Rassegna stampa completa tocatì 2016

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19 Settembre Settembre 2016 2016 19

GIOCO E AZZARDO

Tocatì,convegno per dire «no» alla ludopatia IL CONVEGNO.Alla Gran Guardia [e testimonianze dirette e indirette delta

piaga deL secolo

Siscommette su tutto e scoppia l'azzardopatia L'aniio scorso sono stati «bruciati» quasi90 miliardiiii giochilegali La denuncia: «Lo Stato combatte laludopatia ma poila alimenta» Elena Cardinali Le cifre, già da sole, sono eloquenti: nel 2000 in Italiavennero spesi quattro miliardi di euro in giochi vari legali, a fronte di 812 miliardi spesi dalle famiglie per le loro necessità; nel 2003i miliardifiniti nel gioco erano già 12, a fronte della stessa quota di consumi, nel 2007 sono clvsciuti a 42, nel 2010 a 61.5 e nel 2015 sono diventati 88,5, mentre la cifra per le spese dellefamiglie si è attestatasugli 851 miliardi. Sono alcuni dati emersi ieri nel convegno sull'azzardopatia organizzato nell'ambito del Tocatì alla Gran Guardia, condotto dal giornalista Gian Antonio Stella. un pomeriggio di spettacolo e testimonianze contro una piaga nazionale, con la regia di Marco Paolini, a cui hanno partecipato il sociologo Maurizio Fiasco, Marco Tarquinio e Toni Mira,direttore e caporcdattorc di Avve nire,Damiano Tommasi,presidente dell'Associazione Calciatori,edEnzo Iacrhetti con lasuaperformance travolgente e giocosa che ha strappato risate e applausi. L'attore si è detto «vittima del gioco d'azzardo perchè qualcuno ha messo in rete una notizia secondo la quale sarei pieno di debiti di gioco. F qualche giornale l'ha pure ripresa.Però non è vero niente. Sarò contento,una volta andato in fondo alle querele, di usare i risarcimenti per far tornare il sorriso sul viso di qualche bambino africano e di qualche senzatetto milanese». Renzo Sarti ha letto una storica iiitervista di Vittorio Zuc-

tolineato, oggi ci sono occasioni per i giocatori, anche,e tanto,onlinc. Un giro di soldi su cui si sono gettate a capofitto le mafie che hanno allargato l'offertacon le giocate illegali. E oggi, dopo gli stupefacenti,il gioco illegale èlaseconda voce nei bilanci delle cosche». Il sociologo Fiasco ha sottolineato la contraddizione dello Stato «che daun lato punisce il gioco d'azzardo e, dall'altra, lo propone ai consumatori cambiandogli nome. Così le slot machine diventano "strumenti per l'intrattenimento come giochi d'abilità", con il risultato che il gioco,e tutte le sue con seguenze,e entrato nella quotidianità delle persone». An che Gian Antonio Stella ha osservato come il Ministero della Salute bolli il gioco d'azzardo come una dipendenza che porta alla rovina economica e anche al suicirea di debiti e tasse da paga- dio mentre un altro Ministe ro gestisce i proventi del giore». «11 dramma dei giocatori è co. Non è. una follia?». credere di poter cambiare la propria vita con un colpo di fortuna», ha detto Tarqui nio, «e sono milioni gli italiani che ne sono convinti. La maggior parte di essi vive in Lombardia. E l'Italia ha già superato la Gran Bretagna pervolume di scommesse e si è piazzata al terzo posto al inondo». Perchè accade tutto questo con il beneplacito dello Stato che,tra l'altro,haun msrgiiie molto risicatn in termini di tasse? Per Mica> «se un tempo non c'era questa enorme offerta di giochi,legali,va sotconi aun celebre giocatore di poker degli anni Ottanta, noto come The Kid,che mise insieme cifrefavolose che altrettailto in fretta riuscì a dilapidare con le carte. Morìspiantato, alcolizzato e drogato. Gian Antonio Stella ha proposto a sua volta la testimonianza indiretta di Cristian De Sica, attore notissimo figlio di un'altra celebrità del cinenia, Viltorio, alture e regista. «Gli chiesi in che cosa voleva distinguersi dal suo famoso padre e lui mi rispose "il gioco". Perchè Vittorio De Sica era un drogato di gioco al punto di portare i figli in vacanza solo nei luoghi dove c'erano dei casinò.Per tornare poi a casa nel giro di due o tre giorni per essere rimasto al verde. A Londra aveva talmente tanti debiti che non volevano più farlo uscire dal Paese.E alla sua morte lasciò come eredità ai figli una ma

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Il dramma dei giocatori è credere di cambiare la propria vita con un colpo difortuna MARCO TARQUINIO D RETTORE DIAV\'EN RE

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Le mafie traggono profitti enormi dal gioco illegale così come dagli stupefacenti TONI MIRA e OF1N>LISTA

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