GLEASON Colleen - Il marchio del Diavolo (Regency Draculia 02)

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«Potrete anche essere troppo alto, sir fante di quadri, e un po' autoritario...» si sentì commentare, incapace di fermare il fiume di parole, «ma, nonostante le sciocchezze che pronuncia, siete stato benedetto da una bocca straordinariamente ben fatta.» Ci fu un momento di silenzio, poi un: «Ah» leggermente strozzato. «Non sono un'esperta, sapete» continuò lei, domandandosi vagamente perché fosse tanto affascinata. «In genere non le si esamina tanto da vicino quanto si potrebbe, a meno che il resto del viso sia mascherato, a meno che si intenda baciare la suddetta bocca... Ma anche in tal caso si potrebbe non avere l'opportunità di osservarla prima che il bacio cominci.» «Ah» ripeté lui. «Ovviamente io sono stata baciata solo da un numero limitato di bocche» specificò per amor di precisione. «E quante sarebbero?» La voce le giunse come un rombo profondo. Maia esitò, imitando il gesto di lui di serrare le labbra mentre si concentrava. Quel movimento le spostò leggermente la maschera, rammentandole che era ancora anonima, grazie al cielo. «Forse tre paia. No, quattro. Mmh... Forse... No, quattro.» Non intendeva contare Mr. Virgil, non meritava di essere contato e il solo pensare a lui le dava fastidio. Guardò il suo accompagnatore. «Quattro, milord fante di quadri.» I loro occhi si incontrarono, quelli di lui scuri, celati nell'ombra della maschera, inspiegabilmente intriganti. Maia ebbe l'impressione che le si fosse aperto lo stomaco, lasciandola gradevolmente calda e nervosa. Ringraziando Dio e tutti gli angeli del paradiso per esse re mascherata e completamente anonima, sussurrò audace: «Ma forse potrebbe esserci un quinto paio». E trattenne il respiro.


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