ELEGANCE 2012

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Il giardino dell’anima Echi di un’eleganza lontana, di una bellezza struggente e senza tempo, capace d’impossessarsi dello spazio come si trattasse di corpi e non di nude pareti. È questo lo spazio in cui la ceramica raggiunge la propria vetta espressiva: ci fa perdere nella delicatezza di un decoro, dimentica della consistenza materica della terra di cui si compone, per farci ritrovare, in un’illusione di arazzi finemente screziati. La superficie di graniglia, trattata con un lustro iridescente, amplia le tonalità decorative dal grigio al nero, passando attraverso il bronzo, l’argento e il tortora per arrivare, infine, al bianco. L’imponente balza scura drammatizza la tensione compositiva da cui emergono, sostenute da lunghi steli, splendide taire dall’inebriante profumo. Echoes of a faraway elegance, of a tormenting and timeless beauty, capable of taking possession of the room as if it were a body and not a series of naked walls. This is the space where ceramics reaches its expressive peak: it makes us lose ourselves in the delicateness of a décor, it forgets the material consistency of the earth it is made up of, to rediscover ourselves in an illusion of finely streaked tapestries. The surface of the grain treated with an iridescent lustre amplifies the decorative shades from grey to black, passing through bronze, silver and turtledove to finally arrive at white. The imposing dark frieze dramatises the compositional tension from which splendid taire flowers of an inebriating fragrance emerge, supported by long stems.

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