Phronein nr. 4 - supplemente a Atelier Poesia nr. 96

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patočkiane si può affermare che siamo di fronte ad un disegno di una lucida contro-filosofia della storia che mette in crisi paradigmi, certezze, linee di continuità, schemi di causalità storica. Il fenomeno della perdita da parte dell’Europa e del suo ruolo guida nello scenario mondiale è stato determinato soprattutto dalla catastrofe delle due guerre mondiali e della divisione in blocchi tra Est e Ovest. Questa specie di maledizione aleggia sul destino dell’Europa che può risollevarsi solo dal fondo del suo declino e di un disincantato ritorno a se stessa17. «La constatazione non farebbe problema e la questione potrebbe considerarsi chiusa se il crollo della civiltà europea riguardasse solo gli europei, se nella situazione dell’Europa non si manifestasse qualcosa che coinvolge il rapporto dell’uomo con il pianeta. […] Scomparendo “forse per sempre” dal proscenio, l’Europa trasmette i benefici e i malefici della super-civiltà ai suoi eredi “ipertrofici”»18. Il vecchio continente è stato così superato e messo all’angolo da un punto di vista tecnico, economico e militare da nuovi imponenti soggetti politici, primo fra tutti gli Stati Uniti e, ai tempi di Patočka, l’Unione Sovietica, oggi diremmo la Cina, fra i suoi eredi ipertrofici, e dalla sua ineffabile via della seta. Qui emerge il concetto di post-Europa coniato dall’Autore nel saggio Europa und Nach-Europa19 del 1973. Il concetto di post-Europa è legato alla fine dell’Europa. Si tratta di un’altra Europa dopo quella Europa implosa nelle tempeste novecentesche ed estinta in quanto centro della storia del mondo. Sulla scia del suo maestro Husserl e della sua opera consacrata al rinnovamento della razionalità, La crisi delle scienze europee, Patočka intende «chiarire la situazione dell’umanità dopo la catastrofe, cioè per rischiarare i suoi primi passi nel cammino che conduce al mondo post-europeo»20 e lo fa distinguendo tre precisi momenti: il principio europeo (il principio della riflessione razionale), l’Europa come realtà storico-politica e spirituale (le istituzioni storiche concrete) e l’eredità dell’Europa (la scienza, la tecnica, l’economia). Patočka si sforza di 26


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