane entrano nella vostra musica?

biti di fronte a circa 5000 persone che hanno assistito al nostro show con attenzione e partecipazione oltre ogni nostra aspettativa. Quello invece a cui avreste voluto partecipare? Il Miami ed Arezzo wave, ma entrambi i festival ci hanno sempre seccamente snobbati. A partire dal significato del nome che avete scelto per la vostra band, vi si po-

più che altro per farsi ascoltare. Il malessere generale non se ne andrà mai; fa parte della natura umana crearsi problemi e inventarsi ogni giorno nuovi nemici da La vita è senz’altro la ben- combattere per illudersi che zina del nostro “motore ar- questa esistenza abbia una tistico”. Tutte le nostre can- direzione e un senso. zoni sono autobiografiche e direttamente ispirate da ciò Seguite personalmente i che viviamo tutti i giorni. Si vostri canali web e qual è il tratta di pensieri in libertà a rapporto con il vostro pubvolte rancorosi, a volte di- blico? sfattisti, ogni tanto possibilisti e rivolti verso l’immen- Comunichiamo direttamente con le persone che ci sesità dell’Universo. guono. La gente che viene Sulla pagina Facebook, fra ai nostri concerti è ormai le altre cose, avete scrit- abituata al nostro approccio to che tra gli interessi del sul palco e si fa maltrattare gruppo c’è quello di “rom- volentieri in quelle orgie di pere le cose”. Per uscire invettive e movimenti scomfuori da questo malessere posti che sono i nostri congenerale, c’è bisogno di certi. rompere? C’è bisogno di “rompere”

© Riproduzione riservata

25


ndo CHIMICA corsi collettivi e individuali di:

per studenti:

- Chimica generale - Chimica organica - Stechiometria

- scuole superiori - universitari

P.zza Caduti di Nassiriya (ex P.zza Mercato) - Airola

info: 328. 6763077


p re ss

Il Novecento italiano: l’Arte di Stato

ottob

r

tx Marica Crisci

L

a Grande Guerra fu il primo conflitto di massa ed i tre regimi che ne derivarono ebbero un comune denominatore: l’individuo sottomesso alla società, che si identificava in leader carismatici. Nel 1923 la critica Margherita Sarfatti, organizzò una gran mostra presso la Galleria Pesaro di Milano. All’inaugurazione fu presente Mussolini, durante la quale egli stesso ci tenne a precisare che non voleva assolutamente incoraggiare un tipo di arte che assomigliasse all’arte di Stato. Ma di fatto era proprio quella la strada che si stava aprendo. Gli artisti che parteciparono realizzavano opere figurative e usavano tecniche tradizionali. Fu proprio in questa occasione che Bucci propose di utilizzare il termine Novecento per distinguere la nuova tendenza. Venne così inaugurata nel 1926 la prima mostra ufficiale del Novecento Italiano.

Il movimento formatosi non aveva un programma ben preciso e all’interno del gruppo i disaccordi erano continui, ma al momento stesso comprendeva il meglio dell’arte italiana di quegli anni. Figura di potenziale spicco fu l’artista Mario Sironi (1885 – 1961). La sua produzione artistica si divise tra illustrazioni, architettura, pittura su tela e murale. Le sue opere risultano monumentali e retoriche. Nell’opera L’allieva (1924) avvertiamo un richiamo metafisico. La rappresentazione geometrica della donna si contrappone agli stessi oggetti che la circondano: il viso ovale si rispecchia sulla brocca in primo piano, mentre la piramide sul fondo, fa da ripetizione alla squadra da disegno sul tavolo.

mila e due

quatt

ordic

i

arte

L’allieva. (1924) Mostra in corso al Complesso del Vittoriano (Roma) dal 4 ottobre 2014 all’ 8 febbraio 2015.

© Riproduzione riservata

27


p re ss

The C.I.P. ottob

r

tx Wanda D’Amico mila e due

quatt

ordic

ia e m e rg

28

i

mo


I

The C.I.P sono Michele Scheveger e Simone Cavalli. Si ispirano a gruppi come Chvrches, M83, Purity Rings, Capital Cities, Empire of the Sun e fondono sonorità electro derivanti dagli anni ‘80/’90. Il duo si propone come un progetto di respiro internazionale, nato in Italia ed esportato in Australia con base a Sidney. Dopo una lunga pre-produzione e la scrittura di più di 30 brani entrano in studio per realizzare l’album di debutto “Daydream”, uscito per Volcan Records. Reduci dalla vittoria agli MTV Digital Days nella categoria “Best new generation electro”. Vi aspettavate questo successo?

Ci siamo trasferiti in Australia, non solo per la musica, ma perché lo riteniamo un paese in continuo movimento e molto aperto. In Italia siamo trai primi a fare questo genere di musica e quindi l’Australia può rappresentare un terreno Anche il vostro ultimo al- molto più fertile per quello bum ha ottenuto ottimi ap- che abbiamo in mente di fare. prezzamenti, risultando primo in classifica tra la musica Come è stato esibirsi live, davanti ad un pubblico come elettronica di Itunes? quello degli MTV Digital Siamo contenti che l’album Days? sia stato molto apprezzato dal pubblico, superando nel- Quella degli MTV è stata la le classifiche quelli di artisti prima occasione che abbiamo avuto per esibirci dal vivo molto più affermati di noi. con questo progetto. Venendo Voi siete un duo, entrambi dall’estero, non abbiamo poitaliani ma vi ritrovate in tuto fare le prove come tutti Australia, come mai questa gli altri artisti, ma nonostante scelta? questo è andato tutto molto bene ed è stato emozionante e bello suonare davanti tante persone in un evento così importante. No, non ci aspettavamo assolutamente un riconoscimento così importante. Quando abbiamo visto il nostro nome apparire sullo schermo non volevamo credere a quello che era successo.

Quando sarete nuovamente in Italia e quali i prossimi impegni? Quando saremo di nuovo in Italia non te lo so dire, spero il prima possibile magari riuscendo ad organizzare anche un tour in Italia. Per ora ci stiamo proiettando con un tour in Australia ed Oceania in generale. © Riproduzione riservata

29


Artskool tx Alfonso Papa

C

i parli un po’ del progetto Artskool?

Ci siamo accorti che sia nelle piccole realtà dove viene a mancare sempre di più la musica dal vivo manca quello che è l’aspetto della spettacolarizzazione che va un po’ a specchio dei grandi big ed anche per quelli che, invece, vanno a frequentare dei talent o altri programmi televisivi non sono poi in grado di sostenere il dopo talent, cioè l’indotto che puoi avere dalla notorietà televisiva. Artskool prepara a 360 gradi per affrontare la piccola e grande realtà.

30

Quali i docenti che fanno Qual è la metodologia di parte del progetto? studio adottata da Artskool? Jolanda Granato per la parte di dizione che è uno speaker E’ una metodologia, molto di RTL; Cristina Fraternale nuova ed all’avanguardia sotGaravalli che si occupa di to il controllo di un grande movimento coreografico che foniatra che cura tutte le più non è danza ma tutto quello grandi voci italiane - da Zucche è la postura sul palcosce- chero, alla Pausini, ad Elisa nico; Alessandro Salvatori - per cui abbiamo perfezioche è il responsabile di co- nato un metodo di studi che ordinamento scenico, quindi fosse esclusivamente adatto la parte interpretativa; Fran- per la musica moderna e che cesca Visentin che si occupa potesse seguire un’artista a di inglese applicato al canto; 360 gradi, in tutte le sue proGiancarlo Genise che si oc- blematiche. cupa di repertorio microfonico; Danila Satragno che A chi si rivolge Artskool? si occupa di tutta la parte di Il programma di studi di metodologia. Artskool si rivolge a tutti, sia a chi si avvicina per la


prima volta alla musica e sia alla persona che già canta. Si affrontano tutti i generi musicali, senza esclusione alcuna. Vengono fatti però dei corsi a base, il corso triennale pubblicato anche sul nostro sito www.artskool.it è un corso piuttosto pesante ed è adatto a chi canta per professione. Poi ci sono dei corsi paralleli che si adattano alle più svariate esigenze, da quelli adatti ai bambini a quelli per chi si avvicina alla musica e via dicendo. Per partecipare ai corsi di Artskool, ci si deve trasferire a Milano? La sede di Artskool è a Milano, all’interno degli studi dei Pooh, ma per quanto riguarda la metodologia di studi esistono quattro sedi distribuite attualmente nel nord Italia e sono: Albenga, Savona, Ravenna e Roma. © Riproduzione riservata

31


p re ss

mila e due

quatt

ordic

i

rt e c n o c

ottob

r

i


33


p re ss

Turn Over

ottob

re du

e

uatt milaq

ordic

i

t eat ro

più spazio per crescere tx Alfonso Papa

Teatro Bellini 13 -18 ottobre 2014 Turn Over è una sessione di riflessione e discussione a partire dall’idea che il sistema teatrale necessiti di un profondo rinnovamento. Uno spazio di confronto su forme ed esperienze nuove di produzione e distribuzione degli spettacoli, un focus su quelle eccellenze in campo artistico ed organizzativo spesso mortificate e rese invisibili da un sistema ormai privo di stimo-

li, spesso incapace di guardare al presente e di immaginare il futuro. Spettacoli ed incontri aperti a pubblico, operatori e critica. Turn Over è il tentati-

vo di produrre una fotografia dell’esistente, sia dal punto di vista artistico che da quello organizzativo, con particolare attenzione alle realtà ed ai circuiti cosiddetti off che spesso sono asse portante della produzione artistica e culturale, ma sempre tenuti il più lontano possibile dall’accesso ai finanziamenti e ad altre forme di sostegno. In programma 5 giornate di approfondimento

su distribuzione, opportunità di finanziamento pubblico e privato, spazi occupati ed autogovernati e nuove forme di produzione, indipendenza

della critica. L’Anima Buona di Lucignolo di NEROSESAMO, Hamlet Travestie di PuntaCorsara e Il Contratto co-prodotto da Ente Teatro Cronaca, L’Asilo,Tourbillon Teatro e O.n.g. teatri, sono gli spettacoli in programma scelti da Interno5 e Teatro Bellini a rappresentare simbolicamente l’idea di turnover anche nelle scelte artistiche dei grandi teatri istituzionali. Intervengono ed aderiscono a Turnover – più spazio per crescere: C.R.E.SCO, Associazione ETRE, Concentrica, In-Box, Dominio Pubblico, Matuta Teatro, Politeatro – Rete dei Piccoli Teatri Metropolitani, Friche la Bellede-Mai, L’Asilo – comunità dei lavoratori dello spettacolo e dell’immateriale, Cavallerizza 14, Fondazione Teatro Valle Bene Comune, Macao, TRA Teatro Rossi Aperto, TMO Teatro Mediterraneo Occupato, SmartIT.

© Riproduzione riservata




Turn static files into dynamic content formats.

Create a flipbook
Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.