Artribune magazine #15

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REPORTAGE 31

I graffiti in Messico sono considerati la continuazione della grande tradizione del muralismo del secolo scorso, i cui padri sono stati Diego Rivera, Alvaro Siqueiros e Clemente Orozco. Dagli spazi istituzionali della vita politica e culturale (memorabili i murales del Palacio Nacional, di Bellas Artes, dell’Università Nazionale Autonoma di Città del Messico) alla strada e dalla strada ai musei, i grandi muri dipinti ritornano prepotentemente come arte riconosciuta e apprezzata dai messicani. Come questo graffito di Saner y Sego, con la sua carica ironica, eclettica, popolare e contemporanea, visibile al Museo Nazionale delle Culture Popolari.


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