L’ARCHITETTO CHE SUSSURRA ALLE CASE Arrigo Baj si racconta: «Ogni progetto architettonico è un riflesso della personalità di chi dovrà viverlo». Con una parola d’ordine: rispetto del territorio e delle sue tradizioni grazie all’utilizzo di sistemi costruttivi green e a chilometro zero, conditi con molto estro creativo. di Zoe Lafleur
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uello di Arrigo Baj è sicuramente un dono:
entrare in sintonia con le persone e capire esattamente quello di cui hanno bisogno, è questo uno dei segreti
del successo in oltre 40 anni di carriera nel mondo dell’architettura d’interni che non è messo in dubbio nemmeno in questi tempi di crisi. A questo va aggiunta una gran bella dose di autocritica, costanti aggiornamenti, l’uso di materiali naturali e selezionati attentamente, una cernita attenta degli artigiani che realizzeranno i lavori e un approccio al cliente molto etico, problem solver, professionale, mai polemico e sempre sorridente. Semplice? Più facile a dirsi che a farsi, lo sa bene chiunque si sia trovato alle prese con un progettista per la ristrutturazione della propria casa. «La maggior parte della gente con l’architetto ci litiga o comunque, prima o poi, rompe i rapporti. Questo a cosa è dovuto? Al non amore da parte dell’architetto nei confronti del cliente – spiega Baj –. Se io e Alessia non affrontassimo la progettazione con dedizione probabilmente faremmo la stessa fine anche noi». Alessia Agnelli Baldini è il braccio destro di Baj e assieme a lui si occupa di ogni singolo progetto, mentre Giovanna Baj, la moglie, è la cassa di risonanza delle loro vibrazioni artistiche: «Arrigo e Alessia – racconta – arri-
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vano a progettare dopo che lui ha parlato a lungo con il cliente, si è messo sulla lunghezza d’onda spirituale della persona che deve aiutare a risolvere i problemi del suo “nido” domestico. La nostra filosofia? Creare un ambiente dove le persone che ci abitano stiano bene, proprio come un abito sartoriale». Per questo uno dei tratti distintivi delle realizzazioni dell’architetto Arrigo Baj sono le curve, che prendono il più possibile il posto degli angoli per tracciare linee armoniche e sinuose. Poi c’è l’estro, la creatività, un grande rispetto per le maestranze e un modo tutto suo di impostare il progetto e il cantiere: «Noi non facciamo disegni esecutivi – spiega Baj –, disegniamo a mano e il nostro obiettivo è quello di far capire al cliente quale sarà il risultato finale. Ci occupiamo degli interni, della ristrutturazione e degli arredi. Arriviamo addirittura a organizzare i cassetti della cucina, ma se disegno una struttura a volta, ad esempio, poi decido a tutti gli effetti come farla sul posto, col muratore». Insomma, un po’ come un’opera d’arte, creata al momento in base alla “tela” a disposizione. Il coinvolgimento attivo delle maestranze non fa che giovare al risultato finale: «La cosa più bella è che la manovalanza si entusiasma – racconta Giovanna – perché trova qualcuno che finalmente gli spiega
quale sarà il risultato finale e ha bisogno del suo aiuto. Il risultato è frutto e merito del lavoro di tutti, non solo dell’architetto. E poi sono coinvolti anche dal fatto che si trovano a lavorare su progetti unici, diversi da quelli che si vedono di solito». Quanto ai materiali, che siano poveri o ricercati, sicuramente sono esclusivi e il più possibile naturali: «Il nostro obiettivo è far “respirare” la casa. Se usiamo materiali poveri, le nostre lavorazioni le rendono uniche e inimitabili. Con mia moglie e Alessia – spiega Baj – facciamo tanta ricerca. Siamo stati tra i primi a frequentare le manifestazioni di Parigi o le fiere di Verona: sapere dove trovare i prodotti migliori, avere le persone che li sanno lavorare in modo originale per dare degli effetti che li rendano ancora più particolari, sono altri assi che abbiamo nella manica». Il cocciopesto (vedi pag. 20) è uno dei materiali preferiti dall’architetto, così come il micro-cemento, mentre la ceramica «non fa parte del mio mondo e gli stucchi antichi non li propongo più, perché ormai li usano tutti». Lo studio Baj lavora in tutto il mondo e in Italia ha trovato da anni un riferimento nei Punti Vendita BigMat per la fornitura dei materiali edili dei suoi cantieri. Una ricercatezza solo a portata di ricco? «Una cosa bella, fatta bene, non è detto che debba costare di più – assicura Baj –. Quasi tutti pensano che il nostro modo di lavorare sia costosissimo e questo è l’ostacolo più grosso che abbiamo. Il nostro cliente medio non è il ricco, è chi ama la casa, indipendentemente dalle sue capacità economiche. Noi facciamo case per tranvieri e politici, per studentesse e imprenditori, cercando di conciliare il budget con il progetto».
Nonno falegname per il Vaticano, mamma commerciante di mobili e oggetti di arredamento e design, ARRIGO BAJ (nella foto) a 20 anni si forma frequentando i maggiori studi di architettura a Milano, Beirut in Libano e in Costa Azzurra in Francia. Si laurea nel 1975 al Politecnico di Milano con Paolo Portoghesi e apre lo studio di Milano nella zona di Brera, dove si trova a contatto con il mondo artistico e della moda e sviluppa il proprio personalissimo stile. Il design di Arrigo Baj è un mondo a parte. Molte delle sue realizzazioni nascono da un’intuizione in location, da uno spunto offerto dalla natura circostante, da una nota musicale del pianoforte che ama tanto suonare quando deve riflettere sugli interventi da realizzare. Ogni progetto architettonico è un riflesso della personalità di chi dovrà viverlo. Nello studio dell’architetto Baj le sinergie tra uomo e ambiente, cultura e luoghi, sono elementi fondamentali per ottenere una completa armonia e funzionalità in tutte le sue componenti. Qui, oltre la conoscenza delle nuove tecnologie, si preferisce la “filosofia del design” dei progetti fantasiosi realizzati a mano libera. Questo modo di pensare e di agire genera vere e proprie creazioni che spaziano dall’architettura al design, dalla decorazione agli arredi.
I cantieri di Arrigo Baj hanno dima in scala reale 1:1, comprensivi degli arredi che ingombreranno gli spazi a lavoro finito. Il margine di errore delle maestranze in fase di messa in opera, in questo modo, si riduce moltissimo.
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PROTEGGE LA TUA CASA COME PROTEGGI LE COSE PIÙ CARE
Rinnovarsi continuamente è la parola d’ordine di Baj, «e cercare sempre di più la spiritualità, l’em-
guardi nell’anima dei suoi clienti e delle loro abitazioni, li comprenda e li interpreti. Una predi-
patia con il cliente». E se la sintonia non scatta? «Rifiuto il lavoro, anche se si tratta di incarichi importanti. In 40 anni di carriera, però, è successo solo due volte», conclude Baj.
sposizione naturale che ha saputo alimentare nel tempo con molto studio, grande professionalità e, soprattutto, tantissima passione, ingrediente segreto della felicità e del successo di ogni impresa, grande o piccola che sia. ■
Sembra che lui, come chi sussurra ai cavalli,
ISOLAMENTO TERMICO A CAPPOTTO
LA BELLEZZA DEL COCCIOPESTO Il cocciopesto è un materiale edilizio utilizzato come rivestimento impermeabile per pavimenti sia interni sia esterni, ma anche per il rivestimento di pareti (ad esempio di cisterne). È composto da frammenti di laterizi (tegole o mattoni) minutamente frantumati e da malta fine a base di calce aerea. Si posa in diversi strati, caratterizzati da diverse granulometrie, che vengono battuti e bagnati diverse volte. Gli antichi romani lo chiamavano Opus signinum, termine latino derivante dalla città di Segni (Signa), a Roma, dove secondo antiche fonti fu inventato. Vitruvio ne descrive la fabbricazione e l’uso. La malta di cocciopesto, oltre a una notevole durabilità e resistenza possiede altre caratteristiche che ne hanno favorito l’uso, come la bassa permeabilità all’acqua. Il cocciopesto, in parziale o totale sostituzione della sabbia normale, veniva utilizzato per il confezionamento di malte a base di calce aerea le quali, in assenza di questo aggregato reattivo, non potevano indurire se non a contatto con l’aria, attraverso quel processo chimico noto come carbonatazione: l’aggiunta di questo aggregato veniva quindi effettuata in funzione idraulicizzante, cioè per ottenere una malta di calce con proprietà idrauliche, anche se il grado di idraulicità ottenibile è inferiore a quello che deriva dall’uso della pozzolana. Il materiale, legato con calce aerea o calce idraulica naturale e con sabbia, incontra sempre maggiore diffusione per le sue caratteristiche tecniche che lo rendono particolarmente adatto non solo al recupero del patrimonio edilizio storico, ma anche all’edilizia biocompatibile.
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SISTEMA CAPTHERM INDEX PROTEGGE DAL CALDO, DAL FREDDO E RISPARMIA ENERGIA
È il sistema multistrato esclusivo di Index, applicabile nei nuovi e nei vecchi edifici, anche quelli in legno. L’alta qualità Index in ogni suo componente garantisce un’efficienza perfetta.
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