











Denuncia alla Procura della Repubblica. L’ ha presentata Italia Nostra, tramite la sua Presidente provinciale, indirizzandola anche al Corpo dei Carabinieri che si occupa della Tutela dei Beni Culturali, per chiedere l’annullamento della delibera della Giunta Comunale di Torri del Benaco del 24 novembre 2021 con la quale è stato autorizzato il P.U.A. “Le Sorte”, un mega albergo con 55 suites, tre piscine e due ristoranti. Megalbergo che dovrebbe essere inaugurato il prossimo luglio, ma che, ad avviso d’Italia Nostra,è statorealizzatoincontrasto con la legge urbanistica. Il Comune, secondo l’associazione ambientalista, siè “dimenticato”di chiedere alla Soprintendenza il parere preventivo obbligatorio di tutela paesaggistica, carenza che comporta la decadenza del provvedimento di approvazione del Piano Attuativo. “Il Comune però” afferma Marisa Velardita “per non annullare l’illegittima delibera, ha interpretato la giurisprudenza secondo canoni non congrui. Un’Amministrazione corretta e trasparente dovrebbe lavorare in forza di Legge, non in forza di una giurisprudenza interpretata a suo piacere. Non emettendo sentenze nell’esercizio delle sue funzioni. La Provincia da noi interpellata con richiesta di annullamento nel marzo 2022, dovrebbe aver capito che l’atto è illegittimo e che l’invasiva costruzione è
sostanzialmente abusiva,ma ancora non si è espressa. A nostro giudizio tuttavia, l’interesse pubblico viene tutelato e si perfeziona qualora un provvedimento adempia a tutte le prescrizioni di leggi statali o regionali”. Ma vi è un altro inquietante fatto: cioè che la non fattibilità di questo eco mostro era stata già espressa con parere preliminare dall’Ufficio Area Edilizia Pubblica del Comune stesso, in cui si evidenzia, tra l’altro, come l’allargamento stradale sia difficile da ricondurre ad una dichiarazione di pubblica utilità e conseguente esproprio. "L’allargamento di 440
metri della strada per Le Sorte, considerato il nuovo carico urbanistico “ ha scritto Italia Nostra nell’esposto “non risulta sostenibile dalla viabilità esistente, ed è finalizzato sostanzialmente alla realizzazione diunP.U.A.diiniziativaprivatae nondiiniziativapubblica. Tutto ciò in contrasto con i principi della L.R. 14/2017 e della “volontà dell’Amministrazione comunale di attuare uno sviluppo delterritorioche consumilaminor quantità possibile di suolo agrario e naturale”. Andrea Torresani del Comitato Voce per l’ambiente che, ancor a progetto in embrione, aveva inviato nel marzo 2022 il primoespostoallaSovrintendenza di Roma rivela : “In realtà già primariamente, come avevo fatto presente nello scritto inoltrato, la proprietaria dei terreni, una cooperativaedile ilcuiintentoè realizzare la case a prezzi vantaggiosi per le famiglie cooperanti, non potrebbe fare da testa di ponte per operazioni immobiliari speculative. E questo è anche scritto nello Statuto della Società. Ovvero su quei terreni la Cooperativa doveva erigere, se vi fossero stati i permessi, della normali unità immobiliari non un mega albergo. Invece, grazie anche al Comune complice, è stato realizzato un abominio, permettendo la cessione delle aree ad una Società altoatesina, stravolgendo la destinazione dell’area."Anche questi fatti” conclude Torresani “dovranno essere vagliati attentamente dalle Autoritàinquirenti”.
Guerra sulla caccia nel territorio di Rivoli V.se.
Il Piano Faunistico Venatorio regionale è stato bocciato dal Tar ma il Consiglio regionale, ha promosso un conflitto di poteri ricorrendo alla Corte costituzionale per togliere lo stop del Tribunale. Il conflitto sull'attribuzione di poteri era nato dopo che Il Tar ha bocciato conbentre ordinanze, grazie al ricorso del Comune di Rivoli Veronese e di due Comprensori Alpini, il Piano Faunistico Venatorio regionale. In quest'ultimo la Regione aveva inserito Rivoli, nell'Ambito Territoriale di Caccia n. 1 togliendo il Comune dalla zona faunistico alpina(Zfa), attraverso legge regionale 2del 2022. Nel Comprensorio Alpino n. 9, coincidente con il territorio del Comune, l’indice di densità venatoria(IDV) eradi un cacciatore ogni 40 ettari, potevano pertanto cacciare 21 cacciatori. In base alla nuova disciplina,oggi sospesa,per laquale è prevista una densità di 1 cacciatore ogni 28 ettari, essendo sufficiente per poter cac-
ciare essere residenti nella Provincia di riferimento, avrebbero potuto cacciare più di 1283 cacciatori iscritti all’Ambito Territoriale di Caccia n. 1. Insomma l'area si sarebbe trasformata inunvero e proprio campodi battaglia. Inoltre ciò comportava inevitabilmente gravi conseguenze sull’ambiente e sulla fauna tipicamente alpina che popola il territorio comunale. Dall'altra l’elisione del carattere montano del proprio territorio effettuata dal Piano faunistico, può essere la premessa di escluderlo dall’Unione Montana del Monte Baldo, avendo ripercussioni negative sul piano economico finanziario, in quanto l’Unione Montana, è destinataria dei trasferimenti dei fondi nazionali vincolati e di quelli regionali relativi a certe tipologie di attività comunali.
Il Comune ha evidenziato nei suoi ricorsi gli effetti pregiudizievoli sul piano economico - turistico. Infineha rappresentato il rischio della perdita dei benefici fiscali di
cui godono attualmente le aziende agri- cole con sede nel territoriodel Comune. Il Comune infatti è classificato come ricadente tra le aree svantaggiate di montagna in base all’allegato B della deliberazione dellaGiunta Regionale n. 509 del30 aprile 2019, e sul piano amministrativo l’espulsionedal perimetro della ZonaFaunistica Alpina avrebbe potuto prefigurare l’esclusione datale classificazione.
Il Tar ha così valutato che il maggior prelievo venatorio avrebbe prodotto effetti irreversibili a carico della fauna presente sul territorio, stravolgendone definitivamente le caratteristiche.Altresì che l' esclusione dalla Zona Faunistica Alpina determina altresì una lesione dell’immagine del Comune, sia lesioni sul piano economico alla comunità Il Tar ha poi giudicato incostituzionale la legge regionale n. 2 del 2022 e l'innalzamento altimetrico della Zfa incongruente con le norme nazionali. Il Tar ha dato ragione al Comune applicando la sospensiva. Rivoli rimane così nella zona faunistico venatoria alpina in attesa del pronunciamento della Corte Costituzionale
Il collasso è totale. Residences sulle colline in zone protette, gru che fioriscono come papaveri, fogne che fuori escono dal collettore ormai iper intasato dalle mer…ci dei nuovi turisti importati. Sindaci che lavorano come agenzie immobiliari e cittadini, sepolti nelle loro abitazioni, che applaudono il disastro organizzato.
Se non fossimo in Italia ci sarebbe da scandalizzarsi. Ma conoscendo il prode animo dei cittadini italioti, non c'è da meravigliarsi se molte cose vanno non bene lasciando alla matrigna tivù il compito di rimbambire completamente la testa del popolo con quattro palloni gonfiati eunfestival da Bar...i.
Nell'opulente tartassato Veneto, quando ormai a parte qualche caso, per andare al ristorante, serve il libro mastro, il problema del giorno quel'è? Il lago con i livelli al minimo delle acque.
Un problema non nuovo visto che esisteva pure l'estate scorsa in cui se facevi un tuffo dovevi prendere una bella rincorsa per raggiungere un'area dove non sbattere la testa sul fondale.
Oggi però questa "bassezza"
è diventata da prima pagina con politici, Direttori di consorzi, di Enti che fanno a gara per dire la lorosuquestogrande dilemmadell'acqua.
Ed è così che oramai la star dei nostri tempi, il noto gabellatore, il Sindaco di Torri Stefano Nicotra più intervistato che Amadeus, ha detto al giornale L'Arena."Abbiamo fatto un ordinanza per mettere una boa innanzi alla Baia dei Pini dove si è creata una secca. Non che non ci fosse prima, però quella boa necessitava. Ne metteremo un' altra, "luminosa" alla Baia Stanca così dopo faremo capire cosa c'è li sotto". Mica uno squalo certo che emerge dai fondali. Ma il Sindaco segnalatore di pericoli dopo aver esaurito i cartelli di "pericolo"per ciclisti passanti sulla strada e per cinghiali di passo ha deciso di darsi alle boe, per "illuminare" i naviganti chevogliano avven-
turarsi nelle infide acque torresane. Dove prende i soldi per fare queste mirabolanti segnalazioni, non è un mistero visti gl'incassi fatti dall'autovelox di Pai, ma è chiaro che lui non rimarrà mai al verde. Grazie alla sua prolificità nel concedere concessioni edilizie in aree protette dove il verde così scompare, per lasciare spazio allo squallore del grigio cemento speculativo. Cementi che porteranno nuove fogne e nuove fogne che finiranno (visto lo stato del collettore) a lago, innalzando cosi i livelli delle acque e coprendo i fondali di melma.
Se sia una strategia studiata, non è dato a sapere, ma l'inquinamento con le acque basse certamente è più intenso, i battelli troveranno più secche innanzi ai loro scafi. Si secche di concime...
Ma se si guardano alcunefoto degli anni trenta, si ammirano immense spiagge in riva al lago. Segno che anche allora il lago era certamente basso come oggi, e magari anchepiù pescoso e meno inquinato. Ma questa carenza d'acqua attuale è stata provocata solamente dalla siccità o ci sono altre concause? Eccome che ci sono e sono due. Il prelievo che fanno oggi certi Comuni per l'uso potabile. Come vuole fare pure la città di Brescia che verrà a prelevare a lago. E il secondo, l'Autorità di Bacino del Po' che regola il deflusso del Mincio e che preleva acque a suo piacimento. Ebbene è noto che d'Estate il prelievo che viene fatto per le campagnedel mantovano è notevole e quindi certo che i livelli sono bassi. Ora escono 14 metri cubi al secondo di cui alcuni vengono "donati"all'agricoltura lombarda con buona pace per chi è finito nelle aspre secche lacustri. In questi giorni l'uscita dalla diga è stata portata a 9 metri cubial secondo. Qualcosa certo deve uscire altrimenti il lago diventa uno stagno.
"Sappiamo che anche Brescia preleverà l'acqua dal Garda " ha detto Angelo Cresco Presidente Ags società del gestrice del Collettore, "e quindi il Go-
verno dovrà affrontare seriamente il problema delle colture idrovore che portano via acqua dal lago".
Praticamente se non ci fosse questo prelievo che avviene da un po'di anni sarebbe tutto un po' più regolare e ognuno potrebbe fare il bagno dove più lo aggrada. Al di là delle soluzioni da trovare per trovare alternative al Garda come pompaper giardini, finché prevarrà la logica di usare Il lago come serbatoio, come parafulmine della società, il bacino benacense si avvicinerà alla sua inesorabile caduta.
Appare poi curioso che mentre le acque si abbassano pericolosamente, le colline aumentano di volume per la continua copertura di nuove costruzioni che si levano verso il cielo. Sembra una frenesia cementificatoria che colpisce quasi tutti i Comuni antropizzando ogni angolodi territorio con conseguenze di generare ricchezze enormi per pochi eletti e enormi gravami d'inquinamento sia atmosferici
che nelle acque lacustri che si riempiono di liquami. Siamo all'alba di una nuova megalopoli che sta invadendo ogni cosa, mentre il lago affonda nel profondo dei suoi abissi. Nell'ottusità totale di chi non vuole sentire.A chi giova ciò?
Non ci resta che fare la danza della pioggia…
Andrea Torresanicaprino, non è certo una mela marcia. Ma quelle scritte nere " Lasciamo marcire caprino votateci ancora" comparse il 25 gennaio scorso su una trave della nuova palestra in costruzione a servizio della scuole medie di Caprino, hanno fatto il giro del paese. In effettinon è certo un belvedere quel cantiere fermo dallo scorso anno per il fallimento della ditta. I lavori interrotti a febbraio 2022 per il fallimento di una delle due ditte esecutrici stanno tenendo in sospeso un progetto che prevede una spesa di un milione e 330 mila euro garantita da contributo del Ministero dell'istruzione università e ricerca. Non è la prima volta che compaiono delle scritte simili visto che prima di Natale alcuni "letterati" writers avevano già preso di mira l'immobile scrivendodei strani testi: "A Caprino I soldi li lasciamo marcire così. 2024 votateciancora". Insomma in mezzo a tutto questo "marciume" il Comuneha deciso poi di usare le maniere forti facendo cancellare dagli operai "per salvaguardare il materiale"ha detto il vicesindaco e assessore ai lavori pubblici Davide Mazzola le ignominiose scritte. E poi "Prendiamo atto di quello che considero un grave gesto barbarico che non giustifico e che ho denunciato. Capisco il rammarico dei cittadini nel vedere l'immobile fermo Ma non trovo corretto esprimere il dissenso su una situazione già critica in tale modo". Il cantiere è fermo dal febbraio 2022 tant'è che nel 2022, il Comune affidò al legale di fiducia l'incarico di supportare il Rup (Responsabile unico del procedimento) nel rapporto con l'appaltatore. Il 30 marzo 2022 il Tribunale di Verona sezione fallimentare ha emesso la sentenza con laquale dichiarava il fallimento della capogruppo di imprese affidatarie dei lavori. Al fallimento seguì l'autorizzazione del Tribunale all'esercizio provvisorio cioè la possibilità per l'impresa di proseguire i lavori. La Conseguenza fu però che tutte le attività della mandataria fallita si interruppero tra cui l'appalto del Comune di Caprino. Non si poteva valutare di ingaggiare un' altra ditta invece che una sull'orlo del fallimento? Cristiano Pastorello, capo-
gruPpo della lista civica "Amiamo Caprino" ha detto : "Ancora a gennaio quando fu affidato l'appalto, sollevai perplessità che purtroppo hanno trovato fondamento. Per il bene del paese spero che i lavori riprendano al piùpresto.Questo è il secondo inverno che la struttura in travi di legno passa esposta alle intemperie. Chiederemo una perizia statica a garanzia della sicurezza e incolumità dei futurifruitori".
Ma perMazzola ètutto sotto controllo: "La prosecuzione dei lavori era necessaria per evitare che la struttura,laorditura in cemento e legno, e i pannelli di rivestimento di Copertura, per il60% giacenti in cantiere, si rovinassero. Ho quindi trattato col curatore fallimentare affinché l'Amministrazione potesse acquistare i pannelli che avrebbe consegnato alla ditta esecutricenon fallita e componente del raggruppamento, la quale avrebbe curato la posa". Ma i beni posti all'incanto hanno dovuto passare un'asta andata deserta, e solo a seguito di questa alla fine dello scorso anno, i beni sono stati venduti dalla curatela al Comune. I pannelli ora sono dell'Amministrazione e verranno posti in opera dall' impresa appaltatrice superstite che dovrebbe proseguire nei lavori. Un bel "bailamme" in una situazione di fallimento che non è nuova in altri appalti presenti in altri Comuni. Ma a Caprino questa situazione sembra essere deflagrata con queste manifestazioni murali eclatanti. A dare una spiegazione a ciò è il filosofo Roberto Caceffo detto il Cacio sulle pagina faceboook diFratellid'Italiahadetto:
luogo a spettacolarità diverse, dove il disappunto veniva espresso sulla pubblica piazza senza danneggiare nulla e a proprie spese ! In questi periodi di oscurantismo mentale che stiamo attraversando invece troviamo un nuovo genere di protesta che oltre ad essere ignorante è pure costosoper la comunità !Che senso ha danneggiare ulteriormenteunbene posto sotto sequestro per colpa di terzi con scritte che porteranno ad aumentare i costi di realizzazione dell'opera a discapito della cittadinanza? Speriamo che la prossima volta abbiate la decenza di sacrificare il lenzuolo buonoper esternare il vostro pensiero almeno i cittadini non devono subire la beffa anche dell'incremento dei costi! Giusto per informazione il luogo dove siete entrati è posto sotto sequestro per il fallimento della ditta appaltatrice!".
Una frase di speranza per un mondo migliore.
Ma se il Cacio parla di spettacolarità non ha tutti i torti . Undici anni or sono uno scrutatore raccolse in un seggiounavoluminosa scheda elettorale. Dentro vi era una fetta di soppressa impacchettata. Sopra il "pacchetto"vi era scritto: "Adesso magnéve anca questa!".
SE IN UN PROGRAMMA TIVÙ
METTIAMO 4 PROSTITUTE E 4 TRANS
CHE SHARE SI PUÒ OTTENERE?UN
CONTO È FARE SPETTACOLO, UN CONTO FARE AUDIENCE
Il drone dispersodiventò come un gatto.Un volantino "annuncio" posto per lestrade delpaeseha fattodiventare quel drone quasiun animaledomestico persoda riportare a casa. "Nella zona delGarda (ultimo avvistamento in prossimità campo), purtropponon abbiamo indicazionipiù precise".
Insomma per chi avvisti questo drone
Andrea Torresanipuò telefonare al numero sovr'impresso. Anche perché in caso di ritrovamento vi è una lauta di 100 euro! Ecerto che visto il costo deve essere un drone gigante!
"LASCIAMOMARCIRECAPRINOMAVOTATECIANCORA"
COSTERMANO S/G
"Post ingiuriosi sul gruppo social Facebook. Verifica valutazione esistenza dei presupposti per agire giudizialmente nei confronti degli autori". Inizia così la curiosa delibera redatta dalla giunta comunale di Costermano il 30 dicembre 2022. Già dai prodromi appare un atto alquanto criptico perché si fa presente nel testo della delibera che in "data 28 dicembre 2022 sul gruppo Costermano Sul Garda news si è aperta una accesa discussione relativa alla realizzazione da parte dell'amministrazione comunale di Costermano sul Garda di alcuni edifici in costruzione nella frazione di Marciaga". Due giorni dopo il fattaccio gli amministratori allarmati si sono riuniti quasi fosse scoppiata un atomica per considerare ingiuriosi dei commenti su facebook. Non capendo poi come si possa perseguire penalmente l' ingiuria visto che il reato è stato depenalizzato.
In questo marasma di misteri nella delibera si fa presente che “vista la gravità della espressioni esposte del gruppo Social e preso atto che gli autori sono stati identificati l'amministrazione ha l'interesse a tutelare l'onorabilità non solo del Sindaco, ma anche nell'attività amministrativa nel quale sono impegnati gli amministratori i consiglieri e personali dell'Ente”.
E a questo punto il Comune, tira un ballo anche la Convenzione e la Costituzione Euro-
pea che riconosce il diritto alla critica quale libertà di manifestazione proprio pensiero. "Però la critica " continua la Giunta "deve rispettare la convenienza dell'espressione utilizzate, ciò vuole dire che le modalità espressive attraverso cui si manifesta la critica chiedono una forma espositiva corretta che non integri la gratuita e immotivata a aggressione della altrui reputazione".Detto questo sembra così che sui social si sia scatenato l'inferno contro Passerini & company. In realtà alla fine si chiede nella delibera di verificare se "esistono i presupposti di presentare una denuncia querela nei confronti degli autori della possibile ingiuria con riserva di costituzione parte civile".Insomma quello che è certo è che si darà l'incarico a un legale e che se dopo sarà opportuno si andrà verso la denuncia penale. Quindi altre spese che se non andranno al vento andranno agli avvocati.Quello che fa riflettere di questastranadelibera è che alla fine se si voleva tutelare l'onorabilità del Sindaco il sindaco, lo stesso Primo cittadino si è sentito così offeso da astenersi dalla votazione, lasciando i quattro assessori presenti ad approvare la delibera.Insomma tanto rumore per nulla. Un rumore che verrà pagato dai cittadini per valutare se difendere l'onore del noto gruppodipotere. (A.T.)
"Da che pulpito viene la predica" direbbe qualcuno. In effetti la Giunta comunale di Costermano si è sentita offesa per dei post definiti ingiuriosi da parte di cittadini stufi del Paese cantiere messo in atto anche in molte zone protette. Ma se farla franca è una questione che in Italia con il sistema legislativo va per la maggiore, Sindaco and friend si che vedono messa in pericolo la loro onorabilità, si sono resi protagonisti di attacchi parecchio estremi. In primis quel simpatico irascibile Passarini di piombo, che pur essendo "Cortese" ha snocciolato circa un anno fa una prosopopea d'invettive da guinness . "Questo giornalista riferendosi al Direttore del Corriere della Riviera, Andrea Torresani, reo di aver scritto un articolo sulla ex assessore "fa sciacallaggio giornalistico e semina maldicenze in paese. Uno che deve vergognarsi". Un post intero contro il giornalista con sotto tutti gli amici del Sindaco che facevano a gara per dirne di peggio. A distinguersi però è stata Sara Squarzoni che riferondosi al giornalista ha detto" Purtroppo la madre degli imbecilli è sempre incinta".
Un tecnico amico del Sindaco ha invitato pure gl'inserzionisti a boicottare il Corriere della Riviera. Insomma unapubblica esposizione dell'operatore dell'informazione al popolo come fosse un Barabba dei nostri tempi. Nel tiro a segno si è distinto in questi ultimi tempi anche l'assessore al Turismo e al CommercioAlberto Bullio che sentitosi offeso anche perché definito Assessore al Bilancio, in un esposto all'Ordine dei Giornalisti contro il Torresani lo descriveva come "un mistificatore per finalità politiche e denigratorie", disegnando così il giornalista quasi fosse un fosco denigratore seriale. L'Ordine rigettava l'esposto che era il terzo nei confronti del Torresani respinto dall'Ordine con mittente il Comune di Costermano. Insomma coloro che oggi chiedono una denuncia querela contro quei cittadini ritenuti ingiuriosi ( a prescindere che l'ingiuria è stata depenalizzata), loro stessi pur amministratori hanno certo usato toni altamente offensivi nei confronti della stampa.
Ma si è a conoscenza che il potere è sempre permaloso per difendere la propria arroganza.
Edire che le pizze sono tra le più buone della zona. Ma quell'ispezione del Comune ha rilevato opere murarie non in regola. Ed è così che il gestore del locale forse inconsapevole del "danno" dovrà abbatterle. Il sopralluogo è avvenuto il 18 gennaio scorso quando in seguito ad un ispezione del geometra comunale Andrea Ferrari responsabile area tecnica, si evidenzia in un'immobile pizzeria sito nel Comune una serie di anomalie tecniche.
Delle divisorie murarie per ricavare locali di deposito e magazzino a servizio dell’attività, un forno in muratura, in corrispondenza di una delle finestre poste sul lato nord del locale, che risulta quindi murata internamente. Poi risulta installata una tubazione necessaria all’esalazione dei fumi derivanti dall’esercizio, murata internamente senza peraltro apportare una corrispondente modifica prospettica; in particolare uno dei locali risulta destinato allo stoccaggio
deirifiutidurante ilsopralluogo,il locale di maggiori dimensioni del piano interrato risulta essere adibito a magazzino, come previsto, ma anche a laboratorio “aggiuntivo” per la preparazione dei cibi, senza cottura e con presenza saltuaria del personale addetto. Insomma una serie di presunte violazioniacuiiltitolare dellocale avrà 90 giorni per rimediare. Nel frattempo però potrà proporre ricorso entro 60 giorni al Tar, e entro 120 verso il Capo dello Stato. Se interverrà per il ripristino dei luoghi e farà lo stesso ricorso sarà un bel dilemma. Perché le strade della Giustizia non sono mai finite...sopratutto in Italia. (A.Tor)
Una decina di volantini inchiodati su quei pini prossimi al patibolo. Come a Cavaion v.se i martiri legati agli alberi, uccisi dai nazisti sul finiredella seconda guerra mondiale, così quei pini domestici destinati ad essere decapitati hanno avuto la loro processione per l'estremo saluto. Il 19 gennaio scorso una trentina di persone sono scese in piazza a Garda, contro l’abbattimento di sette pini domestici (Pinus Pinea) dislocati sul Lungolago Regina Adelaide, all’altezza del locale «La Losa» a Palazzo dei Capitani. Non tutti i pini presenti sul lungolago quindi sono stati poi abbattuti. Nell’ottobre scorso l’Amministrazione comunale dopo ad una perizia effettuata dall’agronomo Daniele Pecollo, ha rilevato dei problemi di stabilità e di malattia delle piante. Dall'altra l'intervento è stato effettuato perché gli alberi, con le loro radici dissestavano la pavimentazione del lungolago provocando una possibile caduta dei passanti con conseguenti risarcimenti danni da parte del Comune. Verranno sostituiti con dei mini platani di diametro medio tra i ventiquattro e ventisei centimetri. Il costo complessivo dell'operazione taglia pini è sui 350000 mila euro. E se Lorenza Ragnolini consigliere comunale di minoranza di Garda futura, narra che non ha avuto la possibilità economica di fare una controperizia per impugnare gli atti comunali ha detto "che è scesa in piazzaper sensibilizzare i cittadini aduna conservazione del territorio anchedal puntodi vista paesaggistico". Dall'altra però attaccare delle puntine sui tronchi con dei volantini non indica proprio una massima sensibilità configurandosi altresì una deturpazione di beni pubblici. "Questi pini sono splendidi " ha detto Raffaello Boni di Legambiente "e non ritengo che abbiano problemi di stabilità come riferito dall'agronomo. Se la motivazioni del taglio riguardano il pavimento sconnesso quà di cose in su cui inciampare non mancano". Ma altresì è difficile pensare che l'agronomo abbia fatto una relazione falsa. Marisa Velardita presidente della sezione di Verona di Italia Nostra ha dichiarato. "E' pretestuoso abbattere dei pini che sono preziosi perché abbelliscono il paesaggio, danno ombra ai villeggianti e cittadini. Bisogna proteggere la bellezza. Le pigne cadute non possono essere un problema". Insieme a Graziano Berti, presidente e del comitato Amici del Baldo, il gruppo si è diretto in Municipio dove ha avuto un vivace
scambio di battute con l'assessore all’ecologia, Sasha Allevato. Un po' sorpreso l'Allevato ha poi dichiarato. "Chiamato dagli uffici sono ritornato in Municipio che avevo lasciato poco prima. Ai presenti ho ribadito la volontà dell’Amministrazione di procedere con i lavorifortedella perizia chesottolinea come il mero rifacimento della pavimentazione non produrrebbe effetti duraturi: l’asportazione della pavimentazione in SanPietrini e la conseguente rimozione delle radici interferenti" ha proseguito, infatti non eviterebbe nel breve periodo la riformazione di nuove radici con nuova sconnessione della pavimentazione. La necessitàdi abbatterli non è dovuta a problematiche di stabilità dei sette pini ma al costante pericolo di caduta da parte delle persone" . La soluzione per evitare il taglio sarebbe quella di creare una circonferenza libera attorno agli alberi in modi che le radici trovino sfogo. Ma a questo punto riducendo il plateatico molti esercenti avendo perdite d'incasso rilevanti finirebbero sul piede di guerra contro l'amministrazione. Forse se fosse stato possibile si poteva trasferire quei pini domestici in altro sito di Garda tipo via S.Bernardo, Le Giare creando un abbellimento del paese. Per quanto concerne altri alberi tipo i bellissimi cipressi secolari del Roccolo del patriota, o alberi, in prossimità del Corno (una ventina circa) tutti tranciati e distrutti in zona Sic, fatti di cui nessuno della minoranza ha mai parlato, vi è un sito atto a discarica abusiva in cui si notano dai filmati, tronchi che potrebbero corrispondere agli alberi scomparsi. Se si difende l'ambiente, bisognerebbe fare pure delle interrogazioni in Consiglio comunale per chiedere al Sindaco perché a certi Signori è tutto concesso, anche di distruggere il patrimonio ambientale gardesano senza pagarne il dazio. Mentre in altre situazioni i potatori di sette alberi "pericolanti"finiscono inprima pagina.
Andrea TorresaniSUGLIALBERIDELCORNO SUGLIALBERIDELCORNO SUGLIALBERIDELCORNO EESULROCCOLODELPATRIOTA SULROCCOLODELPATRIOTA ESULROCCOLODELPATRIOTA NESSUNAPROTESTA? NESSUNAPROTESTA? NESSUNAPROTESTA?
Era la primavera del 2020 quando uno scempio si abbatté sulle colline gardesane. In piena collina zona Sic sito d'importanza comunitaria il roccolo storico del patriota venne raso al suolo e con lui vennero decapitati una decina di cipressi secolari che lo contornavano. Autore di tale scempio fu l'imprenditore gardesano Luciano Chincherini che incredibilmente in quel sito voleva costruire una villa senza neppure avere la licenza edile. Il colpo di mano e di follia non gli riuscì venne fermato anche grazie alle segnalazioni del Comitato Voce per l'ambiente. Ma ciò che rimase fu la desolazione di vedere quel roccolo distrutto e quei cipressi decapitati. Una strage che se oggi ha il nome del responsabile dall'altra non ha delle condanne certe. Allora per su quei gravissimi fatti nessuno parlò delle minoranze né fece interrogazioni scritte nello specifico per capire come possa essere avvenuto tale scempio. Ma dal pulpito face book Anna Codognola ha detto "che ha sempre difeso la natura e in Comune ce ne sono le prove". Ma dall'altra quando Chincherini diceva che aveva smobilitato la discarica abusiva Peagne, oggi ancora parzialmente presente lei pure diceva che tutto era a posto senza neppure controllare. Venne smentita poi dai fatti e successivamente sembra che capì che qualcosa non andava. Insomma non tutte le decapitazioni sembrano suscitare la stessa attenzione.
"Quagga mussel". Non è il nuovo ballo caraibico in voga per l'estate 2023 ma il nome dell' ultimo mollusco alieno rinvenuto sul Garda. Non che sia arrivata da Marte. Ma la"Dreissena bugensis" (questo il nome scientifico) e un nuovo esemplare non autoctono presente nel Garda mollusco originario della parte ucraina del Mar Nero, che oggi ha invaso anche diversi fiumi tedeschi. A scriverlo è stata la Fondazione Edmund Mach attraverso la pubblicazione scientifica su «InvasivesnetBio Invasions Records» dal titolo «First record of quagga mussel, Dreissena bugensis Andrusov, 1897, in Italy: morphological and genetic evidence in lakeGarda».
Sul lago è ormai un «record», visto che le specie provenienti da altri "emisferi" sono già 43. Gli esemplari individuati di queste piccole cozze sono sui 17 millimetri e sembra chequesta specie sia arrivata nel Garda, da circa un anno. Il mollusco è una specie fortemente invasiva e come successo nel lago di Costanza, ha soppiantato le specie aliene presenti. Nell'arco di quattro anni s'ipo-
tizza, stando alla velocità con stanza, potrebbe colonizzare tuttoil lago.
Ci si chiede se vi sia a questo punto una correlazione con la guerra in Ucraina viste le tempistiche essendo la specie presente nel Mar d'Azov. Ovvero qualche imbarcazione trasferatisi nelle acque benacensio potrebbe aver fatto da tramite?
Può essere molto probabile. Magari il mollusco si è agganciato alle carene degli , alle ancore, provenienti dall’estero e da altri bacini. A fine anni ‘60 si era verificato il primo "tranfert" con la cosiddetta «cozza zebra» giunta nel Garda dai laghi tedeschi. Filippo Gavaz-
zoni vicepresidente della Comunità del Garda per cercare di contenere questo stravolgimento ambientale ha proposto d'introdurre l’obbligo di sanificare le barche provenienti da altri bacini. Proposta che la Regione Veneto ha accolto, in attesa che la Lombardia e Trentino diano il benestareper approvare una legge interregionale.
In definitiva però sarebbe utile una normativa per il contenimento dell'uso del suolo. Perché al di là delle cozze il vero mostro è l'iper cementificazione.
(A.Tor)
Testuggini rettili presenti da milioni di anni. Oggi sono non solo nelle acque del Garda ma anche nei laghetti limitrofi. Quest'immagine sopra scattata da Maria Grazia La Pietra, inquadra una tartaruga presente nel recente biolago diCostermano sulGarda sito nelcosidetto Parco dell'amicizia. Balneazione vietata ma non per le tartarughe.
«Quando sarà data attuazione al Piano socio sanitario 20192023" . Questo in riferimento all'ospedale di Malcesine. I consiglieri regionali del Pd Veneto, Anna Maria Bigon e Andrea Zanoni, attraverso un 'interrogazione all'assessore alla sanità Manuela Lanzarin, hanno posto il problema. "Quest'ospedale" aggiungono i due democratici, "rappresenta un punto di riferimento sanitario per l'area dell'alto Garda. La struttura è riconosciuta a livello nazionale come centro per lo studio e la cura degli esiti tardivi dellapoliomielite ed è un fondamentale presidio medico per i
pazienti affetti da tali patologie". Il problema è che sottolineano Bigon e Zanoni, "i piani ospedalieri previsti nel piano socio sanitario 2019-2023 restano in larga parte inattuati. Prevedono 50posti letto dedicati al recupero e alla riabilitazione funzionale più 30 addizionali a disposizione dei pazienti extraregione e altri 12 destinati all'ospedale di comunità. Ad oggi risultano attivati solo 29 posti letto e mancano ancora tutti e 30 i posti letto previsti per i pazienti da fuori Regione". A dire il vero c'è tempo sino a fine 2023. Ma le sollecitazioni non sono mai abbastanza (G.P.)
Si viaggiare evitando le...reti più dure. In effetti quando l'Unione Pescatori sportivi del Garda ha trovatoquel marasma di reti nelle acque lacustri sono rimasti senza parole. Ma il verbale delle guardie venatorie regionali parla chiaro. Quella rete pescatanelle acque innanzi al lido Campanello di Castelnuovo del Garda aveva una consistenza da guinness: una lunghezza di circa 1 km composta da più reti legate fra loro con maglia mm 10 e altezza mt. 2,30. Una rete tipo “tremaglio” dal peso complessivo di 160 kg pure sprovvista del numero identificativo del pescatore professionale. Insomma una rete volante che andava alla deriva rendendo altresì pericolosa la navigazione. Il tremaglio è una reta dapescada insacco, formata da tre reti disposte parallelamente, tese verticalmente sul fondo con l’aiuto di piombi e galleggianti. La rete mediana
risulta poco tesa, a maglie piccole e le altre, sono piuttosto tese, a maglie larghe.I pesci urtano nel tramaglio rimanendovi impigliati, quelli piccoli nella rete mediana, e quelli grossi nelle sacche che la rete mediana stessa forma estroflettendosi, sotto il loro urto, attraverso le maglie di una delle pareti. Insomma si può ben capire che con un simile arnese con le maglie così sottili e una lunghezza tale abbia fatto una strage di pesci. Ed è così che l'immane rete è stata sequestrata e successivamente, visto che nessuno ne ha reclamato la proprietà, pure distrutta. Certo appare evidente che se il responsabile del "maglio pirata" si fosse fatto avanti reclamando la restituzione sarebbe stato denunciato per l'immissione della rete non regolamentare nelle acque del Garda. Come pure avrebbe preso una pesante sanzione. Insomma all'ignoto pescatore è andata pure bene visto che oltre le pene previste quell'arnese poteva ingabbiare anche qualche essere umano con conseguenze prevedibili e imprevedibili.
Andrea TorresaniBiocorrosione. Una parola a molti ignota ma che significa la corrosione dovuta a batteri,funghi, o alghe che attac- cando i metalli dalla loro ossidazione ne ricavano energia. E di quest'azione ne è interessato il collettore fognario lacustre dove sulla linea Toscolano Maderno Torri passa la tratta sub lacuale a 180 metri di profondità. Ed è così che in questo periodo sono partiti dei lavori atti a sistemare le tubature metalliche,oramai corrose e che non molto tempo fa erano state restaurate . Dal 6 febbraio sono iniziati così questi costosi lavori che hanno richiesto l’interdizione temporanea dello specchio acqueo della zona, dove aquote batimetriche comprese fra 190 metri e 50 metri sidovrà operare in superficie con delle motonavi e nelle acque con sommozzatori di grande esperienza e con appositi brevetti. Lavori che costeranno centinaia di migliaia di euro che lo Stato (la collettività) dovrà sborsare per un' opera draculesca che daglianni 80'hasucchiato milioni e milio- ni di euro per poi funzionare malamente. Per non parlare di questo tratto sub lacuale che grida allo scandalo. (T.A.)
F anno più rumore 7 pini che cadono che 100 che vengono sradicati. A Castelnuovo del Garda è tutto un fervore di lavori in è prossimità dell'intersezione con Gardaland, con ruspe operai all'opera per creare una nuova corsia e una mega rotonda in una zona oramai preda di un' urbanizzazione sfrenata. Pochi però dei molti, presi alla guida della loro auto, si sono accorti dell'immane stragedi alberidi grosso fusto che ha colpito la zona. Infatti come niente fosse si sono create in mezzo a pietraie e voragini varie delle cataste impressionanti di maestose piante sradicate. Si riescono a riconoscere in questo sfacelo abeti, lecci, cipressi, pini domestici insomma unaserie impressionantedi alberi che al cospetto dei sette pini fatti a pezzi a Garda dovrebbe generare una sollevazione popolare. Che in realtà c'è stata in quel di Garda quando dopo la delibera approvata diversi mesi fa dall'amministrazione comunaledi Garda, a circa una settimana dal taglio, avvertite dalla minoranza le associazioni ambientaliste si sono mosse per cercare di fermare senza successo la decapitazione degli alberi. Qui a Castelnuovo invece innanzi a montagne di piante divelte e
Era un bel loculo ma
alla fine però le stava un po'stretto.
Aveva prenotato un loculo nel cimitero di Lazise ma dopo per motivi di salute, probabilmente ha cambiato idea e ha voluto restituire l'immobile alComune.
Insomma quella tomba ad una signora residente non serviva più e il Comune ha dovutoprenderne atto in data 23 dicembre 2022 , acquisita la lettera di recesso del contratto del cinerario numero 30 del cimitero. E la richiesta, da parte del cittadino, della restituzione della somma versata per l'acquisto dell'immobile.
Al Comune non è rimasto che applicare il regolamento di polizia mortuaria che espressamente prevede che "in caso di rinuncia a a aree senza opere edificate o di loculi o cellette individuali mai occupati o tombe di famiglia non costruite le stesse verranno restituite al Comune. L'indennizzo per
tali casi non potrà essere superiore alla metà dell'importo pagato per la concessione". Ed è così che il Sindaco ha inviato la polizia municipale a controllare per vedere se il loculo fosse stato utilizzato. In effetti non trovando nessuna bara né corpo al suo interno non ha potuto che dare ragione alla richiedente. D'altronde se ci si pensa, avendo richiesto la stesso la revisione del contratto di acquisizione dell'immobile non poteva essersi auto seppellita da sola per resuscitare. Né farne una sua dependance. D'altro canto poi è difficile pensare che potesse aver fatto inumare, un suo congiunto, parente o conoscente. Ed è così che il Comune è stato costretto a restituire alla richiedente la somma di €247,50 pari al50%dell'importo versato. Insomma per la "resuscitata" il Paradiso può attendere. E con quei soldi risparmiati sì farà una bevuta alla salute ritrovata.
ammucchiate fino oltre ogni limite, nessuno a fino ad oggi si è mosso né per lanciare l'allarme, néperdenunciare. Qualcuno dirà che quei lavori di allargamento della sede stradale sono di pubblica utilità.Al di là di questa contestabile osservazione le piante, con un sistema di prevenzione, potevano essere spostate e a salvate.
Invece in questo modo, qualcuno ha fatto capire che Attila non è poi così lontano.
Andrea Torresaniscoppiò una "grana". Su cui indagò l'autorità giudiziaria. Ma non avendo trovato colpe, il Giudice ha optato per l'archiviazione. Ed è così che è partita la richiesta di rimborso da parte del geometra Marco Isotta prosciolto dall'accusa, pervenuta il 20 dicembre scorso e corredata d' idonea documentazione giustificativa a supporto, mediante la quale il tecnico
ha richiesto il rimborso dell’importo di € 2.933,62 precedentemente liquidati a cura dello stesso ed a favore del suo legale. Certo che per un procedimento neppure iniziato la somma delle spese per il legale appare enorme.Ma così va sovente la Giustizia in Italia in cui alla fine a guadagnarci, oltre lo Stato, è chi opera in tale settore
“ Bravo Nicotra continua così che gli autovelox sono ben segnalati. Noi siamo passati due volte con limite di 50 e non c'è successo niente. Anzi consigliamo di porre un semaforo per rilevare isorpassi pericolosi”. Una persona potrebbe pensare che a scrivere un post simile sia stato qualche folle parlando diuntrattodi strada dove migliaia di automobilisti sono stati multati in quel di Torri del Benaco,nella ormai poco ridente frazione di Pai. Poco ridente per via di un auto velox che in poche settimane ha sfornatomigliaia dimulte. A scrivere il post su face book,è stata invece l'associazione "Progetto Carcere" che si occupa della sensibilizzazione sullarealtà carceraria.E che tra i suoi dogmi afferma "chenel carcere finiscono in genere le persone più “povere. E i grandi criminali, quelli che con i loro crimini solleticano ed indirizzano la pubblica opinione, sono una minoranza esigua, statisticamente irrilevante". Ovvero in unoStatoche tartassai cittadini che diventano sempre più poveri, questi del Progetto sostengono che è giusto sanzionare con pesanti multe uno che viaggia ai 50 km/h orari. Facendolo così diventare ancora più povero. Quell'autovelox poi installato a Torri ha fatto sì che ogni giorno centinaia di persone alla guida di auto e moto siano state multate con salate multe. Un fatto clamoroso che ha richiamato pure le telecamere del TG nazionale di Rete 4 che ha realizzato un servizio sullo strano fenomeno che ha generato quell'imprendibile, irascibile sindacoNicotra ai ferricorti. Al di fuori dell'associazione Progetto carcere che incredibilmente ha giustificato il Sindaco,il Primocittadino diBrenzone Davide Benedetti ha aspramente criticato la scelta nicotriana, e altresì le associazioni dei consumatori hanno contestato l'orribile "guillotine" inventata per gabbare l’improvvido autista. Tra queste emerge l'associazione Nazionale consumatori Alt Velox
Migliore tutela che ha chiesto al Prefetto di Verona la relazione dell' incidentalità degli ultimi5annisullatipologia della strada conriferimento del tratto compreso a Km 67 + 965d ed ha mosso delle oculate osservazioni per far scardinare l'orribile creatura. Infatti secondo due decreti del Prefetto "è consentita l'installazione e l'utilizzo dei dispositivi e dei mezzi tecnici di controllo del traffico finalizzati al rilevamento a distanza delle violazioni secondo l'art. 142 del Codice della Strada, senza l'obbligo di contestazione immediata ...". Andando a leggere poi il Codice della Strada si definisce che si può installare autovelox simili a quelli di Torri solo sulle “strade a scorrimento” considerando “strada a scorrimento” quella strada a carreggiate indipendenti o separate da spartitraffico, ciascuna con almeno due corsie di marcia, ed una eventuale corsia riservata ai mezzi pubblici. Esse devono avere semafori atuttigli incroci e aree per la sosta solo esterne alla carreggiata. "Dunque, l’autovelox fisso e automatico non è consentito sulle normali strade urbane" dice Altvelox . "La strada regionale 249 al Km.67+975 in Località Pai nella Via Pai di Sotto nel Comune di Torri del Benaco " è una strada a scorrimento con almeno due corsie di marcia, ed una eventuale corsia riservata ai mezzi pubblici?" No evidentemente. Ma non è finita perché sempre il codice della strada stabilisce che la "contestazione non immediata
IL CAMPIONE DI CALCIO ELKIAER
"Dovesse arrivarmi unaltrabustaverde con il solito0.1km superatofarò ricorso anch'io!" Così Preben Elkiaer Larsen sul sito face book "Multe autovelox TorriD/B".Quindi la compaginedei contestatorisi
In alto a sx Il post di Progetto Carcere. Sotto a dx la realizzazione in questi tempi della banchina necessaria per tale autovelox; sotto l'autovelox in riparazione dopo l'attentato con la fionda
dell'infrazione mediante rilevatori elettronici di velocità" è possibile "esclusivamente su determinate tipologie di strade, tra cui quelle urbane di scorrimento, rispetto alle quali "costituisce elemento strutturale indefettibile [...] la banchina" che, quale spazio della sede stradale, esterno rispetto alla carreggiata e destinato al passaggio dei pedoni o alla sosta di emergenza" . E anche qui non ci siamo. A questo punto ci si chiede se il Prefetto e Nicotra abbiano letto il codice della strada. O al momento di dare l'autorizzazione, distratti dall'ottenimento d'incassi facili, abbiano saltato alcuni commi andando a porre uno strumento trappola senza le adeguate coperture di legge. Altresì ci si domanda se i ciclisti che superano i 50 km orari come vengano multati, essendo le bici senza targa. E se invece "d'ingabbiare" con sanzioni da crociera, non fosse stato più utile porre degli economici dossi che certo il traffico lo avrebbero rallentato; non come stanno facendo gli autovelox, viste le migliaia di multe. Perché allora non dare pure le
multe pure ai costruttori di auto che fanno mezziche viaggiano ai 200 all'ora? Certo che no. Perché il sistema noncolpisce lo stesso sistema, ma chi sta sotto, applicando, interpretando le leggi a suo piacimento.Cosicché anche chi siè difeso da un ladro può diventare un criminale da mettere in galera. In uno Stato che si è inventato una miriade di reati, ma che riesce a perseguirne solo la metà. Tra questi "reati" ci sono quelli al codice della strada, che con un clik fa diventare di colpo migliaia di cittadini dei pseudo criminali. Sperando che questi alla fine per pagare i loro debiti non finiscano nelle patrie galere. Assistiti da Progetto carcere che oggi inneggia al Nicotra gabellatore.
“Per un pergolato di più". Non è il titolo di un film ma è l'Odissea che è piombata sul ristorante "Al Canal" di Peschiera del Garda il cui titolare si è visto recapitare un ordinanza volta a demolire una pergolato posto in prossimità delle Mura storiche, in questo modo facendo perdere un terzo del plateatico all'esercizio. E' possibile che un pergolato possa dare scandalo in questo modo? Ed così la Pizzeria "Al Canal" ha impugnato innanzi al Tar la nota del 22 dicembre 2021 del Comune di Peschiera del Garda, che seguendo il “Regolamento per l’occupazione del suolo pubblico in centro storico" impediva di fatto di realizzare un pergolato aperto di 77,49 mq. Dall'altra sembra che la veranda chiusa di 56 mq. e l' area aperta di 40,50 mq, già occupata in precedenza dall’azienda nell’esercizio della propria attività potessero permanere. Che scandalo potesse dare quelle piante poste ridosso del Canale non è da comprendere. Certo invece il "niet" dell'amministrazione a tenere quella struttura che rappresenta 1/3 dei coperti
MALCESINE
Lupi ah . Ma questa volta la canzone di Lucio Battisti "Luci ah" serve per illuminare sulla nuova inquietante presenza che vive nei boschi del Baldo Garda. Il lupo infatti che prima sembrava essere solitario, facendo qualche sporadica apparizione nella zona, oggi sembra avere moltiplicato le sua attività Anche perché gli avvistamenti di questi canidi sono rapidamente incrementati anche per l'uso delle fototrappole. E questo il caso narrato su Facebook il 6 febbraio scorso sulla pagina "Amici del Baldo" che riporta la testimonianza di Claudio Chincarini di Malcesine. Ovvero le inquadrature realizzate dalla fototrappola posta in località San Michele Sita a circa due km/h di distanza dal paese verso le pendici del Baldo. Le immagini che si vedono sono alquanto significative per far capire come un branco di lupi sco0razzi tranquillamente sul far delle ore notturne in quella zona a ridosso delle case dei cittadini. Nel filmato si vedono
complessivi del locale, munito poi di Gazebo in ferro battuto, con piante, fiori e tende scorrevoli. Gazebo installato in sostituzione al precedente e costituiva un importante investimento. I Giudici del Tar hanno però ribaltato la decisione dell'amministrazione comunale dicendoche la stessa "nonha debitamente motivato la lesione della “percezione storica, artistica e culturale dell’insieme “ determinata dalla presenza della struttura del ristorante, rispetto un Obelisco scultoreo (posto sulle mura) che veniva deturpato visivamente. In pratica il Comune nonhamotivato, senzadare alcuna valutazione in ordine alla effettiva interferenza del pergolato rispetto all’elemento architettonico in questione. Una lesione che è data per sottintesa dall’Amministrazione comunale solo sulla base della mera pre-
senza del plateatico. I Giudici hanno poi analizzato il Regolamento comunale che,secondo il Comune aveva avvertito Al Canal, delle nuove norme dicendo che la ricorrente era ben consapevole dal gennaio 2021 delle nuove disposizioni, immediatamente lesive, introdotte dal Regolamento comunale in tema di arredo urbano, con la conseguenza che le stesse avrebbero dovuto essere contestate tempestivamente.Ma il ristorante le ha avute evidenti al momento della notifica dell'atto. Quindi il ricorso su questo punto non appare motivato visto che "le censure relative alla disciplina dell’arredo urbano, pertanto,
sono tardive e e irricevibili, dovendosi solo aggiungere, che la stessa Amministrazione resistente ha precisato, nelle propriedifese, che la disciplina contestata fornisce 'indicazioni di massima di tipologie di arredi e di scelte cromatiche, all’interno delle quali ogni attività potrà autonomamente esercitare le decisioni opportune per la propria attività'". Alla fine di questo bailamme di cause e concause la Corte sembra aver annullato il provvedimento del Comune ma solo per il fatto (motiviaggiunti) che il pergolato è risultato consono al regolamento comunale.E il Comune così ha già incaricato l'avvocato Maccarone con 10000 euro di dote per ricorrere al Consiglio di Stato contro la sentenza.La pagliuzza che dà scandalo rispetto al marasma di cementi che hanno invaso il Comune ha fatto scatenare una guerra assai pesante per le casse comunali. Ma non si poteva tenere questo pergolato, mica era un eco mostro, ma quattro piante abbarbicate! Insomma questo pergolato, quanto sarà salato, per la Comunitàintera?
Andrea Torresanichiaramente due lupiimpallarsi innanzi alla telecamera. Uno di questi sembra propriogirarsiin direzione dell'obiettivo, mentre un terzo va oltre spostandosi fuori del campo visivo. Capire perché si siano avvicinati così tanto al paese non è certo semplice anche perché questi animali tendono stare distanti dai centri abitati. Probabilmente avevano individuato una possibile preda o dei viveri abbandonati. Questo avvistamento segue quello realizzato in località Monte Luppia sopra Garda e Torri del Benaco nel mese scorso in cui una fototrappola aveva ripreso due lupi. “Andavo spesso sul Baldo in notturna anche da sola … ma tra cinghiali prima e lupi poi … preferisco il giorno … le cose sono cambiate!”. Uno dei commenti che sono comparsi a corredo del post dell'avvistamento, in cui anche altre persone si dicono preoccupate da questa proliferazione di
canidi. Non solo lupi ma anche cinghiali che a certi, come si evince nel post, fanno più paura dei lupi. In una società che è sempre più tecnologica in cui l'uomo tende a controllare tutto assistiamo di questi tempi ad una ritorno di specie da tempo non presenti, nei luoghi
che un tempo abitavano. Così l'uomo quando si avvicina in certe zone selvagge gli sembra di tornare al suo antico passato di cacciatore proveniente delle caverne. (A.Tor)
ILRISTORANTE“LALOGGIA
RAMBALDI”EILLOUNGEBAR
“
LABARCHESSARAMBALDI”
SONODUEAMBIENTICALDIE
VIVACISITUATINELCENTRO
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UNASUGGESTIVASTRUTTURA
CINQUECENTESCACHESIAFFACCIA
DIRETTAMENTESULLAGODIGAR-
DA(PORTO).D’ESTATEEQUANDO
ILCLIMALOCONSENTEILOCALI DISPONGONODIUN’AMPIAPIAZZA
SULPORTO.LAFAMIGLIA
PIETRALUNGAOFFREDELBUON
CIBO, ACCOMPAGNATODAVINIDI
GRANDEPRESTIGIO, DAICOCKTAIL PIÙPARTICOLARI ALLEBIBITEPIÙ
SEMPLICI, AIPIATTIDICARNEE
PESCE.TUTTOVIENESERVITO
SOTTOL’ABILEDIREZIONEDELLA
FAMIGLIAPIETRALUNGACHENEL 2009DECISEDIGESTIRLO, L’ARTE DELL’ACCOGLIENZAÈ
ESERCITATACON ESTREMACURA
EATTENZIONETANTOCHECISI SENTEQUASIIN“FAMIGLIA”
ESIPOSSONOOTTENEREPIÙ
SOLUZIONIINUN'UNICA LOCATION.
Una sentenza che sembra il colpo di grazia. Sull'ampliamento della casa del Sindaco, Mega Hostel e speculazioni varie, che quella "mente" non certo umana che guida il Comune di Costermano sul Garda sta architettando da un po' di tempo sulle spalle del Comune e anche a spese dei suoi cittadini. Infatti l'ennesimo processo che va storto per il Comune, le spese le pagherà il popolo (certe volte bue) come tutte le altre per espropri falliti, rotonde faraoniche e Hostel irrealizzati. Il Tribunale amministrativo di Venezia ha infatti dato con la sentenza del 9 gennaio scorso un stop alle cementificazioni che erano in procinto di essere realizzate in vicinanza del Cimitero tedesco. In questo modo sono a rischio d'illegittimità sia i residences già realizzati a meno di due cento metri dal Sacrario che raccoglie i caduti delle guerre, l'Hostel con i soldi presi in prestito dall'Inps, la mega villona della moglie del Sindaco vista lago, la casa di riposo per anziani e tutti gli altri orpelli che stanno deturpando nelle vicinanze le colline del Garda. Perché di fronte a questa ingordigia colossale con affari a palate su zone in teoria inviolabili, il Comune di Costermano sul Garda pur di far costruire in quei siti protetti, aveva ridotto attraverso il Consiglio comunale, la distanza edificatoria da 200 metri, portandola a 50 metri dal Cimitero tedesco. L'ultima sentenza redatta dai giudici Maddalena Filippi,Stefano Mielli, Consigliere e Nicola Bardino, ha focalizzato l'attenzione sull'abominio che si è concretizzato in questi anni sul paese. Questo in seguito a due ricorsi della Commissione tedesca delle tombe di guerra del Volksbund(VDK) e il secondo, insieme alla Presidenza del Consiglio dei Ministri italiana, in persona del Presidente pro tempore, Ministero della Difesa e Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale difesi dagli avvocati Pierre-Roger Preussler, Teresa Marina e DanieleMaccarone.
Nel mirino degli Enti ci sono le deliberazioni consiliari n. 40 del 13 agosto 2021 e n.3 del9 marzo 2022, chehanno approvato la variante n. 11 al piano degli interventi, che avevano ridotto le distanze cimiteriali a due cento metri.
Il VDK ha chiesto lo stralcio di tale intervento, evidenziando la violazione della fascia di rispetto cimiteriale e il mancato rispetto della disciplina prevista dal Trattato internazionale, che prevede la necessità di una valutazione congiunta tra le parti contraenti.
Il Sindaco di Costermano sul Garda Stefano Passarini, in opposizione, dichiaravadi ritenerenon più vigente la fascia di rispetto di 200 mt, prevista dal R.D. n. 1265 del 1934,perché il sitohaperso la condizione per essere considerato come cimitero, ed ha acquisito le caratteristiche del Sacra-
rio, al quale non si applicano le fasce di rispetto cimiteriale come conseguenza del decorso del termine decennale dall’inumazione dell’ultima salma. Ma i ricorrenti deducevano in primis la violazione dell’Accordo ratificato con legge n. 801 del 1957, dell’articolo 117, lamentando l’arbitraria qualificazione da parte del Comune del sito come Sacrario, senza considerare che, in base all’Accordo, la determinazione circa la sistemazione a cimitero a sacrario deve essere “presa di comune accordo dalle due Parti”, e il sito in base all’Accordo è espressamente qualificato come cimitero.
Inoltrehasottolineato ilVDK,il sitoospita dal 18 luglio 2013 i resti ossei di militari tedeschi rinvenuti a Verona in Piazzale XXVaprile, e dall’11dicembre 2019 il corpo di un militare tedesco rinvenuto in San Daniele del Friuli nel marzo 2019, e deve pertanto trovare applicazione la fascia di rispetto. Inoltre il vincolo di inedificabilità della fascia di rispetto è preordinato a tre finalità: la tutela igienico-sanitaria dei cittadini dalle sepolture; l’eventuale esigenza di ingrandire il perimetro cimiteriale; il rispetto della sacralità e della riservatezza dei luoghi di sepoltura. Poi dalla cartografia si deduce pure cheuna partedell’area di intervento edilizio, ricade addirittura all’interno della fascia di rispetto di inedificabilitàassoluta di50 metri.
"La deroga dei 5o metri "sostiene il Tar è è consentita per la costruzione di nuovi cimiteri o per l’ampliamento di quelli già esistenti ad una distanza inferiore a 200 metri, purché non oltre il limite di 50 metri, quando ricorrono anche alternativamente le due condizioni previste dalla norma, ossia quando non sia possibile provvedere altrimenti ovvero quando l’impianto cimiteriale sia separatodal centro urbano da arterie viarie. Il Comune parlava nell'opposizione di tardività del
ricorso, sostenendo che ladelibera del piano degli interventi 2 del 2016 già prevedeva la riduzione delle distanze. Fatto non vero per la Corte perché "quella delibera era in riferimento al possibile ampliamento del cimitero previo parere Asl". Ampliamento poi mai avvenuto. Il Trattato, sempre secondo i Giudici, dovrebbe essere interpretato restrittivamente, nel senso che al fine di evitare che un provvedimento sia inefficace lo Stato italiano si è impegnato innanzitutto a rispettare un vincolo di natura procedurale, comprendentedelle garanzie di concertazione volte ad accertare, a salvaguardia delle esigenze di tutela del sito, la compatibilità di eventuali iniziative di carattere edilizio ed urbanistico, al fine di evitare interventi suscettibili di recare nocumento al diritto permanente al riposo dei caduti, declinabile in termini di tutela del sito, della sua tranquillità e del suo decoro. Pertanto anche la realizzazione di un centro diurno per anziani alla distanza di circa 50 metri dal cimitero, approvata senza svolgere alcuna attività concertativa e senza acquisire un assenso o un’intesa con il VDK, è illegittima. Il Comune di Costermano sul Garda ha poi violato le norme urbanistiche con la variante n. 11 al piano degli interventi prevedendo di realizzazione nuovi edifici in deroga alla fascia di rispetto cimiteriale, contravvenendo alla legge regionale n. 11 del 2004, che riserva al piano di assetto del territorio (Pat) e non al piano degli interventi, l’individuazione delle fasce di rispetto cimiteriali. E' altresì violato anche il comma 4 bis del medesimo articolo, il quale prevede che la riduzione della fascia di rispetto ai sensi dell'articolo 338, quinto comma, del R.D. n. 1265 del 1938, può essere consentita solo previavalutazionedell'interesse pubblico prevalente e della compatibilità degli interventi con le esigenze di tutela relative agli aspetti igienico-sanitari, ambientali, urbanistici e di tranquillità dei luoghi.
Valutazioni queste che dalla documentazione versata in atti, sostiene la Corte, non risultano essere state effettuate. Insomma dopo questa caterva di violazioni indifendibili dagli avvocati del Comune Baciga Stefano e Nicola Luigi Baciga, Il Sindaco di Costermano sul Garda dovrà fare i conti sulla possibilità che il molich di cementi gli ci si possa riversare contro come una valanga giudiziaria.
Andrea TorresaniIl progettodi leggedel ministrodella GiustiziaCarlo Nordio sevenisse approvato così com’è. Con la restrizione delle intercettazioni telefoniche e ambientali avvantaggerebbe ladelinquenzadei collettibianchi. Secondo me diventa lecito ildubbio chesi vogliano indebolire le inchieste che tantevoltehanno messo in luce reati contro la pubblica amministrazione ( corruzionee concussione ). Chi detiene il potere è infastiditodalla pubblicazionedinotizie su inchiestenei confronti delproprio mondo. Ma in democrazia i cittadinihanno interesse a conoscerle igiornalisti hanno ildiritto e il doveredi pubblicarle. Laperso-
Fusse che fusse la vorta bona “. L’ Azienda Gardesana Servizi annuncia sulla stampa l’avvio dei lavori al collettore della spanda veronese col quarto lotto a Malcesine per un tratto di 2 km. Speriamo che sia arrivato il sospiratogiorno visto che il progetto pareva già pronto da qualche anno. Siamo tutti ansiosi di sapere l’inizio dei lavori. E’previsto che i lavori di Malcesine per il tratto di 2km durino circa un anno. Noi aggiungiamo salvo imprevisti. Il vecchio collet-
nalitàdi chivenga intercettato casualmente oa proposito difatti inutili nelprocesso è già da ora ben tutelata. Esiste un apposito armadio didifficile accesso che ben custodisce le conversazioni lesive della vita privata e irrilevanti. Invece quelle relative alprocessovengono messe a disposizione deidifensori ai finidella difesa.Alloraforse non èun caso chesi parli dinuove sanzioni e restrizioni a carico deigiornalisti. Cer-
tamente, vanno migliorati glistrumenti di indaginee la preparazionedi chi acquisisce e trascrive le intercettazioni: che la giustizia va anche dotata dipersonale, clamorosamente insufficiente , edi mezzi.. Siamo aunpunto nel quale il Governo svelerà il suoverovolto, e l’opposizione la sua forza. Sarà infine possibile capire la sincerità delle lacrime per i giudici e forze dell’ordine assassinatidalle mafie.
tore da Malcesine a Peschiera potrebbe dover venire rifatto interamente. Pertanto il tempo della fine di tutti i lavori non è prevedibile, anche perché era previsto l’eliminazione del tubo sembrerebbe non in buono stato che porta i reflui della sponda bresciana da Toscolano a Brancolino di Torri del B. dovrebbe essere eliminato. A quando? Visto che non sappiamo se i sindaci dell’altra sponda si siano messi d’accordo in quali comuni dovrebbero venir piazzati. Infatti ognuno non voleva il depuratore sul
proprio territorio. I bresciani hanno un tale lavoro che se incominciato non si saprà il tempo in cui finiranno. Intanto i sette scolmatori che funzionano quando il collettore potrebbe esplodere scaricano a lago. Aggiun- giamo che si sa che parte dell’altra sponda non ha collettore né depuratori per cui i reflui dove vanno a finire? E ancora vediamo la speculazione edilizia delle due sponde continua imperterrita la cementificare ci chiediamo dove andremo a finire? Intanto l’inquinamento,lascio a Voi la conclusione del nostro povero Lago.
Il NUOVO LEONARDO VIENE DA TUTTI
OSANNATO. QUALCUNO SI È PERÒ DIMENTICATO CHE È SOLO UN PRESENTATORE
GENIO ITALICO: Il GAS LO PRENDEREMO
DALL'ALGERIA CHE HA UNA COOPERAZIONE MILITARE CON LA RUSSIA
ABardolino il Concorso nazionale letterario“Premio Riviera Laurence Olivier e VivienLeigh”.
La ventiquattresima edizione del Concorso siterràilprossimo 29 giugno presso la Sala conferenze del Ristorante La Loggia Rambaldi. Il premio organizzato dal Comitato editoriale del Corriere della Riviera, patrocinato nel 2022 dalla Regione Veneto, dalla Provincia di Verona, dal Comune di Bardolino, Accademia Mondiale della poesia e altri prestigiosi Enti, vede in Andrea Torresani l’ideatore e direttore artistico di una manifestazione che si avvale di Susanna Gecchele, come presentatrice.
Il Premio è aperto a tutti gli scrittori senza limiti di età. Per comprendere il prestigio che ha raggiunto la manifestazione bisogna pensare che nel 2014 ha ricevuto tre medaglie dalla Presidenza della Repubblica. E negli anni precedenti ha avuto il patrocinioper due annidalla Presidenzadel ConsigliodeiMinistri.
L'iniziativa è nata con l'intento di ricordare Laurence Olivier e Vivien
Leigh, i due attori protagonisti della celebre pellicola “Via col vento”, che avevano soggiornato sul Garda presso Locanda San Vigilio diretta daLeonardWalshe che avevano frequentati i paesi di Torri, Garda e Bardolino.
Suddiviso in tre sezioni,(poesia edita, inedita e novelle) il concorso letterario è a tema libero ma verrà assegnato un premio speciale a chi realizzerà un'opera che abbia come soggettoil LagodiGarda.
Premialla carrieraLaurence Olivier e Vivien Leigh e Premio Riviera internazionale faranno da apice alla consegna dei premi del Concorso nazionale video e Concorso nazionale letterario il cui bando verrà diffuso nelmesedimarzo.
www.corrieredellariviera.iti
info: www.premiorivieraolivierleigh.corriered ellariviera.it
2007- Eva Grimaldi 2008 Eva Grimaldi 2008- Katia Ric- Katia Ricciarelli 2009 ciarelli 2009 --Lorena Bianchetti 2010 Lorena Bianchetti 2010- Sara Sara Simeoni 2011 Simeoni 2011--Gigliola Cinquetti 2012 Gigliola Cinquetti 2012-Maria Giovanna Elmi 2013 Maria Giovanna Elmi 2013 -- Ivana Spagna Ivana Spagna
2014 2014- Maria Amelia Monti 2015 Maria Amelia Monti 2015 — Simona Simona
Tagli 2016 Tagli 2016 Tagli 2016 –––Giovanna 2017 Giovanna 2017 Giovanna 2017-- Marisa Laurito Marisa Laurito Marisa Laurito
2018 2018 2018-- Denny Mendez 2019 Denny Mendez 2019 Denny Mendez 2019–––Sabrina Simoni 2020 Sabrina Simoni 2020 Sabrina Simoni 2020---Hui he 2021 Hui he 2021 Hui he 2021--Rosanna Fratello 2022 Rosanna Fratello 2022 Rosanna Fratello 2022
Albo Albod'oro d'oro Albo d'oro:: : Alloro Alloro AllorodellaRiviera dellaRiviera dellaRiviera
2002 2002 Giorgia Monese Giorgia Monese
2003 Tullio Ferro 2003 Tullio Ferro
2004 2004 Carlo Favalli Carlo Favalli
2006 Piero Marcolini 2006 Piero Marcolini
2008 Cristina Mazza 2008 Cristina Mazza
2010 Susanna 2010 Susanna Gecchele Gecchele
Albo Albod'0ro: d'0ro: Albo d'0ro:PremioRiviera PremioRiviera PremioRiviera
Internazionale Internazionale Internazionale
2001 Nicole Menz 2001 Nicole Menz
2002 Godeard 2002 Godeard
Scrhamm Scrhamm
2003 Robert Jung 2003 Robert Jung
2004 Piera Legnaghi 2004 Piera Legnaghi
2005 Giuseppe 2005 Giuseppe
Ferlenga Ferlenga
2007 Deborah 2007 Deborah
Kooperman Kooperman
2012 2012 Gianpaolo Gianpaolo Trevisi Trevisi 2014 Ferdinando 2014 Ferdinando Imposimato Imposimato
2016 Bruno 2016 Bruno
Prosdocimi Prosdocimi
2018 Claudia Farina 2018 Claudia Farina
2020 Giovanni Finardi 2020 Giovanni Finardi
2022 2022 Giorgio Massignan Giorgio Massignan
2009 Patricia 2009 Patricia Guy Guy
2011 Sergio Pasetto 2011 Sergio Pasetto
2013 Rosario Priore 2013 Rosario Priore
2015 Dante Peretti 2015 Dante Peretti
2017 Patrizia Martello 2017 Patrizia Martello
2019 Beatrice Pezzini 2019 Beatrice Pezzini
2021 Gianni Lollis 2021 Gianni Lollis
CORRIERE DELLARIVIERA Periodico gratuito dellago di Garda edella provincia di Verona Fondato nel 1999 Anno 25 N.1Febbraio Marzo 2023 SEDE:Garda via Puccini1- Fax 045-7255717
DirettoreResponsabile:Andrea Torresani- Conceptcover,ideazionegrafica e realizzazionegrafica:A.Torresani – Editrice:Associazione culturale Corriere della Riviera – Siringrazia:Annamaria Riolfi. Stampa:TIPOGRAFIA SAGITTARIO Franchi Paolo snc di Franchi Giuseppe & C. via Malignani 730020 Bibione (Venezia) Aut Trib.C.P .di Verona n.1381 del 04/11/1999. Icollaboratorisiassumono la piena responsabilitàperi loro scritti. Il materialeinviatonon sarà restituito. Tutteleprestazioni(non redazionali)a questo periodico sotto qualunqueforma,sono da considerarsi(salvo accordicon l’editore),gratuite.
L a mostra «Miseria & Nobiltà. Giacomo Ceruti nell'Europa del '700», che è stata aperta al pubblico il 14 febbraio scorso nel Museo di Santa Giulia, per rimanere aperta sino al 28 maggio. Si tratta della più importante esposizione dedicate a Giacomo Ceruti, a più di 35 anni della retrospettiva del 1987, sempre a Brescia, una mostra che intende realizzare, attraverso 100 opere, un nuovo percorso artistico al pittore settecentesco proponendolo a tutti gli effetti come pittore europeo. Un progetto internazionale, in coproduzione tra Fondazione Brescia Musei e n J. PaulGetty Museum di Los Angeles, dove in quest'ultima sede la mostra approderà dal 18 luglio 2023. Il progetto è tra le iniziative culturali «di punta» dell'anno di Bergamo Brescia Capitale Italiana della Cultura. Giacomo Ceruti detto il Pitochetto era un ricercato ritrattista dell'ari-
BARDOLINO
RICONOSCIMENTI
stocrazia, tra ma anche dell'umanità sofferente, da scene di povertà fino a delle raffinate tele con intonazioni solari ell'arte europea del XVIII secolo. Oggi il Ceruti si potrebbe paragonare ad un regista neo realista tanta era l'intensità e la verosomiglianza della sua arte. Miseria & Nobiltà è una rilettura dell'opera di Ceruti, che lo fa divenire il «pittore più avventuroso del Settecento». Originale interprete della sua epoca, capace di dare forma alle contraddizioni della società del tempo, vicine a quelle dei nostri giorni. In parallelo all'esposizione delle opere del genio lombardo vi è la mostra di David LaChapelle, fotografo statunitense , ha raccolto l'invito della Fondazione Brescia Musei ponendo in mostra negli spazi della Pinacoteca Tosio Martinengo nei giorni della grande mostra «Miseria e Nobiltà» una grande opera site specific visibile nelle sale della sede espositiva cittadina: "Nomad in a beautiful land». Un' opera che racconta delle disuguaglianze sociali in maniera realisti-
ca, con immagini che riproducono una serie di tende di senzatetto in fila fuori dal LACMA (il museo di Los Angeles d'arte moderna) con decorazioni dei marchi delle case di moda più conosciute, da a Dior a Louis Vuitton per arrivare a Gucci.L’idea diuna simile opera è stata narrata nel corso della conferenza stampa con i rappresentanti di Brescia Musei e il curatore dell’installazione Denis Curti, è arrivata all’artista dopo aver appreso la notizia di 750milioni di dollari di finanziamenti al LACMA e dopo aver visto la tendopoli dei senza tetto negli spazi retrostanti il museo. Per sottolineare ancora dipiù ildivario sociale tra ricchezza e povertà della contemporaneità ha deciso di ricreare una moderna Rodeo
Drive, per porre all'attenzione sulla ristrettezza delle elite e sullegrandifragilità.
Grande seratail22dicembre scorso alla Piccola Osteria diBardolino.Nelcorso di una pubblica cerimonia è stata consegnatalaTargaBandello all'autore UgoBrusaporco. Un riconoscimento volto a ricordare lo scrittore rinascimentale Matteo Bandello le cui novelle vennero riprese da Shakespeare, Byron, Cervantes per essere poitrasposte inopere senzatempo. Brusaporco ha voluto ricordare lo scritto "Romeo and Juliet" trasposto da Shakespeare da una novella bandelliana, in operateatrale di successo.Bandello soggiornò per diversi anni a Garda presso Palazzo Fregoso.
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