Luglio 2019 - numero 1 - anno XXXV
SOMMARIO La Casa informa
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Bilancio Sociale e di Missione
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Pilates fisios
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Ti sos-tengo
in primo piano ...
Progetti in rete
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Un pomeriggio “che sa di buono”
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Incontri intergenerazionali Concorso UPIPA - Pagina 13
27
Visita alla Casa di Riposo
Ricordi
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Curiosità—El Blanc de Sers
11
Il pettirosso
13
I sapori e i profumi del cuore
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Inostri ricordi
Attività
13
Concorso UPIPA
19
Un piede nel mondo
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Pellegrinaggio
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Scopriamo assieme le storie della “Bibbia”
Pellegrinaggio - Pagina 21
In bacheca
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Mi presento
Visita alla Casa di Riposo - Pagina 27
EDITORIALE
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BILNCIO SOCIALE E DI MISSIONE - anno 2018 di Giovanni dott. Bertoldi
I
Direttore Generale A.P.S.P.
l Consiglio di Amministrazione con propria delibera nr. 40 dd. 30 maggio 2019 ha approvata il Bilancio Sociale e di Missione - anno 2018, arrivato alla sua 12ª edizione.
Le finalità del documento sono: accrescere il senso di appartenenza garantire la massima trasparenza gestionale ed amministrativa migliorare la coesione sociale essere un utile strumento di verifica istituzionale ed amministrativa
Demandando alla vostra personale lettura integrale del documento, preme qui evidenziare alcuni aspetti ritenuti di notevole importanza nonché strategici per il buon funzionamento e il miglioramento dell’attività aziendale.
Rapporto con gli stakeholder 2015
2016
2017
2018
Scostamento
8
29
12
24
+ 12
Reclami fondati
50%
66%
42%
75%
+ 33%
Reclami verbali
1
23
16
23
+7
Suggerimenti/ apprezzamenti/ringraziamenti
7
12
14
6
-8
Reclami presentati
Risulta importante in un contesto di coinvolgimento, trasparenza e partecipazione degli utenti e loro famigliari gestire i vari reclami e suggerimenti pervenuti
Risorse umane Nel confermare la centralità e l’importanza del personale e delle risorse umane nell’azione amministrativa dell’APSP si ritiene doveroso evidenziare alcuni dati maggiormente significativi: nr. dipendenti al 31/12:
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personale adibito all’assistenza diretta agli Ospiti: personale di sesso femminile:
79,85%
80%
L’84% del personale ha un contratto a tempo indeterminato: si evidenzia come le politiche del lavoro dotate dall’Amministrazione negli ultimi 7 anni abbiano portato la percentuale del personale a tempo indeter-
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LA CASA INFORMA/EDITORIALE minato dal 73% all’84%, rappresentando un livello di assoluta eccellenza nel contesto del sistema delle APSP provinciali. + 4%
- 8%
Age management: elemento che rappresenta una potenziale criticità e che merita la massima attenzione da parte dei vertici istituzionali è rappresentato dall’innalzamento dell’età anagrafica e lavorativa che in parte è stata gestita grazie all’internalizzazione di alcuni servizi alberghieri (lavanderia) e dall’altro con l’adesione alla certificazione “Family Audit”. Parametri: l’APSP – RSA si conferma tra le migliori strutture residenziali presenti sul territorio provinciali per minutaggio settimanale per posto letto garantito. 1.311,47
1.355,81
1.328,74
1.331,84
1.104,99
1.157,49
1.154,72
1.158,65
1.158,09
Andando ad incrociare i dati certificati UPIPA della retta alberghiera e del minutaggio assistenziale garantito, come si può evincere dal seguente grafico l’APSP di Pergine si trova nel quadrante di assoluta eccellenza, ossia retta inferiore alla media e minutaggio superiore alla media. Tale risultato è a testimonianza del fatto che tutte le risorse disponibili sono state investite nel servizio di cura senza incidere sulla retta a carico degli utenti. Volontariato: rappresenta una risorsa importante per l’attività dell’APSP che ha visto certificare 11.142 ore di attività nell’anno 2018.
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I servizi Servizio residenziale: si conferma anche per il 2018 un tasso di copertura del p.l. pari al 99,75% del quale il 55,61% provenienti dal Comune di Pergine. Si conferma un innalzamento progressivo e costante della gravità degli Ospiti che impongono costante qualificazione e formazione del personale.
55,61%
0,45%
Pergine Valsugana
extra Provincia
32,74% Altri comuni della Comunità
11,21% Altri comuni della Provincia
Centro Diurno: il servizio di Centro Diurno si conferma servizio di assoluta importanza visto il numero di posti coperti nel corso del 2018. Anche in questo caso la qualificazione del servizio con l’introduzione dell’educatore professionale rappresenta un netto miglioramento della qualità. Servizio di fisioterapia: il servizio per esterni ha registrato 119 utenti nell2018 con un aumento del numero di trattamenti che si è assestato attorno ai 2.300 ca. Altri servizi :l’APSP si configura struttura multiservizi garantendo nr. 19 servizi diversi. Da evidenziare l’attivazione nel corso 2018 dello sportello “Amministratori di sostegno”
Qualità Anche per il 2018 l’APSP si è confermata struttura di eccellenza ottenendo la certificazione “Q&B— dementia friendly” e confermando la certificazione ISO.
Soddisfazione indagine customer: il Bilancio sociale oltre a rappresentare una fotografia oggettiva e veritiera dell’attività dall’APSP rappresenta anche la percezione degli utenti che in una scala 1-10 ha dato il seguente esito:
R.S.A. e CASA SOGGIORNO
7,38
CENTRO DIURNO
8,83
FISIOTERAPIA PER ESTERNI
ODONTOIATRIA PER ESTERNI
9,16
9,18
Il Bilancio Sociale e di Missione" per l’anno 2018 potrà essere letto sul sito della Santo Spirito www.apsp-pergine.it in modo semplice e agevole. Infatti, attraverso un'apposita applicazione, sarà possibile leggere e sfogliare il bilancio come una qualsiasi rivista o quotidiano su carta.
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LA CASA INFORMA
PILATES FISIOS - MATWORK DI PILATES PER DIPENDENTI a cura di Andrea Zuccatti
N
el mese di aprile e fino al mese di giugno, presso la nostra A.P.S.P., è stato attivato un corso di Pilates fisios rivolto ai dipendenti della Santo Spirito. Al corso partecipano 25 dipendenti della casa di riposo. Ciascuno, con il proprio materassino da ginnastica, raggiunge il secondo piano della struttura di via Marconi, dove si tengono le sedute. Una musica rilassante e un’essenza profumata ingentiliscono l’ambiente istituzionale della sala. Per un’ora i partecipanti vengono coinvolti in esercizi a corpo libero.
DI COSA SI TRATTA?
QUAL È LA PROPOSTA?
QUALI SONO GLI OBIETTIVI?
Il metodo Pilates È uno dei metodi di allenamento più apprezzati nelle palestre e nei centri di riabilitazione. Il merito è probabilmente da attribuire alla sua capacità di rafforzare il corpo e allo stesso tempo correggere la postura, con un rischio pressoché nullo di avere infortuni e grandi benefici per la schiena. Il Pilates è un metodo di allenamento che insegna a prendere coscienza del proprio corpo, per rafforzarlo, correggere la postura e migliorare la fluidità e la precisione dei movimenti. Nel Pilates il corpo si muove come un sistema integrato. Gran parte del lavoro è concentrato sui muscoli che favoriscono il controllo della postura, che si trovano nell’area compresa tra il dorso e il bacino (dorsali, lombari, addominali, glutei, ecc.). Pilates Fisios è un’evoluzione del metodo Pilates classico che evidenzia la necessità di definire e differenziare il fine riabilitativo e rieducativo da quello più generico di “fitness” o “benessere”, con l’obiettivo di restituire alla persona la migliore funzionalità motoria possibile. Qual è l’origine del Pilates? Si chiama così dal nome del suo creatore, Joseph Pilates. Egli, nato in Germania nel 1880, da bambino aveva una salute molto cagionevole: soffriva di asma, febbre reumatica e rachitismo. Determinato a supe-
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rare la sua fragilità e a sviluppare un corpo sano e forte, studiò e fece molta ginnastica e praticò sport. Attraverso i suoi esercizi atletici fu in grado di sviluppare non solo un fisico sano, ma anche forte e modellato, tanto che fece da modello per disegni di anatomia. Nel 1912 si trasferì in Inghilterra e frequentò dei corsi per divenire ispettore a Scotland Yard. Ma, quando iniziò la guerra, a causa della sua nazionalità, fu internato a Lancashire e poi nell’Isola di Man. Pilates passò questi anni di internamento aiutando nell’infermeria del campo e sviluppando e affinando le sue tecniche. Progettò e realizzò attrezzi modificando i letti dell’infermeria per permettere anche ai feriti di esercitarsi. Le versioni moderne di tali attrezzi sono ancora presenti nelle macchine utilizzate negli Studi Pilates. Alla fine degli anni ‘20, Pilates emigrò negli Stati Uniti dove aprì uno studio che divenne ben presto famoso presso danzatori, attori, ginnasti ed atleti. Scrisse numerosi libri sul fitness, ma non scrisse mai un “programma di training ufficiale”. Il risultato è che ora vi sono numerose versioni diverse del suo leggendario metodo. Quali sono i vantaggi? I vantaggi principali del metodo sono i seguenti: rinforza e tonifica i muscoli, ma non aumenta la massa muscolare; favorisce l’assunzione di posture corrette, proteggendo dal mal di schiena; fa acquisire una maggiore consapevolezza della dinamica del proprio corpo, migliorando il rapporto mente-corpo; contribuisce a dare maggiore sicurezza a livello fisico e psicologico, con un effetto anti-stress; aiuta a respirare meglio, con benefici su tutto il sistema cardiorespiratorio; rafforzando gli addominali, aiuta ad avere una maggiore core-stability; migliora l’equilibrio e la coordinazione. Quali sono i principi su cui si basa il metodo? 1. Concentrazione: è necessaria perché ogni esercizio coinvolge tutto il corpo. Aiuta a prendere coscienza della propria postura durante i movimenti, distaccando così la mente da ansie e preoccupazioni; 2. Controllo: occorre mantenerlo nell’esecuzione di ogni singolo gesto, che ha come ricaduta il pressoché assente rischio di infortuni associato alla pratica di questa disciplina; 3. Fluidità del movimento: ogni esercizio viene eseguito con calma, dando armonia e fluidità; 4. Precisione: è altrettanto fondamentale nell’esecuzione dei movimenti; 5. Respirazione: è parte integrante di tutti gli esercizi; il respiro deve essere coordinato con i movimenti, con l’obiettivo di liberare al massimo il diaframma; 6. Baricentro: è su questa area, compresa tra dorso e bacino, che si concentrano i movimenti. Se i muscoli in questa zona vengono rafforzati si favorisce una postura corretta e una ridotta incidenza di infortuni e dolori lombari.
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RICORDI
CURIOSITA’ a cura di Massimo Dorigoni
La storia in bottiglia…
EL BLANC DE SERS
È
questo il caso del Blanc de Sers, il vino che non esiste(va). Una storia così, è rimbalzata da bocca a orecchio intorno a tutti i tavoli del trentino, fino a diventare leggenda… fino a concludersi tornando all’origine, diventando a sua volta vino.
La storia nasce nel giugno del 1978, quando due amici trentini in viaggio si fermano a mangiare vicino Cesenatico in un ristorante di gran pretesa, dove sono accolti da un cameriere pretenzioso che comincia a elencare con fare saccente i vini disponibili in carta. È allora che i due, con quella complicità che non ha bisogno di parole cominciano a prendersi gioco di lui, è fingendo la stessa aria pretenziosa ordinano una bottiglia di Blanc de Sers. Il povero cameriere va nel panico, si consulta con i colleghi, scende in cantina a cercare per poi tornare a testa bassa dai due ospiti dicendo che…. il vino richiesto era terminato! Sers non è altro che il nome in dialetto del paesino di Serso, una frazione del comune di Pergine Valsugana, in Provincia di Trento, ma l’assonanza con il Francese, e la convinzione dei due avevano lasciato credere che si trattasse di una rinomata etichetta d’oltralpe. La leggenda del cameriere borioso burlato continuò a girare per anni nel Perginese, e come succede sempre alle storie raccontate intorno ad un tavolo, di volta in volta cambiava nei particolari e nei protagonisti, ma non nel nome del vino. La Vaca Mora Per la famiglia Poli, come per molti vicentini, i ricordi della propria infanzia odorano di carbone: stiamo parlando della “Vaca Mora”, lo storico trenino a vapore che passava sbuffando anche per Schiavon. Era il 1885 quando GioBatta Poli aprì l’osteria “Al Cappello” vicino a quella che sarebbe diventata la stazione di Schiavon. I passeggeri
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aspettavano il treno a vapore sorseggiando un goccetto di quell’amaro preparato mettendo in infusione erbe, scorze di frutti e radici. A volte entrava anche il macchinista a “farsi” un goccetto. Così, goccetto dopo goccetto, nel 1898, dietro ai locali dell'osteria sorse la Poli Distillerie. Nacque così per coincidenza l’amaro “Vaca Mora”. Tutt’ora sull’etichetta appare la fotografia della “Locomotiva a vapore”
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LA CASA INFORMA
TI SOS-TENGO a cura di Alessia Bonecher
Spazio di ascolto e confronto con i famigliari “TI SOS- TENGO”, di cosa si tratta? Si tratta di uno spazio di ascolto rivolto ai famigliari delle RSA di via Marconi e di via Pive che hanno il bisogno o il piacere di condividere pensieri, avere un confronto, cercare un supporto emotivo o semplicemente una persona che può Ascoltare... Il progetto nasce dall'esigenza di trovare uno spazio di ascolto che sia strutturato diversamente dallo sportello di ascolto gestito dalla dott.ssa Taufer Paola; la dottoressa infatti si occupa di offrire un supporto psicologico professionale. Lo spazio di ascolto “ti sos-tengo” consiste anche nel costruire e mantenere nel tempo relazioni significative con i famigliari, nel rispetto dei bisogni individuali, delle richieste e di eventuali disagi manifestati o espressi. Questo servizio sarà attivo dal mese di maggio, i colloqui che l'Educatore Professionale programmerà in base alle richieste, si svolgeranno in un ambiente intimo e riservato. I famigliari potranno chiedere informazioni e prendere un appuntamento rivolgendosi all'Educatore Professionale Alessia Bonecher (telefonando al numero 0461/531002 oppure tramite mail: alessia.bonecher@apsp-pergine.it).
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RICORDI
IL PETTIROSSO a cura di Bruna Nadalini
L
a bufera di neve è appena passata, il sole a poco a poco è tornato a splendere, tutto è coperto di neve, la campagna, gli alberi, ogni cosa. Di tanto in tanto dagli alberi si staccano lembi di neve e cadono con un piccolo tonfo, gli uccellini spaventati si alzano in volo e senti: “frrr, frrr”, le ali fanno rumore. Non trovano cibo, e saltano di ramo, in
ramo, in cerca di qualcosa; beccano qualche insetto. Sul mio poggiolo ho messo briciole di pane, qualche frutto secco, uva passa e qualche pinolo, con altre briciole di biscotti, poi mi sono ritirata in cucina, a continuare i miei lavori. Ogni tanto sbirciavo fuori ma non vedevo niente, tutto silenzio fuori, solo qua all'interno si sentiva il crepitio del fuoco nella stufa. Tutto era tranquillo… ma poi a un certo punto, sento un cinguettio, mi alzo e osservo, vedo fuori sul poggiolo: due merli, maschio e femmina, e un pettirosso, anche lui intento a beccare. Bella scena, io osservo a un certo punto i due merli vanno... Resta il pettirosso, lui becca e si guarda in giro, poi guarda il vetro della finestra e viene lì vicino, poi fa tic, tic, con il becco, picchietta il vetro e... mi vien da ridere! Guardo questo piccolo batuffolo di piume un po’ intirizzito dal freddo, la testolina la fa ondeggiare un po’ di qua un po’ di là. Poi di nuovo tic, tic, al vetro e se ne va. Ritorno ai miei lavori sospesi un attimo, vado avanti, devo sbrigare molte cose. Dopo un bel po’, ecco che ritorna il mio amico pettirosso, a picchiare al vetro, mi alzo e mi avvicino a vedere, ed è lì che becca le briciole di pane, io mi sposto e me ne vado, ma non passa molto tempo che sul poggiolo sento un gran baccano: ma cosa sta succedendo penso? Vado a vedere, e vedo la coppia di merli, e due, tre pettirossi che beccano saltano, fanno a pezzettini qualche briciola un po’ più grande, e cinguettano. Fanno festa. Stanno facendo un banchetto di prelibatezze. L’inverno è molto lungo, queste piccole creature fanno fatica a trovar da mangiare qualcosa, io molto spesso metto loro del pane sul davanzale per poterli sfamare. Che meraviglia la natura, e questi piccoli volatili, allietano le giornate con i loro canti e cinguetti.
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ATTIVITA’
CONCORSO UPIPA a cura di Gabriella Bonvecchio Beber
S
iamo arrivati Primi!!
Diciotto case di riposo trentine e due venete hanno partecipato al concorso nazionale dal titolo: “Sapori e profumi del cuore” indetto dall’UPIPA (Unione Provinciale Istituzioni Per l’Assistenza). Questo evento ha visto impegnati ben 570 Ospiti, diversi animatori, OSS, dai volontari, familiari, che ringraziamo per la disponibilità e collaborazione. Le nostre due residenze, quella di via Marconi e di via Pive, hanno potuto contare il ragguardevole numero di oltre150 ospiti coinvolti in attività specificatamente culinarie (Gruppo cucina), di facilitazione della memoria (Gruppo Amicizia), di capacità manuale e sensoriale (Orto sinergico e Bosco sensoriale), di attività mnemoniche e manuali guidate (Centro diurno e ai piani). In tal modo fra quadretti coi fiori secchi, cuscinetti ripieni di erbe aromatiche, padelle di cibi di un tempo e tazze di caffè buono, ognuno degli interessati ha avuto lo spazio adatto per dire la propria idea, per manifestare il proprio ricordo, i propri gusti e/o disgusti toccando ancora con mano esperta cipolle, agli, crauti, polenta e brise, salvia e fiori. Non sono mancati i ricordi dei tempi andati quando la polenta la faceva da padrona, quando si ammazzava il maiale, quando il focolare di casa era sempre acceso ed intorno, sulla panchetta, la nonna insegnava le preghiere mentre i bambini giocavano coi gatti o si bisticciavano; e poi il filò quando nei primi giorni freddi di autunno ci si trovava nelle stalle per mangiare le castagne, bere il vino novello e si creavano coppie di morosi per mettere in piedi nuove famiglie . E ancora il ricordo di quel pezzetto di polenta esce di nuovo allo scoperto: in fondo alla
QUANDO
LAVORARE INSIEME ATTORNO AI
RICORDI CI RENDE FELICEMENTE “ATTIVI”
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cartella quando si andava a scuola, avvolto in una pezza bianca con un po’ di formaggio portato al papà in campagna, nel latte appena munto ad ogni colazione. Così le emozioni si sono fatte strada per non venire mai dimenticate. Per il momento nelle nostre mani abbiamo l’attestato di vincita del primo premio ed un assegno di 500 Euro da spendere per il servizio Animazione, ma fra qualche mese allestiremo una mostra con questo tema usando tutto il materiale utilizzato e prodotto da noi in quanto le persone importanti dell’U.P.I.P.A. verranno a Pergine per congratularsi personalmente con noi tutti, partecipanti attivi e dunque vincitori assoluti. Ancora un “BRAVISSIMI” a tutte le persone che hanno potuto e voluto mettersi in gioco non accettando il detto che chi è anziano deve solo riposare. Avanti tutta!! Il prossimo concorso vorrà conoscere i nostri ambienti familiari di un tempo, saper qualcosa dei nostri genitori e parenti e delle nostre case. Dunque perché non metterci subito al lavoro?
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RICORDI
“I SAPORI E PROFUMI DEL CUORE” a cura dei Giovanna Meneghini
La nostra partecipazione al concorso UPIPA 2018
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a qualche anno la nostra A.P.S.P., per svariate motivazioni, non aveva più partecipato al tradizionale concorso sulla valorizzazione della memoria proposto da upipa ma quando abbiamo letto il titolo dell’edizione 2018: “I SAPORI e i profumi del CUORE”, non abbiamo potuto resistere. Per questo concorso abbiamo attivato tutti i nuclei residenziali, compreso il Nucleo Sorgente (nucleo Alzheimer) ed il Centro Diurno riuscendo a coinvolgere attivamente più di 150 residenti. Il nostro percorso che è stato davvero corposo ed articolato; ogni gruppo e laboratorio ha fatto il suo progetto riuscendo a rendere partecipi moltissimi residenti, operatori, famigliari, volontari, tirocinanti, i giovani del Centro Kàiros per alcuni eventi e degustazioni “dei collaboratori occasionali”, che hanno contribuito ad arricchire il nostro bagaglio soprattutto “emozionale”, in quanto , la reminiscenza e la rievocazione di sensazioni piacevoli collegate ai sapori e ai profumi, ai luoghi e ai contesti ad essi collegati, ci hanno immersi e accompagnati per gran parte dell’anno. Abbiamo: annusato, gustato, ma anche lavorato sperimentato, letto, approfondito, guardato, raccontato, visitato luoghi ed esplorato vissuti e tradizioni e rielaborato il tutto in diversi modi. Nei nostri articoli, che potrete leggere di seguito qui sul nostro editoriale, vi daremo un assaggio di quanto prodotto. L’allestimento della mostra nelle nostre sale polifunzionali con la mostra vuole essere un momento di condivisione e valorizzazione accompagnando i visitatori e facendoli immergere con noi nei sapori, negli odori e nei luoghi della memoria dei nostri partecipanti. “Da cosa nasce cosa” è da tempo il nostro motto, ed infatti, nello scoprire il nostro lavoro troverete elaborati scritti che descrivono quanto proposto da ogni gruppo; vi porteremo nei ricordi attraverso “le parole” dei partecipanti soprattutto durante i gruppi Amicizia e nei gruppi discussione; Il gusto e l’olfatto vissuto e raccontato attraverso la mimica in qualche scatto durante i diversi laboratori, le uscite, le degustazioni e quelle dei sapori descritti artisticamente attraverso la pittura. Questo grande impegno è stato ricompensato con un bel 1° posto e quindi la vittoria di un buono di 500 € da spendere per attrezzature a favore del servizio animazione che una piccola rappresentanza di residenti e accompagnatori hanno potuto ricevere durante la premiazione nella Sala del Polo delle scienze umane e sociali Fondazione Bruno Kessler a Trento, mercoledì 27 marzo scorso.
Colgo questa occasione per ringraziare veramente di cuore quanti si prodigano e si danno da fare con serietà e diligenza, offrendo il proprio tempo e competenze, per portare avanti tutti i progetti che abbiamo a cuore al fine di dare benessere, felicità, autorealizzazione, dando valore alle azioni e alle relazioni, migliorando così la qualità della vita ai nostri residenti ma anche ai famigliari , ai volontari, nonché agli operatori stessi.
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Luciano Campeol Vent’anni! Il Profumo di Pino Sivestre Ricordo un negozio pieno di profumi e sapori, si trovava in paese a Conegliano. Io abitavo a Vazzola, a 10 Km di distanza. Avevo vent’anni e andavo a lavorare in bicicletta; facevo il cromatore di Nichel e Rame. Lavoravo in una fabbrica che faceva stufe da cucina, noi le facevamo lucide, facevamo le cromature delle biciclette. Il negozio di profumi era vicino all’ospedale e io ci passavo davanti due volte al giorno, quando andavo in fabbrica e quando tornavo. Il profumo di quel negozio si sentiva da fuori… e dentro era ancora più forte. Al lavoro, per tutto il giorno sentivo l’odore del ferro e della ghisa, quell’odore mi rimaneva addosso, quando finivo di lavorare mi piaceva fermarmi un attimo vicino a quel negozio per respirare un’aria diversa. Un giorno sono entrato e ho scelto per me un profumo “il pino silvestre” mi piaceva tanto e dopo ho scoperto che piaceva anche alle ragazza. Da allora non lo uso più, non saprei dove trovarlo e Conegliano è troppo distante da Pergine. Anche se penso che potrei trovarlo anche qui; alle volte mi capita di sentirlo su altre persone. Poi ho lasciato il lavoro a Conegliano per andare a lavorare in Svizzera, si diceva che lì cercavano operai. Sono partito con l’idea di rimanerci due o tre anni, in realtà gli anni sono passati e mi dicevo ancora uno e poi vado via… e ci sono rimasto tanti anni. Ho trovato la morosa, che poi è diventata mia moglie, lei era di Madrano, ci siamo sposati nella chiesa del suo paese ed è per questo che sono venuto nel Trentino. Lei non ha conosciuto il profumo di pino silvestre perché non lo usavo più. “
Erina Todeschi “Ho un bel ricordo di mia nonna. Ero bambina e vicino casa passava una vecchietta che vendeva collane di castagne. Le teneva tutte appese al braccio e noi bambini quando la vedevamo arrivare eravamo tutti contenti. Io correvo da mia nonna che mi dava i soldi per comprarne una. L'appendevo al collo e le mangiavo come se fossero caramelle ed erano così buone e preziose che non potevamo mangiarle tutte in una sola volta. Allora papà nell'armadio aveva messo un chiodo apposta per la mia collana. Non so come cuoceva le castagne prima di farne una collana, se le lessava o le arrostiva, so che all'interno erano morbide ed erano molto profumate. Un profumo e un sapore che non ho sentito mai più. I sapori di quando ero bambina erano più intensi rispetto ad oggi. Avevamo tanta frutta, pere, mele prugne ma le potevamo mangiare solo nel periodo giusto, non tutto l'anno come ora. Arrivavamo a desiderarlo, quindi era più buono.”
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RICORDI
I NOSTRI RICORDI a cura del gruppo discussione “Rotolando” Stiamo “Discutento” nella nostra Sala Polifunzionale al 2° piano di Via Marconi e parliamo di Odori-Profumi del cuore in particolare proponiamo di annusare la lana grezza... Giulia: “La spuza de pegora! Noi portavamo la lana grezza al lanificio Dal Sasso qui a Pergine, mettevamo la lana nel “prosacco” e prendevamo la corriera per ve-nir giù da Tenna.” Maria: “Da noi a Madrano passavano i signori del Dal Sasso a ritirarla, prima però dovevamo lavarla alla fontana . La mettevamo in ammollo e poi la lavavamo bene con acqua e sapone per far andar via l’odore di pecora. La lana tosata ha è piena di olio e l’odore della lana non era piacevole.” Giulia: “Le lenzuola venivano lavate con la “liscia” . Le lenzuola prendevano un buon odore di pulito. La liscia si faceva con la cenere che veniva chiusa in un pez-zetto di stoffa e si faceva una specie di fagottino e si lasciava a bagno in acqua bol-lente.” Maria: “Noi mettevamo le lenzuola sporche nella “brenta”, sopra ci mettevamo una pezza grande pulita per coprirle; nel frattempo facevamo bollire l’acqua con la cenere che veniva poi buttata nella “brenta”, la cenere rimaneva nella pezza, le lenzuola venivano lasciate in ammollo. Non si poteva usare la cenere di castagno perché macchiava le lenzuola e puzzavano tanto invece di profumare. Per tutti i nostri anziani l’odore di cenere viene collegato al profumo di pulito. Giulia: “Ricordo l’odore della neve che si percepiva prima che cadesse. Adesso ci si fa meno caso perché “Se ghe fa su el naso”…” Maria: “La neve sa odore di pulito.” Rosetta: “Anch’io sentivo l’odore della neve prima che cadesse dal cielo.” Rita; “Secondo me gli odori sono più forti adesso perché ci aggiungeranno qualco-sa… Una volta i profumi da signora erano più buoni perché dura-
vano tanto, adesso non durano più come una volta e il profumo si sente poco… “ Marta: “Adesso i profumi sono più chimici.” Maria: “I profumi una volta non si usavano perché costavano tanto. Giulia: “Una volta si puzzava di più perché ci si lavava solo il sabato, in una “mastela” e si scaldava l’acqua sulla stufa.” Rita: “Per profumare la casa si raccoglievano i petali dei fiori si seccavano e poi ve-nivano conservati in vasi aperti così il buon odore si spandeva da per tutto.” Marta: “Per lavare la biancheria si usava la “brenta” che serviva anche per fare il bagno, i bambini si lavavano tutti con una sola acqua che veniva fatto bollire sul fuoco.” Giulia: “La “brenta” era grande e ovale di legno o di zinco, e per lavarsi si usava il sapone.” Maria: “Il sapone lo si faceva anche in casa, con il grasso di maiale e la soda causti-ca, che si comprava in negozio. Le saponette per uso personale , invece, si compra-vano perché “serviva il profumo.”
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Teresina: “Io usavo il sapone Palmolive.” Rosetta: “Io scioglievo la polvere di sapone che compravo dal Dorigoni in Piazza Fiera a Trento e
si aggiungeva la soda caustica, sciolta precedentemente in acqua, si aggiungeva il grasso di bestia e si faceva bollire il tutto; poi si facevano delle pal-line con le mani e si lasciavano asciugare, ma non al sole, perché si scioglievano. Mettendo meno soda il sapone diventava con un odore più delicato.” Teresina: “Dove si faceva il sapone non si dovevano lasciare bambini e/o animali domestici perché la soda caustica e “ velenosa”. Andava areato bene il locale e bi-sogna fare attenzione a non far traboccare la pentola, poi, il prodotto, si buttava a raffreddare in un contenitore. Quando era asciutto si tagliava a pezzi e si lasciava essiccare in un locale fresco. Marco: “la “lisciva” è una soda caustica più leggera.” Maria: “Il “Lisciaz” era il prodotto della lavatura, usciva dalla “brenta” in cui si era usata la lisciva.” Orsola: “Il sapone Palmolive c’era anche dalle mie parti.” Maria: “C’erano tanti prodotti della marca Palmolive, si trovavano in tutti i negozi.”
Salvia Ierta N.: “La salvia veniva usate per alzare la pressione.” Giulia B.: “La mia mamma la usava sempre perché ci curava il raffreddore quando eravamo piccoli, noi bambini eravamo sempre fuori a giocare, anche d'inverno e spesso ci veniva il raffreddore, Rosmarino Rosina T.: “Ai miei tempi si usava tanto perché cresceva nel nostro orto.” Rita C.: “La mia mamma cucinava sempre le patate arrostite con il rosmarino, ricordo il loro profumo, le patate le avevamo in casa perché venivano coltivate da noi.” Giulia B.: “Ricordo che la mia mamma cucinava il coniglio e l'arrosto con il rosmarino perché lo avevamo nell'orto.” Monica C.: “La mia mamma lo metteva anche nel risotto.” Maria D.: “Ne avevamo una pianta nell'orto e la mia mamma lo metteva nella carne Lavanda Giulia B.: “La lavanda veniva usata per profumare le biancherie, veniva raccolto ed essiccato, poi la mettevamo in sacchetti di stoffa e riposta negli armadi, era anche un anti tarme.” Maria D.: “Noi avevamo la lavanda nell'orto, la raccoglievamo e la mettevamo a seccare poi veniva conservata in vasetti di vetro noi da bambini lo facevamo sempre; serviva per profumare la biancheria. A volte preparavamo dei mazzetti che mettevamo in tutta la casa così si profumava l’ambiente.”
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ATTIVITA’
UN PIEDE NEL MONDO a cura di Alessia Bonecher
Progetto uscite sul territorio a cura del nucleo "la sorgente"
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L'
equipe del nucleo sorgente quest'anno ha attivato un progetto dedicato alle uscite sul territorio; uscite che permettono di stimolare i residenti a livello relazionale, cognitivo e sensoriale. Le mete sono pensate e definite in un contesto di equipe ed hanno, volta per volta, degli obiettivi specifici, nel rispetto delle storie di vita, storia di malattia e nel rispetto del carattere della persona. Le uscite sono organizzate mensilmente e sono importanti per garantire una adeguata apertura con il territorio e la comunità. La prima uscita è stata organizzata a marzo, in tale occasione la destinazione è stata una bellissima fioreria a Levico Terme, con successiva rilassante passeggiata lungo lago sotto il dolce tepore del sole quasi primaverile e per finire con una pausa golosa in gelateria. Ad aprile invece la destinazione è stata il "Ranch dei Lupi" in Bassa Valsugana, i residenti sono riusciti a entrare in contatto con alcuni animali della fattoria, dando loro del cibo e coccolandoli. Ad aspettarli al caldo c'era poi un'ottima merenda tipica trentina. L'uscita di maggio, visto il successo riscontrato, ha riproposto come destinazione la precedente, ma con un'altro gruppo di residenti... Un calendario ricco e creativo ci attende... Un ringraziamento speciale ai nostri volontari, per la loro disponibilità e capacità di stare insieme...
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ATTIVITA’
PELLEGRINAGGIO a cura degli
ALLA MADONNA DELLA COMPARSA DI MONTAGNAGA DI PINE' 7 maggio 2019 Nel mese della Madonna, a maggio, abbiamo organizzato la tradizionale giornata a Montagnaga di Pinè, dove storicamente si andava in visita al santuario della Madonna della Comparsa. Il giorno 7 maggio un numeroso gruppo composto da Utenti del Centro Diurno, Residenti della R.S.A, personale dei due Servizi e volontari si è recato presso la Chiesa di Montagnaga dove, accolti da Don Carlo, abbiamo recitato assieme il Santo Rosario e pregato per le intenzioni di ognuno. Questa uscita è stata anche un'occasione per ammirare gli affreschi della Chiesa parrocchiale e visitare la saletta con affissi i vari quadri ex voto come ringraziamento per le grazie ricevute,il tutto accompagnato dalle dettagliate descrizioni di Don Carlo. Tutti i partecipanti hanno ascoltato con interesse quanto raccontato ed hanno a loro volta rievocato ricordi legati alle visite fatte al Santuario quando erano più giovani. Dopo una foto di gruppo, scattata all'esterno della Chiesa, alcuni in pulmino ed altri a piedi ci siamo diretti al ristorante "La Comparsa" dove in compagnia ed allegria abbiamo gustato un ottimo pranzo. Quest'anno il pellegrinaggio è stato la prima occasione di incontro in uscita tra i servizi
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della APSP (Centro Diurno ed R.S.A.) ed ha permesso ai partecipanti di conoscersi e incontrarsi in un contesto diverso da quello della struttura iniziando cosÏ ad instaurare nuove relazioni. Prima occasione d'incontro perchè dal 2019 è stato ideato e attivato un progetto di collaborazione tra i due Servizi che prevede uscite mensili che andranno dal mese di maggio al mese di ottobre. Le mete delle uscite saranno decise e concordate con i residenti ed utenti attraverso dei focus group, dove gli stessi potranno esprimere desideri, ambizioni e idee relative a questo progetto.
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PROGETTI DI RETE
UN POMERIGGIO “CHE SA DI BUONO” a cura dei giorni del Centro Giovani Kairos
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ercoledì 28 novembre sette ragazzi del Centro Giovani Kairos, la volontaria tedesca Lena e un altro collaboratore del Centro, sono stati al Nucleo Sorgente. Durante il pomeriggio i ragazzi sono stati divisi in due gruppi: un gruppo ha preparato dei biscotti e dei brownies assieme agli ospiti; l´altro gruppo ha giocato a carte.
E´ stato un bel momento che ha unito due generazioni. Alla fine della giornata si è giocato a tombola, è stata fatta una merenda e un ragazzo ha presentato un trucco di magia. L´esperienza al Nucleo Sorgente è risultata davvero piacevole e istruttiva non solo per gli ospiti ma anche per i giovani. Ad una ragazza il pomeriggio è piaciuto così tanto che ha deciso di venire anche lei come volontaria una volta a settimana.
“E stato una b
ella esperienza, molto intere ssante e anche molto utile perché abbiamo avuto la po ssibilità di incontrare un nu ovo mondo oltre al nostro .” (Antonio, ragazz o del Kairos, 18 anni)
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PROGETTI DI RETE
INCONTRI INTERGENERAZIONALI ALLA S. SPIRITO
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l progetto intergenerazionale che coinvolge l’APSP S. Spirito, il Centro Giovani #Kairos e la scuola dell’infanzia GB1 di Pergine, rende possibile lo scambio di esperienze e l’interazione tra tutte le generazioni. Si sono tenuti già diversi incontri all’APSP sia con i ragazzi del Centro Giovani #Kairos, sia con i bambini del GB1. Al Nucleo Sorgente i ragazzi e gli ospiti hanno giocato a carte, cucinato delle torte e dei biscotti e hanno colorato dei disegni. Nella sala polivalente in Via Pive sono stati organizzati dei momenti durante i quali i giovani hanno raccontato delle barzellette, cantato e hanno potuto ascoltare i racconti degli anziani sulla loro vita. Anche i bambini del GB1 si sono appassionati alle storie sull’infanzia degli ospiti durante la loro visita. È stata un’occasione di arricchimento reciproco nel quale gli ospiti di Via Pive e Via Marconi si sono ricordati della loro gioventù vedendo i bambini saltare e giocare alla campana, gioco conosciuto da tutti. Come volontaria in tutte le realtà coinvolte ho fatto delle esperienze bellissime e fin dall’inizio mi è piaciuto confrontarmi con le diverse generazioni. Per questa ragione è nata l’idea di questi incontri intergenerazionali. Sono molto contenta di condividere momenti di scambio e di crescita sia con gli anziani, sia con i giovani che caratterizzano il mio anno di volontariato e gli incontri che fino ad adesso abbiamo realizzato. Per i miei ultimi mesi mi auguro di passare tanti altri bei momenti insieme a tutti voi e spero si potranno realizzare le uscite previste con gli ospiti dell’APSP S. Spirito al GB1. Lena Gruebbel volontaria dell’animazione dalla Germania
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ATTIVITA’
SCOPRIAMO ASSIEME LE STORIE DELLA “BIBBIA” a cura di Antonia Anderle
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i presento, sono Antonia, una volontaria che ha cominciato a venire in casa di riposo a partire dal giugno 2005. Fino all’ottobre 2017 mi sono occupata di tre signore che venivo a trovare una volta in settimana per far loro compagnia. Dopo aver conseguito il diploma in cultura teologica presso la Scuola Diocesana di Formazione Teologica, oltre alla mia attività di assistenza personale, ho deciso di organizzare un piccolo gruppo di lettura della Bibbia, che si ritrova al
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quarto piano della sede di via Pive il mercoledì mattina. Come dice Valeria, un’ospite del gruppo, la Bibbia è un testo difficile, ma sin dall’inizio dell’attività abbiamo concordato con tutti i partecipanti di leggere il testo integrale e non un rifacimento semplificato. La Bibbia è una raccolta di 73 testi sacri ispirati da Dio e scritti da più autori in tempi diversi e secondo la propria cultura e sensibilità. Questi testi raccontano la storia dell’alleanza tra Dio e il popolo ebraico nell’Antico Testamento (46 libri) e di Gesù e del Cristianesimo nel Nuovo Testamento (27 libri). La Bibbia può riportare fatti ed espressioni anche difficili, che possono mettere in crisi la nostra sensibilità di uomini e donne contemporanei ma, quando la leggiamo, dobbiamo calarci nel contesto storico e culturale in cui è stata scritta. La sua veridicità si attesta nel campo teologico e non scientifico o storico vero e proprio. Galileo Galilei diceva che la Bibbia ti spiega come si va in Cielo e non come vada il Cielo. Abbiamo deciso di leggere più Antico Testamento che Nuovo perché l’Antico Testamento è meno conosciuto. Nel 2017 abbiamo letto le storie delle donne eroine della Bibbia contenute nei libri di Rut, Ester, Giuditta e le storie di Susanna e Debora. Nel 2018 ho raccontato le storie dei re Saul, Davide e Salomone del primo e secondo libro di Samuele e del primo e secondo libro dei re. Quest’anno abbiamo finito di leggere il primo libro della Bibbia, la Genesi, e stiamo continuando col secondo, l’Esodo. Non facciamo grandi discussioni o interpretazioni ma leggiamo semplicemente il testo per assaporare la bellezza della Parola di Dio. Gli incontri di lettura della Bibbia iniziano sempre con un’invocazione allo Spirito Santo perché ci aiuti a comprendere al meglio la Parola di Dio e si concludono sempre con una preghiera. Leggiamo soprattutto testi narrativi perché le storie della Bibbia sono conosciute a grandi linee dagli ospiti del gruppo e li affascinano. Durante alcuni incontri è venuta la mia amica e volontaria Gabriella, che mi ha aiutato a migliorare la gestione del gruppo e il mio approccio alle singole persone. Gabriella mi ha insegnato a fare il riassunto orale prima di iniziare a leggere e a interpellare gli ospiti del gruppo personalmente in modo da catturare la loro attenzione e a stimolarne la memoria. E’ stata una collaborazione preziosa. Agli amici e amiche del gruppo “Lettura della Bibbia” piace molto questa attività e anche io ho imparato ad amare la Parola di Dio leggendola con loro, passando delle ore piacevolissime insieme.
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PROGETTI DI RETE
VISITA ALLA CASA DI RIPOSO a cura del “Gruppo giovani di Canale”
L’IDEA… Siamo il Gruppo Giovani della Parrocchia di Canale, Santa Caterina e San Vito: siamo 25 ragazzi che, accompagnati dagli animatori e da Don Marco, abbiamo voluto saperne di più su alcune realtà che apparentemente ci sembravano distanti dalla nostra vita quotidiana. Una di queste è stata la casa di riposo di Pergine Valsugana. L’esperienza è stata possibile grazie all’aiuto di Mauro Lunelli che ci ha introdotti ai responsabili della struttura e accompagnati alla conoscenza degli ospiti della casa.
“UN’ ESPERIENZA DA RIFARE!”
LE ASPETTATIVE… La paura e “Il non sapere relazionarsi” agli ospiti erano tante! Accompagnate poi dalla giovane età, dalla vergogna di essere vestiti da pagliacci e dal fatto di venire a contatto con persone mai viste prima hanno tuttavia risvegliato nei ragazzi una curiosità verso questa esperienza. “Aiuto ma io non so cosa dire!!” “ e se poi non mi capiscono?” , “Ma se i nonni non apprezzassero la nostra vivacità?”, “cosa mi diranno? Siamo vestiti da pagliacci e siamo sotto Quaresima!!”, “ma se parlo troppo? O troppo poco?”, “se gli sto antipatica? O se dico qualcosa di sbagliato?” e… “se non mi capiscono? O non riescono a parlare?”. Grazie però all’aiuto di Mauro, sia durante un incontro prima di andare in casa di riposo, sia durante la visita, siamo riusciti in qualche modo a farcela!
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L’ESPERIENZA VERA E PROPRIA… Dopo uno stento e l’altro siamo riusciti, chi più chi meno, a farci dentro! Abbiamo capito che agli ospiti non serve tanto: un sorriso, un “buongiorno” detto con felicità e con un naso rosso, possono davvero cambiare la giornata. Ci siamo resi conto che facendo delle cose che per noi sono banali, semplici, gesti che addirittura trascuriamo, in realtà migliorano di molto l’attimo di quelle persone. Non neghiamo che le difficoltà ci sono state: forse qualcuno ci ricordava nostro nonno o nostra nonna, forse qualcuno era troppo silenzioso, forse proprio non capivamo che in realtà non
ci sentiva!! Insomma, abbiamo tutti capito che portare un briciolo di felicità nella vita di persone troppo spesso sole, è un aiuto che riempie di gioia anche chi lo fa.
Non vediamo l’ora di ripetere l’esperienza!!! E ringraziamo di cuore Mauro e i responsabili della casa di riposo che ci hanno permesso di viverla.
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In bacheca
MI PRESENTO Ciao, Sono EnriKo, tirocinante presso la S. Spirito sia presso gli uffici amministrativi che presso il servizio animazine . Oggi mi sento molto soddisfatto del lavoro grafico che ho svolto per l’animazione della casa di riposo di Pergine . L’idea di questo lavoro è nata dalla coordinatrice Alessia che mi ha coinvolto a rifare la bacheca degli annunci . Inizialmente ho presentato alcune proposte di disegni grafici , sempre per la bacheca degli annunci che poi sono state molto apprezzate . In seguito Alessia mi propone di fare un calendario nuovo, un po’ artistico sempre nel settore animazione . Per realizzare il calendario ho lavorato tutto al computer con il programma Word . Alessia mi ha dato un programma di istruzioni con le idee del gruppo dei residenti e dei colleghi dell’animazione . In conclusione sono stato molto contento perché mi hanno coinvolto nel loro progetto grafico. Non avevo idea di cosa fosse il servizio animazione fino quando non ho visto con i miei occhi , mi sono trovato bene sia lavorando in ufficio che nel servizio animazione e per un po’ di tempo nel centralino soprattutto con i colleghi di lavoro.
staff
Comitato editoriale Presidente: Giovanni dott. Bertoldi Si ringraziano i nostri sponsor: Direttore: Cristina Bolgia
Cassa Rurale Alta Valsugana
In redazione: Fabrizio Cestari Giovanna Meneghini Andrea Zuccatti Cura redazionale e impostazione grafica: Cristina Bolgia Giovanna Meneghini Fotografie: Archivio Servizio animazione
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Stampa: Grafica Pasquali snc di Pasquali Paolo e Silvano www.graficapasquali.it
Distribuzione gratuita Si ringraziano tutti coloro che hanno dato il loro apporto per la realizzazione del periodico
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