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DIFESA DONNE: NOI CI SIAMO
Art'è, nata recentemente, ma composta da un team di curatori indipendenti con esperienza decennale, si occupa della promozione dell'arte in tutte le sue innumerevoli sfaccettature attraverso eventi mirati, mostra d'arte contemporanea e di valorizzazione del territorio. Il lavoro del curatore d’arte oggi, è una professione decisamente onnivora, fatta di spostamenti, nuove conoscenze, scoperte, studio continuo. Un lavoro che conduce in realtà sfaccettate e visioni spesso antitetiche. L’arte, invece, costringe a soffermarsi, ad osservare; è visione alternativa, ricerca di senso, articolazione di pensiero, processo di conoscenza e di approfondimento. Con la sua capacità di fare leva sulla sensibilità può favorire un rapporto riflessivo, di prossimità e di empatia, rispetto al contesto. Per questo crediamo che oggi i messaggi che l’arte può trasmettere siano più che mai preziosi. Si tratta di contribuire a risvegliare la sensibilità e l’attenzione. Ogni opera è un affaccio, una finestra sul mondo. Ogni artista ci trascina nel proprio universo. E nello stesso tempo interseca questioni e sentire condivisi, convoglia qualcosa che afferisce al mondo in cui viviamo e appartiene a molti. Poiché ogni artista è un mondo a sé stante, quello che l’arte ci offre è uno straordinario caleidoscopio di vissuti e di visioni. Art'è, operante in tutto il territorio, si rende disponibile per curatela di mostre personali, bipersonali o collettive nelle più belle città Italiane, in Gallerie, Palazzi Storici e Musei.
La “Associazione Difesa Donne: noi ci siamo” nasce nel 2021 per iniziativa di due famiglie che hanno vissuto il dramma dell’omicidio delle proprie figlie per mano di chi diceva di amarle. Le due famiglie, dopo una precedente esperienza di oltre quindici anni quali soci dell’Associazione Italiana Vittime delle Violenza, durante la quale hanno contribuito in maniera determinante ad importanti successi (primo fra tutti l’istituzione del reato di stalking) hanno deciso di costituire un nuovo soggetto che si prefigge scopi precisi. Da qui nasce l’idea di creare una vera e propria piattaforma attraverso cui i familiari delle vittime e le ragazze che hanno subito violenza si ritrovino e collaborino per trovare comprensione, da un lato, e la forza negoziale per far sentire la propria voce in modo concreto e coordinato, dall’altro. Mai più sole riassume la visione che prevede, col tempo, di allargare la partecipazione, una rete di supporto e di confronto, per dare ancora più forza alle istanze che l’associazione sostiene, in cui crede e si riconosce. In questo senso, invitiamo a compilare il form presente sul sito, indicando in breve la propria storia e proposte da portare avanti, oltre a eventuali disponibilità per una partecipazione attiva. La “Associazione Difesa Donne: noi ci siamo” intende agire su vari fronti. Sono infatti presenti figure professionali esperte, per il necessario supporto legale e psicologico, anche di pronto intervento. Vengono sostenuti e incentivati incontri pubblici finalizzati al contrasto di qualsiasi forma di violenza nei confronti dei più deboli, con particolare attenzione rispetto alla violenza di genere. Sono realizzati eventi nelle scuole superiori e negli oratori, nella convinzione che la prevenzione debba partire dall’ambito familiare, dalla comprensione di meccanismi che vengono nella più parte dei casi ignorati finché non è troppo tardi. Una esperienza concreta, agli occhi dei ragazzi, deve portare a renderli consapevoli di quanto il rispetto e l’atteggiamento siano prima di tutto una responsabilità singola, di ciascuno di noi.
Il “noi ci siamo” va proprio nella direzione di mettere a fattor comune l’esperienza diretta, il sostenersi a vicenda, l’esserci per chi si sente in pericolo e necessita risposte. I contatti con le Istituzioni, a tutti i livelli, locali e nazionali, sono costanti. La precedente esperienza ha portato a udienze private con Papa Francesco, sempre attento al tema, incontri con il Presidente Mattarella, con ministri, parlamentari, consiglieri regionali e comunali. E’ noto come il sociale sia uno dei primi settori che vede decurtare i già esigui fondi a disposizione, ma deve appunto essere l’opinione pubblica a muoversi per cambiare le cose. La Pandemia sanitaria che ha sconvolto tutti nel febbraio 2020, oltre a portare con sé una catastrofe sanitaria ed economica, ha acuito i rischi di migliaia di donne che sono rimaste sole, indifese. Più di tanti slogan o proclami, servono azioni concrete, che chi ha vissuto sulla propria pelle esperienze simili può, meglio di altri, conoscere, richiedere, sostenere, ottenere.
Lo sportello italo-cinese Anna Maria Marino, associazione no profit costituita nell'Ottobre 2015, ha come socie fondatrici donne di nazionalità italiana, araba, cinese e peruviana; l'associazione è registrata nel sito delle associazioni del Comune di Prato (portale Icaro) ed è già protagonista di un'attività rilevante e in continua crescita nel comprensorio pratese, nella piana pistoiese e in Val di Nievole. Ha istituito centri di ascolto e sostegno in Toscana e Friuli per le vittime di tutte le forme di violenza, con particolare attenzione a quelle categorie, come le donne e gli stranieri, maggiormente esposte a fenomeni di discriminazione e abusi fisici o psicologici; il linguaggio dell'odio non conosce colore, etnia, sesso, età e religione ed è trasversale a tutte le culture e a tutti i ceti sociali.
L’arte ‘impegnata’, quella che parla del presente, dello status quo, di ciò che accade. L’arte che parla della donna, del corpo femminile, dei sentimenti, delle emozioni, dei canoni estetici. Ma che parla anche di dolore, di sofferenza. Perché di violenza di genere non si può parlare solo a novembre, in occasione della giornata mondiale dedicata al tema. Non possiamo più permettercelo. Anche per questo è importante l’arte, perché è un potente veicolo, un mezzo di comunicazione che non necessita di conoscenze o titoli di studio per arrivare dritto all’obiettivo. Attraverso le opere esposte, si vuole portare avanti un lavoro sensibilizzazione sulla violenza contro le donne, un tema ancora troppo attuale, su aspetti culturali profondamente radicati nella società. Il fenomeno della violenza contro le donne o violenza di genere sta assumendo negli ultimi anni dimensioni sempre più allarmanti: per affrontare questa vera e propria emergenza contemporanea, occorre mettere in campo un approccio multi-strategico, entro il quale riveste un ruolo di primaria importanza l’attività di prevenzione che deve necessariamente affrontare i pregiudizi legati ai ruoli maschili e femminili e promuovere una cultura delle pari opportunità. Per sensibilizzare le istituzioni alla creazione di nuove case rifugio per chi ha bisogno di protezione, dei centri antiviolenza, corsi nelle scuole, è fondamentale investire e fare formazione sui più giovani per educare gli uomini di domani al rispetto delle donne. L'obiettivo dei promotori della mostra "Voci di Donne" è quello di rompere il muro di silenzio che coinvolge le donne che hanno subito violenza: nella mostra sono i loro corpi, le loro lesioni a parlare, intrecciando singole storie in un unico racconto. Le vite delle donne sono diverse eppure lo schema della violenza si ripete, prevalentemente a opera di un compagno, familiare o conoscente. Ogni opera d'arte esposta, ci racconta la sua visione di cosa vuol dire essere donna in una società che spesso ci toglie la dignità, la sofferenza che questo comporta, i segni sull’emotività, ma soprattutto si vuole lanciare un segno di forza e di speranza, perché, alla fine, le donne hanno la straordinaria capacità di rinascere. Sempre.
Espongono: Barbara Bertoncelli Giuliana Borgonovo Nicoletta Burdisso Aldo Capasso Federico Colli Marcella D’Amico Paola Gais Maurizio Guglielmi Kirsten Andersen Hammond Matilde Mulé Gaia Nacarella Sigrid Plattner Danilo Susi Sergio Veglio Armanda Verdirame Mariagrazia Zanetti
Scatto fotografie, ma non sono una fotografa. Lo scatto di un quadro di realtà è mezzo artistico per dipingere la realtà stessa. Appoggio l’occhio al mirino, guardo il mondo a modo mio, cercando di trattenere la spontaneità delle persone e delle cose, negli istanti delle loro pose naturali, composte o scomposte, per coglierne un’essenza più intima, oltre il corpo, il volto, il vestire, il portamento. La stampa è sempre unica, su legno, lamiera, tela e talora applico la resina. Scrivo poesie e di solito ne dedico una ad ogni quadro per autentica. Dal 2010 ho esposto in varie mostre personali e collettive sia in Italia che all’estero: Bianco nero e colore- Piacenza 2011: Visioni Sognanti Roma 2018; Esposizione permanente presso SEAC – spazio espositivo arte contemporanea- Alatri- Veroli; European Art Museum, Frederiksvaerk Denmark, Museo Dell’Auto Storica Stanguellini, Modena 2020; Spazio arte –museo del mare– Capoliveri, Elba 2021; Monografia SOTTO L’OMBRA DELLA LUCE –autrice Barbara Bertoncelli. A cura di Arpinè Servagian. I Ed. 2019. Ed Studio d’Arte e Dintorni; Collettive presso refettorio del Polirone S. Benedetto PO; LA MARGUTTIANA ARTE –Forte dei Marmi. Esposizioni Berlino, Spagna, America.
Ciao sono Giuliana, da diversi anni sono attratta dall’arte nelle sue molteplici forme, così ho iniziato, seguendo il mio istinto di autodidatta, alla realizzazione di opere che esprimono colore ed emotività. La mia arte è semplice, immediata, carica di fascino ed emozioni, caratteristiche che mi descrivono. Sono un’artista con la sola passione per la creazione e la voglia di esprimermi con vari materiali …legno…ceramica…fiori secchi……colori acrilici...ferro…insomma con quello che richiede l’espressione di quel momento. Ho iniziato nel mio “mini-locale” (monolocale di 20mq) realizzando le mie opere con acrilici, malta sabbiata e garza gessata, e tele di diverse dimensioni con disegni astratti, colorati…espressivi, per
passare al pirografo su legno…e alla realizzazione di oggetti quali lampade, bicchieri colorati, case degli gnomi, e tutto quello che si può realizzare con elementi semplici e tanta fantasia. Progetto nella mia mente una creazione, ricerco i particolari materiali per realizzarla e …appena posso… “butto giù” quell’espressione…che mi esce dall’anima, ed ogni tratto, colore, linea, sono parte di quello che voglio esternare, che sia gioia, dolore, allegria, “pazzia” …abbellendo tutto. Ogni mia creazione è data dall’impeto, e solo in rari casi ho realizzato un quadro dettato da un tema…nel caso di due esposizioni di gruppo “Autoritratto” e “Potrebbe non essere come appare” presso lo studio artistico Obyart di Piazza Gerusalemme a Milano, dove ho partecipato con due opere , presso Woman in art a Monza ho realizzato un dittico sul tema “Al femminile” arrivando tra i finalisti del concorso , e nell’agosto 2020 all’esposizione Bene Biennale di Benevento ho partecipato con “Gioia di Colori” aggiudicandomi il 2 premio di Pittura informale. I colori sulla tela per me esprimono la voglia di vivere, di mettersi in gioco, di condividere, di attrarre, di “accendere” gli occhi. Ho stampato 3 piccoli libretti, con …i pensieri…le poesie…quello che passa per la mente nelle notti insonni, che per anni erano stati scritti e lasciati in un cassetto. Mi chiamo Giuliana Borgonovo, ho 52 anni, vivo a Paderno Dugnano e ho sempre voglia di creare cose nuove …
La mia attività pittorica ha inizio nei primi anni ottanta. A china, nel 1980 ho illustrato il libro di fiabe “Marietta” Ed Astragalo, Cuneo. In quegli anni ho partecipato a diversi concorsi presentando dipinti e rappresentazioni con tecnica mista su carta, ottenendo riconoscimenti e buona critica. A partire dal 1987 ho iniziato a lavorare su tela, utilizzando i colori acrilici. Per due anni sono stata seguita dal critico d’arte Germano Beringheli, che, nel 1991, ha scritto la presentazione di una mia mostra allestita a Celle Ligure (SV). In quel periodo le mie rappresentazioni nascevano dall’osservazione del paesaggio e di aspetti della mia abitazione, in particolare della stanza nella quale ancor oggi lavoro. L’impostazione compositiva è basata su frammentazione di piani, con proiezione dell’ombra e, soprattutto nei paesaggi, con un punto di vista dall’alto, colori accesi e contrastanti intercalati da linee e segni,quasi a richiamare una mappa. In alcune opere ho inserito materiali quali gesso e stucco per creare superfici dinamiche a contrasto della superficie monocroma dei vari frammenti. Tra il 1991 e il 1992 ho affrontato la rappresentazione della figura inserita in un contesto di piani frammentati. Contemporaneamente ho studiato le caratteristiche della Battaglia di San Romano di Paolo Uccello, rappresentandone alcuni elementi.
Nel 1992, con il quadro “Americhe: indigeni”, ho partecipato alla collettiva “QUIPO” allestita presso il Museo d’Arte Contemporanea di Villa Gropallo, Vado (SV), in occasione del V Centenario della scoperta dell’America. Negli anni successivi ho lavorato a figurazioni diverse, rappresentando una realtà frammentata e ricomposta senza un ordine precostituito. In seguito mi sono espressa con quelle che definisco scritture: linee e forme che si allineano sulla tela con continuità, proprio come il fluire dello scrivere. In alcune opere di quel periodo ho inserito fili di ferro per creare linee in rilievo, ho realizzato collage e prodotto numerosi lavori su carta. Tra il 1999 e il 2000 ho illustrato un testo di fiabe della Costa d’Avorio, Lepre e Porcospino, Ed. EMI, Bologna. Sino al 2006 sono tornata a rappresentazioni di paesaggi frazionati come luoghi della mente. Nello stesso anno ho iniziato a lavorare sulle Nine, donne robuste e felici. Ho realizzato le tele inserendo, in genere, tre donne in un contesto di vita quotidiana. Queste figure vivono silenziose, serene e autonome. Il lavoro su tela è stato affiancato da disegni definiti, autonomi, non finalizzati abase di rappresentazione pittorica. Nel 2008 ho realizzato le cosiddette “Nine d’autore”, rivisitazione di quadri famosi. Un mio dipinto ha vinto il concorso “San Valentino 2010”, indetto dalla Città di Camogli, ed è stato riprodotto su piatto di ceramica e tazzine da caffè. Nel 2009 i miei lavori sono stati esposti a Dubai (EAU) presso la Vindemia Gallery, nel maggio con una personale e nel dicembre nella mostra collettiva “Donne in Art”. Nel luglio 2010 ho partecipato ad una mostra collettiva organizzata dalla Galleria Bersani nel Complesso Monumentale di Santa Caterina, Oratorio dei Disciplinanti, Finalborgo (SV). Nell’aprile 2011, Mostra personale presso la Galleria Nove Colonne, Milano. Nel dicembre 2011/gennaio 2012, la Vindemia Gallery ha organizzato una mia personale presso “The Social Hub” di Abu Dhabi (EAU). Negli anni seguenti ho proseguito la ricerca pittorica muovendomi tra una rappresentazione figurativa della realtà e l’espressione astratta della coscienza.
Aldo Capasso, architetto (XX sec). Vive e lavora a Napoli; consegue il titolo di Maestro d’Arte presso l'Istituto Statale d'Arte “Filippo Palizzi” di Napoli e successivamente si diploma al Liceo Artistico presso l’Accademia di Belle Arti di Napoli. Fino agli anni '60 dipinge partecipando a varie esposizioni d’arte. Nel 1965 consegue la laurea in architettura; si dedica all'insegnamento e alla carriera universitaria. Nel 1972 diviene assistente ordinario e nel 1994 professore ordinario (1994) presso Università di Napoli Federico II. Il suo interesse scientifico e didattico riguarda le tecnologie leggere e la cultura ambientale, con una particolare attenzione allo sviluppo delle aree pedonali e alle attrezzature commerciali connesse nonché alla pedonalità assistita. Molte sono state le pubblicazioni di carattere nazionale e internazionale, tra cui: (1993) Le tensostrutture a membrana per l’architettura (Maggioli), (1989/1997) Camminare e vedere (Prismi), (1993) Commercio e città (Cuen editore). Non trascura mai il disegno, che lo accompagna nella tutta la sua carriera di architetto e docente, per illustrare progetti, elaborati di ricerca e i primi schizzi Intorno a Lei (2011 Segno e segni, Clean
edizioni). Nel 2000 riprende la pittura come ricerca artistica, con una parentesi dedicata a Pinocchio (2008 Intorno a Pinocchio, Armando editore) e a Totò attraverso l’assemblaggio di gadget, inscritti in un ciclo di bassorilievi. Dal 2010, libero dall’impegno accademico, continua a dedicarsi all’attività artistica sul tema dei volti, in particolare femminili, nei suoi sviluppi grafici, pittorici e fotografici. Su questo interesse espone, nel giugno di quest’anno, al PAN Palazzo della Arti di Napoli, la mostra Volto e volti-Intorno a Lei, Dal linguaggio dei volti a quello del corpo. CLEAN edizioni, Napoli. Attualmente, parte delle opere, sono visibili nel suo Atelier a Napoli.
Federico Colli, quarantuno anni, milanese per nascita, valdostano per mestiere di vivere, economista per l’apollineo, artista per il dionisiaco, avventuriero ed esploratore tra i giganti di pietra Alpini, le vette himalayane e gli orizzonti di ghiaccio del Polo per entrambi. Da vent’anni impasta con acrilico su tela ed originalissima cifra stilistica il suo mondo. Un doppio sogno popolato da fiumi di kiwi, cactus, rinoceronti, orsi polari, tigri scomposte e donne silenti. Il tratto non può essere che rozzo ed incerto, la dimensione onirica, beffarda come in uno stallo emotivo (“alla messicana”), indulgente verso una natura innocente ma dissacrata, testimone ma al contempo allegoria dell’incomunicabilità umana e dell’utopia irrazionale dell’amore. Vi sono equilibristi che tentano di inseguire il mito del Musubi e della serenità Zen ma naufragano in un abisso pop tra un surrealismo iconoclasta alla Dalì e lo sfondo di una giungla rigogliosa ed inquietante come quella di Rousseau il doganiere, come le sue muse immobili.
Ma non si può fuggire dal subconscio, perché nella lotta tra noi ed il mondo, parteggiamo per quest’ultimo. Forse nemmeno serve. Del resto ci troviamo al cospetto di un sogno, di una sciarada, come la vita, come l’amore. Né più né meno di una donna nuda al cospetto di un orso polare o di un rinoceronte.
Nasce a Loreto Aprutino da una famiglia di agricoltori. Prima di quattro fratelli, entra nel mondo della scuola e si diploma presso l’Istituto d’Arte “Mario Dei Fiori” a Penne. Dopo l’esperienza universitaria entra nel mondo del lavoro. La vocazione artistica è quasi innata e nel corso degli anni la passione per la pittura e l’arte non vengono mai meno, in un angolino del cuore sopravvive e si alimenta la scintilla della creatività. In una fantastica notte del 2012, riemerge la vocazione dell’arte intensa e tormentata e mette a punto il suo percorso artistico. La ricerca delle emozioni con l’utilizzo di materiali “poveri” come catrame, colla, segatura, sabbia e ricamo con lo di cotone su tela di juta...un intreccio di forme, colori e materia.
Opere in cui lo spazio è prima di tutto un tempo, un lungo momento che si dilata in una profondità oltre la tela, nella memoria e nel cuore. I suoi lavori si possono racchiudere con questa frase: il suggerimento del passato per trovare la felicità.
Paola Gais è nata a Genova il 26 maggio 1965. Diplomata al liceo Artistico si è laureata in Architettura presso il Politecnico di Milano. In seguito ha frequentato i corsi di specializzazione in pittura all' Accademia Ligustica di Belle Arti di Genova laureandosi nel 2013, di fotografia “Donna Fotografa” con Giuliana Traverso e di scultura presso la Fondazione Garaventa. Fondamentale nella sua formazione anche l'influenza del padre, Luigi Gais, appassionato cultore dell'arte e fondatore (oltre che presidente per diciassette anni) dell'associazione Amici di Albaro dove si organizzavano eventi culturali, presentazioni di libri e le mostre “Omaggio al Maestro”, con una continua attenzione all'evolversi dell'espressione artistica. Paola Gais ha iniziato ad esporre in anni recenti, partecipando a diverse mostre collettive, ricordiamo: “Racconti d'Autunno”, Sala Celeste, Bologna,2012; “Il Paesaggio Industriale”, Accademia
Ligustica, Genova ,2013; Attualità della Pittura, Sala Consiliare, Bogliasco,2013; “A Dream in Florence”, Societa' delle Belle Arti Casa di Dante, Firenze,2014; “Premio Art Commission”, Museo di Sant' Agostino, Genova, 2015 ed ha presentato la prima personale al Castello di Nervi nel 2014. La sua pittura, frutto di “una felice osmosi tra emozione di un paesaggio interiore e sperimentazione linguistica” (F. Dioli), realizza immagini figurative: alberi, scorci di natura, figure, trattati con evidenti suggestioni informali e con sensibili effetti chiaroscurali, coinvolte dalle problematiche della luce inaugurate dai maestri liguri del primo Novecento.
Maurizio Guglielmi, in arte Vangug, nasce a Roma il 18 Dicembre 1945, e vive in Opera – Milano, ove svolge la sua attività di Pittore. Egli interrompe gli studi universitari di architettura per dedicarsi al lavoro dirigenziale in una grande azienda energetica multinazionale sviluppando svariate esperienze tecniche, commerciali e di marketing. Poi è cofondatore di una società per la consulenza alla direzione generale e risorse umane delle Aziende. Forte amante del volo in genere e in particolare del volo a vela, praticato per decenni, della barca a vela e del golf. Ricopre nell’attività di volo a vela il ruolo di direttore della scuola. Poi si dedica alla pittura per esprimere forme e colori nelle storie raccontate attraverso le tele, che nascono dentro e che cercano consensi. La pittura, un’attività che inizia con il nuovo millennium e che produce quadri ispirati a momenti ed emozioni di vita. In Expo 2015 alcune opere del pittore vengono esposte e una, ” Ordine Cinese ” si aggiudica la
selezione per l’esposizione dell’intero semestre nel Padiglione delle Imprese Unite della Cina nell’Esposizione Universale di Milano. La Giuria gli aggiudica l’esposizione in Cina per tutto il 2016 e a Mosca nel 2017. Premiato con Diploma al Merito al Concorso Artistico Le Qualità della Cina indetto “dall’Associazione Culturale Qualitaly” presente per lunghi periodi alla Collettiva d’arte contemporanea allestita a Mantova alla Muses Art Gallery con le opere Il Girasole, Redoor, Carnevale e Notte di Natale. Altre opere sono state esposte alla VIII Biennale di Ferrara. Le Sue opere si possono ammirare attraverso il sito PitturiAmo e Pittori e Quadri Gallerie d’Arte Online.
Nei dipinti della pittrice danese Kirsten Hammond Andersen troviamo un equilibrio tra decorativo astratto e figurativo plastico. Elementi dal carattere delicato e sognante. Linee elegantemente oscillate e colori composti in una scala di dinamico equilibrio. Le opere di Kirsten, non sono solo un tributo alle donne, ma all'immaginazione e al sogno. Le sue donne appaiono con una spiccata conoscenza e ricerca di se stesse. Immagini delicate ma che con i tratti ricordano l'artista Gustav Klimt. Le sue donne sono cariche di fascino e avvolte dal mistero, emergono dall’oro con sguardi a volte sognanti a volte proiettati altrove, raffigurate in pose plastiche che le rendono un tutt’uno con la natura che le circonda. Partecipa a numerosi eventi nazionali ed internazionali. I suoi disegni sono stati pubblicati in libri e riviste.
Matilde Mulè si diploma in Pittura all’ Accademia di Belle Arti di Bari e consegue poi il Diploma Specialistico in Decorazione e Beni Culturali all’ Accademia di BB.AA. dell’Aquila, sempre con il massimo dei voti e la lode. Si perfeziona in mosaico, in iconografia e nella fabbricazione artistica della carta. Si specializza in tecniche murali all’ Institut Superieur de Peinture Vanderkelen et Logelain di Bruxelles. Diploma di arte terapia del colore presso la scuola antroposofica quadriennale di arte terapia “Stella Maris” di Bologna. Pubblicazioni: Copertina ed illustrazioni dell’ opera “L’ invasione francese del 1798-99 negli Abruzzi: Una questione di illegittimità internazionale”, AA.VV., Catania, 1999; Copertina ed illustrazioni dell’ opera “Diritto e società internazionale” , B. Lima, Napoli, 2000; Copertina dell’ opera “I Diritti Umani Asilo e Rifugio”, B. Lima, Napoli, 2000; Copertina dell’ opera “Brevi note di diritto internazionale e comparato”, G. Cinque, Cosenza, 2003; Contributo artistico per la rivista letteraria Ellin Selae n. 108, Cuneo, 2012; V.Patarin, La via italiana all'informale, Giorgio Mondadori.
Mostre personali recenti: - Fierapadova, Padova, con la Galleria “Punto Arte”; 2001 – Fortezza Spagnola, L’ Aquila; Hotel Serena Majestic, Montesilvano (PE); 2003 – Palazzetto dei Nobili, L’ Aquila; 2006 – Conservatorio di S. M. della Misericordia, L’Aquila; 2009 – VII Biennale Internazionale dell’Arte Contemporanea, Firenze; 2010 Centro Culturale San Secondo, Asti; 2011–Galleria ArtTime,Udine; 2015-Grifio art Gallery, Trough the lens. Collettive recenti: 2005 – Centre Culturel Christiane Peugeot – Parigi; 2006 – Geneva Palaexpo – Ginevra (CH); 2010 - Teatro delle Energie –“Contaminazioni” spettacolo sinestetico - Grottammare (AP); 2011 – Arte Contemporàneo Italia-Espana “La reflexion del hoj” – Madrid, Istituto Egipcio; Ascoli Piceno, Festival delle Arti Piceno; Roma, Galleria Rosso Cinabro; Spoleto, Spoleto ArteFestival; Siena – ArtInstitute; Torino – Galleria ArteCittàAmica; Bologna – RedEdition .2012“Colours and Shapes”Birla Millennium Art Gallery, Londra- “Femminile plurale”Studio Logos, Roma- “Influenze”Art&Co Gallery, Milano- Galleria Makeda, Palazzo Fava, Palermo- Art Expo. BariPalazzo Nicolaci, Noto (Siracusa)-; “Arte in fiera – Dolomiti”, Bolzano.2013- Mokart, Linearte Officina creativa, Napoli- Quadrifoglio e margherite, Torino- Premio Arte Caffè Letterario, RomaFestival of contemporary visions, Firenze- Big/Grande Event Art, Trento- Clouds, Ca' Zanardi, Venezia- The coffee art project, Arcamfactory, Milano; 2014-Polveriera Guzman, Grosseto- Viaggio dell'arte in Europa, Sala delle Logge ed Ex Pinacoteca, Assisi- 11x11 Lucania film festival Pisticci (Matera)- Arte a Palazzo Fantuzzi, Bologna- Expoarte Padova; 2015- Creatività al femminile, GAMEC Centro d'arte moderna Pisa- Donne nell'arte, Centro d'arte, Novara- Visioni dall'Italia, tour di mostre in Australia, Deakin University, Surf Coast Culture Museum, Melboure, Ballarat, Colac, Associazione culturale Qualitaly- Expo 2015, Le qualità della Cina, Padiglione CCUP- Spoleto Arte Palazzo Leti-Sansi- Venezia project 2015, Artstudio- 2016-Nell’Anno Santo del Giubileo, Galleria“La Pigna”, Roma- Luglio Marcinelles 262, Palazzo Fibbioni, L’Aquila- Agosto, Marcinelle262, Manoppello, Pescara- Luci, Colori e Forme dell’Arte Moderna,Centro Multimediale Mario Cacace, Anacapri, Napoli- dicembre, Marcinelle262, Palazzo comunale di Mussolente, Vicenza- Correnti artistiche a confronto, Circolo ufficiali dell’Esercito, Palazzo Salerno, Piazza del Plebiscito, Napoli 2017- Fragile, handle with cure, Museo teatro della commenda, Genova- Marcinelle262, villa Marin Rubelli, San Zenone degli Ezzelini, Treviso- L’arte tra maschere e colori del Carnevale, Galleria San Vidal, Campo San Zaccaria, Venezia- Arte è Donna, Museo capitolare diocesano, Terni-
Fiera di Cremona, Solo arte donna- Fiera di Vicenza, Solo arte donna- Monza, Marcinelle262, Esposizione Urban Center 2018- H2O, Palazzo Rolli Saluzzo, CAD creativity art design, Genova Galleria; AccorsiArte di Venezia, “MARCINELLE262”, Art Emotions For Soul, Museo di Le Bois Du Cazier,Charleroi, Belgio 2019 “Arte è Donna” – Museo Capitolare Diocesano di Terni; “ L’evoluzione dell’arte moderna tra il XX e il XXI secolo” Sala Giuliano Borselli, Auditorium Duomo di Firenze;“HeArt” presso l’Ambasciata Araba d’Egitto- Roma; “Dialogando con la Biennale-Venezia 2019”, Museo della Scuola Grande di San Teodoro, Venezia- San Marco 2020 gennaio 2020, Christmas Art, Arte Borgo Gallery, Borgo Vittorio n.25, Roma- Gennaio 2020, ARTE A VENEZIA “ Stelle fra le Stelle”, Galleria Accorsi Arte, Castello - Calle dei Forni 2265, Venezia 2021 SAVE biennale di arte contemporanea, Brindisi
Gaia Naccarella è nata a Chieti nel giugno 1978. Trisnipote del pittore Ettore Marzi, che tra la fine del 1800 e l’inizio del 1900, dopo aver frequentato l’Accademia di Belle Arti di Napoli ha affrescato e decorato numerose chiese e palazzi nobiliari, anche abruzzesi, ha frequentato il Liceo Artistico Statale “Giuseppe Misticoni“ di Pescara, diplomandosi a pieni voti (60/60) nel 1996. Gli studi compiuti presso tale scuola le hanno offerto la possibilità ampia di affinare l’interesse artistico - culturale attraverso le nozioni specifiche del colore e della forma in campo pittorico, anatomico, plastico, ed architettonico. Si iscrive al corso quadriennale di Pittura dell’Accademia di Belle Arti di Urbino. Qui, supportata parallelamente dalle indispensabili esperienze teoriche dei corsi di Storia dell’arte, Anatomia artistica, Beni culturali ed Ambientali, Estetica ed Elementi di Regia, unisce ed approfondisce inoltre il gusto per la rappresentazione realistica ad un nuovo elemento: l’Arte Moderna e Contemporanea.
Nell’Ottobre 2002, la discussione della tesi in Pittura le reca la votazione di 110/110 con Lode. Padroneggia le tecniche pittoriche anche tra le più complesse per quanto riguarda l’esecuzione: il MOSAICO (tecnica indiretta e diretta), l’AFFRESCO, l’ENCAUSTO, il GRAFFITO e le tecniche di stampa, INCISIONE e SERIGRAFIA. Ha partecipato a mostre estemporanee e a concorsi di pittura regionali e nazionali, anche di recente, alcuni dei quali le hanno recato riconoscimenti molto soddisfacenti sin dall’inizio della sua attività, tra cui: ∙Associazione “Simone Acciavatti“- 2°Edizione del concorso di disegno a tecnica libera “ Lo sport inteso come aggregazione dei giovani “ - Loreto Aprutino (PE); 6-01-1995. 2° PREMIO. ∙Premio “Andrea Pazienza “- S. Severo (FG); 16-12-1995. PREMIO SPECIALE DELLA GIURIA PER OPERE GRAFICO-PITTORICHE. ∙Associazione “Simone Acciavatti“ - 3°Edizione del concorso di disegno a tecnica libera “ Lo sport inteso come aggregazione dei giovani “- Loreto Aprutino (PE); 6-01-1996. 1° PREMIO. ∙Movimento per la vita - Pescara - Concorso “la vita?...una bella notizia “; 1996. 2° PREMIO. ∙1° Mostra personale “TRACCE“ - Torre Ciarrapico, Francavilla al mare (CH); estate 1999. Ha preso parte a svariate manifestazioni tra cui: ∙“Il Guerriero di Capestrano, creatività e mistero dell’uomo di ieri e di oggi: eremi, silenzi e voci” Primo Concorso Internazionale di Arte Contemporanea per gli allievi delle Accademie di Belle Arti italiane ed estere - Associazione culturale Artemisia - (CH); autunno 2000. ∙”Blufesta arte e musica: mostre, concerti, seminari” - Associazione Culturale il Vento - Urbino; 20 30 marzo 2000. ∙ Nel 2017 ha partecipato al PREMIO INTERNAZIONALE CITTÀ DI FIRENZE “UT PICTURA POESIS”, ottenendo un Premio Speciale della giuria.
Ha eseguito svariate opere su commissione, tra cui il MOSAICO del Cristo Pantocratore per la facciata della chiesa del SS. Salvatore di Ari (CH) di cm. 225 X 200 c.ca, realizzato dopo studi accurati relativi ai canoni dell’iconografia di Cristo con la tecnica indiretta, utilizzando tessere di marmo e pasta vitrea - inaugurazione sabato 14 aprile 2007 con Convegno incentrato sull’iconografia di Cristo dal titolo “Cristo Salvatore - un volto da contemplare e venerare.” Ha Frequentato il biennio dell’Indirizzo di ARTE E DISEGNO della S.S.I.S. (Scuola di Specializzazione all’Insegnamento Secondario) presso l’Università G. D’Annunzio di Chieti - Pescara negli anni accademici 2003 - 2004 e 2004 - 2005, ed ha ottenuto l’abilitazione all’insegnamento delle materie di Arte e Immagine e Disegno e Storia dell’Arte rispettivamente nelle Scuole Secondarie di I° e II° grado, dopo l’Esame di Stato sostenuto nel maggio 2005 presso la Facoltà di Architettura di Pescara. È insegnante a tempo indeterminato di Arte e Immagine presso una Scuola Secondaria di I Grado della provincia di Chieti.
Nata a Brunico (BZ), insieme con la sua gemella, terza figlia di cinque fratelli, già da bambina ama disegnare con variopinti colori. Scopre poi nel periodo scolastico la sua gioia e il dono personale nell’accostamento dei colori. Dopo aver concluso vari studi, frequenta tantissimi workshops a Bologna, Porto San Giorgio, Firenze, Pienza, Siena, Fano, con diversi artisti di tutta Italia anche internazionali, come pittori di strada a Barcellona e a Santo Domingo. Sigrid è da più di trent’anni una pubblica funzionaria che trova la sua realizzazione intima attraverso l’arte. È stata per anni socia e componente del direttivo dell’Associazione Fidapa - Sezione Bolzano. Ha scritto per loro un opuscolo sulle sedici artiste che ne fanno parte. Per lei è stato questo un periodo molto interessante; giacché si è potuta confrontare con diverse metodologie artistiche. La pittura è un genere espressivo versatile che permette la creazione dell’opera con l’utilizzo di colori e di diverse tecniche manuali.
Dall’idea e dall’immaginazione si concretizza la realizzazione dell’opera vera e propria. Le opere di Sigrid raffigurano le sue emozioni nei colori. “Ricca di temperamento, dinamica, impulsiva, creativa, piena di voglia di fare, sempre pronta a scoprire nuove vie da percorrere e terre da conoscere: un vulcano di idee.” Tutte queste caratteristiche trovano espressione creativa nelle sue opere colorate. I suoi quadri più conosciuti e importanti sono rappresentati da “I Fiorillini”, per Sigrid simbolo contro la violenza di genere. Con i suoi ritratti naif cartonati ha conquistato il mondo dell’arte anche attraverso l’utilizzo degli intensi sfondi colorati. La collezione di Sigrid è composta di ca. 700 quadri, tutti dipinti con colori in acrilico, su pannelli di compensato e di diverse misure.
1949, medico fotografo, past-president AMFI (associazione medici fotografi italiani). Vive e lavora tra Termoli e Pescara. Autodidatta nikonista, inizia negli anni ’70. Nel 2004 ha avuto l’idea “dipingere l’acqua” secondo l’impressionismo di Claude Monet e la creatività di Franco Fontana. Ne ha ricercato i suoi colori ed è nato il progetto ACQUASTRATTA: immagini astratte, fortemente pittoriche, senza postproduzione. Ne ha depositato il marchio e realizzato accessori d’autore, riproducendo i files su tessuti pregiati in tiratura limitata: scialli e sciarpe ispirati all’acqua, La natura che veste: dal file al foulard, progetto presentato per la prima volta nel 2012 a Palazzo Isimbardi durante il FUORISALONE su invito dell’Assessorato alla Moda della Provincia di Milano. In seguito ha ritenuto di “animare e materializzare” le immagini creando nuove serie ma sempre inerenti l’acqua: ANIMALIA, l’acqua rimane l’habitat in cui gli animali vivono e si riflettono; FLEUR,
fiori e petali galleggianti; SEGNI, scie di acqua, neve rigata dall’ombra degli alberi, tracce di sabbia bagnata; CORPO UMANO, anatomie fluttuanti; COMPOSIZIONI, tavole con immagini plurime policromatiche; MASCHERE, coppie speculari; CONFINI, bicolori che sfumano l’uno nell’altro. La ricerca dell’estetica e della bellezza, che la natura ci dona fino allo stupore di alcuni particolari colori, rientra nel genere astratto moderno che gli ha permesso di aderire, insieme a Carlo D’Orta di Roma e Albano Paolinelli di Pescara, al gruppo artistico REALISMO ASTRATTO, guidato dal critico d’arte Valerio Dehò: una ricerca dell’astrazione partendo dal reale, che è stato inserito tra le ultime tendenze nel catalogo d’arte “La via italiana all’informale” curato da Virgilio Patarini, della Editoriale Giorgio Mondadori. Varie opere fanno parte di FMF/Fondo Malerba della Fotografia, di ALIDEM di Milano, di ELLEQUADRO DOCUMENTI di Genova, della TECNOGRAFICA di Reggio Emilia, del MUSEO DEL VETRO di Abano-Montegrotto, della FONDAZIONE LE GENTI D’ABRUZZO di Pescara, dello STUDIO PSACAROPULO di Trieste e sono state recensite nel C.A.M. n.47/ 2011, n.50/2014, n.51/2015, n. 52/2016; nell’Atlante d’Arte Contemporanea DeAgostini, 2018; in ARTISTI ’19, 2019. Autore di 14 pubblicazioni (libri, monografia, cataloghi) . Ha partecipato a numerose mostre, personali e collettive sia in Italia che all’estero ed ottenuto riconoscimenti e premi dalla critica.
Sergio Veglio nasce nel 1958 a Torino, dove vive e lavora. Nutre la passione dell’arte fin dalla giovane età e si diploma presso l’Istituto di Arti Grafiche G.B. Bodoni a Torino. All’inizio degli anni ’90 si presenta al pubblico italiano con alcune mostre personali e collettive. Dopo un periodo di assenza, ritrova oggi il giusto spirito e una motivata ispirazione per proporre nuove opere al giudizio del pubblico. Nel 2011 espone un assaggio del progetto in corso costruito su uno dei grandi miti americani: il celeberrimo viaggio "coast to coast". Visioni reali dipinte su 12 tele attraverso gli onirici paesaggi della Route 66 con i suoi caratteristici tagli cinematografici basati sul gioco di luci e ombre che da sempre caratterizzano le opere di questo artista. Nel 2019 si lascia guidare dalla musica e dalle parole di Fabrizio De Andrè che hanno sempre riempito con un tripudio di turbamenti il cuore dell'Artista, realizza l'opera "Nuvole" con una
maestosa ed emozionale visione di Boccadasse in tempesta, la stessa che alloggia nell'anima dell'artista. Nel 2020 si apre ad una nuova forma espressiva: così come nella sua vita anche nel suo percorso artistico continua a viaggiare controcorrente. Storicamente il fenomeno "iperrealismo" deriva dalla Popart ma, dopo aver ricercato un proprio stile nella stesura delle opere iperreali, oggi si avvicina al movimento "pop" cogliendo l'attimo della mania verso i selfie trasformando i ritratti in modo artistico coinvolgendo i personaggi che fanno parte del nostro immaginario.
Armanda Verdirame lavora a Milano in viale Certosa 94. Il suo percorso artistico inizia dalla calcografia e dalla litografia per approdare negli anni Ottanta alla scultura. Modella con le argille, cuoce la ceramica smaltata e non, sperimenta cotture Raku e bucchero. Nel tempo si è dedicata all’argilla intesa nel senso di materia essenziale, e inserendo in essa semi di graminacee e cereali, incentrando la sua poetica sul tema ecologico: il seme come simbolo e come memoria da tramandare. Ha esposto ed è presente in diversi musei; ha realizzato un’opera per papa Wojtyla nel 2000, ha vinto un Concorso per la realizzazione di un Tabernacolo in bronzo e marmo per Sora. Aspettando EXPO ha esposto al Palazzo della Provincia di Milano con la Galleria Scoglio di Quarto; allo Spazio Oberdan con Sblu, oltre a varie Per EXPO’15, Museo Must di Vimercate e a Piacenza per la installazione Panis con Simona Bartolena. Tillandsia e stata l’ultima sua personale alla gall. San Carlo. Partecipa come Socia della Permanente alla prossima mostra 019 “io e Leonardo”.
Ultima mostra personale alla Galleria San Carlo di Milano con la presentazione del libro “su Armanda Verdirame, taccuino critico per Luciano Caramel, maggio 2018 a cura di Luca Nicoletti.
Pittrice autodidatta, la mia pittura era dall'inizio improntata totalmente sull'istintività, progressivamente si è modificata naturalmente ed ora è ancora abbastanza irrazionale e istintiva. Con degli sviluppi anche più ragionati che mi hanno portato anche verso la pittura figurativa e paesaggistica, pur sempre con qualche nota di surreale. L'informale e la gestualità restano note costanti del mio dipingere, con modifiche che porteranno sicuramente ad ulteriori sviluppi. La sperimentazione deve essere parte del lavoro di un pittore; il cristallizzarsi nel dipingere non fa parte del mio modo di vedere l'arte, che è e deve essere anche, una ricerca del "se".
I miei quadri possono partire un po' da soli, cominciando a stendere qualche pennellata sulla tela, soprattutto nel caso dell'astratto, e si sviluppano "strada facendo"... diventando più ponderati e "meditati" se si tratta di figurativo.
Ho iniziato a dipingere nel 2017, la scomparsa di una persona cara mi ha avvicinato all'arte, quasi come una compensazione alla mancanza subita, successivamente il dipingere è diventata una tappa "obbligata" del mio quotidiano, forse non proprio costante, ma indispensabile. Un esercizio di meditazione, una pratica Zen, con cui non mi isolo dalla realtà, ma con cui creo come un'aura che mi difende e mi protegge.
Il giorno 27 Novembre, nel corso della mostra collettiva è stata inaugurata, una panchina rossa, simbolo del posto occupato da una donna che non c’è più, portata via dalla violenza. La panchina presente nella galleria Divin’art è stata firmata dalle visitatrici della mostra con messaggi di adesione alla giornata contro la violenza di genere. Nel pomeriggio è stata installata difronte al Municipio di Gattinara, sotto la tettoia di legno dove un tempo era l’albo pretorio. All’inaugurazione è stato ribadito come la panchina sia stata volutamente posata su un punto visibile e accessibile da tutti, proprio perché il suo messaggio sia ancore più diretto e raggiunga il maggior numero di persone.
Locandina dell’evento
Una visitatrice firma la panchina.
La panchina installata sotto la tettoia
Estratti della cronaca giornalistica locale riguardanti l’inaugurazione della mostra collettiva e dell’installazione della panchina rossa.
Un grazie a tutti gli artisti partecipanti. Al prossimo evento. I curatori