NOTIZIARIO DELL’AZIENDA TERRITORIALE PER L’EDILIZIA RESIDENZIALE
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ANNO III - N.05 - GIUGNO 2014
Dall'Unione Europea il futuro dell'housing sociale Ater Umbria pronta per la partita dei fondi strutturali, Horizon 2020, riqualificazione
urbana, recupero del patrimonio esistente, ripopolamento dei centri storici.
NOTIZIARIO DELL’AZIENDA TERRITORIALE PER L’EDILIZIA RESIDENZIALE
Sommario 4
EDITORIALE
Lavorare per l’accesso e la creazione di nuovo valore sociale ed economico Di Alessandro Almadori, Presidente Ater Umbria
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INTERVISTA Verso l'Unione Europea, i fondi strutturali per lo sviluppo dell'Umbria Intervista a Catiuscia Marini, Presidente Regione Umbria
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INTERVISTA Housing sociale, le novità del decreto Piano Casa diventato legge Intervista a Luca Talluri, Presidente e Amministratore Casa Spa e Vicepresidente Federcasa
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INTERVISTA Le città come luoghi vita e di relazioni sociali Intervista a Bruno Bracalente, Presidente Fondazione Perugiassisi2019
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ARTICOLO Rispondere alla crisi abitativa con la riqualificazione urbana Di Noemi Campanella
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ATTUAZIONE Immobili prossimi alla consegna Immobili consegnati Immobili in corso di realizzazione Prossimi appalti
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ATER UMBRIA
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ORARI D’APERTURA AL PUBBLICO
ATER UMBRIA - ANNO III - N.05 - GIUGNO 2014
NOTIZIARIO DELL’AZIENDA TERRITORIALE PER L’EDILIZIA RESIDENZIALE
Lavorare per l’accesso e la creazione di nuovo valore sociale ed economico
EDITORIALE
Guardando all’Europa e puntando allo sviluppo sociale, la strada da percorrere porta alla realizzazione di città sostenibili, alla riqualificazione urbana, alla creazione di luoghi di qualità alla lotta alla povertà, all’accessibilità ai servizi. L’editoriale di Alessandro Almadori, Presidente di Ater Umbria.
Rischiare di lasciare ai margini della società una sempre più larga fetta della popolazione non è solo un problema di natura sociale, ma è più pragmaticamente anti-economico. La crisi ci ha imposto di riflettere su un modello di crescita economico-sociale che sia più inclusivo, che non disperda le energie vitali. L’esperienza quotidiana ci dice che la lotta per l’inclusione sociale passa attraverso l’accesso: la possibilità di avere accesso a una casa, così come la possibilità di accedere facilmente ai servizi base, quali l’asilo, la scuola, i mezzi pubblici. C’è di più. Nei casi limite, di forte disagio sociale, economico e a volte psicologico è altrettanto importante garantire l’accesso ai servizi di “emergenza”, alla mensa gratuita, ai centri di accoglienza e ascolto. Il sistema pubblico-privato che cerca di garantire questi servizi, rischia di non riuscire a rispondere alle reali esigenze, non solo per la scarsità di risorse a disposizione, ma molto spesso anche per una limitata capacità di pianificare gli interventi e stabilirne le priorità. Non ce lo possiamo più permettere. Le nostre amministrazioni devono rendere “conveniente” vivere in un certo luogo, in uno specifico quartiere, all’interno di una delle nostre città. La pianificazione delle azioni che si devono mettere in campo per renderle sicure,
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accoglienti e vitali è ormai strategica. Quell’opera di qualificazione delle nostre periferie, invocata da più parti, deve essere improntata alla creazione di luoghi di qualità, spazi per l’incontro e la socialità, verde pubblico e aree gioco per bambini, recupero degli spazi inutilizzati e nuovi tipi di mobilità. Smart living nel gergo delle smart city. Una città che funziona è un insieme di quartieri che funzionano essi stessi. Le città sono potenzialmente il luogo dove è più sostenibile vivere. Esse sono più attrattive quanto è più facile accedere ai servizi e avere rapporti sociali, se è semplice spostarsi e poco dispendioso, tutto ciò crea senso di comunità e appartenenza, rapporti civili e sicurezza indotta dalla comunità nel suo complesso. E rende più conveniente fare impresa.
“Le nostre amministrazioni devono rendere 'conveniente' vivere in un certo luogo, in uno specifico quartiere, all’interno di una delle nostre città. La pianificazione delle azioni che si devono mettere in campo per renderle sicure, accoglienti e vitali è ormai strategica”
Servizi urbani innovativi, inclusione sociale e lotta alla povertà, imprese creative, innovazione e riqualificazione urbana sono le linee guida che la Commissione Europea si è data per l’utilizzo dei fondi strutturali nel nuovo Accordo di partenariato con gli stati membri. Utilizziamo queste risorse con capacità di visione da cui derivino le priorità e le decisioni. Nuovo valore si crea con le energie delle persone, che devono essere nella condizione di contribuire al benessere sociale ed economico delle città. Alessandro Almadori
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ATER UMBRIA - ANNO III - N.05 - GIUGNO 2014
INTERVISTA
NOTIZIARIO DELL’AZIENDA TERRITORIALE PER L’EDILIZIA RESIDENZIALE
Verso l'Unione Europea, i fondi strutturali per lo sviluppo dell'Umbria di Noemi Campanella
Programmazione comunitaria e Horizon 2020. Una partita da giocare per lo sviluppo del Cuore Verde. Bene l'Umbria per la vecchia programmazione e al lavoro per la definizione del nuovo settennato. “La prossima stagione dei fondi comunitari sarà decisiva per lo sviluppo dell’Umbria. Queste saranno le uniche risorse pubbliche sulle quali si potrà contare per mettere in atto strategie di crescita”
Catiuscia Marini 6
Fondi comunitari e Horizon 2020. Università, centri di ricerca, ma anche singoli ricercatori e studenti, oltre ad aziende che svolgono attività di Ricerca e Sviluppo, Enti pubblici, Regioni, Agenzie Regionali, i Comuni e le Province. Sono questi i soggetti che possono aderire ai finanziamenti europei siano essi diretti, per la ricerca e l'innovazione (come Horizon 2020), che strutturali. È il piatto che l'Unione Europea mette sul tavolo quali strumento di progresso e crescita. Permettono di accedere a finanziamenti che la riduzione dei trasferimenti statali alle regioni e i tagli diffusi, rappresentano una ventata di ossigeno. La stessa Europa chiede ai Paesi membri di aderirvi, di adeguare la propria programmazione alle linee guida. Occorre essere, sentirsi ed agire da europei. E la Presidente della Regione dell'Umbria Catiuscia Marini, lo ha ben chiaro. Conosce le possibilità che da Bruxelles si riversano nel governo delle regioni. La sua carriera l'ha avvicinata all'Europa ricoprendo, dal 2008 al 2009, prima di salire a Palazzo Donini, l'incarico di eurodeputato al Parlamento europeo di Strasburgo (alle successive elezioni europee del 2009, fu la prima dei non eletti). Inoltre all'assemblea nazionale del Partito Democratico nel 2009 entrò a far parte della segreteria nazionale con la delega all'Europa, alle relazioni internazionali e ai diritti. Presidente, l'utilizzo dei fondi europei è diventato un tema nazionale. Tutte le istituzioni regionali hanno messo in moto la loro macchina organizzativa per la nuova programmazione. Qual è la situazione umbra?
Voglio subito dire che per l’Umbria è fondamentale, per il suo futuro, cogliere l’opportunità della nuova programmazione comunitaria 2014-2020 per mettere in campo una azione strategica per costruire insieme un quadro di progetti concreti che puntino a determinare le condizioni di un nuovo sviluppo che dovrà mettere a valore l’unicità del nostro patrimonio complessivo che è fatto di ambiente, paesaggio, agricoltura, ma anche di un sistema economico e produttivo che può crescere e svilupparsi. In questo senso proprio le prossime settimane saranno decisive per l’elaborazione del programma operativo regionale per l’utilizzo delle risorse comunitarie del prossimo settennato, per costruire e condividere una azione di sistema che sappia anche cogliere la sfida dell’integrazione tra i diversi Fondi strutturali in una logica, appunto, ‘plurifondo’, che sia in grado di valorizzare la capacità progettuale e di programmazione degli stessi territori. Insomma, la prossima stagione dei fondi comunitari sarà decisiva per lo sviluppo dell’Umbria. Queste saranno le uniche risorse pubbliche sulle quali si potrà contare per mettere in atto strategie di crescita. Nelle linee guida della nuova programmazione 2014-2020 ci sono alcune sostanziali novità verso l’inclusione sociale, la promozione dell’uguaglianza di genere e le pari opportunità, la lotta alla disoccupazione giovanile, il sostegno all’innovazione sociale (per soluzioni innovative mirate a soddisfare esigenze sociali, occupazionali e formative).
Tutte opportunità che prevedono la collaborazione con enti pubblici, parti sociali e organizzazioni in rappresentanza della società civile a livello nazionale, regionale e locale. La Regione dell'Umbria può assumere il ruolo di ente di raccordo tra i vari soggetti? Come? Il ruolo di raccordo della Regione non solo è opportuno, ma direi essenziale. Vorrei intanto sottolineare però un aspetto: con le risorse comunitarie “non si può far tutto”. L’Unione Europea pone, per l’utilizzo di queste risorse, precisi vincoli, il più importante dei quali è che tutta la programmazione dovrà essere mirata al superamento del ‘gap’ di ritardo delle regioni europee di determinate aree, e quindi a favorire l’elevamento dei livelli di crescita, sviluppo, occupazione e competitività delle comunità regionali e dei rispettivi sistemi produttivi e di imprese che ne beneficeranno. Quanto alle cose da fare posso dire che la strategia di fondo sarà quella di specializzare e innovare il sistema produttivo umbro, tutelare attivamente le risorse territoriali, promuovere politiche inclusive per chi vive in Umbria, rafforzare il capitale umano regionale: si incardinano su questo punto le sfide del “Quadro strategico regionale 2014-2020”. Quali linee strategiche e quali porgetti la Regione dell'Umbria deve avviare per aderire ad Horizon 2020? Tra le novità più significative introdotte dalla Commissione Europea per il prossimo periodo di programmazione 2014-2020 vi è sicuramente la possibilità di creare sinergie ed integrazioni concrete tra diversi fondi europei in particolare tra i Fondi Strutturali - Fondo Europeo di Sviluppo Regionale “FESR”; Fondo Sociale Europeo “FSE”- e Fondi a finanziamento diretto come ad esempio, nell’ambito della ricerca e innovazione, Horizon 2020 - Ex VII programma quadro nella programmazione 2007-2013. La Regione Umbria intende sfruttare appieno questa occasione presentando ai bandi Horizon 2014-2020 progetti “complementari” a quelli finanziati con i Fondi Strutturali, progetti cioè che finanzino fasi antecedenti la realizzazione di interventi strutturali, ad esempio studi di fattibilità e ricerche a supporto e a completamento della realizzazione strutturale. Un esempio concreto del successo di sinergie in particolare per quanto riguarda l’ambito della genomica sul quale la Regione Umbria ha investito fortemente fi-
nanziando progetti con i Fondi Strutturali, è il progetto I-Move che la Regione Umbria ha finanziato attraverso il VII Programma Quadro nel periodo 2007-2013. Il Progetto I-Move, con un valore complessivo di oltre 4 milioni di euro ha attivato 35 borse di studio in 3 anni destinate alla mobilità dei ricercatori in ambito della genomica, genetica , informatica e nanotecnologie applicate a tutti gli aspetti delle scienze della vita. La mobilità è stata prevista in entrata ed in uscita tra Stati dell'Unione Europea (ed Associati) da una parte e laboratori italiani di ricerca dall'altra con rapporti con la Regione Umbria, nel senso che tra i criteri di valutazione era prevista una preferenza per quei soggetti che avevano un "impatto dimostrabile sulla regione Umbria". I borsisti che hanno usufruito dello scambio di esperienze e conoscenze con i colleghi di altre nazioni, stanno contribuendo attualmente alla crescita e allo sviluppo dei Centri di eccellenza di cui l'Umbria si è dotata (grazie ai progetti finanziari con i Fondi Strutturali), tra cui il Polo di genomica, genetica e biologia. Crescita intelligente, sostenibile e inclusiva. Ater Umbria nel garantire il diritto alla casa, lavora per questi obiettivi, utilizzando i fondi europei. Ovviamente tutte le possibili fonti finanziare svolgono un ruolo importante per gli operatori economici di un dato territorio, finanziare la ricerca e l’innovazione è cruciale se si vuole rilanciare l’economia umbra, va però ricordato che i fondi a gestione diretta vengono assegnati ai progetti a seguito di un processo selettivo molto severo e quindi non possono essere considerati fonti di finanziamento certe. È importante in questo caso presentare progetti che rispondano ad effettive esigenze o carenze del territorio e che siano costruiti in modo da portare valore aggiunto e benefici riscontrabili e misurabili. Il futuro della gestione dei finanziamenti europei è la realizzazione di grandi progetti integrati, che rispondono alla strategia di specializzazione intelligente, e che hanno più fondi di finanziamento. Ad esempio si può pensare ad un unico progetto strategico di ampio respiro in cui la parte propedeutica di studi di fattibilità e ricerca è finanziata con Horizon 2020 o con i Programmi di Cooperazione Territoriale Europea (MED, Adriatico-Ionico, Interreg Europe), e la parte di investimento strutturale finanziata con i Fondi Strutturali in particolare con il FESR e la
formazione col FSE etc. Da Ater arriva la riqualificazione di alcuni edifici storici con l'obiettivo di evitare il consumo del suolo, rivitalizzare le acropoli e mettere a disposizione alloggi e spazi 'sociali' per le giovani coppie (è il caso della Torre degli Sciri a Perugia) o le scuole (come nello stabile in via Manassei a Terni) o locali comunali da adibire ad uffici pubblici (come nel “cinquecentesco” palazzo Leonetti Luparini di Spoleto). Che cosa ne pensa? Ritiene che possa essere ritenuta una buona pratica nell'ottica della programmazione comunitaria? In merito al tema specifico del social housing ci preme far notare che interventi sostanziali di riqualificazione ed efficientamento energetico sono stati recentemente finanziati dalla Regione Umbria con i Fondi Strutturali attraverso il Programma Operativo Regionale FESR, e rappresentano una buona pratica che sarà inserita nel REA (Rapporto Annuale di Esecuzione). Un esempio concreto è il “Programma di interventi di riqualificazione energetica degli edifici di interesse regionale” approvato dalla Giunta Regionale nell’Aprile 2012 utilizzato per il miglioramento delle prestazioni energetiche e l’utilizzo di energie rinnovabili degli edifici costituenti il patrimonio di alloggi di social housing dell’ATER Umbria. Su quali e quanti progetti sta lavorando la Regione? Non è semplice fare un elenco di progetti, anche perché in questa fase noi dobbiamo definire le strategie, mentre i soggetti beneficiari dovranno poi presentare i relativi progetti che dovranno essere coerenti con le strategie generali. Ciò che invece posso dire è che la Regione, chiamata a concentrare su pochi temi e obiettivi prioritari le risorse che verranno rese disponibili, in vista del traguardo del 2020 individua innanzitutto due questioni “trasversali”: la prima, che intreccia gli aspetti occupazionali al mondo dell’istruzione e dell’inclusione in generale, è la questione giovanile; il secondo tema trasversale alla “smart economy”, alla sostenibilità (in particolare con riferimento al tema delle aree interne, dei trasporti e delle comunicazioni) e all’inclusione sociale, è l’Agenda digitale al servizio della crescita.
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INTERVISTA
Housing sociale, le novità del decreto Piano Casa, diventato legge di Noemi Campanella
È stato pubblicato nella Gazzetta Ufficiale nel maggio scorso il decreto del Piano Casa con alcune novità per l'edilizia residenziale pubblica. L'intervista a Luca Talluri, Presidente e Amministratore di Casa Spa e Vicepresidente di Federcasa. "Questo Piano è un fatto, ovvero è diventato una Legge da applicare e non più un idea o proposta. E sopratutto prevede dei finanziamenti reali. Quindi introduce un dato che muove il sistema"
Luca Talluri
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Il Piano Casa del Ministro Lupi è diventato Legge. Il testo comporta alcune novitá sostanziali per l'edilizia residenziale pubblica e per la gestione, in generale, del diritto alla casa: dalla riduzione del disagio abitativo ad interventi programmati contro le morisitá, in caso di difficoltà di pagamento dell'affitto, fino all'ampliamento dell'offerta delle case popolari. Contiene nuove norme sull'occupazione abusiva degli immobili e progetti per ampliare la platea dei beneficiari, l'abbassamento della cedolare secca per i contratti di affitto a canone concordato e detrazioni fiscali per gli inquilini di case popolari a basso reddito. Il Piano Casa prevede interventi circa per 1 miliardo e 800 milioni di euro. La direzione va verso il sostegno all'affitto a canone concordato, l'ampliamento dell'offerta di alloggi popolari e lo sviluppo dell'edilizia residenziale sociale. Titolo della Legge del 23 maggio 2014 n. 80, è: "Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 28 marzo 2014, n. 47, recante misure urgenti per l'emergenza abitativa, per il mercato delle costruzioni e per Expo 2015" che è stata pubblicata sulla Gazzetta ufficiale n. 121 del 27 maggio 2014, con la quale il Governo rende operative alcune modifiche al testo originario (che contava 15 articoli) con ulteriori cinque disposizioni che riguardano l'Imu per gli immobili posseduti da cittadini residenti all'estero (art. 9-bis); la definizione amministrativa e contabile degli interventi di edilizia residenziale da concedere in locazione o in godimento ai dipendenti delle amministrazioni dello Stato, quando è strettamente necessario alla lotta alla criminalità organizzata
(art. 10-bis); la semplificazione in materia di edilizia (art. 10-ter); le disposizioni per la tutela dei diritti patrimoniali degli acquirenti di immobili da costruire (art. 10-quater); la clausola di salvaguardia relativa alle regioni a statuto speciale (art. 13-bis). Complessivamente venti articoli, che abbiamo analizzato assieme al Presidente di Casa Spa e Vicepresidente di Federcasa, Luca Talluri. Quali novità sostanziali prevede il Piano Casa? Intanto c’è la novità che questo Piano è un fatto, ovvero è diventato una Legge da applicare e non più un' idea o una proposta. E sopratutto prevede dei finanziamenti reali. Quindi introduce un dato che muove il sistema. Luci ed ombre. Analizzando nello specifico il testo, quali sono gli elementi positivi e quali negativi secondo lei? Non è un Piano Casa che rivoluziona il sistema dell’ERP, quindi non è un Piano Casa che risolve tutti i problemi. Però ha alcuni elementi molto positivi, come tenere insieme il recupero di alloggi vuoti e l'efficientamento energetico. Un esempio: recuperando 3- 4 alloggi in un condominio si mette mano anche alla facciata per il cappotto, dando beneficio a tutto lo stabile. In oltre è stato modificato il testo della Legge in modo tale che anche gli alloggi ERP siano definiti “alloggio sociale” come è ovvio che sia. Manca infine uno stimolo alle Regioni a rivisitare i criteri di assegnazione degli alloggi per renderli più equi e realmente controllabili contro i soliti furbetti.
Soltanto alcune delle novità previste dal Governo avranno una immediata attuazione, tra queste il nuovo bonus mobili, le variazioni alla disciplina della cedolare secca al 10% e la lotta all’abusivismo. Molte misure, invece, attendono i decreti di attuazione: l’affitto con riscatto, il grande piano di recupero e risanamento dell’edilizia residenziale pubblica. Quali conseguenze potrebbero esserci per l'Housing Sociale? Come sempre in Italia, il Decreto Attuativo conta di più della Legge. Questa volta però confidiamo in un governo che ha la concretezza nel suo DNA per l’applicazione rapida e condivisa con Federcasa. È chiaro che tutte queste opzioni di intervento rispetto al disagio abitativo sono utili e il fatto che ci siano è già qualcosa. Comunque noi riteniamo che bisogna cominciare a spiegare meglio cosa si intende per Housing Sociale, altrimenti si ingenera confusione e per noi la priorità deve rimanere l’ERP che rappresenta la risposta alle esigenze dei poveri e poi dopo, e solo dopo, attivare percorsi per altre fasce di società. Mentre per quanto riguarda il tema della vendita di alloggi bisogna utilizzare questo tema per risolvere e non creare problemi, ovvero vendere nei condomini con proprietà già ora mista e introdurre un fondo di garanzia.
Altro punto da analizzare è quello che prevede la lotta al fenomeno dell' occupazione degli alloggi pubblici, lo stanziamento di consistenti plafond, 100 milioni di euro, per incrementare il Fondo nazionale per il sostegno all’accesso alle abitazioni in locazione e altrettanti, 226 milioni, da destinare agli inquilini morosi incolpevoli. Cosa ne pensa? La scelta di ribadire con forza il principio di legalità è assolutamente condivisibile, non possiamo avere tanti cittadini in difficoltà economiche che onestamente rispettano le regole per richiedere un alloggio ERP e poi chiudere un occhio con chi occupa abusivamente. Inoltre penso che sarebbe stato più strutturale mettere più soldi nel Fondo per l’accesso alla locazione magari invertendo le cifre dei due stanziamenti.
Sostegno all’affitto a canone concordato, ampliamento dell’offerta di alloggi popolari e sviluppo dell’edilizia residenziale sociale. Quale ruolo devono assumere le Aziende e in generale come dovranno rapportarsi con il Piano? Le aziende Casa dovranno rapportarsi a questo Piano Casa con molta concretezza e facendosi trovare già pronte con Piani di intervento e progetti veri, dovranno essere messi in piedi nei decreti attuativi delle procedure semplici, rapide ma che permettano di fare arrivare i soldi dove davvero si spendono e con massima trasparenza. Ci può spiegare quale rilievo si da all’aspetto sociale e se vengono previste norme per la riqualificazione urbana? La dimensione sociale si tutela aumentando il patrimonio ERP, assegnando alloggi nuovi o ristrutturati con elevate prestazioni di efficienza energetica e comfort abitativo, agendo sui comportamenti e sugli stili di vita degli inquilini per armonizzare i rapporti tra di loro e rafforzare il senso di comunità.
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INTERVISTA
Le città come luoghi vita e di relazioni sociali di Noemi Campanella
Luoghi urbani come aree di relazionalità. L'attivita' della Fondazione Perugiassisi2019, l'impegno di Ater Umbria.
“È necessario riqualificare le città, sia le periferie costruite nel dopoguerra, che i centri storici, che sono stati le prime vittime delle politiche di espansione e di consumo del territorio. Se a questo si aggiungono gli effetti che la crisi ha prodotto sulle condizioni di vita di larghe fasce della popolazione e in particolare tra i giovani, le prospettive che si aprono per chi opera nella riqualificazione urbana e nell’housing sociale sono enormi”
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“Le città non hanno bisogno solo di riqualificazione fisica, nei centri storici come - e spesso soprattutto - nelle periferie. Hanno bisogno, in primo luogo, che gli spazi urbani tornino ad essere luoghi di relazionalità, di vita sociale, in una parola, di piena vita urbana. Da tempo, in quasi tutte le città italiane, compresa Perugia, con la crescita di periferie sempre più estese e disordinate e con il conseguente abbandono dei centri storici da parte delle tradizionali attività economiche e dei residenti, la qualità della vita urbana si è notevolmente impoverita”. È il senso dello slogan, Fabbricare i luoghi, adottato dalla Fondazione Perugiassisi2019, per fare del capoluogo umbro la capitale europea della cultura, con i luoghi di Francesco d'Assisi e dell'Umbria. Fabbricare luoghi per recuperare qualità urbana. In una frase si esplica un'esigenza, riconosciuta anche a livello istituzionale, ovvero quella di fare delle città, luoghi vivi e di vita. Questo lo ha ben chiaro il Professor Bruno Bracalente, ex presidente della Regione Umbria dal 1995 al 2000, ordinario di Statistica economica nella Facoltà di Economia dell'Università di Perugia, attualmente Presidente della Fondazione Perugiassisi2019, istituita per la candidatura di Perugia e Assisi a Capitale Europea della Cultura per l'anno 2019. Ciò è uno degli obiettivi di Ater Umbria nell'unire l'housing sociale al ripopolamento dei centri urbani, facendo con-
vergere le due strade in opere di riqualificazione urbana di alto pregio architettonico, di forte valore in sostenibilità ambientale e nel recupero del patrimonio esistente. Se si chiede al Professor Bracalente da quali aree della città occorre partire per realizzare l'intento di fabbricare i luoghi la risposta va verso le acropoli: “Mentre in generale oggi si sta affermando come prioritario (almeno a parole) il recupero delle periferie - spiega - a Perugia quella tendenza penso vada invece invertita a partire dal centro storico. È lì infatti che, a seguito del ruolo paradossalmente marginale che è venuto assumendo nella economia della città, nel tempo si sono concentrati i principali problemi di degrado sociale, che peraltro come ben sappiamo rischiano di compromettere l’immagine stessa della città, con gravi ripercussioni sulla sua attrattività e sul suo potenziale di sviluppo. In questo senso gli interventi di Ater nel centro storico di Perugia vanno nella direzione giusta e contribuiscono in modo significativo alla necessaria opera di riqualificazione urbana e di rigenerazione economica e sociale”. Luoghi e cultura. Binomio perfetto per promuovere una città come Perugia. Le politiche di riqualificazione e rigenerazione insite nel progetto di candidatura sono pensate come integrazione di politiche per l’insediamento, in particolare nei centri storici, da un lato di nuove attività legate alla cultura - dalle start up innovative
nel campo delle industrie culturali e creative alle nuove professioni dell’economia del web e dall’altro di residenze e servizi culturali e ricreativi per la popolazione che siano coerenti con quel tipo di attività economiche. Il comune denominatore secondo Bracalente sono i giovani, in particolare quelli ad alta scolarizzazione. “L'obiettivo comune prosegue - è il rilancio della città come città universitaria, della conoscenza e dei giovani. Anche per recuperarne l’immagine storica che da qualche anno, per varie ragioni, è stata persa. E l’housing sociale nel centro storico specificamente rivolto alle giovani coppie, in particolare ad elevata scolarizzazione, può costituire un tassello importante di una politica organica di rigenerazione e di nuova economia urbana”. Tra le tante opere la ristrutturazione complessiva e la destinazione d'uso della Torre degli Sciri a giovani coppie a canone concordato è un esempio eclatante di quanto affermato dal Presidente della Fondazione. Ater Umbria lavora sul fronte dell'housing sociale, per affrontare l'emergenza abitativa, e su quello della riqualificazione urbana, per evitare il consumo del suolo, in sostanza ciò che l'Unione Europea chiede ai Paesi membri. Secondo Bracalente le prospettive che si possono aprire sono enormi, basti pensare che nelle città si concentrerà gran parte dello sviluppo futuro e che la qualità urbana, che non è scindibile dalla qualità sociale, sarà sempre più non solo un fattore determinante della qualità della vita, ma anche un fattore di attrattività economica e di sviluppo produttivo: “Fermare il consumo del territorio - spiega è una necessità assoluta per l’intero paese, che negli ultimi decenni ne ha consumato a ritmi molto superiori rispetto a paesi come Francia e Germania. È altrettanto necessario riqualificare le città, sia le periferie costruite nel dopoguerra, che i centri storici, che sono stati le prime vittime delle politiche di espansione e di consumo del territorio. Se a questo si aggiungono gli effetti che la crisi ha prodotto sulle condizioni di vita di larghe fasce della popolazione e in particolare tra i giovani, le prospettive che si aprono per chi opera nella riqualificazione urbana e nell’housing sociale sono enormi”.
Nella candidatura si parla di Unione Europea a 360 gradi. Perugia potrebbe diventarne il fulcro della cultura. Per la Fondazione conoscere i canali che conducono ad alimentarne la macchina organizzativa e promozionale è dunque fondamentale, ma anche Ater Umbria, guarda oltre i confini nazionali: “Per gli interventi infrastrutturali, e in generale per gli investimenti in riqualificazione urbana legati al progetto di candidatura a Capitale europea della cultura la principale fonte di finanziamento non possono che essere i fondi comunitari che nel prossimo ciclo 2014-2010 prevedono un particolare orientamento agli interventi sulle città. Ma sarebbe opportuno che anche le politiche nazionali si orientassero di più verso il recupero della qualità urbana. Qualche anno fa, quando al centro delle politiche infrastrutturali erano le cosiddette grandi opere, si sosteneva a ragione che la prima grande opera di cui il paese ha bisogno è la riqualificazione delle sue città. È una considerazione ancora valida”. La candidatura del capoluogo a capitale europea della cultura sta producendo vantaggi notevoli nel ripopolamento della città e nel promuovere i territori del Cuore Verde. Il ruolo e le azioni di Ater Umbria sono dirette allo sviluppo e alla diminuzione dei contrasti sociali nei territori di riferimento: “Contribuiscono - conclude Bracalente - alla riqualificazione urbana e al ritorno dei residenti in aree abbandonate, in particolare nei centri storici, il che è fondamentale per affrontare e risolvere le stesse problematiche di degrado sociale. Ma contribuiscono anche a restituire equilibrio alla composizione sociale dei medesimi centri storici, dove la residenza tende a polarizzarsi in direzione delle classi agiate da un lato e, in particolare in città universitarie come Perugia, in direzione delle “popolazioni mobili” (immigrati e studenti fuori sede) dall’altro. L’housing sociale per le famiglie a minore reddito o per le giovani coppie è necessario anche per gettare un ponte tra queste due polarità”.
Bruno Bracalente
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ARTICOLO
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Rispondere alla crisi abitativa con la riqualificazione urbana Ater Umbria protagonista di grandi progetti di ristrutturazione di edifici strategici per i centri storici del Cuore Verde d'Italia.
di Noemi Campanella
Recupero di edifici pregiati per la realizzazione di un cospicuo numero di alloggi per le famiglie in difficoltà, oltre a spazi per attività associative, culturali e turistiche. A Perugia, Spoleto, Panicale, Castiglion Fosco, Tuoro, Massa Martana, Acquasparta e Terni
Riqualificare i centri storici contribuendo all'emergenza abitativa e alla salvaguardia degli stessi. Preservare il patrimonio storico, artistico e di tradizioni, che riguarda una molteplicità di borghi ed acropoli nel Cuore Verde. Buone prassi che arrivano da Ater Umbria, protagonista della riqualificazione urbana dei centri storici, del ripopolamento degli stessi o di aree che hanno un forte interesse civico, del produrre alloggi da destinare a famiglie in difficoltà, della realizzazione di spazi di aggregazione, con una forte valenza sociale.
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La programmazione comunitaria chiede proprio questo e vi destina le risorse dei Fondi Strutturali o dei finanziamenti diretti come Horizon 2020. Più “regionalmente” ci sono i Puc e i Poa, i Programmi urbani complessi (arrivati alla fase due) e quelli operativi annuali. Tutte buone opportunità da cogliere. Sono otto i progetti ai quali Ater Umbria attualmente sta lavorando. Dalla provincia di Perugia fino a quella di Terni. Dal capoluogo, passando per Spoleto, fino a Panicale, Castiglion Fosco,
Tuoro, Massa Martana, Acquasparta e Terni. Centri cittadini dove giacciono edifici lasciati in molti casi abbandonati, che l'Azienda di Edilizia residenziale pubblica ha rilevato e ristrutturato. Il risultato è un cospicuo numero di alloggi (57) per le famiglie in difficoltà, dove (come nel caso della riqualificazione della meravigliosa Torre degli Sciri a Perugia, dello storico palazzo in via Manassei a Terni e di Palazzo Leonetti Luparini a Spoleto) saranno realizzanti anche spazi per attività associative, culturali e turistiche. A Massa Martana in
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un immobile nel centro storico sei alloggi andranno ad anziani autosufficienti, con spazi per attività collettive. Ater traduce così i temi della riqualificazione, del welfare e housing sociale, della conservazione dei nostri beni architettonici e del ri-abitare. In cima alla Torre degli Sciri la vista di Perugia toglie il fiato. È uno dei simboli identificativi della città. Risale al secolo XIII ed è l'unica rimasta integra delle settanta torri cittadine. L'edificio sottostante ha ospitato per secoli donne assistite dalla comunità monastica delle Sorucce. Vi saranno
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1. Palazzo Leonetti Luparini, Spoleto 2. Palazzo Manassei, Terni 3. Torre degli Sciri, Perugia
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NOTIZIARIO DELL’AZIENDA TERRITORIALE PER L’EDILIZIA RESIDENZIALE
realizzati 12 alloggi destinati a giovani coppie che potranno usufruire delle agevolazioni garantite dal regime di canone concordato. L'intervento, ammesso a finanziamento dalla Regione nell'ambito del Programma di riqualificazione urbana Puc2 del Comune di Perugia, prevede il recupero della Torre e della Chiesa, che resteranno a disposizione del Comune di Perugia, destinate a fini turistico-culturali, e dell'ex convento, di proprietà di Ater Umbria, da destinare ad edilizia residenziale. Spostandoci più a sud nella provincia di Perugia arriviamo a Massa Martana dove recentemente sono stati consegnati i lavori per l'intervento di recupero di un edificio nel centro storico (che si sviluppa su quattro piani). Nell'ambito dell'ultima fase di finanziamento del Poa 2010 per l'edilizia pubblica, ospiterà sei alloggi per gli anziani autosufficienti. Vi saranno realizzati anche alcuni locali per attività collettive. Nel più ampio progetto del Comune di Spoleto intitolato “Spoleto piazza delle eccellenze” finanziato dal Puc2, rientra il recupero di Palazzo Leonetti-Luparini. Qui si prevedono 9 alloggi a canone concordato per giovani coppie e spazi da destinare all'associazionismo cittadino. Il Comune ha concesso ad Ater l'edificio in comodato d’uso quarantennale. Risale al XVI secolo, sorge nell'area della Spoletium romana e preromana. Vi abitò il poeta Pierfrance-
sco Giustolo. È ricco di storia anche l'edificio oggetto di recupero in via Manassei a Terni, ex convento e successivamente ex scuola, nel quale saranno realizzati (grazie al Poa 2010) 12 appartamenti da affittare a canone concordato ad altrettante giovani coppie. Il costo complessivo dell'intervento sarà di 2,7 milioni di euro. Lo storico palazzo è parte del convento annesso alla Chiesa di San Pietro, costruito nel '500 inglobando costruzioni del '300 e '400. La tradizione vuole che sia stato costruito sulle case dei Tacito: lo storico Cornelio Tacito, l'imperatore Claudio Tacito e l'imperatore Annio Floriano, ritenuti originari di Terni. Il nostro viaggio nel Cuore Verde, sulla scia di un patrimonio che non sarà disperso, prosegue. Nel centro di Tuoro, in un edificio tra piazza Santa Maddalena, via della Paglia e Piazza Matteo dall'Isola, saranno realizzati quattro alloggi, a canone sociale. Si tratta della 'Ex Casa Cardinali', a ridosso dell'ottocentesca Chiesa di Santa Maddalena. Oltre alla complessiva opera di riqualificazione, vi sono stati mantenuti alcuni lacerti della vecchia struttura che hanno un interesse pubblico sotto il profilo culturale, così che, con la Soprintendenza per i Beni Archeologici dell'Umbria, Ater ha deciso di salvaguardarli e valorizzarli, rendendo accessibile alla cittadinanza la porzione di fabbricato dove si trovano, al piano terra dello stabile. Altri
quattro alloggi sono a disposizione, a canone sociale, a Panicale, splendido borgo medievale, in un edificio in via Vannucci, attualmente in disuso e in pessimo stato di conservazione. Si tratta di Palazzo Pieri, oggi chiamato Sellari che fu realizzato nel 1609. Mentre il recupero, giunto alle battute finali, dell'edificio "Ex Mattatoio" ad Acquasparta, produrrà quattro alloggi a canone sociale. Era praticamente un rudere, con solo le mura perimetrali. In accordo con la Soprintendenza per i beni storici, artistici ed etnoantropologici dell’Umbria, Ater
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ha mantenuto la struttura a patio del complesso edilizio, concordando tutte le finiture esterne. A Castiglion Fosco, nel Comune di Piegaro, sono stati avviati i lavori per la realizzazione di sei alloggi in una struttura storica del centro cittadino, da locare a canone sociale. Grazie al Poa 2010, la Giunta regionale ha assegnato oltre un milione di euro per la riqualificazione dell'intero complesso, di cui un'ulteriore porzione è di proprietà comunale, in modo da conciliare la riqualificazione dell'immobile con quella del tessuto urbano.
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4. Palazzo Sellari, Panicale 5. Ex Mattatoio, Acquasparta 6.Castiglion Fosco 7. Ex casa Cardinali, Tuoro
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ATER UMBRIA - ANNO III - N.05 - GIUGNO 2014
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IMMOBILI PROSSIMI ALLA CONSEGNA
< BEVAGNA (PG) Intervento di nuova edificazione
Intervento di recupero edilizio
Il progetto originario prevedeva la realizzazione di due edifici per complessivi 12 alloggi da destinare a residenze a canone sociale. Il rinvenimento, durante la fase di scavo, di alcune preesistenze di epoca romana nell’area in cui era prevista l’edificazione ha costretto alla rivisitazione del progetto ad alla sola realizzazione di 4 alloggi.
Recupero dell’ex scuola di Crocemarroggia per la realizzazione di un edificio a destinazione residenziale per complessivi 4 alloggi da locare a canone sociale.
< FOLIGNO (PG)
< SPOLETO (PG)
Intervento di nuova edificazione
Intervento di recupero edilizio
Località Scafali: realizzazione di un edificio residenziale di 8 alloggi da locare a canone sociale. L’immobile sarà disposto su due piani, ciascuno con 4 alloggi composti da ingresso, soggiorno, angolo cottura, due camere, disimpegni, due servizi igienici più terrazzi e logge. È previsto anche un alloggio per disabili. Verranno inoltre installati pannelli solari termici e fotovoltaici.
Recupero dell’ex Caserma Nino Bixio, nel Comune di Spoleto in piazzale Oberdan per la realizzazione di un edificio a destinazione residenziale per complessivi due alloggi da locare a canone sociale.
< MARSCIANO (PG)
< PERUGIA
Intervento di nuova edificazione Località Tripoli: realizzazione di un edificio residenziale per complessivi 8 alloggi e relative autorimesse da locare a canone sociale. Sono previsti pannelli solari per la produzione di acqua calda sanitaria, pannelli fotovoltaici per la produzione di energia elettrica ed un sistema di recupero delle acque piovane in una cisterna interrata.
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< SPOLETO (PG)
Intervento di recupero edilizio Recupero della torre, della chiesa e di una porzione di edificio da destinare ad edilizia residenziale per complessivi 12 alloggi. Il recupero della Torre degli Sciri è di grande impatto sulla città sia dal punto di vista turistico che di nuova offerta residenziale, recuperando alloggi da assegnare a canone concordato a giovani coppie.
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IMMOBILI CONSEGNATI
IMMOBILI IN CORSO DI REALIZZAZIONE
< ACQUASPARTA (TR) Intervento di recupero edilizio
Intervento di nuova edificazione
L’immobile versa in pessimo stato di conservazione. L’intervento prevede il recupero dell’edificio con la realizzazione di 4 alloggi da locare a canone sociale. Al piano terra saranno realizzati due ampi alloggi con patio; al piano primo saranno realizzati altri due alloggi ciascuno composto da soggiorno, cucina, due camere e bagno.
Realizzazione di due edifici residenziali per complessivi 6 alloggi su un’area in via Nuova. L’intervento prevede la realizzazione di due corpi di fabbrica ad uso residenziale disposti su due piani più uno seminterrato, di parcheggi pubblici e privati e di una zona a verde pubblico. Per il recupero delle acque piovane sarà costruita una cisterna di accumulo.
< PANICALE (PG)
< PIEGARO (PG)
Intervento di recupero edilizio
Intervento di recupero edilizio
Recupero di un edificio per la realizzazione di 4 alloggi da locare a canone sociale. L’edificio, situato lungo via Vannucci, fu realizzato nel 1609 e denominato “Palazzo Pieri”. Attualmente viene identificato come Palazzo Sellari. Articolato su quattro piani di cui uno seminterrato, è attualmente in disuso ed in pessimo stato di conservazione.
Realizzazione di 6 alloggi da locare a canone sociale. L’immobile è ubicato nel centro storico di Castiglion Fosco e consta di tre piani fuori terra, con scala centrale e copertura a padiglione. Delimita il centro storico definendo al suo interno una piazzetta.
< SPOLETO (PG)
< NORCIA (PG)
Intervento di recupero edilizio
Intervento di recupero edilizio
Intervento di recupero edilizio dell’edificio denominato Palazzo Leonetti Luparini per la realizzazione di 9 alloggi da locare a canone concordato, oltre a spazi per uffici pubblici da destinare all’associazionismo cittadino. Il palazzo del Cinquecento, oggi di proprietà del Comune, presenta uno degli interni spoletini in quel secolo meglio conservati.
Realizzazione di due edifici residenziali per complessivi 10 alloggi da locare a canone sociale su un’area in località Sant’Eustachio. È prevista la sistemazione dei giardini privati, di quello condominiale e di porzioni di verde pubblico. Verranno inoltre installati dei pannelli fotovoltaici e una cisterna per l’accumulo delle acque piovane.
< TUORO SUL TRASIMENO (PG)
< SPOLETO (PG)
Intervento di recupero edilizio Realizzazione di 4 alloggi da locare a canone sociale. L’immobile, di proprietà comunale, è situato in pieno centro storico. L’intervento, in attuazione del piano di recupero di iniziativa pubblica, prevede la demolizione dell’edificio esistente e la successiva ricostruzione.
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< PIETRALUNGA (PG)
Intervento di nuova edificazione Realizzazione di 18 alloggi in località San Sabino. Al piano interrato trovano posto le autorimesse. Un alloggio è stato previsto per persone con ridotte capacità motorie. Trattasi di intervento sperimentale volto al contenimento dei costi di gestione e ad elevare il confort abitativo; vengono messi in atto i sistemi più innovativi per la massima efficienza strutturale ed energetica.
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PROSSIMI APPALTI
ATER UMBRIA
Intervento di recupero MASSA MARTANA (PG)
Intervento di recupero TORGIANO (PG)
Realizzazione di 6 alloggi per anziani autosufficienti da locare a canone sociale, integrati di alcuni vani per attività collettive localizzati al piano terra. L’accessiblità agli alloggi sarà favorita dotando l’edificio di ascensore.
V.le della Rimembranza: realizzazione di 9 alloggi da locare a canone concordato a favore di anziani autosufficienti. L’intervento consiste nel recupero della casa colonica ed annessi diruti risalenti ai primi del XX sec. e nella realizzazione di un edificio ex novo, in continuità con il primo, in modo da definire una piazzetta urbana, conservando gli elementi di finitura e utilizzando materiali di dimensioni e caratteristiche in continuità con quelli preesistenti.
Intervento di recupero CITTÀ DI CASTELLO (PG) Via Cesare Battisti: intervento di recupero, ricompreso nel PUC2 del Comune di Città di Castello, per il ripristino di due unità edilizie ubicate nel centro storico da destinare ad edilizia residenziale a canone sociale per complessivi 3 alloggi più altre superfici. L’edificio realizzato anteriormente al XVII secolo e rimaneggiato in data 1774, risente dei continui adattamenti subiti, prima ai fini abitativi e poi come vani di servizio dell’azienda ospedaliera.
Consiglio di Amministrazione Alessandro Almadori - Presidente Andrea Alunni - Consigliere Maria Grazia Ricci - Consigliere Carlo Rozzi - Consigliere Nazzareno Zucchettini - Consigliere
Collegio Sindacale Emilio Landi Anna Maria Baroni Paola Tardioli
Nucleo per la Valutazione e il Controllo Strategico Gabriele Bonini Mario Guidetti Katiuscia Papi
Direttore Luca Federici
Unità Operativa di Terni Sofia Trocchi - Dirigente e Responsabile Contabilità e Bilancio Alessandro Mazzei - Responsabile Tecnico Anna Maria Oddi - Responsabile Affari Generali e Responsabile Gestione
Unità Operativa di Perugia Luca Federici - Dirigente Marta Cardoni - Responsabile Affari Generali Giuseppina Giombolini - Responsabile Contabilità e Bilancio Marco Larini - Responsabile Tecnico Amedeo Pompili - Responsabile Gestione
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ORARI D’APERTURA AL PUBBLICO
Orari estivi / dal 7 luglio al 31 agosto
Orari invernali / dal 1 settembre
Unità operativa di Perugia lunedì / mercoledì / venerdì dalle ore 10.30 alle ore 12.30
Unità operativa di Perugia Mattina lunedì / martedì / giovedì / venerdì dalle ore 10.30 alle ore 13.00 Pomeriggio martedì dalle ore 15.30 alle ore 17.00
Unità operativa di Terni lunedì / mercoledì / venerdì dalle ore 10.30 alle ore 12.30
Unità operativa di Terni Mattina lunedì / venerdì dalle ore 10.30 alle ore 13.00 Pomeriggio martedì dalle ore 15.30 alle ore 17.00
Nome del periodico: ATER UMBRIA Direttore Responsabile: Noemi Campanella Progetto grafico e impaginazione: BCPT Associati Perugia Direzione e Redazione: ATER Umbria U.O. di Perugia Stampa: Litostampa Perugia Foto: Archivio ATER Umbria Autorizzazione del Tribunale di Perugia n° 36 del 09/12/2011 Spedizione in abbonamento postale 70% L662/96 - DCI/Umbria - Filiale di Perugia
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Azienda Territoriale per lâ&#x20AC;&#x2122;Edilizia Residenziale della Regione Umbria
sede legale e amministrativa unitĂ operativa di Terni via G. Ferraris, 13 - 05100 TERNI tel. 0744 4821 fax 0744 428127 e-mail info@ater.umbria.it pec ater.umbria@legalmail.it
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