Molini d'Italia Gennaio 2020

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ANTIM ASSOCIAZIONE NAZIONALE TECNICI DELL’INDUSTRIA MOLITORIA

Molini THE ITALIAN MAGAZINE FOR THE MILLING INDUSTRY

d’Italia

LA RIVISTA ITALIANA PER L’INDUSTRIA MOLITORIA

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Anno LXXI January

Gennaio 2020

Mensile Poste Italiane Spa Spedizione in abbonamento postale - 70% CN/BO D.L. 353/2003 (conv. L. 46/2004) art. 1 c. 1 DCB Bologna Aut. Trib. Bo n. 6129 del 31/7/1992

YEARS

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Molini THE ITALIAN MAGAZINE FOR THE MILLING INDUSTRY

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LA RIVISTA ITALIANA PER L’INDUSTRIA MOLITORIA

IN QUESTO NUMERO IN THIS ISSUE

70 anni di Molini d’Italia 70 years of Molini d’Italia Le tecniche di pest control Pest control techniques La qualità del grano duro 2018-2019 Durum wheat quality 2018-2019


Innovations for a better world.


Sicurezza alimentare prima di tutto Sicurezza alimentare prima di ogni altra cosa. Oggigiorno le micotossine infestano circa il 25% del mais raccolto, ponendo a rischio la salute di persone e animali. Anche l’impatto economico delle contaminazioni è molto alto. Le innovazioni tecnologiche di Bühler possono ridurre la contaminazione da micotossine lungo l’intera catena del valore, garantendo elevati standard di sicurezza alimentare e conseguentemente, proteggendo la salute di consumatori ed animali d’allevamento. Per maggiori informazioni www.buhlergroup.com


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Quando nel 1990 abbiamo progettato e realizzato Cartrapen/500, il primo gruppo di taglio con testa girevole non pensavamo soltanto ad un sistema di taglio automatico con coltello, ventilatore ed illuminazione. Abbiamo anche pensato come rendere più agevole e sicuro il lavoro degli operatori durante le quotidiane operazioni di cambio trafila, cambio coni di taglio, pulizia e controllo di qualità.

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tutta la flessibilità che stavate aspettando Dagli ideatori dell’innovativo sistema con testa girevole, subito il più imitato, oggi nasce la nuova famiglia PRESSTRAPEN, i rivoluzionari gruppi di taglio automatici che sfruttano la struttura portante della pressa evitando ingombri a terra, per una flessibilità, facilità di pulizia ed un’efficienza di impianto mai viste prima.

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ORGANO UFFICIALE

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PROPRIETARIO

Summary SOMMARIO N. 01 January GENNAIO 2020

Associazione Industriali Mugnai d’Italia Via Lovanio, 6 - 00198 Roma

Associazione Industriali Mugnai d’Italia

DIRETTORE EDITORIALE Cosimo De Sortis Presidente Italmopa

DIRETTORE RESPONSABILE Claudio Vercellone

DIRETTORE TECNICO Lorenzo Cavalli Presidente Antim

COMITATO TECNICO EDITORIALE

Carlo Brera Dip. di Sanità Pubblica Veterinaria e Sicurezza Alimentare; Reparto OGM e Micotossine; Istituto Superiore di Sanità - Roma Marina Carcea Ricercatrice per gli alimenti e la nutrizione; CREA - Roma Giuseppe Maria Durazzo Avvocato, esperto in diritto dell’alimentazione Maurizio Monti Miller’s Mastery - Tecniche di macinazione Luigi Pelliccia Responsabile Ufficio Studi, Mercato e Ufficio Stampa di Federalimentare Giovanni Battista Quaglia Tecnologie alimentari Andrea Villani Qualità cereali, mercato e strumenti di commercializzazione

COMITATO DI REDAZIONE Piero Luigi Pianu Tullio Pandolfi Laura Pierandrei

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Editorial EDITORIALE MOLINI D’ITALIA COMPIE 70 ANNI 70 years of Molini d’Italia

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di C. Vercellone

Departements RUBRICHE LA VIGNETTA DI SERGIO CRIMINISI Sergio Criminisi’s comic strip Fact & News FATTI E NOTIZIE WORLD NEWS Laws & Rules PANORAMA NORMATIVO Focus on economics FOCUS ECONOMIA

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RELAZIONI INTERNAZIONALI Alfredo Tesio

COORDINAMENTO REDAZIONALE

Delia Maria Sebelin - ufficiostampa@avenuemedia.eu

RESPONSABILE PUBBLICITÀ

Massimo Carpanelli - carpa@avenuemedia.eu EDIZIONE, DIREZIONE, REDAZIONE, PUBBLICITÀ E AMMINISTRAZIONE

Features ARTICOLI Pest management Gestione dei parassiti

LE SOLUZIONI PER IL CONTROLLO DEGLI INFESTANTI DEI CEREALI Current possibilities for cereal pest control

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di L. Süss

Edizioni Avenue media® Viale Aldini Antonio, 222/4 - 40136 Bologna

Tipografia MIG - Moderna Industrie Grafiche Via dei Fornaciai, 4 - 40129 Bologna abbonamenTo annuale (12 numeri)

Italia € 45,00 - Copia € 4,50 Estero € 96,00 Copie arretrate (se disponibili) € 9,00 cad. esclusa spedizione

Registrazione Tribunale di Bologna del 31 luglio 1992 n. 6129 Poste Italiane Spa Spedizione in abbonamento postale - 70% CN/BO D.L. 353/2003 (conv. L. 46/2004) art. 1c. 1 DCB Bologna Informativa ex D.Lgs 196/2003 (tutela della privacy) Trattamento dei dati personali ai sensi del Regolamento Ue 679/2016. L’informativa Privacy è disponibile sul sito di Avenue media www.avenuemedia.eu alla pagina “Informativa Privacy Editoria” www.avenuemedia.eu/informativa-privacy-editoria

Raw materials Materie prime

QUALITÀ DEL GRANO DURO NELL’ANNATA AGRARIA 2018-2019 Durum wheat quality 2018-2019

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di F. Quaranta et al.

BUYER’S GUIDE AGENDA Advertisers list ELENCO INSERZIONISTI

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Editorial EDITORIALE

Molini d’Italia compie 70 anni 70 years of Molini d’Italia LA STORIA E I PROTAGONISTI DELLA RIVISTA LEADER DEL SETTORE HISTORY AND LEADERS OF THE MAGAZINE di Claudio Vercellone Direttore Responsabile di Molini d’Italia e Ceo di Avenue media

He would have been retired at least 10 years ago. Today, however, he is in full swing. Times have changed since, in 1950, Pasquale Barracano sensed the need for an information sheet to act as a link between Italian mills, pasta factories and the main players in the supply of raw material - wheat: farmers and large traders. The history of Molini d’Italia or confidentially “Molini” - as it has progressively been called for shortening purposes but also for the evolution of a historical era in which Molini was Molini d’Italia - a homogeneous wheaty yellow cover (“Giallo Grano”) and ears of corn as a frame - has always been a story of commitment and pride.

U

n tempo sarebbe stato già in pensione da almeno 10. Oggi è invece in piena attività. I tempi sono cambiati da quando, nel 1950 Pasquale Barracano intuisce la necessità di un foglio informativo che faccia da anello di collegamento tra i molini italiani, i pastifici e i principali protagonisti dell’approvvigionamento della materia prima - grano: agricoltori e grandi traders. Era l’epoca in cui Serafino Ferruzzi correva da Ravenna al Sud America, in concorrenza si, ma in sostanziale equilibrio con gli altri Brokers Internazionali. Un’era appena post bellica in cui i nostri concittadini scoprivano il pane finalmente bianco, o quasi.

Molini d’Italia percorreva le vie di Roma e dell’Italia incontrando gli Agricultural Attachè degli uffici commerciali delle Ambasciate estere dei Paesi produttori di grano, i responsabili degli enti di ricerca e delle principali istituzioni che si occupa-

vano dell’agricoltura e dell’alimentazione della popolazione. A tutti portava le esigenze di un settore in rapida crescita. In tempi di mancanza di Internet, ma anche di un semplice e quasi ormai dimenticato fax, tutto avveniva a bordo della Fiat 500 di Pasquale Barracano, che guidava, ancora nei primi anni Ottanta sui lungotevere della Capitale mostrandomi le ultime bozze della rivista in lavorazione di Molini d’Italia, totalmente incurante del traffico, non più quello degli anni Cinquanta, che in qualche modo cercava di evitare l’impatto. La storia di Molini d’Italia o confidenzialmente “Molini” come è andata progressivamente consolidandosi per motivi di abbreviazione ma anche per l’evolversi di un’epoca storica in cui Molini era Molini d’Italia - copertina di colore uniforme Giallo Grano e spighe a fare da cornice è da sempre una storia di impegno e di orgoglio. Un orgoglio patrio, per cominciare, ben vivo in Barracano e che si è mantenuto altrettanto vivo in tutti i mu-

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Editorial EDITORIALE gnai che da sempre avvertono il ruolo strategico da loro occupato nella Società, alla base della filiera della (buona) alimentazione per tutta la popolazione. Un ruolo ed un impegno che, dalla notte dei tempi hanno fatto del mugnaio, una figura sempre di primo piano: un po’ discusso per il “peso” che aveva nella trasformazione del grano, ma soprattutto molto stimato per i prodotti che, grazie alla sua opera, venivano messi a disposizione delle mense degli italiani e dei tanti che anche nel resto del mondo da sempre hanno apprezzano i nostri prodotti ed il nostro know-how produttivo. Un “Know-how” nella capacità di produrre davvero bene, ai vertici mondiali della categoria, che ha potuto contare anche su una solida ed importante industria degli impianti, delle attrezzature e dell’automazione: un’industria che ha saputo accompagnare e spesso anticipare le esigenze della categoria molitoria in una forte e positiva sinergia. Un’industria tecnologica che ha così superato i confini nazionali e che ha permesso a tanti Paesi anche in via di sviluppo di dotarsi di tecnologie e soprattutto di scuole molitorie di formazione italiana. I nomi che hanno popolato la storia della Rivista, sempre strettamente connessa alla storia dei mugnai, sono stati davvero tanti ed è impossibile ricordarli tutti. Tra questi, Fabrizio Vitali fu l’indiscusso primo artefice dell’accoglienza della Rivista sotto le bandiere dell’Italmopa. Si costituiva così una garanzia di rappresentanza istituzionale della categoria industriale che divenne fondamentale per permettere alla rivista di affrontare le tante sfide che si profilavano all’orizzonte. E poi, la capacità di Luigi Costato nel cogliere e riportare nei suoi Editoriali su Molini, in modo chiaro e sintetico i grandi temi e le diverse necessità quotidiane dei molini nelle mille peripezie della storia recente. I molini vedevano infatti aggiungersi alle difficoltà generate dalla rapida evoluzione dei mercati, anche quelle derivanti dalla impegnativa integrazione europea e dalle sue norme, via via volute ed imposte dai cugini d’oltralpe. Tra queste norme vale forse la pena di ricordare il passaggio dalla

regola dell’equivalenza a quella della identità nella temporanea importazione, che metteva in notevoli difficoltà tanti imprenditori nostrani già impegnati a rispondere ad un mondo in rapidissima evoluzione sia sui mercati internazionali sia nella rapidissima evoluzione delle esigenze alimentari dei nostri concittadini. Aveva inizio in questo modo la consuetudine dei presidenti di Italmopa di scrivere e firmare direttamente molti degli Editoriali di Molini d’Italia, dando un parere autorevole alle diverse vicende che mese dopo mese coinvolgevano il settore. E poi Francesco Dal Moro e la “sua” Antim. Una lungimirante iniziativa associativa che ha permesso di far incontrare e dialogare direttamente i capi mugnai: un elemento essenziale in un mondo che stava richiedendo energie molto diverse dal passato per superare le crisi e affron-

Editoriali & Presidenti dal 1991 ad oggi • Luigi Costato • Enrico Ferrario • Vincenzo Divella • Giorgio Agugiaro • Ivano Vacondio • Umberto Sacco • Ivano Vacondio (II) • Cosimo De Sortis Ordine cronologico

tare lo sviluppo. Una categoria che aveva e conservava una riservatezza di metodo e di impegno professionale si è improvvisamente trovata a dover comunicare sia all’interno che con gli altri anelli della filiera produttiva, a monte e a valle. Una necessità di una comunicazione efficace, oggi ovvia, ma che non lo era quando Francesco Dal Moro ha avviato l’Associazione nel 1990 in accordo con Italmopa. A Bologna, anch’essa vicina a Molini d’Italia che nel frattempo era stata affidata ad Avenue media per la pubblicazione. La storia recente ha visto la categoria dei mugnai assumere un ruolo ancora più centrale e divenire un vero punto di riferimento per la vita di tutti noi: tramite la corretta alimentazione stiamo infatti imparando a prevenire le malattie ed a garantirci una vita sana, attiva e longeva. Un compito di tutela di una parte importante della filiera alimentare che i molini hanno sempre svolto con grande impegno. Anche le grandi istituzioni hanno imparato a riconoscere questi valori, ed è fatto di pochi mesi fa la salita di un mugnaio alla presidenza dell’intero comparto agroalimentare industriale italiano rappresentato da Federalimentare: Ivano Vacondio. Un sincero grazie perciò ai lettori di Molini d’Italia per questa lunghissima condivisione di storia e di sfide, in questi 70 anni di vita italiana.

Molini d’Italia è oggi pronta per svolgere il proprio ruolo di osservatore e di comunicatore per ancora tantissimi nuovi traguardi al fianco degli straordinari imprenditori del settore molitorio del Nostro Paese. Claudio Vercellone

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Sergio Criminisi’s comic strip LA VIGNETTA DI SERGIO CRIMINISI

Un matrimonio perfetto A perfect wedding

Proteins are considered as the building blocks of our body. By combining them with cereal-based products, the biological value of the latter increases. For the benefit of taste and health. A perfect marriage, then. According to specialists, to cover our needs, we should eat about 1 g of protein per day for every kg of body weight. However, excessive consumption of animal proteins leads to a series of problems for the body, such as: kidney fatigue, hypercholesterolemia... For this reason, it is ideal that half of the proteins consumed daily comes from foods of vegetable origin, such as legumes.

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e proteine sono i “mattoni” del nostro organismo. Abbinandole a prodotti a base di cereali si aumenta il loro valore biologico, a tutto vantaggio del gusto e della salute. Un matrimonio perfetto, quindi. Maccheroni ai quattro formaggi, carbonara e pasta al ragù sono piatti in cui i latticini, le uova e la carne, ricchi di lisina, compensano le carenze della pasta. Ma è perfetta anche l’unione con i legumi: pasta e fagioli, ad esempio, si completano a vicenda, raggiungendo un valore biologico quasi pari a quello ottenuto con la carne. Oltre a “costruire” la pelle, i muscoli e il sangue, le proteine svolgono moltissime funzioni vitali (come enzimi o componenti di ormo-

ni). Se necessario, possiamo utilizzarle anche per produrre energia: 1 grammo di proteine apporta circa 4 kcal. Secondo gli specialisti, per coprire il nostro fabbisogno, dovremmo mangiare circa 1 grammo di proteine al giorno per ogni chilogrammo di peso corporeo, come dire che a una donna di 50 kg occorrono circa 50 grammi di proteine. Tuttavia, un consumo eccessivo di proteine animali può favorire l’insorgenza di una serie di disturbi organici quali affaticamento renale, ipercolesterolemia... Per tale ragione, l’ideale è che metà delle proteine assunte quotidianamente provenga da alimenti di origine vegetale, come i legumi.

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Fact & News FATTI E NOTIZIE

VACONDIO: «L’INDUSTRIA ALIMENTARE PORTA IL CIBO IN TAVOLA, QUINDI IL SUO RUOLO È INDISPENSABILE»

«È

un dato di fatto: i prodotti alimentari italiani sono un nostro fiore all’occhiello in tutto il mondo. Basta vedere i dati a doppia cifra della quota export per rendersene conto». Così, il presidente di Federalimentare, Ivano Vacondio (foto), in un’intervista rilasciata a Jenner Meletti e pubblicata nel supplemento “Affari & Finanza” di La Repubblica. «Il successo del food & beverage made in Italy va certamente all’industria di prima e seconda trasformazione, in grado di esprimere, attraverso il proprio knowhow, l’eccellenza della cultura alimentare tricolore. Ma i nostri prodotti - sottolinea Vacondio - si possono ottenere solo e soltanto partendo da materie prime di altissima qualità. Da qui, il contributo indispensabile del mondo agricolo. Per tale ragione, crediamo sia necessario investire nell’agricoltura italiana perché possa assicurare più qualità in quantità per il fabbisogno industriale». Il leader delle industrie alimentari apre quindi a Coldiretti e al comparto agricolo, affinché la trasformazione sia sempre meno costretta a reperire materie prime dall’estero per sopperire alle carenze della produzione nazionale.

GRANO DURO, SI RINNOVA L’ACCORDO BARILLA-CEREALICOLTORI

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arilla, Società Produttori Sementi Bologna e le principali organizzazioni di produttori cerealicoli dell’Emilia Romagna (Op Grandi colture italiane, Op Cereali, Consorzio agrario Terre Padane, Consorzio agrario di Parma, Consorzio agrario dell’Emilia e Consorzio agrario Adriatico) rinnovano il contratto di filiera. L’intesa è valida a partire dalla campagna di produzione cerealicola 2019-2020 e riguarda la fornitura di grano duro di alta qualità al “colosso” della pasta per oltre 120 mila tonnellate l’anno, che saranno prodotte in una superficie agricola di oltre 20 mila ettari. Così, Barilla potrà contare su varietà selezionate e su un bacino di produzione vicino agli stabilimenti, mentre gli agricoltori, dal canto loro, hanno la conferma di uno sbocco di mercato sicuro, con un prezzo di vendita concordato e premi per la qualità del prodotto fornito.

DAL CREA LE NUOVE LINEE GUIDA PER UNA SANA ALIMENTAZIONE

È

stata presentata al ministero delle Politiche agricole la quarta revisione delle Linee Guida per una Sana Alimentazione, elaborata dal Centro di Ricerca Alimenti e Nutrizione del CREA. Le Linee Guida costituiscono, con i loro Livelli di Assunzione di Riferimento di Nutrienti ed Energia (Larn), gli strumenti di orientamento delle politiche alimentari del nostro Paese. Le 13 direttive contenute nel documento sono divise in 4 gruppi: 1. bilanciamento dei nutrienti per il mantenimento del peso; 2. alimenti il cui consumo deve essere incentivato (frutta e verdura, cereali integrali, legumi, acqua); 3. nutrienti il cui consumo dovrebbe essere ridotto (grassi, zuccheri, dolci, bevande zuccherate, sale, bevande alcoliche); 4. indicazioni da seguire per un’alimentazione varia, completa di tutti i nutrienti, sicura, salutare e sostenibile, per le diverse età. In quest’ultimo gruppo è stato inserito l’invito ad incrementare il consumo di cereali integrali. Da notare che non sono segnalati allarmi per i rischi associati al consumo di cereali “raffinati”. Infatti, le evidenze scientifiche mostrano chiaramente che un consumo fino al 50% di prodotti cerealicoli sotto forma di alimenti derivati da farine “bianche”, non è associato ad alcun incremento del rischio di contrarre malattie.

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Fact & News FATTI E NOTIZIE

ANID: DAL “PEST CONTROL” AL “PEST MANAGEMENT”

SERVE UN CONTRATTO DI FILIERA PER IL MAIS ITALIANO

È

necessario un quadro formativo funzionale alla qualificazione degli operatori del pest control. Questa la conclusione emersa dall’incontro che si è tenuto al ministero della Salute, a cui ha preso parte, tra gli altri, Anid, l’Associazione nazionale delle imprese della disinfestazione. Il ministero ha bocciato, infatti, la proposta di rilascio di un “patentino” con lo standard UNI EN 16636. Tale soluzione, ottenibile su base volontaria, per quanto utile, è inadatta, visto che riguarda i processi aziendali di erogazione dei servizi. Anid ha rimarcato l’importanza di ampliare la visione nel qualificare gli operatori, spostando il focus dal “pest control” al “pest management”. Ciò è condizione irrinunciabile affinché il “patentino” non si limiti ad attestare la capacità di utilizzare dei formulati chimici, ma certifichi l’abilitazione a svolgere un’attività dove le conoscenze e le competenze richieste sono tali da renderla assimilabile a una professione e non a un mestiere. In merito alla formazione, Anid ha presentato al ministero anche il percorso, in via di definizione con Cepas-Bureau Veritas, per la certificazione delle competenze. L’obiettivo condiviso è di arrivare quanto prima all’indispensabile distinzione tra gli operatori del pest control in regola e i falsi professionisti spesso improvvisati.

Il presidente Anid, Marco Benedetti

AL BANDO IL CLORPIRIFOS METILE

A

d oggi, il clorpirifos metile è l’unica sostanza efficace contro la cimice asiatica. Ma provoca danni alla salute. Per tale ragione, la Commissione europea ha adottato il regolamento per la messa al bando degli insetticidi clorpirifos e clorpirifos metile. A dicembre i Paesi membri dell’Ue avevano dato l’ok alla proposta della Commissione, a seguito della conferma, da parte dell’Autorità europea per la sicurezza alimentare (Efsa), degli effetti nocivi del clorpirifos metile sulla salute umana, in particolare genotossicità ed effetti neurotossici per lo sviluppo. In Italia tale decisione era stata criticata da Confagricoltura e Alleanza delle Cooperative, perché il clorpirifos metile è al momento l’unica sostanza in grado di combattere la cimice asiatica.

«I

l mais rappresenta la principale coltivazione cerealicola italiana in termini di quantità di granella raccolta. Purtroppo, si è assistito a un vero e proprio crollo delle superfici investite, passate da circa 1,2 milioni di ettari di 15 anni fa agli attuali 630 mila». A segnalare la difficile situazione del mais italiano è il presidente di Assalzoo, Marcello Veronesi, che aggiunge: «In media le rese nazionali restano, da oltre 20 anni, al di sotto delle 10 tonnellate/ettaro, contro le 12 tonnellate/ettaro realizzate dai competitor internazionali». Per contro, la domanda italiana si mantiene su livelli elevati: quasi 12 milioni di tonnellate all’anno, delle quali il 75% sono necessarie per garantire il fabbisogno degli allevamenti nazionali (circa 9 milioni di tonnellate all’anno). «Si tratta di dati che indicano una situazione di reale gravità - evidenzia Veronesi - Il mais è una produzione strategica dalla quale dipende l’intero settore agroalimentare dei prodotti alimentari di origine animale». Per tale ragione Assalzoo sta cercando da tempo di coinvolgere i partner della filiera maidicola per un impegno comune, anche attraverso la stesura di un accordo di filiera per il mais da granella italiano, e di attivare, parallelamente, un intervento pubblico per incentivare gli agricoltori che seminano mais.

È ONLINE EAMBROSIA, IL DATABASE PER DOP, IGP E STG

È

pronto il nuovo archivio online della Commissione europea su tutte le Dop, Igp e Stg. Il database eAmbrosia unifica gli elenchi di prodotti alimentari e bevande a indicazione d’origine, le specialità tradizionali garantite, prima separati in tre diversi database: e-Spirit-Drinks, DOOR ed e-Bacchus. Gli alimenti sono stati gli ultimi aggiunti, dopo i vini (aprile 2019) e i liquori (luglio 2019). Le denominazioni a indicazione geografica proteggono sotto l’aspetto legale più di 3.300 nomi di prodotti che devono le loro caratteristiche o reputazione al territorio di produzione, grazie alle particolari proprietà dell’ambiente naturale e alle competenze dei produttori locali.

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Fact & News FATTI E NOTIZIE

LA GIORNATA MONDIALE DELLA FARINA

NASCE IL PORTALE “SAPORI DEI PARCHI”

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l National Day Calendar ha certificato il 20 marzo come il World Flour Day.“Finalmente abbiamo un giorno dell’anno che ci ricorda di apprezzare la farina, l’oro bianco della vita”, commenta Carsten Blum, promotore del FlourWorld Museum che, fondato nel 2008 a Wittenberg (Germania), ospita la più grande collezione al mondo di sacchi di farina. I prodotti a base di farina sono il cibo quotidiano di miliardi di persone. In tutto il mondo la farina viene trasformata in pane, pasta, prodotti da forno e molto altro. È da sempre uno degli alimenti di base più importanti per l’uomo. Mugnai, panettieri, pastai e pasticcieri potranno usare questa giornata per attirare l’attenzione sul significato e sulla diversità dei prodotti a base di farina con le loro attività creative. Tutte queste rientrano nell’antico motto: “Condividi il tuo pane e avrà un sapore migliore. Condividi la tua fortuna e si moltiplicherà!”.

ai cantucci toscani alla farina di Neccio e al farro della Garfagnana, dal pane di Matera a quello di Altamura: oggi conoscere e promuovere i prodotti tipici dei 24 Parchi Nazionali italiani è più facile grazie al portale “Sapori dei Parchi”, realizzato dal ministero dell’Ambiente in collaborazione con Unioncamere. Sul sito www.saporideiparchi.minambiente.it, sono censiti 117 prodotti di qualità tra Doc, Dop e Igp, che raccontano e tutelano la biodiversità della nostra terra come i legami di un Capitale Naturale e Culturale unico al mondo. «La piattaforma è ospitata all’interno del sito del ministero dell’Ambiente - spiega il direttore generale Gestione Parchi, Maria Carmela Giarratano - e vuole rappresentare un itinerario di prodotti; è quindi un vero collettore di informazioni sulle produzioni agroalimentari di qualità dei territori dei Parchi e offre una visione sistemica dell’offerta turistica di queste aree».

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WORLD NEWS

World News è la rassegna delle notizie dall’Europa e dal mondo sull’agroalimentare. Un punto di vista aggiornato e puntuale su quanto accade in sede comunitaria ed extra-comunitaria, per essere sempre informati sulle dinamiche internazionali in ambito politico, economico e scientifico. Brevi flash che possono risultare di interesse per la filiera - italiana ma non solo - della trasformazione dei cereali.

L’UNIONE EUROPEA DEVE GUIDARE L’INNOVAZIONE VEGETALE

L’

Unione europea, leader nella lotta ai cambiamenti climatici, può e deve avere lo stesso ruolo nella creazione di nuove varietà di piante. Il “gene editing” è la strada maestra, secondo quanto sostiene l’ex commissario Ue per la salute, Vytenis Andriukaitis, in un testo pubblicato in esclusiva da Euractiv.com, di cui riportiamo un breve stralcio. «L’uomo ha praticato la selezione e l’incrocio delle piante fin dall’inizio della civiltà. Per ottenere le mutazioni desiderate e migliorare le piante, nel tempo ci siamo avvalsi sia della selezione naturale che di metodi artificiali. Oggi, con l’ingegneria dei geni, possiamo contare su un sistema più veloce per selezionare, incrociare e produrre varietà migliori. Si direbbe una storia di successo, giusto? Purtroppo, una marea di sospetti e paure hanno spinto queste innovazioni fuori dall’Ue. Il lavoro fatto dai nostri scienziati ha portato benefici ad altri Paesi dove l’innovazione non è sinonimo di paura. A preoccupare è la crescita delle rese delle colture, che in Europa è quasi ferma, con il rischio di un ulteriore declino a causa dei cambiamenti climatici. Tale considerazione vale anche per alcuni dei principali cereali. Quindi, possiamo davvero permetterci di rifiutare completamente le nuove tecniche di selezione e incrocio delle piante? Credo sarebbe saggio riconsiderare la nostra posizione. Dobbiamo urgentemente migliorare le varietà delle piante per renderle più resistenti alle malattie e ad altri stress abiotici e biotici. Per fare ciò abbiamo bisogno di innovazione. L’Ue dovrebbe assumere un ruolo guida in questo settore. Al ritmo in cui il mondo sta cambiando non possiamo permetterci il lusso di affidarci solo alla selezione naturale. La Corte di Giustizia dell’Ue ha stabilito, nel luglio del 2018, che la legislazione sull’emissione deliberata degli Ogm nell’ambiente si applica anche agli organismi ottenuti con le nuove tecniche di mutagenesi. In seguito a tale sentenza, il Group of Chief Scientific Advisors - i consulenti scientifici che forniscono pa-

reri indipendenti alla Commissione europea - ha pubblicato una dichiarazione dove si sottolinea che le attuali conoscenze scientifiche e gli sviluppi tecnici hanno reso l’attuale legislazione sugli Ogm non più adatta agli scopi per cui è nata e che bisogna riformarla. L’Europa non può permettersi di restare a guardare mentre i nostri maggiori concorrenti fanno progressi! Le prove scientifiche parlano da sole. Sappiamo che le nuove tecniche di selezione possono aiutarci ad affrontare sfide fondamentali come quella della sicurezza alimentare e delle intolleranze agli alimenti. Il loro potenziale sembra infinito: dalle caratteristiche agronomiche migliorate alla riduzione dell’uso di pesticidi e erbicidi. Prendiamo l’esempio del grano a basso contenuto di glutine e non transgenico, che potrebbe essere utilizzato per produrre alimenti con un minore contenuto di glutine. Questo tipo di grano è stato recentemente sviluppato da ricercatori in Spagna e negli Stati Uniti proprio grazie a tecniche di “gene editing”. Il dibattito durerà per anni ed è giusto che sia così. Tuttavia, non deve avvenire sulla pelle della scienza e dell’innovazione».

UN OSSERVATORIO DI MERCATO PER IL BIO

C

reare un osservatorio economico per il mercato del biologico, intensificare la ricerca sui metodi di coltivazione e allevamento sostenibili e per ottenere semi 100% bio, incoraggiare la diversificazione dei sistemi produttivi. Questi alcuni punti della strategia per la ricerca e l’innovazione nel settore biologico e dell’agroecologia di Tp Organics e Ifoam Ue, la federazione del settore bio europeo. Le aree di ricerca individuate saranno quelle prioritarie per la presentazione dei progetti dedicati a Orizzonte Europa, il programma quadro di ricerca e innovazione dell’Ue, che dovrebbe partire nel 2021.

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COMPONENTI PER IL TRASPORTO DELLA SEMOLA E FARINA Utilizzata nel settore molitorio per il passaggio del prodotto (semola, farina etc.) viene realizzata in acciaio inox aisi 304 BA sp. 10-12/10 elettrosaldata e saldata a tig con trattamento di lucidatura esterna, nei diametri 105-120-150200-250-300 mm e nei vari componenti quali tubi, settori, settori girevoli, valvole, giunzioni.

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Used in the milling sector to convey the product (durum wheat flour, ), these items are made of 10-12/10 gauge 304 BA grade stainless steel, electrically and TIG welded and polished externally; available in 105-120-150-200-250-300 mm diameters and a range of components including tubes, fixed segments and rotatable segments, valves, splices.

COMPONENTI PER L’ASPIRAZIONE MOLITORIA COMPONENTS FOR MILLING SYSTEM Utilizzati nel settore Molitorio e Generico Industriale, vengono realizzati in Acciaio Zincato Gr.ra Z200 o a richiesta in Acciaio Inox aisi 304 2b nei spessori 6-8-10-12/10 nei vari Diametri e dimensioni sia per i prodotti standard Seven che per le richieste personalizzate da parte del Cliente.

Used in the Milling and General Industrial fields. Made from Z200 basis weight galvanised steel or, on request, AISI 304 2b stainless steel with thicknesses of 6-8-10-12/10 and various diameters and sizes for both standard Seven products and for customised productions.

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L’INDUSTRIA MANGIMISTICA IN PRIMA LINEA PER IL GREEN DEAL EUROPEO

L’

industria mangimistica rappresentata da Fefac, la Federazione europea dei produttori di mangimi, scende in campo per centrare gli obiettivi del Green Deal, il piano d’azione per l’ambiente e il clima della Commissione europea. Uno sforzo importante verso una produzione di alimenti per animali a emissioni zero, che Assalzoo (Associazione nazionale tra i produttori di alimenti zootecnici), membro di Fefac, sottoscrive con forza: «La sostenibilità - sottolinea il presidente di Assalzoo, Marcello Veronesi - è una sfida che riguarda il passato, il presente e il futuro dell’industria mangimistica. L’impegno di FEFAC e, con essa, di Assalzoo conferma come il nostro settore sia sempre più proiettato verso il progresso industriale, economico e ambientale». A livello operativo, il prossimo 4 giugno ad Anversa, nel corso del suo XXIX congresso, FEFAC adotterà la Carta della Sostenibilità dei mangimi a supporto dell’attività dell’Unione europea per un sistema di produzione alimentare sostenibile all’interno del Green Deal.

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Laws & Rules PANORAMA NORMATIVO

a cura di Tullio Pandolfi e Laura Pierandrei Italmopa

Nuovi limiti massimi per i residui di antiparassitari

S

ulla Gazzetta ufficiale dell’Unione europea L. 239 del 17 settembre 2019 è stato pubblicato il Reg. (Ue) n. 2019/1559 della Commissione del 16 settembre 2019, che modifica gli allegati II e III del Reg. (Ce) n. 396/2005 del Parlamento europeo e del Consiglio, per quanto riguarda i livelli massimi di residui di ciflufenamid, fenbuconazolo, fluquinconazolo e tembotrione in o su determinati prodotti. Sulla Gazzetta ufficiale dell’Unione europea L. 246 del 26 settembre 2019 è stato pubblicato il Reg. (Ue) n. 2019/1582 della Commissione del 25 settembre 2019. Si modificano così gli allegati II e III del Reg. (Ce) n. 396/2005 del Parlamento europeo e del Consiglio per quanto riguarda i livelli massimi di residui di imazalil in o su determinati prodotti.

In aumento le indagini dell’Usmaf sulle merci in arrivo dai Paesi extra-Ue

S

ul sito del ministero della Salute è stata pubblicata la relazione, elaborata dall’Ufficio III della Direzione generale della prevenzione sanitaria, sulle attività svolte nel 2018 dagli Uffici periferici dell’amministrazione, in particolare dagli Usmaf. Gli Uffici di sanità marittima, aerea e di frontiera esercitano, tra l’altro, attività di vigilanza transfrontaliera anche su merci destinate al consumo umano in importazione da Paesi non appartenenti all’Unione europea. Tra i prodotti oggetto dei controlli sanitari figurano gli alimenti di origine non animale. Da pagina 26 a pagina 37 della relazione è contenuta una descrizione dell’attività svolta per quanto attiene i controlli sulle merci in importazione che, da alcuni anni, rappresentano in media circa l’84% di tutte le attività svolte dagli Usmaf. Queste, nel loro complesso, mostrano una tendenza costante all’aumento nel corso del tempo, in particolare per ciò che riguarda l’attività di controllo su merci di possibile interesse sanitario, fondamentale per valutare la loro idoneità al consumo e all’uso umano. L’attività di controllo sulle merci di interesse sanitario in importazione prevede diversi livelli: documentale, su campionamento e ispettivo. Il controllo di tipo documentale viene ese-

guito sul 100% delle partite presentate per l’importazione, mentre i controlli di tipo materiale sono svolti in percentuali variabili, sulla base di specifiche norme nazionali e comunitarie, in merito a circostanze quali: segnalazioni di allerta, risultati sfavorevoli di esami di laboratorio, risultanze del controllo documentale. Il tempo medio di rilascio del provvedimento di autorizzazione all’importazione varia in relazione al tipo di controllo effettuato.

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Laws & Rules PANORAMA NORMATIVO

Agroalimentare: serve più trasparenza nella comunicazione del rischio

S

ulla Gazzetta ufficiale dell’Unione europea L. 231 del 6 settembre 2019 è stato pubblicato il Reg. (Ue) 2019/1381 del Parlamento europeo e del Consiglio del 20 giugno 2019, relativo alla trasparenza e alla sostenibilità dell’analisi del rischio dell’Unione nella filiera alimentare, che modifica i Regg. (Ce) n. 178/2002, (Ce) n. 1829/2003, (Ce) n. 1831/2003, (Ce) n. 2065/2003, (Ce) n. 1935/2004, (Ce) n. 1331/2008, (Ce) n. 1107/2009, (Ue) 2015/2283 e la Direttiva 2001/18/Ce.

viene considerata nel complesso di scarsa efficacia. Ciò ha ripercussioni sulla fiducia dei consumatori nei confronti dei risultati del processo di analisi del rischio.

Il nuovo Regolamento si è reso necessario in quanto dalla valutazione Refit - il programma della Commissione mirata a garantire che la legislazione dell’Ue offra risposte a cittadini e imprese in modo efficace ed efficiente - risulta che la comunicazione del rischio, parte essenziale del processo di analisi del rischio,

Risulta quindi indispensabile garantire una comunicazione del rischio trasparente, ininterrotta e inclusiva durante l’analisi complessiva, con la partecipazione dei responsabili della valutazione e della gestione del rischio sia dell’Unione europea che degli Stati membri. Tale comunicazione dovrebbe rendere i cittadini più fiduciosi del fatto che l’analisi del rischio è sostenuta dall’obiettivo di assicurare un livello elevato di tutela della salute umana e degli interessi dei consumatori; inoltre, dovrebbe essere in grado di contribuire a un dialogo aperto e partecipativo tra tutte le parti interessate al fine di assicurare che nel processo di analisi del rischio siano prese in considerazione la prevalenza dell’interesse pubblico e la precisione, la completezza, la trasparenza, la coerenza e la responsabilità.

Si è riscontrata anche una certa ambiguità nella percezione da parte dei cittadini circa la differenza tra pericolo e rischio; la comunicazione del rischio dovrebbe chiarire questa distinzione e, quindi, rafforzarne la comprensione da parte del pubblico.

Esempio Efsa di comunicazione del rischio sugli Ogm

Tra le varie modifiche apportate con il nuovo Regolamento, va evidenziata l’introduzione nel Reg. (Ce) n. 178/ 2002 di una nuova sezione dedicata proprio alla comunicazione del rischio. Nella sezione I bis al capo II sono stati previsti i seguenti articoli: l’8 bis delinea dettagliatamente gli obiettivi della comunicazione del rischio; l’8 ter descrive i principi generali della comunicazione del rischio; l’8 quater specifica l’adozione di un piano generale sulla comunicazione del rischio da parte della Commissione per conseguire gli obiettivi di cui all’articolo 8 bis, conformemente ai principi generali di cui all’articolo 8 ter. Va sottolineato che dal nuovo dettato normativo esce rafforzato il ruolo dell’Autorità europea per la sicurezza alimentare (Efsa). Il Reg. (Ue) 2019/1381 è entrato in vigore il 27 settembre 2019 e si applica a decorrere dal 27 marzo 2021.

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Focus on economics FOCUS ECONOMIA

Un 2019 “pallido” per il molitorio A pale 2019 for the milling sector

di Luigi Pelliccia Responsabile Ufficio Studi e Mercato di Federalimentare

The latest Mediobanca study, dedicated to the economic results of the Italian production sector, collects the economic and financial data of 2,095 large and medium-sized Italian industrial and service sector companies over the decade 2009-2018. The figures show a clear deceleration in the growth achieved in 2017. This progressive decline appeared more clearly in 2019. Some food sectors, however, have deviated from the average production performance of the industry. In particular, over the nine-month period: “homogenized preparations and dietetic foods” (+18.7%); “distillation, rectification and mixing of spirits” (+18.5%); “fresh bread and pastry products” (+9.3%); “animal feed” (+7.4%). However, the overall well-tuned economic trend in the “food and beverage” sector was not matched by a similar rhythm in the milling sector. On the contrary, with a drop in production of -1.9% over the nine-month period, it came closer to the much colder general trend of the whole industry. Therefore, this year turned out to be open-ended, despite the fact that the sectors downstream of the supply chain, such as bakery (+5.4%) and pasta (+1.4%) products, recorded an increase in production over the nine months.

L’INDAGINE MEDIOBANCA E LE PROSPETTIVE PER IL 2020 THE MEDIOBANCA SURVEY AND THE OUTLOOK FOR 2020

L’

ultimo studio Mediobanca, dedicato ai risultati economici del settore produttivo del Paese, raccoglie i dati economico-finanziari di 2.095 società industriali e terziarie italiane di grande e media dimensione, esaminate nel decennio 2009-2018. Le risultanze sono utili sia in chiave di confronto interno di filiera, sia esterno (raffrontandole con quelle emergenti da altri studi sulla redditività della catena agroalimentare). Da notare che le aziende censite da Mediobanca rappresentano il 49% del fatturato industriale, il 51% di quello manifatturiero, il 37% di quello dei trasporti e il 43% della Gdo. Sono incluse tutte le imprese italiane con più di 500 dipendenti e

circa il 20% di quelle di medie dimensioni (50-499 addetti). I dati assoluti raccolti dall’indagine sono probabilmente migliori di quelli che sarebbero potuti emergere dall’intero universo aziendale, per il fatto che il segmento preso in esame è quello medio-alto, con esclusione delle imprese piccole e micro. Ma le tendenze, essendo il campione omogeneo nel tempo, sono comunque del tutto affidabili. I numeri del 2018 fanno affiorare un’evidente decelerazione della crescita messa a segno nel 2017. Questo processo involutivo si è manifestato in modo ancora più

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Focus on economics FOCUS ECONOMIA

marcato nel 2019. E ciò aumenta il rammarico per la priorità riservata a misure di politica economica velleitariamente “equitative”, con cui un anno e mezzo fa esordì lo scorso Governo, a scapito di interventi anticiclici tempestivi e incisivi che sarebbero stati urgenti e necessari. Tale mancanza, sia per l’ulteriore deterioramento del contesto che per la scarsità di risorse residue, ha reso inevitabilmente impervio e poco impattante l’ultima manovra di bilancio.

TABELLA 1

NUMERI INDICI 2009 = 100

ANNO 2018

VARIAZIONE % 2018/2017

Bevande alcoliche e analcooliche

123,1

6,1

Caseario

105,9

1,0

Conserviero

122,8

1,5

Dolciario

104,2

5,0

Alimentari diversi

109,6

-1,8

Media aritmetica dell’industria alimentare

113,1

2,4

SETTORI

La dinamica del fatturato (TABELLA 1), nel campione di circa 200 aziende alimentari medio-grandi censito da Mediobanca, vede una crescita (media aritmetica) dell’industria alimentare del +13,1% sull’arco 2009-2018, inferiore al +22,1% della distribuzione al dettaglio, ma più alta del +7,3% del campione complessivo. Il “costo del lavoro per dipendente” riesce ad essere meno impattante per i bilanci alimentari, con un +18,3% per il food e un +19,1% per le bevande, a fronte del +24,5% del totale manifatturiero. Malgrado ciò, la “produttività per dipendente” (legata al rapporto tra valore aggiunto pro capite a prezzi costanti e variazione dei prezzi alla produzione) mostra, nel decennio, crescite del +15,5% per il food e del 40,8% per le bevande, contro il +37,8% del totale manifatturiero. Calcolando la media ponderata della produttività del “food and beverage” aggregato, questa sale del +19% circa nel periodo, che rappresenta un passo pari alla metà di quello messo a segno dall’intero universo manifatturiero. Il “margine operatiTABELLA 2

FATTURATO -

Distribuzione al dettaglio

122,1

2,2

Totale campione (2.095 imprese)

107,3

3,4

N.B.: non disponendo della composizione del campione, e quindi del “peso” dei singoli comparti alimentari, non è stato possibile calcolare correttamente la media ponderata del settore e si è ricorsi perciò, in via orientativa, alla media aritmetica

Fonte: elaborazione Federalimentare su dati Mediobanca

TENDENZE INCORAGGIANTI PER PASTA E DOLCI, MENO PER FARINE E SEMOLE vo” (TABELLA 2) del “food and beverage” cresce in modo premiante nell’ultimo decennio. Il margine lordo del settore aumenta del +13,6%, contro il +5,7% della distribuzione e il +3,2% del campione complessivo. Quello netto raggiunge il +26,3%, contro il -0,9% della distribuzione e il +4,2% del campione. Il confronto 2018/2017 evidenzia un calo diffuso e abbastanza omogeneo del margine lordo per tutti e tre gli aggregati, fra

MARGINE OPERATIVO -

il -1,0% dell’alimentare e il -2,9% della distribuzione. Più ampia la divaricazione parallela a livello di margine netto, fra il -3,1% dell’alimentare e il -9,3% della distribuzione, a fronte della stazionarietà del campione complessivo (+0,1%). Sul passo lungo, spicca la performance dei margini delle bevande, seguita a distanza dal dolciario. In negativo, si distingue invece la parallela, marcata contrazione dei margini del caseario. Mentre quelli del dolciario, seppur premianti sul passo lungo periodo, nell’ultimo biennio appaiono però i più penalizzati. Le “performance finanziarie e il ROI” (TABELLA 3) dell’industria alimentare risultano, in generale e in assoluto, ben posizionati e prevalentemente premianti nel biennio, nei confronti degli altri due aggregati (distribuzione al dettaglio e campione com-

NUMERI INDICI 2009 = 100

SETTORI

MARGINE OPERATIVO LORDO

VAR. % 2018/2017

MARGINE OPERATIVO LORDO

VAR. % 2018/2017

Bevande alcoliche e analcooliche Caseario Conserviero Dolciario Alimentari diversi Media aritmetica dell’industria alimentare Distribuzione al dettaglio Totale campione (2.095 imprese)

152,8 76,8 111,1 119,3 107,9 113,6 105,7 103,2

2,1 -4,3 6,0 -9,1 0,1 -1,0 -2,9 -1,9

182,9 72,7 125,1 136,5 114,3 126,3 99,1 104,2

0,8 -8,3 7,9 -13,0 -0,1 -3,1 -9,3 0,1

N.B.: non disponendo della composizione del campione, e quindi del “peso” dei singoli comparti alimentari, non è stato possibile calcolare correttamente la media ponderata del settore e si è ricorsi perciò, in via orientativa, alla media aritmetica

Fonte: elaborazione Federalimentare su dati Mediobanca

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Focus on economics FOCUS ECONOMIA

TABELLA 3

PERFORMANCE FINANZIARIE E ROI MARGINE OPERATIVO NETTO/VALORE AGGIUNTO

Bevande alcoliche e analcooliche Caseario Conserviero Dolciario Alimentari diversi Media aritmetica dell’industria alimentare Distribuzione al dettaglio Totale campione (2.095 imprese)

NUMERI INDICI 2009 = 100

PROVENTI FINANZIARI/ VALORE AGGIUNTO

VALORE AGGIUNTO/ CAPITALE INVESTITO

ROI (Margine operativo netto + Proventi finanziari/ Capitale investito) VAR. % 2018 2017 2018/2017

2018

2017

VAR. % 2018/2017

2018

2017

VAR. % 2018/2017

2018

2017

VAR. % 2018/2017

42,7

43,1

-0,9

5,8

7,3

-20,6

19,4

19,8

-2,0

9,4

10,0

-6,0

24,5 26,1 34,3

26,3 25,2 38,1

-6,8 3,6 -10,0

11,5 1,0 1,7

9,9 2,3 1,6

16,2 -56,5 6,2

11,4 25,1 38,1

11,6 26,6 39,8

-1,7 -5,6 -4,3

4,1 6,8 13,7

4,2 7,3 15,8

-2,4 -6,8 -13,3

25,7

26,0

-1,2

2,9

4,2

-30,9

22,7

24,6

-7,7

6,5

7,4

-12,2

30,7

31,7

-3,2

4,6

5,1

-9,8

23,3

24,5

-4,9

8,1

8,9

-9,0

11,5

12,8

-10,2

4,2

4,2

0,0

29,4

28,8

2,1

4,6

4,9

-6,1

25,9

25,8

0,4

12,4

10,3

20,4

19,9

20,5

-2,9

7,6

7,4

2,7

N.B.: non disponendo della composizione del campione, e quindi del “peso” dei singoli comparti alimentari, non è stato possibile calcolare correttamente la media ponderata del settore e si è ricorsi perciò, in via orientativa, alla media aritmetica

Fonte: elaborazione Federalimentare su dati Mediobanca

plessivo). In chiave di tendenza, invece, tutti e quattro i parametri considerati del settore si distinguono, nel 2018, per una caratteristica comune: la contrazione rispetto all’anno precedente. Per di più, queste contrazioni, con l’eccezione dell’incidenza del margine operativo sul valore aggiunto, mostra forbici marcate e penalizzanti, rispetto alla distribuzione al dettaglio e al campione complessivo. Tale fenomeno, al di là delle buone performance congiunturali manifestate dall’industria alimentare nel corso del 2019, deve far riflettere sulla sua evoluzione reddituale di fondo. Tanto più in considerazione dell’ulteriore, complicata scommessa costituita dall’impegno per il rinnovo del contratto di lavoro del settore. In questo quadro, i trend squisitamente congiunturali del 2019 hanno visto primeggiare in modo lusinghiero l’industria alimentare all’interno del ventaglio manifatturiero del Paese. Quest’ultimo ha fatto registrare, nei primi nove mesi dell’anno appena trascorso, un deludente calo medio di produzione del -1,0% sullo stesso periodo del 2018. Sui tredici macro-comparti censiti dall’Istat, solo quattro hanno

evidenziato variazioni positive: l’alimentare, che ha segnato un passo del +3,2%, a parità di giornate lavorative, nel confronto gennaio-settembre 2019/2018, seguito dai settori delle “industrie manifatturiere, riparazione e installazione di macchine e apparecchiature” (+2,8%), della “fabbricazione di computer, prodotti di elettronica e ottica” (+1,3%) e della “fabbricazione di prodotti chimici” (+0,2%). Sul versante opposto hanno fatto spicco, invece, i trend negativi delle “industrie tessili” (-4,4%) e dei “mezzi di trasporto” (-4,1%). Alcuni comparti alimentari si sono tuttavia smarcati rispetto all’andamento medio di produzione del settore. In particolare, sui nove mesi, sono emersi: i “preparati omogeneizzati e alimenti dietetici” (+18,7%); la “distillazione, rettifica e miscelatura degli alcolici” (+18,5%); il “pane e prodotti di pasticceria freschi” (+9,3%); l’“alimentazione per animali” (+7,4%); i “succhi di frutta e ortaggi” (+5,7%); la “birra” (+5,7%); la “fabbricazione di oli vegetali e animali” (+5,2%) e le “bibite analcoliche, acque minerali e altre acque in bottiglia” (+5,0%). Alla tendenza congiunturale nel complesso

bene intonata del “food and beverage”, non ha fatto riscontro un passo analogo del settore molitorio. Il quale, anzi, con un calo di produzione del -1,9% sui nove mesi, si è avvicinato al ben più freddo trend generale del totale industria. Anno, quindi, quanto meno interlocutorio per il comparto, a dispetto del fatto che i comparti a valle della filiera, come i prodotti da forno (+5,4%) e la pasta (+1,4%), sui nove mesi consuntivi di produzione risultino in crescita. Quadro simile sul fronte dell’export. Qui i dati si fermano ancora agli otto mesi del 2019, ma sono più che sufficienti per capire la tendenza dell’anno. Ebbene, mentre il “food and beverage” ha segnato un progresso del +5,3% sullo stesso periodo dell’anno precedente, il molitorio si è fermato al -2,1%. E, anche questa volta, a dispetto del fatto che il dolciario (+8,2%) e la pasta (+5,0%) abbiano, in parallelo, fatto registrare buoni progressi sui mercati internazionali. Ci riserviamo però di approfondire i consuntivi 2019 del molitorio, con dati completi e ancora più aggiornati, al prossimo appuntamento. Luigi Pelliccia

January GENNAIO 2020

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GESTIONE DEI PARASSITI Pest management

Le soluzioni per il controllo degli infestanti dei cereali Current possibilities for cereal pest control

The interrelationships in international food trade have led to an increasingly frequent spread of pests; from production to transport, storage, and finally to the food industry and even to consumers - pests have got significant amounts

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GENNAIO 2020 January

of food available to multiply. There is therefore a clear need to defend cereals. Several monitoring systems are currently available, both for the so-called “flying� insects, i.e. Lepidoptera, and for species nested on cereal heaps (Coleoptera in

particular). Among these, probe traps are considered particularly interesting, as they are effective because pests exploit aerated interstitial spaces to nest. These probes have been used for a long time in several countries


Pest management GESTIONE DEI PARASSITI

DAI GAS ALLE POLVERI DISIDRATANTI: ECCO COME PROTEGGERE LA QUALITÀ DELLE DERRATE di Luciano Süss già prof. Ordinario Università di Milano

producing and storing cereals (Usa, Canada, Australia), but they are little or not at all known in Italy. When an infestation is detected, it is necessary to implement a specific pest control; in this regard,

SUGGESTIONS ABOUT HOW TO ENSURE THE QUALITY OF YOUR FOODSTUFFS

different solutions are available according to needs and possibilities. Let us take a couple of them. Hydrogen phosphate or phosphine has been used for fumigation for decades, especially during long

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e interrelazioni nel commercio internazionale delle derrate hanno portato a una sempre più frequente diffusione di organismi infestanti; dalla produzione al trasporto, all’immagazzinamento, fino alle industrie alimentari e, addirittura, al consumatore, gli insetti infestanti le derrate hanno avuto a disposizione quantità di cibo davvero molto rilevanti per moltiplicarsi. Volendo limitarsi esclusivamente agli insetti responsabili di attacchi parassitari sui cereali, decine di Coleotteri e alcuni Lepidotteri sono responsabili di contaminazioni e di perdite di prodotto. Tra i Coleotteri si evidenziano in particolare i Sitophilus, noti da tempo immemore come “punteruoli dei cereali”; basti ricordare che tra i cereali carbonizzati rinvenuti nel corso degli scavi di Ercolano, conseguenti alla famosa eruzione

journeys by sea, by river or on barges. At present, insect strains resistant to this toxic gas are known and increasingly frequent. An alternative technique is the use of CO2. Or else refrigerator storage and inert powders.

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Un’azienda che da tre generazioni porta avanti una passione autentica dedicata alla ricerca delle soluzioni piÚ innovative. Forti del nostro passato, progettiamo il futuro con l’obiettivo di avere sempre le risposte migliori per il nostro settore. Noi che dal 1937 costruiamo unicamente macchine per la pasta.


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Sitophilus granarius (sopra) e i suoi effetti sulla pasta (sotto) Rhyzopertha dominica (sopra) e conseguenze sul prodotto (sotto)

del Vesuvio del 79 d.C., vennero trovati dei Sitofili infestanti i cereali. Oggi però i loro attacchi si estendono anche alla pasta alimentare, con evidenti e relative conseguenze sia in Italia che per le nostre esportazioni di questo prodotto. Analogamente, Rhyzopertha dominica, il “cappuccino dei cereali” giunto in Italia nel 1938, a testimonianza della diffusione pressoché planetaria degli infestanti dei cereali, è attualmente da considerare come specie cosmopolita. A tal proposito, non possiamo dimenticare Prostephanus truncatus, che dopo essersi diffuso soprattutto in Africa equatoriale dal Centro America (suo areale di origine), infestante in particolare delle cariossidi di mais, si è adattato ai nuovi areali in cui era stata estesa la coltivazione di cereale; ora viene considerato a rischio di introduzione anche in Europa. Se i Coleotteri sopra citati sono in grado di attaccare direttamente le cariossidi, altri, detriticoli, sfruttano l’attività “primaria” di queste specie per svilupparsi. Stiamo par-

lando dei Silvani (Oryzaephilus spp., Tribolium spp.), i più frequenti responsabili di tali attacchi. Non si deve inoltre dimenticare l’attività di Trogoderma granarium, a volte intercettato ma presente, in particolare, grazie a navi non adeguatamene disinfestate. Gli attacchi parassitari provocati dal Trogoderma e da altri consimili Dermestidi sono veramente impressionanti nei Paesi tropicali e subtropicali di origine. Viene considerato come una delle cento specie più dannose a livello mondiale. Al di là degli attacchi diretti, la contaminazione delle derrate a causa delle hastisetae proprie di questi insetti determina allergie e dermatiti anche molto gravi.

Trappole a sonda È quindi evidente l’esigenza di difendere i cereali. Attualmente sono disponibili diversi sistemi di monitoraggio sia per gli insetti cosiddetti “volanti”, ovvero i Lepi-

GLI SITOPHILUS GRANARIUS SONO NOTI COME I “PUNTERUOLI DEI CEREALI” dotteri, sia per specie annidate sui cumuli di cereali (in particolare Coleotteri). Tra questi si ritengono particolarmente interessanti le trappole a sonda, che risultano efficaci in quanto gli infestanti presenti sfruttano gli spazi interstiziali areati per annidarsi. Le trappole a sonda sono da tempo impiegate in diversi Paesi produttori e stoccatori di cereali (Usa, Canada, Australia), ma poco o affatto conosciute in Italia. Eppure siamo anche noi importanti produttori e stoccatori di cereali! Nel momento in cui viene rilevata un’infestazione, è necessario attuare una specifica lotta antiparassitaria e, a tal proposito, oggi sono disponibili diverse solu-

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Tra i cereali carbonizzati rinvenuti nel corso degli scavi di Ercolano, sono stati trovati dei Sitofili infestanti i cereali

dell’infestante, quasi fosse una “nuova specie”, e il rischio di elevare la dose di impiego della fosfina stessa, fino a lasciare nella partita di cereali trattati residui dello stesso prodotto assolutamente incompatibili tra loro.

zioni, applicabili a seconda delle esigenze e delle possibilità. Di seguito ne consideriamo alcune nel dettaglio.

La fosfina L’idrogeno fosforato o fosfina è utilizzato da decenni per disinfestare, in particolare, i cereali durante i lunghi viaggi su nave via mare o su chiatte via fiume. Attualmente sono noti e sempre più frequenti casi di ceppi di insetti resistenti a questo gas tossico. Si deve purtroppo registrare che solo raramente si ha cognizione di tale fenomeno, con la prevedibile conseguenza di un continuo sviluppo

È EVIDENTE L’ESIGENZA DI DIFENDERE I CEREALI

Trogoderma granarium (sopra, la larva)

Oryzaephilus surinamensis (a sinistra) e i suoi effetti sul pane (a destra)

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…where quality is measured.

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Trappola per il monitoriaggio a feromone sessuale per i Lepidotteri

L’anidride carbonica Una tecnica alternativa è l’utilizzo di CO2. In realtà, questa metodica veniva già applicata, forse inconsciamente, in tempi molto lontani. Nel “granaio d’Italia”, le Puglie, dove i Punteruoli erano presenti, la conservazione dei cereali era affidata alle “fosse del grano”, di cui oltre 600 si rinvengono tuttora a Cerignola (Fg). Tappate in superficie, considerando che le cariossidi presentano comunque un’attività respiratoria, ecco che i Sitofili, per sfuggire alla CO2, si portavano verso l’esterno, dove ancora oggi si possono trovare pressoché fossilizzati nei bordi delle fosse stesse. Oggi, sili verticali a CO2, così come lo stoccaggio in silos orizzontali, i cosiddetti silo bags, sono basati sullo stesso principio e utilizzati anche nel nostro Paese per la conservazione dei cereali biologici.

La frigo conservazione Ma la difesa dei cereali ha richiesto ulteriori metodi applicativi. In particolare, si ricorda la frigo conservazione, idonea a

ostacolare lo sviluppo degli insetti. È però evidente che nel momento in cui termina il processo di raffreddamento, per gli insetti presenti è come il ritorno della primavera: infatti, possono riprendere i loro attacchi che si evidenzieranno durante la macinazione, caratterizzando semole e farine con un numero di frammenti non accettabile.

Le polveri inerti Esistono anche altre soluzioni di difesa antiparassitaria, come l’uso di polveri inerti (zeoliti, bentoniti). Suggerita da tempo in quanto determina abrasioni della cuticola degli insetti, con conseguente disidratazione, si tratta di una metodica utilizzata in particolare nei magazzini piani, dove le polveri sono distribuite in superficie allo scopo di disidratare quegli insetti che tendono a sfuggire dal cumulo del cereale. Le polveri inerti risultano particolarmente impiegate in Australia e dove tale metodo di conservazione dei cereali è già ampiamente utilizzato. Infine, un breve cenno alla lotta biologi-

Trappola per il monitoriaggio a feromoni di aggregazione per i Coleotteri

NEL MOMENTO IN CUI SI RILEVA UN’INFESTAZIONE È NECESSARIO ATTUARE UNA SPECIFICA LOTTA ANTIPARASSITARIA ca. Diverse sono le specie attive, parassitoidi in particolare delle larve degli infestanti, alcune ormai allevate in laboratori specializzati e commercializzate. L’efficacia del metodo è certa, sebbene il controllo si esplichi in tempi piuttosto lunghi e risulti necessaria un’elevata professionalità nell’applicazione. D’altra parte la difesa dei cereali richiede sempre, qualunque opzione venga presa in considerazione ed attuata, una sicura e costante professionalità. Luciano Süss Relazione presentata al convegno Anid Bologna, novembre 2019

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MATERIE PRIME Raw materials

Qualità del grano duro nell’annata agraria 2018-2019 Durum wheat 2018-2019 quality

CREA-IT of Rome coordinates the national durum wheat networks carried out with aim to provide information about qualitative and quantitative traits of durum wheat cultivars, in collaboration with national agencies, universities and seed companies. National conventional durum wheat network trials 2018-19: field trials are kept in 31 locations, grouped into six macro-areas: Sicily (4 fields), Sardinia (3), Southern Italy (7),

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Adriatic-Central Italy (4), TyrrhenianCentral Italy (7) and Northern Italy (6); 38 cultivars were evaluated, 22 tested in all environments. For each macro-area, the main average results by locations and varieties are presented. National organic durum wheat network trials 2018-19: the comparison tests were carried out in 7 fields, located in 6 regions (Sicily, Sardinia, Apulia, Tuscany and Marche). The same 19 varieties were tested in all the fields. The main

average results by locations and varieties are presented. Qualitative monitoring of durum wheat farm production in Molise: in 2018-19, 61 samples of durum wheat were collected in representative farms of Molise, according to a plane designed by CREA-IT in Rome. The results show a high protein content (average of 14.1% and all varieties above 13%) and an excellent test weight (average of 80.6 kg/hL).


Raw materials MATERIE PRIME

SINTESI DEI RISULTATI DELLE RETI VARIETALI E DEL MONITORAGGIO AZIENDALE RESULTS OF NATIONAL NETWORK TRIALS AND OF FARM PRODUCTION QUALITY Coordinamento:

Fabrizio Quaranta*

Consiglio per la Ricerca in Agricoltura e l’Analisi dell’Economia Agraria (CREA-IT), Centro di Ricerca Ingegneria e Trasformazioni agroalimentari - Sede di Roma

*Gli autori sono riportati nella tabella a pagina 61

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a filiera grano duro-pasta è strategica per la nostra economia sia dal punto di vista agricolo che di salvaguardia territoriale, sia da quello dell’industria agroalimentare della pasta, passaporto-immagine del Paese simbolo della dieta mediterranea. Permanendo però la disincentivante bassa redditività della coltura, la superficie seminata quest’anno a frumento duro è ulteriormente diminuita, scendendo al di sotto di 1.200.000 ettari, con una contrazione di circa il 30% rispetto alle superfici utilizzate nei decenni passati (dati Istat). Per tale motivo, la produzione nazionale, pur in presenza di un andamento climatico nel complesso favorevole, anche quest’anno non ha superato di molto i 4 milioni di tonnellate, in linea con il trend degli ultimi anni (dati Istat). Ma, anche grazie al crescente apprezzamento della pasta sui mercati esteri, molini e pastifici hanno bisogno annualmente di volumi di granella ben superiori (5,7 milioni di tonnellate, secondo Italmopa) e ciò determina un inevitabile import di materia prima. La diminuzione delle quotazioni internazionali della granella, legata alla globalizzazione dei mercati, non permette ormai da troppo tempo prezzi remunerativi, spesso neanche dei costi di produzione. Il permanere di ingenti quantitativi di stock sul mercato internazionale non fa sperare in aumenti significativi e duraturi almeno a breve scadenza, anche se il grano duro, a differenza del tenero, è coltivato in poche aree del pianeta e il prezzo risente facilmente di forti sbalzi della produzione, come sta accadendo in queste settimane con un imprevisto rialzo dovuto al maltempo in Canada. Ma

l’aleatorietà delle quotazioni genera un diffuso malcontento che spesso prende la scorciatoia della strumentale demonizzazione del grano d’importazione o presta il fianco a bufale antiscientifiche che tendono a screditare i risultati raggiunti nelle varietà moderne con l’innovazione tecnologica e il miglioramento genetico. Sarebbe invece opportuno ricercare soluzioni tecniche, associative e accordi di filiera mirati all’ottenimento di grosse partite di qualità elevata e omogenea, staccandosi dal concetto di commodities e concordando prezzi adeguati a favore di chi fa qualità, grazie anche all’individuazione e all’impiego diffuso e organizzato di nuove varietà capaci di rese significative, anche in presenza di stress biotici e abiotici, e con un profilo qualitativo adatto all’ottenimento di paste di alta qualità.

Valorizzare la filiera Per valorizzare la filiera del grano duro italiano non va pertanto trascurata la formulazione e il continuo aggiornamento di liste di orientamento varietale attraverso la Rete nazionale di confronto varietale. I potenziali ampi margini di crescita per il settore primario nazionale, al servizio e al traino delle grandi performance industriali e commerciali delle imprese della trasformazione, sono possibili se si ottimizzano stabilmente i parametri qualitativi e igienico-sanitari delle produzioni e si lavora alacremente a una maggiore concentrazione dell’offerta. La Rete nazionale di confronto varietale del grano duro, realizzata mediante prove svolte con protocolli comuni in ambienti rap-

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Raw materials MATERIE PRIME

TABELLA 1

VALORI MEDI DELLA STAGIONE 2018-2019 E DEL QUINQUENNIO 2014-2018 NEI DIVERSI AREALI ANNO/ SICILIA SARDEGNA POLIENNIO 4* 3*

CARATTERI Produzione (t/ha) Proteine (% s.s.) Peso ettolitrico (kg/hL) Peso 1000 cariossidi (g)

2019 2014-2018 2019 2014-2018 2019 2014-2018 2019 2014-2018

4,62 4,29 12,3 13,9 80,7 78,8 43,3 40,4

5,84 5,76 12,1 13,1 85,0 80,6 53,1 41,8

Differenze dei valori dell’annata rispetto al poliennio:

presentativi delle diverse regioni, permette di acquisire e divulgare in maniera tempestiva le caratteristiche produttive, qualitative e di sensibilità alle principali fitopatie di numerose cultivar, per valutare il loro adattamento nei diversi areali anche al variare dell’andamento climatico negli anni. Ciò assicura un’informazione indipendente e su scala nazionale utile agli agricoltori nella scelta della cultivar più idonea, di supporto al ricambio varietale e in grado di assecondare le richieste di produttori e trasformatori e quindi, alla fine, dei consumatori. Con l’obiettivo di rispondere a queste premesse, anche nella stagione 2018-19 il Centro di Ricerca Ingegneria e Trasformazioni agroalimentari - Sede di Roma (ex Istituto Sperimentale per la Cerealicoltura) afferente al CREA - Consiglio per la Ricerca in Agricoltura e l’Analisi dell’Economia Agraria, ha curato lo svolgimento della 46a Rete nazionale di confronto tra varietà di frumento duro, in collaborazione con numerose istituzioni pubbliche e private. Questa sperimentazione collegiale di campo, effettuata con protocolli e genotipi comuni, è finalizzata a fornire informazioni tempestive sulle reali caratteristiche quanti-qualitative nei diversi ambienti di coltivazione delle varietà proposte dal mercato. In molte aziende agrarie, soprattutto del sud e delle isole, nel pur comprensibile ma velleitario tentativo di contenere i costi di produzione, si ricorre sempre più massicciamente alla risemina della vecchia semente aziendale. Questo comporta l’inevitabile decadimento della resa e delle caratteristiche qualitative, che rischia di rendere le produzioni meno ri-

TABELLA 2

SUD peninsulare 7* 4,18 4,30 13,6 13,2 79,7 80,2 44,7 44,9

positive

negative

CENTRO TIRRENICO 7* 5,48 4,43 13,4 13,7 79,8 78,8 44,1 45,7

CENTRO ADRIATICO 4* 6,20 6,27 14,7 13,3 80,3 80,4 42,6 46,1

NORD 6* 6,32 6,52 14,9 13,4 76,8 78,9 44,8 50,6

*Numero dei campi di prova

VALORI MEDI DEI PRINCIPALI CARATTERI PER LE 30 CULTIVAR IN PROVA NEL 2018-2019 NELL’AREALE NORD

VARIETÀ

Produzione (t/ha)

Indice di resa

Casteldoux Platone RGT Anvergur Antalis Odisseo Heraklion Nuraghe Augusto Core Monastir Svevo LG Anubis Tito Flavio Daurur Furio Camillo Caboto RGT Aventadur Idefix SY Atlante Giulio Solstizio Estate Obelix Claudio Marakas Marco Aurelio Ettore Saragolla RGT Rangodur Iride Simeto Media

7,39 7,22 7,20 6,89 6,84 6,66 6,64 6,63 6,63 6,59 6,58 6,50 6,43 6,43 6,38 6,31 6,30 6,28 6,23 6,20 6,17 6,13 6,01 6,01 5,82 5,78 5,57 5,50 5,35 5,05 6,32

117 114 114 109 108 105 105 105 105 104 104 103 102 102 101 100 100 99 98 98 98 97 95 95 92 91 88 87 85 80 100

Campi con indice ≥100 (n.) 6 6 6 5 4 5 5 5 4 5 5 4 4 3 4 2 4 3 2 2 3 4 2 2 1 1 0 0 0 0

Peso Proteine ettolitrico (% s.s.) (kg/hL) 75,4 80,2 74,6 78,6 77,8 74,0 78,2 78,0 77,2 75,8 78,1 76,9 76,3 77,7 78,3 77,6 75,9 74,9 77,6 77,4 74,3 76,7 79,3 78,4 75,0 79,0 73,7 76,3 76,4 73,4 76,8

14,2 14,7 14,3 14,4 14,4 14,5 14,5 14,1 14,4 14,9 16,2 14,0 14,4 14,1 15,3 15,3 15,1 14,9 14,9 14,9 14,4 15,0 15,4 15,8 15,9 15,5 15,2 15,5 14,9 16,0 14,9

In rosso le varietà al primo anno di prova

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Raw materials MATERIE PRIME

spondenti alle richieste dall’industria di trasformazione, con conseguente deprezzamento delle produzioni nazionali e l’impossibilità di assicurarne la tracciabilità; ciò apre la strada a un possibile maggiore ricorso a importazioni di granelle con caratteristiche più omogenee.

Semente certificata Nel 2018 il quantitativo di semente certificata è stato pari a 151 mila tonnellate, con un’ulteriore diminuzione del 10% rispetto all’anno precedente e praticamente dimezzato rispetto al 2008. Il dato conferma il trend negativo costante registrato negli ultimi anni, che ha portato i livelli di seme certificato molto vicino ai valori minimi raggiunti nel 2010, quando venne eliminato l’obbligo di usare sementi certificate per le semine (fonte: Centro Difesa e Certificazione del CREA-già ENSE). Tra le prime 10 varietà, Antalis si conferma la cultivar con la maggiore quantità di semente certificata (oltre il 9% del totale) e l’unica a mostrare anche un deciso aumento rispetto alla stagione precedente. A seguire, Iride (6%, che conferma un andamento decrescente), Marco Aurelio (5,4), Odisseo (5%), entrambe sugli stessi livelli del 2017, e Saragolla (in calo di oltre 1 punto), mentre modesti aumenti sono stati registrati per Core, Achille e Tirex. Da segnalare il rapido progresso di Maestà, attualmente al 2,8% del mercato, pari a circa 4.200 tonnellate di semente certificata.

La rete convenzionale Nell’annata agraria 2018-19 sono stati realizzati 31 campi di confronto tra varietà di frumento duro, dislocati in 14 regioni, raggruppate in 6 areali: Sicilia (4 campi), Sardegna (3), Sud peninsulare (7), Marche-Versante adriatico dell’Italia centrale (4), Versante tirrenico dell’Italia centrale (7) e Nord (6). Le varietà complessivamente saggiate sono state 38, di cui 22 provate in tutti i campi, 8 comuni nei tre areali del Centro-Nord (versante tirrenico e adriatico dell’Italia centrale e Nord), 5 presenti solo nei tre areali del Sud-Isole (Sud peninsulare, Sicilia e Sardegna), 3 solo al Sud e Sicilia. Le varietà in prova per il primo anno sono state 12:

Caboto, Idefix, LG Anubis, Nuraghe, RGT Aventadur e SY Atlante presenti in tutti i campi; Beltorax e SY Nilo negli areali Sud-Isole; Brigante solo nel Sud e in Sicilia; Heraklion, RGT Anvergur e RGT Rangodur nei tre areali del Centro-Nord. Per quanto riguarda l’andamento meteorologico, nella stagione 2018-19 il totale delle precipitazioni è rimasto in linea con i valori di lungo periodo, se non leggermente superiore, mentre la loro distribuzione si è concentrata principalmente in tre periodi: in autunno; tra fine gennaio e metà febbraio, mese caratterizzato anche da un rialzo termico con temperature decisamente sopra la norma; tra metà aprile e per tutto il mese di maggio, con piogge prolungate e intense associate a TABELLA 3

una sensibile riduzione delle temperature. La granigione e la maturazione sono avvenute in un clima caldo e asciutto.

Annate a confronto Nella TABELLA 1 (pag. 43) sono riportati i valori medi di produzione, tenore proteico, peso ettolitrico e peso 1.000 cariossidi ottenuti quest’anno nei 6 areali a confronto con le medie del quinquennio 2014-2018. Le rese medie dei diversi areali hanno superato le 4 t/ha, variando da un minimo di 4,18 t/ha ottenuto nel Sud peninsulare, a un massimo di 6,32 t/ha nell’areale Nord. Nel Centro tirrenico (5,48 t/ ha) è stato registrato il maggiore incre-

VALORI MEDI DEI PRINCIPALI CARATTERI PER LE 30 CULTIVAR IN PROVA NEL 2018-2019 NELL’AREALE CENTRO-TIRRENO

VARIETÀ

Produzione (t/ha)

Indice di resa

Claudio LG Anubis Heraklion Casteldoux Iride Idefix Daurur Marakas Antalis Nuraghe Tito Flavio SY Atlante Monastir RGT Anvergur RGT Rangodur Furio Camillo Platone Caboto Core Obelix Odisseo Solstizio Estate RGT Aventadur Svevo Marco Aurelio Ettore Saragolla Giulio Augusto Simeto Media

6,33 6,30 6,10 6,00 5,87 5,80 5,78 5,76 5,75 5,69 5,68 5,65 5,64 5,63 5,55 5,50 5,47 5,37 5,35 5,33 5,17 5,16 5,16 5,07 5,04 5,02 4,93 4,90 4,75 4,72 5,48

116 115 111 110 107 106 105 105 105 104 104 103 103 103 101 100 100 98 98 97 94 94 94 93 92 92 90 89 87 86 100

Campi con indice ≥100 (n.) 6 7 7 6 5 6 4 5 5 4 5 3 5 5 4 2 3 3 3 2 2 3 1 2 3 2 2 1 1 0

Peso Proteine ettolitrico (% s.s.) (kg/hL) 83,1 13,7 80,3 13,2 77,7 12,8 78,7 12,7 81,0 12,9 78,5 13,2 80,5 12,5 80,9 13,8 82,3 13,4 81,7 13,7 78,3 12,9 82,4 13,4 78,3 13,1 78,0 12,8 79,8 13,7 82,7 13,6 81,5 13,2 80,1 14,1 80,2 13,5 80,0 13,6 78,7 13,1 76,8 13,2 78,4 13,6 79,8 14,4 75,8 14,3 82,6 13,8 77,1 13,3 80,9 13,5 79,4 12,9 77,4 14,5 79,8 13,4

In rosso le varietà al primo anno di prova

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Le inefficienze nella gestione degli ordini e della rete vendita possono costare molto care alle aziende Quante volte è successo di dover sopperire ad errori causati dalla ricezione incompleta degli ordini? Nelle aziende la corretta gestione degli ordini è fondamentale per garantire che i clienti siano soddisfatti e continuino a servirsi, traducendo il tutto in fatturato essenziale per la prosperità di qualsiasi attività. Le inefficienze spesso sono causate da errori di trascrizione, ordini incompleti o caricati a sistema nel modo sbagliato, prodotti non presenti a magazzino, scadenze non rispettate, clienti insolventi, promozioni complesse non valutate correttamente. Gli errori generano confusione, rallentamenti, clienti insoddisfatti e risorse sprecate. Adottare un metodo evoluto per la gestione della forza vendita oltre che evitare errori elimina una reazione a catena che sarebbe molto dannosa sia all’azienda che alle persone coinvolte. Gestire un progetto di sales force automation richiede una conoscenza approfondita delle dinamiche aziendali a tutto tondo unita a una conoscenza informatica/tecnologica per essere sempre certi di poter usufruire delle ultime tecnologie disponibili. Affidarsi a professionisti è fondamentale per non imbattersi in progetti arenati o mal funzionanti e per essere certi di cavalcare i cambiamenti in atto a livello mondiale e non a subirli.


Raw materials MATERIE PRIME

mento delle rese (+24% rispetto al poliennio di riferimento); aumenti delle produzioni medie sono stati registrati anche in Sicilia (+7,7%) e in Sardegna (+1,4%). Negli altri areali, invece, le diminuzioni hanno oscillato tra l’1 e il 3%, anche se le rese medie più alte dell’annata sono state rilevate nelle Marche (6,20 t/ha) e, appunto, al Nord (6,32 t/ha). Negli stessi areali è stato registrato un aumento del tenore proteico della granella rispetto al poliennio, sensibilmente maggiore nelle Marche (14,7% contro 13,3% del poliennio) e al Nord (14,9% contro 13,4%), valori di particolare rilevanza perché associati a rese elevate. Più contenuto l’aumento di proteine al Sud (13,6% contro 13,2%). Lievemente diminuito in Centro tirrenico (13,4% contro 13,7%), mentre i valori registrati nelle Isole sono risultati particolarmente bassi (di poco superiori al 12%), con decrementi rispetto al dato di lungo periodo di 1,6 punti percentuali di proteina in Sicilia e di 1 punto in Sardegna. L’andamento delle precipitazioni di quest’anno ha determinato un sensibile aumento del peso ettolitrico in Sardegna (85 kg/hL contro 80,6 kg/hL del poliennio) e anche, in misura minore, in Sicilia (+1,9 kg/hL), dove la media è stata di 80,7 kg/hL, e nel Centro tirreno (+1 kg/hL e media 79,8 kg/hL, di poco inferiore alla I classe UNI); nelle Marche il peso ettolitrico (80,3 kg/hL) è rimasto simile al valore di lungo periodo; al Sud la contrazione è risultata modesta (-0,5 kg/hL, con una media di 79,7 kg/hL), con un valore particolarmente basso della località della Basilicata; più marcato il calo al Nord (oltre 2 kg/hL in meno, con una media di 76,8 kg/hL), anche se con una notevole differenza tra le località dell’areale. Il peso delle 1000 cariossidi è diminuito in tutti gli areali peninsulari con valori compresi tra i 0,2 g del Sud e i 5,8 g del Nord e medie tra 42,6 e 44,8 g. Gli incrementi sono stati registrati nelle Isole: in Sicilia la media si è attestata a 43,3 g (+2,9 g) e in Sardegna a 53,1 g, con un aumento rispetto alla norma di oltre 11 g.

AREALE NORD Nell’Areale Nord (TABELLA 2, pag. 43) la resa media (6,32 t/ha) è stata lievemente

TABELLA 4

VALORI MEDI DEI PRINCIPALI CARATTERI PER LE 30 CULTIVAR IN PROVA NEL 2018-2019 NELL’AREALE CENTRO VERSANTE ADRIATICO (MARCHE)

VARIETÀ

Produzione (t/ha)

Indice di resa

Casteldoux RGT Anvergur LG Anubis Augusto Caboto Platone Odisseo Nuraghe Antalis Claudio Heraklion Idefix Tito Flavio Giulio Daurur Marakas Monastir Core Marco Aurelio Furio Camillo Obelix Svevo Ettore SY Atlante Saragolla Iride Solstizio Estate RGT Aventadur RGT Rangodur Simeto Media

7,31 7,15 6,98 6,76 6,73 6,72 6,55 6,54 6,42 6,32 6,30 6,29 6,27 6,27 6,24 6,22 6,17 6,16 6,10 6,05 6,04 5,99 5,82 5,82 5,67 5,59 5,58 5,56 5,25 5,16 6,20

118 115 113 109 109 108 106 106 104 102 102 101 101 101 101 100 100 99 98 98 97 97 94 94 92 90 90 90 85 83 100

Campi con indice ≥100 (n.) 4 4 4 4 4 4 3 4 3 3 3 2 3 2 2 2 2 2 2 1 1 2 1 1 1 0 0 0 0 0

Peso Proteine ettolitrico (% s.s.) (kg/hL) 79,8 13,6 77,9 13,7 79,9 13,8 82,7 13,9 82,7 14,8 83,5 14,3 81,3 14,3 82,7 13,8 82,0 14,3 83,9 14,7 76,6 14,1 78,1 14,9 78,2 13,8 81,0 14,7 80,5 14,9 81,5 15,2 78,7 14,3 81,0 14,7 78,3 15,9 82,6 15,1 81,1 14,8 80,3 16,3 83,6 14,9 82,0 14,8 77,8 14,5 79,5 15,0 76,8 14,3 78,5 14,9 79,0 15,3 76,4 16,0 80,3 14,7

In rosso le varietà al primo anno di prova

inferiore al valore poliennale (6,52 t/ha) a causa delle produzioni particolarmente basse ottenute nella prova della località friulana (3,71 t/ha); negli altri campi la resa media è variata da un massimo di 7,70 t/ha a Voghera e un minimo di 6,06 t/ha ad Argelato. Ai primi posti della graduatoria produttiva, con rese medie superiori a 7 t/ha e indici di resa maggiori o uguali a 100 in tutti e 6 i campi di prova, si sono collocate tre varietà di recente costituzione: Casteldoux (7,39 t/ha; indice 117) e Platone (7,22 t/ha; indice 114), che confermano i buoni risultati della passata stagione, oltre a RGT Anvergur (7,20 t/ ha; indice 114), al primo anno di valuta-

zione. Buone anche le performance di Antalis, Odisseo, Augusto, Core e delle nuove costituzioni Heraklion e Nuraghe, con indici tra 105 e 109 e media superata in 4-5 prove. Decisamente superiore a quello osservato nel poliennio è stato il contenuto proteico della granella (14,9 % rispetto a 13,4%), con oscillazioni tra località comprese tra il 16,2% di Argelato e il 13,9% di Ceregnano; anche quest’anno a Voghera sono stati registrati valori di proteine e resa superiori alle medie di areale (15,8% e 7,70 t/ha). Il tenore proteico più elevato è stato mostrato da Svevo (16,2%), che ha associato anche un buon indice di resa (104);

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PAD. 11 - STAND H5

essiccazione e compostaggio drying and composting plants

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con alti valori di proteina (tra 16 e 15,4%) seguono varietà caratterizzate invece da rese molto più basse quali Simeto, Marco Aurelio, Marakas, la novità RGT Rangodur, Ettore e Claudio. Per proteina e produzione superiori alle medie va segnalata la cultivar Furio Camillo (proteina 15,3%; indice di resa 101). Buon equilibrio produzione/proteina per le varietà al primo anno di prova: Caboto (15,3%; 100), RGT Aventadur (15,1%; 100), Idefix (14,9%; 99), e per Monastir (14,9%; 104) e Platone (14,7%; 114), quest’ultima caratterizzata anche da bassa tendenza alla bianconatura delle cariossidi. Ben 20 delle 30 varietà presentavano livelli proteici ≥ 14,5%, rientrando quindi nella I classe di qualità secondo le norTABELLA 5

me UNI, e tutte le restanti 10 erano sopra al 14%. Il peso ettolitrico medio dell’areale Nord, pari a 76,8 kg/hL, è risultato anche quest’anno inferiore alla media poliennale ma con notevoli differenze tra le località: valori superiori a 80 kg/hL sono stati registrati a Conselice (84 kg/hL) e Voghera (80,6 kg/hL), inferiori a 78 kg/hL (II classe di qualità UNI) ad Argelato (77,5 kg/hL) e, soprattutto, a Fiume Veneto (65,5 kg/hL). Tra le varietà, solo Platone (80,2 kg/hL) ha superato la soglia della I classe di qualità UNI, associando anche un indice di 114 e confermando questa sua caratteristica. Per valori compresi tra 79,3 e 78,1 kg/hL si sono distinte Claudio e Et-

VALORI MEDI DEI PRINCIPALI CARATTERI PER LE 30 CULTIVAR IN PROVA NEL 2018-2019 NELL’AREALE SUD PENINSULARE

VARIETÀ

Produzione (t/ha)

Indice di resa

Beltorax Egeo Furio Camillo Claudio Ramirez Tito Flavio Brigante Caboto LG Anubis Marakas Core RGT Aventadur Saragolla Antalis Iride SY Atlante Svevo Monastir Nuraghe SY Nilo Marco Aurelio Odisseo Alemanno Aureo Ettore Idefix Simeto Giulio Platone Teodorico Media

5,29 4,78 4,76 4,74 4,60 4,44 4,40 4,38 4,37 4,32 4,32 4,31 4,30 4,25 4,23 4,18 4,15 4,14 4,11 4,09 4,05 3,95 3,88 3,84 3,79 3,76 3,73 3,60 3,48 3,28 4,18

126 114 114 113 110 106 105 105 105 103 103 103 103 102 101 100 99 99 98 98 97 94 93 92 91 90 89 86 83 78 100

Campi con indice ≥100 (n.) 7 7 5 7 6 5 4 4 4 4 3 5 4 4 3 5 3 4 3 2 5 3 1 2 1 0 1 1 0 0

In rosso le varietà al primo anno di prova

Peso Proteine ettolitrico (% s.s.) (kg/hL) 81,4 12,8 82,4 13,8 83,1 13,5 82,9 13,3 78,5 12,7 77,1 12,8 81,0 13,1 79,8 13,9 79,3 13,5 80,5 14,0 79,8 13,4 78,3 13,6 76,9 12,7 81,0 13,6 80,1 12,9 81,7 13,6 80,3 14,9 78,3 13,5 80,7 13,7 78,4 13,3 76,5 14,3 78,0 13,6 79,5 13,6 80,4 15,3 82,1 13,7 76,4 13,3 77,8 15,1 79,4 14,0 80,2 13,7 78,4 13,2 79,7 13,6

tore (che si confermano per questo carattere), Antalis (indice 109), Marakas, Furio Camillo (101), la novità Nuraghe (105) e Svevo (104). Anche quest’anno il valore più basso, pari a 73,4 kg/hL, è stato ottenuto da Simeto. La bianconatura delle cariossidi è stata rilevata in due sole località: Conselice (media 7%) e Voghera (2,1%). Saragolla conferma una maggior tendenza alla bianconatura (media 12,8%) mentre, al contrario, Platone e Marco Aurelio hanno evidenziato i valori più bassi (1,3%).

VERSANTE TIRRENICO ITALIA CENTRALE Nel versante tirrenico dell’Italia centrale (TABELLA 3, pag. 45) la produzione media, pari a 5,48 t/ha, è risultata superiore di oltre 1 t rispetto a quella del poliennio di riferimento. Molto simile nella media tra le due regioni, ma alquanto diversificata tra le località, con estremi compresi tra le 6,92 t/ha di Marciano (superiore di 2,7 t rispetto alla norma) e le 4,27 t/ha di Barbaruta (in linea con i dati poliennali). La lungamente collaudata Claudio ha mostrato la resa maggiore (6,33 t/ha, indice di 116 e media superata in 6 prove su 7), precedendo le novità LG Anubis (6,30 t/ha, indice di 115) e Heraklion (6,10 t/ha e indice di 111), le uniche due cultivar ad aver però superato la media in tutti i 7 campi dell’areale. Indici medi compresi tra 105 e 110 e superiori a 100 in 4-6 prove sono stati ottenuti da Casteldoux, Marakas e Antalis (che con Claudio confermano le potenzialità evidenziate lo scorso anno), dalle già ampiamente testate Iride e Daurur e dalla cultivar al primo anno Idefix. Il contenuto proteico della granella (13,4%) è risultato lievemente inferiore a quello di lungo periodo (13,7%) con estremi, nelle diverse località, compresi tra 10,7 % s.s. di Rieti (-3,4% s.s. rispetto al poliennio) e 14,6 % s.s. di Barbaruta (+1,9% s.s.); valori medi interessanti, comunque in linea con il dato poliennale, sono stati ottenuti a Marciano (14,4 % s.s.) e a Viterbo (14,1 % s.s.), mentre un buon incremento per questo carattere è stato registrato a Tarquinia (+2,2 % e media di 13,6 % s.s.) I valori più elevati (tra 13,8 e 14,5%) sono stati ottenuti da varietà con rese mo-

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PAD. 8 - STAND A2


Raw materials MATERIE PRIME

deste quali Simeto, Svevo, Marco Aurelio, Caboto (al primo anno) e Ettore. Produzioni superiori alla media e contenuto proteico compreso tra 13,8 e 13,6% s.s., sono state ottenute da varietà sempre ai vertici per questa caratteristica, quali Marakas, Claudio e Furio Camillo, insieme alle nuove costituzioni RGT Rangodur e Nuraghe. Tra le altre cultivar più produttive, solo Antalis e la recente SY Atlante hanno mostrato un contenuto proteico intorno alla media. Superiore alla media quinquennale di 1 punto è risultato il peso ettolitrico medio dell’annata (79,8 kg/hL); A Montelibretti (83,9 kg/hL, + 3,4 oltre la norma) e a Viterbo (82,4 kg/hL) sono stati registrati i valori medi più elevati; incrementi per questo carattere sono stati osservati anche a Barbaruta (+2 kg/hL) e a Marciano (+3,2 kg/hL, con una media annuale di 81,8). Delle altre località, solo a Tarquinia è stata registrata una media di poco superiore a 80 kg/hL. La parte alta della graduatoria è stata occupata da varietà che hanno ottenuto anche indici di resa uguali o superiori a 100: Claudio ha mostrato il valore medio più alto (83,1 kg/hL); valori compresi tra 82,7 e 81 kg/hL sono stati ottenuti da Furio Camillo, Antalis, Marakas, Daurur e Platone (che confermano i buoni risultati del 2018), da Iride e dalle novità SY Atlante e Nuraghe. Pesi ettolitrici un po’ più bassi, ma comunque superiori a 80 kg/hL anche per le novità LG Anubis (indice di resa 115) e Caboto.

MARCHE Nelle Marche (TABELLA 4, pag. 47), la regione che da sola rappresenta il versante adriatico dell’Italia centrale, la produzione è risultata in linea con il valore poliennale (6,20 t/ha). In tutte le località è stata registrata una resa superiore a quella della scorsa campagna e in linea con il potenziale medio dei singoli ambienti. S. Maria Nuova, con 7,13 t/ha, si conferma la località più produttiva dell’areale, mentre ad Agugliano è stata registrata la resa media più bassa (4,78 t/ha). Le varietà maggiormante produttive, che hanno anche superato la media campo nelle 4 prove realizzate, sono state Casteldoux (7,31 t/ha e indice di 118), le nuove costituzioni RGT Anvergur e LG Anubis

(indici di 115 e 113), Augusto (109, che insieme alla prima ha confermato le performance del 2018), la novità Caboto (109) e Platone (108). Il contenuto proteico, nonostante le buone rese, è aumentato rispetto alla norma (14,7% contro 13,3%). La variabilità tra gli ambienti è stata contenuta e compresa tra il 14,2% di Jesi e il 15,7% di Agugliano. Tutte le cultivar hanno ottenuto valori superiori a 13,5%, ma Caboto, Platone, Odisseo, Antalis e Claudio sono le varietà che hanno associato un alto contenuto proteico a produzioni e pesi ettolitrici mediamente buoni. Altre varietà con resa e pesi volumetrici superiore alla media di campo e con valori proteici uguali o maggiori al 14,5% (I TABELLA 6

classe di qualità secondo UNI), sono state Giulio, Daurur e Marakas. Simile al dato di lungo periodo è risultato anche il peso ettolitrico (80,3 kg/hL), comunque sensibilmente maggiore rispetto a quanto registrato nel 2018 (77,7 kg/hL). I valori più elevati sono stati registrati a Tolentino (82,9 kg/hL) e Jesi (82,6 kg/hL), mentre ad Agugliano i pesi sono risultati molto bassi (74,9 kg/hL). Pesi compresi tra 83,9 e 82 kg/hL sono stati ottenuti da Claudio, Ettore, Platone, Augusto, Furio Camillo, Antalis e dalle varietà al primo anno Caboto, Nuraghe e SY Atlante, la maggior parte delle quali anche con rese superiori alla media. Rispetto alle difettosità delle cariossidi, è emerso che mediamente nelle Mar-

VALORI MEDI DEI PRINCIPALI CARATTERI PER LE 30 CULTIVAR IN PROVA NEL 2018-2019 IN SICILIA

VARIETÀ

Produzione (t/ha)

Indice di resa

Marco Aurelio Antalis Idefix Monastir SY Atlante Beltorax Tito Flavio Platone RGT Aventadur Ramirez Claudio Brigante Iride Odisseo LG Anubis Egeo Caboto Furio Camillo Alemanno Marakas Ettore Nuraghe SY Nilo Aureo Core Saragolla Svevo Giulio Simeto Teodorico Media

5,30 5,26 5,22 5,19 5,14 5,10 5,06 5,06 4,97 4,95 4,91 4,84 4,74 4,73 4,69 4,68 4,62 4,56 4,41 4,35 4,31 4,27 4,21 4,17 4,13 4,04 4,02 3,97 3,96 3,78 4,62

115 114 113 112 111 110 110 109 108 107 106 105 103 102 102 101 100 99 96 94 93 92 91 90 89 87 87 86 86 82 100

Campi con indice ≥100 (n.) 4 3 3 4 3 3 4 4 4 4 3 3 3 3 3 2 3 2 2 1 1 1 1 1 1 1 0 0 0 1

Peso Proteine ettolitrico (% s.s.) (kg/hL) 79,5 12,9 83,2 12,6 77,9 12,3 79,9 11,8 82,8 12,2 81,4 12,3 78,6 11,6 83,3 12,4 80,8 12,4 81,2 11,8 83,2 12,0 81,5 11,8 79,9 11,9 79,2 12,0 80,3 12,6 83,7 12,3 81,0 13,2 84,5 12,3 81,3 12,0 80,5 12,4 82,5 12,1 82,6 12,6 77,5 11,9 80,2 13,9 79,4 12,3 79,5 11,6 80,7 12,7 79,6 12,4 77,4 12,9 78,0 12,4 80,7 12,3

In rosso le varietà al primo anno di prova

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che il 15% erano striminzite, il 9% volpate e il 4% bianconate.

SUD PENINSULARE La produzione media (4,18 t/ha) nel Sud peninsulare (TABELLA 5, pag. 49) è stata lievemente inferiore alla norma, ma con forti oscillazioni nelle diverse località (dalle 6,17 t/ha registrate a Foggia alle 2,17 t/ha di S. Angelo dei Lombardi). Tra le varietà, solo la nuova costituzione Beltorax ha superato la soglia delle 5 t/ ha (indice di 126 e media campo superata in tutte le 7 prove); rese comprese tra 4,78 e 4,44 t/ha, con indici tra 114 e 106, superiori a 100 in 5-7 prove, sono state ottenute dalle cultivar già collaudate Egeo, Claudio e Ramirez (che confermano le performance degli scorsi anni), Furio Camillo e Tito Flavio; tra le varietà al primo anno di prova Brigante, TABELLA 7

Caboto e LG Anubis hanno fatto registrare un indice medio di 105 e media campo superata in 4 prove su 7. Il contenuto proteico è risultato leggermente superiore rispetto al valore poliennale (13,6% contro 13,2%), ma con una notevole variabilità tra le località, con un massimo (16,5%) osservato a Candela e un minimo (11,1%) a S. Angelo dei Lombardi. Tra le varietà testate, i valori più elevati sono stati quelli delle ben conosciute varietà Aureo (15,3%), Simeto (15,1%) e Svevo (14,9%) caratterizzate però da rese inferiori alle medie. Proteine uguali o superiori alla media di areale associate a buone rese sono state ottenute da Egeo (indice 114), oltre che da Antalis, Marakas e dalle nuove costituzioni Caboto e RGT Aventadur. Il Sud peninsulare, a differenza delle Isole, ha fatto registrare un peso ettoli-

VALORI MEDI DEI PRINCIPALI CARATTERI PER LE 27 CULTIVAR IN PROVA NEL 2018-2019 IN SARDEGNA

VARIETÀ

Produzione (t/ha)

Indice di resa

SY Atlante LG Anubis Iride Monastir Beltorax Idefix Egeo Furio Camillo RGT Aventadur Antalis SY Nilo Claudio Marakas Platone Marco Aurelio Odisseo Tito Flavio Nuraghe Ettore Core Svevo Saragolla Simeto Caboto Alemanno Giulio Aureo Media

6,87 6,59 6,35 6,35 6,32 6,29 6,26 6,23 6,08 6,04 5,91 5,89 5,87 5,81 5,78 5,71 5,70 5,59 5,56 5,48 5,47 5,44 5,39 5,38 5,27 5,21 4,82 5,84

118 113 109 109 108 108 107 107 104 103 101 101 101 99 99 98 98 96 95 94 94 93 92 92 90 89 83 100

Campi con indice ≥100 (n.) 3 3 2 3 2 2 2 3 2 1 2 1 1 2 1 1 1 1 1 1 0 1 1 1 0 1 0

In rosso le varietà al primo anno di prova

Peso Proteine ettolitrico (% s.s.) (kg/hL) 86,9 11,8 84,7 11,8 85,9 11,5 83,8 11,9 84,8 11,8 82,8 11,7 86,5 11,9 87,3 12,6 84,4 11,9 86,6 12,2 83,6 11,7 85,9 11,9 85,5 12,0 86,9 11,7 82,9 12,6 84,4 11,4 83,0 11,2 86,0 12,6 86,3 12,0 85,2 12,1 84,9 12,7 82,2 12,0 83,8 12,7 84,7 12,7 84,9 11,6 85,1 12,1 84,7 13,4 85,0 12,1

trico medio di poco inferiore al limite degli 80 kg/hL e anche al valore medio poliennale (79,7 contro 80,2 kg/hL). Tra le località, i valori più alti sono stati realizzati nel campo di Foggia (85,5 kg/hL), mentre quelli più bassi a Policoro (73,8 kg/hL). Molte delle varietà con rese superiori alla media hanno associato buoni pesi ettolitrici: si confermano in questo areale Furio Camillo (83,1 kg/hL), Claudio (82,9) ed Egeo (82,4).

SICILIA In Sicilia (TABELLA 6, pag. 51) la produzione media è stata di 4,62 t/ha, superiore a quella del poliennio 2014-2018 (4,29 t/ha). I risultati produttivi registrati nei diversi ambienti di prova sono stati fortemente influenzati dalle condizioni meteo, con forti oscillazioni di resa: dalle 7,63 t/ha raggiunte a Caltagirone alle 2,89 t/ha di Libertinia. La varietà più produttiva è stata Marco Aurelio (5,30 t/ha e indice di resa di 115 e superiore a 100 nei 4 campi di prova) che ha preceduto Antalis (con indice di 114, che conferma i buoni risultati del 2018) e una serie di varietà con indici tra 113 e 107 e media campo superata in 3-4 prove: le nuove costituzioni Idefix, SY Atlante, Beltorax, RGT Aventadur e le più collaudate Monastir, Tito Flavio, Platone e Ramirez. Va evidenziato che, fra i genotipi al primo anno di valutazione nella Rete nazionale, ben 7 varietà su 9 hanno superato la resa media regionale e hanno mostrato una buona adattabilità ai diversi ambienti. Con una media di 12,3%, il tenore proteico della granella è risultato sensibilmente più basso rispetto al valore poliennale di 13,9%. Anche in conseguenza del maggiore peso dei semi, il contenuto proteico della granella si è rivelato particolarmente carente nella prova di S. Stefano, il cui valore molto basso (10,7%) ha finito per influire sulla media regionale. Anche quest’anno Aureo ha fatto registrare il contenuto in proteine più elevato (13,9%), seguito dalla novità Caboto (13,2%). Sotto al 13% si sono classificate Marco Aurelio (la cultivar più produttiva), Simeto, Svevo, Antalis (indice di resa 114) e le nuove costituzioni LG

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35

ANNI

DI QUALITÁ

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Raw materials MATERIE PRIME

Anubis (indice 102) e Nuraghe, tutte con proteine comprese tra 12,9 e 12,6%. Per tenore proteico vicino alla media di areale e indici di resa superiori a 100 vanno segnalate le novità Idefix (113), SY Atlante (111), Beltorax (110), RGT Aventadur (108), oltre a Platone (109) ed Egeo (101). Il valore medio del peso ettolitrico è stato di 80,7 kg/hL, decisamente superiore al dato di lungo periodo (78,8 kg/ hL), con il valore più alto a S. Stefano (83,9 kg/hL) e il più basso a Catania (77 kg/hL). Tra le varietà il risultato migliore (84,5 kg/hL) è stato quello di Furio Camillo; molto buoni i valori di Egeo e Antalis (che confermano le performance degli anni precedenti), ma anche di Platone, Claudio e della novità SY Atlante, con medie comprese tra 83,7 e 82,8 kg/hL, associate a indici di resa superiori a 100.

SARDEGNA In Sardegna (TABELLA 7, pag. 53) la resa media (5,84 t/ha) è risultata in linea con il dato pluriennale ed è variata tra le 7,49 t/ha registrate nel campo di S. Lucia e le 4,07 t/ha del campo del Benatzu. Le rese più elevate sono state ottenute dalle nuove costituzioni SY Atlante (6,87 t/ha e indice di 118) e LG Anubis (6,59 t/ha e indice di 113), entrambe con media campo superata in tutte e 3 le prove. Indici tra 109 e 107, superiori a 100 in 2-3 campi, sono stati mostrati da Monastir ed Egeo (che confermano il buon adattamento nell’Isola), Iride, Furio Camillo e dalle novità Beltorax e Idefix. Il contenuto proteico medio (12,1%) è risultato inferiore di un punto percentuale rispetto a quello del quinquennio di riferimento. In tutte e tre le località la proteina è risultata mediamente bassa. Aureo si conferma come la varietà con il tenore proteico medio più alto (13,4%); buoni anche i risultati di Simeto, Svevo e delle varietà al primo anno Caboto e Nuraghe, tutte caratterizzate però da rese inferiori alla media; tra le cultivar più produttive vanno segnalate Antalis (12,2%) e, soprattutto, Furio Camillo (12,6%). Un deciso aumento è stato registrato per il peso ettolitrico (85 contro 80,6 kg/hL del lungo periodo e 76,5 kg/hL del 2018) grazie soprattutto ai valori osservati nei campi di Ottava e di S. Lucia, superiori agli 84,9 kg/hL per le inusuali condizioni ter-

mo-pluviometriche che hanno consentito un ottimo riempimento della cariosside. Furio Camillo ha mostrato il valore medio più alto (87,3 kg/hL) e ha preceduto Platone ed Ettore (che confermano i buoni risultati degli anni precedenti), Antalis, Egeo e le varietà al primo anno SY Atlante e Nuraghe. Tutte le varietà hanno fatto registrare valori superiori a 82 kg/hL.

Varietà top In TABELLA 8 sono descritte le 22 varietà saggiate in tutti i 31 campi di prova, evidenziando in verde gli aspetti positivi riscontrati nella stagione. La cultivar mediamente più produttiva è risultata LG Anubis, al primo anno di valutazione, con indice 108 e medie superate in 25 prove su 31 totali (81% dei campi), caratterizzata da peso ettolitrico e tenore proteico leggermente inferiori alle medie (-0,1 e -0,4 punti, rispettivamente). Segue Claudio che, con buone rese (indice 106), ottimo peso ettolitrico (82,7 kg/ hL) e proteina di poco superiore alla meTABELLA 8

dia (13,7%), si conferma da molti anni una varietà interessante in molti ambienti, anche se con una stabilità di resa un po’ inferiore (medie superate nel 71% dei campi). Per un buon equilibrio produzione/proteine, associato anche a pesi ettolitrici maggiori di 80 kg/hL, vanno inoltre segnalate: Antalis, Furio Camillo, Platone, Marakas e le novità SY Atlante, Nuraghe e Caboto, caratterizzate però da una stabilità di resa variabile.

La rete del biologico Malgrado le continue contrazioni, nell’Italia insulare e meridionale, viste anche le scarse alternative colturali, si continua a seminare molto grano duro. In questi areali, benché vocati alla coltura, le condizioni pedoclimatiche sono in genere alquanto impegnative e resta difficile l’innalzamento delle rese. In caso di produzioni non elevate l’obiettivo di un irrinunciabile parità di bilancio si scontra soprattutto con i bassi prezzi offerti per la granella. Proprio in questi

SINTESI DEI RISULTATI DELLE 22 VARIETÀ COMUNI A TUTTE LE LOCALITÀ DELLA RETE NEL 2018-2019

VARIETÀ

Ciclo

LG Anubis Claudio Antalis Monastir Tito Flavio Furio Camillo SY Atlante Platone Idefix Nuraghe Caboto Odisseo Marakas Core RGT Aventadur Iride Marco Aurelio Svevo Ettore Saragolla Giulio Simeto Medie (31 campi)

M M M M M/MT M/MT M T T MP M M M P/MP MP P M P MT/T P MT MP

Indice Campi n. Peso Proteine di resa indice ≥100 ettolitrico (% s.s.) medio (31 tot) (kg/hL) 108 25 79,8 13,3 106 22 82,7 13,7 106 21 81,8 13,5 104 23 78,6 13,4 103 22 78,1 12,9 103 17 82,6 13,9 103 17 81,7 13,6 102 19 82,0 13,5 102 16 77,6 13,5 101 18 81,5 13,6 101 17 80,4 14,1 100 16 79,3 13,3 100 15 80,8 14,1 99 14 80,0 13,5 99 16 78,8 13,7 98 13 80,0 13,3 97 16 77,3 14,5 96 12 80,3 14,7 92 7 82,3 13,9 92 9 77,3 13,3 92 7 80,2 13,8 85 2 77,2 14,7 5,37 79,9 13,6

In rosso le varietà al primo anno di prova

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Raw materials MATERIE PRIME

ambienti però, le rese in convenzionale non riescono a discostarsi eccessivamente da quelle in biologico e ci si potrebbe avvantaggiare maggiormente dei prezzi del prodotto bio (440 euro/t a settembre), praticamente doppi rispetto al convenzionale (fonte: listini Borsa Merci Bologna). Non a caso, anche nel 2018 la superficie seminata a grano duro con metodo biologico ha registrato un nuovo incremento, +3,6% rispetto al precedente anno, raggiungendo i 132.500 ettari (fonte: Sinab, report 2019), che rappresentano oltre l’11% delle superfici totali. Vista l’esigenza di un’alta e costante qualità richiesta dai trasformatori, è comunque imprescindibile un’accurata scelta varietale che cerchi di conciliare le migliori rese possibili con la resistenza alle avversità e contenuto proteico della materia prima, a maggior ragione in mancanza di trattamenti correttivi di sintesi. Fornire elementi che vadano in questa direzione è l’obiettivo della Rete di confronto tra varietà di frumento duro in coltura biologica che, giunta al 17° anno, viene realizzata nei diversi ambienti di coltivazione italiani in collaborazione con varie Istituzioni pubbliche, con il coordinamento del CREA-IT sede di Roma (ex Istituto Sperimentale per la Cerealicoltura). Seguendo quanto previsto da un protocollo sperimentale comune, nella stagione 2018-19 le prove di confronto tra varietà di frumento duro in coltura biologica sono state realizzate in 7 campi, localizzati in 5 regioni del Centro-Sud (Sicilia, Sardegna, Puglia, Toscana e Marche), utilizzando uno schema sperimentale a blocchi randomizzati con 3 o 4 ripetizioni. In tutti i campi sono state messe a confronto le stesse 19 varietà fornite non conciate dalle ditte sementiere. Il GRAFICO 1 riporta i risultati medi di produzione, contenuto proteico e peso ettolitrico ottenuti nelle 7 località di prova, mentre nel GRAFICO 2 (pag. 59) quelli medi delle 19 varietà. La particolare distribuzione delle precipitazioni ha penalizzato le produzioni delle Isole, con rese comprese tra le 2,43 t/ha di S. Stefano Quisquina e le 3,37 t/ha di Aidone. Sensibilmente più elevate le produzioni delle località peninsulari, che sono risultate comprese tra le 5,12 t/ha di Foggia e le 5,72 di Alberese, con l’eccezione di Pollenza (2,38 t/ha) a causa di una grave

GRAFICO 1

FRUMENTO DURO IN COLTURA BIOLOGICA 2018-2019 Valori medi di produzione di granella (1/A), contenuto proteico (1/B) e peso ettolitrico (1/C) per le 7 località di prova

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PAD. 8 - STAND C2


Raw materials MATERIE PRIME

infestazione di veccia. La varietà con la resa media più elevata è stata Emilio Lepido (4,33 t/ha, indice medio di 110 e superiore a 100 in 6 prove su 7), seguita da due cultivar con resa media di 4,30 t/ha e indice 109: Iride, con rese sotto la media solo a Pollenza, e Antalis, unica varietà a superare la media in tutte le prove. Molto buona anche la stabilità produttiva, con indici superiori o uguali a 100 in 6 località, mostrata da Egeo (al primo anno di sperimentazione, indice 106) e dalle più collaudate Claudio (105), Saragolla (104) e Monastir (102). Tra queste cultivar vanno evidenziate Antalis ed Egeo perché alla buona e stabile produzione hanno associato anche un tenore proteico e un peso ettolitrico superiori alle medie. Il contenuto proteico medio della granella è risultato pari a 12,5%, lievemente inferiore a quello dello scorso anno e alla media poliennale, con notevoli differenze tra le località del Sud-Isole (10,5-11,5% s.s., nonostante le rese modeste) e quelle del Centro Italia (13,5-15,2% s.s.), con il valore più alto rilevato a Pollenza, dove però si è avuta anche la resa media più bassa. Anche quest’anno Aureo, con lo stesso valore medio di proteina dello scorso anno (14,4%), risulta la varietà con il più alto tenore proteico in tutte le località di prova, sia in situazioni di medie locali basse che alte, confermandosi capace di garantire le migliori performance qualitative anche e soprattutto nelle più difficili condizioni del biologico, seppur sempre associato ai livelli di resa più bassi. Per un buon contenuto proteico, superiore o uguale alla strategica soglia del 13% (II classe di qualità secondo norme UNI), si confermano le ben collaudate varietà Svevo (13,7%), Marco Aurelio (13,5%), Simeto (13,3%) e Furio Camillo (13%). Tra queste sono da segnalare per un buon equilibrio fra produttività e proteina: Svevo (indice di resa 104; medie superate in 4 campi su 7), Marco Aurelio (101 e medie superate in 5 campi) e Simeto (101 e 4 campi). Le piogge abbondanti registrate nell’ultima parte del ciclo, soprattutto nell’Italia centrale, hanno influenzato positivamente il peso ettolitrico (media di 83,5 kg/ hL), con un incremento di quasi 5 punti rispetto a quanto rilevato nel 2018 e con nessuna località risultata al di sotto della soglia degli 80 kg/hL (I classe di qualità

GRAFICO 2

FRUMENTO DURO IN COLTURA BIOLOGICA 2018-2019 Valori medi di produzione di granella (2/A), contenuto proteico (2/B) e peso ettolitrico (2/C) per le 19 varietà in prova

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44

Marzo 2009 / MOLINI

d’Italia


Raw materials MATERIE PRIME

TABELLA 9

MONITORAGGIO QUALITATIVO DELLE PRODUZIONI AZIENDALI DEL MOLISE NEL 2019. CARATTERISTICHE QUALITATIVE E MERCEOLOGICHE MEDIE DELLE 19 VARIETÀ CAMPIONATE

VARIETÀ

n. campioni

Umidità %

Proteine (% s.s.)

Peso 1000 semi (g)

Peso ettolitrico (kg/hL)

Antalis Iride Saragolla Aureo Maestà Don Matteo Marco Aurelio Monastir Simeto Cappelli Claudio Core Furio Camillo Marakas Odisseo Pietrafitta Quadrato Svevo Tirex Media generale Media 13 cv comuni Larino 13 cv comuni Matrice 13 cv comuni

7 6 6 5 5 3 3 3 3 2 2 2 2 2 2 2 2 2 2

10,0 10,6 9,6 9,9 10,0 10,7 10,3 10,1 10,1 10,2 11,2 9,7 9,1 9,6 10,6 11,4 11,3 10,5 10,1 10,2 10,1

14,0 14,0 13,7 15,5 14,1 14,2 14,0 13,5 14,0 14,7 14,4 14,8 14,6 13,5 13,3 14,4 13,8 14,2 14,1 14,1 14,1 14,0 14,8

48,7 48,1 46,0 43,7 53,3 49,0 47,5 45,7 43,1 49,0 41,2 46,2 42,5 48,7 46,1 41,5 44,9 39,0 43,1 46,4 45,8 42,6 48,7

81,5 79,0 81,6 80,3 82,2 82,3 81,4 81,1 79,4 81,7 78,5 79,9 79,4 84,3 79,3 79,4 80,6 76,5 78,7 80,6 80,4 79,9 80,2

Monitoraggio

Rete Naz.

In blu sono indicate le 13 varietà comuni presenti anche nelle due prove della Rete Nazionale del Molise (Larino e Matrice)

secondo norme UNI). Il valore maggiore è stato registrato a Foggia (86,2 kg/hL); molto interessanti anche i risultati di S. Stefano Quisquina, Aidone e Jesi (84,3 kg/hL per tutte le 3 località). Pesi ettolitrici superiori al già elevatissimo valore di 85 kg/hL sono stati ottenuti da Furio Camillo, Claudio e dalla novità Egeo, tutte e tre con valori superiori alla media cam-

po in tutte e 7 le località di prova. Molto buone anche le performance di Kanakis, Antalis, Anco Marzio, Achille, Svevo e Iride che hanno fatto registrare pesi ettolitrici superiori a 84 kg/hL. Antalis, Egeo e Svevo, infine, meritano particolare attenzione per aver associato rese, contenuti proteici e pesi ettolitrici superiori alle medie dell’annata.

Classificazione per contenuto proteico (% s.s.) dei 61 campioni del monitoraggio qualitativo delle produzioni aziendali realizzato in Molise nel 2019 (UNI 10709)

GRAFICO 3

Monitoraggio aziendale Oltre che su una capillare Rete nazionale di valutazione con prove replicate parcellari, negli anni passati il monitoraggio qualitativo del frumento duro veniva effettuato anche su campioni prelevati presso aziende di pieno campo nelle regioni in cui la coltura è diffusa, al fine di avere una

GRAFICO 4 Classificazione per peso ettolitrico (kg/hL) dei 61 campioni del monitoraggio qualitativo delle produzioni aziendali realizzato in Molise nel 2019 (UNI 10709)

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MATERIE PRIME Raw materials

AUTORI ED ENTI DI APPARTENENZA CHE HANNO PARTECIPATO ALLE ATTIVITÀ SUL GRANO DURO 2018-2019 ENTI

LOCALITÀ

AUTORI

SAR-

SUD PENINSULARE DEGNA

CENTRO TIRRENO

MARCHE

NORD

Coordinamento: CREA-IT, Roma Voghera (Pv)

M. Zefelippo

Ceregnano (Ro)

R. Converso M. Signor, G. Barbiani A. Gianinetti, M. Baravelli A. De Montis, R. Rosta A. Massi, P. Mantovani G. Mazzieri, C. Governatori A. Petrini, D. Fuselli R. Santilocchi, M. Bianchelli, G. Piani

Apsov, Voghera (Pv) Università della Tuscia D.A.F.N.E., Viterbo ARSIAL Lazio e I.I.S.S. Cardarelli, Tarquinia (Vt)

Fiume Veneto (Pn) Fiorenzuola d'Arda (Pc) Conselice (Ra) Argelato (Bo) S. Maria Nuova (An), Jesi (An); Jesi (An)_BIO Tolentino (Mc); Pollenza (Mc)_BIO Agugliano (An) Barbaruta (Gr), Marciano della Chiana (Ar); Rispescia (Gr)_BIO Roccastrada (Gr) Viterbo Tarquinia (Vt)

CREA-IT, Roma

Montelibretti (Rm), Tarquinia (Vt)

Ente Terre Regionali Toscane, Grosseto

Università di Perugia, Centro appenninico del Terminillo C. Jucci, Rieti Università di Sassari, Dip. Agraria AGRIS Sardegna, Cagliari Università di Napoli, Dip. Agraria

P. Viola R. Ruggeri, F. Rossini R. Mariotti, O. Basili F. Quaranta, V. Mazzon, A. Belocchi, P. Cacciatori, E. Gosparini, M. Fornara

Rieti

V. Vecchiarelli

Ottava (Ss), S. Lucia (Or) Benatzu (Ca); Ussana (Ca)_BIO S. Angelo dei Lombardi (Av)

CREA-CI, Foggia

Larino (Cb), Foggia, Candela (Fg); Foggia_BIO

CREA-IT, Roma e ARSARP Molise

Matrice (Cb)

Università di Bari Di.S.A.A.T. Università Mediterranea di Reggio Calabria e ARSAC Calabria

Policoro (Mt) S. Marco Argentano (Cs)

G. Preiti, G. Badagliacca

Università di Palermo, Dip. SAF SICILIA

P. Bottazzi, L. Fabbrini

G. Pruneddu, R. Motzo, F. Giunta, V. Balmas G. Carboni, M. Dettori, L. Mameli, E. Podda M. Mori, I. Di Mola, L. Ottaiano P. Codianni, A. Iannucci, M. Rinaldi, P. M. Romano, N. Pecchioni F. Quaranta, M. Colonna, M. Ricci, M. Fornara L. Tedone, G. De Mastro, D. Schiavone

CREA-IT, Roma e ARSARP Molise

Università di Catania D3A Società Italiana Sementi (SIS), San Lazzaro di Savena (Bo) CREA-CI, Acireale (Ct)

“fotografia” aggiornata dell’attualità relativa alla durogranicoltura nazionale. Sulla base di un piano di campionamento predisposto dal CREA-IT, l’attività veniva poi realizzata in collaborazione con altre strutture del CREA e con Enti Regionali che avevano il compito di individuare le aziende e di organizzare il prelievo dei campioni proporzionalmente rappresentativi delle cultivar maggiormente presenti sul territorio, corredati da una scheda agronomica necessaria per una caratterizzazione completa dei campioni stessi. Nel 2018-19 solo il Molise ha però fornito i dati relativi al monitoraggio qualitativo aziendale. Nel pur piccolo Molise sono coltivati ben 60 mila ettari di grano duro che rappresentano il 31% della Sau regionale, una delle percentuali più alte in Italia, grazie anche

62

F. Quaranta

Limagrain Italia, Fidenza (Pr) Agenzia veneta per innovazione nel settore primario, Legnaro (Pd) ERSA Friuli Venezia Giulia, Pozzuolo del Friuli (Ud) CREA-GB, Fiorenzuola d'Arda (Pc) Co.Na.Se., Conselice (Ra) Produttori Sementi, Bologna ASSAM Marche, Ancona CERMIS, Tolentino (Mc) Università Politecnica delle Marche D3A, Ancona

GENNAIO 2020 January

Monitoraggio qualitativo delle produzioni aziendali in Molise S. Stefano Quisquina (Ag); S. Stefano Quisquina (Ag)_BIO Catania

F. Nocente, A. Belocchi, M. Colonna, M. Ricci A.S. Frenda, R. Ingraffia, B. Randazzo, G. Amato, A. D. Giambalvo U. Anastasi, S. Virgillito

Caltagirone (Ct)

L. Salafia

Libertinia (Ct); Aidone (En)_BIO

M. Palumbo, N. Virzì, F. Sciacca, A. Leonardi

al buon adattamento della specie sul territorio e alla sua ottima qualità, in particolare igienico-sanitaria, motivata dalla diffusa ventosità che limita le fitopatie fungine e la conseguente possibile contaminazione da micotossine. Le caratteristiche qualitative e merceologiche delle 19 varietà più diffuse e campionate nel 2019 nelle aziende molisane (tutte in provincia di Campobasso) sono sintetizzate in TABELLA 9 (pag. 60). Di queste, 13 varietà erano comuni alla Rete nazionale qui rappresentata dai campi di Larino e Matrice. Emerge chiaramente come i dati siano molto simili, a conferma della buona rappresentatività delle due attività di monitoraggio. In particolare, i livelli di umidità alla raccolta indicano il buon asciugamento naturale delle

granelle, un alto tenore in proteine (con 4 varietà con valori medi superiori al 14,5%, perciò appartenenti alla I classe di qualità secondo le norme UNI, e tutte le altre comunque al di sopra del 13%) e un ottimo peso ettolitrico (10 varietà con valori superiori a 80 kg/hL - I classe di qualità secondo le norme UNI). Nei GRAFICI 3 e 4 (pag. 60) vengono raffigurate le percentuali di appartenenza dei 61 campioni aziendali molisani alle 4 classi di qualità normate da UNI per tenore proteico e peso ettolitrico: per entrambe le caratteristiche la somma delle percentuali delle prime due classi (le migliori) risulta dell’84%, a conferma dell’ottima offerta qualitativa presente in Molise. Fabrizio Quaranta et. al.


AGENDA

29 gennaio/ 1 febbraio 2020

Verona

FIERAGRICOLA

Salone internazionale dell’agricoltura www.fieragricola.it

15/18 febbraio 2020

rimini

FOODNOVA

Salone internazionale delle nuove esigenze alimentari www.foodnova.eu

16/15 febbraio 2020

norimberga (germania)

BIOFACH

Salone internazionale degli alimenti biologici www.biofach.de

16/20 febbraio 2020

Dubai (emirati arabi uniti)

GULFOOD

Salone internazionale dell’industria alimentare e delle bevande www.gulfood.com

5/7 marzo 2020

Dacca (banglaDesh)

10TH INTERNATIONAL GRAIN TECH EXHIBITION & CONFERENCES Salone internazionale per l’industria molitoria www.limraexpo.com/grain

24/26 marzo 2020

bangkok (tailanDia)

VICTAM ASIA

Salone asiatico per l’industria mangimistica www.victamasia.com

1/3 aprile 2020

Verona

B/OPEN

Salone internazionale del biologico www.b-opentrade.com

7/9 aprile 2020

PortlanD (usa)

MOSTRA CONVEGNO ANNUALE IAOM Distretto Nord America

www.iaom.info/annualmeeting

7/13 maggio 2020

DüsselDorf (germania)

INTERPACK

Salone mondiale dell’imballaggio www.interpack.com

11/14 maggio 2020

Parma

CIBUS

Salone internazionale dell’alimentazione www.cibus.it

January GENNAIO 2020

63


GLI INSERZIONISTI DI MOLINI D’ITALIA Advertisers

AIR INTERNATIONAL

www.airinternationalmills.it

14

IROM

www.iromitalia.com

50

ASB

www.asbautomation.com

10

IST

www.istsort.com

coPertina

BAVUSO

www.bavusoimpianti.it

36

ITALSAVE

www.italsave.it

III coPertina

BECCARIA

www.beccaria.it

52

LANDUCCI

www.landucci.it

IV coPertina

BELOTTI

www.belotti-online.it

38

MAZZOLARI

www.mazzolariricambi.it

54

BORGHI

www.borghigroup.it

8

MIOZZO

www.miozzosrl.com

15

BÜHLER

www.buhlergroup.com

II coPertina - 1

NEXTTECH

www.forsales.it

46

CAPITANIO

www.capitanio.it

34

NEWPHARM

www.newpharm.it

22

CIMAS

www.cimasitalia.it

26

NICCOLAI

www.niccolai.com

2

CIMBRIA

www.seasort.com

6

PI-SA

www.pi-sa.it

19

CIMBRIA HEID

www.cimbria.com

42

RAM

www.ramelettronica.it

16

COLOMBO

www.colombopietro.it

28

SCOLARI

www.scolarisrl.com

48

DEFINO & GIANCASPRO

www.defino-giancaspro.com

12

SEVEN

www.sevensrl.it

18

DOLZAN

www.dolzan.com

24

SIAT

www.siat.it

56

FAVA

www.fava.it

32 - 33

SIMA

www.simaimpianti.net

44

GROUP PACK

www.group-pack.com

20

TECNOGRAIN

www.tecnograin.com

58

IMECO

www.imeco.org

4

VOMM

www.vomm.com

60

64

GENNAIO 2020 January